Nashell: La Rinascita (#2)

By MariannaPropato

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#2 libro della trilogia Nashell|| "Le cose normali sono belle, ma la troppa normalità e l'abitudine rischiano... More

|| Booktrailer
capitolo 1
capitolo 2
capitolo 4
capitolo 5
capitolo 6
capitolo 7
capitolo 8
capitolo 9
capitolo 10
capitolo 11
capitolo 12
capitolo 13
capitolo 14
capitolo 15
capitolo 16
capitolo 17
capitolo 18
capitolo 19
capitolo 20
capitolo 21
capitolo 22
capitolo 23
capitolo 24
capitolo 25
capitolo 26
capitolo 27
capitolo 28
capitolo 29
capitolo 30
capitolo 31
capitolo 32
capitolo 33
capitolo 34
capitolo 35
capitolo 36
capitolo 37
capitolo 38
capitolo 39
Novità
Sequel

capitolo 3

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By MariannaPropato

Vago per la camera sommersa dai pensieri.
Ho bisogno di risposte e so che la persona che può darmele è proprio l'anziano signore che era presente alla scena.
Scoprirò cosa sa di me e di tutta questa faccenda.
Mi lancio sul letto e guardo il soffitto.
Ci sono delle crepe causate dall'umidità che sembrano dei meravigliosi disegni.
Sono crepe che mi riportano indietro nel tempo, a casa di Albert nel periodo della ristrutturazione della sua casa attuale.
Divoravamo le ore guardando le crepe sul soffitto come fossero nuvole.
Chissà cosa starà facendo senza la mia compagnia.
Il sonno vien meno perciò decido di scrivere una lettera proprio a lui.

"Caro Albert,

È così strano starti lontano. Non deve essere facile non occuparti di me e di aiutarmi in continuazione per la mia continua goffezza.
Vorrei tanto vederti e raccontarti di quanto sia enorme questo posto. Mi manchi tantissimo.

Ti penso sempre e solo adesso ho deciso di scriverti questa lettera.
Non so cosa dirti oltre che mi manchi. Vorrei averti al mio fianco e che mi consolassi. Ultimamente le cose sono state molto difficile e complicate. Ho avuto molta paura di non rivederti più, ma è stato anche grazie a te che sono riuscita ad arrivare dove ora sono.

Non voglio essere triste e depressa in questa lettera, perciò mi aspetto che mi racconti tutti i pettegolezzi più succolenti.
Inoltre voglio che informi Anne che anche lei mi manca, ma mai quanto i suoi dolci. E ti ringrazio tanto per averti preso cura di Ank.

Ci sono tante cose di cui vorrei parlarti, cose che solo in pochi sanno. Cose che non credevo possibili finché non è ho avuto conferma.

Verrò presto a trovarvi.

Con affetto.

- La tua Liz."

La ripiego su se stessa e la infilo in una busta.
Domani mattina troverò il modo di farla spedire.
Chiudo gli occhi e mi lascio abbandonare al sonno.

<Lissa...>

Riconosco quella voce.
È l'albero.

<Ho bisogno di te..>

È un sussurro ma facilmente udibile.
Avanzo nel buio.
Ai miei piedi si materializza una foglia, ma non una di quelle comuni.
È la magica foglia rossa dell'albero.

<Cosa significa?> -Chiedo con fiato sospeso.

Alzo lo sguardo e davanti a me appare una scena terrificante.
Cadono foglie a centinaia.
Cadono dolcemente girando su stesse per poi posarsi per terra e concludere la loro danza.
Sarebbe uno spettacolo bellissimo da vedere se non sapessi cosa si nasconde dietro.

<Presto arriveranno. >

Mi sveglio di soprassalto.
Sono imperlata di sudore e ho il respiro affannato.
Succederà per davvero. Usciranno da lì!

