Never without you

Von Antonella_Torrance

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Katherine, bella, forte, impavida, ma con un dolore dentro se stessa che la segue costantemente. E' la ragazz... Mehr

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
capitolo 64
Epilogo
Ringraziamenti

Capitolo 3

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Von Antonella_Torrance

Katherine

Non sono mai stata più felice di sentire il suono della campanella.
Afferro di fretta e furia lo zaino e mi dirigo a quello che in teoria è il mio armadietto..in teoria perché in pratica non so dov'è

"Ehi Katy" sento gridare euforica dietro di me, e mi accorgo di un braccio che si intreccia attorno al mio

Katy?..

"Ehi" rispondo di getto verso la ragazza di questa mattina, Astrid giusto! Diamine è così euforica che potrebbe andare tranquillamente a braccetto con mia zia

"Allora, com'è andata questa prima parte della giornata?" Mi chiede più elettrizzata di me, il che non è neanche tanto difficile visto che non sono per nulla elettrizzata.

"Beh come primo giorno devo ammettere che immaginavo peggio" ed era vero, non mi ero sentita poi così tanto a disagio, avevo si degli sguardi addosso come era prevedibile, ma diciamo che non era stato male come primo giorno, a parte il momento in cui avevo sbattuto contro un armadietto a causa dello stronzo che tra l'altro sapeva anche come mi chiamavo, sapevo in realtà lo avrebbe comunque scoperto, non volevo fare la difficile o altro, mi irritava solo che l'avesse avuta vinta così su due piedi anche con una cosa così banale come il mio nome

"Sono contenta, ricordo ancora il mio primo giorno di scuola, ero così spaesata e se devo essere onesta anche terrorizzata, sai non ti aspetti mai come sarà la tua vita alle superiori, sarai una popolare? Una nerd? Insomma diciamo che so cosa vuol dire sentirsi estranei in un posto comune come la scuola, grazie ai miei che sopportavano costantemente  le mie paranoie, ho iniziato a sentirmi a mio agio, e pensa adesso siamo all'ultimo anno, quello prima del collage"

Confermo, lei e mia zia potrebbero diventare davvero migliori amiche

"E i tuoi invece? Sono originari di New York o...??

"Ehm no..loro...loro non sono di New York,  ma ci venivano spesso..." lascio la frase in sospeso, sperando che anche lei chiuda l'argomento genitori, prima che i miei genitori si sposassero so che avevano viaggiato tanto e New York era la loro meta preferita, quando ero piccola pianificavamo un viaggio tutti insieme per venirci, che ironia della sorte....

Non parlo di loro non perché non voglia, ma per quello sguardo che vedo subito dopo aver raccontato la mia storia e il tragico destino che hanno avuto..quello sguardo carico di compassione, quel momento quasi impercettibile in cui non sanno cosa dire, ti guardano come pensassero  "povera ragazza senza genitori" lo leggo dal loro sguardo, succede tutte le volte e per adesso se posso tenere per me la mia storia lo faccio

"Kyle ha chiesto di te" dice all'improvviso

"Chi?"

"Kyle, il ragazzo di stamattina quello dell'armadietto" specifica

Lo so chi è, ma preferirei evitare di parlarne

"Non vedo perché debba chiedere di me"

"È palese, gli interessi.."

La interrompo prima di continuare

"Astrid, ti sarei grata non dicessi cose del genere, non conosco questo ragazzo e non sono interessata a dire il vero, e penso che la cosa sia nettamente reciproca"

Un incontro più assurdo del nostro credo sia la cosa meno romantica dell'universo

Ci dirigiamo in mensa per la pausa pranzo, dopo aver fatto la fila, seguo Astrid in un tavolo accanto a una vetrata che dà verso l'esterno del cortile

"Oddio" la vedo chinare il capo e cercare di nascondersi in modo quasi buffo

"Cosa?" Chiedo curiosa una volta sedute

"Ehm niente..cioè a parte che Kyle e il suo migliore amico stanno venendo qui"

Mi volto appena per notare lo stronzo in compagnia di un ragazzo altrettanto carino, con capelli corti scuri e due occhi azzurri accessi

