Under the same night sky

By WiseGirl_03

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«Mi serve un favore» dice all'improvviso e io inarco un sopracciglio «Mi hai detto che se avessi avuto bisogn... More

Prologo
1. Mi mancherai
2. Felice e spensierata
3. Brutta giornata
4. Rose, sei tu?
5. Questa me la paghi
6. È complicato
7. Rimanere incastrata
8. Svuotare la mente
9. Forse mi sbaglio
10. Sei al sicuro
11. Lividi
12. Non funzionerà
13. Sono fidanzata
14. Regole
15. Sei importante
16. Sospetto
17. Consiglio da amica
18. Verità
19. Ci provo
20. Categorie
21. Dietro le sbarre
22. Comincio da domani
23. Una condizione
24. Hai ragione
25. Peggio di un fantasma
26. Caldo e freddo
27. Pagine ingiallite
28. Pensare è estenuante
29. Malfunzionamento
30. Nulla di sentimentale
31. Annie
32. Devi dire di sì!
33. Ci vediamo a Parigi
34. Chiudi gli occhi
35. A cuore aperto
36. Il Cavaliere della notte
37. Colpo basso
38. Presentimento
39. Cambio di rotta
40. Pezzi di puzzle
41. Sotto lo stesso cielo stellato
43. L'amore fa schifo
44. Mossa sbagliata
45. Te lo prometto
Epilogo
Extra

42. Il codice dei serpenti

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By WiseGirl_03

Una settimana dopo cammino per i corridoi della nave intenta a raggiungere Cole, quando mi imbatto nell'elegante e curata figura di Taissa.
<<Catherine!>> Alza il passo non appena mi inquadra, venendomi incontro <<Non ci vediamo da troppo tempo...Dobbiamo assolutamente organizzarci! Scusami, devo scappare!>> Mi supera, senza neanche darmi il tempo di risponderle, e riprende a correre sui suoi tacchi fucsia.
<<Va bene!>> Urlo, divertita da ciò che è appena successo.
È completamente fuori di testa.
Ecco perché la adoro!

Quando finalmente arrivo, Cole è impegnato a girare il cucchiaino all'interno della tazza con il suo cappuccino.
<<Buongiorno!>> Esclamo a gran voce, scoccandogli un bacio sulla guancia.
<<Guarda chi si vede! Dovrei sentirmi onorato?>> Domanda, voltandosi con il busto verso di me per potermi guardare meglio, gli occhi vispi e insinuanti.

<<Ma cosa avete tutti oggi? Taissa mi ha fermato per dirmi che non passiamo del tempo insieme da troppo, ora tu...Ci manca solo che me lo dica anche Sandy! Eppure io sono sempre rimasta sulla nave!>> Esclamo a mia volta, accomodandomi accanto a lui.
<<Ti sei tenuta impegnata però>> avvicina la sua tazza alla bocca, sorseggiando con sguardo saccente.
Ahimè, non posso dargli torto!

La scorsa settimana è stata senza alcun dubbio la più bella della mia vita.
Da quando siamo tornati da casa sua le cose tra me e Nicholas sono migliorate di gran lunga.
Abbiamo trascorso insieme ogni momento libero a nostra disposizione ed è stato...meraviglioso.

Un sospiro sognante fuoriesce dalle mie labbra se ripenso a tutto quello che abbiamo fatto in questi pochi giorni.
Abbiamo visto dei film, anche se io crollavo a dormire prima che finissero, fatto lunghe chiacchierate sul ponte della nave e  trascorso qualche pomeriggio nella sala giochi a nostra disposizione.
Ieri sera ha parlato con lo staff e abbiamo trascorso un'intera notte a cucinare insieme.
La pizza più buona della mia vita.

Lo ammetto, non sono stata esattamente una persona presente e costante nell'ultimo periodo.
Ma, ahimè, non me ne pento affatto...

Ogni tanto capitava che lui continuasse a parlare e io mi incantassi, deliziata dalla spontaneità e dalla semplicità del momento che stavamo vivendo.
Sembravamo una coppia normale.
Dopo tutto quello che Nicholas mi ha raccontato, non ho mai provato a introdurre le discussione del "Cosa siamo?".
Capisco che ha ben altre cose a cui pensare in questo momento e non voglio metterlo in una situazione scomoda.
Vivere nell'incertezza però fa male.

