HOGWARTS LEGACY | Diario del...

By MaybeS0m3day

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Questo diario riprende il filone principale del gioco Hogwarts Legacy [presenti spoiler del gioco], con aggiu... More

Giorno 0 - Notte prima della partenza
Arrivo ad Hogwarts
Primo giorno di scuola - 1 parte
Primo giorno di scuola - 2 parte
Hogsmeade
Erbologia e Pozioni
La biblioteca
Domenica
Stanze segrete (parte 1)
Stanze segrete (parte 2)
Amicizie
Professor Fig
Poppy Sweeting
Dal campo da Quidditch ai Tre manici di scopa
Normalissime giornate da Grifondoro
Un Grifondoro e due Serpeverde
Feldcroft
Astronomia
In missione con Amit
Scriptorium
Stelle e pensieri
Amortentia?
Arriva l'inverno
Imperio
Rivelazioni e divinazioni
Filtri e Feltri
Litigio
Prima di Natale
Il trittico è completo
Ciò che fai a capodanno fai tutto l'anno
Avada Kedavra
Lutto
Ricominciano le lezioni
Infaustus Gaunt
Natty in pericolo
Veritaserum
Animagus
San Valentino Sucks
Il destino di Anne
Candele e sentimenti sospesi
Gelosia
Studiamo per i G.U.F.O.
Verso la conclusione
Festa di fine anno part. 1
Festa di fine anno part. 2
Ultimo giorno
Diario del 6° anno ad Hogwarts
Un ringraziamento 🎁

Oneiro Threecoins

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By MaybeS0m3day

2 Marzo 1891

Caro Diario,

questa mattina ero troppo emozionata al pensiero di tornare a lezione con Sebastian! Girare per i corridoi della scuola senza vederlo era stata una tortura, non mi stancherò mai di ripeterlo.

Ci eravamo dati appuntamento davanti alla fontana con le sirene della sala centrale, così da andare insieme verso l'aula di Difesa contro le arti oscure e seguire la lezione della professoressa Hecat. Mi sono organizzata arrivando in anticipo, mettendomi a sedere sul bordo della fontana in direzione da dove sarebbe arrivato tenendo in considerazione la posizione del dormitorio dei Serpeverde. L'attesa era micidiale, non riuscivo a tenere fermi i piedi che battevano ritmicamente a terra.

Finalmente vidi la sagoma di Sebastian che si avvicinava, accompagnato da Infaustus e, quando furono abbastanza vicini saltai in piedi esclamando: «ECCOTI QUA!»
«Per Merlino! Cos'è stato? Vuoi farmi prendere un infarto?» Sbottò Infaustus, mentre Sebastian nom riuscì a contenere una risata che provò a nascondere con il dorso della mano.
«Sono emozionata come se fosse il primo giorno di lezione, non puoi capire da quanto aspettavo quest-», ma non riuscii a finire la frase perché Sacharissa arrivò come una scheggia aggrappandosi al braccio di Sebastian: «Sebastian, avevi promesso che mi avresti aggiornata, ma da quando sei tornato a scuola sei diventato irraggiungibile!» poi si girò verso di me e aggiunse: «Era più facile comunicare con lui tramite gufo, che qui di persona a scuola!».
«Ah. Si?» Risposi stizzita incrociando lo sguardo impacciato di Sebastian.

Più Sacharissa parlava di come si sentissero regolarmente tramite lettere - durante il periodo di assenza di Sebastian da Hogwarts - più un senso di irritazione cresceva in me. Cercai anche lo sguardo di Infaustus, per capire la situazione, ma mi parve tranquillo e impassibile. Sono forse io che sto facendo un dramma per un nonnulla?

Tutto il tragitto verso l'aula della professoressa Hecat lo feci in silenzio, immersa nei miei pensieri, con la quarta incomoda attaccata al braccio di Sebastian e il mio umore azzerato rispetto all'inizio del nostro incontro. Non potevo cambiare o annullare i miei sentimenti, provavo una delusione cocente.

