Quando mi sveglio lo trovo seduto sull'unica poltrona presente in questa minuscola stanza. Corpo proteso in avanti, gomiti appoggiati sulle ginocchia e mani congiunte davanti a lui.. il viso volto verso di me e poi un sorriso a decoragli le labbra. Un fulmine poi un altro ancora, sembra che non abbia ancora smesso di piovere, avevo letto qualcosa sul fatto che Marzo fosse il mese delle precipitazioni da queste parti.
Ma nonostante io sia abituata al clima piovoso della Bretagna, questo è qualcosa che sorprende anche me.
"Harry.." sussurro mettendomi a sedere. Sembra ancora notte, ma scommetto che è mattino da un po'. La cosa a mettermi più in soggezione è lui con i suoi occhi verdi che mi fissa. Solo il 2% della popolazione mondiale ha gli occhi verdi.. e lui fa parte di quella piccolissima percentuale.
Mi ha ferita ieri sera, con tutto quello che ha detto, ma infondo sono ferita da settimane intere, quindi che differenza fa?
Si alza dalla poltrona e si siede sul letto, a volgermi le spalle, il viso verso quell'orribile carta da parati scrostata, non posso nemmeno credere di essere riuscita a dormire qui dentro, ma infondo, qualsiasi posto in cui ci sia anche lui è il posto a cui sento di appartenere.
"Buongiorno Cher" parla piano poi. Mi alzo ed appoggio le punte dei piedi per terra prima di lasciare che il resto della pianta possa appoggiarsi al pavimento freddo. Cammino fino ad essere davanti a lui.. addosso i suoi jeans neri skinny.. ha dormito con quelli solo per non mettermi in imbarazzo, e lo apprezzo perché so quanto odia dormire vestito.
Alza il viso verso il mio con un sorriso e tanto di fossette, i capelli un po' in tutte le direzioni e gli occhi ancora con i segni del sonno.
Come può un viso così angelico contenere un mostro come solo lui sa essere?!
"Qualcosa non va?" chiedo corrugando la fronte.
"No.." scuote la testa poco convinto continuando ad osservarmi con quel sorriso, il labbro ferito che già comincia a cicatrizzarsi.
"Harry.. davvero. Non mi sembri dire tutta la verità." sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Sospira alquanto divertito.. e non riesco a capire bene quello che intente. Scuote la testa ed appoggia le mani dietro di lui così di poter reggere il suo peso su di esse.
"Sai.." si schiarisce la voce. "Hai presente quando sei incazzata con me, ma dormiamo comunque insieme?!" ridacchia.
Non capisco e poi.. e poi mi ricordo di quando già me ne aveva parlato, tempo fa. Il mio vizio di strusciarmi su di lui.
"Oh mio Dio." mi copro la faccia. "Mi dispiace." ridacchio dopo che scoppia a ridere.
"È ok.. Non avevo comunque molto sonno." sospira premendo le labbra in una linea retta.
Mi ricordo di quello che ha detto ieri sera, poco prima che mi addormentassi, è chiaro nella mia mente come se lo avessero inciso. Le sue labbra rotte.
Mi ritrovo a fissarle, a fissare le sue labbra rosee, invitanti.. qualcosa che non osservavo così da vicino da tempo. Ricordo a me stessa che siamo incazzati l'un con l'altra, che non dovremmo nemmeno immaginare cose simili, non possiamo risolvere le cose con il sesso.. anche se, ammetto, sarebbe molto più semplice.
"Sono felice di come sono andate le cose." sussurra poi. Faccio dei passi in avanti.. "Intendo ieri sera" continua e io sono tra le sue gambe ad osservarlo mentre parla.
"Tu?" mi chiede poi. Si solleva, solleva il suo peso fino ad essere seduto per bene, le sue mani sul retro delle mie cosce, una mossa azzardata per chiunque altro, tranne che per lui, ad avvicinarmi di più..
Annuisco. "Anche io." parlo. Due dita sul suo labbro inferiore, che vanno fino all'angolo ferito. "Ti fa male?" chiedo appoggiando i miei occhi nei suoi.
"Dipende.." la voce sensuale.
Cosa cavolo stiamo facendo?
"Da cosa dipende?" bagno le mie labbra avvicinando sempre di più il mio viso al suo.
"Se lo si tocca delicatamente o no.." sussurra il viso volto verso l'alto per poter assecondare il mio.
Le sue grandi mani sollevano gentilmente una gamba e poi l'altra per poter far si che io sia a cavalcioni su di lui.
"È sbagliato Harry." sussurro, ad ogni parola le nostre labbra si toccano, le mie mani a coppa ai lati del suo viso.
