HOGWARTS LEGACY | Diario del...

Autorstwa MaybeS0m3day

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Questo diario riprende il filone principale del gioco Hogwarts Legacy [presenti spoiler del gioco], con aggiu... Więcej

Giorno 0 - Notte prima della partenza
Arrivo ad Hogwarts
Primo giorno di scuola - 1 parte
Primo giorno di scuola - 2 parte
Hogsmeade
Erbologia e Pozioni
La biblioteca
Domenica
Stanze segrete (parte 1)
Stanze segrete (parte 2)
Amicizie
Poppy Sweeting
Dal campo da Quidditch ai Tre manici di scopa
Normalissime giornate da Grifondoro
Un Grifondoro e due Serpeverde
Feldcroft
Astronomia
In missione con Amit
Scriptorium
Stelle e pensieri
Amortentia?
Arriva l'inverno
Imperio
Rivelazioni e divinazioni
Filtri e Feltri
Litigio
Prima di Natale
Il trittico è completo
Ciò che fai a capodanno fai tutto l'anno
Avada Kedavra
Lutto
Ricominciano le lezioni
Infaustus Gaunt
Natty in pericolo
Veritaserum
Animagus
San Valentino Sucks
Il destino di Anne
Candele e sentimenti sospesi
Oneiro Threecoins
Gelosia
Studiamo per i G.U.F.O.
Verso la conclusione
Festa di fine anno part. 1
Festa di fine anno part. 2
Ultimo giorno
Diario del 6° anno ad Hogwarts
Un ringraziamento 🎁

Professor Fig

181 16 58
Autorstwa MaybeS0m3day

20 Settembre 1890

Caro Diario,

Questa mattina, dopo aver prontamente intercettato Garreth nella sala comune e avergli chiesto di unirsi alla nostra uscita di gruppo del fine settimana - richiesta a cui ha subito risposto con entusiasmo - mi sono precipitata a incontrare il mio mentore tornato dal suo viaggio da Londra.

Ufficio del professor Fig.

«PROFESSOR FIG!» 
«Per la barba di Merlino! È la prima volta che uno studente è così felice di vedere un professore!» Scherzò divertito il professore, vedendomi irrompere nel suo ufficio come una furia.

«Professore, scusi l'irruenza, ma non crederà mai a cosa sia successo ieri!»

Il professor Fig, curioso e divertito mi ha fatto cenno di sedermi: «Prego, dimmi pure! Conoscendoti, non stento a credere che sarà qualcosa di formidabile.»

E, infatti, è stata così la giornata di ieri! Dopo aver seguito i fantasmi e aver sconfitto una grotta piena di ragni giganti che volevano cibarsi di me, sempre in quella maledetta caverna, non solo ho trovato le pagine mancanti del libro che stavamo cercando, ma ho anche scoperto cosa ha ucciso Sir Cornacchia, decapitandolo centinaia di anni fa!

Stavo recuperando le pagine strappate del libro proprio nel luogo indicatomi da Sir Cornacchia, ovvero il luogo in cui morì, quando un vento gelido e tagliente mi ha sfiorato la nuca, facendomi drizzare i peli dalla pelle d'oca.

Un'enorme statua - come quella incontrata alla Gringott - ha preso vita in quella grotta e mi ha scagliato contro un'enorme ascia di pietra che per pochi centimetri non ha centrato il mio collo, facendomi fare la stessa fine del povero Sir Cornacchia.

Ero esausta per aver già lottato contro i ragni giganti incontrati nel mio cammino all'interno di quella maledetta grotta, ma non potevo arrendermi! Ho stretto i denti e, onestamente, non so nemmeno io dove ho trovato la forza per lottare ancora e vincere.

«Una volta debellate anche le statue, davanti a me si è manifestata di nuovo quell'energia che mi attira sempre a sé come una calamita, la stessa che mi ha condotto dal libro, la stessa che ho avvertito anche quel giorno con lei alla Gringott...» mentre riprendevo un attimo fiato per continuare il mio racconto con il professor Fig, totalmente rapito da esso, mi incitava: «Sorprendente! Ti prego, continua» portandosi indietro i lunghi capelli bianchi con una mano e chinandosi in avanti per ascoltare con più attenzione.

«Ho usato la mia magia dove ho sentito intensificarsi quel cumulo di energia e, improvvisamente, mi sono trovata in una sala... una sala nascosta all'interno di Hogwarts! Lì un enorme dipinto, raffigurante un ex professore di questa scuola, ha preso vita! Le dice niente il nome Rackham?!»

