Non Sono Anoressica. || Justi...

By GallaghersLyla

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Lei è una ragazza con una vita difficile, circondata da persone che non attendono altro che un suo errore. ... More

Capitolo Uno.
Capitolo Due.
Capitolo Quattro.
Capitolo Cinque.
Capitolo Sei.
Capitolo Sette.
Capitolo Otto.
Capitolo Nove.
Capitolo Dieci.
Capitolo Undici.
Capitolo Dodici.
Capitolo Tredici.
Capitolo Quattordici.
Capitolo Quindici.
Capitolo Sedici.
Capitolo Diciassette.
Capitolo Diciotto.
Capitolo Diciannove.
Capitolo Venti.
Capitolo Ventuno.
Capitolo Ventidue.
Epilogo.

Capitolo Tre.

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By GallaghersLyla


Sono le 6.25 e la mia sveglia non la smette di suonare.
“Ma perche diavolo non funziona?” penso mentre allungo il braccio a premere il bottone on/off senza risultati dato che continua a suonare.

Forse sarebbe meglio che mi alzassi. Allontano il piumone bianco coi piedi e mi alzo cercando di capire come fare a spegnere quel maledetto affare.
Dopo alcuni minuti decido di togliere le pile e finalmente torna il silenzio
Ora però è tardi per provare a dormire ancora, in fretta mi lavo il viso e mi pettino i capelli.

Merda.
Quelli che ieri erano dei boccoli ora sono un insieme intricato di nodi.
Che schifo.
Non posso uscire di casa conciata in questo modo, cosi inizio a tirarli col phon e poi li piastro.

Direi che ora sono accettabili, devo solo vestirmi, indosso un paio di jeans scuri e un maglione beige.
Prendo la borsa, metto le solite converse e mi fiondo fuori di casa.
Il mio cellulare segna le 7.33, ci ho messo davvero tanto a sistemarmi ed è tardi, molto tardi.

Il mio autobus è sicuramente gia passato cosi mi incammino verso scuola, ci metterò una vita ad arrivare, perderò di sicuro la prima ora, ma non ho molte alternative.
Sono dieci minuti che cammino quando una macchina accosta vicino a me.

È una Range Rover nera, i finestrini sono oscurati, quindi non riesco a vedere all’interno.
Sto per allontanarmi quando il finestrino si abbassa e intravedo due occhi color caramello
‘Justin?’ esclamo sorpresa.
Che ci faceva lui qui a quest’ora?

‘Ehi bambolina’ mi risponde col suo solito sorriso
‘Mi stai per caso pedinando?’ era un po inquietante vederlo in qualunque posto andassi.
‘Ti piacerebbe’ mi ammiccò ‘Stavo andando a casa quando ti ho vista camminare e eccomi qua’

‘Oh capisco’ dico non molto convinta ‘beh ora devo andare a scuola, ciao Justin’ sventolo la mano in aria come saluto e inizio a camminare ma mi ferma subito
‘Ehi aspetta, vuoi un passaggio?’ in effetti mi farebbe molto comodo ma non sono tanto sicura di voler andare con lui.

Insomma ieri sera è stato carino e tutto ma non ci conosciamo molto e forse sarebbe meglio se gli stessi lontana, non mi sembra di aver molto in comune con lui, cosi rifiuto l'offerta.
‘Grazie ma posso andare a piedi’

‘Eddai Sum non mordo mica’ mi sfodera un sorriso per convincermi e, come ieri sera per il ballo, cedo, in fondo cosa potrebbe succedere?
Giro attorno alla macchina, apro la portiera del passeggero e salgo.

Justin inizia a guidare e i primi minuti passano in silenzio, poi lui interviene
‘Beh la tua scuola dove si trova?’ gli spiego velocemente dove deve andare e torna il silenzio.
Non so bene di cosa parlare ma questo silenzio mi imbarazza cosi dico la prima cosa che mi viene in mente
‘Quanti anni hai?’ sembra sollevato del fatto che ho iniziato a parlare
‘Uhm venti tu?’ dice con non-chalance
‘Diciassette, quindi non vai più a scuola?’ 
‘No, ho..ho smesso finite le superiori, hai gia qualche idea per il college?’ non è molto preso dalla conversazione, continua a fissare la strada, beh è comprensibile, stiamo parlando di scuola.

‘Non andrò al college’ mormoro.
Ho a malapena i soldi per comprarmi l’essenziale, il college per ora resterà solo un sogno, ma questo lo tengo per me.
Spero non mi chieda il perche, non ho voglia di parlarne.

