«ma dove sei stata? Ci hai fatto preoccupare» mi rimprovera Char.
«sono rimasta bloccata in una cabina e il cellulare mi si è spento» dico.
«strano che anche James sia comparso solo adesso» dice Ilary guardandomi sospettosa.
«sputa il rospo, cos'è successo?» chiede Char guardandomi con un sopracciglio alzato.
«io e James...» e inizio a raccontare tutto quello che è successo tralasciando la parte in cui lui ha...ehm vabbè si è capito.
Torniamo a casa alle 2:30.
Mi faccio una doccia scrollandomi la sabbia di dosso. Sento ancora le mani di James su di me, le sue labbra che lasciano piccoli baci sulla mia pelle e le sue parole che rimbombano nella mia testa.
*
Oggi è domenica e sinceramente non ho voglia di fare niente.
Mi sono rimasti da studiare tre capitoli di storia così inizio alle 11:30 del mattino a fare i riassunti di essi.
Alle 2:10 mamma mi chiama per mangiare un po' di minestrina...blah.
«amore ma non esci un po' oggi?» mi chiede a tavola.
«mamma devo studiare i riassunti di storia poi voglio solo stare con il computer a vedere serie TV» dico mentre a malavoglia metto un cucchiaio di minestra in bocca.
«stai mangiando quella minestra come se fosse cemento» ridacchia.
«ci assomiglia...scherzavo» dico quando la vedo regalarmi un occhiata omicida.
«io ora vado a studiare» le lascio un bacio, non ho mangiato neanche cinque cucchiai di quella roba.
Mi cimento di nuovo tra morti, guerre, re.
Dio mio ma qua muoiono tutti- penso quando, leggendo i riassunti, noto l'ennesima morte.
Alle 7 finisco di studiare con un mal di testa incredibile.
Doveva essere una giornata rilassante...ripeto doveva.
Prendo il computer e continuo a vedere Shameless, distratta ogni tanto dalle notifiche dei social.
Mi arriva un messaggio e lo apro senza neanche vedere il mittente.
Piccolina tra un po' io e te ritorneremo insieme così come deve essere
Di nuovo lui?
*
«ragazze sta iniziando una nuova settimana di scuola» dice Char dando due pacche sulle spalle di me e di Ilary.
«non potrei essere più felice» dico ironica.
«sta per suonare» si lamenta Ilary appoggiando la testa sulla mia spalla.
Come avevo predetto la professoressa di Storia mi ha interrogato e mi sono guadagnata una bella A.
Finite le sei ore di lezione mi dirigo verso casa con le cuffiette nelle orecchie che trasmettono-Bang Bang di Jessy J, Nicky Minaj e Ariana Grande-.
Oggi non ho visto né James con i suoi amici né Kayla con le tre ochette.
Tornando a casa vedo un bar abbastanza piccolo, molto carino e pieno di dolci.
Ci entro e compro un paio di muffin e una scatola di cioccolatini. Ho voglia di dolce.
Mi appoggio ad un muretto e mangio un cioccolatino. Sento poi dei gemiti di dolore provenienti da un vialetto.
Devo passare di lì per tornare a casa...cazzo.
Guardo solo per un secondo in fondo al vialetto e noto due figure che picchiano un ragazzo a terra con due pistole tra le mani.
Quasi mi cade il sacchetto che contiene i muffin e la scatola di cioccolatini.
«tu non muoverti o ti sparo» sento una voce maschile piena di cattiveria.
Il sangue mi si ghiaccia nelle vene e i piedi sembrano non volersi più staccare da terra.
«avvicinati» mi dice il secondo e il respiro sembra bloccarsi in gola.
«ora tu verrai con noi» mi dice il primo prendendomi in malo modo il polso.
«io non ho fatto niente» dico cercando di levare le sue mani dal mio corpo.
«sta zitta e ferma, ora ti porteremo dal capo e sarà lui a decidere cosa farne di te» dice. In pratica posso morire da un momento all'altro?
Perché cazzo succede tutto a me?
È una situazione fottutamente impossibile e paurosa.
*
Mi hanno fatto mandare un messaggio a mia madre che la avvertiva del fatto che avrei studiato da un'amica.
Sono rinchiusa in una stanza con le pareti grigie e rovinate. Le uniche cose presenti sono una lampada vecchia e un materasso sopra il quale sono stata "poggiata" da un omone.
La serratura della chiave scatta e nella stanza entra il signore che mi ha scortato in queste quattro mura.
«il capo vuole vederti» dice, ha gli occhi spenti e la voce fredda, forse non gli piace fare questo lavoro ma ha bisogno di esso per vivere o anche per mantenere la famiglia.
«cosa mi farete?» chiedo con le mani che sudano.
«questo non lo so tesorino, il capo è uno stronzo...mi dispiace che ti sei trovata in quel vicolo nel momento sbagliato» dice guardandomi comprensivo.