"Ti piace Kyle?" le chiedo notando la sua reazione quasi imbarazzata, diamine gli ho dato dello stronzo da tutta la mattinata non ho neanche ipotizzato potesse piacergli

"Cosa Kyle? Assolutamente no" risponde coprendo parte del suo volto con la mano in modo davvero divertente, devo dire che la sua reazione mi sta parecchio sorprendendo

"Allora perché sei tutta rossa e cerchi di nasconderti? e scusa se te lo dico in modo anche abbastanza buffo" dico divertita

"Oddio si avvicinano" dice non rispondendo alla mia domanda

"Guarda chi c'è.." esclama lo stronzo sedendosi proprio di fronte a me
Oddio

Mi volto ignorandolo, non so perché la sua presenza mi disturbi, non è stata colpa sua la storia dell'armadietto cioè in realtà lo è stato, ma non di proposito eppure mi urta il sistema nervoso, quelli come lui si sentono Dio sceso in terra

"Sei la ragazza nuova?" Mi chiede l'amico che si è seduto accanto a lui di fronte Astrid che assiste alla scena in modo confusa e imbarazzata..ahhh...non è Kyle il suo oggetto di interesse allora

"Come ti chiami?" mi chiede quando non rispondo, eccone un altro, ma vorrei sapere cosa vi cambia sapere il mio nome, smuove la vostra esistenza?

Prima che possa rispondere però il ragazzo di fronte a me, interviene

"Si chiama Kitty"

"È Katherine" rispondo ferma

Lui solleva le spalle in modo strafottente

"Kitty mi piace di più.."
Lo fulmino con lo sguardo

"si, anche a me stronzo piace di più"

Astrid e il ragazzo di fronte a lei trattengono una risatina mentre incrocio le braccia al petto senza distogliere lo sguardo da lui, i suoi occhi mi guardano in modo profondo e penetrante, non batte ciglio come incatenato al mio sguardo ed io non posso fare a meno di muovermi sulla sedia agitata, noto il suo sorrisino malizioso come sapesse esattamente quanto mi agiti

"E il tuo invece? Qual'è il tuo nome?" Mi volto verso il ragazzo accanto a lui usando un tono seducente, vuoi giocare? Giochiamo!

Il ragazzo solleva un sopraccio sorpreso e lancia uno sguardo furtivo all'amico come parlassero in codice, ma cosa..?

"Michael, mi chiamo Michael" risponde poi tranquillo

"Michael, carino" rispondo civettuola, i suoi occhi sono fissi nei miei finché non li distoglie per tornare verso quelli dell'amico che guarda prima me e poi lui in modo circospetto, quasi infastidito, in quel momento sento lo stridere della sedia e vedo Kyle rivolgersi all'amico

"Andiamo" gli sussurra anche se lo sentiamo sia io che Astrid

"Dove?" Chiede l'amico confuso

"Ho dimenticato una cosa in aula, andiamo "

"Vai, ti aspetto qui"

"Andiamo!" Ripete stavolta categorico e Michael non obbietta, si alza educatamente

"È stato un piacere Katherine, ciao Astrid" ci saluta prima di seguire l'amico che ovviamente non ci degna di uno sguardo, che tipi strani

"Cosa è appena successo?" Chiede Astrid più confusa di me

"Non ne ho la minima idea, a parte che sei cotta del suo migliore amico" la rimbecco divertita

"cosa? Io? No ma, non è così"

"Cos'è ci hai provato e ti ha rifiutato? perché in questo caso da stronzo diventano stronzi" dico, anche se a malapena la conosco, è stata la prima ad avvicinarsi, la prima a parlarmi e a mostrarmi gentilezza e comprensione e da come si comporta si vede sia una brava ragazza, mi ricorda me l'anno scorso nella mia vecchia scuola, solo che non ero per nulla timida e quando avevo voluto qualcosa, anzi qualcuno, me l'ero preso, e poi beffardo è stato il destino, lui mi ha spezzato il cuore

"No lui..lui non sa nulla e poi..non lo so, siamo diciamo una sorta di amici, più o meno, diciamo che mi sono sempre limitata ad un ciao o a un come stai, insomma lo hai visto?"