«Sono arrivata alla mia aula.» Esclamò Sacharissa, fermandosi davanti l'aula di incantesimi, tenendo ben saldo il braccio di Sebastian. Io e Infaustus ci girammo verso di loro, aspettando Sebastian per proseguire verso l'aula di Difesa contro le arti oscure, che distava un'altra rampa di scale, ma come risposta ottenemmo un: «Vi spiace... ?» da Sacharissa.

Ah, pure.

Sospirai e ripresi a salire le scale. «Sei silenziosa, non parli più?» Mi chiese Infaustus che saliva i gradini dietro di me.
«Scusa Infaustus, ho fretta, a dopo!» Non avevo voglia di parlare con lui in quel momento, cominciai a salire i gradini a due a due e, una volta entrata in aula, raggiunsi subito il primo viso familiare su cui posai lo sguardo: Amit.

«Ciao! Dormito bene? Hai una faccia!» Mi salutò lui con un sorriso.
«Non è niente. Niente che un bel duello non possa cancellare...» Mi stiracchiai, allungando le mani sopra la testa. Ed era vero, un duello fatto bene avrebbe aiutato a rilassarmi e ritrovare il focus.

Proprio ieri sera abbiamo parlato di riprendere il nostro rapporto a piccoli passi - io e Sebastian- e oggi devo assistere a questo. La mia mente vagava tra un pensiero e l'altro ad una velocità spaventosa, quello di cui avevo bisogno in quel momento era concentrarmi su altro per evitare parole o reazioni di cui mi sarei potuta pentire.

«Capisco, quando io sto così mi rifugio in un bel libro e tutto il resto svanisce!»
Ripensai ai miei romanzi preferiti, e concordai con lui.
«Se vuoi dopo ti presto dei libri che penso potrebbero piacerti. A proposito, hai ricevuto il mio gufo, vero? Spero sia stato utile.» Disse Amit riferendosi all'appunto che trovò tra gli effetti personali di Oneiro. «Si, ti ringrazio! voglio farlo vedere alla professoressa Weasley, anche se non so bene cosa dirle riguardo a dove l'ho trovato.»
Amit: «Beh, potresti dirle che-»
«Bene ragazzi, ai vostri posti: iniziamo la lezione!» Esclamò la professoressa Hecat interrompendo la nostra conversazione. «Oggi ci prepariamo ad affrontare i duelli di gruppo. Le coppie verranno scelte a caso, dovete essere pronti ad affrontare sfide in ogni evenienza, non sempre le cose andranno secondo i piani e questo vale anche per i partner con cui vi troverete ad affrontare eventuali sfide fuori dal castello!» Spiegò la professoressa posizionando gli studenti in due file indiane una di fianco l'altra.

«Lo studente che troverete al vostro fianco sarà il vostro compagno di duello. Cominciamo subito con la prima coppia: Natsai Onai e Garretth Weasley contro Samantha Dale e Poppy Sweeting! Prego, posizionatevi sulla pedana e iniziate il duello utilizzando gli incantesimi imparati fino a questo trimestre.»

Mi girai e - avete voglia di prendermi in giro? - il mio compagno sarebbe stato Oneiro!

Alzai gli occhi al cielo, questa giornata non poteva andare peggio di così e, mai come oggi, il suo sorrisetto compiaciuto mi dava ai nervi. Sarà il mio pessimo umore, ma oggi proprio non sopportavo nulla!
«Pronta a sbaragliare la concorrenza?» Chiese guardandomi con quel suo sguardo penetrante.
«Speravo che un bel duello potesse risollevarmi il morale, e invece...» sbuffai io in tutta risposta. «Oh andiamo, dammi una possibilità. Possiamo rendere quest'esperienza unica. Fidati di me.» Si lamentò scherzosamente e, dopo queste parole, la professoressa Hecat decretò i vincitori del duello: Weasley e Onai con 50 punti a Grifondoro!

