HOGWARTS LEGACY | Diario del...

By MaybeS0m3day

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Questo diario riprende il filone principale del gioco Hogwarts Legacy [presenti spoiler del gioco], con aggiu... More

Giorno 0 - Notte prima della partenza
Arrivo ad Hogwarts
Primo giorno di scuola - 1 parte
Primo giorno di scuola - 2 parte
Hogsmeade
Erbologia e Pozioni
La biblioteca
Domenica
Stanze segrete (parte 1)
Stanze segrete (parte 2)
Amicizie
Professor Fig
Poppy Sweeting
Dal campo da Quidditch ai Tre manici di scopa
Normalissime giornate da Grifondoro
Un Grifondoro e due Serpeverde
Feldcroft
Astronomia
In missione con Amit
Scriptorium
Stelle e pensieri
Amortentia?
Arriva l'inverno
Imperio
Rivelazioni e divinazioni
Filtri e Feltri
Litigio
Prima di Natale
Il trittico è completo
Ciò che fai a capodanno fai tutto l'anno
Avada Kedavra
Lutto
Ricominciano le lezioni
Infaustus Gaunt
Natty in pericolo
Veritaserum
Animagus
San Valentino Sucks
Il destino di Anne
Candele e sentimenti sospesi
Oneiro Threecoins
Gelosia
Studiamo per i G.U.F.O.
Verso la conclusione
Festa di fine anno part. 2
Ultimo giorno
Diario del 6° anno ad Hogwarts
Un ringraziamento 🎁

Festa di fine anno part. 1

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By MaybeS0m3day

5 Aprile 1891

Caro Diario,

Questo pomeriggio sono andata ad Hogsmeade con Natty e Nellie per cercare un vestito adatto alla festa di fine anno che si terrà a scuola, la luce del sole si rifletteva sulle vetrate dei negozi, creando giochi di luce e ombre vivace che - devo ammettere - aggiungevano un tocco di magia all'atmosfera frizzante che c'era nell'aria. 
Folle di studenti si riversavano nella via principale del borgo, tutti entusiasti per la festa di fine anno di Hogwarts e, nemmeno a dirlo, Stratchy&Sons era stato preso sotto assedio!

La fila arrivava fino in mezzo alla strada.

«Non c'è modo che riusciremo ad entrare entro stasera» Commentai spaventata all'idea di dover passare un'intera giornata in fila.

«Ecco, vedi? Ci abbiamo provato, abbiamo fallito, possiamo tornare al castello. Tanto io nemmeno ci voglio andare al ballo!»

Io e le mie amiche ci girammo all'unisono, riconoscendo la voce di Sebastian, arrivato poco dopo di noi accompagnato da Infaustus.

«OH...» Sebastian restò sorprendentemente senza parole nel ricevere, inaspettatamente, tutti questi sguardi addosso, per poi chiedere: «Anche voi in fermento per questa festa?»

«Perché, tu no? Mi pare di intuire che la pensi come la nostra amica qui», Nellie indicò me con il pollice: «Ve la intendete proprio!».

«Nellie, Maeby e immagino Natty, giusto?» Chiese Infaustus salutandoci cordialmente con un cenno del capo.

«Anche tu hai ceduto a questa euforia di massa? Non ti facevo il tipo, da come parli di solito di questi eventi...» Mi chiese curioso Sebastian, sporgendosi verso di me. 

«Mi hanno assicurato che le feste magiche sono diverse da quelle babbane, quindi la curiosità ha preso il sopravvento. E avrò qualcosa da rinfacciare a Imelda, qualora avesse torto a riguardo. Tu non ci sarai? Contavo nella tua compagnia, qualora la festa fosse stata una noia»

Sebastian tornò dritto con la schiena: «Certo che ci sarò, puoi contare sulla mia spalla!» Rispose sfoggiando un ampio sorriso.

