MUDDY PUDDLE

By AppleAnia

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Giuseppina ha ventiquattro anni, è stata lasciata dal fidanzato, non ha un lavoro fisso e pubblica online fan... More

PERSONAGGI
PREMESSA
1 • IL PARADISO DEL PERFETTO MISANTROPO
2 • LA PRIMA REGOLA DEL SUCCESSO
3 • IL MIO GIORNO FORTUNATO
4 • TI ANDREBBE DI BALLARE CON ME?
5 • LA FINESTRA
6 • UNO DI NOI
7 • UN PIEDE NELLA FOSSA
8 • LA COLONNA SONORA DELLA NOSTRA INFANZIA
9 • CLASSE A
10 • IL GUFO
11 • PERCHÉ IO LA ODIAVO
12 • RODEO
13 • CHEMISIER
14 • GUARDRAIL
15 • ENGLISH SETTER
16 • EX
17 • CALCIO A OTTO
18 • DUE ETTI DI LONZA
19 • I COLORI DELL'ARCOBALENO
20 • UN ALTRO SOSPETTATO
21 • MASCHIO DA EXPO
22 • MA QUINDI PERCHÈ LA SCHIENA FELINA GUARDA SEMPRE IL CIELO?
23 • EFFLUVI
24 • UNICA COLPA? ESSERE PIÙ BELLA DI TE
26 • INTO THE WOODS
27 • PASSEPARTOUT
28 • STORMYVENETIA
TRE MESI DOPO
RINGRAZIAMENTI

25 • IL COLPEVOLE SARÀ LASCIATO SOLO

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By AppleAnia

Alcuni tasselli di questo puzzle stanno cominciando ad andare al loro posto.

Per esempio, è ovvio che, per tenere nascosta la faccenda della gravidanza e dall'aborto, la clinica fosse l'unica soluzione possibile, visto che, nell'ospedale di un buco di paese come questo, una voce del genere ci avrebbe messo meno di un attimo a fare il giro di tutti i reparti. È quindi assai probabile che i soldi che Suzy ha cominciato a estorcere a Danny e a Paul servissero proprio a questo. A questo, e a compensare i giorni di lavoro persi in modo che la madre che, a detta di Richard, le confiscava tutto lo stipendio ogni mese, non si accorgesse dell'ammanco che avrebbe potuto insospettirla.

Ma c'è qualcosa che non torna, in tutta questa storia.

Avere una famiglia tradizionale e dei figli era il sogno di Suzy. E questo era, probabilmente, il motivo per cui continuava a stare con Richard, nonostante tutto. E Richard, dal canto suo, si era detto disposto a lasciare tutto, università compresa, per sposarla. Quindi, visto che, a quanto pare, Suzy non aveva alcuna intenzione di lasciare Richard (ma, anzi, stavano per convolare a nozze) perché mai avrebbe dovuto abortire?

«Mio fratello non ne sapeva niente» dice Raisa. «Sono sicurissima. Non l'avrebbe mai lasciata abortire da sola e di nascosto. Piuttosto l'avrebbe sposata subito».

«Ma perché allora non dirgli niente?» chiede Zoe.

«Forse perché il bambino non era di Richard» conclude Fox.

«E di chi era?» gli domanda Zoe, che lo guarda ancora con aria offesa. «Di certo non era di Wendy».

«Evidentemente Susan tradiva Richard anche con qualcun altro» taglia corto Fox e rimaniamo tutti in silenzio.

«Apriamo anche il pacco, dai» suggerisce Raisa. «Magari può esserci utile».

«Ehi, stai bene?» domando a Aveline, sottovoce, mentre Danny e Fox armeggiano con lo scatolone e il coltello.

«Non proprio» sussurra lei, scuotendo appena la testa. «È tutto... terribile. Se penso a quello che deve aver passato Gerald...»

«Merda. Questo sì che è inquietante» esclama Fox, e noi ci voltiamo a guardalo. «È una culla».

