MUDDY PUDDLE

By AppleAnia

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Giuseppina ha ventiquattro anni, è stata lasciata dal fidanzato, non ha un lavoro fisso e pubblica online fan... More

PERSONAGGI
PREMESSA
1 • IL PARADISO DEL PERFETTO MISANTROPO
2 • LA PRIMA REGOLA DEL SUCCESSO
3 • IL MIO GIORNO FORTUNATO
4 • TI ANDREBBE DI BALLARE CON ME?
5 • LA FINESTRA
6 • UNO DI NOI
7 • UN PIEDE NELLA FOSSA
8 • LA COLONNA SONORA DELLA NOSTRA INFANZIA
9 • CLASSE A
10 • IL GUFO
11 • PERCHÉ IO LA ODIAVO
12 • RODEO
13 • CHEMISIER
14 • GUARDRAIL
15 • ENGLISH SETTER
16 • EX
17 • CALCIO A OTTO
18 • DUE ETTI DI LONZA
19 • I COLORI DELL'ARCOBALENO
20 • UN ALTRO SOSPETTATO
22 • MA QUINDI PERCHÈ LA SCHIENA FELINA GUARDA SEMPRE IL CIELO?
23 • EFFLUVI
24 • UNICA COLPA? ESSERE PIÙ BELLA DI TE
25 • IL COLPEVOLE SARÀ LASCIATO SOLO
26 • INTO THE WOODS
27 • PASSEPARTOUT
28 • STORMYVENETIA
TRE MESI DOPO
RINGRAZIAMENTI

21 • MASCHIO DA EXPO

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By AppleAnia

«Perché non mi sembri per niente convinto?» domando a Danny, mentre sfrecciamo per la brughiera a bordo del suo pick-up.

«Perché non lo sono» risponde. «Conosco Raisa da tantissimi anni. Non è un'assassina».

«Conosci tutti loro da tantissimi anni» preciso. «Eppure, tra di loro, un assassino c'è di sicuro».

«Ma non posso credere che sia Raisa» insiste. «E, di sicuro, non per un motivo del genere».

«Guarda che qui non si tratta solo di una scaramuccia amorosa» dico, offesa. «Raisa vive la fine della relazione con Wendy come un vero e proprio fallimento personale. E non stai neanche considerando il fatto che Suzy era fidanzata con suo fratello. Deve essersi sentita doppiamente tradita».

«Non sappiamo neanche se Raisa lo abbia effettivamente scoperto, Peppa» mi contraddice Danny, molto calmo.

«Certo che lo ha scoperto!» esclamo, e gli sventolo di nuovo la foto davanti alla faccia. «Perché mai credi che Suzy mi abbia lasciato un messaggio del genere? Perché sapeva che avrei indagato!»

Solo dopo averlo detto ad alta voce mi rendo conto di cosa significhi. Suzy sapeva che avrei indagato. C'è addirittura la possibilità, dopo tutti quegli anni di silenzio, che mi abbia invitata di proposito. Ma significa anche che...

«Susan sapeva che la serata sarebbe finita in tragedia, secondo te?» mi chiede, con lo sguardo fisso sulla strada, dando voce ai miei pensieri non ancora formulati.

Sì. Evidentemente Suzy lo sapeva. O, quantomeno, aveva considerato la possibilità.

«Non si è buttata!» mi affretto a precisare, perché temo di sapere dove voglia andare a parare.

«Certo che no» risponde Danny. «Non era quello che intendevo. Ma, prima che andasse via la luce, stava per dirci qualcosa. Evidentemente temeva che qualcuno di noi potesse provare a chiuderle la bocca».

«Sì, è una possibilità» ammetto. Di sicuro, di motivi per farsi odiare ne aveva forniti tanti a tutti.

Siccome siamo arrivati, Danny ferma il pick-up proprio davanti all'officina.

«Wow» dico, osservando il grande spazio man mano che il cancello automatico si apre.

Si trova sulla cima di un modesto rialzo, così come quasi tutte le costruzioni da queste parti, ed è un massiccio complesso in mattoni grigi e ferraglia per me non altrimenti identificabile, composto da un hangar dal soffitto altissimo e da una adiacente struttura più bassa e con i fiori alle finestre che presumo sia un ufficio. È del tutto circondata da un ampio parcheggio pieno zeppo di macchine delimitato da una recinzione dipinta di blu.

Danny salta giù dalla macchina e si affretta ad aprire la porta di ferro della rimessa, poi torna a prendermi con un ombrello. E io vorrei che la nonna lo vedesse mentre si passa una mano tra i capelli bagnati e continuasse a pretendere che non maturi fantasie sessuali su di lui.

«Ecco le chiavi» mi dice, prendendole da una bacheca appesa al muro, proprio all'ingresso. «Ma devi dire a tua nonna di farla camminare ogni tanto, anche quando tu e Luigino sarete andati via».

Su questa affermazione cala il silenzio. Perché, in realtà, ci siamo già trattenuti fin troppo. Luigino, deve studiare e io devo... io cosa devo andare a fare a Londra?

«Vuoi qualcosa da bere?» mi domanda.

