HOGWARTS LEGACY | Diario del...

By MaybeS0m3day

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Questo diario riprende il filone principale del gioco Hogwarts Legacy [presenti spoiler del gioco], con aggiu... More

Giorno 0 - Notte prima della partenza
Arrivo ad Hogwarts
Primo giorno di scuola - 1 parte
Primo giorno di scuola - 2 parte
Hogsmeade
Erbologia e Pozioni
La biblioteca
Domenica
Stanze segrete (parte 1)
Stanze segrete (parte 2)
Amicizie
Professor Fig
Poppy Sweeting
Dal campo da Quidditch ai Tre manici di scopa
Normalissime giornate da Grifondoro
Un Grifondoro e due Serpeverde
Feldcroft
Astronomia
In missione con Amit
Scriptorium
Stelle e pensieri
Amortentia?
Arriva l'inverno
Imperio
Rivelazioni e divinazioni
Filtri e Feltri
Litigio
Prima di Natale
Il trittico è completo
Ciò che fai a capodanno fai tutto l'anno
Avada Kedavra
Lutto
Infaustus Gaunt
Natty in pericolo
Veritaserum
Animagus
San Valentino Sucks
Il destino di Anne
Candele e sentimenti sospesi
Oneiro Threecoins
Gelosia
Studiamo per i G.U.F.O.
Verso la conclusione
Festa di fine anno part. 1
Festa di fine anno part. 2
Ultimo giorno
Diario del 6° anno ad Hogwarts
Un ringraziamento 🎁

Ricominciano le lezioni

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By MaybeS0m3day

14 Gennaio 1891

Caro Diario,

Come promesso a Garreth, il giorno dopo sono tornata a lezione. Ho ricominciato ad uscire dalla mia stanza e a ripremdere la vita di tutti i giorni a piccoli passi: faccio colazione, seguo le lezioni e poi corro in camera mia.
Cerco di evitare il più possibile di essere fermata per i corridoi da studenti che si congratulano, che fanno domande sullo scontro con Ranrok e Rookwood, o che chiedono aiuto per svariate cose. In questo, come sempre, Natty e Nellie sono state d'aiuto facendo da scudo, impedendo che una di quelle situazioni si verifichino, così come anche Garreth e Cressida si sono aggiunti, rivelandosi molto premurosi e gentili.

Oggi però è diverso, è un mese esatto da quando ho questa foglia di mandragola in bocca, il che vuol dire che stanotte (luna piena ben visibile permettendo) io e Natty possiamo procedere con i preparativi della pozione animagus.
Spero non sia nuvoloso, altrimenti dovrò tenere questa foglia in bocca per un altro mese, fino alla prossima luna piena!!!

Serra di erbologia

Dopo la lezione di erbologia ho chiesto alla professoressa Allium qualche informazione sulla rosa blu, facendole vedere una di quelle ricevute.

"Come ben saprai" La professoressa enfatizzò queste parole alludendo al fatto che devo rimettermi sui libri e recuperare le lezioni perse finora: "La rosa blu non esiste in natura. Può essere semplicemente tinta o trasformata con un semplice incantesimo che cambi solo il suo colore. Questo le attribuisce il significato dell'impossibile, ma anche del mistero e l'irraggiungibile."

"Si può capire l'origine di questa rosa? voglio dire: se è stata creata con la magia oppure se proviene da qualche posto specifico... o se nasconde qualcos'altro" Chiesi titubante alla professoressa, non sapendo da che parte cominciare.

"Uhm vediamo..." La professoressa Allium prese la rosa e cominciò ad esaminare con attenzione sul suo banco da lavoro utilizzando una lente d'ingrandimento: "Non è stata tinta, hanno usato Convercoloris, l'incantesimo che cambia colore agli oggetti. Quando mi chiedi se può nascondere altro, cosa intendi esattamente?" Chiese la Allium continuando a tenere gli occhi sulla lente d'ingrandimento.

"Non saprei di preciso nemmeno io, professoressa..." Mi strinsi tra le spalle.