A volte temo che lui non sia tanto coinvolto quanto me, che per lui sarebbe più facile voltare pagina o, peggio ancora, che possa succedergli qualcosa di brutto. Non credo che sarei in grado di sopportarlo.

Ciò nonostante, cerco di godere a pieno di ogni minuto del presente senza lasciarmi condizionare dal futuro.
Per il momento mi va bene così.

<<Non puoi negare che sia successo lo stesso quando hai conosciuto Simon...>> Lo rimbecco, usando la sua stessa arma contro di lui. <<E smettila di tenere il broncio! Oggi passiamo insieme l'intera giornata, no?>>
Rubo uno dei suoi biscotti e lui mi scocca un'occhiataccia.
<<Allora...>> Ignoro volutamente lo sguardo di fuoco che mi sta rivolgendo <<Che si fa?>>
E finalmente vedo sorgere sul viso un sorrisetto.

***

<<Sei uno stronzo!>> Abbasso lo sguardo per valutare meglio la situazione e sento un capogiro cogliermi a causa dell'altezza. <<Non se ne parla!>>

<<Sei stata tu a chiedermi cosa dovessimo fare, la prossima volta scegli tu!>> Schiamazza lui dal basso, mentre tutti ci osservano a dir poco scioccati.
Certo, perché vedere un'esaurita e un deficiente che si urlano vicendevolmente, uno in piscina, l'altra dal trampolino, non deve essere un esperienza quotidiana!
<<Ti ho chiesto un'attività da fare per passare il tempo, non per passare a miglior vita...Si può sapere che cazzo hai in quella testa?>>
Forse dovrei calmarmi, sì, dovrei decisamente farlo.

<<Dobbiamo chiudere il cerchio: il nostro primo incontro, ricordi? Adesso sai nuotare e possiamo lanciarci dal trampolino più alto!>>
<<Ma se io sto a malapena a galla!>> Mi lamento e sento un mormorio alle mie spalle.

<<Manca molto?>> Sbuffa il ragazzo dietro di me.
Mi ricompongo, sorridendogli cordiale <<Un secondino soltanto>>
Mi volto verso Cole e reprimo l'istinto di inveirgli contro.
Alzo gli occhi al cielo, pregando mentalmente che qualcuno lassù mi assista in qualche modo.
In un istante di coraggio mi lancio senza pensare troppo alle conseguenze ma me ne pento non appena avverto il mio corpo fendere l'aria in caduta libera.
Mi spiaccicherò al suolo e morirò, me lo sento.

Molto presto l'acqua fresca bagna ogni millimetro della mia pelle ancora asciutta, sento ovattato e muovo le mani e i piedi per tornare a galla. Il sole riscalda il mio viso e devo massaggiare le mie palpebre serrate prima di tornare a vedere senza avvertire fastidio.
Cerco Cole con lo sguardo, determinata ad ucciderlo con le mie stesse mani.
A qualcosa devono servire le unghie di Sandy!

Prima che possa intercettarlo, un paio di braccia circonda le mie spalle e mi avvicina ad un altro corpo.
<<Ce l'hai fatta! Hai visto?>> Ride Cole, emozionato come un bambino, stringendomi e sollevandomi.
Ancora una volta ci guardano tutti.
<<Ti odio>>
<<Non è vero>>
<<Sì, invece>>
<<Beh...Niente che un drink non possa sistemare. Stasera, io e te>> ci indica, allentando la presa <<Andiamo a ballare come i vecchi tempi, per l'ultima volta. Ci stai?>> allunga la mano verso di me.

<<Sei particolarmente nostalgico>> socchiudo gli occhi, guardandolo con sospetto, ma in realtà sto già sorridendo <<Devo dedurre che hai paura di sentire la mia mancanza?>> Abbasso e alzo freneticamente le sopracciglia.
Lui alza le spalle <<Forse>> fa un piccolo sorriso e un lampo di tristezza invade i suoi occhi.
Le due cose sono così antitetiche che mi fa tenerezza.

<<Andata>> mi decido a stringere la sua mano con forza, scoccandogli un occhiolino.
Così, diverse ore dopo, mi ritrovo a prepararmi in camera mia.
Ovviamente sono in ritardo.