«Non è per caso...»

«È lo stesso Rackham che abbiamo visto nel pensatoio trovato alla Gringott, lo stesso a cui appartiene la camera blindata e che anche Ranrok sta cercando. Mi ha spiegato che la magia che possiedo è chiamata "Magia Antica" e anche lui la possedeva quando era in vita.»

«Ma tutto ciò è sbalorditivo, e tutto questo è accaduto ieri? Perbacco, ma le tue giornate non durano ventiquattro ore come tutti noi?» Ha commentato estasiato il professore portandosi una mano sulla fronte.

L'ho guidato  nella stanza in questione, per mostrargli con i suoi stessi occhi le mie scoperte e presentargli il professore Percival Rackham, o meglio, il suo dipinto animato.

Sala delle mappe

«E pensare che è sempre stata qui sotto...» disse il professore, quasi sussurrando a sé stesso mentre varcava la soglia di questa imponente stanza nascosta. Le pareti sono rivestite di un marmo pregiato, intagliate con simboli runici: gli stessi simboli che abbiamo già notato ogni volta che le tracce di questa magia antica erano vicine. Di fronte a noi, su un soppalco, si ergeva un antico e maestoso leggio; il professor Fig non esitò un secondo a poggiarvi il libro, completo di tutte le sue pagine.

L'intuizione si rivelò corretta: il pavimento di cristallo si illuminò di tante piccole luci, simili a stelle. «Una mappa!» constatò estasiato il professore, camminando e guardando sotto i suoi passi: «Qui c'è Hogsmeade, e qui, invece, c'è la foresta proibita.»  continuando a camminare e ad osservare, indicò: «Poi, ovviamente... Hogwarts! È magnifico!» Quando alzò lo sguardo, notò che sulla parete dinnanzi a lui erano presenti quattro enormi tele, ognuna raffigurante uno sfondo diverso.

In una di queste tele, Rackham si palesò davanti a me e il mio mentore: «Come stai, mia giovane amica? Ora capisci perché dovevi tornare qui con il libro completo?». Cordialmente, ci spiegò che, centinaia di anni fa, lui e i suoi colleghi presero l'incarico di studiare questa magia facendosi chiamare i Custodi, al fine di custodire il sapere sulla magia antica, il loro sapere a riguardo e il potere che essa racchiude.

Lui e gli altri Custodi mi testeranno  per sapere se io sono all'altezza di tale potere e per farlo dovrò superare quattro prove, una per ognuno di loro, che si riveleranno a me uno alla volta, dopo il superamento di ogni prova.

Il professor Rackham, dalla sua tela, ci spiegò tutto questo con fare molto serafico, sapeva che questo momento sarebbe arrivato e - insieme agli altri Custodi - aspettava il giorno in cui un giovane capace di percepire la magia antica si sarebbe palesato.

Non aveva fretta, riteneva che questo percorso andasse intrapreso con calma, in quanto era molto importante valutare minuziosamente ogni dettaglio. Sembrava collaborativo, eppure rimaneva molto vago nelle sue spiegazioni, non lo esternava apertamente, ma lasciava intendere che non si poteva fidare. 

La fiducia sarebbe arrivata tramite un cammino prestabilito e che richiedeva tempo.

Vidi il professor Fig irrigidire impercettibilmente, si strofinò le mani, e prima di parlare, fece una pausa. Immaginavo gli ingranaggi che si muovevano nella sua testa e sapevo in che direzione si stavano muovendo.

Intervenne cautamente nella conversazione per spiegare l'impellente pericolo dovuto dal goblin Ranrok che, molto probabilmente è alla ricerca della magia antica, trovando le giuste parole per convincere Rackham a collaborare alla svelta senza, però, metterlo sulla difensiva.

«Goblin in combutta con maghi oscuri alla ricerca della magia antica? Ma tutto ciò è a dir poco preoccupante!» il tono serafico del professor Rackham fu abbandonato per essere sostituito con ansia e timore.

«Proprio così. È in atto una guerra e, sebbene capisca che le prove che avete preparato richiedano il loro tempo, in questo momento la situazione nel nostro mondo non ci permette di prendercela troppo comoda.» Il professor Fig si strofinava le mani e osservava attentamente il suo interlocutore per capire l'approccio migliore affinché si trovasse la soluzione più conveniente per tutti noi.