Mise i suoi attrezzi a posto e restituendomi la rosa disse: "...Sei molto diffidente sull'ignoto, non è vero? Magari è solo un gesto gentile da parte di una persona che tiene a te. Io qui non vedo nulla di sospetto."

Mentre osservavo pensierosa la rosa, rigirandola tra le dita, la professoressa aggiunse: "Resta solo da capire da dove arrivi. Gli oggetti non possono essere creati dal nulla, ma possono essere moltiplicati da un originale, oppure la persona ha una serra personale, oppure..." Si immobilizzò come se avesse avuto una rivelazione, corse verso una delle porte della serra e dopo averla spalancata esclamò: "PER LA BARBA DI MERLINO! LE MIE ROSE BIANCHE!"

Erano state decapitate dieci rose bianche dalla coltivazione privata della professoressa Allium che, anche se dal suo aspetto fanciullesco e aggraziato non si direbbe, quando si arrabbia è una di quelle persone che non vorresti avere vicino.

"Mi dispiace professoressa, prometto che quando troverò il responsabile glielo dirò subito" Dissi correndo sulla scalinata per lasciare il più velocemente possibile la serra e la professoressa inferocita.

Aprendo velocemente la porta principale della serra presi in pieno una persona che era ferma lì davanti: Leander Prewett!
Non ci parlavamo dalla storia delle api frizzole, praticamente mesi!

Feci un'associazione di pensieri talmente veloce che le parole uscirono dalle mie labbra senza controllo: "Leander, tu! Non dirmi che ci sei tu dietro a questo!" Gli urlai contro agitando la rosa blu davanti al suo naso.

Leander, toccandosi la testa con la mano e lamentandosi rispose: "L'unica cosa a cui stavo dietro era la porta! Ahia!"

"Oh, scusami... ti ho fatto male?" Chiesi realizzando che una porta del genere, presa a tutta velocità deve fare abbastanza male.

"No, niente di insopportabile. Suppongo che sia il nostro modo di mettere le cose in pari... non ho avuto il coraggio di parlarti da..."

Abbassai lo sguardo, imbarazzata, e continuai io per lui: "Già, nemmeno io sono venuta a cercarti..."

"Così tante volte avrei voluto dirti che mi dispiace, che ho capito che ho fatto una stupidaggine... lo so bene, mi si è ritorta anche contro, ehehe" Provò a sdrammatizzare per scrollare via l'imbarazzo.

"Va bene così, per me possiamo considerarla acqua passata, apprezzo le scuse" Gli dissi porgendogli la mano che accettò con una stretta ferma.

"Sicuro di non sapere niente di queste?" Gli chiesi mostrandogli di nuovo la rosa blu.

"Un altro regalo da un ammiratore segreto? Vai alla grande! ehehe, no io non ne so niente, ho chiuso con queste cose. Te lo giuro!".

Tavolo di astronomia di Hogwarts

Io e Natty siamo andate sulle mura del castello, per la precisione dove si trova il tavolo di astronomia, per continuare il rituale di trasformazione in animagus.

C'è qualche nuvola in cielo, ma niente che impedisca ai raggi di colpire la fiala in cui ho inserito la foglia di mandragola (finalmente libera!).

In questa fiala Natty mi ha fatto aggiungere una ciocca dei miei capelli, la crisalide di una falena falco testa di morte, e un cucchiaino d'argento di rugiada, ma non rugiada qualsiasi, bensì una rimasta in un luogo che non ha visto la luce del sole e che non è stato calpestato da piedi umani per sette giorni.

"Bene, ed ora?!" Chiesi trepidante.

"Ora dobbiamo mettere la fiala in un luogo buio e tranquillo in modo che possa riposare, poi devi aspettare il primo giorno di tempesta per berla..."

"Cosa?! Ma io pensavo che dopo un mese con la foglia in bocca avrei concluso il rito!" Protestai interrompendo la spiegazione di Natty.

Natty si toccò la fronte con la punta delle dita e con un sorriso circostanziato aggiunse: "Se fosse così semplice ci sarebbero molti più Animagus, non credi?" e come se non bastasse aggiunse: "Fino a quel momento, sia la sera che la mattina, puntando la bacchetta al cuore devi recitare l'incantesimo Amato Animo Animato Animagus."

