Never without you

By Antonella_Torrance

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Katherine, bella, forte, impavida, ma con un dolore dentro se stessa che la segue costantemente. E' la ragazz... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
capitolo 64
Epilogo
Ringraziamenti

Capitolo 10

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By Antonella_Torrance

Katherine

"Allora me lo dici dove andiamo?" Chiedo una volta fuori casa, lui resta in silenzio fermandosi poi davanti la sua moto

"No!" Esclamo subito non appena mi porge il casco, lui sbuffa divertito quasi si aspettasse questa reazione

"Dove andiamo?" Chiedo di nuovo incrociando le braccia al petto

"Ce la fai a non fare domande ogni due secondi?" Chiede sedendosi sulla moto, ma sul serio? Sto iniziando a dubitare della mia scelta

"Non far finta di avere paura o che non ti ecciti almeno un pò il fatto di non sapere dove andremo o cosa faremo" aggiunge malizioso

"Non faremo niente questo già lo so" sottolineo

"Dai Kitty sali, facciamo un giro e poi torniamo" dice iniziando a mettere in moto, resto ferma un altro secondo prima di prendere il casco e salire dietro di lui avvolgendogli le braccia intorno alla vita.

Dopo non so quanto tempo, la moto si ferma in uno spazio all'aperto, ci sono diverse panchine con in mezzo dei tavoli in legno scuro, non c'è quasi nessuno se non qualche coppia intenta più ad amoreggiare, solo dopo mi rendo conto della presenza di un camioncino all'angolo che vende panini letteralmente con ogni tipo di ingrediente e i miei occhi si illuminano alla vista di tanta prelibatezza. Alla vendita c'è un uomo di mezza età che ci sorride e si volta verso Kyle quasi sorpreso di vederlo lì

"Kyle quanto tempo!" Esclama l'uomo con una certa confidenza

"E lei chi è? la tua ragazza?"

"O mio Dio no" rispondo subito mentre Kyle si limita a sghignazzare

"Cosa vi preparo?" Chiede l'uomo divertito quanto il ragazzo accanto a me

"Cosa preferisci?" mi chiede Kyle voltandosi verso di me e in quel momento torno sulla terra, c'è così tanta scelta che non so davvero cosa prendere

"Non saprei sembra tutto squisito" rispondo con gli occhi verso i diversi condimenti

"Allora scelgo io, fidati non te ne pentirai" risponde Kyle prima di voltarsi verso l'uomo e dirgli un "il solito"
L'uomo fa un cenno del capo e inizia a preparare due panini talmente ricolmi che nonostante la possibile indigestione, non vedo l'ora di assaggiare. Una volta pronti ci dirigiamo verso una delle panchine senza schienale e porgiamo i piatti coi panini sul tavolo.

"Il solito a cosa equivarrebbe precisamente? Chiedo esaminando il panino davanti a me

"Ha importanza?" Sembra che per lui niente abbia importanza figuriamoci il contenuto di un panino

"Ma no figurati, volevo solo sapere cosa sto per mettere dentro lo stomaco, ma tranquillo era solo per curiosità" rispondo rassegnata, ho talmente fame che a guardarlo ho già l'acquolina in bocca

Lui se la ride e inizia a mordere il suo panino mentre io resto un attimo ipnotizzata ad osservarlo..dannazione ma si può essere così attraenti anche mentre si mangia? A quanto pare lui può

Volgo lo sguardo poi verso il mio panino e lo addento restando un attimo spiazzata, diamine è di una bontà disarmante, ogni morso è più buono dell'altro e non c'è neanche bisogno che lo dica perché noto subito come mi sta guardando, con quel suo sorrisetto

"Smettila di guardarmi in quel modo" affermo

"In che modo scusa?"

"Lo sai, hai quel sorrisetto vittorioso e quell'aria da so tutto io, per non parlare della malizia in mezzo"

"Non so proprio di cosa tu stia parlando" stronzo

"Certo come no, questo è il momento in cui ti chiedo come conosci questo posto?" Gli dico davvero incuriosita

"È un vecchio posto ormai, ci vengo da quando avevo quindici anni"

"Ci portavi le tue fidanzatine?"

Lo prendo in giro

"Non le definirei fidanzatine, e no non ci ho mai portato nessuno, non ci vengo più spesso come prima, tranne quando voglio starmene per i fatti miei"

Le sue parole mi incuriosiscono portandomi a pormi delle domande sul suo passato ma è quel "non ci ho mai portato nessuno" che mi colpisce

"Non hai davvero mai portato nessuno qui?" Chiedo assottigliando gli occhi

"Fino a stasera no e so già cosa stai per dire"

"Non volevo dire niente" ma le parole mi escono con più enfasi necessaria

"Riesco a vedere le rotelle che girano attorno la tua testa"

"Quali rotelle? non ci sono nessun..ahahaha spiritoso" il solito coglione

"Però la frase ad effetto devo dirtela per forza..perché io si?" Chiedo certa che non mi darà mai una risposta coerente

Lui scrolla le spalle in modo naturale come se la risposta fosse ovvia

"Perché sembra che anche tu abbia bisogno di un posto in cui respirare"

Resto ferma a guardarlo in un attimo che sembra eterno, perché le sue parole mi trapassano come ferro incandescente incapace di spegnere il turbinio di emozioni che sento dentro.