«io sono Paul» mi dice mentre camminiamo lungo un corridoio poco illuminato.
«io Amie» dico semplicemente, troppo preoccupata a pensare a quello che sarebbe successo.
«entra e ricordati di stare calma, il capo odia le ragazze che urlano e cose del genere...mostrati il più indifferente possibile» mi suggerisce e io annuisco facendo un respiro profondo.
Come cazzo faccio a essere indifferente a tutto ciò?
In poco tempo sono stata rapita senza motivo e portata in questo posto.
Entro attraverso la porta di legno ben lavorato trovandomi poco dopo in un ufficio.
«ecco la piccola impicciona» una voce roca e adulta si diffonde nell'aria.
La sedia posta dietro la scrivania si gira mostrando la figura di un uomo molto alto e con un fisico palestrato, occhi azzurri e capelli scuri.
Si alza e si siede sul bordo della scrivania. Mi fa cenno di avvicinarmi a lui finché non gli sono di fronte.
«due dei miei uomini mi hanno detto che tu hai visto qualcosa di troppo» dice e inizia a giocare con una ciocca dei miei capelli.
Come cazzo ci sono finita in questa situazione?- penso deglutendo il groppo che ho in gola.
«tu lo sai che io per questo potrei farti molto male vero?» chiede e la mia pelle si riempie di brividi.
Noto il suo sguardo posarsi sul mio seno perfettamente coperto dalla maglia.
«come ti chiami dolcezza?» il soprannome che ha usato per chiamarmi mi fa venire il voltastomaco.
«A-Amie» rispondo cercando di avere la voce più ferma possibile.
«Amie Amie Amie» sussurra con tono di rimprovero mentre mi scosta i capelli dalle spalle scoprendo di conseguenza il mio collo.
Cosa vuole farmi?
Mi fa tanta paura.
«non avere paura di me tesoro, so essere molto dolce quando voglio» dice poggiando le sue mani sulla parte bassa della mia schiena spingendomi ancora più vicina a lui.
«no la prego» dico con le lacrime agli occhi. Non sopporto le sue mani su di me.
Passa ad accarezzarmi il petto mentre mi palpa il sedere.
«mi lasci per favore» dico cercando di non scoppiare a piangere.
«shh piccolina non vuoi mica che questo faccia amicizia con il tuo bel faccino» dice mostrandomi un coltellino.
«levati questa» mi ordina indicando con la lama del coltellino la mia maglietta.
«io non voglio» dico con il labbro inferiore che trema.
Sempre con la lama affilata mi alza il mento per poi sfiorarmi il collo.
Cedo e mi levo la maglia rimanendo davanti a lui in reggiseno e jeans.
Mi avvicina di nuovo a lui e mi spinge contro il suo petto, le sue dita sganciano il mio reggiseno e una lacrima scende veloce sul mio volto.
«lo sai che sei proprio bella?» mi dice baciandomi il collo. Chiudo gli occhi per non vedere niente.
Mi abbassa le spalline del reggiseno che poi leva definitivamente.
Cerco di coprirmi ma lui mi afferra i polsi e me li lega con una corda poggiata sulla sua scrivania.
Mi prende in braccio e mi porta su un divanetto dove mi adagia. Il suo corpo possente si poggia sul mio.
Sento le sue labbra che baciano i miei capezzoli, mordendoli e provocandomi vari lamenti.
Mi abbassa i Jeans e io inizio a dimenare le mie gambe.
«sta ferma dolcezza» mi dice guardando con occhi maliziosi le mie mutandine.
Un bussare alla porta lo distrae.
«chi cazzo è?» urla.
«capo deve venire a controllare i carichi» dice una voce aldilà della porta.
L'uomo il cui nome mi è ancora sconosciuto si alza.
«ascoltami dolcezza, io adesso ti lascio andare ma se vengo a sapere che hai parlato con la polizia o l'hai detto a qualcuno...ti troverò e non ti accadrà nulla di buono» dice baciandomi una guancia raccogliendo così una lacrima.
Mi sembra di sentire gli angeli cantare e le porte del paradiso aprirsi.
Taglia la corda liberando i miei polsi. Mi vesto sotto il suo sguardo eccitato.
«è stato un piacere conoscerti tesoro, peccato che non siamo potuti andare avanti» dice. Mi dà una pacca sul culo e io sussulto, poi se ne va lasciandomi sola.
*
Sono le 5:30 e due uomini mi hanno appena lasciato fuori il vialetto.
Me ne torno a casa sconvolta, tremante e con una sola domanda nel cervello.
Cosa cazzo è successo nelle ultime 3 ore?
SIAMO #48 IN STORIE D'AMORE
💘
Wow, grazie di Tutto🌈
In questo capitolo non ci sono stati momenti Amie-James (purtroppo) ma il capitolo è molto movimentato💓
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LUNEDÌ HO 2 VERIFICHE😫 help me😭
Alla prossima💜
Ps.scusatemi se ho aggiornato solo adesso💘