Sibylline

By MysticsMidnight

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Abigail si ritrova immersa in un'esperienza surreale e inquietante, affrontando visioni misteriose che offusc... More

Ciao Ember, ti sono mancato?
Hai mai fatto del male a qualcuno, Abigail?
Io non sto giocando
Credo di averlo ucciso
Bentornata a Carraghaven
Se fossi una brava persona ti chiederei il permesso
La tua vita si spezzerà con il suo aiuto.
Avrei dovuto scoparti e gettarti via
Se non ti svegli dovrò baciarti.
Voglio vedere quello che ho fatto
Alleati con me, Ember.
La festa è annullata
Un libro di cucina?
Presto diventerai polvere
Ho tre regole e farai bene a rispettarle
Hai capito che effetto mi fai?
Ti offro una tregua

Che tipo di persona farebbe una cosa del genere?

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By MysticsMidnight

"Alcune cose sono troppo terribili per entrare a far parte di noi a primo impatto. Altre contengono una tale carica di orrore che mai entreranno dentro di noi. Solamente più tardi nella solitudine, nella memoria, giunge la comprensione"
Donna Tartt

ABIGAIL

Quella mattina mi svegliai con una sensazione di confusione e paura più intensa del solito. Il giorno precedente aveva portato con sé un turbine di eventi così tumultuosi che facevano vacillare la mia percezione della realtà.
Levon, era davvero morto? Ero stata io a ucciderlo? La possibilità che tutto fosse frutto della mia immaginazione mi stava facendo impazzire.
Decisi quindi di alzarmi dal letto con la mano tremante nel mentre che cercavo il cellulare sul comodino, ma non riuscivo a trovarlo.

"Perfetto" Borbottai assonnata.

Misi i piedi a terra alcuni secondi dopo e mi alzai per cercare il cellulare, chiedendomi se l'avessi forse lasciato da qualche parte durante la festa caotica della sera precedente.
Camminai quindi verso le scale per controllare, ma improvvisamente, dei rumori provenienti dal piano di sotto mi presero alla sprovvista.

"Conn? Sei sveglio? C'è qualcuno con..."

Mentre scendevo mi scontrai contro qualcuno e quasi trasalii nel capire di chi si trattasse.

"Sei sveglia"

Mona era davanti a me, avvolta solamente da una camicia oversize. Che diavolo stava facendo vestita in quel modo? La osservai per alcuni istanti, immobilizzata dall'incredulità. C'era davvero qualcosa tra lei e Connor?
Mentre i miei occhi si soffermavano sulla sua camicia, non potevo fare a meno di notare quanto stesse bene con quel semplice indumento.
"Mona..." Abbassai lo sguardo su ciò che indossavo ancora dalla sera precedente e, con un groppo in gola, non riuscendo a non fare un paragone, ricordai Colin nella mia stanza.

"Stai bene?" Mi chiese con aria quasi scocciata.

"Sto bene" mormorai. "Che cosa... hai dormito qui?"

Lei mi guardò come se la cosa fosse ovvia e fece un piccolo sorriso.

"Tuo fratello non ti ha detto niente?"

"Che cosa doveva dirmi?"

Alzai gli occhi verso di lei e quando mi guardò giurai di sentire il suo sguardo scrutarmi quasi intimamente.

"Sei davvero così ingenua, avanti abbracciami, sono o non sono la tua migliore amica?"

Feci per dire qualcosa ma Colin si avvicinò a noi insieme a Connor.
Cercai di respirare profondamente ma sentivo che c'era qualcosa che non andava e non mi piaceva.
Avrei dovuto lasciar perdere? dissimulare ogni cosa? forse era la cosa migliore almeno all'apparenza.

"Avete visto il mio telefono?" Chiesi verso di loro.

"Hai smarrito il cellulare? fa niente, ne compreremo un'altro"

Alzai gli occhi verso Connor.
Stava parlando sul serio? Nemmeno navigassimo nell'oro.
Ma che cosa stava succedendo?

"Probabile... ma voglio il mio telefono, qualcuno di voi l'ha visto?"

Colin mi si avvicinò e fece segno a Mona e a mio fratello di andarsene e  mia più grande sorpresa, obbedirono e ci lasciarono da soli.

"Possiamo parlare?"

Accettai con un cenno del capo.
Mentre ci allontanavamo, il mio cuore batteva accelerato, e l'ansia cresceva insieme alle domande senza risposta.
Lui sapeva?

"Cosa sta davvero succedendo qui?"

Sentii un brivido lungo la schiena. "Cosa intendi?" risposi cercando di nascondere la mia preoccupazione.

"Non posso fare a meno di notare che qualcosa non quadra" sospirò. "Spero che tu possa confidarmi la verità."

