Never without you

By Antonella_Torrance

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Katherine, bella, forte, impavida, ma con un dolore dentro se stessa che la segue costantemente. E' la ragazz... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
capitolo 64

capitolo 41

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By Antonella_Torrance

Katherine

Sulle nuvole, ecco dove mi sento ogni giorno

Non ho più dubbi, nessuna paura, nessun rimpianto

Sono ormai un tutt'uno con Kyle, fare a meno di lui è diventato impossibile

Fin'ora abbiamo sempre passato la notte da lui, perché non ho ancora trovato il modo di parlare a mia zia di Kyle e me. Mi farebbe tremila domande ed entrerei nel pallone perché ciò che stiamo vivendo insieme è qualcosa che a parole è difficile da spiegare

Si sente e basta

Sollevo la testa di poco mentre il respiro di Kyle mi culla come una ninna nanna. I miei occhi si aprono leggermente per poi svegliarmi totalmente

Siamo in camera sua, mi scosto appena, ma il mio movimento lo sveglia subito come pronto nel caso andassi via

"Non volevo svegliarti"

Sussurro avvicinandomi al suo viso

"non mi hai svegliato, ho dormito poco"

"Qualche incubo?"

Chiedo carezzando il suo viso con le dita

"No, cioè non lo so"

"Hai sognato tua madre?"

Chiedo senza staccarmi da lui

Anche a me succedeva, sognavo la notte dell'incidente, a volte non ero piccola però, vivevo quell'esperienza da adolescente, dicevo a mio padre di stare attento, ma poi finiva sempre allo stesso modo, fari abbagliati, la macchina che sbanda, il fuoco, me fuori dall'auto sola mentre l'auto va in fiamme con loro dentro

"Stai pensando ai tuoi genitori?"

Poggio il mento sul suo petto mentre lo guardo negli occhi

"Succede anche a me di sognarli, ogni volta accade qualcosa di diverso, una parola, un movimento, ma poi finisce sempre allo stesso modo"

Kyle mi guarda intensamente aspettando che continui

"Mi sono ritrovata fuori dall'auto quella notte"

"In che senso?"

"Quando l'auto ha sbandato, ricordo le urla di mia madre, io a malapena ho avuto il tempo di realizzare, poi mi sono svegliata in ospedale, mi hanno detto di avermi trovata sul ciglio della strada, ma non so come ci sono finita"

"Non ricordi come sei riuscita a tirarti fuori dall'auto?"

"No, sono svenuta probabilmente, e quando mi sono svegliata mi hanno detto che c'erano i soccorritori attorno a me e l'auto in fiamme"

Sento un groppo in gola e gli occhi mi si inumidiscono al ricordo di quel momento

Kyle mi stringe a se baciandomi prima sulla fronte, poi la guancia

"Mi dispiace, so cosa provi, allo stesso tempo non posso fare a meno di pensare che tu sia qui, che sia sopravvissuta"

"Anche mia zia lo considera un miracolo"

"Lo è, quella notte potevi morire anche tu, invece sei qui, e sono sicuro che anche i tuoi genitori se avessero avuto scelta, avrebbero scelto prima te di loro"

Mi sono fatta spesso questa domanda, sarebbero fieri di me?

"Ti stai chiedendo se sarebbero fieri di ciò che sei?"

"A volte penso tu riesca a leggermi nella mente, ed è inquietante"

Lo abbraccio sistemandomi su di lui

"È perché me lo sono chiesto anch'io tante volte"

"Di tua madre?"

Sospira puntando lo sguardo attorno la stanza prima di tornare a guardarmi

"È che..ne ho combinate talmente tante che penso che.."

"Non l'hai delusa"

"Non puoi saperlo e non lo saprò mai"

"Invece lo so"

"Ah si?"

Mi abbraccia forte avvicinandomi a lui

"Si, perché sei buono, nonostante l'atteggiamento da stronzo hai un cuore buono, e in passato non è stata la cattiveria a spingerti verso la cattiva strada, ma il dolore. E il dolore a volte ci spinge ad agire anche in modo sbagliato, ma non vuol dire siamo cattivi, semplicemente è un modo per affrontarlo e cercare di smettere di sentirlo, solo che alla fine lui torna sempre"

"Tu lo senti ancora, il dolore?"

"Non credo andrà mai via, ma si può imparare a viverci e ad essere felici, io credevo non lo sarei più stata"

"Sei felice?"

Si solleva appena stringendomi forte

"Più di quanto credevo sarei mai stata"

Lo guardo negli occhi con l'emozione al cuore, i suoi si incatenano ai miei e sembra riesca a leggermi l'anima

Mi bacia intensamente e il cuore inizia a battermi velocemente, la sua erezione preme tra le mie gambe e mi scosto appena sorridendo

"Non ci pensare"

"A fare cosa?"