"l'ho visto, e ho visto anche te non vedo il problema"

"Beh, per te forse, insomma guardati sei stupenda" mi irrigidisco, io non sono stupenda, io ho tanti difetti, io non so più chi sono, cosa voglio, ho un'aspetto che all'esterno mostra sicurezza e che all'interno non sa più dove sbattere la testa

"Non sono stupenda, e non hai nulla che non va e per quello che ho visto questo Michael non mi sembra tanto simile al suo amichetto" era vero, all'apparenza erano tanto diversi, Kyle se ne andava in giro urlando sicurezza, il nero sembrava il suo colore e avevo come l'impressione che non definisse solo il suo look, i suoi occhi sembravano perforarti l'anima e nell'attimo un cui ci eravamo fissati a vicenda avevo sentito di tutto, adrenalina, rabbia, eccitazione, desiderio, mentre Michael aveva un portamento più elegante, riservato, uno sguardo dolce e quasi rassicurante, e la sua voce non mi faceva vibrare dentro come accadeva con..Kyle

"Magari esteticamente sembrano diversi, ma sono migliori amici da tutta la vita praticamente, erano già amici prima di iniziare le superiori e credimi Michael è quello che lo conosce e sopporta di più al mondo, e anche se non sembra, per Kyle lui è davvero importante, sono come fratelli"
Mi fermo a riflettere sulle sue parole, dall'esterno sembrano davvero due persone totalmente diverse, ma caratterialmente erano compatibili, a guardarli non l'avrei mai detto, ma in fondo non è che avessi chissà che esperienza in materia, non avevo mai avuto una migliore amica da considerare come una sorella

"Dovremmo scambiarci i numeri" mi dice all'improvviso Astrid al termine della giornata, le ultime lezioni non erano andate così male e il fatto di aver iniziato l'anno appena in tempo non mi avrebbe fatto rimanere indietro col programma
Mi dirigo verso l'uscita mentre Astrid mi passa il suo telefono dove memorizzo il mio numero mentre lei fa lo stesso col mio

Mi incammino fuori l'edificio verso sinistra attivando google maps, mia zia mi ha scritto che non riusciva ad arrivare in tempo e quindi le ho risposto che avrei raggiunto casa a piedi, o comunque avrei preso un mezzo se fosse stato necessario, dopotutto non sarebbe stata l'unica volta in cui non poteva passare a prendermi, avrei dovuto abituarmi e soprattutto memorizzare la strada, con uno sguardo verso il cellulare proseguo dritta, sperando di non perdermi. D'un tratto sento dietro di me il rombo di una moto che a passo lento sembra seguire il mio percorso, mi volto di scatto affrontandolo,

"Ehi amico gira a largo, non è giornata" dico cercando di placare l'ansia, sono pur sempre in una zona che non conosco, frequentata da persone che non conosco.
Il tipo davanti a me si toglie il casco e per un attimo un respiro di sollievo mi trapassa seguito poi dalla rabbia

"Diamine sei impazzito, vuoi farmi venire un infarto?"

Kyle tiene il suo casco tra le mani osservandomi divertito, lo strangolo!

"Ehi calma kitty, non ti stavo mica seguendo, faccio questa strada per tornare a casa, ti ho vista camminare spaesata quindi mi sono fermato"

Ma che gentleman

"buona a sapersi, ci vediamo" dico riprendendo a camminare, subito dopo sento la sua moto muoversi a passo lento dietro di me

"Fai sul serio?" Mi giro di scatto

"Te l'ho detto, faccio la stessa strada"

"Beh allora vai, non starmi dietro, vattene a casa o dovunque tu vada di solito"

Mi guarda per un istante prima di dirmi:

"Dai sali"

"Cosa"

"Sali, non ti lascio camminare in una strada che nemmeno conosci, ti accompagno"

"Non preoccuparti ho google maps con me, non mi perdo, non sono stupida" getto un occhio al telefono rendendomi conto di non aver la minima idea di dove mi trovi

Cazzo!