La paura mi pervase nuovamente. Cosa stava cercando di scoprire Colin?

"Sono preoccupato per te, Ember," mi disse, portando una mano al mio viso e accarezzandolo, provocandomi una scarica elettrica.

"Preoccupato?" chiesi confusa.

"Sei molto stanca ultimamente, tuo fratello è preoccupato, e dopo ieri sera, devo sapere che stai bene."

Lo guardai negli occhi per un momento e il fiato mi morì in gola.

"Levon è..."

"Ancora quella storia? Ascoltami attentamente, non te lo dirò di nuovo. Non esiste nessuno con quel nome in questa città. Devi togliertelo dalla testa. Non hai ucciso nessuno, non hai fatto niente di male, e hai ballato con me. Ora, piccola Ember, ti farò una domanda e voglio una risposta sincera."

Lo fissai intensamente e annuii quando parlò in quel modo. Non avrei lasciato correre così facilmente, ma non potevo permettere a nessuno di scoprirlo.

"Mi hai sognato?" fece un passo verso di me.

Di tutte le domande, proprio questa?

"Io... perché mai avrei dovuto sognarti?" lo respinsi leggermente. Aveva sentito il suo nome? Che imbarazzo, pensai tra me e me.

"L'hai fatto" constatò. Era davvero difficile mentire ai Campbell e anche se non capivo il motivo, sapevo che non l'avrei passata liscia.

"Finiscila, Colin."

Socchiusi gli occhi per un istante e dopo averli riaperti guardai la stanza, notando che era tutta pulita. Era come se la festa non fosse mai accaduta. Dovevo ammettere che erano stati abili a mettere tutto in ordine in così poco tempo.

"Ti stai estraniando, guardami."

Alzai il mio sguardo sul suo quando schioccò le dita, riportandomi alla realtà.

"Cosa vuoi? Non ti ho sognato, e no, non ricordo di aver ballato con te ieri sera. In realtà, non ho nemmeno idea del perché avrei dovuto rivolgerti la parola. Non ti piaccio, non siamo amici da anni, e ti sei comportato come un grandissimo idiota."

"Che carrellata di complimenti," fece un altro passo verso di me, visibilmente irritato.

"Oh, posso fartene altri se vuoi. Non ballerei con te nemmeno se fossi l'ultima persona sulla terra. Mi hai rovinato la vita quella sera, ma sembri non ricordartelo."

"Hai finito?" chiese una volta che fu così vicino da farmi quasi mancare il respiro.

"No. Mi hai allontanata, mi hai illusa, hai fatto in modo che ti odiassi e che tutti ne parlassero. Che tipo di persona farebbe una cosa del genere? Tu, Colin Campbell, mi hai ferita più di chiunque altro, e non smetterò di odiarti perché mi fai un sorriso o perché improvvisamente ti importa di me. Mettitelo bene in testa."

A quel punto notai il suo sguardo farsi più oscuro.
Colin avanzò verso di me e improvvisamente, mi spinse contro il muro.
La mia schiena colpì la superficie fredda mentre cercavo di controllare il mio respiro accelerato.
"Ember" disse con voce bassa e rauca. "ho fatto delle cose terribili per proteggerti, anche se non capirai mai quanto."
Il suo respiro era caldo e riuscivo a sentirlo mentre mi solleticava la pelle.
"Proteggermi da cosa?" Mi sentivo intrappolata e incapace di muovermi, mentre le sue parole riempivano l'aria carica di tensione. La sua mano si alzò e i suoi polpastrelli sfiorarono nuovamente il mio viso, mentre una strana miscela di paura e desiderio mi attraversava.

Colin esitò per qualche istante, i suoi occhi scrutavano i miei con un'intensità che mi faceva rabbrividire. "Da un pericolo molto più grande di quanto tu possa immaginare."

"Devi smetterla di guardare tutti quei film horror" sussurrai, ma la mia voce tradiva le mie reali emozioni.

"Non sto scherzando, Ember" Invece di allontanarsi, Colin si avvicinò ancora di più, il suo corpo premuto contro il mio e la sua voce divenne un sussurro pericoloso. "Ember, non puoi sfuggire a quello che sta accadendo. E ora, devi ascoltarmi"

"Colin, dobbiamo...interrompo qualcosa?"

La voce di Colton risuonò nella stanza.
Sembrava irritato e furioso con il fratello, forse mi stava dicendo la verità? Colton non voleva che Colin mi parlasse?
Decisi di cogliere l'opportunità e   spinsi Colin lontano da me.

