Yes, Mr. Styles.

By Cipride94

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Quando Louis, un Gay perfetto, dalla punta dei suoi capelli alla suola delle sue scarpe, pensa di conquistare... More

Harry Styles, l'uomo che sussurrava agli uccelli...il suo particolarmente.
L'appuntamento e la seguente crisi di nervi.
Cena con Harry Styles.
Zayn
Sotto...cosa?
La lista
Il Quinto Girone dell'Inferno
La verità
COSA CAZZO STA SUCCEDENDO?
Goodbye Sassy Queen
Ask Characters
Little Things
VOI SIETE MAGNIFICHE
No Control
Un Harry decisamente da infarto.
Stockholm Syndrome
Complotti
IO VI SPOSO
Hey Angel
Revenge
BUON ANNO
Long Way Down
I love you.
Pillow Talk
Queste cose mi uccidono.
Infinity
Love you Goodbye

Alone

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By Cipride94




                 

Louis era già incazzato.

Non solo era andato a fare un esame per nulla, l'insegnante l'aveva bocciato a prescindere, poi Liam si era messo a stargli col fiato sul collo perché era anche indietro con lo studio.

E sti cazzi.

Harry era sparito dalla faccia della terra, lo aveva chiamato, era stato anche insistente.

Messaggi in segreteria, messaggi scritti, telefonate ad ogni ora, ma nulla, zero, nisba, nada.

Aveva provato e riprovato, ma di Harry Styles il suo adone dai riccioli ribelli,non aveva notizie.

Melissa non lo aveva più chiamato anche se lui le aveva mandato un messaggio.

Lei si era limitata a rispondere che Harry stava bene e che forse era meglio così, che Harry avesse lasciato perdere.

Col cazzo.

Louis Tomlinson non molla mai, nemmeno quando una stupida testa riccia vuol decidere per lui.

Prese una sigaretta dal pacchetto malconcio di Zayn, osservandolo mentre buttava fuori il fumo dalla bocca carnosa, formando una nuvola grigia.

-Nervoso, amico?- chiese il kebab vivente con il suo solito tono strascicato.

-Sto per andare nel covo dei Leoni per riprendermi ciò che è MIO.-  sibilò tra i denti, sputando fuori il fumo stizzito.

Zayn l'osservò e decise di sganciare la bomba in quel momento.

-E' passato un tipo, Kurt, mi pare che si chiamasse, ha lasciato quel foglietto, ha detto che aveva informazioni per te. Presumo che sia per quel tipo riccioluto.- disse in tono causale, indicando il foglietto sul tavolinetto del salotto.

Louis lo guardò assottigliando gli occhi, prese il foglietto con un movimento brusco del braccio.

-Adesso me lo dici!?- chiese ancora più incazzato.

Zayn si limitò a scrollare le spalle e rispondere :

-Stai attento, non mi piace quel tipo, Kurt intendo.-

Louis sbuffò irritato.

-Vai a scoparti una delle tue BBSC, Zayn!-

Il moro aggrottò le sopracciglia, confuso.

-Di solito mi dici che devo provarci con Liam, poi cosa sono le BBSC?-

-Barbie Bionde Senza Cervello, seriamente Zayn, sembri una di quelle bambine che ne fa la collezione, hai più bionde tu che un negozio di firme dove ci sono i saldi.- puntualizzò Louis componendo il numero di Kurt sul telefono.

Zayn gli lanciò un'occhiataccia prima che lui lasciasse la stanza.

Dopo tre squilli, la voce profonda dell'uomo più grande rispose :

-Pronto?-

-Pronto, parlo con Kurt Collins?-

- Sì, chi parla?-

-Sono Louis, eh...Tomlinson, Signore, quello che era con Harry la scorsa volta da Caront's.-

-Oh, Louis, il tuo amico ha recapitato il messaggio, vedo. Ho informazioni interessanti per te Louis, informazioni su chi è veramente Harry Edward Styles.- il tono di Kurt, era cambiato da freddo e cortese a caloroso e divertito, quando aveva capito che era Louis al telefono. Era caduto nella trappola.

Louis dal canto suo deglutì, insolitamente spaventato da quello che avrebbe potuto scoprire e di come Collins sapesse il suo indirizzo di casa anche...ma la curiosità ebbe la meglio.

-Quali sono queste informazioni?-

-Forse è meglio che tu le veda, facciamo che ti vengo a prendere tra mezz'ora, vestiti carino.- concluse l'uomo dall'altro capo del telefono, con tono malizioso e canzonatorio, non gli diede nemmeno tempo di chiedere il motivo del suo "vestiti carino" che riattaccò.

Guardò il suo cellulare per qualche minuto prima di decidersi ad andare a farsi una doccia.

Mentre l'acqua scorreva sentì un vuoto allo stomaco, si espandeva, prendeva i polmoni e faceva accelerare il cuore.

Si lavò, si vestì e si guardò allo specchio.

Assente.

Che cosa avrebbe scoperto?

Che interessi aveva Collins in quello che stava facendo?

Qualsiasi cosa gli voleva mostrare Kurt, ne avrebbe retto l'impatto emotivo?

Sarebbe riuscito a convivere con il suo cuore a brandelli?

Rabbrividì di paura.

L'ultima volta che era rimasto scottato per amore, aveva impiegato mesi per riprendersi.

Ora con il cuore che pulsava per quell'angelo dalle ali nere, dai boccoli cioccolato e le labbra, dannate, carnose, dal sapore di cannella, cosa avrebbe fatto?

Cosa ne sarebbe rimasto di lui?

La voce di Zayn lo riscosse.

Kurt era arrivato.