"Sali avanti" continua

"no grazie"

"faccio questa strada tutti i giorni da anni ormai, e lo vedo che sei spaesata, salta su..non ti mangio" le sue parole dicono una cosa, il suo sguardo ne sottolinea un'altra

"Nemmeno ti conosco, potresti essere un pazzo maniaco che vuole divertirsi" insomma sul serio, non lo conosco, di cosa dovrei fidarmi, di qualche voce sul suo conto?

"Tesoro fidati, non ho bisogno di salvare giovani donzelle in pericolo, di solito sono loro a venire da me, o per me..." ridacchia malizioso

Roteo gli occhi riprendendo a camminare

"Si ok questa potevo risparmiarmela, senti..se vuoi ti do un passaggio altrimenti ti lascio alla tua bella passeggiata che credo fermamente durerà parecchio"
Continuo a camminare ignorandolo anche se il desiderio di salire su quella moto e tornarmene a casa tranquilla mi balena in testa, ma non voglio dargliela vinta, lo so sono una stronza forse peggio di lui.

"Bene, come vuoi" Sento poi il rombo della sua moto dietro di me sfrecciare e superarmi, mentre io proseguo titubante. Stronzo se n'è andato sul serio, vabbè tanto meglio. Con gli occhi sullo schermo proseguo verso destra e poi di nuovo dritto avanti a me, ma non vedo neanche l'accenno della mia zona, vuoi vedere mi perdo davvero.. riguardo il cellulare e mi rendo conto che si è spento, si è spento! Merda la batteria, sono una cogliona, devo ricordarmi di metterlo sempre in carica la sera prima, perché altrimenti finisco in una strada sconosciuta da sola con il telefono spento e impossibilitata a chiamare qualcuno, che poi chi potrei chiamare non conosco nessuno

Svolto in un angolo e proseguo verso una strada che sembra infinita, una macchina mi passa accanto e inizia a rallentare e noto dei ragazzi probabilmente della mia stessa scuola

"Ehi carina ti sei persa" mi volto verso il ragazzo seduto davanti accanto al posto guida, dove c'è un altro ragazzo che mi fissa curioso

"No che non mi sono persa" rispondo  sicura, perché se c'è una cosa che ho imparato è mai far vedere quanto sei in ansia o abbia paura

"Vuoi un passaggio?" Mi chiede il ragazzo alla guida, non ho accettato il passaggio di Kyle figurati se accetto il vostro

"emh no grazie sono quasi arrivata" mento

"dove abiti?

Cristo

"vicino" rispondo cercando di ignorare l'ansia che aumenta

"Ti diamo un passaggio se vuoi" Resto ferma senza saper bene come togliermi da questo impiccio quando il rombo familiare di una moto mi si avvicina

"Fuori dalle palle" ringhia Kyle mostrando solo gli occhi attraverso il casco

I due ragazzi lo guardano un attimo spaesati per poi cambiare espressione quando capiscono chi sia

"scusa Kyle non sapevamo stesse con te, volevamo solo aiutarla" dice il ragazzo alla guida mettendo subito in moto, neanche il tempo di realizzare cosa fosse appena successo, che Kyle tira fuori un altro casco e me lo porge senza dire nulla, resto un attimo impalata per poi afferrare il casco

"È solo un passaggio" ribadisco salendo e avvolgendo le braccia attorno alla sua vita, cercando di non pensare al fatto che fosse lì perché mi aveva seguita quando credevo se ne fosse andato, da una parte gliene ero grata dall'altra era parecchio inquietante.
Gli indico il mio indirizzo e lui mette in moto
La moto sfreccia così forte che devo reggermi a lui con più forza e non so quanto tempo esattamente ci mettiamo, ma ad un certo punto frena di colpo,

Oddio che bello vedere casa mia!

