11. Fino alla morte

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La rete era perfettamente funzionante, tuttavia ogni tentativo di stabilire una linea di comunicazione era vano. In teoria esistevano molte possibili giustificazioni a questo problema, ma Freyja riusciva a immaginarne solo una: D'Jagger e gli altri erano ancora sulla Luna Nera. Così come altri suoi colleghi.

L'orchessa portò una mano al volto. Lei e i membri della sua squadra avevano fatto tutto il possibile e anche di più, ma non riusciva a non sentirsi in colpa per quella situazione. Il loro compito era di permettere a tutti di tornare a casa, e su questo avevano fallito.

Il suo caposquadra stava dicendo qualcosa, ma le sue parole erano lontane, confuse, come se stesse parlando in un'altra lingua. Forse stava cercando di rincuorarli – per i compagni che erano morti e per quelli che erano rimasti sulla nave dell'Eletta –, ma Freyja non riusciva a dargli ascolto.

Quanto successo non l'avrebbe fermata. Sarebbe tornata al lavoro, e avrebbe continuato a fare tutto ciò che era in suo potere per aiutare quante più persone possibile. Ma in quel momento voleva solo isolarsi dal mondo e piangere sommessamente.


***


Il segnale diffuso dal capo dei difensori era in codice, ma Tenko e gli altri avevano capito subito il suo significato: erano soli. I vampiri erano riusciti a sconfiggere la squadra a difesa del portale, quindi la loro via di fuga era andata.

Fu proprio la demone a porre la fatidica domanda. «Emh... Adesso cosa facciamo?»

Il sorriso teso di D'Jagger venne riprodotto dall'emoji sul suo casco mentre anche lui si voltava verso Sigurd e Shamiram per avere una risposta.

«Dobbiamo andare verso uno degli hangar» affermò l'elfo. «Useremo la nostra nave per andarcene.»

«Ottimo piano» annuì il goblin. «Da che parte?»

«Non lo sappiamo» ammise lo spadaccino. «Non abbiamo una planimetria della Luna Nera, ma possiamo fare delle ipotesi basandoci su altre navi simili.»

«Quindi... da che parte?» ribadì l'artificiere.

Shamiram finì di consultare la mappa proiettata all'interno del suo casco, quindi cominciò a muoversi. «Da questa parte.»

Gli altri la seguirono senza aggiungere nulla. Quanto successo era innegabilmente un grosso problema – senza contare che non sapevano come stava Freyja –, ma nessuno di loro aveva intenzione di arrendersi. Tanto meno ora che erano riusciti a recuperare l'Ascia di Parashurama.

I quattro avanzarono per qualche minuto senza incrociare nessun nemico, poi all'improvviso Shamiram fece segno di fermarsi. Indicò una stanza e subito si nascosero al suo intero. Poco dopo tre vampiri superiori apparvero nel corridoio. Sembravano più dei tecnici che dei guerrieri, ma non per questo era il caso di abbassare la guardia.

I servi di Lilith stavano parlando tra loro: «Ormai avranno già risolto, approfittiamone per fare una pausa. Riprenderemo coi Pilastri quando torna Tla-Tla.»

Sembravano sul punto di passare oltre, poi però si fermarono.

«Lo sentite anche voi?»

L'Eredità degli AstraliWhere stories live. Discover now