"Vado a cercare il mio telefono"

Detto questo me ne andai ma non mi sfuggii lo sguardo di Colton.
Dovevo trovare Mona e capire che cosa stesse effettivamente succedendo.

COLIN

"Che cazzo stavi facendo?" Colton si avvicinò con uno sguardo severo, e io alzai gli occhi al cielo.

"Rilassati, non ha alcun motivo di sospettare e anche se lo facesse, nessuno aprirà bocca."

"Nessun motivo?" Rise e afferrò il mio colletto. "Se vuoi fare il leader, allora agisci come tale. Non coinvolgerla nei tuoi problemi, non farla entrare e non voglio dovertelo ripetere."

Lasciai che continuasse, non avevo paura di lui, anzi mi divertiva l'idea che credesse a una sciocchezza del genere.

"È una Walsh, non credo abbia molta scelta, e Love sarà presto qui. Vorrà vederla, era la sua preferita da bambini, non ti ricordi?"

Notai il cambiamento nell'espressione di Colton e mi rilasciò completamente. "Love non sarà un problema, e se decidesse di contattarla, sa benissimo che Abigail Walsh non può far parte del nostro mondo."

Scoppiai a ridere di fronte a quelle parole e feci una smorfia. "Connor è un Walsh, giusto?"

"Sai bene che è diverso, non tocca a noi decidere. Preparati, abbiamo una riunione a cui partecipare, ed è meglio che tu la lasci stare."

"Bene."

Una volta che se ne fu andato, estrassi il cellulare di Abigail dalla tasca dei miei pantaloni. Lo sbloccai con facilità, dato che non era mai stata brava a impostare password complesse, e cominciai a scorrere tra le varie applicazioni fino a trovare qualcosa di interessante.

Oggetto: Forzarla non ti farà uscire
Da:TheHiddenWatcher@icloud.com
A: Abigailwalsh@icloud.com

Senti quel brivido sulla tua pelle? E la mia presenza che si insinua dentro di te. Osservo ogni tuo respiro, ogni movimento. Non importa quanto cerchi di nasconderti, non puoi sfuggire al mio sguardo.

Cominciai a leggere quello scambio di email nell'alzare un sopracciglio.

Era evidente che qualcuno stesse cercando di spaventare Ember, e a quanto vedevo ci era riuscito in pieno. Continuai a leggere e notai alcune conversazioni con Mona in cui Ember parlava di me. Non potevo fare a meno di ridere nel notare quanto fosse chiaramente furiosa.

Decisi quindi di inoltrare tutte queste conversazioni e i messaggi dello sconosciuto direttamente sul mio telefono, aggiungendo un tocco speciale verso il suo.
Le vacanze stavano per iniziare e sentivo che dovevo agire senza indugio. Dovevo solo aspettare che Colton e Connor se ne andassero una volta per tutte, e allora sarei entrato in azione per prendere il controllo.

ABIGAIL

"Vorresti darmi gentilmente una spiegazione? Che cosa diavolo ti sta succedendo? non sembri nemmeno più la stessa Mona che ho conosciuto."

Mona mi guardò per qualche istante una volta salite in camera mia e si avvicinò a me alzando un sopracciglio, sospirando poco dopo.

"Non volevo lo scoprissi in questo modo "

"Scoprire cosa? Che vai a letto con mio fratello? Questo non è il momento per nascondere la verità" le dissi con un tono deciso.

Mi guardò intensamente, il suo sguardo oscillava tra la rabbia e che cosa? paura ?

"Sì" ammise con voce tremante.
"Hai ragione, sto avendo una relazione con tuo fratello."

Le sue parole penetrarono come una lama affilata.
Quindi era per questo motivo che sembrava essere diventata un'altra persona? perché non mi aveva detto niente?

"Sto frequentando Connor, ma la nostra relazione è speciale, diversa da quello che potresti pensare."

La guardai per un attimo. "Non sono arrabbiata perché stai uscendo con lui, sono arrabbiata perché non me l'hai detto e, ultimamente, sembri diversa."

Cercai di prendere fiato, ma ero furiosa. Sembrava che tutti mi stessero mentendo.

"Ho bisogno che tu sia sincera con me. Non posso sopportare l'idea che anche tu mi stia nascondendo qualcosa."

Ero esausta. Chiedere sincerità era troppo?

"Avevamo paura di farti del male", rispose.

Rimasi in silenzio per qualche minuto, poi mi avvicinai e posai una mano sulla sua spalla.

"D'accordo... Partiamo dal fatto che non mi avreste ferita, ma avrei apprezzato molto saperlo. Dopotutto, tu sei la mia migliore amica e lui è mio fratello, è stato il tenermi all'oscuro di tutto a ferirmi.