Saltello dalla camera al bagno, infilando le mie ballerine e lavando i denti allo stesso tempo.
Mi concedo un trucco leggero e alliscio la gonna del mio vestitino lilla prima di uscire. In tutta fretta, chiudo la porta quando ancora sto cercando di far scattare la chiusura della mia borsetta, troppo piena per riuscire nell'impresa.

<<Vedo i miei piani per la serata sfumare davanti ai miei occhi>>
Può una voce essere in grado di rendermi felice solo ascoltandola?
Immagino di sì, perché un sorriso nasce nell'avvertire la sua vicinanza anche solo per pochi minuti.
Chiudo la mia borsa, avvicinandomi a Nicholas per rubargli un veloce bacio a stampo.

<<Ciao!>> esclamo felice, faticando a trattenere l'entusiasmo.
<<Ciao, Rose>> deve notare la mia reazione, perché mi guarda dall'alto con un piccolo sorriso intenerito. <<Mi sembra di capire che sei impegnata>>
<<Vado a ballare con Cole>> spiego, dondolandomi sui talloni <<Perché?>>
<<Volevo stare un po' con te>> risponde senza filtri.

<<Vieni a ballare con noi>>
<<Come se avessi accettato>> rifiuta immediatamente. Non ci provo neanche ad insistere, so già che non sarò mai in grado di convincerlo. Inizio a incamminarmi e lui mi segue.
<<Andrò al bar, faccio un po' di compagnia a Simon e poi me ne torno in camera solo soletto>>
<<Smettila>> lo spintono leggermente ma non si sposta di un millimetro <<Mi fai sentire in colpa!>>
<<Se proprio vuoi alleggerirti la coscienza, allora raggiungimi quando hai finito>> prima che me ne renda conto ina tesserina fa capolino davanti ai miei occhi.

<<Davvero?>> Sgrano gli occhi, afferandola e rigirandola tra le dita <<Ma perché la chiave? Non puoi aprirmi tu?>>
<<Ho un'età>> scherza lui <<Nel caso remoto in cui stessi dormendo>>
<<Che vengo a fare se stai dormendo?>>
Arresta immediatamente il suo passo spedito e incalzante e faccio lo stesso non appena me ne accorgo.
Si avvicina a me con aria sognante. <<Vediamo un po'>> finge di pensare, posando con fermezza e delicatezza le sue mani sui miei fianchi <<Ti infili nel mio letto, mi lasci un bacio>> si blocca per toccare le sue labbra con le mie <<Magari due>> si corregge <<Io mi accorgo della tua presenza, ti tengo stretta tutta la notte e così domani mattina mi sveglio con te tra le mie braccia e i tuoi capelli sul mio viso>>

<<Sembra un piano molto interessante>> commento, dopo aver assaporato la dolcezza delle sue parole. <<Potrei farci un pensierino>>
<<Sono onorato>> sussurra, prima di tornare a baciarmi nel bel mezzo del corridoio. Siamo costretti ad interromperci quando il mio cellulare comincia a suonare.
<<Deve essere Cole>> mormoro, allontanandomi dal suo viso. Il mio telefono conferma ciò che ho appena detto.

<<Devo andare>>
Nicholas annuisce. Le sue mani salgono dai suoi fianchi alla mia vita. <<Stai attenta>> mi sussurra e annuisco.
<<Come sempre>>

***

<<Ho bisogno di un altro gin tonic>> Cole urla queste parole nel mio orecchio e temo che il mio timpano sia danneggiato per sempre.
Annuisco, non potendo fare altro a causa dell'alto volume della musica, e lo guardo allontanarsi.
Continuo a ballare, spensierata, e alzo lo sguardo per godermi la vista.

Non so come abbia fatto ma Cole ha scoperto un'ulteriore discoteca di cui ignoravo del tutto l'esistenza.
L'atmosfera è estremamente suggestiva: il tetto altro non è che una cupola di vetro e ciò permette di poter scorgere persino qualche minuscolo puntino argentato nella cupa distesa che ci sovrasta.
Devo convincere Nicholas a tornarci, gli piacerà.

