Fragmenta Amoris

Por il_cuore_dei_libri

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Raccolta scene inedite sull'universo Fabulae Amoris. Más

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Por il_cuore_dei_libri

Lucifero

C'era qualcosa che mi dava fastidio, ci misi un po' a realizzarlo, e ci volle ancora di più perché comprendessi che quella sensazione di panico che mi aveva svegliato non era mia. Con la lentezza tipica di chi si sveglia cercai la figura minuta che era al mio fianco e la trovai preda di un sonno agitato.

Da quando la guerra era finita era raro che passasse una notte intera senza incubi, non mi parlava di cosa tornava a farle visita in quei momenti ma riuscivo a intuirlo. David le era morto davanti a e lei aveva subito una tortura psicologica lunga giorni, non ero tanto stupido da pensare che ne sarebbe uscita senza accusare traumi. Sarebbe stata una creatura senza emozioni, cosa che di certo Clary non era.

Prima che potessi fare qualsiasi cosa, la vidi aprire gli occhi di scatto, aveva il respiro accelerato e gli occhi lucidi, come se fosse sul punto di mettersi a piangere da un momento all'altro. Qualsiasi cosa le avesse fatto visita nella notte, doveva esser stato più pesante del solito. Clary saettò lo sguardo intorno a lei fino anche a posarsi su di me, ma sembrò non processare quel che stava vedendo perché ignorò qualsiasi cosa e si portò una mano al volto.

«Ehi, piccola.» La chiamai allungando il braccio verso di lei per afferrare quella stessa mano che mi celava la sua espressione e portarla ad abbassarla. «Un altro incubo?»

Clary sembrò mettermi a fuoco solo quando compii quel gesto, aveva l'espressione persa di chi si trova davanti a una cosa più grande di lei. Passarono dei secondi interminabili in cui mi fissò sembrando ancora in parte assente, poi però annuì lentamente.

«Vuoi raccontarmelo stavolta?»

Glielo chiedevo ogni volta e la domanda cadeva sempre nel vuoto.

«È David.» Bisbigliò sorprendendomi, ero già rassegnato al fatto di non ricevere risposta. Attesi di vedere se avrebbe aggiunto altro, invece lei si tirò a sedere di scatto solo per poi fermarsi e rabbrividire.

«Clary.» Provai a riportarla con la mente al presente mentre la seguivo in quel movimento, lei mi scoccò un'occhiata veloce, di quelle che ti accorgi essere troppo celeri per processare quel gli occhi registrano, e scese dal letto come se le si fosse accesa dentro una scintilla. Emulai il gesto chiedendomi cose le stesse passando per la testa ma quando fece per uscire la fermai.

«Ehy, dove stai andando in piena notte?»

Sarei andato con lei ovunque, ma non quando sembrava sul punto di rompersi.

«Ho bisogno...» Cominciò per interrompersi quando la voce le si ruppe, deglutì guardandomi come se non sapesse come spiegare quello che aveva iniziato a dire, poi pronunciò due semplici parole che spiegarono tutto. «Vicino Castagnaro.»

«Vengo con te.»

Clary ci fece apparire non troppo lontano dalle luci della civiltà, vicino a una costruzione in legno che cominciava a sembrare abbastanza vecchia. Se avessi dovuto scommettere, avrei detto che quello era il luogo dove Bloodshed l'allenava. Non il posto migliore ma di certo era funzionale, gli alberi dietro di noi ci celavano da sguardi indiscreti e il tanto spazio intorno forniva la sicurezza di non danneggiare altro che la natura e la costruzione in legno nel caso in cui qualcosa fosse sfuggito di mano.

«Non riesco a perdonarmi di averlo lasciato morire.» Il silenzio venne spezzato da Clary solo dopo interminabili minuti, tempo che passai a osservarla senza però far nulla. Aveva bisogno di processare le emozioni confuse che si portava dietro e il lutto che ancora si rifiutava di affrontare e su cui si stava aprendo per la prima volta.

«A volte, di giorno, ancora lo cerco. Credo che una parte di me lo farà sempre.» Continuò sfiorando il legno come se fosse un vecchio amico.

«Non è colpa tua.»

Odiavo quel tipo di frasi fatte ma a volte bisognava dirle ad alta voce, non ci avrebbe creduto subito, non quando era così sommersa nel dolore, ma col tempo avrebbe capito.

«Lo è. Mi sono arresa.» Il tono secco e aspro rendeva chiaro quanto quelle poche parole che avevano appena lasciato la sua bocca nascondessero un giudizio implacabile verso se stessa. Un giudizio irrazionale, a mio avviso, che sarebbe rimasto tale finché lei non fosse scesa a patti con quello che era accaduto.

