Professoressa, è vero ciò che...

De xyourfavCharlottex

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Charlotte, un'alunna come tante altre, inizia un nuovo percorso scolastico: le superiori. Lei sta superando u... Mai multe

(1) Si inizia.
(2) Prima lezione.
(3) Anche in sogno?!
(4) Ottimo tempismo!
(5) Gli occhi parlano.
(6) Io, bella?
(7) Folgorata...
(8) Studentessa modello, eh?
(9) Realizzazione.
(10) Guai in paradiso.
(11) Pezzettini di cuore.
(12) Momento della verità.
(13) Le apro il mio cuore.
(14) La gelosia è una brutta bestia.
(15) Mia stella.
(16) Paradiso.
(17) Battito incontrollabile.
(18) Voglio che sia mia.
(19) Protezione.
(20) 🫀
(21) Ah, l'amore...
(22) Mia.
(23) Cosa ci facciamo?
(24) Innamorata? Innamorata.
(25) È finita la poesia.
(26) Sentirmi viva.
(27) Un battito per due.
(28) A te affido il mio cuore.
(29) Ti aspetto e nel frattempo leggo.
(30) Cosa siamo noi?
(31) Di nuovo ad una cattedra di distanza.
(32) Vuoto.
(33) Realtà.
(34) Il mio imprevisto.
(35) Batticuore.
(36) Ti aspetto.
(37) Sorprendimi.
(38) Riflessa in una vetrina.
(39) Ogni pezzo del mio cuore.
(40) ❤️‍🔥
(41) L'Amore.
(42) Noi su un pezzo di carta.
(43) Marcia dentro.
(44) Piccola.
(45) Malinconia.
(46) E ora?
(47) Unico.
(48) Scelgo te.
(49) Dalle stalle, alle stelle.
(50) Libere.
(51) Il mio fiore di mandorlo.

(52) A lume di camino.

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De xyourfavCharlottex

Ciao lettori, questo capitolo sarà narrato dal punto di vista di Dafne. Buona lettura. 💜

<<C'era qualcosa nei tuoi
occhi che non scorderò mai.>>

*5 mesi dopo. Gennaio.*

Purtroppo, quest'anno non mi è stata data la classe di Charlotte, e a lei è capitato un mio amico d'infanzia, che sognava di fare il professore in questo liceo da parecchio tempo. Mentre io ho il posto fisso da anni, lui è un supplente, e probabilmente questo sarà il suo primo ed ultimo anno in questa scuola. Sono felice che il mio amico potrà avere la soddisfazione di avere insegnato nel liceo linguistico più importante di Catania, ma l'anno prossimo non se ne parla che io non sarò la professoressa della mia piccola. Voglio essere io a guidarla da vicino fino agli esami, anche se so che potrebbe cavarsela da sola, ma io voglio questo onore.

Quando abbiamo saputo che la mia richiesta è stata rifiutata a causa del numero di ore di lezione già alte che mi sono state date, a Charlotte è scomparso il sorriso luminoso che aveva e mi ha implorata di fare un'altra volta richiesta. Ho fatto il possibile per accontentarla, ma non è stato possibile; ricordo molto bene una frase che mi ha detto, mi è rimasta impressa.

"Ti prego, amore, non voglio nessuno al tuo posto. Non di nuovo."

Io l'ho stretta molto forte, e l'ho coccolata fino a quando non si è addormentata con la testa sul mio grembo.

È stato un brutto colpo anche per me, perché Charlotte ha riempito ogni singola giornata lavorativa da quando è arrivata a scuola, e volevo solo riaverla in classe.

Sono passati circa quattro mesi da quando è iniziata la scuola, e al momento ci stiamo godendo gli ultimi due giorni delle vacanze natalizie. La mia piccola ha passato il Capodanno con me, i bambini a la sua mamma. Quest'ultima è andata via da poco, lasciando Charlotte qui. Thomas e Giulietto stanno dormendo come due angioletti nella loro stanza, ed io e la mia principessina ci coccoliamo fissando il camino davanti a noi.
Lei si stacca dal mio petto e mi guarda. I suoi occhioni grandi, contornati da lunghe ciglia nere, mi scrutano affascinati: non ha mai smesso di essere incantata di me, e ciò mi fa impazzire.

<<Dafne...>>

<<Piccola, dimmi.>>

<<Cos'hai pensato la prima volta che mi hai vista? Se ci penso mi viene da ridere, ero così impacciata...>>

Un sorriso sorge spontaneamente dalle mie labbra, e mi lascio trasportare dai ricordi per risponderle nel modo più cristallino possibile.

<<Allora, ricordo la tua vocina dolce e timida che mi ha incitata a girarmi verso di te...>>

Faccio adagiare nuovamente Charlotte sul mio petto, perché è la posizione che più preferisco, e continuo a parlare, osservando il suo faccino delicato ed accarezzandole la pancia.