Vago per la camera in preda al panico.
Dovrò avvisare tutti e metterli all'occorrente che presto questi demoni ci faranno visita.
Ma non posso gridare "I demoni stanno ritornando" finirei per essere rinchiusa in qualche segreta e lasciata lì finché la morte non mi assale.
Ci deve essere un altro modo per avvertirli e prepararsi.

È arrivato il momento di far visita al sacerdote e farmi dare delle risposte più attendibili.
Mi rimetto nel letto portando la coperta fin sopra il naso e chiudo gli occhi.
Dopo essermi girata e rigirata ho rinunciato a dormire.
Il chiarore del sole si riflette sulle tende con sfumature tra l'arancione e il rosso.
Lego i capelli con una coda alta e indosso vestiti comodi.
Prendo la lettera posata sopra il letto e mi avvio fuori dalla stanza.
Non incontro stranamente nessuno per tutto il tragitto.
Mi avvio verso la cucina, sono sicura che li c'è sempre qualcuno.
Con delicatezza apro la porta e sorrido. Lo sapevo!
Tossisco per attirare l'attenzione.

<Oh.. Buongiorno. Non ti avevo sentita entrare. Ti serve qualcosa?> -chiede una donna baffuta.

<Ecco... vorrei sapere dove è possibile imbucare le lettere.> -dico timidamente.

<Se vuoi puoi lasciarle qui e li imbucheremo noi, altrimenti puoi trovare una sentinella e li recapiterá lui stesso.>

Non è urgente, non ha bisogno di essere recapitata con tanto affogo.
Mi guardo intorno per vedere se Jo si trova qui.
È una ragazza davvero simpatica e in gamba.
È semplice e sento di potermi fidare.
Risponde a tutti i requisti di una donna con la testa sulle spalle e alla mano. È una ragazza che abbassa lo sguardo quando è in soggezione, ma che continua a sorridere.
L'aria fredda di inizio inverno mi colpisce in viso e d'istinto mi stringo di più sotto la felpa.
Avrei dovuto mettere qualcosa di più pesante.

Mi avvio verso la collina in direzione dell'albero Nashell controllando che nessuno mi segua.
Sto per addentrarmi nel viale quando sento un fruscio dietro le spalle.
Mi blocco non sapendo cosa fare.
Il cuore inizia a battere più forte e sento il solito e familiare calore risalire.
Sento una mano poggiarsi sulla spalla e con la magia lo spingo lontano da me, proprio come il vento che spinge lontano le foglie.

<Dovresti stare più attenta quando usi la magia.>

Perché mi stava seguendo.

<Perché mi segui?> -urlo sorpresa a Matt

<Avevi un aria assente e ho pensato che volessi, non so... pensavo che volessi qualcuno che semplicemente ti stesse accanto.>

Mi sta seriamente chiedendo se può starmi vicino dopo tutto quello mi ha fatto?

<Non ho bisogno di nessuno!>  -Dico decisa.

Sembra che lo abbia ferito ma è ciò che voglio.
Nessuno mi può prendere in giro e usare come una bambola di pezza.
Tutti abbiamo delle emozioni e dei sentimenti e lui le ha creati e distrutti in un attimo.
Aumento il passo drastica.

<Possiamo parlare, per favore?> -Mi implora.

Una parte di me vorrebbe fermarsi e andargli incontro permettendogli di dire qualsiasi cosa, mentre la parte più egoista di me vorrebbe incenerirlo.

<Non ho niente da dirti, Matt.>

Siamo quasi a metà strada quando mi blocca.

<Ascoltami.> -dice sottovoce.

Quei occhi bruceranno sempre ogni neurone in me.
Mi sciolgo solo a vederli e per un istante mi dimentico di tutto, persino di me stessa, ci sono solo due pozzanghere verdi che riflettono le mie.

<Io..> -Il respiro è sempre più affannoso e mi maledico per non essere abbastanza forte da resistere alle tentazioni.

<Tutto quello è vero.>

<Ti prego basta.> -Lo supplico.