«Lo avrebbe ucciso anche se non lo avessi fatto.» Chiarii proferendo quella che era la dura verità, lei, ancora rivolta per tre quarti verso la costruzione in legno, scosse la testa senza accettare la fattualità di quelle parole.

«Siamo immortali, Clary, ma la morte ci accompagna più di quanto siamo disposti ad ammettere.» Non so cosa di quelle frasi attirò la sua attenzione ma Clary si girò completamente verso di me. «Siamo testimoni invisibili di quella dei mortali e, quando arriva, dobbiamo affrontarla anche per noi immortali. Non è così facile come per gli umani ma possiamo essere uccisi, è una verità che nascondiamo ma a cui non possiamo scappare. Bloodshed sapeva cosa stava rischiando quando ha deciso di mettersi in prima fila. Era intelligente, Clary, una volta catturato doveva essere conscio di quale sarebbe stato il suo destino.»

«Avrei potuto salvarlo.» Pronunciò di getto, scossi la testa in diniego.

«Non avresti potuto.» Stavolta fu lei a negare, a non accettare, ma non mi fermai, doveva sentirsi dire quelle cose nonostante facessero male. «Non nasconderti dietro a rimpianti che ti distruggeranno, non avevi alcun modo per farlo. Se ti manca, se vuoi ancora piangerlo, non c'è problema, piangi, sfogati, urla se serve, non ti giudicherò, ma non rimpiangere qualcosa che non avevi possibilità di fare.»

Non sarebbe bastato esprimere quei concetti una volta sola, sapevo che quel tipo di conversazione l'avremmo affrontata ancora e ancora nei prossimi mesi o giorni ma intanto da qualche parte dovevo cominciare, in special modo vedendo il come stava reagendo Clary. In altre occasioni avrebbe avuto reazioni più visibili e non si sarebbe chiusa a riccio come invece stava facendo. Quelle poche parole che aveva esternato quella notte erano un buon inizio, significavano quanto meno un'apertura da parte sua, ma non erano sufficienti.

La osservai arrampicarsi sulla costruzione per sedersi infine sul legno del piano, l'aria pungente della notte aveva costellato la pelle scoperta delle braccia di piccoli brividi di freddo che lei aveva ignorato fino a quel momento.

«Possiamo rimanere un po' qui?» Mi domandò incerta una volta arrivata in cima. Davanti a quella richiesta non mi rimase che cedere, potevo provare a trovare qualche motivo per cui tornare a casa? Senza ombra di dubbio. Ma se in quel momento Clary aveva scelto di affrontare le sue emozioni in quel modo, allora il convincerla a fare il contrario non avrebbe giovato nessuno.

La raggiunsi quindi sul legno umido del pianale rialzato e, quando lei si portò più vicina a me, le passai un braccio intorno alle spalle.

Il dolore si attenuerà con il passare del tempo, te lo prometto.

Quel bisbiglio si perse nel Legame al momento silenzioso ma seppi che era arrivato a destinazione quando Clary sollevò un angolo della bocca in un'espressione amara. Non mi credeva ma non doveva farlo all'istante, lo avrebbe fatto a posteriori.

Il corpo di Clary si andava rilassando man mano che il cielo impallidiva e le stelle facevano da testimoni all'immobilità che ci avvolse, non disse nulla per ore ma rimase sveglia finché l'aria non si colorò delle sfumature rosa dell'alba, quello fu il momento in cui mi resi conto che Claryera scivolata tra le braccia del sonno. Con delicatezza, la presi tra le braccia, e nel silenzio ancora palpabile, mi smaterializzai, riportandoci a casa.

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Ed eccoci giunti alla fine di questi aggiornamenti con una novella particolare, diciamo che io sono ancora in lutto per lui e credo che ne uscirò solo quando scriverò finalmente lo spinoff.

Questa novella segna la fine del primo volume, ma io non ho finito di scrivere momenti sparsi dei nostri esseri sovrannaturali preferiti quindi prima o poi arriveranno il secondo e il terzo volume, ma per il momento c'è un certo vampiro che mi attende e che vuole il suo spinoff...

Dunque, noi ci vediamo qui per mostrarvi la cover (voi come la immaginate?) e per l'annuncio dell'uscita del cartaceo, che vi ricordo conterrà un'altra novella e che probabilmente sarà a giugno.

Intanto vi ricordo cosa potete trovare sul profilo:

- i primi capitoli di Vestigia Amoris e Vulnere Amoris, la versione completa è ovviamente solo su Amazon

-il romance Armonia di sogni e speranze che sto continuando ad aggiornare.

- una dramione (completa)  e una one shot sempre sul tema della dramione

Bene, noi ci sentiamo presto su qualche altra storia, come sempre commentante, lasciate stelline e ditemi quel che pensate!

Giorgia

Ps. Se mi seguite su instagram saprete che c'è una certa raccolta di racconti in arrivo!

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