Il mio migliore amico torna da me dopo cinque minuti e restiamo insieme tutta la serata.
Mi sembra passata una vita dall'ultima volta che abbiamo trascorso insieme la serata in discoteca, una minuscola parte di me ammette che le mancava la movida!

<<Vuoi altro da bere?>> Mi chiede quando la musica tecno lascia il passo a melodie meno ritmate e più sopportabili alle mie orecchie.
Ci sediamo in uno dei pochi tavolini a disposizione.
Mi lancio sulla sedia non appena lo adocchio, prima che lo individui qualcun'altro.
<<Sto bene>> affermo sicura <<Devo raggiungere Nicholas dopo, non vorrei costringerlo a farmi da balia, magari tenendomi i capelli mentre vomito di faccia nel water!>>
Spero che ciò non accada mai.
Ugh.
Che vergogna!

<<Fate una bella coppia>> Cole mi scocca l'occhiolino tipico di chi l'ha sempre immaginato.
<<Grazie>> esalo, probabilmente con gli occhi sognanti e un sorriso da idiota stampato in faccia.
<<Sei innamorata di lui?>>
Il cuore mi martella nel petto.
Sono domande da fare queste?

<<Io...Ecco, ehm...>> Farfuglio nervosa.
Cole sorride <<Calma, Cat! È una semplice domanda...>>
<<Non lo so>> sospiro, passando una mano tra i capelli <<Forse è presto per poterlo dire, alla fine non ci frequentiamo da tanto tempo...>>
<<E sei felice?>>
Non devo pensarci neanche un istante, annuisco automaticamente.
<<Lo sono>>

Cole sembra rilassarsi <<Sarà meglio per lui>> assume un finto tono minaccioso e non posso fare a meno di lasciarmi andare ad un'ilare risata.
Non sono certa di poter affermare che in uno scontro con Nicholas sarebbe Cole ad avere la meglio.
Nessun preconcetto, semplice intuito.
Il suo cellulare poggiato sul tavolino vibra all'improvviso e Cole gli lancia una veloce occhiata.
Lo faccio anche io, è una sveglia.
<<Perché hai una sveglia?>>
<<Devo ricordarmi di fare una cosa, altrimenti Simon mi sgrida fino a domani. Torno subito>> si dilegua immediatamente e sparisce per almeno dieci minuti.

Stanca di aspettarlo, decido di continuare a farlo concedendomi un altro giro in pista.
Torno a ballare senza pensare a nulla ma il divertimento va via quando un suono improvviso e assordante sovrasta la musica, facendomi trasalire.
Qualcuno ha sparato un colpo.

Rabbrividisco dalla testa ai piedi. Il buio tende la situazione ancora più confusa: il mio corpo si scontra con decine di persone in fuga, urla e schiamazzi riempiono le mie orecchie e mi sembra quasi di essere tornata sott'acqua.
Ho gli occhi aperti ma non riesco a capire minimamente ciò che sta accadendo.
Torno a sentire quel rumore, penso immediatamente a Cole.
Dov'è? Sarà al sicuro?

<<Cole!>> Urlo a pieni polmoni, voltandomi da un lato all'altro <<Cole!>>
Non ricevo nessuna risposta, probabilmente l'unica che ha sentito la mia voce sono proprio io.
Provo a scappare ma ovunque io mi giri la calca di persone non mi permette di ragionare.
Uscire di qui sembra altamente impossibile.

Continuo a invocare il nome di Cole senza alcun risultato.
Mi auguro con tutta me stessa che sia al sicuro.
<<Catherine!>> Qualcuno chiama il mio nome e cerco la fonte di quella voce.
Mentre tutti si affrettano ad abbandonare la sala, una sola persona si addentra verso l'ingresso.
Verso di me.

Nicholas corre e sospiro di sollievo al pensiero che presto sarò tra le sue braccia.
Sarò al sicuro.
Sarò con lui.

Mancano pochi metri a separarci quando mi sembra che il tempo prenda a scorrere a rallentatore.
Si sente un'ulteriore esplosione e il crepitio mi permette di capire molto presto cosa sia stato colpito.
Alzo lo sguardo per vedere migliaia di frammenti di vetri cadere su di noi.

Il mio respiro si appesantisce.
Quindi è davvero la fine?
Penso immediatamente alla mia mamma, al mio papà, ad Alexander.
Penso a Nicholas, a due passi da me, e a Cole, Simon, Taissa, Sandy...
Non può star succedendo davvero!