<<Quando ho abbassato lo sguardo su di te, ci ho messo un po' per rendermi conto di quanto fossi... Delicata. Sì, la prima parola che la mia mente ti ha attribuita è: "delicata". I tuoi occhioni mi hanno subito lanciato un segnale: ho visto come lo stupore ha preso il sopravvento fra tuoi pensieri, e come sei rimasta incantata. Che poi, sai, si dice che per capire se qualcuno ci piace sono sufficienti trenta secondi, ma quando ti ho vista... a me ne sono bastati cinque.>>

Le labbra della mia piccola Charlotte assumono un'espressione stupita, la quale la fa apparire ancora più bella.

<<Avevo da poco chiuso una chiamata con Alberto, e per stemperare il nervosismo, ho fatto un grande respiro, poi mi sono abbassata verso di te, solo per averti più vicina.>>

<<Brutta stronza! Mi hai quasi fatta svenire!>>

<<Bene, ero molto curiosa di vedere come avresti reagito...>>

<<Oddio, come sono apparsa ai tuoi occhi?>>

<<Bellissima e naturale, amore. Ero abituata a vedere tante ragazzine interessate a farsi vedere, a sfoggiare il proprio corpo o non so cosa, ma tu non eri come nessuna di loro. Nei tuoi occhi ho letto tanta voglia di divorare il mondo ancora prima di scoprirlo, e forse anche un po' di voglia di baciarmi; ma chissà, sarà stata una mia impressione...>>

Charlotte tossisce debolmente e, con occhi colpevoli, mi incita a continuare.

<<Quando mi sono soffermata sulle tue labbra lucide e rosate, un pensiero rapido mi è passato per la mente...>>

<<E quale?>>

<<Assaggiarle. Mi sarebbe piaciuto assaggiare questi due boccioli che ti ritrovi al posto delle labbra.>>

Lei sorride, ed istintivamente poggio le mie labbra sulle sue. Lei mi stringe forte forte a sé, poi inspira senza contegno il mio profumo, fra l'orecchio ed il collo. Un suono soddisfatto esce dalle sue labbra, ed i brividi compaiono irrimediabilmente sulle mie braccia e sul collo.

<<Mi sarebbe piaciuto se lo avessi fatto, anche con altri boccioli, in realtà.>>

<<Sei proprio una piccola perversa.>>

<<La tua.>>

<<La mia piccola perversa.>>

<<Continua a raccontare!>>

<<Bene bene... Quella mattina non sono riuscita a staccarti gli occhi di dosso, perché man mano che vedevo come ti atteggiavi, come ti guardavi attorno le poche volte che non fissavi me, e come parlavi, mi ricordavi me. Ti ho subito sentita dentro il mio cuore, perché sotto sotto mi hai ricordato la me del passato, solo che tu ne sei la versione migliore.>>

<<Come eri da piccola?>>

<<Oh, ero una ragazza un po' più silenziosa di te, ma mi facevo valere, come fai tu, piccola tigrotta. Studiavo tanto, soprattutto latino, greco ed italiano, avevo diverse amicizie, e tanti, forse troppi spasimanti... Anche in questo caso, come te.>>

<<Ma io non ne voglio! Voglio solo te.>>

<<Lo so, piccola, lo so. Ma non ti preoccupare, ti copro io le spalle.>>

<<Intendi dire che fai scappare chiunque mostri interesse per me, non è vero?>>

<<Ovvio.>>

<<Ti amo.>>

Biascica lei prima di baciarmi di nuovo.

<<Anche io, piccola.>>

<<Quando hai deciso di cedermi? Non è stato affatto facile, eh.>>

<<La verità è che tu non hai idea delle infinite riflessioni fatte su ciò che provavo per te, su come mi sarei dovuta comportare, di come avrei dovuto fingere... Ma tu, con totale inconsapevolezza, in una fluttuazione di onde biondo cenere, ciglia dispettose e cosce attraenti, eri e sei bella da lacerarmi il cuore. Bella come una condanna che ti resta addosso per tutta la vita e della
quale non puoi liberarti. Bella come un' alba che, se i tuoi occhi me ne privassero, non potrei
ammirare altrove perché non avrebbe gli stessi colori. Bella come un demone sensuale, una diavoletta seducente, una fatina
ingannatrice, una principessa pronta a condurti dentro il suo castello. Bella come un fiore puro e frammentato. Bella come un frammento di Paradiso. E io quella bellezza la coglievo ogni volta che potevo, in silenzio. Ad un certo punto, però, il silenzio non bastava più, ed io volevo altro da te. Non mi bastavano più quei contatti che sembravano casuali, ma che in realtà causavamo io e te; non mi bastavano più quegli sguardi, quando io volevo perdermi nei tuoi occhi. Ed è stato quando ho fatto agire il cuore al posto del cervello, che ti ho baciata.>>

Charlotte mi fissa con occhi increduli, si avvicina piano piano a me, e mi toglie la coperta di dosso.

