HOGWARTS LEGACY | Diario del...

By MaybeS0m3day

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Questo diario riprende il filone principale del gioco Hogwarts Legacy [presenti spoiler del gioco], con aggiu... More

Giorno 0 - Notte prima della partenza
Arrivo ad Hogwarts
Primo giorno di scuola - 1 parte
Primo giorno di scuola - 2 parte
Hogsmeade
Erbologia e Pozioni
La biblioteca
Domenica
Stanze segrete (parte 1)
Stanze segrete (parte 2)
Amicizie
Professor Fig
Poppy Sweeting
Dal campo da Quidditch ai Tre manici di scopa
Normalissime giornate da Grifondoro
Un Grifondoro e due Serpeverde
Feldcroft
Astronomia
In missione con Amit
Scriptorium
Stelle e pensieri
Amortentia?
Arriva l'inverno
Imperio
Rivelazioni e divinazioni
Filtri e Feltri
Prima di Natale
Il trittico è completo
Ciò che fai a capodanno fai tutto l'anno
Avada Kedavra
Lutto
Ricominciano le lezioni
Infaustus Gaunt
Natty in pericolo
Veritaserum
Animagus
San Valentino Sucks
Il destino di Anne
Candele e sentimenti sospesi
Oneiro Threecoins
Gelosia
Studiamo per i G.U.F.O.
Verso la conclusione
Festa di fine anno part. 1
Festa di fine anno part. 2
Ultimo giorno
Diario del 6° anno ad Hogwarts
Un ringraziamento 🎁

Litigio

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By MaybeS0m3day

21 Dicembre 1890

Caro Diario,

Oggi ho litigato con Sebastian. È stato del tutto inaspettato, non immaginavo che la giornata potesse prendere questa brutta piega. Domande che erano sempre state sepolte nella mia mente cominciano a venir fuori inevitabilmente:

Mi ha manipolata per i suoi scopi? È mai stato realmente interessato a me?

Comunque, andiamo per gradi:

Ho passato gli ultimi cinque giorni dedicandomi alle mie ricerche su come migliorare l'utilizzo della Magia Antica insieme al professor Fig e, nel tempo libero dalle lezioni, a sistemare insieme a Penny il mio negozio ad Hogsmeade.
Mi sto impegnando a tenere un profilo basso, dopo le minacce di Solomon Sallow, la paura di essere espulsa da Hogwarts (per quanto Sebastian sia sicuro che non succederà mai) mi terrorizza. Come potrei tornare al mondo babbano dopo aver visto tutto questo e sapendo che c'è tanto altro da scoprire?!
Non posso tornare a vivere in una società che mi vorrebbe ombra di un uomo qualunque, purchè sia ricco?
Forse potrei rimanere comunque nel mondo magico e vivere con quello che ricavo dal negozio ad Hogsmeade, ma lasciare il castello mi provocherebbe una ferita che non saprei come rimarginare tanto facilmente.

Mi sento, stranamente, integrata in questo mondo così particolare e diverso da quello a cui sono stata abituata a Londra! Qui ho conosciuto persone che da subito mi hanno dimostrato un affetto incondizionato, inoltre, devo ammettere che adoro apprendere ciò che mi viene mostrato nelle lezioni di magia. La mia voglia di conoscenza e di potere non è mai stata così elevata, e mi piace scoprire quanto più in là possa spingermi, notando che molte abilità sembrano riuscirmi così naturali! 

Lasciare la scuola di Hogwarts non è un'eventualità contemplata. Non nei miei piani.


˜


Oggi, Io e Sebastian avevamo appuntamento al Belvedere a nord della foresta proibita per continuare la nostra ricerca sul trittico di Isidora.
Prima di partire, mi feci prudente e lasciai un biglietto con scritto dove ero andata, lo chiusi in una busta e chiesi a Nellie di darlo a Infaustus qualora non fossi tornata prima del coprifuoco, chiedendo, per favore, di non aprirlo.

