Gli occhi blu del licantropo

By metamoroultimostory

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Otto anni dopo la morte dei suoi genitori, Laila Lopez decide, dopo continui traslochi, di trasferirsi defini... More

Prologo
Capitolo 1: Beacon hills
Capitolo 3: mi hai salvata
Capitolo 4: cambiamento
Capitolo 5: AREA PROTTETA: NON ENTRARE
Capitolo 6: e te cosa vedi in me?
Capitolo 7: guardate...laggiรน

Capitolo 2: รจ colpa della luna piena

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By metamoroultimostory

E' passata una settimana da quando avevo messo piede in quella scuola e ho già stretto un fortissimo legame con il gruppo di Scott, in particolare con Liam. Oltre ad avere la maggioranza dei corsi assieme, è stato il primo a dimostrarmi affetto e sincerità fin dall'inizio; sapevo di potermi fidare di lui. Con Lydia mi trovo davvero bene, siamo già uscite qualche pomeriggio per fare un po' di shopping al centro commerciale assieme a Malia -anche se era la meno entusiasta-; con Scott e Stiles mi cacciavo ogni tanto nei guai, tra cui essere messa in punizione per aver lanciato involontariamente una pallina di carta contro l'insegnante, quando in realtà il diretto interessato era Stiles, il quale aveva prontamente schivato il mio lancio. Mason e Corey, invece, mi aiutavano a studiare matematica e chimica al pomeriggio: avevano capito che ero una frana così decisero di loro spontanea volontà di darmi alcune dritte e consigli su come affrontare tali materie. Poi c'era Isaac che puntualmente mi prendeva in giro per la mia scarsissima atleticità durante l'ora del professor Finstock. Nonostante tutto, a quel ragazzo volevo un gran bene e, al di fuori del contesto sportivo, aveva un grande cuore d'oro.

Ora sono davanti al mio armadietto per prendere i libri della lezione dopo: letteratura inglese. Faccio per chiudere il mio armadietto finché una mano non si appoggiò sulla porticina dell'armadietto affianco al mio: era Liam.

"Allora, pronta per letteratura?" chiese il biondino con uno sguardo già scocciato.

"Io sì assolutamente..." rivolsi la mia attenzione verso di lui e notai come fosse diverso rispetto ai giorni precedenti. Sembrava nervoso, preoccupato....o più semplicemente arrabbiato.

"Liam, che ti prende? Ti vedo strano, va tutto bene?" ero davvero preoccupata per lui. Con fare sbadato, mi guardò con gli occhi meravigliati come se avesse appena visto un alieno.

"Ehy...sì, sì....non ti preoccupare, va tutto bene"

"Sei sicuro?" gli domandai nuovamente. Fece un cenno con la testa; feci finta di crederci. Anche Scott e Malia passarono di lì e...puntualmente avevano anche loro la stessa espressione che aveva il biondino. Qui c'è qualcosa che non mi quadra; inseguii i due ragazzi nella speranza che si accorgessero della mia presenza, ma non stentavano a rallentare nemmeno per sbaglio. Possibile che si stiano comportando tutti in questo modo?! Sentii la voce di Liam chiamarmi, mi voltai per vedere che voleva.

"E la lezione di letteratura? Te ne sei scordata?" domandò incuriosito con il mio libro in mano.

"Non ti preoccupare, devo chiedere a Scott una cosa. Fra cinque minuti mi trovi davanti all'aula" il ragazzo fece un cenno con il capo per poi sparire dietro l'angolo del corridoio. Quando rigirai lo sguardo vidi che davanti a me la gente si era raddoppiata e che, sicuramente, avrei fatto molta fatica a ritrovare Scott e Malia. Sebbene, me ne infischiai e cominciai a farmi spazio fra la gente. Li trovai poco più in là vicino all'entrata di un'aula. Non appena notarono la mia presenza, si fermarono sull'uscio della porta.

"Laila, che fai qui? Non dovresti essere a letteratura?" chiese Malia con una voce più agitata del solito.

"Vi state comportando tutti in maniera strana oggi. Tu, Scott e pure Liam" continuai ignorando la domanda della ragazza. Al momento, il mio ultimo problema era perdere la lezione.

"Che succede Scott?" il ragazzo si guardò intorno, come in cerca di un appiglio per potersi salvare da quella domanda. Eppure non avevo accusato nessuno di omicidio, non eravamo in un interrogatorio: l'unica cosa che volevo erano delle risposte.

"Laila, davvero, stiamo bene" sorrise Scott "Liam probabilmente è preoccupato per qualche voto basso"

"Io ho perso il portafoglio" continuò Malia al suo fianco che, nel frattempo, era sempre più vicina all'entrare in classe.

