Quella notte non la avremmo dimenticata facilmente.
Il piano aveva funzionato, anche se con una piccola pecca.
Di sicuro la polizia era già sulle nostre tracce e per questo non avevamo un minuto da perdere: dovevamo uscire dalla città il prima possibile.
La macchina di Logan rallentò quando fummo in vicinanza del teatro.
"No amico, non qui, siamo troppo esposti" dissi parlando sotto voce. "Vai nel viottolo sul retro, c'è una porta anche lí, ed è sempre aperta"
Una volta dentro, mi affrettai a correre verso la biglietteria. Sapevo dove tenevano le chiavi, cosi non mi fu per niente difficile digitare la combinazione della cassaforte, estrarne una scatola quadrata ed estrarne tutte e quattro le chiavi.
Ti prego fa che vada tutto bene.
Cercai una borsina qualsiasi e fortunatamente ne trovai una attaccata alla finestra. La presi e iniziai a riempirla di tutte le banconote.
Fino ad un mese fa ero il ragazzo più buono e bravo sulla faccia della terra e ora... Ero fuggito da casa con una ragazza, ero stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, avevo fatto evadere una detenuta ed ora ero in fuga di nuovo.
A dire la verità, quel senso di avventura e pericolo iniziava a piacermi.
Tornai alla macchina con il malloppo, non prima di aver rimesso le chiavi a posto.
"Ci sei riuscito?" domandò Becky sporgendosi in avanti dal sedile posteriore.
Annuii. "Abbiamo cinquemila dollari in contanti" risposi con un sorriso soddisfatto.
"Bravissimo amore, sono cosí fiera di te" sussurrò la bionda prima di avvicinare le sue labbra alle mie e farle combaciare alla perfezione.
"Ehi piccioncini, qui c'è qualcuno che vorrebbe sapere dove si va, prima di essere sbattuto in carcere per omicidio"
A quelle parole, sia io che Becky ci staccammo e improvvisamente cadde un silenzio tombale.
"Intanto esci dalla città" dissi soltanto.
BECKY POV
Il telefono di Justin continuava a squillare e lui puntualmente non rispondeva.
Era quasi mezzanotte, ero stanca, stavo cercando di chiudere gli occhi e quella suoneria odiosa non me lo permetteva.
"Justin!" sbottai "spegni quel cazzo di cellulare".
Ma subito dopo mi corressi. "No, fermo, non spegnerlo"
Due occhi ambrati mi fissarono nel buio della notte.
"Cosa hai in mente?"
Rimasi immobile per secondi che sembrarono un eternità. Immagini continue mi attraversavano la mente a velocità impressionante.
Di punto in bianco sorrisi, e mi sentii stramaledettamente un fottuto genio.
"Ho un piano coi controcazzi"
"Quindi, se ho capito bene, dovremmo mandare un messaggio ai nostri genitori dicendo che stiamo bene e di non cercarci, eliminare i cellulari, andare in un qualsiasi aeroporto di una qualsiasi città ed andarcene via?"
La voce di Logan era perplessa.
Annuii cercando l'approvazione di Justin, la quale non tardò ad arrivare.
"Può funzionare, ma dovremo rivedere un piccolo passaggio" spiegò.
"E quale?"
"All'aeroporto di sicuro ci beccheranno. Dobbiamo passare inosservati in qualche modo" disse con un leggero velo di insicurezza.
"Oh, ma ci avevo già pensato. Vi dirò cosa ho in mente quando arriveremo nella città dalla quale partiremo. Ora dovreste scrivere ai vostri genitori" suggerii.
Logan arrestò l'auto vicino a un bar ancora aperto.
Vidi i due ragazzi digitare velocemente sugli schermi dei loro IPhone, dopo di che ripartimmo.
Con un solo pulsante, il moro al volante abbassò tre finestrini, uno anche vicino a me.
"Okay, al mio tre molliamo i telefoni sull'asfalto, anche tu amore" disse Justin voltandosi a guardarmi.
Con un cenno gli dissi che avevo capito e che ero d'accordo con la sua idea.
Quella strada era trafficata da paura anche a quell'ora: due secondi, e dei cellulari non sarebbe rimasto più nulla.
"Uno, due... tre!"
Lasciai la presa dello smartphone e ritrassi il braccio all'interno dell'auto. "Bene, il primo passaggio è andato" esclamai soddisfatta.
"Giá, speriamo che fili liscio anche tutto il resto" affermò Logan speranzoso.
Il viaggio proseguì silenzioso fino a quando il moro dichiarò di essere stanco e di voler dormire un po'.
"Guido io!"