Anticipazione: non è servito. Sono tornata prima del coprifuoco e il biglietto era ancora intatto sul mio letto.

La nostra avventura cominciò come tutte le altre, euforici di incontrarci in situazioni che solo noi avevamo il coraggio di affrontare, con la sicurezza che - stando l'uno al fianco dell'altro - avremmo superato qualsiasi ostacolo, perché insieme formiamo proprio una bella squadra.
Per questo motivo, non potevo immaginare che la serata si sarebbe conclusa in modo così diversa da come era iniziata.

«Ok, ecco il piano: sbaragliamo quanti più seguaci di Ranrok senza farci vedere e attirare l'attenzione e, una volta liberata la zona, iniziamo la perlustrazione.» Bisbigliai decisa a Sebastian che era al mio fianco, mentre scrutavamo da lontano gli ignari goblin che stanziavano davanti la grotta in cui dovevamo  accedere.
«Prima le signore!» Sebastian indicò la strada con la mano, con il suo solito sorriso scanzonato.
«Non so se interpretarlo come cavalleria o cosa...!» Scherzai accennando un inchino mentre mi rendevo invisibile con l'incantesimo di disillusione.

Seguendo il piano, la parte esterna alla miniera fu semplicissimo da liberare e perlustrare, entrammo in meno di 10 minuti.

«Formiamo proprio una bella coppia!»
Esclamai entusiasta, prima di entrare nella miniera, ormai sgomberata dai pericoli.
«Assolutamente si!» confermò Sebastian, raggiungendomi con un largo sorriso.

Ci siamo scambiati un rapido sguardo di intesa e poi ci siamo addentrati all'interno della miniera.

«Ranrok riuscirà a debellare la stirpe magica. Gli umani altezzosi, si sono messi in cima alla piramide.

«È tempo che qualcuno li rimetta al loro posto!»

Altri goblin di pattuglia, mentre altri erano intenti a lavorare del metallo ed atri ancora a scavare nel terreno.

Erano tantissimi. Io e Sebastian eravamo nascosti dietro un enorme masso, osservando e capendo come procedere.

«Hem, Maeby? - bisbigliò Sebastian - c'e una cosa che ho dimenticato di dirti. Questa grotta è stata dismessa a causa di una infestazione di... ragni.»

Mi girai verso di lui, cercando il suo viso, ma era reso invisibile dall'incantesimo di disillusione: «Ti eri scordato di dirlo, eh?» chiesi, alzando un sopracciglio «... Niente che non abbia già visto!», mi dissi per farmi coraggio.

«Questo è lo spirito giusto!» le sue parole mi arrivarono come un soffio caldo sul collo.

Una volta capita la strategia da attuare, siamo usciti dal nostro nascondiglio per farci strada lungo i cunicoli della miniera, sconfiggendo i nemici.

Più di una volta le nostre spalle si sono toccate: ogni volta che la situazione diventava troppo rischiosa, sentendoci circondati dai pericoli - istintivamente - i nostri corpi sembravano cercarsi e, con le schiene l'una contro l'altra, ci coprivamo letteralmente le spalle a vicenda. 

«Siamo stati fortunati, dei ragni nemmeno l'ombra!» dissi, guardandomi intorno, riprendendo fiato dopo il combattimento.
«I goblin sono troppo disgustosi perfino per i ragni!» Rispose Sebastian, alzando le spalle.

Mi scappò un sorriso tra i denti a quella battuta, ma lui era serissimo.

Continuando il nostro cammino, incontrammo altri seguaci di Ranrok da sconfiggere. La miniera era gremita di questi piccoli soldati corazzati e feroci. I loro occhi, totalmente neri, sembravano scintillare di un guizzo rossastro quando balzavano contro di noi, mostrando una fila di denti acuminati e brandendo le loro affilate armi di metallo goblin; il più resistente metallo al mondo.