"Mentre io sono solo esausto, non sono più abituato ai ritmi scolastici" concluse il moro con aria decisa "se ci dovesse essere qualcosa che non va, lo sapresti quanto gli altri, va bene?" nella sua voce si sentiva la verità. Forse ero io quella paranoica.

"Mi fido, Scott. Ci vediamo per pranzo, allora. Buona lezione" gli strinsi leggermente il braccio in segno di congedo e girai i tacchi dirigendomi verso la classe di letteratura. Da lì a pochi minuti, entrai nell'aula già colma di studenti e mi sedetti affianco a Liam, il quale non faceva altro che stringere una matita fra le mani. Mi limitai ad osservarlo e, senza dire nulla, cominciai a tirare fuori il mio materiale. Sapevo che, alla fine, quel ragazzo stava soffrendo per qualcosa e, dunque, necessitava di aiuto. La lezione comincia con l'insegnante che scrisse un nome alquanto famoso: Shakespeare. Successivamente cominciò ad elencare le numerose opere che aveva scritto e pubblicato nel corso della sua carriera. Ogni tanto mi voltavo a guardare il ragazzo seduto vicino a me, che non aveva proferito parola da quando ci siamo incontrati agli armadietti. Continuava a tenere la testa in basso fra le mani e solo dopo averlo osservato attentamente, notai un serie di perle di sudore che cominciarono a scendere lungo il bel viso e dalla fronte; ad un certo punto cominciò ad emettere dei lamenti strani, sembravano dei ringhi, aveva il fiatone tanto da farlo assomigliare ad un attacco d'asma.

"Liam" gli presi il braccio per farmi notare da lui "ti senti bene?" 

Alla mia domanda si girò di scatto: il suo sguardo era completamente terrorizzato e tutto il viso era imperlato da miriadi di gocce di sudore. Prese a tenersi la testa fra le mani, dimenandosi leggermente; sembrava stesse passando le peggiori torture dell'inferno. Non riuscivo a vederlo così.

"Professoressa" richiamai così l'attenzione dell'insegnante, la quale assunse un'espressione piuttosto scocciata "Liam non si sente bene, posso accompagnarlo in infermeria?"

A quel punto il suo viso assunse un'espressione compassionevole e si limitò a fare un cenno con la testa, come se la cosa non le importasse granché. Afferrai così il mio amico da sotto un ascella e porsi il suo braccio attorno al mio collo; anche se era basso, a peso morto sembrava pesasse tonnellate.

"No....Laila, no....fermati" sussurrò debolmente Liam che, nel frattempo, si stava tenendo con tutte le sue forze aggrappato a me.

"Ssh, non ti preoccupare. Adesso ti porto in infermeria"

"No....non là....portami in un bagno o negli spogliatoi...per favore" continuò a biascicare il ragazzo. Ignorai l'infermeria e lo portai dentro gli spogliatoi maschili, facendolo sedere su una panca. La sua situazione sembrava peggiorasse di secondo in secondo e io non avevo idea di che diavolo fare.

"Chiama Mason...chiama Scott...sbrigati, ti prego...." presi il cellulare come mi aveva detto di fare Liam e, sorprendentemente, entrambi risposero con un "vattene subito, stiamo arrivando".

"Laila...vattene....VELOCE" l'ultima parola venne urlata con una voce diversa da quella che aveva Liam. Rivolsi lo sguardo al biondo e quello che mi piombò davanti mi spezzò il fiato: il suo corpo stava cambiando radicalmente aspetto poiché dalle unghie si originarono degli artigli neri e  lunghi circa cinque centimetri, il naso venne sostituito da uno più animalesco, le orecchie si allungarono, i denti si trasformarono in terrificanti zanne bianche e il viso si ricoprì per buona parte da peli. Ma quello che mi spaventò e che mi costrinse ad arretrare furono gli occhi: da azzurri divennero di un giallo brillante e persero qualsiasi parte umana. Quello non era Liam.

"Tu....non puoi essere stato tu..." ero senza fiato, non potevo credere a quello che stavo vedendo. Era la stessa creatura, lo stesso mostro che otto anni prima aveva fatto fuori i miei genitori. Il mio corpo rimase pietrificato come quel giorno, ero incapace di fare un passo. La bestia si girò a guardarmi, per poi mostrarmi i canini.

"Liam..." provai a chiamarlo con voce tremante, sperando che si fermasse e che tornasse il ragazzo dolce e affettuoso che avevo conosciuto. Ma non successe nulla di tutto ciò: l'animale si mise in posizione di attacco per poi saltare per afferrarmi la gola. Ma su di me, non arrivò mai perché qualcuno era entrato nella stanza: quel qualcuno era Scott.

"Scott! Che stai facendo?? Ti ucciderà!" gridai al moro che si era avventato sulla creatura.