Quando giunse il nostro turno, Oneiro salì per primo sulla pedana da combattimento, si girò verso di me porgendomi la sua mano per aiutarmi a salire come un vero gentiluomo. Accettai istintivamente, e solo dopo averlo visto nascondere un'espressione di sorpresa, mi resi conto che forse era la prima volta che lo vedevo spontaneo.
Mi guardai velocemente intorno, tutti gli occhi erano puntati su di noi, e il mio sguardo incrociò quello di Sebastian, ma lo distolsi velocemente. Non mi sarei fatta distrarre come quella volta nel campo evocatore.

Estrassi la bacchetta, concentrando tutte le mie attenzioni sugli avversari che avevo davanti: Emmett Malfoy e Octavia Lestrange.
«A quanto pare siamo tre contro uno, questo duello sarà più facile del previsto!» Disse Octavia poggiando spavalda la sua mano sulla spalla di Emmett e guardando Oneiro.
«Mica sono come voi io, non barerò la partita per farvi un piacere, cosa credete?»
«Perchè siamo amici, Oneiro! E lei è-» disse Emmett allargando le braccia e indicando verso di me, ma Oneiro lo interruppe: «E in questa occasione siamo rivali, preparatevi ad uno scontro senza esclusione di colpi.»

Mi sarebbe piaciuto sentire come continuava la frase di Emmett, ma trascinata dagli eventi mi unii alla loro conversazione: «Potrei battervi anche tutti e tre insieme»

«Quando avete finito di conversare, potreste anche iniziare il duello. O volete che vi porti una tazza di tè?» Sentenziò la professoressa dando ufficialmente il via alla sfida.

Per essere un allenamento a scuola, i due Serpeverde stavano usando troppa ferocia, convogliando i loro attacchi tutti su di me.
Ero notevolmente rallentata da questi attacchi ripetuti e frenetici che rompevano i miei scudi un attacco si e uno no.
Dovevo pensare bene alle mie mosse, non potevo usare gli incantesimi che ero solita usare e che non dovrei conoscere. Non mi riferisco a quelli senza perdono, ma anche un "semplice" Confringo a scuola era fuori discussione.

Lanciai un Levioso su Octavia, ma fu schivato con un Protego mentre il mio scudo fu rotto da un attacco di Emmett. Ero vulnerabile e Octavia ne approfittò per lanciare un Depulso per farmi cadere fuori dalla pedana. Ho sentito un violento impatto sul mio petto, più aggressivo rispetto a ciò che mi sarei aspettata; potevo sentire i miei piedi abbandonare il pavimento e perdere il controllo dei miei movimenti, quando, prima di lasciare la pedana, venni ritirata dentro da un Accio evocato da Oneiro.
Tornai indietro ad una velocità tale che mi sorprende come non abbia rigettato la colazione del mio primo giorno ad Hogwarts!
Non ero l'unica ad essere sorpresa, tutti intorno a noi, compresi i nostri due avversari rimasero a bocca aperta per lo spettacolo e per come venni saldamente afferrata da Oneiro, che mi teneva un braccio intorno alla vita. Approfittammo di quell'attimo di esitazione per attaccare simultaneamente e mettere fine a questo incontro una volta per tutte.

«50 punti a Corvonero e 50 a Grifondoro» Esultò la professoressa, per poi aggiungere: «Devo ammettere, sono molto colpita da quello che ho visto, aggiungerò...ulteriori 50 punti per Corvonero. BRAVO Oneiro, bravo!»

"Grazie del salvataggio, ma puoi lasciarmi andare adesso." Dissi a Oneiro che teneva ancora la presa sul mio fianco.
«Pardon, avevo paura di perderti!» Sogghignò lui prima di lasciare la presa, permettendomi di raggiungere i miei compagni Grifondoro.

«C'è chi fa conquista nei salotti o ai balli, per Maeby succede nei duelli organizzati dalla Hecat!» Sentii Garreth scherzare quando lo raggiunsi.

«Ma cosa dici?!» lo ripresi io con un'espressione contrariata, ma Nellie concordò con la tesi di Garreth puntualizzando: «Fidati, non si parlerà d'altro per almeno una settimana!»