Oltre alla sicurezza di avere Sebastian a proteggermi le spalle, potevo contare anche sulla destrezza che, ormai, ho raggiunto nel padroneggiare le giuste pozioni anche durante la frenesia di un duello, così come le piante da combattimento.

Una volta messa in sicurezza la zona, ci siamo dati alla perlustrazione della miniera.

Osservavo l'umida caverna, ormai spoglia, le cui uniche tracce che testimoniavano la presenza di goblin erano le distese di armi disseminate in giro. Gli unici suoni erano dati da arrotini di pietra incantati che continuavano ad affilare coltelli e il tintinnio dei martelli che, anch'essi incantati da qualche magia, continuavano a battere il metallo caldo. 

Fu in quel momento che mi resi conto del pericolo affrontato.

Era sempre così con Sebastian. Lo realizzavo sempre dopo! E, ogni volta, mi chiedo come sia possibile che noi due soli siamo capaci di tale forza.

«Ecco le rune!» Sebastian indicò il muro davanti a lui, su cui erano incise 3 grandi simboli runici, gli stessi associati alla Magia Antica.

«Avevi ragione, il posto è proprio quello giusto!» dissi, facendo comparire un sorrisetto compiaciuto sul viso di Sebastian.

Attivai i tre simboli colpendoli a velocità ravvicinata con incantesimi base e, come ogni volta, una stanza si rivelò a noi: un altro studio di Isidora.

Qui trovammo tantissimi suoi appunti e un'altra tela del trittico.

Il contenuto di quegli appunti confermano che Isidora riusciva a cancellare il dolore dalle persone, ma sembrano insinuare che oltre al dolore si perda anche qualcos'altro.

Gli scritti sono criptici e non entrano nel dettaglio, ma non instillano in me alcuna fiducia che la strada percorsa da Isidora sia la corretta da seguire.
C'è qualcosa di sinistro in questa storia. Troppe informazioni nascoste, troppi segreti...

Come anche a Feldcroft, anche in questo caso, trovammo una parete in cui potevo vedere nitidamente il sotterraneo di Hogwarts. Che curiosa casualità che, il sotterraneo gelosamente custodito da Infaustus Gaunt, sia in qualche modo collegato a questa storia con Isidora. 

Sotterraneo

Posizionata la tela trovata sul trittico, il dipinto cominciò a prendere forma: «Conosco quella costa.» Sebastian si dimostrò preparato, come al solito: «Ranrok ha invaso anche la miniera situata da quelle parti e tutta l'area circostante. Per il borgo di Marunweem è stato un disastro. Pare sia messo male come Feldcroft. Che dici, andiamo lì?». Era galvanizzato e impaziente, mentre io ero stanca e sfibrata da tutti quei combattimenti e i kilometri a piedi fatti. Consigliai di aspettare, era fondamentale preparare una strategia che finalmente ci avrebbe permesso di avere vantaggio su Ranrok, ma per farlo mi serviva ricevere notizie da Lodgok... ed è qui che le cose con Sebastian sono degenerate. 

«Hai notato che arriviamo sempre dopo Ranrok e i suoi seguaci? Forse so chi può aiutarci a stare - finalmente - un passo avanti a lui!» 

«E chi sarebbe?» Se l'aver frenato il suo entusiasmo di catapultarci subito in una nuova avventura lo aveva raffreddato un pochino, questa mia affermazione gli fece alzare un sopracciglio. Deglutii e risposi: «Qualcuno che conosce personalmente Ranrok. Mi ha chiesto di non rivelare il suo nome.»

«È un goblin? Ti prego, dimmi che non è un goblin!» La sua voce si fece bassa e seria, così come la sua espressione: «Lo sai che sono stati i goblin a maledire mia sorella. Hanno detto: "Deve esser vista e non udita".»