<<Stai giù!>> La disperazione del tono di Nicholas allontana ogni mio pensiero e torno a guardarlo. Mi raggiunge con rapide falcate e avvolge il mio corpo in una stretta che ha tutta l'aria di essere una carezza in questo momento.
Si lascia cadere sul pavimento, attutendo la caduta con la sua schiena, per poi proteggere il mio corpo dalle milioni di schegge, sistemandosi sopra di me.
I nostri occhi si incrociano, la sua presenza mi rassicura ma allo stesso tempo mi sento paralizzata a causa dello shock.

Nicholas mi guarda con gli occhi spalancati, sembra quasi che tema che quella fatta di vetro, sul punto di rompersi, sia io.
<<Stai bene?>> Scansiona tutto il mio corpo con velocità, assicurandosi che sia ancora tutta intera. Io non sento nulla, se mi sono fatta male l'adrenalina mi impedisce di sentire il dolore. Vede che non rispondo e si allarma. <<Va tutto bene? Ti sei fatta male? Catherine, rispondi!>> Allontana i miei capelli dal mio viso e tutto ciò che posso fare è annuire lievemente.

Nel farlo, l'occhio mi cade sulla sua spalla. Alcune schegge hanno lacerato il tessuto della sua maglietta e il sangue che scorre non sembra volersi fermare.
Deglutisco, preda del panico <<Nicholas, stai->>
Mi interrompe, scuotendo la testa.
<<Non è niente, va tutto bene. Vieni qui>> mi stringe in un abbraccio disperato, lo sento tremare a contatto con il mio corpo, mentre appoggia la testa sulla mia spalla. <<Va tutto bene>> ripete, quasi volesse convincere se stesso che sia vero.

Mi sforzo di reagire. Nonostante avverta i muscoli pesare quintali, lo stringo a me in un movimento impacciato.
Non mi importa di chi sia stato a sparare,  non mi importa che siamo stesi a terra in una stanza colma di terrore e paura, non mi importa del sangue che sta macchiando il mio vestito.

Tutto ciò che mi interessa è che lui sia qui, tra le mie braccia, perché per un attimo ho pensato che tutto sarebbe finito, che non avrei avuto l'occasione di stringerlo di nuovo, di sentire il battito del mio cuore scontrarsi con il suo.
<<Non vuoi fare nulla di suicida, vero?>> Domando con la paura che mi mozza il fiato, non appena il mio cervello mi propone questa possibilità <<Non vuoi cercarlo? O attirare la sua attenzione, oppure provare a->>
Straparlo, tremando al pensiero che possa dirmi che invece la sua risposta è sì.

<<No>> sussurra, stringendo la presa si di me <<Non faccio nulla: andiamo via di qui>>
E non posso fare a meno di sospirare sollevata.

***

Arriviamo nella sua stanza in tempi record. Nicholas fa una smorfia ogni volta che la sua spalla si contrae ma per fortuna molto presto è libero di stendersi sulla poltroncina della sua camera.

Nella strada del ritorno ha mandato un messaggio a Simon: Cole era andato un attimo da lui, per fortuna non si è fatto niente.

<<Dovremmo disinfettare il taglio>> constato e Nicholas annuisce, mormorando a voce bassa tutti i posti dove posso recuperare l'occorrente.
Torno da lui e lo aiuto a sfilare del tutto la sua maglia.
I muscoli del suo viso si contraggono e un lampo di sofferenza gli segna gli occhi.
<<Non la immaginavo esattamente così la scena di te che mi aiuti a spogliarmi>> anche in questa situazione è in grado di fare battute stupide.
Vado a fuoco.

Ride constatandolo e mi accorgo dal modo in cui cerca di coinvolgermi che lo sta facendo per distrarre me.
<<Stupido!>> Tampono con estrema delicatezza la sua spalla sinistra, ormai del tutto ricoperta dal sangue e cerco di fare un lavoro preciso e il meno doloroso possibile.

