La cacciatrice ibrida

By LNWriter

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Cassandra Winkler appartiene ad una delle famiglie più potenti e altolocate del mondo dei Nephilim. Nonostant... More

Prologo
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Epilogo
LA CACCIATRICE IBRIDA 2
THE PROTECTORS
ROOMATES - UNA SPIACEVOLE CONVIVENZA

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By LNWriter

Richiuse la porta del suo nuovo appartamento e si accovacciò la davanti. Sapeva di non essere stata molto carina nei confronti di Mike, come non era stato carino quello che aveva detto a Ethan, ma non lo faceva di proposito. Per quanto si sforzasse di sentirsi a suo agio, dopo circa un mese, ancora le veniva impossibile. Quella non era la sua casa, New York non era la sua città. Le mancava Holding, le mancava la sua vecchia vita e tutte le persone che ne facevano parte. A volte aveva pensato che avrebbe potuto inscenare la sua morte e scappare, ma sapeva che in un modo o nell'altro George l'avrebbe trovata. C'era una sola persona di cui si fidava: Morgan.
Un forte fitta alla testa la costrinse a chiudere gli occhi. Non era la prima volta che le capitava. Inizialmente non aveva capito di cosa si trattasse, ma pian piano si era resa conto che succedeva tutte le volte che pensava a Morgan e al fatto che era sua fratello. Negli ultimi giorno le veniva spesso in mente la frase "E' tuo fratello" ma nella sua mente era percepita con una voce diversa, non con la sua. Si, probabilmente stava impazzendo.
Si alzò pian piano e andò a prendere la biancheria pulita quando qualcuno bussò alla porta. Le sembrò di aver vissuto già quella scena. In quel momento le venne un'altra fitta alla testa, questa volta più brusca. Cercò di non farci troppo caso e andò ad aprire.
– Ciao Cassandra!
Socchiuse gli occhi e cercò di mettere a fuoco meglio – Ci conosciamo? – Le sembrava di averla vista da qualche parte, ma non riusciva a capire dove. L'ennesima fitta la fece barcollare ma la donna la tenne per un braccio.
– Hey, tutto bene?
Cassie aprì gli occhi e la guardò meglio – Io ti conosco! – Si ritrasse dalla sua stretta e indietreggiò.
La donna sorrise – Davvero?
– Si! Tu sei quella vampira, quella che sta sempre con George, quella che... – E a un tratto ricordò. Lei sapeva chi era quella donna, l'aveva vista il giorno dopo che era arrivata a palazzo. Stava andando a togliersi il sangue di Ethan di dosso quando lei le aveva bussato ed era entrata in casa prima ancora che lei le desse il permesso di farlo, proprio come aveva fatto in quel momento.
– E' sorprendente! – disse la donna tra sé.
– Che cosa?
– Non pensavo che quelli come te fossero immuni alla compulsione, eppure ti ricordi di me!
La ragazza spalancò gli occhi – Cosa? Tu mi hai soggiogata?
– Mmm mi sa che funziona invece..
– Mi spieghi che cosa diavolo stai dicendo? E poi cosa ci fai qua? Perché mi hai soggiogata!?
– Una cosa alla volta ragazzina! Non essere impaziente! Santo cielo questi ragazzi...
Cassie incrociò le braccia e la donna alzò gli occhi al cielo – D'accordo! Adesso ti spiego! – Si sedette sul divano e le fece cenno di sedersi accanto a lei – Un mese fa sono venuta qua per dirti che tuo fratello...
– Non ha ucciso mia madre – disse lei di rimando. Aveva già sentito quella frase uscire dalla bocca della donna e aveva sentito altre cose – Lo so che non l'ha uccisa di sua spontanea volontà, me lo ha detto. Il fatto è, come fai a sapere che è mio fratello?
– Avanti Cassie, non fare la stupida, sai anche tu che non sono qui per svelare il tuo segreto! Vedi io... Oh cielo! Non
dovrei neanche essere qua in questo momento!
– E allora perché sei venuta?
– Sei proprio un osso duro! Somigli tanto a tuo nonno!
Stava cominciando a perdere la pazienza – No, non somiglio per niente a loro! Io non sono affatto come loro e non lo sarò mai! Se vuoi consegnarmi a lui fai pure o, perlomeno, provaci! – Stava stringendo le dita intorno al manico coltello che aveva nella manica della giacca da così tanto tempo che stavano iniziando a farle male le mani. Non l'avrebbe uccisa ma avrebbe avuto il tempo di prendere un paletto ed eliminarla prima che la situazione si sarebbe complicata. La donna sorrise nuovamente
La vampira sorrise – Stai tranquilla, non sono dalla parte di George!
– E da quale parte stai? Lavori per lui! Chi mi dice che non ti abbia mandato proprio lui qui?
– Questo – la donna aprì la mano e comparve una farfalla, la stessa che aveva visto il giorno in cui aveva combattuto per la prima volta. – Proprio così ragazzina, siamo state noi, io e Maia.
– Conosci Maia?
– Meglio di quanto credi – e una strana tristezza velò gli occhi della donna per un attimo per poi tornare sereno. – Ti tireremo fuori di qui ma tu devi fidarti di me.
Cassie socchiuse gli occhi. – Chi sei?
– Amanda Monroe, sono una vecchia amica di Maia e Robert. Si, non sono mai stati solo loro due ma eravamo un bel trio e no, non voglio raccontarti la storia della mia vita. Voglio solo che ti fidi di me e che mi ascolti.
– Come faccio a fidarmi? Come ho già detto, tu lavori per George!
– Non per molto. Sono stata intrappolata qua dentro per troppo tempo e ho fatto cose bruttissime, adesso è tempo di cambiare.
– E pensi che provare a tirarmi fuori di qui riesca a ripagare tutte le tue male fatte? Mi dispiace deluderti ma ti sbagli di grosso! E poi, a meno che tu abbia altri poteri nascosti, non vedo come sia possibile!
– Tuo fratello ti sta aiutando e anche quel suo amico, Ethan Wood, ti aiuterà. Lo hai già conquistato!
– E dunque? Sono solo due..
– E qui arriva il bello! Abbiamo degli aiuti da fuori.
Cassie pensò subito a Cameron, Maia, Robert, al branco... – No! Non voglio che si intrometta nessuno. Sono qui proprio perché volevo salvarli e non voglio che...
– Questa cosa non riguarda solo te, lo capisci? Tutti le razze, ibridi inclusi, sono stanchi di sottostare alle famiglie. Prima o poi ci sarà una rivolta e tu sarai costretta a combattere contro coloro che ami, ucciderli con le tue stesse mani, è questo che vuoi? – Cassie rimase in silenzio. No, non poteva neanche pensarci. Scosse la testa e la donna sorrise, questa volta dolcemente – Allora lascia fare a me.
Quale altra scelta aveva? – Promettimi solo che nessuno si farà male!– Sapeva quanto valevano le promesse di un vampiro, soprattutto di una che lavorava per una Famiglia così potente, ma voleva comunque fidarsi, credere che lei l'avrebbe sinceramente aiutata. Se un tempo era amica di persone come Robert e Maia, probabilmente c'era del buono in lei
– Te lo prometto! – La donna si alzò e andò verso la porta.
– Aspetta! – Amanda la guardò – Come stanno?
– Stanno tutti bene, più o meno...
– Che cosa vuoi dire?
– Lui non sta bene senza te...
Cassie immaginò di chi si trattasse e scosse la testa – No, lui voleva che io andassi via...
La donna sorrise – Come sei ingenua cacciatrice! – Aprì la porta e le diede un ultima occhiata – Abbi cura di te!