«Ah, adesso hai cambiato idea? Ti ho dovuto trascinare qui a forza, ed hai appena detto, testuali parole: "Infaustus, neanche morto mi vedr-"», ma Infaustus non finì la frase, bloccato da un colpo di gomito di Sebastian, il quale continuò per lui: «Ahahaha Infaustus ha capito male, a volte non capisce il mio sarcasmo!»

«Sarcasmo un paio di bolcini» brontolò Infaustus, massaggiandosi il braccio colpito.

«Ma quindi cosa facciamo ora? Siamo arrivati tardi. Se ti fossi decisa prima!» Si lamentò Nellie, rivolgendomi un'occhiata corrucciata, trovando supporto da Infaustus, che si unì a lei: «Condividiamo lo stesso patema» .

˜

7 Aprile 1891

Caro Diario,

Siamo in camera finendo i preparativi, Natty sta provando un bellissimo abito dai colori dorati che la rende luminosa, mentre Nellie sfoggia un ampio vestito rosso con ricami dorati, richiamando i colori della casa Grifondoro. È sempre molto sportiva, per cui vederla così fa uno strano e bell'effetto.

Alla fine ce l'abbiamo fatta a trovare dei vestiti per la serata!

Io ho scelto un semplice vestito tutto rosso, con un corpetto in velluto e una gonna che cade leggera, in previsione ci sia da combattere, ho preferito rimanere sul comodo. 

«Ma cos-?! Quale combattimento?» Ha esclamato Nellie interdetta, quando le ho detto il perché avessi scelto quel vestito: «Per Merlino, è un ballo!!! Non ti puoi rilassare un attimo?».

Temo che ora sia arrivato anche il mio momento di prepararmi!

A dopo con gli aggiornamenti sulla serata. Se sarà una noia, credo che ci rivedremo presto!

˜

Sala grande

Accompagnata da Nellie, Natty e Garreth, varcammo insieme la soglia della porta della Sala Grande. Che meraviglia!

Le uniche luci che illuminavano l'enorme stanza provenivano dalle candele galleggianti sospese nell'aria e dal soffitto raffigurante la via lattea, creando giochi di ombre insieme al riflesso dato dal pavimento in pietra che era stato sostituito con cristallo trasparente.

A galleggiare nell'aria non erano solo le candele, ma anche una vasta varietà di strumenti musicali che risuonavano un'incantevole melodia nell'ambiente.

Le lunghe tavolate erano state sostituite da piccoli tavoli rotondi sparsi nella stanza, lasciando un ampio spazio centrale vuoto per permettere le danze.

La festa, era aperta a tutti gli studenti con lo scopo di celebrare la scuola e l'unione, pur mantenendo il coprifuoco per i più piccoli.

Anche i professori erano presenti, sullo sfondo, osservando da lontano la scena che si svolgeva sulla pista da ballo, in particolare, la mia attenzione venne attratta dalle sagome del professor Sharp e la Allium, l'uno vicino all'altra, entrambi con il proprio bicchiere di punch, che si scambiavano sguardi e sorrisi colmi di affiatamento. Chissà se era solo il gioco di ombre e luci a darmi quell'impressione!

«Dite che ci sarà anche Cressida? No, sapete che vi dico? Non mi interessa! E se fosse venuta accompagnata?» Chiese Garreth in preda a una momentanea presa di ansia, immediatamente sciolta da Natty che lo invitò a ballare con lei.

Io e Nellie prendemmo posto ad un tavolo, guardandoci intorno e quasi faticando a riconoscere alcuni dei nostri compagni per come erano agghindati.

Feci scorrere velocemente lo sguardo su tutta la sala, più e più volte.
«Tranquilla, arriverà.» Mi disse Nellie, arrestando la mia ricerca silenziosa e, a cui risposi con un sorriso imbarazzato per come abbia centrato il punto.
«Se stai aspettando Sebastian, ha lasciato la nostra sala comune insieme ad Infaustus poco dopo di me.» Una elegantissima Imelda si era avvicinata al nostro tavolo, vestita con uno scollato abito verde e i capelli tirati in alto, quasi irriconoscibile anche lei che, come Nellie, è solita vestire abiti sportivi nella quotidianità di tutti i giorni.