<<Mi dispiace>>
<<Non è colpa tua>>
<<Mi dispiace tantissimo>> non riesco più a trattenere né le lacrime, né i singhiozzi.
La realtà mi si sta spiattellando in faccia tutti d'un tratto.
<<Catherine...>>
<<Non lo so cosa avrei fatto senza di te, forse sarei morta, ho avuto così tanta paura di non avere più tempo. E poi ho pensato che non poteva succedere, dobbiamo fare ancora un sacco di cose io e te, giusto?>> Spero abbia capito ciò che ho detto, i miei sussulti e i miei singhiozzi hanno reso la comprensione difficile anche per me.

<<Tantissime cose>> sussurra lui, docile.
Lui con una spalla malmessa a causa mia, deve rassicurare me.
Ottimo.
<<Scusami, scusami>> le lacrime tornano ad inondare il mio viso, lente e silenziose, e cerco di eliminarle con il braccio. <<Tu stai male e io…>>

<<Vieni qui>> allungandosi verso di me, prova ad abbracciarmi. Io protesto, non voglio che soffra.
<<No, Nicholas, ti fa male, non->>
<<Vieni qui>> ripete, sovrastando la mia voce e stringendomi in un abbraccio.
Poso il viso sulla spalla non graffiata.
<<Stiamo bene tutti e due>> sussurra per  rassicurarmi <<Quello che è successo non è colpa tua, okay?>> annuisco, ispiro il suo profumo e lascio che altre lacrime mi scorrano sulle guance, inumidendo il suo collo e facendo sì che mi stringa più forte.

Mi allontano da lui quando ricordo che devo ancora disinfettare il suo taglio.
Con le mani che proprio non vogliono saperne di stare ferme, afferro la boccetta di disinfettante e lo verso su un dischetto di cotone.
<<Adesso brucerà un po'>> lo avviso e Nicholas non batte ciglio.
<<Penso di poterlo sopportare>> mi scocca un occhiolino. Trasalisce non appena l'ovatta tocca il suo corpo e lo vedo stringere gli occhi.

<<Mi dispiace tanto per il tuo tatuaggio>> cerco di distrarlo e dico la prima cosa che mi viene in mente, non appena mi accorgo che la cicatrice è tangente al piccolo disegno.
<<Non fa niente. Adesso sulla pelle ho il promemoria di chi ho perso senza poter fare nulla e quello di chi non ho intenzione di lasciare andare via>> interrompo ciò che stavo facendo per poterlo guardare negli occhi.

Nicholas è serio, un sorriso sincero aleggia sul suo viso.
<<Che c'è?>> Domanda, forse divertito dalla mia faccia da pesce lesso.
<<Non...>> Schiarisco la voce <<Non penso che qualcuno mi abbia mai detto una cosa così bella>>  chiarisco, consapevole del significato che per lui abbiano quelle parole.

Torno a disinfettarlo con quanta più delicatezza possibile.
<<Ho fatto un po' di ricerche, lo ammetto...È la costellazione del serpente. Perché proprio questa?>>
<<Mi tieni d'occhio?>>
Alzo le spalle <<Un po'>>

<<Non sapevo della sua esistenza, fino a quando non ho letto il suo nome nel diario di mio padre. Ci sono intere pagine che documentano una battibecco tra lui e mamma: mia madre sosteneva che dovessero dare un nome al loro codice, allora ha deciso di ricercare le cinque lettere del codice che compongono la parola amore in tutte le costellazioni. La prima in cui le avesse trovate tutte, avrebbe dato il nome alla loro creazione>>

<<Il codice dei serpenti>> recito <<È proprio un nome notevole>>
Nicholas ride <<Mio padre le ha risposto che doveva essersele inventate, a quanto pare lui non le vedeva così chiaramente come lei, però deve averla accontentata. Ho imparato da quelle pagine che alla fine cedeva sempre>> sorride come se fosse in grado di assistere alla scena davanti ai suoi occhi.

<<Tua madre doveva essere un bel tipo
>>
<<Lo penso anche io>> conviene lui <<Diceva di vedere anche una N e una C, e visto che il mio cognome sarebbe stato Clarke, ha convinto mio padre che si trattava di un segno del destino: dovevano trovare un nome con la N>>
<<Sono contenta allora, mi piace molto il tuo nome>> rifletto <<E poi suona bene con il mio, Nicholas e Catherine, mi piace>> torno a guardarlo negli occhi, avendo terminato di compiere il mio lavoro.