Una culla? E perché mai Suzy avrebbe dovuto comprare una culla se la sua intenzione era quella di interrompere la gravidanza? Ci sarà stato qualcosa che le ha fatto cambiare idea? Oppure...

«Tieni, Peppa, un'altra fattura. Puoi tenerla, visto che mi pare che ti piacciano» mi dice Fox, allungandomi un foglio che afferro senza risponderne. «Cosa dovrei farci io, ora, con questo mostro in casa?»

«Potresti iniziare a pensare di mettere su famiglia con Candace» gli risponde Zoe. «Se poi dovessero mancarvi i fondi potrebbe sempre scoparsi qualche altro organizzatore di concorsi».

«Eddai, Zoe» la richiama Raisa. «Non c'è da scherzare. Ti rendi conto di quanto è grave la situazione?»

«Potremmo farla a pezzi e farci il fuoco» propone Fox. «Eh, Danny? Prendo l'accetta?»

Sono per un secondo (e per un secondo solo) distratta dall'immagine di Danny che, a petto nudo e sporco di segatura, riduce in pezzi possenti tronchi d'albero per poi posare l'accetta e venire a fare sesso sfrenato con me, eppure riesco comunque ad accorgermi di un dettaglio che non quadra.

«Aspettate un attimo» dico, ma nessuno mi ascolta.

«...oppure possiamo provare a rivenderla su eBay».

«Aspettate un attimo!» urlo, e tutti si zittiscono e si voltano a guardarmi. «C'è qualcosa di strano!»

Poggio le due fatture una accanto all'altra sul tavolo e invito gli altri ad avvicinarsi.

«Suzy ha abortito il 17 maggio» dico, picchiettando con il dito sopra la data di emissione della fattura della clinica.

«E quindi?» domanda Zoe

«E quindi la culla è stata acquistata il 31 maggio» rispondo. «Vi pare una cosa normale comprare una culla dopo aver interrotto la gravidanza?»

«Forse era di nuovo incinta?» prova Fox.

«No, è impossibile» risponde Paul. «Non ci siamo con i tempi».

«E dunque qual è il tuo sospetto, Sherlock?» chiede Zoe, tirandomi un buffetto sulla testa.

«Non è stata Suzy ad acquistare la culla» dico. «È stato qualcuno che sapeva della gravidanza ma non sapeva dell'intenzione di Suzy di interromperla».

«Il padre del bambino» conclude Raisa.

«Probabilmente, sì» confermo. «Che, evidentemente, avrebbe voluto che questo bambino nascesse».

«Abbiamo modo di risalire all'autore dell'acquisto?» domanda Raisa che, tra tutti, sembra la più interessata a questo nuovo sviluppo del secondo amante di Suzy.

«No» rispondo. «Qui è tutto intestato a Suzy. No so se la polizia, forse, contattando il sito... magari dal pagamento...»

«Sì, certo» mi precede Fox. «Avrei preferito risolverla prima tra noi, onestamente. Ma, se non è possibile, chiamo la centrale e chiedo di fare una ricerca».

«Magari avresti preferito risolverla tra noi perché eri tu il padre del bambino» gli dice Zoe. «Del resto, per un sacco di anni, siete stati inseparabili».

«Falla finita» borbotta lui.

Lancio un'occhiata a Danny che si sta ancora rigirando la giostrina con le api tra le mani con aria pensosa. Forse... no, no. Ok, sì. Forse troppo pensosa.

«Sei stato molto silenzioso, finora, Danny» gli dice Fox che, evidentemente, ha avuto il mio stesso pensiero.

«Sono sempre silenzioso».

«Ma oggi lo sei più del solito» aggiunge Zoe. «Dovevi avercela a morte con Susan, eh? Con tutti i soldi che ti ha estorto. Paul, almeno, è ricco sfondato. Ma tu, un povero meccanico...»

«Smettila» la interrompo, anche se Danny sembra del tutto indifferente alle sue parole. «Non è stato Danny. È inutile che insinui».