Sembra capire e lascia cadere la conversazione concentrandosi sulla musica, alza un po’ il volume e inizia a canticchiare una canzone che sinceramente non conosco.
È abbastanza bravo, è intonato, mi soffermo a fissare il suo profilo e mi rendo conto che è vestito come ieri sera.

Forse non è tornato a casa dopo la festa, sarà andato da qualche amico o amica, la seconda opzione mi sembra piu probabile.
È un bel ragazzo, ha dei capelli stupendi, tirati verso l’alto in un ciuffo con del gel, il viso ha dei bei lineamenti e dalla camicia spunta un tatuaggio.
Non me ne ero accorta ieri sera, forse ero un po troppo presa dai sentimenti, chissa cosa avrà pensato.
Insomma lui mi fa una battutina sulla mia scarsa bravura nel ballo e io entro in crisi.

Come se mi stesse ascoltando interrompe i miei pensieri
‘Mi fisserai ancora per tanto?’ mi chiede girandosi verso di me
‘Oh ehm no scusa stavo..stavo pensando’ rispondo arrossendo
‘Mi piaci quando arrossisci, hai un bel sorriso’
‘Grazie’ arrossisco di nuovo ‘Anche tu’ 
‘Lo so’ risponde con un sorriso che mette in bella mostra i suoi denti perfettamente bianchi.

‘Però, sei davvero modesto’ 
‘Sono solo realista, bambolina’ 
‘Oh si certo, l’importante e crederci Juss’ si gira di scatto verso di me
‘Come mi hai chiamato?’ chiede fissandomi
‘Ehm, Juss, è un problema?’ insomma lui usa i soprannomi con me e io non posso?
 ‘È un soprannome carino’ continuo.
‘Carino? Io non sono carino. Mi aspettavo piu qualcosa tipo Dio del sesso, che dici?’ mi dice scoppiando a ridere e facendo ridere anche me
‘Si ci avevo pensato ma era troppo lungo da dire e quindi ho scelto Juss che è piu corto’ dico continuando a ridere, mi piace stare qui con lui, è..piacevole.

E’ come essere con un amico che conosci da sempre, vorrei restare ancora qui con lui ma intravedo la mia scuola in fondo alla via.
Justin parcheggia e poi si gira verso di me
‘Beh direi che siamo arrivati’ noto una punta di tristezza nelle sue parole
‘Eh gia’ dico slacciando la cintura e prendendo la mia borsa, poi scendo dalla macchina e mi giro a salutarlo ‘Ciao Juss, buona giornata’ gli sorrido.
‘Promettimi che ci vedremo ancora’ risponde lui.
‘Certo, mi farebbe piacere’ 
‘Dammi il tuo cellulare’, gli allungo il telefono, digita qualcosa che penso sia il suo numero e si allontana
‘Ciao bambolina’ mi sorride prima di alzare il finestrino e partire.

Vedo in lontananza Brigitte e Anne che chiacchierano e mi avvicino.
Grazie al passaggio di Justin sono arrivata a scuola in tempo, addirittura con qualche minuto d’anticipo.
‘Ciao ragazze’ dico sventolando la mano per salutarle
‘Ehi Sum non sei venuta in autobus?’ mi chiede Brigitte
‘Eh no, Justin mi ha dato un passaggio’ Brigitte è un po’ spaesata, ora che ci penso non le avevo detto nulla di lui.

‘Chi è Justin?’ mi chiede subito, cosi le racconto dell’episodio al bar e della festa mentre ci incamminiamo per entrare a scuola.

JUSTIN POV.
Mi allontano dalla scuola di Summer e mi dirigo a casa.
Parcheggio nel garage e prendo le chiavi di casa dal cruscotto dell’auto, apro la porta e entro cercando di non far rumore, i miei probabilmente staranno ancora dormendo, o almeno spero.
‘Signorino, dove credi di andare?’ mia madre è seduta in divano con la sua vestaglia viola e mi fissa con uno sguardo arrabbiato.
‘Dai mà sto andando in camera’ 
‘E dove sei stato tutta la notte?’ 
‘Ero ad una festa’ cerco di restare sul vago, non credo approverebbe.
‘Una festa che dura tutta la notte? Strano. E da chi era questa festa?’ 
‘Uffa mà era da Damon e sono rimasto li a dormire, sei contenta adesso?’ 
‘Damon? Non dirmi che eri da lui.’ 
‘Te l’ho appena detto se non te ne sei resa conto!’ 
‘Senti Justin non dovresti frequentare quella gente, non sono brave persone.’ 

