Crawling 2

By _LinkinDay

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'Christopher Smith mi ha costruita come una statuina di ceramica e poi mi ha distrutta, disintegrando ogni mi... More

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CAPITOLO TRE
BUON NATALE!
CAPITOLO CINQUE
CAPITOLO SEI
CAPITOLO SETTE
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CAPITOLO OTTO
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CAPITOLO DIECI
CAPITOLO UNDICI
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CAPITOLO VENTINOVE
CAPITOLO TRENTA
CAPITOLO TRENTUNO
CAPITOLO TRENTADUE
EPILOGO
RINGRAZIAMENTI

CAPITOLO UNO

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By _LinkinDay

La pioggia cade fina come se avesse paura di disturbare.
Il cielo è grigio e trasmette tristezza.

Tutto intorno a noi è silenzioso, nessun rumore di automobili in sottofondo, nessun bambino urlante che gioca e nessun uccellino che cinguetta allegro.
Si sente solo la voce del parroco della nostra chiesa che parla a bassa voce e prega.

La mamma affianco a me singhiozza come tutti, tutti tranne me.
Non riesco più a piangere oramai.
Mi sforzo ma niente, Emma Thompson si è trasformata da piagnucolona sfigata a donna forte e rispettata. Strana la vita a volte, vero?

A forza di delusioni e ferite, si cambia. C'è chi cambia in meglio e chi in peggio. A volte le persone cambiano semplicemente per ricominciare da capo.
A volte si cambia perché non se ne può più, ma si cambia e basta.

E io, io sono cambiata per tutto.
Perché ero stanca di soffrire, di essere delusa e di essere trattata come un'imbecille.

Ho deciso di ricominciare per la mia famiglia e per me stessa.

Alzo lo sguardo ed incontro gli occhi marroni del parroco.
Lui mi sorride e dice:" Emma vuoi dire una parola per tuo fratello?"

In realtà non mi va di parlare davanti a tutte queste persone ma glielo devo.

Annuisco e mi dirigo verso Patrick.
È un ragazzo giovane e anche carino, sia dal lato estetico che caratteriale.
Ha iniziato a predicare solo un anno fa e devo dire che lo preferisco a molti altri parroci che ci sono stati in precedenza, è come un amico per me ed è l'unico a non giudicarmi negativamente per aver costruito una famiglia all'infuori del matrimonio.

Con i tacchi fatico a camminare nell'erba bagnata ma finalmente riesco ad affiancare Patrick e devo dire che da qui si vedono tutti i presenti.
Scorro lo sguardo fra i volti e poi mi schiarisco la voce.

"Non starò qui a dire cose noiose e false, non voglio annoiarvi" dico e Patrick mi tira una gomitata.

Tutti mi fissano male e io abbasso il capo.

"Jonathan era la persona più dolce, benevola e testarda di questo mondo. Non si faceva mai corrompere e le uniche volte in cui ci sono riuscita, era perché gli avevo comprato dei videogiochi per la play station.
Jo mi ha sempre protetta e mi ha sempre insegnato qualcosa.
Ha sempre cercato di farmi sentire a mio agio con la gente o addirittura con la mia stessa famiglia" continuo guardando mia madre.
Poi sposto lo sguardo più infondo e incontro gli occhi azzurri di mio padre.
Fa male rivederlo dopo tanto tempo e al funerale di suo figlio con delle manette ai polsi.
Sta male e glielo leggo in faccia, quella faccia che ormai non sembra più la sua.

