Omegle || Liam Payne

Da ikigainiallx

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Una ragazza che dopo aver sofferto per amore non crede più in questo sentimento così forte e bello; cosa succ... Altro

Capitolo 1.
Capitolo 2.
Capitolo 3.
Capitolo 4.
Capitolo 5.
Capitolo 6.
Capitolo 7.
Capitolo 8.
Capitolo 9.
Capitolo 10.
Capitolo 11.
Capitolo 12.
Capitolo 13.
Capitolo 14.
Capitolo 15.
Capitolo 16.
Capitolo 17.
Capitolo 18.
Capitolo 19.
Capitolo 20.
Capitolo 21.
Capitolo 22.
Capitolo 23.
Capitolo 24.
Capitolo 25.
Capitolo 26.
Capitolo 27.
Capitolo 28.
Capitolo 29.
Capitolo 30.
Capitolo 31.
Capitolo 32.
Capitolo 33.
Capitolo 34.
Capitolo 35.
Capitolo 36.
Capitolo 37.
Capitolo 38.
Capitolo 39.
Capitolo 40.
Capitolo 41.
Capitolo 42.
Capitolo 43.
Capitolo 44.
Capitolo 45.
Capitolo 46.
Capitolo 47.
Capitolo 48.
Capitolo 49.
Capitolo 50.
Capitolo 52.
Capitolo 53.
Capitolo 54.
Capitolo 55.
Capitolo 56.
Capitolo 57.
Capitolo 58.
Capitolo 59.
Capitolo 60.
Capitolo 61.
Capitolo 62.
Capitolo 63.

Capitolo 51.

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Da ikigainiallx



"Sto diventando pazza" dico a me stessa.
Chiudo per un attimo gli occhi, ma:

"Pazza? Chi sei, scusa?"

Li riapro al momento e non riesco a credere a ciò che vedo.
Liam è finalmente sveglio.
La sua fronte è corrucciata e i suoi occhi mi scrutano con attenzione.

"Dove sono?" chiede guardandosi intorno.
Sembra spaesato.
Fa per mettersi a sedere sul letto, facendo forza con i bracci, ma dopo aver fatto una smorfia di dolore per il gesto appena compiuto, si rimette nella stessa posizione di prima.

"Si può sapere chi sei?" ripete ancora una volta.
Il tono di voce che ha usato questa volta è molto più fermo e questo mi spaventa un po', ad essere sincera.
"I-io sono..." non riesco a parlare.
Mi passo frustrata una mano tra i capelli sciolti e abbasso lo sguardo sul pavimento.

Liam ha subito un grave incidente settimane fa, è stato in coma fino a due minuti fa e adesso si è appena svegliato, domandandomi della mia identità.
Non riesco a fare a meno di pensare che abbia perso la memoria.
"Rispondimi!" esclama stavolta, urlando.
Sento le lacrime inumidirmi (per l'ennesima volta) gli occhi.

"Dove sono i miei?" continua.
Prova di nuovo a rialzarsi ma fallisce miseramente ancora.
"Aspetta. Vado a chiamare il dottore, non-non muoverti" dico alzandomi rumorosamente dalla sedia.
Lo vedo portarsi le dita di entrambe le mani alle tempie, iniziando a massaggiarle.

Cerco di fare in fretta poiché vederlo in quello stato mi spezza; non appena esco dalla stanza i ragazzi puntano i loro sguardi su di me.
"Liam si è svegliato, ragazzi! Dov'è il dottore?" Mi guardo intorno agitata iniziando poi a correre per il corridoio.

Louis mi segue e prendendomi per il polso mi ferma.
Posso sentire la sua agitazione anche a chilometri e chilometri di distanza.
"Prima è andato dall'altra parte, andiamo!" Mi strattona trascinandomi dietro di se.
"Porca troia!" Impreca felice, pieno di gioia.

Si porta le mani tra i capelli tirandoli leggermente, scompigliandoseli dalla "perfetta" pettinatura che aveva prima.
"Non mi ha riconosciuta, Lou."

Il suo sorriso si spegne all'istante.