Ecco la sua solita predica sul fatto che non approvasse che non volessi piu studiare, che mi stavo rovinando e cazzate del genere.
Odiavo quando faceva cosi, per carità era una brava mamma, ma era abbastanza superficiale.
Se la gente non era al suo livello non la considerava.
E con al suo livello intendo ricca sfondata come noi.

‘Mamma faccio ciò che voglio. È la mia vita, non la tua, quindi decido io, e ora lasciami in pace’ rispondo sbattendo la porta di camera mia dietro di me.
Mi tolgo velocemente i vestiti e li butto assieme al telefono sul mio enorme letto.

Penso che un letto del genere sarebbe bastato per tutta la famiglia, e invece ne avevamo uno io, uno i miei, uno mia sorella Jazmyn e uno mio fratello Jaxon.
Che spreco.

Finito di spogliarmi entro in doccia.
Ho ancora addosso l’odore dell’alcol che ho bevuto ieri sera cosi butto i vestiti a lavare, mi lego in vita un asciugamano bianco e mi asciugo i capelli.
Poi mi butto sul letto e mi addormento.

Quando mi risveglio sono le due e mezza, prendo in mano il telefono e lo sblocco per trovare una decina di messaggi di Cristine. Cosa vuole adesso? Li lascio li ignorandoli e apro una nuova chat.
Le mie mani scrivono da sole fino a che non premo il tasto invio

A: Summer 
Ehi bambolina cosa fai oggi pomeriggio?x 

Qualche minuto dopo il mio telefono vibra e sullo schermo appare la notifica di un nuovo messaggio.

Da: Summer 
Dovrei lavorare fino 17.00 perche? 

A: Summer 
Cosi per chiedere ;) 

Continuiamo a messaggiare per un po chiedendoci tutte le cose che stamattina in macchina non ci erano venute in mente, non cose troppo personali ovviamente, ma le solite cose.
Sono le 16.45 quando saluto mia madre e salgo in macchina.
Ho bisogno di una boccata d’aria e so esattamente dove andare.
Dopo circa mezz’ora di guida arrivo all’apparentemente deludente destinazione.

Summer sta uscendo dal bar quando mi vede appoggiato alla fiancata della macchina.
All’inizio si ferma a fissarmi ma poi si avvicina.

Mentre cammina verso di me cerca di coprirsi, in effetti è praticamente nuda.
La gonna nera la copre a malapena e la camicetta, beh lascia molto poco all’immaginazione.
‘Ora penso sul serio che tu sia uno stalker’ mi dice ancora prima di salutarmi
‘Mi stavo solo annoiando e ho pensato di venire a salutarti, cosi potevamo continuare la chiacchierata di stamattina’ dico senza dare troppo peso alle parole
‘Mi stai chiedendo un’appuntamento?’ un sorriso sul suo volto mentre me lo chiede
‘Vedilo come vuoi bambolina’ le rispondo mentre la faccio salire in macchina.

Dopo qualche minuto che guido inizia a domandare
‘Juss, dove stiamo andando?’ 
‘Non lo so’ in realtà so dove stiamo andando ma mi piace farla innervosire
‘Come non lo sai? Dai ti prego dimmelo’ inizia a farmi gli occhi dolci
‘Non è niente di speciale Sum, andiamo solo a mangiare qualcosa cosi possiamo parlare’
‘Ahn’ mi risponde guardandosi i piedi
‘Che c’è ti aspettavi qualcosa di piu..romantico?’ 
‘No, no non è niente’ non capisco quale sia il problema, insomma, non è mica la mia ragazza o cose del genere, voglio solo passare un po di tempo con lei da amico.

Ma dai suoi occhi si capisce che non è delusa per il posto in cui la sto portando è solo come, in imbarazzo.
Vabbe meglio cambiare argomento
‘Come è andata a scuola?’ 
‘Uhm..tutto ok’ 
‘E a lavoro?’ 
‘Anche li, le solite cose..’ okay ora voglio capire che succede.

Fermo la macchina e mi giro verso di lei
‘Senti Sum che succede? Se non vuoi venire ti porto a casa’ 
‘Non è nulla’ 
Questa ragazza mi farà impazzire.

‘Non può non essere nulla, cazzo. Un attimo prima è tutto normale e poi non parli più. Dimmi che cazzo succede o giro la macchina e ti porto a casa.’

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