<<Molto meglio di Noah, non credi?>> Mi dice lui non appena i nostri sguardi si incontrano, un sorriso beffardo sul viso.
Non posso fare a meno di ridere.
<<Dimmi la verità, stavi già cercando di fare colpo, non è vero? Tutta quella faccenda del rimanere incastrata, mi hai detto di sbarazzarmi dell'anello...>> Abbasso lo sguardo sulla mia mano e vedo il suo al posto di quello del mio ex.
La decisione migliore della mia vita.

<<Ero ancora convinto che fossi una squilibrata senza rotella all'epoca>> rivela e spalanco la bocca, offesa.
<<Non ti lancio niente addosso solo perché sei ferito, non mi sembra il caso di sparare sulla croce rossa>>
<<Però la sera prima non riuscivo a toglierti gli occhi di dosso>>
<<La sera prima?>>
<<Eri a ballare con Cole, dovevo controllare lui ma l'unica persona che mi sembrava di vedere al centro di quella sala eri tu>> allunga il braccio per giocare con i miei capelli.

Io ci rifletto, immediatamente un paio di occhi si presentano nella mia testa.
La confusione, le luci che mi accecano.
E quello sguardo su di me.
<<Oh mio dio, eri tu!>> Non riesco a crederci. <<Pensavo fosse Paul...E il giorno dopo hai messo gli occhiali da sole non appena mi sono avvicinata!>> Gli punto il dito contro, adesso collegando tutti i pezzi, e lui ride ancora.

<<Paul>> scandisce, scuotendo la testa <<Hai proprio una calamita per i cretini!>>
<<Io non riderei tanto! I cretini che attraggo hanno tutti un nome breve, il tuo ha troppe lettere! Mi dicesti che io e Noah siamo stati fortunati...E noi come faremo?>>
Mi pento immediatamente di quello che ho appena detto.
Ma cosa mi salta in mente? Parlare di anelli e matrimoni?
Davvero?

Lui risponde come se fosse una domanda qualsiasi.
<<I miei genitori non avevano i loro nomi negli anelli, sempre opera di mia madre. Ha impedito a mio padre di scrivere Annie e Andrew e gli ha intimato di ingegnarsi>> afferra la mia mano mentre parla e protesto quando mi spinge verso di sé, facendomi sedere sulle sue gambe.
Non voglio fargli male...

<<E alla fine cos'ha scritto?>>
Mi fa dischiudere il palmo e traccia i segni che nomina con l'indice.
<<Zero, doppia vu, quattro>> scandisce con lentezza <<uno, parentesi quadra>>
<<E cosa significa?>>

<<Ti amo>>
Non sono in grado di esprimere la sensazione che mi coglie nel sentire queste due semplici parole. So benissimo che era costretto a dirle per spiegarmi la situazione, però il semplice sentirgliele dire fa sì che il mio stomaco si arrotoli su se stesso.
Lo guardo, mi accorgo che lui mi sta già fissando e agisco senza pensare.

Avvicino il mio viso e mi perdo in un bacio che aspettavo da troppo.
È chiedere tanto desiderare di trascorrere l'intera vita così?
Le sue labbra mi divorano, le sue mani mi accarezzano. Gli sfugge una smorfia quando sforza troppo il braccio per posare entrambe le mani attorno al mio collo.
<<Ti sei fatto->> unisce nuovamente le nostre labbra, ignorando la mia mezza domanda.
Va bene, lo ha voluto lui...

Smetto di pensare ad ogni cosa e mi abbandono alle sue attenzioni.
Molto presto, però, non riesco a mettere a tacere un dubbio.

<<Aspetta un secondo...Ma tu come facevi a sapere di quello che sarebbe successo?>> In effetti, è arrivato correndo, un secondo prima che il soffitto crollasse.
Tutto il buon umore sembra sparire dal suo viso.
Cerca qualcosa nella tasca del suo pantalone e ne estrae un foglietto piegato più volte su se stesso.

<<Io e Simon ce ne siamo accorti troppo tardi. Era appeso al bar, nascosto tra altri volantini...Questa volta ha riservato gli effetti speciali per il finale>> dispiegandolo, una nuova sequenza di segni si palesa ai nostri occhi.