˜

Dopo aver passato le restanti lezioni a schivare conversazioni indiscrete e ignorare sguardi indagatori con successo, venni intercettata proprio mentre mi dirigevo verso la stanza delle necessità: «Maeby, ecco dov'eri! Maeby, hey! Aspetta!» Sebastian era dietro di me che mi chiamava, ma non mi fermai e cominciai a salire le scale più velocemente per seminarlo. Girato l'angolo, entrai in uno dei ripostigli dismessi presenti nella torre di astronomia. Non ero dell'umore di parlare, avrei finito per chiedergli spiegazioni sul perchè aveva escluso me, ma non si era fatto problemi a tenersi in contatto con Sacharissa durante tutto il periodo in cui è stato assente. Non era una conversazione che avevo voglia di intraprendere in quel momento.

Sentii i suoi passi superare il ripostiglio, aspettai un po' prima di uscire dal mio nascondiglio e scendere le scale per evitare l'incontro con lui.
Mi dispiace, ma sono stata sempre disponibile, forse pure troppo con Sebastian, avrà sicuramente le sue ragioni, rispetto a tutto quello che abbiamo passato questa è una sciocchezza, lo so! Ma sono anche stanca di essere sempre io quella comprensiva, di venire incontro, di capire. Ora sono io che ho bisogno del mio spazio.

Stavo ancora scendendo le scale quando una lettera recapitata da un gufo mi cade sulla testa:

"Cara Maeby,
spero che questa lettera ti raggiunga al più presto e possa convincerti ad incontrarmi per aiutarmi con una faccenda urgente che devo risolvere. Per favore, non so proprio a chi rivolgermi se non a te, la tua presenza e il tuo consiglio sarebbero un onore e un privilegio. Mi auguro che tu possa considerare questa richiesta con la dovuta attenzione.
Ti sto aspettando all'uscita ovest di Hogwarts.
Attendo con impazienza di vederti,
Oneiro."

Mai chiedersi a inizio giornata se potrà andare peggio, perché lo farà sicuramente, ma la mia curiosità, unita alla mia incapacità di rifiutare un aiuto, mi portò al luogo dell'appuntamento.

Ponte coperto di Hogwarts

Lo trovai immerso in un paesaggio che rispecchiava perfettamente il nostro stato d'animo.

Il cielo si estendeva in una tela grigia e cupa, l'aria sembrava carica di elettricità, come se dovesse piovere da un momento all'altro. Alle spalle di Oneiro si poteva a malapena distinguere la struttura in legno del ponte coperto di Hogwarts, quasi totalmente inghiottito dalla nebbia, trasformando l'intero panorama in un desolante manto di grigio.

Per la prima volta trovai un Oneiro preoccupato, il suo sorrisetto e sguardo furbo avevano lasciato il posto ad un'espressione pensierosa e sinceramente preoccupata. Fissava un punto nel vuoto mentre aspettava e picchiettava nervosamente la sua bacchetta contro l'indice della mano sinistra.

«Come posso aiutarti?», e come risposta alla mia domanda ricevetti un sussulto, non avendo visto e sentito il mio arrivo.

Mi spiegò che aveva bisogno con urgenza della pozione Sonno senza sogni per questa notte; la sua scorta era terminata e il tizio che aveva pagato per procurargli uno degli ingredienti prese i soldi in anticipo e non si fece più trovare.

«Perché ti serve urgentemente una pozione per non sognare?»

Oneiro rispose senza esitare e senza fare giochetti, questa volta era serio e disperato, anche se si impegnava per non farlo vedere: «Ho un'abilità, ereditata da mio nonno, quella di fare - talvolta- sogni premonitori. Non a caso il nome. Ultimamente, però, c'è qualcosa di strano, in questi sogni ho costantemente paura e la sensazione di pericolo non si ferma al sogno.»

