Quando arrivai alla spiaggia gli amici di Bella si stavano mettendo le tute da serf, mentre lei e un'altra ragazza con gli occhiali rimasero in un furgoncino coperte per il freddo. Io, che chiaramente non soffrivo il freddo, avevo solo una felpa addosso.
"Eccomi. Scusate il ritardo" Dissi.
"Oh, Annie Cullen!" Mi "prese in giro" un ragazzo di carnagione scura. Bella lo guardò male.
"Si. Divertente" Risposi fredda. In quei giorni non avevo bevuto nemmeno una goccia di sangue, e anche se fui costretta a reprimerla, avevo voglia di salvargli addosso sia per la sete che per la battuta che aveva fatto.
"Come mai non hai portato i tuoi amici?" Chiese l'unica ragazza con la tuta da surf.
"Avevano una gita di famiglia" Risposi poi io.
"Oh, e tu non sei andata?" Chiese ironico poi l'altro ragazzo, e si mise a ridere col suo amico. Bella sbuffò, così come le altre ragazze. Sentii una folata di vento che sapeva di cane, e capii subito che fosse arrivato Jacke e i suoi.
"Jacob. Ragazze, lui è Jacob" Lo presentò Bella. Io mi spostai subito da dove ero per allontanarmi dai lupi, che si stavano avvicinando.
"Che ci fai qui? Mi segui?" Chiese sorridendo mia sorella.
"No, sono nella mia riserva, hai presente?" Rise lui, lanciandomi poi uno sguardo assassino, e io risposi lanciando gli occhi al cielo.
"Giusto, giusto" Annuì Bella.
"Fai surf?"
"Ugh...No, per niente."
"E tu, Annabella, perché non fai un po' di surf?" Mi domandò poi Jacob, sapendo che a me faceva tremendamente paura, o almeno così lui sapeva, visto che un giorno, quando stavamo ancora insieme, si era imputato su farmelo imparare ma stavo quasi per affogare.
"Brutte esperienze" Risposi solo.
"Dovreste fare compagnia a Bella, il suo ragazzo l'ha rifiutata" Disse una delle due ragazze, Victoria.
"Chi?" Chiese poi il ragazzo giornalista.
"Aveva invitato Edward" Spiegò quella con gli occhiali.
"Cullen?" Borbottò Jacob. Io annuii con un versetto, e lui girò un attimo lo sguardo verso di me, come per controllare chi avesse annuito.
"Era ovvio che non sarebbe venuto, Cullen è uno svitato" Disse uno dei ragazzi.
"Su questo avete ragione" Disse uno dei lupi.
"Li conoscete?" Chiese Bella. Ma nessuno gli rispose.
Dopo un po' Jacob invitò Bella a fare una passeggiata sulla spiaggia, e di nuovo lei mi obbligò ad andare.
"Quindi...Fatemi capire. Voi due stavate insieme?" Jacob annuì con un versetto.
"E vi siete lasciati?" Di nuovo lui annuì.
"E adesso vi odiate" E sta volta annuii io.
"Come mai vi siete lasciati?" Chiese poi.
"Abbiamo litigato" Rispose in fretta Jacob, quasi avesse paura che gli potessi rivelare la verità.
"E vi odiate solo perché prima stavate insieme? Ragazzi...siete amici di infanzia. Secondo me vi state solo perdendo il periodo più bello della vostra vita che avreste potuto vivere da amici" Disse Bella. Io mi infilai subito nella mente di Jacob, dicendogli: "Ah, se non fosse che Carlisle mi ha salvato non avrei potuto nemmeno immaginarla"
"Fuori dalla mia testa!" Replicò lui. Aveva paura che entrassi nella sua mente, lo capivo, perché anche se non voleva ammetterlo io lo vedevo che aveva i nostri ricordi più belli ancora molto vividi, e che in fondo sapeva che in parte era stata anche colpa sua.
Povero lupetto, schiacciato dai sensi di colpa perché alla sua bella ragazza è stata sciupata l'anima per colpa sua.