L'aria da finto angioletto

"Non ci provare"

"Ma è sabato"

"Quindi?"

"Quindi possiamo starcene qui soli soletti

"Vuoi passare la giornata facendo sesso"

"Se dico di sì, ti arrabbi?"

"Tu sei matto, voglio uscire anzi portami in un posto carino"

"Siamo già in un posto carino"

"Allora portami fuori in un posto carino"

"Sto cercando di dare un senso alle tue parole"

"Un appuntamento Kyle, portami fuori per un appuntamento"

"Ma a che scopo? Sei già mia"

"Quindi non usciamo perché sono tua?"

"Mmm..no, non ti rispondo, è un tranello così tu ti incazzi e io devo capire come rimediare"

"Sei molto vicino a questa strada se è per questo"

Si solleva sistemandomi a cavalcioni su di lui

"Voglio stare con te perché voglio viverci appieno, vivere ogni singolo momento in cui siamo stati separati e si, recuperare anche il sesso che non abbiamo fatto"

"E non implica quindi nessun appuntamento?"

Assottiglia gli occhi con le mani strette alla mia vita

"Mmm non ci casco neanche stavolta"

Sbuffo divertita delle sue espressioni

"Ok, va bene restiamo qui"

"Davvero?"

"Se ti rende felice allora rende felice anche me"

Sorride baciandomi e ricambio il bacio con lentezza, lui si allontana appena guardandomi negli occhi

"Cazzo, va bene appuntamento sia"

Sorrido sulla sua bocca mentre la sua presa resta forte

"Davvero?"

"Davvero"

"Che bello! E dove andiamo?"

"Boh intanto direi di pensarci stasera e goderci la giornata

"Vuoi uscire stasera?"

"Perché no? È romantico"

"Romantico?

"Già romantico, quello che sono io"

Quasi scoppio a ridere della fierezza del suo sguardo

"Che cretino"

Le sue labbra si piegano in un sorriso genuino mentre mi afferra per la mano facendomi sollevare

"Tieni metti questa"

Mi dice porgendomi la sua felpa

"Posso mettere la mia"

"Voglio che tu indossi la mia"

Il tono quasi imbarazzato

"Che romanticone che sei"

Infilo la sua felpa più grande di me e lo seguo fuori dalla sua stanza

Lui indossa solo i pantaloni della tuta e mi chiedo se sia certo che suo padre non è in casa prima di farci vedere mezzi nudi

"Mio padre non c'è tranquilla"

Mi tranquillizzo perché sarebbe stato davvero imbarazzante conoscerlo in queste condizioni

Arriviamo in cucina dove lo vedo armeggiare con padelle e ingredienti

"Che stai facendo?"

Poggio i gomiti sul bancone di fronte a lui

"Preparo la colazione"

"Per me?"

Sorrido e questo lo fa imbarazzare ancora di più

"No, per entrambi"

"E cosa mi prepari?"

Continuo specificando il "per me"

"Cosa ci preparo dici? Pensavo ai pancake"

"Mi prepari i pancake?"

Non riesco a trattenere l'emozione che traspare dal sorriso

"Si, preparo per noi i pancake"

"Sei troppo dolce"

Mi avvicino a lui afferrando il suo volto per baciarlo prima che possa replicare

"E sono per me lo so" gli dico tornando al mio posto

Lo vedo sorridere anche se cerca di nasconderlo e il mio cuore batte ancora più forte

Quei momenti in cui lo prendo in giro mentre prepara l'impasto, o lui che mi si avvicina sporcandomi la punta del naso per poi passargli la lingua sopra per togliere il residuo di impasto, sono di una bellezza e un emozione unica e indescrivibile che non dimenticherò mai

Non dimenticherò mai la spensieratezza, la dolcezza, il sorriso, il batticuore di questo momento

Io mi sono innamorata, ma tu?

Quelle parole restano impresse nella mia mente perché non ho il coraggio di tirarle fuori

Nel pomeriggio sento Astrid al telefono e subito dopo mia zia. Le dico che sono da Astrid e dormo da lei così che se non dovesse trovarmi quando torna, non dovrò preoccuparmi di un interrogatorio

Anche se penso che non se la sia davvero bevuta

E restare abbracciati sul divano a guardare la mia saga preferita con lui, ha tutto un altro significato

Il suo profumo mi avvolge, le sue braccia mi stringono forte, le gambe piegate e poggiate a lui, tutto con lui sa di casa ormai

"Hai pensato a dove portarmi stasera?"