Fece una pausa e sollevò la manica del soprabito mostrando una bruciatura sul braccio: «L'ultima volta che ho sognato mi sono svegliato con questa. Nel sogno mi sono ritrovato in un rogo.» Poi si girò verso di me e con un fare grave mi chiese: «Hai mai la paura che se muori in un sogno potresti non svegliarti più?»
Lo guardai con gli occhi sgranati: «Oneiro, ma cosa dici? Certo che no!»
La mia risposta spontanea lo mise in soggezione, spostando lo sguardo verso il basso, così azzardai un'ipotesi per tranquillizzarlo: «Potresti soffrire di sonnambulismo, forse quella bruciatura te la sei fatta veramente e non lo sai...»
«No, Amit ha confermato che ero nel mio letto. Era presente anche lui in camera, si è svegliato di soprassalto sentendo le mie urla e continuando a sentire il dolore al braccio ho visto questo.»
«Capisco... quindi cosa ti serve da me?»

E ricevetti una risposta spaventosa: dovevo aiutarlo a recuperare il veleno di acromantula[1].
Ho provato in tutti i modi a desistere, ma... ho ceduto alle sue suppliche disperate e sincere.

Parlando, abbiamo scoperto che la persona che aveva pagato è morta nella tana dell'acromantula e io la conoscevo, o meglio: ne ho sentito parlare da Adley Edgar, il commerciante di Aranshire.[2] Spiegai che questa persona non è sparita per rubargli i soldi, ma è morta nella tana dell'acromantula di nome Fuggiasco, e io, ahimè, so dove si trova.

Almeno potevo approfittare di questa situazione per chiedergli del simbolo runico, ma - mentre eravamo in cammino - mi precedette: «Hai mai visto questi simboli qui in giro?» Mi chiese mostrandomi il foglio originale che Amit aveva copiato e inviato tramite Gufo.

Deglutii e pensai un attimo prima di rispondere, che mi stesse mettendo alla prova? Forse sapeva che Amit aveva frugato tra le sue cose, ma decisi di rispondere sinceramente... magari omettendo qualche passaggio: «Si, li ho visti. È il motivo per cui sono ad Hogwarts, ho cominciato a fare ricerca su questo argomento da prima con il professor Fig...», presi un attimo fiato prima di continuare, ma lui riempì quel silenzio: «Mi spiace, mi piaceva il professor Fig. Ti manca? Scusa. domanda invadente e scontata.»
«No, è gentile da parte tua domandarmelo. I miei amici preferiscono evitare l'argomento, ma io non voglio dimenticarlo.» Mi schiarii la voce e ripresi la spiegazione: «Comunque, dicevo: questi simboli ho cominciato a studiarli con lui e ora con la Weasley, quindi si. Li ho visti. E tu come ne sei venuto a conoscenza?»
«In sogno.»
«Oh! Capisco... e da quando sono iniziati questi sogni?»
«Più o meno dopo il tuo arrivo. Sono cominciati come semplici sogni in cui vedevo delle mura con queste rune raffigurate sopra e, fin qui, tutto normale. Poi ho cominciato a sognare te, che all'interno di una caverna, attivavi questi segni per poi sparire all'interno di una strana stanza. Una volta nel sogno eri insieme a Sallow in una caverna: tu eri impegnata a trovare ed attivare le rune, mentre lui - fermo - ti guardava lavorare rapito dai tuoi movimenti. Non lo biasimo».

Queste rivelazioni mi presero alla sprovvista, abbassai lo sguardo e continuai a camminare a testa bassa, sperando che i capelli nascondessero il mio imbarazzo dipinto sul volto.

«Quindi... sapevo già che conosci questi simboli, non per mia volontà, ma mi fa piacere che non mi hai mentito.» Si sforzò di fare un sorriso, quando si vedeva che continuava ad essere nervoso e preoccupato per qualcosa.

In quel momento mi sentii terribilmente in colpa per aver fatto rovistare tra le sue cose! Se solo fossimo stati più schietti dall'inizio!

«Cosa ti preoccupa? Non ti ho mai visto così.»