Non li aveva più visti dal giorno della cerimonia e prendere la decisione di chiamarli non era stata per niente facile ma c'erano cose più grandi di loro, cose più importanti di vecchi rancori.
– Quale onore! – Cameron lo affianco e gli lanciò un'occhiata. Pensava che sarebbe stato arrabbiato con lui, che lo avrebbe attaccato per quello che aveva fatto quella famosa notte, ma si sbagliava. Era un bravo ragazzo ed era felice di sapere che era stato al fianco di Cassandra per tutti questi anni.
– Dovresti essere più discreto, non trovi?
Il ragazzo aggrottò la fronte – Che cosa vuoi dire?
– Hai il passo troppo pesante. Ti ho sentito arrivare qualche secondo prima che ti mettessi al mio fianco.
– Oh andiamo! Sono un lupo, è normale per me avere il passo pesante! – si giustificò il ragazzo.
– Sei un cacciatore – precisò lui – Dovresti esser un po' aggraziato!
– Ma quanti anni avete? – Si voltarono di scatto e lo guardarono – Che brutte facce che avete!
– Neanche tu sei uno splendore! – commentò Cameron. Aveva ragione. Non aveva la solita espressione impenetrabile e i suoi occhi erano velati dalle occhiaie. Aveva l'aspetto di chi non dormiva da settimane.
– Perché ci hai chiamati?
Morgan sorrise – Lo sai benissimo.
– No, non lo so
– Si tratta di Cassie, non è vero?
Morgan annuì – Ha bisogno di essere protetta, qualcuno sta cominciando ad avere dei sospetti.
– Da quando ti interessa di lei? – Nate era piuttosto nervoso, lo avrebbe capito chiunque.
– Da sempre!
Cameron sbuffò – Se avessi tenuto a lei...
– Cosa? Non avrei ucciso sua madre? Sai benissimo che non è colpa mia!
– Stavo per dire che se avessi tenuto a lei non avresti permesso che la portassero via.
– Non è stata una mia decisione... – Si voltò e diede la spalle ai due ragazzi – Io ho provato a farle cambiare idea, le ho detto che non era la cosa migliore e anche lei lo sapeva solo che...
– Non voleva mettere in pericolo la vita delle persone che le stavano a cuore, la sappiamo già questa storia Morgan! – rispose Nathan infuriato. Inizialmente era parecchio preoccupato del suo comportamento nei confronti di Cassie. Era sempre molto duro con lei quando si allenavano, non la trattava come si dovrebbe trattare una ragazza anzi, a volte si accaniva un po' troppo. Solo dopo aver visto come cacciava Cassie si era reso conto che tutto quel duro allenamento aveva un senso. L'aveva addestrata a combattere come una vera guerriera e a calibrare la sua forza – Dimmi il vero motivo per cui siamo qua.
Morgan lo guardò negli occhi – Come ho già detto, sai benissimo perché vi ho chiamati.
Cameron sbuffò nuovamente, evidentemente stava cominciando a stufarsi – Visto che sono l'unico a non sapere perché siamo qui, qualcuno dei due potrebbe dirmelo? Avrei delle cose da fare.
– A te l'onore Nathan.
– Oh no! Ci hai chiamati? Adesso glielo dici tu!
Morgan prese un gran respiro e guardò Cameron – La questione è piuttosto semplice. Cassie non può stare a palazzo, non è quello il suo posto e penso che su questa cosa siamo tutti d'accordo
– Ma è stata una sua scelta, non può più rifiutarsi.
– Non può, ma qualcuno potrebbe tirarla fuori da lì e non sarebbe la prima ad andare via – guardò Nate ma questo si limitò a rimanere immobile e a fissare il vuoto. A cosa stava pensando?
– Mi stai dicendo che possiamo farla andare via? Che potrebbe tornare a Holding? – Se non li avesse osservati per tutto questo tempo, Morgan avrebbe pensato che tra lui e Cassie c'era più di una semplice amicizia.
– Si può fare ma è una cosa un po' pericolosa...
Cameron prese un gran respiro e lo guardò. Era ovvio che avesse le idee confuse e sicuramente si stava chiedendo come faceva lui a sapere che era in pericolo. Cameron aveva capito che lui sapeva cos'era Cassie in realtà ma non aveva il coraggio di chiederlo perché, se si fosse sbagliato, avrebbe messo in pericolo la sua amica e Morgan gli fu ancora più riconoscente per questo.
– Non m'importa se è pericoloso. Voglio riavere la mia amica.