"Ah quindi sei ancora convinta di voler uscire?"

Guardo l'orologio, sono quasi le otto

"Direi di sì, avanti dove andiamo?"

Ride del mio tentativo di sembrare cazzuta e mi cinge i fianchi avvicinandomi a lui

Qualunque posto in cui andremo sarà sempre speciale perché ci saremo noi

"Il tuo eccesso di zuccheri mi fa sciogliere ogni volta e sono a tanto così dal voler restare qui al chiuso da sola con te"

"Ah si?"

Si avvicina per baciarmi, ma mi scanso

"Ho detto che ci sono vicina non che ci rimarremo"

"Peccato"

Il suo tono sicuro e malizioso mi attrae

Mi tiene per mano e ci dirigiamo fuori, con la moto ci mettiamo un paio di minuti per giungere in uno spazio all'aperto con un enorme gazebo al centro

Resto ad ammirarlo per filo e per segno

All'interno ci sono anche due panche

Mi prende per mano avviandosi al suo interno mentre io tengo lo sguardo all'insù per cogliere ogni dettaglio

"Cos'è questo posto?"

"Mmm..è un gazebo"

"Davvero Einstein? non l'avevo capito"

Mi fa sedere sulle sue ginocchia mentre sopra di noi il cielo si riempie di stelle

"Dio che meraviglia"

Dico alzando lo sguardo

"I posti più nascosti lì trovi sempre tu"

"Veramente di giorno è anche parecchio frequentato, ma mi sembrava carino venirci di sera"

"E perché?"

I suoi occhi vagano su diversi punti prima di posarsi su di me

"Perché ogni posto di questa città voglio che sappia di noi"

Lo guardo negli occhi mentre avvolgo le braccia al suo collo

"Ogni posto?"

"Ogni posto"

Sorrido baciandolo dolcemente mentre con le mani stringe i miei fianchi

"Mi sento così a casa quando sono con te"

Sussurro sulla sua bocca e si ferma a guardarmi

"Cosa?"

"Mi sento a casa, credevo che avrei odiato New York aspettando il momento di lasciarla per andare al college, invece penso che nessun altro posto mi farebbe sentire come mi sento adesso ed è perché ci sei tu. Dove sei tu c'è casa"

"È un modo per dirmi che vuoi duri per sempre?"

"Forse"

I suoi occhi mi guardano intensamente brillanti come diamanti e una miriade di emozioni trapassa le sue iridi

"Che c'è?"

Si schiarisce la gola prima di parlare

"Tu invece mi fai sentire felice"

Abbassa gli occhi prima di riportarli su di me

"E io la felicità non la sentivo da tanto tempo, mentre con te..vorrei fosse sempre così"

"Così come?"

"Così noi"

Risponde semplicemente e il cuore mi batte a mille quando lo vedo spostare le mani dai miei fianchi per portarli al suo collo e togliere la collana

"Che stai facendo?"

Allontano le mani da lui poggiandole sulle sue per fermarlo

Lui invece tiene in mano la collana per poi far scivolare fuori dal filo l'anello

Sbarro gli occhi quando lo rigira tra le mani

"Dici sempre che se tua madre mi avesse conosciuto gli sarei piaciuto, io penso lo stesso della mia. Lo avrebbe capito subito"

"Cosa?"

"Quanto bene mi fai"

La bocca mi si secca, le parole restano sulla punta della lingua

"E se gli avessi parlato di te, me lo avrebbe sicuramente regalato per darlo a te"

Prende la mia mano nella sua e fa scivolare l'anello al mio anulare sinistro

È un anello semplice, di acciaio con incisa in modo chiaro, una rosa stilizzata, lo guardo incapace di proferire parola

So cosa dire, ma ogni parola sento non sarebbe abbastanza per descrivere questo momento, queste emozioni

So che ho gli occhi che brillano perché lui è fisso sul mio sguardo in attesa che dica qualcosa, ma l'emozione che sento è talmente grande, talmente intensa e bella che resto ad ammirare quel anello attorno il mio dito

"Non so che dire, cioè so cosa dire, ma non so come dirlo"

Dì che lo ami

"Non c'è bisogno tu dica qualcosa"

Lo guardo spostando lo sguardo dall'anello a lui

"Invece si, perché quello che sento non riesco ad esprimerlo a parole, ma..se ho una certezza adesso è che voglio anch'io questo anche dopo, voglio noi qui ora, e domani e dopodomani ancora, ti voglio così tanto che anch'io non penso più ad un futuro in cui non ci sei"

Guardo ancora l'anello e poi di nuovo lui fisso nei miei occhi

"Io.. ti.." una goccia mi colpisce il naso seguita da un'altra e un'altra ancora

Sollevo lo sguardo notando leggere gocce d'acqua picchiettare tutto attorno a noi

"Mi sa che sta per piovere" sussurra ad un passo dal mio viso

"È vero"

Sorrido senza staccarmi da lui

Ci solleviamo poi entrambi e invece di correre a ripararci, restiamo lì, in quel gazebo bagnati dalla pioggia e col sorriso sulle labbra

Kyle allunga la mano verso la mia e mi fa volteggiare prima di avvicinarmi a lui

"Mi concedi questo ballo?"