<Ascoltami. È vero che da quando sei entrata da quella maledetta porta avresti stravolto la mia routine, ma in senso positivo. Da quel giorno sei rimasta incastrata nei miei pensieri e non riesco a pensare ad altro. Poi gli allenamenti non hanno fatto altro che aumentare ciò che provo per te. Ho cercato di allontanarti con il mio carattere complicato ma tu non rendevi facile le cose. So benissimo che può essere assurdo visto che ci conosciamo da così poco tempo, ma devi credermi.>

Lo ascolto attentamente.

<All'inizio anche gli altri hanno notato che tra di noi c'era una certa alchimia e per questo motivo che tua zia mi ha chiesto di starti il più vicino possibile per studiarti, ammirare.
So che ho incasinato tutto. Avrei dovuto dirti la verità, ma tutto è diventato complicato.>

Si passa la mano tra i capelli.

<Ciò che voglio dirti è che non dovevo avvicinarmi a te solo perché mi è stato imposto. Ho sbagliato a non dirti niente, ma tu mi fai cosi impazzire.>

Sono senza parole.
È strano come la tua vita possa prendere una direzione. Poi conosci una persona e tutto cambia.

<Matt, io...> -ho la gola secca.

<Ti capisco se non vuoi niente a che fare con me. Sono stato uno stronzo a non dirtelo dall'inizio. Ti ho ferito e continuerò a chiederti scusa per sempre, finché non mi perdonerai.>

Gira i talloni e lo vedo allontanarsi.
In amore, negli interessi si soffre. A volte fa male altre volte ti distrugge.
Ti solleva dal terreno, in cui sei radicato, e ti annienta, ti uccide e ti dona una nuova vita. Non c'è spiegazione valida sul suo essere.
L'amore è così.
Una grande verità che solo gli uomini liberi sanno affrontare.

<Non avresti mai dovuto assecondarli.>  -Gli dico.

Mi guarda con delusione e amarezza.
Annuisce consapevole.
Lo vedo indietreggiare poi mi guarda ed in quel momento che sensazioni e pensieri folgorano i nostri occhi.

<Voglio poter sistemare di nuovo le cose.> -Mi dice dopo minuti di silenzio.

<Mi hai ferita.> -mormoro.

Pone lo sguardo verso il basso.

<Lo so. Ed è per questo che farò in modo di riconquistare la tua fiducia.> -ribadisce serio.

<Devi capire che tutto questo non è uno scherzo. Può essere assurdo, ma sono sincero quando dico certe cose. Tu mi hai travolto all'improvviso senza che io potessi fermarti. Ti sei infilata nella mia testa come se ci fosse la porta aperta, ma il fatto è che nessuno ti aveva invitata ad entrare.>

Continuo a guardarlo negli occhi, anche se mi fa male dentro.
In qualche parte di me sa che ha ragione.
Ma non posso lasciarla sfuggire, non adesso.
Chino la testa ed inizio ad allontanarmi senza voltarmi, perché so che se lo farei lo perdoneri per qualsiasi cosa.
A volte penso di aver corso troppo velocemente, di aver bruciato delle tappe, di aver saltato dei momenti, dei passaggi.
Ma il vero problema è che da piccoli si vede tutto come una immaginazione, vedi il ragazzo che ti piace e ti illudi come se da un momento o l'altro lui si gira e si innamora di te, ma questo non succede nella realtà. Il fatto è che non sono più piccola ormai, i sogni sono sempre gli stessi, ma quella che c'è fuori è più grande e matura e per quanto faccia male bisogna lasciar andar via alcuni sogni per poter vivere meglio.

Giungo alla porta che mi conduce all'albero, ma sono terrorizzata.
L'unico pensiero che mi passa è il viso pallido di Matt dopo essere stato pugnalato al cuore.
Osservo l'albero dettagliatamente.
Nessuna foglia è ancora caduta.

<Sapevo che saresti venuta qui prima o poi.> -sento dire alle mie spalle.

