HOGWARTS LEGACY | Diario del...

By MaybeS0m3day

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Questo diario riprende il filone principale del gioco Hogwarts Legacy [presenti spoiler del gioco], con aggiu... More

Giorno 0 - Notte prima della partenza
Arrivo ad Hogwarts
Primo giorno di scuola - 1 parte
Primo giorno di scuola - 2 parte
Hogsmeade
Erbologia e Pozioni
La biblioteca
Domenica
Stanze segrete (parte 1)
Stanze segrete (parte 2)
Amicizie
Professor Fig
Poppy Sweeting
Dal campo da Quidditch ai Tre manici di scopa
Normalissime giornate da Grifondoro
Un Grifondoro e due Serpeverde
Feldcroft
Astronomia
In missione con Amit
Scriptorium
Stelle e pensieri
Amortentia?
Arriva l'inverno
Imperio
Rivelazioni e divinazioni
Filtri e Feltri
Litigio
Prima di Natale
Il trittico è completo
Avada Kedavra
Lutto
Ricominciano le lezioni
Infaustus Gaunt
Natty in pericolo
Veritaserum
Animagus
San Valentino Sucks
Il destino di Anne
Candele e sentimenti sospesi
Oneiro Threecoins
Gelosia
Studiamo per i G.U.F.O.
Verso la conclusione
Festa di fine anno part. 1
Festa di fine anno part. 2
Ultimo giorno
Diario del 6° anno ad Hogwarts
Un ringraziamento 🎁

Ciò che fai a capodanno fai tutto l'anno

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By MaybeS0m3day

31 Dicembre 1890

Caro Diario,

È andato tutto storto!

Ho finalmente ricevuto notizie da Lodgok che mi diceva di raggiungerlo presso la miniera - dove ci eravamo già visti con l'ultima volta con Amit - per mostrarmi il diario di Gradbarb, ma quando sono arrivata sul posto ho capito subito che qualcosa non andava!

Arrivata sul posto, però, non ho trovato Lodgok ad attendermi. Ho perlustrato tutta la miniera da sola per cercarlo, affrontando i vari seguaci di Ranrok, fino ad incontrare proprio quest'ultimo.

«Tuu... finalmente faccia a faccia!» la voce graffiante e gutturale anticipava la ferocia del suo proprietario alla quale se ne aggiunse una seconda, sibilante e viscida, ma altrettanto agghiacciante: «Guarda cosa ho trovato, che gironzolava qui intorno!» Anche Victor Rookwood fece la sua comparsa, spingendo per una spalla il povero Lodgok verso di me.

Eravamo in trappola!

Sono ancora scioccata per quello che è successo dopo, quello a cui i miei occhi hanno assistito...

Lodgok è morto.

Ucciso per mano di quel folle di suo fratello che, accecato dalla smania di potere, ha sventato un attacco contro di lui per impadronirsi del diario. È successo tutto così velocemente! Io, non sono riuscita a prenderlo e ad impedirlo. Ho visto il povero Lodgok venire scaraventato contro un muro roccioso, per poi accasciarsi a terra e... e non rialzarsi più! I miei occhi erano ancora fissi e sgranati verso il corpo inerme del mio alleato quando, come accecato da una mania di onnipotenza, Ranrok rigirò i suoi attacchi anche contro Victor Rookwood, rompendo ufficialmente la loro labile alleanza.

I boati dati dal loro scontro mi hanno fatto trasalire, risvegliandomi dal mio stato dissociativo e, approfittando che le loro attenzioni erano orientate sulla loro reciproca distruzione, sono riuscita a scappare, lasciandomi il più velocemente possibile quella miniera alle spalle. Ero sfuggita indenne da una situazione letale, ma ancora una volta in svantaggio rispetto al nemico. 

Ranrok conosce la posizione dell'ultimo grande deposito di magia!
Questa cosa è preoccupante, devo avvertire subito il professor Fig.

˜

Sono scossa per quanto accaduto a Lodgok, ma non posso permettermi il lusso di fermarmi ad elaborare il lutto. Sembra che tutti gli eventi stiano condensando insieme, nello stesso momento, e io non so più a cosa dare la priorità, so soltanto che non posso fermarmi.