La mia voce e quella di Justin si sovrapposero. Gli rivolsi un sorriso e, senza farlo apposta, riprtemmo di nuovo la stessa frase: "guida tu!"
Logan ci guardava sbalordito e con il sopracciglio alzato. "Dio, siete così..." una smorfia seguì quelle parole prima di riprendere il discorso "dannatamente carini!"
Una risata clamorosa riempí l'abitacolo prima che io mi mettessi alla guida del veicolo.
LOGAN POV
Si rideva, si scherzava ma in realtà avrei dovuto piangere.
Non riuscivo a togliermi dalla mente l'immagine di quel corpo che oscillava e con un tonfo sordo cadeva a terra.
Ferito o... morto?
Questa domanda mi ronzava nel cervello dal momento in cui avevo premuto quel fottutissimo grilletto.
Seduto sul sedile posteriore, lontano dagli occhi dei miei compagni di fuga, appoggiai la mano sull'oggetto metallico. Era freddo e mi faceva paura.
Se non fosse stato per Justin, in questo momento non sarei qui.
E mentre pensavo a questo, lo odiavo. Lo odiavo perchè se fossi finito in prigione sarebbe stata tutta colpa sua e della sua voglia di salvare la ragazza che ama.
Sospirai, inspirando ed espirando.
No, Logan, tu non odi Justin. È il tuo migliore amico e avrebbe fatto la stessa cosa per te.
La mia coscienza aveva ragione. Eravamo amici fin dai tempi dell'asilo e questo non sarebbe cambiato mai.
Finalmente, dopo tali pensieri, la mia mente si liberò e riuscii ad addormentarmi.
"Svegliati Logan"
Una voce dolce e melodiosa mi costrinse ad aprire gli occhi.
Il sorriso di Becky fu la prima cosa che vidi, successivamente mi accorsi che era mattina, c'era il sole ed eravamo ancora in auto. O meglio, io e Becky.
"Justin?" domandai guardando fuori dal finestrino.
"È entrato all'autogrill a prendere delle cose da mangiare e per andare in bagno" rispose.
Senza dire nulla, aprii la portiera e scesii dalla macchina, diretto nel negozio.
Una volta dentro cercai Justin con lo sguardo e lo vidi nel reparto bibite. Lo raggiunsi in fretta e guardai cosa aveva in mano.
"Birra? Sul serio amico?" risi afferrando la bottiglia e rimettendola nel frigo.
Lo sentii sbuffare ma non replicò. In tutta risposta mi diede una spinta.
"Ehi ma che..."
"Shh. Guarda la TV" disse zittendomi.
Alzai il viso verso lo schermo e sbiancai udendo la news al telegiornale.
È successo questa notte al riformatorio femminile di Los Angeles. Una ragazza di nome Becky Jones, è fuggita aiutata da due ragazzi. Sembra che sia scappata attraverso un buco fatto nella rete metallica probabilmente dai due complici. Inoltre uno dei tre ha sparato ad una guardia, ferendola gravemente. Non si hanno notizie su dove siano i fuggitivi ma la polizia è sulle loro tracce.
Deglutii e voltai il viso verso il biondo, il quale mi disse di seguirlo in bagno.
"Che vuoi fare? Siamo nella merda cazzo. Come usciamo da qui?"
Ero agitato, visibilmente.
"Calmati Logan. Dammi la tua felpa!" ordinai.
"Cosa? Ma ci sono cinque gradi e sono in maniche corte"
Mi fulminò con lo sguardo così obbedii.
Lui si tolse la giacca elegante e la cravatta e indossò il mio indumento.
"Okay, allora tu torna alla macchina e dí a Becky di mettere in moto. Ci penso io a pagare" disse.
Non osaii controbattere ed uscii.
"Dov'è Justin? È da mezz'ora che è dentro"
Becky si voltò a guardarmi.
"Metti in moto. Sono sopraggiunti dei problemi" spiegai. "Hanno parlato di noi al tg. Ci stanno cercando!"
"Merda!" disse girando la chiave nel quadro e accendendo il motore.
In quel momento, una figura scura entrò in auto.
"Vai!" esclamò il biondo con il fiatone. "Non mi ha riconosciuto"
Fortunatamente.
SPAZIO AUTRICE
Buona domenica care lettrici!!!
Come avete notato, la fuga dei tre personaggi si sta un pochino complicando.
Cosa ne pensate del piano di Becky? Come vi sembra Logan?
Ho pensato di aggiungere anche il suo punto di vista perche ormai è parte della gang ahahaha Vi fa piacere? Vi fa schifo?
Tell meeeeee!
Kiss kiss e alla prossima ❤❤