"Una volta ero arrivata a casa da scuola ed ero scoppiata a piangere, ero stanca dei miei compagni di classe e del loro atteggiamento nei miei confronti.
Mio fratello mi aveva stretta al petto e mi aveva detto 'Non permettere mai a nessuno Emma, di trattarti come un vecchio straccio. Non permetterlo mai. Devi farti rispettare perché solo così sarai felice '.
Ci ho messo anni a capirlo ma ora lo devo ringraziare perché sono la donna che sono, anche grazie a lui.
Quando quattro anni fa eravamo in California dai nonni, mi ha detto che sarebbe partito in missione.
Io gli avevo detto che non volevo, che non volevo che rischiasse la vita per nulla ma Jonathan mi ha risposto che avrebbe sacrificato la sua vita per il suo Paese.
Ed è quello che ha fatto.
L'ultima volta che l'ho visto abbiamo litigato e non ci siamo più parlati, ieri è stata la prima volta dopo tre anni in cui l'ho rivisto. Quando l'ho guardato giacere in una bara senza vita, mi sono sentita in colpa perché non l'ho mai veramente salutato.
Ma la cosa che mi fa stare peggio è la consapevolezza di non poter più sentire la sua voce, la sua risata e il suo sorriso, se non tramite video o stupide fotografie.
Termino col dire che Jonathan Thompson è morto come un eroe e se non lo è per voi,beh lo è per me.
Grazie"

Tutti mi applaudono come se avessi fatto un grande discorso mentre ho solo detto la verità.
Ritorno al mio posto e mi voltò perché sento uno sguardo fisso.

Spalanco gli occhi non appena incontro quel nero che tanto ho amato e che tanto ho faticato a dimenticare.

Christopher mi guarda con un espressione indecifrabile e i suoi occhi si induriscono non appena Mitch mi prende una mano nella sua e la bacia.
Mi girò verso il moro al mio fianco e gli sorrido, Mitch mi avvolge le spalle con un braccio e mi stringe al suo petto.

Riporto lo sguardo su Christopher e noto che ha una ferita sulla guancia destra.
Indossa la divisa dell'esercito ed è bellissimo come sempre.
Mi sembra più massiccio, più muscoloso di tre anni fa.

Si avvicina a Patrick e inizia il suo discorso.

"Jonathan era come un fratello per me. Ho condiviso tutto con lui.
Passavamo le giornate a ridere, scherzare e litigare. È riuscito a rendere la guerra una cosa meno terribile di quello che era.
E anche sul punto di morte ha detto una delle sue battute e mi ha chiamato fratello.
Grazie a lui ho scoperto cos'è la vera amicizia, cosa vuol dire essere uomo e grazie a lui ho conosciuto la donna che ho amato e che continuo ad amare più di qualsiasi cosa al mondo " dice guardandomi.

I suoi occhi sono troppo profondi per me, sono troppo.
Lo capisco da come mi guarda che sta soffrendo e che è deluso di vedermi qui con un altro uomo.

Mi guarda come per dire:' Io ti ho amato nonostante tutto e tu sei qui con lui come se non ci fossimo mai amati, come se io non ti avessi salvato ".

Abbasso lo sguardo sentendomi in colpa per aver cercato di andate avanti.

"Scusa" mormoro a Mitch e mi girò arrivando fino all'uscita del cimitero.

Ho bisogno di aria.
Il funerale di mio fratello e Chris sono troppo, anche per la nuova me.

Mi siedo sulla panchina con la testa fra le mani e chiudo gli occhi.

È incredibile come dopo tre anni riesca a farmi andare fuori di testa con qualche sguardo e con qualche parola.
È incredibile come dopo anni il mio corpo reagisca così al suo, ed è incredibile come io sia stupida.

Ho passato giorni, settimane, mesi ed anni a ripetermi che non ne valeva la pena, che lui non era quello giusto.
Che Christopher era solo un amore di passaggio che avrei trovato il vero amore e che l'avrei dimenticato, ma la verità è che nonostante tutto io non riesco a separarmi da lui.

È stato troppo importante per me, mi ha fatta rinascere.
Mi ha donato il dono più bello della mia vita.

Scuoto la testa perché i miei pensieri stanno prendendo strade sbagliate.

Io lo odio. Lui mi ha abbandonata.
Non ha mantenuto la sua promessa e mi ha ferito più di tutti.

Christopher Smith mi ha costruita come una statuina di ceramica e poi mi ha distrutta, disintegrando ogni mia cellula.
Christopher Smith è stata la mia condanna.