"Uhm... ok" Dissi un po' delusa: "Non è tanto difficile, il problema sarà aspettare una tempesta di fulmini... che ne so quando ce ne sarà una?!"

"Dai, intanto andiamo a mettere questa boccetta nella stanza delle necessità, sicuramente lì c'è un posto sicuro!" Il sorriso di Natty è sempre così luminoso che nella notte risalta ed è così contagioso da farmi perdere il broncio.

Tornando verso il castello, nel cortile principale, c'erano ancora dei gruppetti di ragazzi, tra questi vidi anche il gruppo di Oneiro.

"Natty, accelera il passo..." Le dissi prendendola sotto braccio e puntando dritta verso il portone d'ingresso della scuola.

Non fui abbastanza veloce. Oneiro si staccò dal suo gruppo e raggiunse il portone prima di noi fermandosi lì davanti bloccandoci la strada: "Natsai Onai, buona sera!" Disse accennando un inchino e un sorriso: "Posso chiederti la gentilezza di concedermi 5 minuti con la tua amica?"

Natty si girò verso di me con uno sguardo interrogativo, mentre io continuavo a tenere la presa sul suo braccio: "Fai veloce, cosa c'è?" Chiesi ad Oneiro.

Lui abbassò lo sguardo e sorrise facendo un passo verso di me, poi guardò Natty aspettando che si allontanasse.
Alzai gli occhi al cielo e sbuffando dissi: "Natty puoi andare, ti raggiungo subito." Lasciai il suo braccio e girandomi verso di lui affermai: "Ma che siano 5 minuti".

"Cinque minuti è tutto ciò di cui ho bisogno!" Rispose con un sorriso impertinente per poi continuare: "Volevo solo sapere come stai, vorrei che mi permettessi di sdebitarmi per l'altra volta offrendo io un drink, ricordi?"

"Non c'è bisogno, puoi considerare quel debito saldato." Risposi riprendendo a camminare verso l'ingresso del castello, ma Oneiro mi afferrò saldamente per il polso, bloccandomi: "Ah-ah, i miei cinque minuti non sono ancora scaduti!"

"Lasciami subito il polso!" Risposi alterata da un simile gesto sfrontato e imprevisto.
Lui obbedì allentando la presa facendo scivolare la sua mano nella mia, che prontamente ritirai con uno scatto veloce.

"Perdonami, non sono abituato a dover chiedere qualcosa più volte..."

"Si vede." Lo interruppi io.

Oneiro si fece scappare una risata e poi continuò: "Seriamente, ci terrei tanto a coltivare un'amicizia con te. Permettimi di portarti ovunque tu voglia, dove ti senti più a tuo agio, prendi quello che desideri senza badare a spese. In cambio chiedo solo venti minuti del tuo tempo, sembra ragionevole?"

"Mi spiace Oneiro, ma ho saputo cose di te che non mi invogliano ad essere tua amica." Risposi sinceramente, per far capire che proprio non ero interessata, in più, l'ultima volta che trascorsi del tempo con lui mi sentii come una bambina sciocca. Ha un modo di fare e parlare che fa sentire come in trappola quando sei con lui. Sarà per lo sguardo magnetico con cui scruta attentamente il suo interlocutore mettendolo in soggezione, o per quel suo fare elusivo per cui è impossibile decifrare le sue intenzioni.

"Ti assicuro che non sai nulla." Rispose serio, e per la prima volta lo vidi senza il suo solito sorriso sornione sul volto.

Risposi con uno sguardo dubbioso e incerto, non sapevo come controbattere senza perderci troppo tempo.

Oneiro aprì la porta per me lasciandomi libera di passare e concluse: "Ti manderò un gufo. Per ora: buona notte."

Sempre più sconcertata varcai la soglia del castello, mi girai a guardarlo perplessa un'ultima volta e poi mi avviai a raggiungere Natty.

Ma chi si crede di essere?

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