L'Eredità degli Astrali

By GhostWriterTNCS

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Il racconto conclusivo del primo arco narrativo. Questa storia prosegue gli eventi di Eresia, La frontiera pe... More

Prologo
1. Gli Astrali
2. Upgrade
3. Forze dell'Ordine e Forze del Caos
4. Ciò che conta
5. Conosci i tuoi alleati
6. L'etica degli eroi
7. Primo contatto
9. Un ottimo lavoro
10. Il portale è chiuso
11. Fino alla morte
12. Dopo l'inizio
13. Il potere delle informazioni
14. Barbanera
15. Luci e Ombre
16. Un guscio vuoto
17. Vittoria a metà
18. I semi della discordia
19. Di nuovo a casa
20. Il Summit dei Sette
21. Ad armi impari

8. Vincolo di sangue

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By GhostWriterTNCS

La Luna Nera era di fatto un incrocio tra un'ammiraglia da guerra e una nave da crociera. Aveva stanze lussuose, spazi per i divertimenti e addirittura ristoranti, ma allo stesso tempo era una fortezza volante, dotata di un micidiale arsenale bellico, e di sofisticati sistemi di sorveglianza.

Simili navi richiedevano ingenti risorse anche solo per il funzionamento ordinario, ma le poche aziende capaci di costruirle non erano mai a corto di commissioni: c'era sempre qualche multimiliardario eccentrico, qualche nazione emergente, o qualche ricercato facoltoso pronto a investire i propri fondi in simili progetti. Alcuni lo facevano per il prestigio, altri per lanciare un messaggio, altri ancora per avere una base pressoché inattaccabile.

Nel caso di Lilith, che già era temuta in gran parte dell'universo, il motivo principale era quello di rimanere lontana dalle mire della polizia, e proprio per questo l'attacco in corso era un affronto particolarmente grave. Respingere gli invasori non sarebbe stato sufficiente: dovevano eliminarli tutti, dal primo all'ultimo, così da convincerli che simili assalti equivalevano a un suicidio.

Shamiram e gli altri erano consapevoli della volontà dell'Eletta, e proprio per questo avanzavano guardinghi nella penombra perenne, attenti a evitare qualsiasi incontro.

Grazie ai poteri del jinn delle percezioni, l'umana poteva nascondere sé stessa e i suoi compagni, e allo stesso tempo era in grado di avvertire la presenza dell'Ascia di Parashurama e di eventuali pericoli nei paraggi.

Dopo di lei avanzavano Tenko, D'Jagger e infine Sigurd, quest'ultimo pronto a sguainare Balmung. Oltre al goblin, anche gli altri tre indossavano delle maschere che, oltre a nascondere i loro volti, li avrebbero protetti da eventuali incantesimi e gas tossici.

I quattro avevano raggiunto la Luna Nera insieme alle forze dell'ordine, e come gli altri gruppi di agenti si erano allontanati senza dare nell'occhio. Con ogni probabilità la maggior parte dei poliziotti non sapeva nemmeno della loro presenza, ma Shamiram aveva ricevuto rassicurazioni dal commissario Sang che il portale sarebbe rimasto aperto fino al loro ritorno. O fino alla morte degli agenti preposti a difenderlo.

Stavano avanzando da un po', ma l'Ascia era ancora lontana: non c'era da stupirsi, date le dimensioni dell'astronave su cui si trovavano.

"È praticamente una città volante" aveva detto D'Jagger a Tenko. "E per il tuo pianeta direi una bella grande. Direi anche più di Shakdàn."

Per la demone era stato difficile anche solo immaginare una struttura del genere, ma ora che stava attraversando quel dedalo di saloni e corridoi, cominciava a capire il senso delle parole del goblin: perfino per lei e il suo innato senso dell'orientamento era un'impresa tenere traccia della strada che avevano percorso. Non che ce ne fosse bisogno, dato che i congegni che indossavano stavano mappando l'area circostante man mano che procedevano.