"VAI VIA DA QUI, VA!!" gridò Scott, impegnato a tenere quella cosa. Nel frattempo, arrivarono anche Mason, Corey, Stiles e Isaac. Quest'ultimo corse in aiuto di Scott, ma nessuno dei loro sforzi servì a qualcosa: l'essere mostruoso riuscì a scaraventarli contro un muro. Corsi da Isaac, dal quale usciva un piccolo rivolo di sangue dalla fronte. Mi abbassai alla sua altezza per aiutarlo ad alzarsi ma venni presa da quello che era l'ex Liam. Pensavo fosse finita visti i grandi artigli sollevati in aria, finché con una grande spinta Corey e Stiles, che nel frattempo erano rimasti in disparte, riuscirono a metterlo al muro. A quel punto Scott si avvicinò a Liam e, solo quando gli fu a qualche centimetro dal suo viso, fece una cosa pazzesca: anche i suoi occhi cambiarono colore. Diventarono rossi. E poi un ruggito.

"LIAM!!!" ruggì e, come per magia, il volto di Liam tornò ad essere umano. Nel vedendomi ancora appoggiata con le spalle al muro, la sua espressione tramutò in puro terrore. Fece per avvicinarsi ma io lo allontanai subito. Potevano mentirmi su tante cose, ma non su quello.

"Laila, ti prego...posso, possiamo spiegarti tutto quanto...." cominciò Scott ma io lo interruppi subito. Non volevo sentire ragioni.

"Perché non me lo avete mai detto?" ringhiai inferocita. Nessuno osò dire qualcosa. Presi coraggio e mi avvicinai a Corey, Stiles, Isaac e Mason poi, con lo sguardo fisso nei loro occhi, feci una domanda la cui risposta era retorica.

"Voi lo sapevate, non è così?" il loro sguardo abbassato confermava tutto.

"Volevamo proteggerti..." li difese Liam, avanzando leggermente verso di me.

"Ah sì? Volevate farmi un favore...? Bene, ora vi racconto io chi mi aveva fatto un favore. Non vi siete mai accorti del fatto che i miei genitori non si fossero mai fatti vedere? Beh, non si vedono perché sono morti!" sottolineai l'ultima parola "E sapete come sono morti? Per proteggermi veramente, proteggere una bambina di soli dieci anni da un'orrenda creatura che avrebbe fatto a pezzi chiunque per il solo gusto di uccidere." dovetti trattenere a fatica le lacrime.

"Ero presente quando sono morti, tutti e due. Ho visto che essere era: era uguale a te, Liam. Ma con gli occhi rossi." conclusi guardando da una parte che non fosse nella loro direzione.

Rimasero tutti in silenzio. Un silenzio che valeva più di mille parole: so che avrebbero fatto di tutto per scusarsi, per poter sistemare le cose ma ero altrettanto convinta dell'idea che non sarebbe bastato un "mi dispiace" o uno "scusa" per ricucire questa ferita riaperta. Indirizzai il mio sguardo verso i ragazzi e notai come tutti lo avessero rivolto verso il basso, forse in segno di rispetto, ad eccezione di uno: quello di Liam. Aveva gli occhi lucidi e arrossati.

"Laila, io non..." cominciò il biondino ma io lo interruppi subito.

"No Liam, non voglio avere a che fare con voi per un po' e tantomeno con...."

"E' colpa della luna piena" ad interrompermi era la voce tremante di Isaac, il quale si teneva un panno leggermente umido sul taglio "lo so, perché anche io sono così" e fece illuminare i suoi occhi che da azzurro divennero anche i suoi di un giallo brillante.

"Siete lupi mannari, giusto? Con l'avvicinarsi della luna piena rischiate di perdere il controllo..."

"a me no che non si è capaci di mascherare e gestire le proprie emozioni e istinti" questa volta fu Scott a prendere le redini della conversazione.

"Possiamo assicurarti che Liam impara in fretta a gestire questa sua natura, ti giuriamo che non accadrà più nulla" concluse Stiles nella speranza di aver conquistato  la mia fiducia.

"Sicuramente non accadrà più, perché al momento voglio solo restare da sola. O almeno, non voglio avere nessuno di voi." detto questo, uscii dallo spogliatoio, sapendo di aver lasciato i ragazzi senza parole e con i loro occhi privi di speranza su di me.

Purtroppo, con me, di speranza non ne avrebbero avuta più. Mi sono sentita tradita, offesa e presa in giro. Però colui di cui mi fidavo maggiormente era Liam: pensavo che in lui avrei trovato un migliore amico con cui passare gli anni più belli della mia vita. Invece ho trovato solo un mostro dentro il cuore di un ragazzo.

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