"È qui che abiti?" mi chiede togliendosi il casco

"Gia" rispondo restituendogli quello che mi aveva prestato
Lo vedo osservare l'esterno di casa mia incuriosito

"interessante" dice con tono strano, oserei dire divertito

"si, molto interessante, senti ehm..grazie, insomma per il passaggio" dico in fretta,

"Se non fossi arrivato saresti salita in quella macchina? Mi chiede all'improvviso osservandomi

"certo che no, non sono una sprovveduta, non accetto passaggi dagli sconosciuti"

"il mio lo hai accetttao"

"è divero"

"Mi conosci?"

So dove voleva arrivare, qual'era il suo giochetto e si, avevo accettato il suo passaggio dopo che avevo esplicitamente detto che non mi fidavo, ma quando lo avevo visto arrivare e rivolgersi a quei ragazzi in quel modo con l'intento di allontanarli da me, non lo so, ho sentito che potevo farlo..potevo fidarmi, ma questo col cavolo che glielo avrei detto

"fatti bastare un grazie" gli dico dirigendomi verso casa

"ci vediamo domani...kitty" sottolinea quel nomignolo prima che mi richiuda la porta alle spalle.
Sospiro stressata, mi dirigo in cucina prendo del succo d'arancia dal frigo e mi siedo sullo sgabello godendomi quell'attimo di pace..sono avvolta dal silenzio, da anni ormai è costante, ma non ci si abitua mai. Mia zia non è ancora rientrata, quindi alcuni minuti dopo, mi dirigo verso camera mia, ho bisogno di una doccia, del mio pigiama, dei miei libri; ecco la mia comfort zone, tra l'altro di compiti non ne ho ancora essendo il primo giorno quindi che pomeriggio di lettura sia. Con uno scatto veloce tolgo il maglioncino e resto in reggiseno, inizio a sbottonare i jeans quando una voce profonda mi trapassa le orecchie

"lo sapevo che eri una gran figa"

Cosa? Mi volto di scatto così forte che casco sul pavimento, mi rimetto subito in piedi seguendo con lo sguardo la voce di prima, puntandolo sulla mia finestra aperta, ma che cavolo! La mia finestra è aperta e io sono mezza nuda, recupero svelta il maglione che avevo lanciato sul letto tentando di coprirmi quando con lo sguardo colgo il proprietario di quella voce..la sua voce

Non è possibile!

"Quindi sei la mia nuova vicina di casa" Kyle è proprio davanti a me, la finestra di fronte che dà sulla sua stanza mentre lui divertito, resta fermo col braccio poggiato in alto verso la parete,

"Come? Cosa?" Balbetto scioccata, ma che diamine, Kyle lo stronzo davanti casa mia, col suo sorrisetto arrogante e malizioso

"Che cavolo fai lì?" Chiedo scioccata, ma poi, da quanto tempo è lì? Ha aspettato che mi spogliassi per avvisarmi della sua presenza,

"Io ci abito qui" risponde tranquillo

"Cosa? Ci abiti?" Sono scioccata devo ammetterlo, questa non me l'aspettavo, ma un attimo, allora quella figura che avevo visto il giorno prima al mio arrivo era lui, santo cielo!

"Hai capito bene ci abito, e detto sinceramente, non ho mai avuto una vista migliore" bastardo

"Beh spero ti sia piaciuto lo spettacolo perché non vedrai altro" mi sporgo verso la finestra per richiuderla, non prima di sentirlo sussurrare appena

"Io non credo"

Non si smuove da lì, chiudo anche le tende anche se dubito coprano chissà che

mi ha vista mezza nuda, la cosa dovrebbe turbarmi, dovrei essere più che scioccata, ma non lo sono..e poi ricordo quel bruciore in mezzo al petto del giorno prima, non lo avevo nemmeno visto in faccia, ma adesso.. lo sento di nuovo, quel fastidio, quella sensazione dei suoi occhi su di me, e non posso fare a meno di chiedermelo: anche lui mi aveva vista?

Spazio autrice

Terzo capitolo con l'arrivo di un nuovo personaggio e diversi momenti tra Kyle e Kitty,  andando avanti c'è n'è saranno di momenti divertenti tra loro, ma purtroppo non solo quelli...al prossimo aggiornamento bookfamily 🤍

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