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<<Un milione di schegge cadranno. È proprio la serata giusta per ballare>> recita Nicholas, con il tono colmo di disprezzo. <<Pezzo di merda>> appallottola il foglio e lo lancia in un angolo indefinito della stanza.
Poi prende a massaggiarsi gli occhi.
Sembra pensieroso adesso.
Vorrei domandargli cosa lo tormenti in particolare, ma evito perché voglio che smetta di essere succube di questo tarlo.

<<Andiamo a dormire>> suggerisco, lui annuisce. Mi presta una delle sue magliette e per fortuna ho spostato uno dei miei spazzolini di scorta nella sua stanza.
Ci ritroviamo molto presto stesi l'uno accanto all'altro e ho l'impressione che questa giornata sia durata un decennio.
<<Come va la spalla?>>
<<Non sento più niente adesso>> mi rassicura, stringendo la presa sul mio fianco.
<<Non ti credo>>
<<Dormi>> lascia un bacio tra i miei capelli e ciò è sufficiente a rilassarmi.

***

La mattina seguente ci svegliamo presto e ci prepariamo insieme. Prima di fare colazione, passiamo dalla mia stanza cosicché io possa cambiarmi.
Poi, mano nella mano, ci dirigiamo verso la sala ristorante.
<<E quindi alla fine mia madre ha rimproverato me al posto di mio fratello! Ti rendi conto?>> a Nicholas piace ascoltare le disavventure di quando ero alta un metro e un tappo.
Ride come se stessi recitando le barzellette più divertenti che abbia mai ascoltato.

<<Non c'è niente di divertente!>>
<<Sei tu che lasciavi che tuo fratello ti incastrasse!>>
<<Avevo tre anni!>>
<<Mi sarebbe piaciuto avere un fratello>> mi rivela <<Sicuramente sarei stato io quello intelligente tra i due>>
<<Stai dicendo che io ero quella stupida?>>
<<No, però...>>
<<Però sì>> concludo la frase al posto suo che, per farsi perdonare, mi scocca un bacio sulla guancia.

<<Non mi compri con queste moine...>>
Quindi si ferma per lasciarmi un bacio lento e delicato.
Bugia, un po' mi compri.

Tutto ciò che vedo appena arriviamo a destinazione è una marmaglia di persone in piedi, ferme vicino all'ingresso. Mormorano qualcosa ma non riesco a capire quale sia l'oggetto delle loro chiacchiere.
<<Che succede?>>
<<Non lo so>> afferma Nicholas, alzando il passo <<Ma non mi piace>> si fa spazio tra la gente e io lo seguo attraverso il corridoio che è in grado di aprire tra le persone.

La scena mi mette i brividi non appena mi accorgo di cosa si tratti.
La vernice rossa imbratta le pareti bianche della sala e decine e decine di proiettili sono sparsi sul pavimento.

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Nicholas accanto a me è immobile. Le sue pupille si muovono ad una velocità disarmante e il suo pomo d'Adamo va su e giù quando deglutisce.
<<Cosa...Cosa c'è scritto?>> Chiedo ma forse non voglio davvero saperlo.
Nicholas sussurra, forse non lo fa neanche per rispondere alla mia domanda, forse neanche riesce a sentirla la mia voce.

Io però la sua la sento, forte e chiara.
Ed è come se una pallottola avesse colpito il mio di cuore.
Penso di essere sul punto di svenire.
E, per favore, se così è, voi non svegliatemi.

<<Passo falso, Nicholas Clarke, ti ho visto. Il prossimo è per te>>









***
Amiciii🤍
Come state??

Per prima cosa ci tengo a scusarmi per l'assenza così prolungata ma questo periodo è un bel po' incasinato per me😵
Fortunatamente siamo agli sgoccioli, non vedo l'ora che finisca❤️👄❤️

Ciò che invece non voglio che finisca è questa storia.
Ogni capitolo è un pezzo di cuore ormai🥺❤️

Vi avevo lasciato con un finale tranquillo, oggi abbiamo ristabilito l'ordine.
✨IL PANICO FINALE✨

Spero, nonostante tutto, che vi sia piaciuto.
È sempre bello tornare a spingere sul pulsante pubblica❤️
Un abbraccio🤍

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