Scese le scale in fretta e salutò il suo amico con voce incrinata.

L'uomo lo guardò avidamente e lo fece salire in macchina.

Il viaggio fu silenzioso, Louis giocherellava con le sue mani, nervoso.

Ben presto la facciata del Caront's si presentò davanti ai suoi occhi.

Kurt parcheggiò sempre in silenzio, assordante, odioso, silenzio muto.

La porta del club scricchiolò sotto le sua mani grandi e affusolate, fece passare Louis con espressione compiaciuta.

Quando passarono per l'anticamera, il profumo di cuoio già nauseava Louis.

Dei mugolii si sentirono aldilà della porta in legno massiccio, che separava l'anticamera e il locale, per evitare che sguardi indiscreti vedessero ciò che accadeva lì dentro.

Rumori di frustate, una, due, tre, i mugolii erano sempre più acuti e strozzati, come se qualcosa gli impedisse di uscire  fuori.

Kurt aprì la porta senza che lui volesse, mettendogli davanti la scena che aveva immaginato dai rumori, ma che non avrebbe, mai...mai voluto vedere.

Harry impugnava il frustino, facendolo passare sulle natiche tonde che erano sollevate per lui, era il ragazzo odioso di nome Michael, imbavagliato e legato su di una panca, mentre godeva delle frustate che Harry gli infliggeva. I due erano al centro della sala nera, riservata ai Dominatori, gli altri "soci" del club assistevano alla scena con sguardo lussurioso.

Una più forte dell'altra.

Non fu tanto la scena che turbò Louis, ma era l'espressione di Harry che lo ferì di più.

Era una maschera di auto-controllo, concentrazione e serenità.

Come se tutto quello fosse il suo modo di rilassarsi, di restare in pace con se stesso.

Il rumore assordante dei mugolii di Michael e gli schiocchi delle frustate, ferirono le sue orecchie.

Il sedere del ragazzo ormai era completamente rosso e malconcio, ma Harry non si fermava, era sereno, era felice.

E lui, lui non poteva renderlo felice.

Lui non avrebbe sopportato tutto quello.

Lui che era così testardo, indisponente, indipendente ma così fragile e sensibile.

Capì da cosa Melissa lo voleva mettere in guardia.

Non da Harry, non dal sadomaso in genere, ma da se stesso.

Da quello che stava incominciando a provare per quel ragazzo affascinante quanto oscuro.

Dalle sue false speranze, dai suoi falsi progetti, sbriciolanti nel nulla dal rumore delle frustate e dei mugolii di Michael.

Inconsciamente l'aveva sempre saputo.

Ma, ovvio, anche se non aveva mai creduto alle cazzate sull'amore e la conseguente delusione, noi speriamo sempre che ci sia qualcuno adatto a noi.

Lo speriamo perché siamo creature patetiche e incapaci di stare da soli.

Lo speriamo perché non importa quanto noi siamo duri, quanto noi sappiamo rialzarci o sopravvivere, non saremmo mai capaci di dire di no all'amore, anche dopo esserci passati sopra una volta.

Siamo incapaci, patetici, inutili e soli.

E tutte queste cose in due si sentono di meno.

In due possiamo illuderci che ci sarà un per sempre, un vissero felici e contenti, una colonna sonora alla fine di un film con un "The End" scritto sopra.

Noi lo cerchiamo tra la gente, che ignora tutto questo perché fa finta di non averne bisogno, lo cerchiamo, ed è triste dire che quando lo troviamo si sta ancora più male.

E' un dolore così dolce.

Ma una fine così tragica.

I suoi occhi appannati da lacrime si riscossero dal punto che aveva osservato fino a quel momento.

Si rispose alla domanda che si era posto prima.

Cosa ne sarebbe rimasto di lui?

Nulla, ecco cosa.

In quel momento, due occhi verdi, spalancati, increduli e forse impauriti lo guardarono.

-Lou.- pronunciarono le sue labbra, dannate, carnose, dal sapore di cannella.

Solo per rendere la sua agonia più dolceamara.

Louis scosse la testa, respirando a fatica.

Eppure ci sperava.

Ci sperava come tutti voi, fottuti idioti.

Non ebbe il coraggio di riaprire gli occhi, codardo.

Louis scappò, senza guardarsi indietro.

Corse, per il marciapiede e si infilò in uno dei parchi.

Corse.

Fino a quando i polmoni non gli bruciarono.

Si inginocchiò a terra, sul prato, afferrando alcuni ciuffi d'erba.

Un mugolio uscì dalle sue labbra, un sospiro, un gemito.

Un urlo.

Acuto, squillante, verso il cielo.

Stupido, Idiota, Sognatore.

Siamo incapaci, patetici, inutili e soli.

Ma ci sperava, ci sperava di trovarlo negli occhi verdi come i prati in primavera, tra la gente che ignora tutto questo perché fa finta di non averne bisogno, ci sperava davvero.
-——
Saaalve, mi ero dimenticata del mio spazio autrice.
Grazie per tutti i commenti, i voti e le visualizzazioni.
Vi ringrazio davvero moltissimo e siete bellissime tutte.
Ma vorrei chiedervi un favore, grandissimo.
So che adorate questa storia, cosa che va aldilà di ogni mia comprensione, ma vi pregherei di non commentare dicendo : "Aggiorna".
Io sono una povera ragazza incasinata con gli esami, devo studiare e Il Dio Sassy sa se sono indietro con gli stramaledetti esami.
Quindi vi prego, vi scongiuro, capitemi e siate pazienti.
Sarete ricompensate.
P.S. So che volete uccidermi, ma a tutto c'è una spiegazione!

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