Il professor Fig mi ha risposto immediatamente, dandomi appuntamento alla sala delle mappe. A quanto pare, anche la quarta prova è pronta e mi stanno aspettando. Alla buon'ora!

I bolcini di Poppy e le investigazioni con Natty sul baule degli Ashwinder dovranno aspettare.Ho scritto un gufo a Sebastian, avvertendolo che la quarta prova è pronta e presto avrò novità, ma non ho ricevuto risposta.
Dovevo anche parlare con Infaustus riguardo Oneiro ma, anche questo, può aspettare.

Sala delle mappe

«La prossima prova richiede un livello eccelso di abilità magica e la capacità di interagire correttamente con vari tipi di animali magici.» Sentenziò il professor Rckham, dopo esserci aggiornati su tutto quello accaduto dall'ultima volta che ci siamo visti e constatata l'urgenza di dover procedere il più velocemente possibile.

Il professor Fig capì subito cosa mi aspettava osservando la mappa sotto di noi che illuminava una zona precisa.

Mi diede appuntamento vicino alla costa: «La professoressa Weasley non mi toglie gli occhi di dosso, non diamole motivo di correre dal professor Black. È meglio andare separati incontrandoci direttamente sul luogo!».

Io, come sempre, seguii i suoi ordini.

Costa a sud di Hogwarts

Arrivata al punto d'incontro, con il professor Fig ci mettemmo ad ispezionare la zona che, per la prima volta, era libera dai seguaci di Ranrok.
Questo ci permise di fare il nostro lavoro in tranquillità, ma anche con la preoccupazione che, se non erano lì, allora forse potevano avere già tutte le informazioni di cui avevano bisogno.

Grazie professor Bakar, se ti fossi mosso prima, magari ora non staremmo correndo come disperati contro il tempo!

Per accedere a questa maledetta quarta prova, il professor Fig giunse alla conclusione - alla luce di quanto ispezionato - che avrei dovuto trovare, domare e portare in questo posto un Graphorn. E così feci.
Questa volta devo ringraziare Poppy per tutto quello che mi ha insegnato sugli animali, specialmente su quelli così imponenti!

- Ritratto di un Graphorn

Seguendo le indicazioni del professor Fig raggiunsi la tana del Graphorn: un'enorme conca presente sulla costa marina, con resti di diverse carcasse impossibili da identificare.
Mi aggiravo con passi incerti, fichè non sentii un suono che riecheggiò nell'aria che mi provocò dei brividi lungo tutta la spina dorsale.

Il Graphorn uscì allo scoperto dalla sua tana e ad ogni suo passo la terra sotto di me vibrava. Cercai di raccogliere tutto il coraggio custodito dentro di me, ma in quell'istante partì alla carica!

Non mi aspettavo una tale velocità per una simile stazza, mi prese alla sprovvista e riuscii a schivare il suo colpo solo all'ultimo secondo, rotolando via.
Iniziò così uno scontro, non potei fare altrimenti, dovevo indebolirlo con tutti gli incantesimi più efficaci di cui ero a conoscenza!

Forse fu proprio lo scontro a dimostrargli il mio valore e ad ottenere la sua fiducia: approfittai di un momento in cui sembrava senza forze, tesi lentamente le mie mani verso i tentacoli che presenta sul suo muso. Sentii la sua pelle sotto le mie dita, una sensazione sorprendentemente morbida e liscia. Incredibilmente, il Graphorn accettò la mia offerta di amicizia. Si chinò leggermente verso di me, consentendomi di avvicinarmi ancora di più.

Il mio cuore si riempì di un coraggio rinnovato mentre continuo a interagire con lui, parlando in toni tranquilli e rassicuranti.

«Ho bisogno del tuo aiuto».

Osai avanzare questa richiesta, al che il Draphorn si abbassò maggiormente, come ad invitarmi di salire sulla sua groppa. Titubante, accettai e - insieme- tornammo dal professor Fig, riuscendo così ad accedere all'ultimo pensatoio.

Anche la quarta sfida fu superata con successo!

Mi si presentò l'ultimo pensatoio, quello con i ricordi del professor Bakar.
Vista la fatica per arrivare fino a questo punto, e con quanta riservatezza è stato protetto questo ricordo, non lo scriverò qui.