«Lo so, ma non tutti i goblin sono-»

«Non tutti i goblin COSA?! Hai dimenticato Feldcroft? La miniera che abbiamo appena attraversato?» il suo tono divenne gradualmente sempre più adirato, non lo avevo mai visto così arrabbiato, cominciava a sembrarmi suo zio, non mi permetteva di parlare, continuando a interrompermi.

I suoi occhi si fecero scuri e severi, e avanzò verso di me con fare minaccioso.

Era proprio questo il motivo per cui Lodgok mi chiese segretezza sulla nostra collaborazione: "Molte persone potrebbero non capire che maghi e goblin possono anche collaborare" mi aveva detto lui, e lo sapevo, ma non immaginavo che a pensarla così sarebbe stato uno dei miei migliori amici!

«Calmati, non mi stai ascoltando...» Riuscii a balbettare io.

«Perché dovrei ascoltare chi non capisce niente?! Sei qui dall'altro ieri, cosa credi di saperne tu? Ignorante.»

Mi arrivò come un pugno allo stomaco. Non potevo credere a cosa mi aveva detto e in che modo, quasi ringhiando con disprezzo.

«Sebastian, non stai ragionando lucidamente, non dici sul serio...»

«Oh lo penso eccome! INCREDIBILE!», e così dicendo uscì dal sotterraneo continuando a borbottare, lasciandomi sola e con gli occhi lucidi dal nervoso in quel luogo spoglio e desolato.

~

Spesso avevo volutamente ignorato dei segnali che mi avevano preoccupato, come per esempio la frase che disse: "Mi piace avere amici in debito con me", il modo strano in cui lo zio si comporta con lui, le bugie che gli ho visto raccontare a Infaustus.

Non posso non chiedermi che ruolo ho io in tutto questo. Gli servo solo per aiutarlo nelle missioni?

Non riesco a impedire alle lacrime di rigare il mio viso. Se ripenso a quello sguardo pieno di disprezzo riverso su di me... perché?

Stanza delle necessità

Ero tentata di creare una stanza in cui spaccare oggetti per scemare la rabbia, ma avevo paura di spaventare Tik, così ho optato per una meditazione improvvisata e una tazza di tè preparata da quest'ultimo.
Ora che va meglio, e ho la mente più distesa, posso fare un sunto di tutte le informazioni ottenute fino ad ora:

• La reliquia trovata tramite il libro di Salazar Serpeverde richiede un sacrificio oscuro di cui non sappiamo i dettagli;

• La magia antica ha gli effetti collaterali, se usata impropriamente, ma non sappiamo di preciso quali finchè i Custodi non mi mostreranno l'ultimo pensatoio;

• A parte Sebastian, tutti sono convinti che non ci sia una cura per Anne;

• L'incantesimo di divinazione Legame fatto con Natty conferma un legame tra Solomon Sallow e Victor Rookwood, dobbiamo scoprire che genere di legame sia, ma di questo, solo io e Natty ne siamo a conoscenza.

Niente di tutto ciò infonde speranza e capisco la frustrazione che può provare, ma occorre anche applicare un po' di autoconservazione! Che senso ha rischiare di morire inseguendo alla cieca un percorso di cui non si conosce la destinazione? Dobbiamo essere cauti e valutare bene le nostre mosse, ma questo Sebastian sembra non voler più accettare.
Sembra non interessargli nulla della sua incolumità e che il suo modo incauto di agire può ferire chi gli vuole bene, e non intendo solo fisicamente. Non pensa nemmeno minimamente a quanto potremmo essere devastati io, Infaustus ed Anne se gli capitasse qualcosa?

Gli importa qualcosa di quello che penso io?

Mi fa male la testa rimuginare ancora a questa faccenda, ma so già che stanotte non chiuderò occhio, perché il mio pensiero continuerà a tornare in quel maledetto sotterraneo e a quelle maledette parole.

Per un po' non voglio vederlo e sentirlo. Ho bisogno di una pausa da lui.

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