«Ah, bene, fermi tutti, allora!» esclama Fox, scoppiando a ridere. «Se la signorina, qui, che abita a Londra da dieci anni e che non sa niente di nessuno, dice che non è stato Danny dobbiamo senz'altro crederle!»

«Io sarei molto curiosa di ascoltare i tuoi sospetti e la tua teoria, Danny» gli dice Raisa. «Se ne hai una».

«Ce l'ho» conferma lui.

«E non vuoi condividerla con i tuoi amici come hanno fatto gli altri?» lo incalza Zoe. «O devi sempre comportarti come se fossi superiore a tutti noi?»

«Io non mi sento superiore a nessuno» le risponde. «Ma non mi sembra che le vostre condivisioni abbiano dato grandi risultati. Escluso quello di accusarvi a vicenda senza andare da nessuna parte».

«Però ora abbiamo nuovi elementi su cui ragionare» dice Fox. «Per esempio, sappiamo che la persona che ha regalato la culla a Susan era a conoscenza di questa nostra abitudine di intestare la sua posta a nome di mio padre e di farsela recapitare a casa mia».

«E allora?» domanda Raisa.

«E allora, c'era soltanto una persona tra i presenti, oltre me, a saperlo» dice Fox.

«Che idiozia» ribatte Raisa. «Potrebbe essere stata Susan stessa a dirlo al suo amante».

«Sì, è una possibilità» ammette Fox, stringendosi nelle spalle. «Molto remota, visto che non l'aveva mai detto a nessuno, neanche alla stessa Wendy, ma comunque una possibilità. Quella che ho io, invece, è una certezza. Una persona, tra noi, lo sapeva. E ne sono sicuro perché sono stato io stesso a confessarglielo, visto che godeva della mia totale fiducia».

«E chi sarebbe questa persona?» domando. «Pensi di dircelo entro domani?»

«Sono io» risponde Danny. Lascia cadere la giostrina a terra e si infila le mani nelle tasche dei pantaloni. «Mi stai accusando di qualcosa, Fox?»

«E c'è dell'altro» continua lui, ignorando la domanda e anche lo sguardo di Danny. «Richard avrebbe voluto avere dei figli con Susan, vero Raisa? Non l'hai detto tu stessa? Avevano già in programma di sposarsi, del resto. La nascita di un bambino, forse, avrebbe giusto accelerato un po' i tempi».

«Non ho capito dove vuoi andare a parare» lo interrompe Raisa. «Ma ti avviso che sto per terminare la pazienza».

«Susan avrebbe potuto benissimo fingere che il figlio fosse di Richard» conclude lui. «Richard l'avrebbe sposata e non si sarebbe mai posto il problema».

Neanche io ho ben capito dove ci stia portando questa sua riflessione ovvia e insensata. Danny, però, sì. Lui ha capito. Perché lo vedo fare un passo avanti e irrigidirsi.

«Se è dovuta ricorrere a una misura estrema come l'aborto» riprende Fox, «nonostante fosse impossibilitata a farlo in ospedale, nonostante non avesse modo di far uscire i soldi per la clinica senza insospettire la madre, nonostante desiderasse ardentemente avere dei figli...»

«Finisci questa frase, cazzo!» esclama Raisa e io, mio malgrado, faccio una rapida panoramica della stanza in cerca di bottiglie, giusto per essere sicura di avere modo di mettermi in salvo in tempo nel caso in cui se ne trovasse inavvertitamente per le mani una da scaraventare.

«Evidentemente non poteva fingere che il figlio fosse di Richard» conclude Zoe, perché, all'ultimo momento, Fox ha esitato.

«E perché mai?» domando, anche se il terrore di aver già intuito la risposta mi corre lungo la schiena come un brivido.

«Forse perché sapeva che il bambino non sarebbe nato bianco» mi risponde lei.

Segue un silenzio attonito. Non è possibile. Non sta succedendo davvero.