Mona abbassò gli occhi visibilmente colpita dalle mie parole. Il silenzio si prolungò, riempiendo l'aria di tensione. Poi, finalmente, alzò lo sguardo e mi fissò con sincerità.

"So che ti ho delusa, e mi dispiace davvero tanto. Non volevamo ferirti, ma abbiamo commesso un errore nel non dirtelo. È solo che... la situazione è complessa."

La sua voce tremava leggermente, e capii che c'era qualcosa di più dietro questa storia.

"Va bene, dimmi tutto. Voglio capire."

Lei respirò profondamente.

"Non posso, vorrei davvero dirti tutto ma Connor è l'unico che può darti una spiegazione."

Possibile che fossi l'unica all'oscuro di qualsiasi cosa?
Mi allontanai da lei e scossi la testa nel cercare di capirci qualcosa ma quando Colin si palesò alla porta della stanza con il mio telefono, mi venne quasi da ridere in modo nervoso.

"E quello?" Chiesi in tono ironico.

"L'ho trovato in sala, penso sia tuo."
Lo vidi sporgersi verso di noi e guardare Mona.

"Ancora qui?" Chiese con quella sua aria autoritaria.

"Stavamo avendo una conversazione privata, grazie di avermi riportato il telefono, ora sparisci."

"Oh beh, a presto e Mona, Connor ti sta cercando"

Detto questo mi lasciò il telefono e se ne andò.
Una volta sole notai lo sguardo di Mona preoccupato, così mi avvicinai a lei.

"Dicevamo?"

"C'è qualcosa tra te e Colin?"

Alzai un sopracciglio nel mettermi a ridere. "Assolutamente no, solo puro odio."

"Non sembra" perfetto, stava sviando il discorso.

"Non siamo qui per parlare di me e Colin" dissi nel notare lo sfondo del blocco schermo modificato. Ma che diavolo... allora l'aveva preso davvero lui.

"Tuo fratello mi sta cercando, parla con lui, io non posso dirti altro ma... sappi che ti voglio bene e mi dispiace, non avrei voluto mentirti e tenerti all'oscuro di tutto."

"Ma l'hai fatto." Mormorai appena una volta che fu uscita.
Presi un respiro profondo e guardai il cellulare.
"Non è possibile..." il blocco schermo non era l'unica cosa diversa, c'erano delle applicazioni strane, il suo numero sbloccato e salvato "Il mio Cole? ma si è fottuto il cervello?!" Lanciai il cellulare sul letto a quel punto, non volendo vedere che altro avesse fatto oltre a quelle cose ma c'era qualcosa di strano, molto strano.

Mi avvicinai alla finestra e notai un pezzo di carta rosso incastrato in un pezzetto di muro.
Lo aprii velocemente pensando fosse solo una sciocchezza

"Non puoi bloccarmi a lungo, la tua vita è intrecciata alla mia in modi che non puoi ancora comprendere.
Le risposte che cerchi si nascondono nelle pieghe del tempo e solo io posso svelarle."

Cominciai a leggere il contenuto mentre la testa cominciava a girare.
Era un messaggio di Colin? era stato lui a mandarmi quei messaggi? chi stava cercando di spaventarmi?

"Adesso basta, voglio delle risposte"

Mi avvicinai al letto e presi il cellulare mandando un messaggio a Colin, sapendo che non era più in casa.

Abigail:
Spero tu ti sia divertito abbastanza, perché io ho smesso di giocare"

Il mio Cole♥️: Avanti Ember, i tuoi file non sono compromessi.

Abigail: Il mio Cole? sul serio? lasciami stare, ho già modificato tutto.

Il mio Cole♥️: No, non l'hai fatto e non puoi farlo, me ne sono accertato.

Abigail: D'accordo, sei definitivamente pazzo.
Quindi perché saremmo legati?

Il mio Cole♥️: Di cosa parli?

Abigail: Oh scusa, forse dovrei citare bene le tue parole: Non puoi bloccarmi a lungo, la tua vita è intrecciata alla mia in modi che non puoi ancora comprendere.
Le risposte che cerchi si nascondono nelle pieghe del tempo e solo io posso svelarle.

Socchiusi gli occhi irritata nell'aspettare una sua risposta che non arrivò

Abigail: Allora? Ho smascherato il tuo inutile teatrino e non rispondi più?

Guardai il cellulare nuovamente ma niente, l'avevo davvero smascherato?

Ciao a tutti, sono felice che siamo arrivati in così poco tempo a 600 e passa visualizzazioni, so che possono sembrare pochissimi ma per me contano molto.
Non me lo aspettavo, soprattutto alcuni vostri commenti mi riempiono il cuore.
Grazie, grazie davvero. 💜

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