Un posto in cui respirare, un tempo pensavo che casa fosse quel posto, un posto in cui rifugiarmi, in cui sentirmi al sicuro, e adesso..adesso sono davanti a una persona che sin dal primo istante ha schiacciato le mie certezze, quelle che credevo fossero invalicabili

"Hai bisogno di un posto in cui respirare?" Chiedo in un sussurro

"Credo che un pò tutti ne abbiamo bisogno"

Mi guarda intensamente e io faccio lo stesso, perché per la prima volta da quando lo conosco, vorrei non andasse più via, vorrei non smettesse di parlare, non smettesse di guardarmi come sta facendo adesso

Giro lo sguardo per spezzare il flusso di emozioni quando lui avvicina la mano al mio viso, anzi alla mia bocca

"Hai un pò di salsa sulla bocca" e prima che riesca a toccarmi mi scosto di scatto cercando di rimuoverla io stessa

"Fatto?" Chiedo una volta certa di aver ripulito la bocca, lui assottiglia le labbra come volesse dire qualcosa, ma risponde solo con un flebile "si"

Restiamo in silenzio mentre mi guardo intorno notando che siamo rimasti solo noi lì, vorrei chiedergli qualcosa tipo come ha scoperto questo posto, perché sente il bisogno di venirci per stare meglio, tutte domande che restano sulla punta della lingua perché ho come l'impressione non risponderebbe a nessuna di esse

"A che pensi?" Mi chiede ad un tratto

Penso che da quando sono arrivata questo è il primo momento in cui mi sento davvero bene, in cui non mi sento la povera ragazza senza genitori, in cui non penso a lui

"Sto pensando che domani torneremo a sbranarci come cane e gatto" mento

"E chi è il cane tra i due?"

"Quello che sbrana più veloce" rispondo ridendo

"Sul serio non capisco perché mi odi tanto" più che una domanda la sua sembra una riflessione

"Io non ti odio, a malapena ti conosco"

"Eppure sei venuta in un posto che neanche conosci di notte con me"

"Beh, perché so non mi farai del male, insomma non sei mica un serial killer..non lo sei vero?"

Lui risponde con un sorriso accennato

"Non sono un serial killer e poi no non ti farei mai del male, cazzo ti ho dato quest'impressione?"

"No, mi dai più l'idea del ragazzo arrabbiato col mondo che cerca costantemente qualcosa che lo faccia sentire vivo" le parole mi escono in modo naturale senza doppi fini, ma lo vedo irrigidirsi come gli fosse passato qualcosa per la testa

"Non volevo offenderti, solo..."

"Ho capito" non sembra ferito solo..consapevole

"Ok vuoi sapere perché non ti sopporto? va bene ecco, sei pronto?" dico smorzando la tensione cercando di non ridere

"Il primo giorno di scuola mi hai sbattuto l'armadietto in faccia"

"È stato un incidente"

"E non ti sei scusato"

"Tu mi hai dato dello stronzo"

"Ci hai provato spudoratamente con me col chiaro intento di portarmi a letto"

"E che c'è di male se ci ho provato?" Ride anche lui

"C'è che a malapena conoscevi il mio nome, ma ti interessava di più quello che avevo sotto i vestiti"

I suoi occhi iniziano a vagare lungo il mio corpo in modo languido e malizioso con un attenzione che mi fa avvampare

"Io non parlerei al passato"

"Ecco vedi"

"Kitty dai, non vedo quale sia il problema, anche se ci divertissimo un pò non sarebbe un male per nessuno"

"Lo sarebbe per me Kyle, non sono quel tipo"

"Quale, quella che si diverte?"

"No, quella da una notte e via, non sono così, so che per te può sembrare difficile da comprendere, ma non tutti abbiamo un interruttore con cui spegniamo i sentimenti, li conosco quelli come te, il bello e dannato a cui non viene mai detto no"

"Pensi sia bello?" Oddio lo schiaffeggio

"E l'umiltà è certamente ciò che ti contraddistingue"

"Non puoi prendertela solo perché ci ho provato"

"Me la prendo perché non ho bisogno di persone accanto che stiano con me solo per un medesimo richiamo sessuale"

"Giusto, tu vuoi il gentiluomo che ti apre la portiera dell'auto e che stia a dirti quanto tu sia bella come se non fosse una cosa ovvia"

"So dove vuoi arrivare e sei fuori strada"

"Si? Quindi non ti piace quel coglione di Tyron?"