Danny non dice niente. Non sta negando, non si sta difendendo. Se ne sta lì, zitto, con l'inquietante giostrina sul pavimento accanto a lui, le mani infilate nelle tasche e l'espressione assolutamente indecifrabile. Io, però, mi rifiuto di crederlo.

«No, aspettate un attimo!» urlo, saltando in piedi. «State davvero accusando Danny solo perché, tra di noi, è l'unico a non essere bianco?»

«Sì» risponde Zoe. «È inutile rivolgere lo sguardo altrove per cercare questo fantomatico amante. Sappiamo benissimo che a spingere Susan è stato uno di noi otto, perché c'eravamo solo noi nella stanza. È, quindi, quasi sicuro che il suo amante deve essere uno di loro quattro».

«Ma nessuno ci dice che a spingere Susan sia stato il suo amante» interviene Paul. «Dai, Fox. Non può essere stato Danny, lo sai anche tu».

«No, è vero» ammette Fox, che non ha più alzato lo sguardo su Danny da quando è cominciato il discorso. «Ma, se il figlio fosse stato davvero il suo, avrebbe avuto il movente più forte di tutti, non ti sembra?»

«No, non mi sembra» gli risponde Paul.

«Danny» lo supplico, voltandomi a guardarlo. «Perché... perché non dici niente?»

«È inutile stare qui ad accusarci a vicenda, ragazzi» interviene Gerald che, finora, non ha praticamente aperto bocca. Si avvicina e mi poggia una rassicurante manona sulla spalla. «Facciamo così: rompiamo un attimo le righe. Usciamo in giardino a prendere un po' d'aria. Mezz'ora. Poi torniamo dentro per l'ultima volta e ci concediamo un'ultima possibilità per confessare».

«Sì, buona idea» annuisce Fox che, sinceramente, sembra il più ansioso di tutti di togliersi dalla situazione in cui lui stesso si è infilato. «Se il colpevole confesserà, tutti noi ci impegneremo a difenderlo e ad aiutarlo, fornendogli attenuanti e facendo tutto quello che sarà in nostro potere. Ci siamo dentro tutti, in fondo. Tutti noi avevamo buoni motivi per odiare Susan. E tutti noi abbiamo mentito».

«E se nessuno confessasse?» domanda Raisa, con un filo di voce.

«In quel caso, ognuno andrà per la sua strada» risponde Fox. «La giustizia farà il suo corso e il colpevole sarà lasciato solo».

Danny mi raggiunge sotto il portico abusivo dove sono uscita, sconvolta, insieme a Aveline. Da quando ha smesso di piovere la temperatura si è notevolmente abbassata e, ora che il sole sta tramontando, mi ritrovo a rabbrividire.

«Stai bene?» mi chiede. Poi, prima che io possa rispondere, mi poggia il suo giaccone sulle spalle.

«Sì» rispondo, anche se non è vero.

«Ho bisogno di parlare con Gerald» sussurra.

«Certo, va' pure».

«Peppa» mi chiama Aveline, mentre guardiamo Danny raggiungere Gerald poco distante, sul prato, sotto il mandorlo. «Che stai facendo? Non starai dubitando di lui, spero».

«No» mento di nuovo.

Oddio, mi sento uno schifo. Certo che sto dubitando di lui. Ha tutto maledettamente senso. E la sua totale mancanza di reazione, prima...

«Tu non lo conosci bene» dice Aveline, con un filo di voce. «Ma io sono sicura che non è stato lui».

Gerald e Danny, intanto, stanno parlando fitti fitti. E io mi ritrovo, nonostante tutto, a tirare un sospiro di sollievo quando li vedo scambiarsi uno di quegli assurdi abbracci da ragazzi, di quelli da campo di rugby o da combattimento per il territorio tra orsi grizzly, anche.

Aveline si fida di lui. E anche Gerald, quindi, nonostante tutto. Questo dovrebbe rendermi tranquilla, no? Perché, allora, continuo a sentirmi così... inquieta?

