Willow posò una mano sulla spalla di Luz.
"Senti, oggi io, Hunter, Vee e Gus potremmo provare ad andare a fare qualche ricerca. Perché tu non vai a fare un giro con Amity?"
Luz scosse la testa, sorpesa.
"Ma... anche voi sarete stanchi. E poi non siete abituati al Regno Umano, non avete una guida..."
"Abbiamo Vee, lei è qui già da un po'. Avanti, esci a fare due passi con Amity, ne hai bisogno."
Willow non attese neppure una risposta da parte dell'amica, si allontanò e raccolse i membri del gruppo per uscire, per poi avvisare Camila.
Luz osservò la sua amica allontanarsi e poi, sospirando, si voltò verso Amity, che era intenta a pettinarsi i capelli poco dietro di lei.
In fondo Willow aveva ragione, svagarsi con la propria fidanzata era una proposta particolarmente allettante, e si potevano permettere entrambe un attimo di pace. Era una buona idea.
"Amity, stavo pensando... Ti andrebbe di venire a fare un giro con me?"
Un lampo di ansia attraversò gli occhi gialli di Amity, e Luz se ne accorse.
"Oh... Se non ti senti ancora pronta non c'è problema, possiamo..."
"No, Luz. Voglio farlo... Dovrò uscire prima o poi, chissà per quanto resteremo qui. E poi... Ci sei tu con me."
Seguì un breve silenzio imbarazzante durante i quali le due ragazze si osservarono, ma poi distolsero entrambe lo sguardo, tinte di un rosso pomodoro in volto.
"D'accordo! Allora andiamo. Mamma, io ed Amity usciamo!"
"D'accordo niña, è giusto che i vostri amici si anbientino, e ovvimente anche Amity. Andate pure." rispose Camila all'altra stanza.
Luz si voltò verso la porta, sorridente, prendendo la mano della sua fidanzata e trascinandola fuori.
Camminarono sui marciapiedi circondati da alberi del paesino, e ogni dieci secondi Luz si voltava a osservare le mani sue e della sua patata dolce intrecciate, per poi spostare lo sguardo sul viso di Amity.
Lei, a sua volta, non faceva altro che guardarsi intorno, sorpresa da quello che la circondava... E qualche volta gli occhi le cadevano sui propri vestiti "umani" che le aveva prestato Luz, arrossendo l'istante dopo notando lo sguardo della sua ragazza su di sé.
"Ti porto a prendere un gelato!" esclamò Luz d'un tratto, fermandosi sul marciapiede mano nella mano di Amity.
"U-un cosa...?"
La giovane Noceda scoppiò a ridere e cominciò a correre verso il bar più vicino, trascinandosi dietro la sua Amity.
"Lo vedrai, ti piacerà!"
"Oh per tutti i Titani, Luz, non correre!"
Quando raggiunsero l'ingresso del bar, Luz si voltò improvvisamente verso la sua ragazza prima di entrare, come se avesse dimenticato qualcosa.
"Oh, un'ultima cosa..." disse, sfilandosi il berretto di lana e mettendolo dolcemente a Amity per nasconderle le orecchie a punta. La Blight fu grata di indossarlo, così Luz non poté vedere quanto le fossero diventate rosse.
Finalmente entrarono nel locale.
Luz osservò tutti i gusti, e poi lo sguardo confuso di Amity alla loro vista. Le sfuggì una risatina, poi si voltò verso il balcone per ordinare.
"Ci dividiamo una coppetta maxi di gelato al cioccolato e panna, grazie."
La barista squadrò le due ragazze dall'alto in basso per un momento, mettendo Amity leggermente in soggezione, poi si decise a servirle.
"Certo, un momento."
Quando uscirono dal locale Amity non staccava gli occhi dalla coppetta, la guardava come se fosse un alieno. Perché per lei, in effetti, era una cosa simile. Luz se ne accorse, e non riusciva a smettere di sorridere.
"Possiamo sederci su questa panchina per mangiarlo.
"D'accordo... Allora, spiegami, com'è che si mangia? Devo... Chiedergli prima il permesso? Oppure devo prima combatterlo..." chiese Amity, confusa.