Sospirò e poi mi rispose: «Gli ultimi sogni che ho fatto sono confusi, non sono nitidi come quelli di prima. So soltanto che mi trovo in un bosco, sto scappando da qualcosa e inciampo su un terreno che a primo acchitto sembra normale, ma al contatto con esso una strana energia si sprigiona e mi brucia.
Inizialmente mi svegliavo senza problemi, poi ho cominciato a far fatica a tirarmi fuori dal sogno e poi la cosa è peggiorata riportando anche le ferite al mio risveglio. Capisci ora perchè ho paura di riaddormentarmi?».

La situazione sembra seria e preoccupante. Totalmente nuova rispetto a quello visto finora.

˜

Non descriverò la lotta con l'acromantula, non ho nessuna intenzione di riviverla, ho paura che avrò bisogno anche io della pozione Sonni senza sogni! L'unica cosa che vale la pena appuntare è che usammo parecchia pozione rigeneratrice e parte della nostra scorta andò distrutta da quella bestiaccia, che alla fine ebbe la peggio.
Usciti illesi dalla tana di Fuggiasco, tramite la metropolvere tornammo al castello in poco tempo, troppo stanchi e provati dallo scontro per farcela a piedi o in volo.

La neve che fino a qualche giorno fa ricopriva interamente il paesaggio aveva cominciato a sciogliersi, ritirandosi ai bordi della strada o su alcuni cespugli, lasciando spazio al ghiaccio che faceva la sua comparsa sulle strade e sui gradini in pietra.
Fu proprio il ghiaccio il responsabile della mia rovinosa caduta provocandomi una slogatura alla caviglia.
Uscita illesa dalla tana dell' acromantula per poi infortunarmi sui gradini di uno dei posti che dovrebbe essere più sicuri al mondo, incredibile!

«Vieni, ti aiuto.» Oneiro provò a prendermi in braccio, con il rischio di cadere anche lui a causa del ghiaccio e non avevamo più pozioni rigeneratrici in grado di farmi guarire in fretta.
Si spogliò del suo soprabito pregiato di Corvonero e lo poggiò a terra: «Siediti qui sopra.» Mi invitò lui e dopo averlo guardato con fare interrogativo feci come mi disse.
«Wingardium leviosa», e pronunciato l'incantesimo, mi scortò fin dentro le mura facendomi fluttuare sul suo soprabito.
«Capacità e ingegno tipiche da Corvonero, complimenti.» Commentai io seduta su l'improvvisato mezzo di trasporto.
«Signorina Grifondoro, l'ho forse sorpresa in positivo oggi?» Rispose guardandomi con la coda dell'occhio e con un sorriso compiaciuto.

Provai a nascondere il sorrisetto che mi provocò quell'innocente scambio di battute, ma non sfuggì all'attento sguardo di Oneiro, che sembra avere gli occhi anche dietro la testa: «Che carina quando provi a nascondere i tuoi sentimenti per me!» Sghignazzò lui, quando vide il mio sguardo infuocato si mise sulla difensiva ridendo: «Scusa, scusa! Scherzavo!»

«Ci sono Garreth e Nellie, portami lì!» Dissi indicando il punto del giardino in cui avevo visto i miei amici, sicura che uno dei due avrebbe avuto una pozione rigeneratrice per rimettermi in sesto, e così fu.
Il tutto, ovviamente, con i soliti sguardi curiosi - a cui non mi abituerò mai - che ci videro arrivare in quel modo bizzarro.

Assicuratosi che stessi bene, Oneiro mi ringraziò per averlo aiutato e ci salutò allontanandosi in tutta fretta per preparare la pozione Sonni senza sogni che tanto gli serviva.

«Lo so, lo so. Domani tutta la scuola non farà che parlare anche di questo.» Dissi a Nellie prima che potesse farlo lei.
«Lo sai.» Rispose con uno sguardo che non lascia fraintendimenti.

-

-

- Glossario:

[1] Acromantula: Animale magico di enorme dimensione che ha le sembianze di una vedova nera. È una delle più pericolose e mortali del mondo magico.

[2] Aranshire è una piccola contea presente nei dintorni di Hogwarts.

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