«Sì, grazie» bofonchio. Tanto sono già alticcia.

Mi guardo intorno alla ricerca del calendario con la donna nuda, sperando almeno che la donna nuda non sia Tender Molle, mentre Danny raggiunge un frigo del tutto mimetizzato nel mezzo dei suoi consueti macchinari incomprensibili e ne estrae due birre.

«Scusami» dice, e intanto ci accomodiamo sullo scalino dell'ingresso. «Non è un posto molto adatto a una ragazza, forse».

«No, non ti preoccupare. Non c'è neanche la donna nuda».

«Quale donna nuda?» mi domanda, perplesso.

Tracanno un generoso sorso di birra, tiro di nuovo fuori la foto dalla tasca e gliela porgo.

«Suzy, ha combinato un casino» dico, e intanto lui la osserva attentamente. «Deve essere arrivata al punto di non sapere più come uscirne».

«Ehi, Peppa» sussurra, quando si accorge che sto per mettermi a piangere. «Lo so che le vuoi bene, nonostante tutto. Ne verremo a capo».

Alzo uno sguardo piagnucoloso su di lui, lui mi guarda intensamente e io spero di non avere il mascara colato né il naso arrossato.

Miseria, è un maschio da expo. È ancora meglio di un maschio da expo. Perché non è solo violentemente sexy. È calmo e riservato, a volte addirittura ombroso. Ma è anche dolce e premuroso e... bellissimo. Sì, è bellissimo. Ed è anche molto... molto vicino.

Mi ritraggo e volto la testa dall'altra parte. È bellissimo ma non è il ragazzo per me.

«Sei stato molto gentile» dico, dopo qualche attimo di silenzio, guardando la Volvo. L'ha parcheggiata in modo che, per uscire, io non debba neanche fare manovra. «Sei sempre molto gentile. Magari, prima o poi, farò io qualcosa per te, per... ehm... sdebitarmi...»

Cazzo, perché qualunque frase esca dalla mia bocca in sua presenza deve finire per somigliare a un neanche troppo velato invito a saltarmi addosso qui e adesso? Sarà mica perché voglio che mi salti addosso qui e adesso?

«Non ne hai alcun bisogno» sorride e, proprio in quel momento, i nostri telefoni suonano contemporaneamente. Il che, purtroppo, può significare una cosa sola: la chat Partita calcio a 8.

«Che cosa dicono?» domando, perché non ho il coraggio di aprire Whatsapp.

«Fox chiede di andare a casa sua, domani. Per parlare di nuovo del caso».

Sto per rispondere che Fox, per quanto mi riguarda, può prendersi i suoi inviti perentori, incartarli insieme alle sue minacce e...

«È meglio se andiamo» mi precede Danny. «Se la polizia ha delle novità è meglio saperle il prima possibile».

«Va bene» sbuffo, poco convinta, e la mia suoneria a sirena comincia a squillare furiosamente.

Miseriaccia, è Peter.

Danny è seduto al mio fianco con la birra in mano e guarda di fronte a sé, come se il mio telefono non stesse suonando affatto.

Ok, non ha senso tirare avanti questa cosa ancora per molto. Così bevo un'altra abbondante sorsata di birra e rispondo.

«Sì, Peter» esordisco, permeata da nuovo coraggio.

«Posy. Pensavo mi avresti richiamato».

«Sì, scusami» dico, e intano lancio un'occhiata laterale a Danny, impassibile come una statua. «Sono stata molto impegnata».

«Va bene, non importa» taglia corto. «Esci con me stasera? A cena o dopocena, come stai più comoda con tua nonna e con i tuoi impegni».

«Senti, Peter... no» mi ritrovo a rispondere.

«Domani?»

«No, neanche domani» dico e finisco di scolarmi la birra.

«C'è qualcosa che non va?» mi chiede. «È una mia impressione o mi stai evitando? È per qualcosa che ho fatto o...»

«No, figurati. Tu sei stupendo, con le possenti braccia tatuate e tutto il resto» cazzo, ma che cosa sto dicendo? «Sul serio. Solo che non mi sembra corretto uscire ancora con te, dato che mi piace un altro».

Il silenzio attonito che mi giunge all'orecchio dall'altro capo del telefono mi dà da pensare che a Peter Potato non capiti tutti i giorni di essere rifiutato.

«Chi è?» chiede, dopo un po'. «No, aspetta. Lo so. È Marcus Melon».

«Chi?» domando, sconvolta.

«Marcus Melon. Il cantante dei Fruit Salade Recipe» ripete. «Guarda che non sei la prima. Cerca sempre di sfilarmi le ragazze. Ti ha contattata lui? È qui in zona?»

Cioè, è serio. Non sta scherzando.

«Non è Marcus Melon» rispondo e, con la coda dell'occhio, vedo che Danny sta scuotendo la testa, divertito. «È Daniel Blacksmith».

Un altro silenzio.

«Stai scherzando?» mi domanda, dopo un po'.

«No» mi gira un po' la testa.

«Ti sei fatta coinvolgere da lui o da Molly in un qualche tipo di vendetta?» mi chiede.

«Certo che no!» esclamo. «Che cosa vai a pensare?»