Luz non riuscì più a trattenersi e scoppiò in una sonora risata.
"Basta che prendi il cucchiaino e lo metti in bocca."
"Cosa?!"
Luz rise di nuovo e riempì il cucchiaino di Amity di gelato, cercando di imboccarla con dolcezza. Lei a sua volta era diventata un peperone in viso.
"Dai, mangia."
"U-Uh... D'accordo." si arrese Amity, aprendo la bocca.
"Allora, che te ne pare?"
Amity sembrò concentrarsi per qualche secondo sul gusto, ma poi i suoi occhi si illuminarono.
"Non... Non ho mai assaggiato nulla di simile! Voglio dire, la consistenza è strana, come lo è anche il fatto che non bisogni combatterlo prima di mangiarlo o altro ma... È buonissimo."
Luz sorrise e passò con delicatezza il dito su una macchia di cioccolato sulla guancia di Amity, pulendola e facendola arrossire per l'ennesima volta.
Rimasero in quella strana posizione per qualche istante, guardandosi negli occhi a vicenda, in un silenzio che però diceva tanto. Quel momento fu interrotto da un fischio.
Era un gruppetto di ragazzi che passava di lì, e guardava male le due fidanzate.
"Fatele a casa vostra certe cose, lesbiche!"
Amity osservò i ragazzi, e poi riportò di scatto lo sguardo confuso su Luz, che invece aveva abbassato gli occhi.
"Forse... Forse dovremmo andare da un'altra parte."
Amity decise di evitare di fare domande finché non si sarebbero allontanate da quegli strani tipi, e si limitò ad annuire e a seguire Luz.
Si incamminarono verso casa, ed Amity se ne accorse. Riportò lo sguardo sulla sua ragazza, che ora sembrava più turbata. La riprese per mano, dato che Luz non lo aveva fatto stavolta.
"Luz, perché quei ragazzi ci hanno detto di non... Fare cose da fidanzate in pubblico?"
Luz portò rapidamente gli occhi su Amity, poi di nuovo sulle sue scarpe.
"È difficile da spiegare."
Amity non capiva, ma decise di non insistere. Riabbassò lo sguardo, e solo quando arrivarono di fronte alla porta di casa decide di porle un'altra domanda. Una domanda che non era poi chissà quanto strana, secondo lei.
"Luz, ma tua madre... Sa che stiamo insieme, vero?"
"Ecco, io... Diciamo che dire di avere una fidanzata ai propri genitori, qui nel Regno Umano... È un po' più difficile. Soprattutto se ad avere una ragazza è proprio una rag... Comunque, glielo dirò stasera. O almeno ci proverò."
Amity era sempre più confusa, e prima che Luz infilasse la chiave nella serratura le tirò piano la manica.
"Luz, per caso ho... Ho fatto qualcosa che ti ha messo a disagio prima? Forse i ragazzi ti prendevano in giro per quello..."
Luz ripose rapidamente le chiavi in tasca, prendendo tra le mani il viso di Amity.
"No, hermosa! Non hai fatto nulla tu. Sono loro che... Ma non preoccuparti. Ora andiamo."
Luz baciò rapidamente la guancia di Amity ed entrò in casa.
Quella sera trascorse particolarmente rapidamente. Durante la cena Hunter, Vee, Gus e Willow raccontarono di essere stati in biblioteca, ma non avevano fatto molti progressi.
"Sono certa che riuscirete a trovare un modo niños, ma non dovete avere fretta. Tutto ciò che vi serve è una bella dormita, andate pure a riposare."
"Grazie signora Noceda, grazie per tutto il suo aiuto." azzardò Hunter.
Mentre i ragazzi si avviavano verso i propri letti, Amity lanciò uno sguardo rapido d'intesa a Luz, che annuì. Poi anche la Blight si recò in camera.
"Ehm, mamma ti aiuto a lavare i piatti."
"Oh, grazie niña. Tu lavi io asciugo."
Dopo qualche minuto durante il quale il silenzio era colmato solo dal frusciare dell'acqua sui piatti, Luz fece un bel respiro e ruppe quella tensione.
"Mamá?"
"Dimmi, Luz?"
"Amity è la mia fidanzata. Io... Io sono bisessuale."