«Ehi, ragazze» dice Raisa, lasciandosi cadere accanto a noi sulla panca. «Come state? Io sono distrutta».

«Mi dispiace tanto per Wendy» dico, scacciando tutti i pensieri funesti dalla mia mente. «E anche per Richard».

«Sapevo già di Wendy» risponde lei. «Non mi importa se ammetterlo mi porterà in cima alla lista dei sospettati. Sono stanca delle menzogne. Ma il fatto che Susan avesse anche un altro amante... un altro uomo... no, questo non riesco ad accettarlo. Lei era una delle mie amiche più care. O, almeno, credevo che lo fosse. E invece scopro che ha tradito me, mio fratello e anche Wendy. Non riuscirò mai a perdonarla».

«Sì, è terribile» mi trovo a dover ammettere e, intanto, penso che se quell'uomo fosse davvero Danny sarebbe ancora più terribile. «Non so se tra Suzy e Richard ci possa ancora essere qualcosa da salvare, ormai. Ma tu e Wendy... non so, potreste provare a chiarirvi, magari».

«Sì, magari sì» mi risponde, vaga. Poi sbuffa e poggia la schiena contro il muro. «Mi chiedo che accidenti avesse Susan in testa».

«Me lo chiedo anch'io» ammetto. «Lei e Richard avevano dei problemi, che tu sappia?»

«Proprio no. Richard la amava alla follia. Non si è mai lamentato di niente, in mia presenza. Né ha mai lasciato intendere che ci fossero problemi di coppia di alcun tipo».

«Non credo che l'infedeltà sia necessariamente sintomo di una relazione problematica» sussurra Aveline, di punto in bianco. «Cambi repentini di preferenze e di amichetti si verificano anche nelle relazioni tra bambini piccoli, sapete? Me ne sono accorta all'asilo dove insegno. È un'esperienza espansiva che fa parte del processo di auto-scoperta, della ricerca della propria identità».

«Ma Susan non è una bambina piccola» la contraddice Raisa.

«No, è vero» dice Aveline. «Ma è molto infantile, alcune volte».

«E, secondo te, tradiva mio fratello e anche Wendy per trovare la sua identità?»

«Chissà, forse sì» sospira. «Forse è per questo che non ha mai pensato di lasciare Richard. Forse, in fondo, lo amava anche lei. Non stava cercando un'altra persona ma solo un'altra parte di se stessa».

Il sole è tramontato. Ha senso. Suzy aveva tutto: era bella, ricca, laureata, realizzata e fidanzata con un ragazzo bellissimo che la amava. È stata lei stessa a scegliere di fallire.

«Scusatemi un secondo» dico.

Poi mi alzo in piedi, lancio un'ultima, malinconica, occhiata al fondoschiena di Danny, mi allontano di qualche metro e impugno il telefono.

Mi immobilizzo nei pressi del mucchione locale fortunatamente spento e resto qualche secondo a osservare la foto della copertina dell'ultimo album dei PC/SC che ho come immagine di sfondo. Devo cambiarla. Non ora.

Porto il telefono all'orecchio e trattengo praticamente il respiro finché non mi risponde.

«Posy?» mi domanda Simon, all'altro capo del telefono. «Che piacere sentirti. È tutto a posto?»



Ragazze, insomma, qui sta succedendo proprio un casino. Tutti si sono accusati a vicenda e sembra che al momento il nostro sexy Danny non se la stia passando proprio benissimo. Già dagli scorsi capitoli qualcuna di voi aveva iniziato a dubitare di lui, tra l'altro. Chissà se avevate ragione e chissà se qualcuno confesserà 💃🏻 Lo scopriremo presto 🌝

A proposito, poiché i prossimi due capitoli saranno quelli risolutivi, stavo pensando di pubblicarli uno dopo l'altro martedì e mercoledì, che ne pensate? Giusto per non perdere il filo. FATEMI SAPERE

Baci baci

🦉AppleAnia🦉

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