All'improvviso Shamiram si fermò. Sigurd portò la mano alla spada, Tenko preparò i Nervi Taglienti, e D'Jagger andò a sbattere contro la demone.

«Problemi?» sussurrò l'elfo. Anche se il jinn delle percezioni poteva coprire i loro rumori, era meglio non rischiare.

L'umana aveva avvertito qualcosa: un'onda di magia primordiale, appena percettibile, ma allo stesso tempo incredibilmente intensa. Non aveva dubbi: quella era la manifestazione dell'autorità di Lilith. L'Eletta aveva emanato un ordine a tutti i suoi vampiri. Un ordine a cui nessuno di loro avrebbe potuto sottrarsi.

«Sbrighiamoci.»


***


«Hai sentito Upiór[10]?» sbottò la teriantropa di tipo tigre. «Cosa aspetti a entrare?»

«Non ci penso nemmeno!» ribatté l'uomo dagli occhi lucenti. «Vai tu piuttosto!»

«Io non entro finché la puzza di Garkain non se ne sarà andata!»

«E allora non entro nemmeno io!»

I due vampiri superiori si fissarono in silenzio per alcuni lunghi secondi, poi si voltarono verso gli innumerevoli ghoul che premevano per andare all'attacco dei poliziotti.

«Tanto i corridoi li abbiamo bloccati, no?» fece notare l'uomo.

La donna annuì. «E poi Garkain e questi ghoul potre-»

Non riuscì a finire la frase che l'ordine di Lilith li raggiunse, chiaro e assoluto.

«Maledizione...»

«Dovevo portarmi una maschera.»

L'uomo si tramutò in una lucciola, la donna in una tigre, ed entrambi partirono all'attacco. Per il primo era facile svolazzare tra la marea di ghoul ammassati nel corridoio, la seconda invece si fece largo usando le potenti zampe artigliate.

Freyja vide la possente tigre balzare da uno dei corridoi, e subito riuscì a identificarla: Chedipe[11]. Avvertì un fremito di paura: Garkain era ancora un problema, e adesso avrebbero dovuto vedersela con altri vampiri superiori.

Ma il peggio doveva ancora venire.

«No...!» gemette qualcuno alle sue spalle. «Non può... essere!»

L'orchessa bloccò l'assalto di un ghoul con il suo fucile e lo respinse via. Lanciò un rapido sguardo alle sue spalle, ma riuscì solo a distinguere un collega accasciato a terra.

«U-Uccidetemi!» gridò l'agente, disperato. «Sbrigatevi!»

Il caposquadra fu il primo a capire cosa stava succedendo. «Kìnnìún, immobilizzalo!»

L'agente, impegnata a bloccare altri nemici, ci mise qualche secondo per agire. Sparò un proiettile di schiuma arancione, ma il poliziotto lo schivò con un balzo sovraumano e sparò all'impazzata contro i suoi stessi colleghi. Approfittando della confusione, Garkain e gli altri vampiri superiori si lanciarono all'attacco, mietendo vittime e impedendo ai nemici di riorganizzarsi.

Freyja sentì le urla di dolore dei colleghi, vide i loro corpi dilaniati, crivellati di colpi, e il tutto mentre i ghoul continuavano a pressarli da ogni direzione.

Se non facevano qualcosa, sarebbero stati annientati.

«Fallo, Marchese!» ordinò il caposquadra. «Subito!»

L'agente in questione smise subito di sparare, fece sparire il suo fucile, e da una tasca dimensionale fece comparire un flauto doppio. Non era fatto di legno, né di metallo, bensì di un lucente cristallo verde acqua. Il poliziotto soffiò con decisione e in un attimo le note forti e soavi coprirono il trambusto della battaglia. Anzi, lo annullarono completamente: tutti quanti si erano immobilizzati – vampiri e agenti –, solo il musicista continuava a muovere le dita e a produrre la sua solenne melodia.