+ + +

Dopo aver chiamato Karen e Geoff in hotel, loro si sono precipitati immediatamente qui in ospedale.
È passata mezz'ora da che Liam è (realmente) di nuovo con noi e adesso gli stanno facendo altri esami.

Di una cosa sono felice: lui si è svegliato.
Non è morto ed è questa la cosa che più mi importa.

Vediamo il dottore uscire dalla stanza di Liam con una cartellina, la solita, nera e bianca fra le mani.
Dopo aver osservato attentamente un foglio pieno di scritte alza la testa verso di noi.
"Allora" prende un lungo respiro prima di iniziare, "il ragazzo ha avuto una lieve lesione interna a seguito del colpo ricevuto. Questo gli ha causato una perdita della memoria momentanea."

Copro il mio viso con le mani seppellendolo poi nel petto di Niall.
"Gli abbiamo fatto varie domande. Si ricorda dei suoi genitori, del suo migliore amico Lewis e della sua ragazza Sophia. Quanti anni ha, il suo nome, dove abita."

Della sua ragazza Sophia.

Mi si spezza il cuore non appena l'uomo parla.
Sophia, la sua ragazza.

"Gli abbiamo domandato anche di voi, ma i nomi Neil, Harry ed Emily sembrano essere estranei alla sua mente"

Adesso sono estranea per lui.
Non esisto più.
"Supponiamo che abbia perso una piccola parte di memoria dell'ultimo anno vissuto, all'incirca. Vorremo parlare con voi se non vi dispiace" si rivolge a Geoff e Karen che annuiscono all'istante non appena gli viene posta la domanda.
Lo seguono all'interno del suo studio lasciando noi lì nella sala d'aspetto.

Niall bacia la mia tempia abbracciandomi forte.
Mi faccio così piccola contro il suo corpo.
Vorrei tanto che fosse quello di Liam.

"Ricorderà. Avanti, come può dimenticarsi di una rottura come te?" sdramma Harry venendomi incontro.
In poco tempo mi lascio andare in un pianto liberatorio sapendo che per lui non sono più nessuno.

Se ne ritornerà in Inghilterra e tornerà con Sophia ed io me ne starò qui in America, a lasciarmi scappare l'unica persona che avrei voluto tenere con me anche quando non avrei voluto avere nessuno tra i piedi.

"Vado in bagno" dico ad un tratto staccandomi dai ragazzi che mi avevano accerchiata.
Melissa fa un passo avanti proponendo di accompagnarmi, ma gentilmente rifiuto e mi incammino verso il bagno.

Devo riuscire a calmarmi anche se so che sarà impossibile.
Passo davanti alla sua stanza e attraverso i vetri lo vedo con la testa chinata che giocherella con le dita della mani.
Sento una mano sulla mia spalla e velocemente mi volto.
"Oh, Lou" sorrido per quanto sia possibile e mi rivolto poi verso Liam.
"Entri?" Chiedo.
Lui annuisce lentamente e mi stringe la spalla, rassicurandomi.

"Fa niente. È andata così."

Scuote la testa e "si ricorderà, Emi. Solo, un passo alla volta. Adesso si è svegliato, domani ricorderà la vostra prima chat, dopodomani quando l'avete fatto" dice serio, ammiccando ad un sorriso malizioso sull'ultima parte del discorso.
Alzo gli occhi al cielo.
"Non iniziare" cerco di restare il più stabile possibile con la voce prima che mi venga un'altra crisi di pianto.
Mordo il mio labbro inferiore così tanto che posso quasi sentire il sapore ferreo del sangue sulla punta della lingua.

Dopo poco Louis entra ed io rimango lì impalata ad osservarli.
Si danno la loro solita stretta di mano amichevole e poi iniziano a parlare.

[Louis' pov.]

Povera Emily, non si merita tutto questo.

E povero anche Liam.

Sono entrambi a pezzi: uno per la memoria; dev'essere orribile non riuscire a ricordare cos'hai passato nella tua vita.
Intendo, tutti i tuoi momenti più belli cancellati di punto in bianco.
L'altra perché la persona che ama non sa che la ama, non sa chi sia e sa che ama un'altra persona e non essere ricambiati è devastante.