«Imelda, stai benissimo» Io e Nellie ci complimentammo con lei, che con la solita modestia rispose: «Lo so! Avevo già detto alla nostra Grifondoro qui, che adoro questi eventi solo se si ha la possibilità di dare sfoggio di sé, ed eccomi qua!»
Girandosi dall'altra parte, Nellie prese a sorseggiare il suo drink alzando gli occhi al cielo, dopo la risposta di Imelda.

«Allora, cosa ne pensi dell'evento? È di tuo gradimento?»

«L'ambiente è sicuramente suggestivo, non c'è che dire! Comunque sono contenta di stare qui con voi e poter festeggiare insieme. Credo che l'intento sia riuscito» Risposi a Imelda che mi guardava compiaciuta.

Si unirono a noi anche Poppy e Amit, scambiandoci i soliti convenevoli e complimenti reciproci.
«Signor Takkar, mi concede questo ballo? Se aspetto che qualcuno mi inviti rischio di sprecare questo bellissimo vestito!» E prendendo per mano uno spaventato Amit, Imelda lo trascinò con sé sulla pista da ballo.
«Mi butto anche io, a dopo ragazze!» Disse Nellie, seguita poi da Poppy, lasciandomi al tavolo a sorseggiare nervosamente il mio - fin troppo dolce -  sciroppo di ciliegia.

Squadrai di nuovo la sala con lo sguardo, la porta principale si aprì facendo entrare un fascio di luce gialla, poi due lunghe ombre nere anticiparono l'ingresso di Oneiro sottobraccio a Costance Dagworth, la ragazza Corvonero con cui lo incontrai il mio primo giorno qui. Questa non me l'aspettavo, mi lasciò una strana sensazione di disagio, che però allontanai subito dalla mia mente. «Non avrei mai immaginato di vederti da sola stasera!» Disse Oneiro avvicinandosi insieme a Costance, generando una serie di sorrisi circostanziati e imbarazzati tra noi tre.

Finalmente, la porta si aprì e un raggio di luce illuminò la sala; il cuore prese a battere all'impazzata nel petto, e un timido sorriso mi apparve sul volto. Senza esitare, lasciai i due Corvonero, mentre le mie gambe prendevano a muoversi da sole verso Sebastian che aveva appena fatto il suo ingresso.

Mi sentivo come una falena attratta dalla luce, mi sembrò di fluttuare, come se non controllassi pienamente i miei movimenti.

È la mente che domina il corpo o è il corpo che domina la mente? Non lo so.

Mentre mi avvicinavo, il suo sguardo incontrò il mio e, anche sul suo viso, comparve un sorriso luminoso, facendogli brillare gli occhi. 

Dopo qualche secondo passato a guardarci senza il coraggio di dire niente, per toglierci d'impaccio dissi: «Ci credi che è la stessa sala grande dove stamattina stavamo facendo colazione? L'hanno totalmente stravolta, è meravigliosa!»
«Assolutamente! Questa sala è incantevole, ma devo dire che la cosa più bella che ho trovato qui sei tu. Questa sera sei bellissima.»
Non riuscii a impedire alle guance di diventare rosse come il mio vestito, e prima che possa replicare aggiunse: «E devo anche ringraziarti. Ho saputo che hai fatto recapitare un permesso tramite la Weasley per far venire qui Anne stasera. È stato bello rivederla!».

Proprio dopo queste parole Anne e Infaustus fecero il loro ingresso nella sala sottobraccio, bellissimi. Una coppia perfetta, il cui affiatamento sembra iniziato tanti anni fa.

«Signorina Mayfield, Signor Sallow, posso farvi i complimenti? Siete incantevoli» La professoressa Allium si approcciò a noi con gentilezza per rompere il ghiaccio e rivolgersi a me per togliersi una curiosità: «Alla fine non mi hai più detto chi è stato a inviarti quelle rose... le mie rose... brutalmente recise.»