Mi giro e lo vedo avvicinarsi a passi lenti.
Il suo sguardo sembra penetrare nel fondo della mia anima.
È inquietante e allo stesso tempo rassicurante.

<Cosa mi vuoi chiedere?> - Mi domanda con gentilezza.

Gli sorrido timidamente.

<Lei sa cosa sono?> -chiedo con voce strozza.

<Il sapere si pone come punto di riferimento per tutti coloro che vogliono andare oltre alla comune informazione e ricercano una conoscenza completa e senza pregiudizi. So cosa sei e cosa il tuo sangue è in grado di materializzare, formare. Sei al sicuro qui. .

<Lei sa chi è la mia vera natura?> -domando titubande.

Annuisce.

<Quindi non le sembrerà strano se le dico che questa notte ho fatto un sogno davvero insolito.>

<Nulla è strano se è quello che credi.>

Questo suo modo misterioso di lasciarmi risposte vaghe, mi spiazza e non in senso positivo.

<Lei conosce bene la leggenda dell'albero e di tutte le sue sfaccettature.>

<Signorina Rodrich vorrebbe, dunque, illuminarmi?> -domanda spazientito.

<Le ho viste. Ho visto le foglie cadere simultaneamente, e non mi sono mai sentita così spaventata.>

Non sembra molto sorpreso.

<Sapevo che prima o poi sarebbe successo.>

<Cosa opta di fare? Ho ammesso da poco che tutta questa storia non è una farsa e non ho idea di come comportarmi.> -inizia a salirmi il panico.

<Il tuo destino è sempre stato quello di sconfiggerli una volta per tutte.> -parla in modo serio.

<Ma in realtà, io non so come.>

Mi scruta con attenzione.

<Davvero?>

Sembra davvero turbato che io realmente non sappia come ucciderli.

<Allora dovrai sapere che non è facile uccidere uno di loro.
Ad alcuni basta semplicemente colpire una zona fatale, come ad esempio il cuore, mentre per altri , ritenuti più forti e anziani è più complesso. Basta capire che quei demoni traggono la loro energia e la loro magia dall'anima di cui sono composti.>

<Perciò dobbiamo toglierli quella energia, ma come?> -chiedo sempre più curiosa.

<Usare la magia non guasta. Dovrai usare molta energia per risucchiare quel potere, ma dovrai stare attenta.>

Annuisco. Ci sono i limiti preimposti.

<Ma per chi non usa la magia? Come faranno a proteggersi?>

<Bambina mia, niente è facile. I mondani possono cercare di rispedirli fuori dai corpi umani pronunciando frasi scritte nei libri sacri, mentre per ucciderli sarà ben più che facile. I demoni traggono le loro energie da sentimenti negativi quindi bisognerà combatterli con sentimenti opposti. >

Oh.. La parola "Vitae".
Non avrei dovuto ridere su qualcosa di così potentemente distruttivo.

<Ricorda che la magia ha il suo prezzo.> -mormora in conclusione.

Abbasso lo sguardo sui miei piedi.
Ha ragione, ha pienamente ragione.
La magia è complicata.
E so benissimo che non è facile resistere all'oscurità, proprio io ne ho provato sulla mia pelle quando ho colpito Matt o quando ho inalzato un muro di fiamme durante la prova.
Saranno spietati e resistenti.
Sarà una bella battaglia, se mai arriverà.

<La ringrazio molto per avermi dato tutte queste informazioni.> -dico

<Sarà questione di momenti, bambina mia. Ti conviene prepararti.>

Mi alzo e mi avvio verso la porta.
Ha ragione, non mancherà molto. Il tempo è dannatamente complicato, un gioco che va capito.
Adesso so come fermarli, anche se dovrò capire in che modo posso risucchiare la loro magia.
Ormai sono quasi giunta al castello quando da lontano sento dei passi. Sono veloci, impazienti.

<E' iniziata.> -mi avverte il sacerdote.

Il tempo suo far lieto ogni dolore.

Angolo nostro 🎀

Pericolo in arrivo.
Contenti?

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