Sala delle mappe

Professor Rackham: «Non potevamo distruggere l'energia magica accumulata da Isidora senza mettere a rischio la magia stessa, di conseguenza, siamo diventati custodi. Sapevamo che un giorno, una persona in grado di vedere questa magia sarebbe arrivata. Abbiamo dovuto sottoporti alle prove per guidarti e non lasciarti ammaliare dal fascino della potenza che questa magia evoca nelle persone. Capisci le responsabilità che ne conseguono?»

«Capisco perfettamente, ma non mi sono dimostrata pronta, professore?»

«Si, lo sei, ma per accedere al deposito finale hai bisogno di una bacchetta speciale che ti permetta eludere la protezione magica che lo tiene al sicuro.» Rispose Rackham

Per concludere: Devo portare ad Olivander i manufatti raccolti dopo ogni prova così che possa creare la bacchetta necessaria per accedere al deposito finale.

Il professor Fig penserà ad avvertire il signor Olivander e, sorprendentemente, anche la professoressa Weasley! Finalmente si è deciso a chiamare i rinforzi!

Quest'ultima informazione mi ha dato carica e un senso di positività per continuare la missione. Il fatto di essere meno sola in questa storia, mi fa sentire un po' più leggera e, forse, mi dà la sensazione di alleggerirmi da tutte queste responsabilità.

˜

Sto aggiornando questo diario con le ultime informazioni ricavate dai Custodi prima di andare da Olivander. Come al solito lascerò il diario al sicuro nella stanza ma, vista l'importanza delle informazioni appena ricevute, trovo sia urgente scrivere tutto prima di partire, in caso mi dovesse succedere qualcosa e ad altri potrebbero tornare utili queste informazioni...

P.S. : sono stata così presa dagli eventi accaduti oggi, che non mi ero resa conto che è Hogmanay, la festa di capodanno! Ricorrenza che, soprattutto in Scozia, è molto sentita. Le persone, infatti, sono tutte prese dai preparativi della festa che va da oggi e continuerà fino al 1 Gennaio, beati loro!

Si pensa che il primo dell'anno sia uno specchio della fortuna o della sfortuna dell'anno neonato: "Ciò che fai a capodanno lo fai tutto l'anno".
Chissà cosa porterà a me...

1 Gennaio 1891

Caro Diario,

Come dicevo? "Ciò che fai a capodanno lo fai tutto l'anno"?

Arrivai alla bottega di Olivander ieri notte ma - nonostante fosse l'orario di chiusura - trovai la luce acesa e l'artigiano ad aspettarmi, allertato dal professor Fig dell'urgenza di questo lavoro.

Prese tutto il materiale che avevo a disposizione per ritirarsi nel retrobottega a lavorare alla bacchetta perfetta, quella che mi sarebbe servita per questo specifico compito.

Non sapevo quanto ci sarebbe voluto, camminavo nervosamente dentro il negozio, avanti e indietro, avanti e indietro.
Non mi resi nemmeno conto che, quando il signor Olivander riemerse dal retrobottega, Hogsmeade era già illuminata dai primi raggi di sole. Mi porse un pacchetto rettangolare con all'interno la bacchetta che accettai con un sorriso stanco, ma carico di speranza.

Chiusi la porta alle mie spalle appena uscita dal locale e mi guardai intorno per vedere le strade della cittadina deserte colorate con le prime luci sfumate dell'alba.

«Non c'è nessuno ad aiutarti... che ne dici di un incontro faccia a faccia?»

Il silenzio e il panorama suggestivo fu interrotto da una strisciante voce sibilante e minacciosa.

Rookwood in persona emerse dall'ombra del vicolo vicino il negozio con passi lenti e decisi.
Girava intorno a me lentamente, picchiettando la sua bacchetta sulla mano mentre mi parlava di come voleva unire le forze contro i goblin, con l'intento di appropriarsi del deposito di magia che, secondo lui, gli spettava di diritto.

«Non è quello che Charles Rookwood avrebbe voluto.» Fu l'unica cosa che dissi appena finì il suo sproloquio, puntandogli contro la mia bacchetta che per tutto il tempo avevo tenuto pronta all'uso. Lui continuava a camminare intorno a me, come un predatore che si diverte a giocare con la preda prima di attaccarla. Dopo la mia affermazione, però, quel suo sorriso finto svanì: «Sapevo che era inutile ragionare con una mocciosa. Lo dico sempre: I bambini devono essere visti e non uditi.»