"Hey, puzzola" azzardo nel chiamarlo così per vedere se riesce a ricordare.
Odia essere chiamato così.

Mi guarda per un attimo confuso, ma poi la sua espressione cambia completamente.
"Bastardo! Lo odio e lo sai" risponde scocciato.
Scoppio a ridere e vado ad abbracciarlo.
"Fa piano, mi fa male tutto" mi avvisa con voce calma.

Annuisco e lo stringo (non forte) tra le mie braccia.
Dio solo sa quanto mi era mancato.
Senza Liam sarei perso, è come un fratello per me.

"Perché siamo qui? Che è successo?" domanda una volta essersi staccato da me.
"Mamma? Papà?" Continua a chiedere ininterrottamente.
Prendo un lungo respiro.

I medici hanno detto che posso tranquillamente dirgli dell'incidente, ma non devo entrare assolutamente nei minimi dettagli, altrimenti potrei rallentare il suo recupero della memoria, se mai succederà.

"Vedi Lì...hai fatto un incidente" dico.
Lui mi guarda in attesa di altre informazioni che però tardano ad arrivare.

Complimenti, Louis. Perchè devi essere così stupido? Parlo tra me e me.

"Non è andata a finire nei modi migliori. I tuoi adesso stanno parlando con i dottori" gli rivolgo un sorriso.
Lui annuisce.
Dalla sua espressione capisco che è confuso.
"Un'altra cosa: chi era prima quella?" chiede grattandosi la testa.

Si riferisce ad Emily.
"Ehm...non lo so neanche io" rispondo.
Lui scuote la testa e "ma chi la conosce" ridacchia.

+ + +

[Emily's pov.]

"Dovremo restare qui per un'altro po' di tempo, non sappiamo precisamente quanto. Solo che a Liam potrebbe dare noia il fuso orario e per questo è meglio tenerlo sotto osservazione." Karen mi spiega attentamente ciò che le è stato detto dal dottore.
Annuisco.
"Dove starete?" chiedo interessata.

Lei si morde il labbro inferiore.
"Non lo sappiamo neanche noi. Prolungheremo il pernottamento in hotel probabilmente."
"Adesso dobbiamo andare, ci vedremo in questi giorni. D'accordo?" Mi lascia un bacio sulla guancia e insieme a suo marito (che stava intrattenendo Liam nel parlare) se ne vanno.

"Andiamo anche noi" Harry mi prende per mano iniziando a camminare senza una meta stabilita.
"Mi dispiace per loro" me ne esco fuori dopo un po' di silenzio.
Harry mi guarda attentamente aspettando che parli.
"Mi sento in colpa. Lui è venuto fin qui per me e adesso che ha bisogno di aiuto lo lascio nella merda-" sospiro.
"Non hanno una casa e se ne staranno per chissà quanto tempo in un hotel" finisco incolpandomi.

Il riccio scuote la testa.
"Non dire così. È successo e basta. Non hai nessuna colpa perciò smettila di sparare cretinate!" esclama quasi arrabbiato.
Mi apre la portiera posteriore dell'auto di Niall lasciandomi entrare.
"Cretinate?" chiede Melissa voltandosi verso di noi dal sedile anteriore.
Annuisco e Louis, seduto accanto a me (che è venuto via con noi per andare a casa di Haz) mi guarda attendendo una spiegazione.

"Si sta incolpando di tutto quello che è successo" dice il mio migliore amico.
Abbasso la testa sulle mie mani e tutti e quattro i ragazzi mi danno torto.
"Ti sbagli di grosso, dolcezza" Louis mi conforta, dicendo poi a Niall di accendere la radio.
Potrebbe trasmettere un po' di allegria a tutti quanti.

"Uh! Sorry!" esclama mio fratello contento di sentire uno dei suoi cantanti preferiti alla radio.
Inizia a canticchiare la canzone provocandomi un'improvvisa voglia di vomitare.
E questo non è perché stona.

"Non mi piace Sorry. Puoi cambiare?" chiedo.
Niall mi lancia un'occhiata stranita dallo specchietto retrovisore e "perchè? L'hai sempre cantata."