<<Bene, allora fammi vedere ciò che volevi da me. Tutto.>>

<<Non stuzzicare la parte più nascosta di me, piccola.>>

<<Ho detto che voglio vedere tutto.>>

Per marcare ulteriormente il concetto, si mette a cavalcioni su di me, bloccando il mio corpo tra il divano e lei.

<<Bene.>>

Le tolgo in modo brusco la maglietta del pigiama, facendole inturgidire i capezzoli, ed una fitta giunge rapidamente al centro del mio piacere. Successivamente la ribalto sul divano, provocandole un urletto di sorpresa, e le tolgo calze e pantaloni.

<<Metti le mutandine che ti ho regalato.>>

"Mutandine" è un'esagerazione, perché le ho comprato un perizoma lilla di nascosto da sua madre, fatti apposta per me e lei.

Lei non se lo fa ripetere due volte, e quando torna da me totalmente nuda, con addosso solo quei fili di cotone, l'eccitazione mi dà alla testa.
Chiude la porta del salone a chiave, e mi guarda.

<<Mhh, sei fottutamente sexy.>>

Lei si fa ammirare per intero, senza controbattere.

<<Ora, gattona davanti a me.>>

Sul suo bellissimo volto leggo dello stupore, eppure nemmeno questa volta ho bisogno di ripeterle cosa fare.

Fa dei passi dandomi le spalle, e ciò mi dà modo di analizzare il suo fondoschiena da urlo. Mi posiziono per bene appoggiata allo schienale del divano in pelle, e non le tolgo gli occhi famelici di dosso nemmeno un secondo.

Piega le ginocchia e si accascia a terra, esattamente davanti al camino, che posizionato dietro di lei mi permette di vedere il profilo del suo corpo.
Si mette in posizione felina, e piano piano inizia a muovere il suo bacino in modo seducente.
La mia mano va istintivamente verso il centro del mio piacere pulsante. Mi trovo bagnata e mi do piacere, mentre la mia piccola si lecca le labbra e si avvicina a me con gattonata felina, lenta e straziante per gli ormoni.

<<Ora, toccati.>>

Le dico con voce arrochita.

Un gemito le sfugge dalle labbra nonappena si sfiora il clitoride, e soddisfatta continuo a toccarmi mentre la guardo. Lei fa lo stesso.

Eccitate come non mai, ci tocchiamo facendo finta di essere stuzzicate dall'altra.

Inaspettatamente, lei si alza lentamente, ed apre bocca.

<<Non smettere.>>

Infila la testa dentro la mia maglietta larga, mi bacia i seni e mi toglie la maglietta, costringendomi a smettere di toccarmi per qualche secondo. Mi toglie anche la parte inferiore dei vestiti, e vedere il suo corpo perfetto e nudo muoversi così lentamente mi fa arrivare all'orgasmo. Urlo, ma lei si fionda immediatamente sul mio corpo, divorandomi le labbra.

<<Piccola, sali sopra il divano e mettiti a cavalcioni.>>

Lei fa come le dico ancora una volta, ed io infilo la testa fra le sue gambe sdraiandomi e facendola sedere sulla mia bocca.
Lei geme mentre inizia a cullarsi sulla mia lingua, e con una pacca secca e rapida che le do sul sedere, lei si stende su di me, dandomi piacere. La sua lingua succhia il mio clitoride ancora bollente, ed io lecco lentamente il centro del suo piacere, che pulsa ardentemente.

Quando infilo la mia lingua dentro di lei, il suo bacino si muove più rapidamente, sincronizzato al mio, ed è quando aumento la velocità che sento il suo orgasmo in procinto di arrivare.

Ho il mio secondo orgasmo poco dopo il suo. Lei cerca di riprendersi, e quando si sdraia vedo i suoi seni alzarsi ed abbassarsi molto velocemente, sincronizzati al suo respiro.

Non resisto, e le bacio la pancia, il seno, il collo, le guance, il suo naso perfetto, ed infine le labbra.

<<Stai bene? Ti è piaciuto?>>

<<Se mi è piaciuto? Certo, amore mio. Il tuo corpo è pura arte.>>

Le sorrido, lei mette la sua testa sul mio seno, ed io le accarezzo la testa.
Tasto il divano per trovare il telefono, una volta fatto punto la sveglia, copro me e Charlotte con la coperta, e mi abbandono ad un sonno profondo.











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• ✒️✍️💜
Non servono descrizioni, direi. Fatemi sapere cosa ne pensate. 🤭

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