XLII. Tu resti mia ed io resto tuo

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Sono molte le volte, durante la cena, nelle quali vorrei prendere una forchetta e ficcarla nella testa di Kayla.

James si mostra tranquillo ma i suoi movimenti nervosi e rigidi lo tradiscono.

«io avrei bisogno di darmi una sciacquata al viso» mi giro verso Kate che si è mostrata una donna dolce e gentile, al contrario della figlia.

«certo tesoro, sali le scale, terza porta a destra» mi dice e io la ringrazio alzandomi da tavola.

Mentre salgo velocemente le scale, sento qualcosa cadere e spaccarsi ma non ci faccio caso e continuo per la mia strada.

Seguo le istruzioni datemi da Kate e entro nel bagno rimanendo stupefatta dall'ordine e dall'eleganza che dominano nella stanza.

Tutta la realtà mi colpisce come un violento schiaffo.
Kayla è la mia sorellastra. Cazzo.
Non mi sembra vero. Tutte le cose più impensabili capitano a me...

Mi lavo le mani e mi sciacquo il viso con dell'acqua fresca, mi ripasso un po' il mascara leggermente colato e sistemo il rossetto rosso scuro e opaco.

La porta si apre all'improvviso e io quasi salto sul posto.

Speriamo non sia Kayla- prego tra me e me.

Per fortuna è solo James...no aspetta, cosa? James, no no no, non va bene.

Il mio sguardo si posa sulla sua mano e la noto macchiata di sangue.

«cos'hai fatto?» chiedo avvicinandomi a lui.

«niente» mormora non distogliendo neanche per un minuto lo sguardo dal mio viso.

«e questo lo chiami niente? Devi fasciarti la mano sennò perderai troppo sangue» dico.

«ho detto che non è niente» ribatte, dio sto ragazzo mi fa salire l'istinto omicida.

«volevo solo aiutarti cazzo» lo trucido con un'occhiataccia.

«se proprio vuoi aiutarmi, devi fare qualcos'altro e non fasciarmi la mano» dice mordendosi il labbro inferiore.

Le mie dita vanno a sfiorare la sua mano sporcandosi di sangue. Il mio respiro accelera a questo piccolo contatto.

«e sentiamo, cosa?» chiedo riducendo gli occhi in due fessure.

«baciarmi» afferma posando l'altra mano sul mio fianco. Mi risveglio dallo stato di trans nel quale finisco quando sono con lui e mi allontano dalla sua figura.

«sei uno stronzo! non puoi dirmi queste cose sapendo in che situazione ci troviamo, mio padre vorrebbe ucciderti» dico indurendo la mascella.

«ma tu vorresti baciarmi» dice e cazzo se vorrei farlo ma non posso.

«in verità vorrei tagliarti il cazzo e farci una corda con cui soffocare quella troia al piano di sotto» dico arrabbiata.

«alla mia piccola piace essere violenta» dice avvicinandosi.

«non sono la tua piccola e non avvicinarti sennò giuro che te lo taglio davvero» lo avverto puntandogli un dito contro il petto.

«rassegnati dolcezza, tu sei mia e basta, possiamo anche fidanzarci con altre persone ma tu resti mia ed io resto tuo»

Innamorata del mio infernoWhere stories live. Discover now