Avvertì la sua presenza prima ancora che lei si sdraiasse al suo fianco ma preferì far finta di nulla e godersi ancora un po' quella sensazione che tanto gli era mancata negli anni.
– Non fare finta di dormire sciocco! So bene che se sveglio!
Robert sorrise. Era l'unica persona in grado di metterlo di buon umore – A cosa devo il piacere della tua presenza?
Lei non rispose. Si strinse ancora un po' a lui e appoggiò il mento sulla sua spalla. In un primo momento l'uomo si sentì in imbarazzo, ma poi si rilassò e le passo una mano sui capelli – Che cosa succede Maia?
– Tutto o forse niente... – poi sospirò – Scusami. So che ti danno fastidio i miei giochetti, ma a volte non riesco a trattenermi – lui annuì e continuò ad accarezzarle i capelli in attesa che parlasse – Sto cominciando ad avere paura...
– Non preoccuparti, lei tornerà. Sei stata brava a sorvegliarla fino ad ora.
Maia scosse la testa – Non è per Cassie che ho paura – si scostò e lo guardò negli occhi – Ho paura di non riuscire a dimenticare tutto quello che abbiamo vissuto insieme Robert! Ho paura di svegliarmi un giorno e sapere che non ci sei più...
– Prima o poi non ci sarò più Maia, lo sai...
– Certo che lo so! Ma c'è un'altra cosa che so...
– E cosa sarebbe? – La donna faceva sempre dei discorsi strani, ma questo era il più strano di tutti.
– So che se dovesse succederti qualcosa io mi sentirei in colpa per non averti protetto.
– Ma non puoi..
– No Robert, non dirlo. Non dire che non posso fare nulla per proteggerti perché sai che tu che non è così! – sospirò di nuovo e abbassò lo sguardo – Tutti noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di proteggere le persone che amiamo...
Robert spalancò gli occhi – Maia...
Lei sorrise – Oh lo sapevi già Robert! Lo hai sempre saputo... e anche io l'ho sempre saputo... – Non aveva parole, non sapeva assolutamente che cosa dire. Stava finalmente ammettendo che lo amava oppure si stava prendendo gioco di lui? – Non mi sto prendendo gioco di te Robert White, ti ho detto davvero che ti amo!
Robert trasalì – Dillo di nuovo
Maia sorrise e gli accarezzò la fronte – Ti amo Robert White!
– E doveva aspettare vent'anni per sentirmelo dire?
– Meglio tardi che mai no? – Poi il suo sguardo si rattristò – E tu? Non provi le stesse cos...
Non le diede il tempo di finire la frase perché le sue labbra erano già su quelle della donna. Ci fu un primo bacio dolce, seguito da uno più passionale. Per quanti anni aveva desiderato rivivere quei momenti? E adesso eccoli lì, di nuovo insieme.
Si staccarono e Maia lo guardò con gli occhi spalancati – E questo cosa significa? – Era la prima volta che la vedeva così sorpresa.
– Significa che ti amo anch'io.