«E allora cosa? Che problema hai?»

«Io non ho nessun problema» rispondo. Sto cominciando a innervosirmi. «Se pensi che una ragazza non possa preferire un figo come Danny a te, sei tu ad avere qualche problema».

Dunque, ho davvero detto questa cosa davanti a Danny.

«Va bene, ho capito» dice Peter, con la voce di uno che non ha capito affatto. «Passo a prenderti tra mezzora».

«No!» esclamo, ma lui ha già riattaccato.

Ok, ora sono in imbarazzo. È la seconda volta che declamo i miei sentimenti per Danny e lui ancora non si è espresso in merito. Forse dovrei smetterla e rassegnarmi all'evidenza: una come me non avrà mai nessuna speranza con uno che è stato con una sventola come Molly Turner.

«Guarda, Peppa» mi dice lui, all'improvviso, indicando l'immensità della brughiera davanti a noi con un cenno della testa. «Ha smesso di piovere».

Mi alzo in piedi sulle gambe leggermente mollicce. È vero. Un timido sole di fine giornata sta facendo capolino tra le nuvole, irraggiando l'intera brughiera di luce calda e tingendo di rosa e arancione l'erba bagnata e agitata dal vento battente.

«Oh» dico, guardandomi intorno a bocca aperta, «ma è bellissimo».

«Sì».

Si è alzato in piedi anche lui. Ora è proprio dietro di me. Le sue mani mi scivolano lungo i fianchi e mi si serrano intorno alla vita e io mi ritrovo con la schiena poggiata contro il suo petto coriaceo. Ok, ora ho le gambe decisamente mollicce. E ho anche il cuore che mi martella con violenza nel petto quando lui si china sulla mia spalla per sfiorarmi il collo con le labbra.

La brughiera è stupenda. Danny è stupendo. Lui non verrà mai a Londra. E quindi? E se fossi io a tornare a vivere qui? La nonna sarebbe contenta e io avrei molto più tempo e una riserva di ispirazione decisamente più cospicua per scrivere.

Lascio che mi afferri delicatamente per i fianchi per voltarmi verso di lui e che poggi la sua bocca sexy e fresca sulla mia.

«Non sempre capisco quello che dici. Sopratutto quando parli di pitosfori o di donne nude» sussurra. «Ma anche tu mi piaci molto».

«Anche se non sono una strappona con l'anca sublussata?»

«Soprattutto perché non sei una strappona con l'anca sublussata» risponde, mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Qualsiasi cosa significhi».

«Credo di essere un po' ubriaca» ammetto. Appoggio la guancia sul suo petto e mi godo il calore del suo abbraccio. «Non sono sicura di poter guidare».

«Ti porto a casa io» dice.

«Magari, grazie» farfuglio contro la sua felpa nera con il logo dell'officina. «Mia nonna, però, non deve vederti».

«Perché mai?» mi domanda, carezzandomi la schiena.

«Te lo spiego domani da sobria» borbotto, e lui annuisce.

«Domani dobbiamo andare da Fox» dice con la sua voce bassa, roca e attraente che mi fa venire voglia di infilarmi insieme a lui dentro la tuta da meccanico e chiudere la zip. «C'è qualcosa in particolare che ti andrebbe di fare insieme a me, dopo?»

«La doccia» mi sento rispondere, non senza un brivido di orrore.

«La doccia?» domanda, serissimo.

Dio, devo tapparmi la bocca.

«Va bene» conclude, visto il mio ammutolimento improvviso. «Vediamo come va il pomeriggio da Fox».

Annuisco con la testa, ben intenzionata a non parlare mai più.

«Poi, se ne avrai ancora voglia» sussurra, posando le labbra sulla mia fronte, «possiamo vedere se ci scappa anche una doccia».


Beeeeeeeeeh ma che è sta roba? Un capitolo romantico con addirittura un'immagine romantica? EBBENE SÌ.

Cioè, tralasciando i pitosfori, le donne nude, le strappone con l'anca sublussata e le docce, tutto sommato direi che ho fatto proprio un bel lavoro con questa coppietta, vero? 💃🏻

Comunque, parlando di cose serie. Nella brughiera, dopo appena 20 capitoli, pare che la pioggia sia finalmente cessata. IRONIA DELLA SORTE invece qui, oggi, dopo una settimanella di tregua, abbiamo avuto una tragedia di pioggia/grandine/temporale/bufera che non ci erano mancati per niente. L'unica cosa positiva è che l'acqua si è portata via un po' delle formiche che ormai bivaccano sul mio terrazzo come se fosse casa loro (a me dispiace ucciderle perché trovo che siano animali stupendi ç_ç però se piove piove, io non posso farci niente ç_ç) e che non so più come contrastare. Non posso mettere il veleno perché ho il cane e la bimba piccola (e perché non si avvelenano le formiche ç_ç) quindi ieri ho dovuto cospargere tutte le soglie con il borotalco, mentre Bely sbuffava perché A LUI LE FORMICHE PIACCIONO e mi bofonchiava di provare con la cipria cinese.

Che bella l'estate ò___ò

Baci baci

🦉AppleAnia🦉

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