La mattina dopo, quando mi svegliai, il sole splendeva. Il che era un problema, ovviamente. Quando Bella bussò alla mia porta per svegliarmi, come tutte le mattine, dovetti fare finta di stare male.
"Bella...non mi sento bene. Avrei dovuto mettere una giacca ieri alla spiaggia. Credo che oggi non verrò a scuola" Dissi imitando dei finti colpi di tosse.
"Oh. Ok, non c'è problema. Riprenditi" Rispose, per poi andar via. Quando la sentii allontanarsi tirai un sospiro di sollievo.
Quando sentii che anche mio padre non c'era più, decisi di scendere al piano di sotto. Il sole lì picchiava in ogni angolo della stanza, e la mia pelle iniziò a brillare. Rosaline mi aveva detto che dovevo vergognarmi di quella pelle, perché era la pelle degli assassini, invece a me piaceva. Sembrava che fossi cosparsa di brillantini. Mi sentivo valorizzata, più di quanto fossi mai stata da umana.
Be', come tutti, io non ebbi una scelta, ma non mi dispiace essere un vampiro. Se non fosse che ho dovuto rompere con Jacob e allontanarmi dal branco, la mia vita dopo la trasformazione era perfetta.
Però Jacob mi mancava veramente. Lui diceva che era sicuro di aver avuto l'imprinting con me, e io non ci volevo credere. Come se avessi paura di essere così importante per lui. I bambini della sua tribù mi amavano, e io ascoltavo ogni singola loro storia. Ero felice.
Poi, la notte tra il 31 dicembre e l'1 gennaio, litigammo pesantemente. Non ricordo nemmeno per cosa. Mi ricordo solo che lui non voleva passare il capodanno con me, e io mi arrabbiai perché pensavo che si vergognasse di farsi vedere con me. Cosa alquanto stupida, visto che mi aveva fatto far conoscenza con ogni singola persona della sua tribù.
Fatto sta che quella notte uscii da sola, con la mia macchinina, una di quelle che puoi guidare dai 14 anni in su, e dopo essere andata alla festa alla quale Jacob non voleva accompagnarmi, ero troppo ubriaca per stare in piedi. Mi ricordo solo questo. Fui anche drogata da un paio di ragazzi, e poi lasciata su un marciapiedi svenuta. Quella fu la notte peggiore della mia vita. Avevo appena litigato con l'amore della mia vita, avevo bevuto fino a non stare più in piedi ed ero stata drogata, e se non dovesse bastare, quando ripresi i sensi mi misi a guidare. Andavo troppo veloce, e ovviamente mi schiantai contro un edificio. A quei tempi ero già amica con i Cullen, ed Alice aveva visto tutto ciò in una visione, e aveva subito avvisato Carlisle, che appunto, mi trasformò in un vampiro per salvarmi.
Per i due mesi successivi alla mia trasformazione, dissi a mio padre che sarei stata dai Cullen per un po' perché la mia migliore amica Alice stava passando un periodo di depressione e dovevo stare con lei. A Jacob invece non dissi nulla. Chiamava almeno trenta volte al giorno, e mi lasciava più di duecento messaggi. Tuttavia, prima o poi avrei dovuto dirglielo. Quindi, il primo giorno che uscii di casa dopo la mia trasformazione, i Cullen mi accompagnarono al confine del loro territorio, dove poi iniziava quello dei Quileute. Immediatamente spuntarono due lupi. Li riconobbi subito, erano Sam e la sua fidanzata. I loro occhi trasmettevano tutta la rabbia e la tristezza che provavano quando mi videro. Sparirono nella foresta e dopo un minuto contato ricomparse tutto il branco. Potevo sentire la loro rabbia schiacciarmi. Così come il loro disgusto, la loro tristezza e la loro sete di vendetta. Vendetta per me, vendetta per essere ancora 'viva'.
Ci fu una guerra. Dove fortunatamente nessuno morì, ma se le darono di santa ragione. Alla fine si giunse a una specie di pace: ormai 'il danno' era fatto. Farsi la guerra era inutile. Io e Jacob fummo costretti a lasciarci, e non ci parlammo in modo decente mai più. Oh, quanto mi mancava il mio Jacke...il mio lupetto.