Scuoto la testa.
"Per favore" supplico prima che possa avere un'altra crisi di pianto.
Justin mi ricorda incredibilmente Liam.
A lui non gli piace, e neanche mi sopportava quando gli inviavo mille messaggi per una sua canzone.

"Questa?" chiede.
Finalmente.
Presto attenzione alla canzone che passano, e Shawn Mendes riempie l'intera macchina con la sua fantastica voce in Stitches.
Annuisco, cercando di liberare la mente dai pensieri.

+ + +

Abbiamo riaccompagnato a casa tutti i ragazzi e adesso, finalmente, potrò rilassarmi nella mia stanza. Spero.

"Ciao papà, ciao Mary" saluto entrambi gli adulti con un cenno della testa proseguendo verso la mia camera.
Niall invece prosegue a testa bassa senza neanche salutare.
Ultimamente la donna si è presentata molto più frequentemente in casa mia, e devo ammettere che non si è rivelata così male.
Anche se c'è sempre un certo distacco.

"Aspetta, Emily! Non ceni?" Sento chiamarmi è così torno in cucina.
"No, non ho fame" rispondo.
"Sei dimagrita un sacco nell'ultimo mese, non sembri più neanche tu" mi confessa apertamente mio padre.
Prendo un merendino dalla dispensa per poi scrollare le spalle.
Tanto li avrei tolti lo stesso quei kg.

"Fa niente" faccio per tornare in camera quando "aspetta, papà-" faccio un'altra pausa pensando a ciò che voglio dire, ma rendendomi conto di quanto stupida sia la cosa, mi ritiro nuovamente indietro.

Me ne ritorno in camera e quando chiudo la porta mi butto sul letto a peso morto.
Sento vibrare il cellulare nella tasca dei pantaloni, così lo tiro fuori.
Un nuovo messaggio.

Abby: com'è andata oggi in ospedale?

Io: Liam si è svegliato

Abby: oddio! Davvero?! Sono così felice! Aaaaah! Domani dobbiamo festeggiare!

Io: ha perso la memoria, però

Abby: cazzo.

Io: già

Abby: non potevi buttarmi la notizia per intero? Mi hai illuso, Horan

Io: scusa

Abby: hey, stavo scherzando, Emi. Mi dispiace tanto

Io: pure a me. Ma si ricorderà, prima o poi

Abby: ne sono sicura

Io: non ho fatto i compiti per domani, Abby. Quello mi metterà un pessimo voto

Abby: il mio quaderno è pronto per essere copiato, tesoro

Abby: adesso riposati, mi raccomando

Io: grazie. E si, lo farò

Chiudo la chat non avendo più niente da dire.
Mi cade l'occhio su una foto che tanto adoro.
Io e lui abbracciati dentro una cabina telefonica di Londra.
La stacco lentamente dal muro cercando di non strapparla, e poi la porto vicino al cuore.

Però, non so perché, improvvisamente mi viene voglia di togliere tutte le nostre foto.
E così faccio.
Le stacco tutte quante, dalla prima all'ultima mettendole sulla scrivania di legno della camera.

Mi si stringe il cuore a dover fare questo, ma devo.
Non mi piace averlo intorno quando non posso averlo intorno.

Chissà che starà facendo. Chissà che cosa gli hanno raccontato i suoi.
Chissà che cosa staremmo facendo se non fosse successo questo incidente.
Chissà.

Mi sdraio di nuovo sul letto esausta, quando l'ennesima vibrazione mi distrae dai miei contorti pensieri.

Liam: Hey ciao. Potresti dirmi chi sei, per favore?

Hey!
I'm backkkk!
Un altro lungo capitolo che spero soddisfi le vostre aspettative da ottime lettrici quali siete!
Liam resterà un altro po' a Seattle, chissà cosa succederà..
Continuo a +65/70 voti e +15/20 commenti come sempre.
Mi trovate su twitter @/adorvniallx per qualsiasi cosa ☺️
Domanda:
Avete sentito Pillow Talk? Che ne pensate?
Io la amo. Letteralmente!
Detto questo mi dileguo lel.
[scusate per eventuali errori]
Alla prossima, vi voglio bene 💘,
-A.

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