Cameron era appena andato via e lui non aveva avuto il tempo di parlargli. Avrebbe dovuto dirgli tante cose, eppure le parole di Morgan lo avevano momentaneamente paralizzato. Non pensava che Amanda avrebbe parlato davvero con lui e che gli avrebbe proposto una soluzione. Aveva paura che Morgan, nonostante tutto, l'avrebbe tradita di nuovo ma non lo aveva fatto e Nathan credeva di aver capito perché.
– Non torni a casa?
– Non ancora.
Morgan si sedette al suo fianco – Come ti trovi a Holding?
– Bene.
– Non fingere Nathan! So bene che non è così...
– Hai delle spie anche a Holding?
Morgan ignorò la sua provocazione e rimase in silenzio per qualche secondo – Sta bene.
Nate trasalì. Come aveva fatto a capire che stava pensando a lei? – Non m'importava.
– Oh si, certo!
– Perché dovrebbe importarmi? A lei non importa!
– Non è così Nate e lo sai quanto me! Se ha deciso di prestare servizio alle Famiglie un motivo deve esserci. Di sicuro non avrebbe mai immaginato che sarebbe finita da noi...
– E invece avrebbe dovuto immaginarlo!
– Non essere arrabbiato con lei. Lo ha fatto per proteggere anche te!
Nate si voltò e lo guardò. I suoi occhi gli ricordavano così tanto la sorella che la sua rabbia svanì – Non avrebbe dovuto farlo! Io so badare a me stesso! E lei che ha bisogno di essere protetta...
Morgan sorrise – Devi amarla davvero tanto!
– Cosa? No, non la amo!
Il ragazzo alzò le spalle – Sarà.. ma se fossi in te comincerei ad armarmi fino ai denti prima di venire a palazzo. Ci sono un paio di ragazzi che le fanno una corte spudorata!
– Parli di Ethan Wood? – Morgan lo guardò stupito – Ho saputo che è lui che si sta occupando di Cassie..
– Più che altro è Cassie che si sta occupando di lui considerando che gli ha già salvato la pelle un paio di volte!
Nathan sorrise e scosse la testa nonostante la gelosia lo stesse divorando dentro. Era tipico di Cassie voler salvare gli altri senza rendersi conto che era lei che aveva bisogno di essere salvata – Hai detto una cosa prima.
– Cosa?
– Che devo armarmi fino ai denti  prima di venire a palazzo... cosa ti dice che verrò io?
– Non hai intenzione di farlo?
– Non lo so..
– Non ci credi neanche tu mentre lo dici!
– Se sapevi che sarei venuto io perché hai chiamato anche Cameron?
– Mi sembrava giusto che sapesse anche lui di cosa si trattava.
Nathan annuì. Morgan aveva ragione, sarebbe andato lui a palazzo. Cameron non poteva abbandonare Holding, doveva rimanere lì e svolgere il suo compito.
– Devo tornare a palazzo, c'è una squadra che ha bisogno di me...
– Ti stai davvero prendendo cura di lei? – chiese lui ignorando quello che aveva appena detto.
– Certo che lo sto facendo! Penso che sia mio dovere, no?
– Sai che lei..
– Che è mia sorella? – Lo disse con così tanto orgoglio che Nate pensò che forse era il caso di cominciare a guardarlo diversamente – Si, diciamo che l'ho sempre saputo... 

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