"Si chiama Tyler e si mi piace" parole e ancora parole solo per provocarlo come se già non fossimo due micce in preda ad un imminente esplosione

"Quelli come lui non sanno come stare con quelle come te"

"Quelle come me? Che vorrebbe dire?" Dico quasi divertita dall'assurdità della situazione

"Sai di che parlo "

"No a dire la verità non so e onestamente non mi interessa, non sarei mai dovuta venire qui con te" mi alzo di scatto e lui fa lo stesso

"Vedi perdi le staffe con poco"

"Io? Sei tu che mi accusi di non poter state con qualcuno per qualcosa che solo tu vedi"

"Non ho detto qualcuno ho detto tyron e sul qualcosa che vedo solo io fidati non è cosi"

"Ma di che diavolo parli?" Mi si avvicina fulmineo e i suoi occhi sono subito immersi nei miei

"Sei così permalosa, aggressiva e prevenuta che non ti rendi nemmeno conto dell'effetto che fai alle persone, ai ragazzi..a me"

Resto interdetta incapace di rispondere perché la profondità del suo sguardo mi incatena a lui

"Non so di che parli" ma non mi lascia finire

"Accetti un appuntamento con qualcuno che sai non va bene per te, e accetti di venire in un posto immerso nel nulla con me..che non vado bene per te e dimmi..in quale parte della serata sei stata meglio?"

Mi guarda e il suo respiro si fa affannato quasi quanto il mio che mi impedisce di rispondere, voglio andarmene, sento troppo, sento tutto e questo non mi piace

"Non sei il mio tipo" riesco solo a dire quasi più come un gemito che una risposta certa

"No? E qual'è il tuo tipo? Il principe dagli occhi azzurri che ti chiama principessa?"

"Che hai detto?" Mi risveglio da quella trance

"Hai sentito" lo guardo accigliata e lui fa lo stesso e poi capisco

"Hai guardato le mie foto? Non ci posso credere"

"Se vuoi la privacy non dovresti rendere pubblica la tua vita agli occhi degli altri"

Scuoto la testa irritata

"è meglio se torniamo a casa" dico solamente

"Cos'è tu puoi aggredire le ragazze con cui esco, ma io non posso nominare il tuo ragazzo?"

"Non è il mio ragazzo"

Un lampo gli attraversa lo sguardo ma non ne comprendo bene la ragione..è sollievo?

"E non devo darti spiegazioni, tu non lo fai mai"

"E continuerò a non farlo"

"Bene, quindi ci siamo detti tutto"

"Si..tutto"

I nostri sguardi si spostano verso le nostre bocche che da parte mia non riesco a non mordere e da parte sua a non passarci la lingua sopra. Santo cielo

Non mi rendo nemmeno conto di quanto siamo vicini, di come la sua mano stringa il mio fianco, di come la mia sfiori appena la sua come se le nostre dita volessero intrecciarsi, ma restano ferme in un tocco appena accennano invisibile allo sguardo ma percepibile al tatto

Non so quanto restiamo così prima di avvicininarci ancora e prima che succeda l'inevitabile scosto appena il viso, in quell'attimo è come tornassimo a respirare e il fuoco che sento dentro di me è talmente intenso che a stento sento la sua voce

"Ti riaccompagno a casa" il suono della sua voce è talmente roco che non mi azzardo neanche a rispondere perché temo che dal mio tono trapasserebbe ciò che sento in quel momento

Una volta che frena davanti casa, mi affretto a ridargli il casco e ad osservare la mia finestra che ringraziando la poca distanza da terra, so di poter raggiungere

"Uscirai ancora con lui?" Sento chiedermi e la sua voce è il fuoco addosso la mia pelle

"Con chi?" So bene di chi parla

"Smettila di fare la finta tonta non ti si addice"

"Paura della concorrenza" rido per smorzare la tensione

"Non ho nessuna concorrenza"

"Dici?"

"Ne sono certo" la certezza e la sensualità nel suo tono mi fanno rabbrividire e non di paura

"Grazie della serata Kyle, tutto sommato non è stata male"

Lui si mette una mano sul petto come per simulare una reazione sorpresa

"Stai davvero dicendo che sei stata bene? Con me?"

"Ritiro tutto è stata la peggior serata della mia vita"

"L'importante è che sia stata con me" Non posso far a meno di sorridere e anche lui

"Notte Kyle"
Dico girandomi verso la finestra

"Notte kitty"

Lo sento dire prima di allontanarsi aggiungendo parole che mi arrivano forte e chiare in modo così veloce che non ho nemmeno il tempo di rispondere

"E per la cronaca, non è solo quello che c'è sotto i vestiti ad interessarmi"

Spazio autrice

Questa versione di Kyle mi piace così tanto..però c'è ancora un ex in mezzo e la consapevolezza di qualcosa tra loro...
E poi.....💃
al prossimo aggiornamento bookfamily 🤍

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