Sussurra al mio orecchio facendomi volteggiare ancora per poi stringermi in un abbraccio, sollevarmi, e poi stringermi ancora

Sorrido incantata da quella notte..da quel momento

Ci muoviamo come avessimo una musica di sottofondo e proprio in quel momento in lontananza, una canzone avvolge quel silenzio spezzandolo

"Cos'è questa musica?"

Chiedo con le mani attorno le sue spalle

"Probabilmente c'è qualche festa nelle vicinanze"

Sorrido nell'ascoltare quella melodia

This is the life di Amy Mcdonald

Balliamo al ritmo di quella canzone mentre la pioggia ci colpisce incessante

"Vogliamo farla diventare la nostra canzone?"

"Vuoi una nostra canzone?"

Chiedo mentre le nostre dita si intrecciano con i nostri corpi premuti l'uno all'altro

"L'abbiamo appena trovata"

Mi fa volteggiare ancora sollevandomi tra le sue braccia mentre la pioggia aumenta, ma è come se non la sentissimo sulla pelle, come sentissimo solo quel momento, quella canzone che racchiude la nostra storia

La pioggia che per tanto tempo era stata un momento doloroso, era adesso qualcosa che avrei sempre ricordato col sorriso sulle labbra

Non appena la pioggia diminuisce ci dirigiamo correndo verso la moto

Anche davanti casa sua corriamo con l'eco delle nostre risate

Entriamo dentro casa sua con le risate al cuore e sul viso

"Torno subito"

Mi dice baciandomi forte mentre si dirige poi di sopra per prendere degli asciugamani

Soffio sulle mani per scaldarmi quando in quel momento la porta si apre

Mi irrigidisco quando un uomo sulla cinquantina si presenta davanti a me con uno sguardo sorpreso

"Tu chi sei?"

Irrigidisco le spalle di fronte il suo sguardo che mi ricorda tanto quello di Kyle

Mi guarda dalla testa ai piedi e solo dopo realizzo di essere bagnata fradicia

Cazzo

"Lei deve essere il padre di Kyle?"

Che idiota, certo che è il padre, mica si presenterebbe qui tutto tranquillo altrimenti

"E tu saresti?"

"Un'amica di Kyle"

Amica, certo

"Ah ho capito, sei lei"

"Lei?"

"Si, la ragazza per cui mio figlio ha perso la testa"

Oddio

Mi sento avvampare dall'imbarazzo

"Sono Katherine..Katherine Evans, abito proprio qui davanti"

Faccio segno indicando la mia casa, quando il suo sguardo si tramuta in un misto di shok, rabbia e sorpresa

"È tutto ok?"

Chiedo notando il cambiamento del suo sguardo

In quel momento Kyle arriva con gli asciugamani

"Cazzo, fa proprio freddo" dice prima di rendersi conto della presenza del padre

"Papà, sei tornato?"

Chiede tranquillo

Suo padre sembra come risvegliarsi e porta lo sguardo su di lui come io non ci fossi

"Ho avuto una cena aziendale, abbiamo finito tardi"

Dice solo questo allontanandosi senza neanche salutarmi

Kyle mi passa l'asciugamano come non fosse stato un momento strano e imbarazzante

"Credo di non piacere a tuo padre"

"Perché dici questo?"

"Non lo so, mi ha guardata in modo strano"

"È il suo modo di fare, sembra incazzato anche quando non lo è"

"Ha detto che sono la ragazza per cui hai perso la testa"

Quasi soffoca con la saliva e mi scappa un sorriso per la sua espressione

"Ha detto questo?"

"Non è la verità?"

Sorrido mentre mi si avvicina stringendomi a lui

"Cazzo se è la verità"

Dice con tono sicuro prima di baciarmi con trasporto

E subito quel senso di irrequietezza svanisce

Spazio autrice
Quella dell'anello è una scena che avevo ormai in mente praticamente dall'inizio..pian piano si entrerà ancora più nel vivo del loro passato.

Al prossimo aggiornamento ❄️

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