Faccio un respiro profondo e mi alzo.
Prendo il cellulare dalla mia borsetta,  metto la fotocamera interna e controllo il trucco.
Questa dannata pioggia mi ha sbavato appena il mascara.
Fortunatamente uso le lenti a contatto e ho chiuso gli occhiali in un cassetto a casa.

Passo le dita sotto gli occhi, rimetto il telefono nella pochette e ritorno al cimitero.

"Tutto bene tesoro?" mi domanda la mamma mentre affianco lei e Mitch.
Annuisco e guardo la bara essere calata sotto terra, segnando definitivamente la fine di Jonathan Thompson.

Stringo la mamma a me e le bacio i capelli.
Lei ricomincia a piangere e io ricomincio a cercare di far uscire una misera lacrima da questi occhi azzurri.

Alla fine della sepoltura le persone presenti vengono da me e dalla mamma a fare le condoglianze.
Ringrazio tutti ma in verità non conosco la metà dei partecipanti.

Quando stiamo per andate via, il colonnello si presenta davanti a noi due e ci stringe le mani.

"Mi dispiace molto per la vostra perdita. Jonathan era un bravo ragazzo e non meritava tutto questo"
"Grazie colonnello " dice in lacrime mamma.
Il colonnello prende una scatolina dalla tasca della giacca nera e me la porge.

"Era la medaglia di tuo fratello, Emma. Parlava in continuazione di te e prima di morire mi ha detto che la dovevi tenere tu questa"

Prendo la scatolina in mano e la apro. Sfioro con le dita la targhetta in oro su cui è inciso il nome di mio fratello e una stretta al cuore mi colpisce.
È fredda, fredda come la sua pelle.

"La ringrazio, Jo la stimava molto"
"Era reciproca la cosa. Ora devo andare, mi dispiace molto. Arrivederci Anne, arrivederci Emma "

Il colonnello se ne va e al posto suo arriva Christopher.
Subito inspiro rumorosamente guadagnandomi un'occhiata dalla mamma, da Chris e Mitch.

"Stai bene, tesoro?Vuoi andare a casa?" chiede allarmato Mitch.
"No tranquillo" rispondo sorridendogli.

Mitch è un bravo ragazzo.
Lavoravamo insieme, lui era nell'ufficio accanto al mio e fin dal primo giorno ci ha provato spudoratamente con me.

È gentile, premuroso, molto affettuoso e anche bello.

Ha capelli neri, occhi color miele, è alto quanto Christopher e muscoloso quasi quanto lui.
Stiamo insieme da un anno ma con rammarico devo dire che non lo amo. Provo un grande affetto per lui ma non credo di amarlo, almeno se lo paragono all'amore che ho provato per il ragazzo che mi sta guardando duramente.

"Mi dispiace molto per Jonathan. Le mie condoglianze più sincere"
Dice guardando me e poi mia madre.

Ricambio il suo sguardo con uno freddo e lo vedo trasalire.

"Grazie tante Chris, è gentile da parte tua. Emma?" dice la mamma guardandomi.

"Si , grazie Christopher. È stato gentile venire al funerale di mio fratello "

"Non sarei potuto mancare, come ho detto prima Jonathan era come un fratello per me"

"Allora ti chiamerò fratello d'ora in poi. Ovviamente se non andrai via di nuovo" dico guardandolo con occhi assassini.

Ho parecchio rancore nei suoi confronti e vederlo qui davanti a me, lo sta facendo uscire.

"Ho un congedo molto lungo, forse uscirò dall'esercito "

Annuisco.

Do un bacio sulla guancia a mamma e faccio un cenno col capo al moro davanti a me.

"Devo andare. Allison  si starà chiedendo dove sono finita"
"Va bene. Chiamami stasera tesoro"
"Tranquilla. Ciao mamma,arrivederci Christopher " affermo.

Gli stringo la mano formalmente e sento subito un brivido sulla schiena.

Dannazione.

Interrompo immediatamente il contatto tra i nostri corpi e ritorno a casa insieme a Mitch.

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