«Oh già! È che...» Il mio sguardo si spostò fugacemente verso Oneiro che, in lontananza, scherzava e si divertiva con Costance: «è che non sono mai riuscita a risalire a chi sia stato.»
Dietro di lei il professor Sharp mi guardò sollevando un sopracciglio, con l'espressione di chi non se la beve e, girandosi si allontanò da noi.

«Rose?» Mi chiese Sebastian incuriosito.
«Non ne sa nulla signor Sallow? Qualcuno ha pensato bene di inviare delle rose alla signorina Mayfield, un gesto galante se non fosse che sono state recise di nascosto dalla mia collezione privata. Se non fosse successo nel suo periodo di assenza da Hogwarts, avrei pensato senza dubbio a lei! Il modo in cui sono state tranciate è la cosa che mi fa più male! O poveri fiorellini, se ci penso...»

«No, non ne sapevo nulla! Rose, eh?» Sebastian si girò verso di me con un sorriso sbeffeggiante aspettando una mia risposta.

«Oh beh, era solo una curiosità che mi era rimasta. Ormai il danno è fatto. Vi lascio alla vostra serata!» la professoressa si congedò da noi, raggiungendo il professor Sharp, lasciando me con Sebastian che continua a guardarmi in attesa di una risposta.

«In realtà so chi è stato, ma non mi sento di fare la spia.» Risposi dopo qualche secondo, capendo che non avrebbe lasciato cadere l'argomento. Il mio sguardo tornò fugacemente in direzione di Oneiro, poi sentii Sebastian chiedermi: «E come mai la persona che ti ha regalato quelle rose non è qui con te adesso?», anche lui indicando con lo sguardo esattamente dove avevo guardato io un secondo prima. Abbassai lo sguardo imbarazzato, lo risollevai per guardarlo negli occhi e sorridendo risposi: «Perché volevo stare con te».

«Bene.» Rispose con un sorriso soddisfatto e impertinente. Che tremendo, me lo aveva fatto confessare!

«Allora, mi permetti?» Mi chiese accennando ad un inchino, prendendomi la mano.

«Di farmi pestare i piedi da te?» Replicai con una punta di scherno, suscitando in lui stupore e poi un sorriso di sfida: «Che ti fa pensare che non sappia ballare?!» e continuando a stringere la mia mano mi tirò a sé.

«Cos'è una sfida? Accetto!» Dissi lasciandomi guidare da lui.

Eravamo stretti l'uno all'altro, muovendoci a cerchio nella pista da ballo, con passi aggraziati.

«Rose... che cosa banale!»
«Oh, ma smettila! Potresti fare qualcosa di diverso e concreto, rispetto ai soliti commenti piccati» lo stuzzicai io.

A queste parole, Sebastian mi rispose con uno dei suoi sorriso malizioso e, avvicinando le sue labbra al mio orecchio mi sussurrò: «L'ho già fatto. Lo troverai vicino al tuo letto quando tornerai stasera in camera».

Lo guardai curiosa e contenta, non avendo idea di cosa aspettarmi, ma non ebbi modo di replicare che un fragoroso boato arrestò le attività di tutti i presenti, facendo tremare l'intera sala; qualche ragazzo cadde anche a terra, tanto era forte il sisma inaspettato.

Le persone cercavano disperatamente di incontrare gli sguardi dei loro amici, sperando di trovare rassicurazione e cercando di capire cosa poteva essere successo. Altri sguardi, soprattutto degli studenti più piccoli, erano carichi di paura, gli occhi spalancati e le labbra leggermente tremolanti, manifestando una sensazione di terrore e incredulità di fronte all'evento improvviso.

«Cosa sta succedendo?» Chiesi a Sebastian che mi teneva saldamente le spalle tra le sue mani, mentre cercavamo riparo rannicchiati sotto ad uno dei tavolini della sala .

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