I bambini devono essere visti e non uditi.

Fu come una doccia fredda, ero totalmente scioccata. Era stato lui, è sempre stato lui!

Approfittò di questo mio momento di distrazione per catturarmi. Dietro di me si materializzò un suo scagnozzo che mi prese alle spalle con forza, e mi portò nel castello di Rookwood utilizzando la smaterializzazione.

Volevano uccidermi nel loro quartier generale.

Per lo shock e per l'effetto della smaterializzazione, appena atterrata, mentre le mie spalle erano ancora serrate dalla presa dell'Ashwinder, un senso di nausea di instillò in me facendomi rimettere quel poco che avevo mangiato la sera prima.

Non so quanti fossero, una ventina sicuro, tra boia e assassini Ashwinder, contro me sola.
Anche se mi sentivo debole e spaventata, mi aiutai con tutte le forze possibili.

"Quanto vorrei che i miei amici fossero qui con me." Pensai.

Loro non c'erano, ma potevo comunque contare su altri alleati: le piante da combattimento allevate con Poppy e le pozioni distillate con Garreth, tra cui la mia adorata pozione del tuono! 

Gli attacchi mi giungevano da tutte le direzioni, ma le piante mi aiutarono come se avessi un alleato al mio fianco, e l'imprevedibilità della pozione che scagliava tuoni rallentò notevolmente gli attacchi, folgorando il maggior numero possibile di Ashwinder. Nel frattempo, potevo concentrarmi sulla strategia degli incantesimi da utilizzare per difendermi e attaccare i nemici, grazie alle preziose lezioni pratiche apprese durante le mie missioni clandestine con Sebastian e Natty! 

Fatti fuori i suoi tirapiedi, rimanemmo solo io e Rookwood: «È l'ultima volta che rallenti i miei piani, maledetta ragazzina!» il mago oscuro non esitò un secondo a scagliare contro di me la maledizione mortale Avada Kedavra.

Non potevo morire lì, adesso che ero così vicina da risolvere tutta questa faccenda, dovevo come minimo arrivare al deposito e rallentare Ranrok, non potevo accettare di morire prima.

Contrastai con tutte le mie forze la sua maledizione: un forte fascio di energia verde faceva forza contro la mia che era di colore blu, e che resisteva a tutti i costi, fino a che riuscii a rigirare il suo stesso male contro di lui. Un rumore sordo, un urlo strozzato e poi il corpo del mago oscuro che si accascia a terra.

Ho ucciso Victor Rookwood.

Con le ultime forze rimaste presi la metropolvere vicino al castello di Rookwood, che mi portò direttamente nel dormitorio femminle di Grifondoro.
Credo di aver perso i sensi appena poggiata sul mio letto, tanto era la stanchezza.

La frase: "Ciò che fai a capodanno fai tutto l'anno" continuò a tornarmi in sogno, ancora e ancora. Sognai anche Lodgok, ricordo la sensazione di non riuscire a respirare, come di un pianto che fa mancare il respiro e lampi verdi a intermittenza.

Quando mi sono svegliata era notte, Nellie e Natty erano nei loro letti a dormire. Mi tolsi la coperta che avevo addosso e che non ricordavo di aver avuto il tempo di prendere. Saranno state loro a coprirmi.
Cercando di non fare rumore per non svegliarle, andai in bagno per una doccia fresca e rigenerante. Ero completamente sudata.

La testa china e le mani poggiate sulle piastrelle bianche e fredde del bagno mentre il getto d'acqua pioveva copioso su di me. Rimasi così più del tempo necessario per lavarmi. Forse mi stavo illudendo che l'acqua potesse lavare via tutte quelle sensazioni di paura e perdizione che ho provato nel covo di Rookwood.

Legittima difesa, Maeby. Legittima difesa.

Tornata in camera notai che sul mio comodino c'erano dei fogli con una nota di Natty: "Erano nel baule confiscato agli Ashwinder":

È la prova scritta che, non solo è stato Rookwood a scagliare la maledizione contro Anne, ma anche che Solomon lo sapeva.

Devo dirlo a Sebastian!

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