Il treant, statico ma cosciente, sfruttò quei secondi preziosi per elaborare una strategia: dovevano respingere i tre vampiri superiori, e lo stesso valeva per il traditore. No, chiamarlo "traditore" era eccessivo: la reazione del collega gli faceva pensare che stesse agendo contro la sua volontà, in più erano previsti rigidi controlli affinché nessun infiltrato potesse entrare nella task force anti-Eletti.

Purtroppo per loro, Lilith non era solo potente e astuta, era anche una vampira estremamente antica, quindi sparsi nell'universo c'erano tantissimi vampiri che erano vulnerabili alla sua autorità senza nemmeno saperlo. Per non parlare degli eventuali discendenti di questi vampiri, che in alcuni casi avevano un vincolo di sangue verso l'Eletta senza nemmeno sapere di essere vampiri.

«Formazione compatta!» ordinò il caposquadra, che ora era di nuovo in grado di parlare. «Quelli all'esterno respingeranno i ghoul, gli altri si concentrino sui vampiri superiori con attacchi a distanza! Marchese, possiamo riprendere!»

L'agente cambiò melodia, passando a un motivo molto più veloce ed energico: una musica per potenziare i suoi alleati.

Ritrovata la coesione, gli altri agenti si posizionarono come richiesto, pronti a resistere al nuovo assalto nemico: in un modo o nell'altro dovevano sopravvivere fino al ritorno dei loro compagni.


***


Shamiram rallentò la sua andatura e si fermò davanti a una grande porta automatica. L'abilità del jinn delle percezioni li nascondeva anche ai sensori delle porte ovviamente, ma questo non li aveva fermati fino a quel momento.

«Ci siamo?» chiese Sigurd.

«L'Ascia è nella prossima stanza» confermò l'umana. Rimase un attimo silenzio. «Ma c'è anche qualcuno.»

«Guardie?» volle sapere Tenko. «Dobbiamo combattere?»

«Assolutamente no. Entriamo senza farci notare, prendo l'Ascia e ce ne andiamo. Se dovessero accorgersi di noi, useremo la tua abilità, Tenko. Ma solo per fuggire. Chiaro?»

«Chiaro.»

Solo dopo aver ricevuto conferma dalla demone, Shamiram usò il potere di un altro jinn per attraversare la porta insieme agli altri.

Nella stanza c'erano due persone intente a discutere tra loro sorseggiando quello che sembrava un tè. Al contrario dei subordinati di Lilith, non sembravano per nulla toccati dall'ordine impartito dall'Eletta, né dalla luce naturale che rischiarava l'ambiente. La spiegazione era molto semplice: quelli non erano vampiri.

Avvertendo un chiaro intento omicida alle proprie spalle, Shamiram si voltò verso Tenko. Non disse nulla, bastava la sua postura per trasmettere il suo ammonimento: "Non ci provare."

Eppure la demone sembrava non la vedesse nemmeno. L'unica cosa che riusciva a vedere erano Horus e Maahes che parlavano tranquillamente con delle tazze in mano.

Finalmente poteva avere la sua vendetta.



Note dell'autore

Ciao a tutti!

In questo capitolo vediamo all'opera il vincolo di sangue di Lilith, a cui nessuno dei suoi sottoposti è in grado di opporsi. Non c'è da stupirsi se la vampira primordiale è così temuta e potente.

Per il momento i poliziotti sono riusciti a salvarsi grazie al loro asso nella manica, ma anche con il nuovo buff musicale, quanto riusciranno a resistere? >.<

Nel frattempo Shamiram e i suoi hanno trovato l'Ascia... peccato che ci siano anche gli dei nella stessa stanza. E adesso, Tenko?

I confronti sulla Luna Nera stanno entrando nel vivo, quindi non perdete il prossimo capitolo ;D

A presto ^.^


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____________________

[10] L'upiór è un essere malvagio nel folklore slavo e turco, e un prototipo del vampiro.

[11] Chedipe è una strega/vampiro nel folklore dell'India, può cavalcare una tigre o trasformarsi in una tigre.

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