"Lo so" le mie labbra possano plasmarsi sulle sue con più foga di quanto dovrebbero.
"Cher" respira prima che le sue mani si appoggino sulla base della mia schiena per far si che io sia più vicina. I nostri petti a toccarsi ad ogni respiro.. Geme mentre la mia mano si intrufola tra i suoi capelli per poi tirarli, sapendo l'effetto che ha su di lui.
Le labbra divise decise a mangiarsi.. le lingue in una danza talmente confusa e perfetta che il respiro non è qualcosa di cui penso di aver bisogno.
I nostri bacini a toccarsi, ripetutamente..
Ansimo; è talmente tanto vergognosamente evidente quanto mi è mancato tutto questo..
Si sposta indietro con me su di lui fino ad appoggiarsi alla testiera del letto..
Tolgo le mani dai suoi capelli per raggiungere i lembi della mia, sua, maglia e tirarla su fino a sfilarla del tutto e lasciarla da qualche parte sul letto.
Le sue mani suoi miei fianchi.. una stretta così ferrea che si assicura un gemito o due talvolta..
Quando le labbra si scontrano di nuovo, la mia mente non pensa alle conseguenze di quello che sta per accadere.. nemmeno per un momento la bellezza della sua lingua calda contro la mia, o delle sue mani su di me, viene sostituita dalla ragione.
Capovolge le situazioni facendo si che io sia sotto di lui e che i miei polsi siano tutti e due in una sua mano, sopra la mia testa, premuti contro il materasso ancora caldo.
Le gambe piegate ai lati del suo corpo e lui tra esse..
"Harry.." ansimo.
"Dimmi Cher.." il mio labbro tra i suoi denti.
La mano libera, dall'imprigionare le mie al gancetto del reggiseno, che viene aperto.
Non riceve nemmeno una risposta era più un sussurro disperato.
"Mia.." sussurra con le labbra contro il mio collo. "Sempre." aggiunge poi mordendo il punto sopra la clavicola. Un tuono, una spallina che va giù, un lampo, l'altra spallina che scende..
Le sue labbra ora all'altezza della parte scoperta del seno.
"Harry!" Ci accigliamo entrambi non appena sentiamo un forte bussare alla porta. "Harry apri la porta dai." La voce di Grimmy.
"Oh cazzo!" sussurro nello stesso momento in cui Harry ricade sul letto accanto a me e si copre la faccia.
"Fanculo" urla suo amico mentre io mi alzo, prendo i miei vestiti ormai asciutti e vado verso il bagno.
"Lo sapevo che eravate qui, apri la porta ora." continua ad urlare Nicolas. Nonostante io sia in bagno posso sentire le loro chiacchiere.
"Dio.. Sophia sta dando di matto." parla il primo. "Come sta il labbro?!" chiede ignaro di quello che stava per succedere. Non so se ringraziarlo per aver interrotto o essere incazzata con lui.
"Charter dov'è?" chiede.
"In bagno.. si è appena svegliata." sento la voce di Harry. Sono felice stia tenendo questa cosa segreta.
"è andato tutto bene?!" chiede poi l'altro. "Intendo.. è vero che lei e Luke.."
"No, mi ritengo stupido anche solo per avergli creduto." sbuffa il riccio.
"Perché sei senza maglia?"
"Fatti i cazzi tuoi Grimmy. Per una dannatissima volta." lo ammutolisce.
Esco dal bagno e li raggiungo.
"Hey Grimmy.." faccio un cenno con la mano.
"Charter" sorride. "Allora ragazzi, la situazione è questa:" sospira. "Sophia vi uccide appena tornate, Liam è alquanto preoccupato per come giustificherete la faccia di Luke, Julie si è scopata il bagnigno.. oh no, questo non c'entra." ci fa ridere. "No seriamente dovete tornare.. non sapete la fatica per trovarvi."
"Risolveremo tutto." annuisco io pensandolo davvero. "Parlerò con Luke, per chiarire quello che è successo."
Harry mi guarda e mi sento estremamente in imbarazzo per quello che stava succedendo prima.
"Ah e Sophia mi ha consigliato di dirti di rispondere al telefono e di ricordarti che devi andare da Russell oggi."
"Oh porca troia!" porto una mano alla fronte. "Dobbiamo andare. Ora!" faccio ridere Grimmy mentre entrambi si alzano.
Una cosa è certa.. ho più timore di cosa dire ad Harry, se mai tireremo in ballo quello che è successo, che parlare a Luke o Sophia o chiunque altro.
Ma ho scoperto che non importa in che situazione del cazzo siamo o dopo quanto tempo, ha ancora il potere di farmi sentire viva senza pensieri, e sena esserlo per davvero.