Un approccio diretto e aggressivo, dettato dalla fretta e dalla paura che la guerra era sempre più vicina, avrebbe potuto provocare una ritirata da parte di Rackham, e ci saremmo ritrovati con un pugno di mosche. Fig scelse la strada della persuasione, assestando giuste e poche parole affinché il suo interlocutore rispondesse come lui voleva, senza nemmeno che se ne rendesse conto.

Il professor Rackham gettò le sue iniziali difese e, allarmato, non avendo altra scelta se non quella di collaborare alla svelta per il bene comune, ci spiegò il cammino che ci attendeva:

«Il professor Fig, in quanto tuo mentore, potrà guidarti nel trovare le sedi delle prove, ma tu sola potrai risolverle, in modo da mostrare il tuo valore e l'abilità nel padroneggiare la magia antica. Purtroppo, non tutti sono in grado di gestire un simile potere, ahimè lo abbiamo scoperto a nostre spese molti anni fa.»

Dopo queste parole, sotto i nostri piedi il pavimento prese a illuminarsi con tante piccole luci formando un'enorme mappa raffigurante l'intera contea limitrofa ad Hogwarts. Da qui il nome della sala! 

Il fare persuasivo e diplomatico del mio mentore funzionò! Potremo collaborare con i Custodi per portare avanti le nostre indagini sulla magia antica e, magari, stare un passo avanti a Ranrok e Rookwood!

Il professor Fig analizzò attentamente la mappa sotto di noi, ma non ci volle molto affinché capisse cosa doveva fare e che luogo fosse. Uomo dalle mille risorse!

«Non perdiamo altro tempo, seguimi.» Mi disse con un filo di voce per poi distanziarmi di un paio di metri con pochissimi passi.

Torre a nord di Hogsmeade

Arrivammo lesti nel luogo designato dalla mappa, che si rivelò il posto giusto, data la mole di goblin armati che stazionava la zona!

Erano tanti, veloci e aggressivi, ma io e il professor Fig lottammo fianco a fianco senza esitazione e smantellammo l'accampamento senza riportare troppe ferite.

«I tuoi progressi sono evidenti giorno dopo giorno, complimenti.»

Risposi lusingata a quel complimento con il petto pieno di orgoglio per aver fatto bella figura davanti al mio mentore, e subito dopo ci separammo per perlustrare la zona, ormai libera.

In una tenda d'accompagnamento goblin trovai un foglio che recitava:

"Perlustra la torre e l'area circostante. Cerca qualsiasi cosa abbia a che fare con i nomi.
Ciò che troverai qui potrà essere la chiave per restituire ai goblin ciò che spetta loro di diritto nel mondo.
Ranrok"

«Professore, ho trovato degli ordini scritti da Ranrok, stanno cercando dei nomi, ma quali, e perché qui?» sventolai il foglio davanti il viso del professore, che oscillò il viso a destra e sinistra, seguendo i movimenti del biglietto, prima di riuscire a bloccare la mia mano e leggerne il contenuto.

«Non può essere una coincidenza che abbiamo incontrato seguaci di Ranrok nello stesso punto, è sempre più evidente che siamo sulle tracce della stessa cosa» Commentò con sguardo acuto e vigile. Anche i suoi movimenti erano lesti ed agili, ecco perchè, unita alla sua esperienza, non è stato affatto difficile battere i goblin che abbiamo trovato nel nostro cammino.

A vederlo, il professor Fig sembra un anziano signore, con i capelli bianchi portati all'indietro che cadono sulle spalle, magrolino e con i segni dell'età evidenti sul volto e sulle mani, eppure la sua mente e i suoi movimenti tradiscono un animo ancora agile e giovanile.

Continuammo a perlustrare la zona, ma entrati nella torre una voce familiare ci accolse:

«Benvenuti alla torre di San Bakar!»

Appeso al muro all'interno della torre era presente un altro quadro raffigurante il professor Rackham che ci confermò che questa era la sede della prima prova.

«Non aver paura, sono sicuro che sei più che capace di cavartela! Guarda cosa hai fatto fino ad ora, se siamo arrivati fin qui è merito quasi esclusivamente tuo. Non dubitare delle tue potenzialità, ma mostra con orgoglio e coraggio chi sei!» Il professor Fig mi toccò una spalla, guardandomi con orgoglio.

Non volevo dare a vedere che ero leggermente preoccupata, ma non potevo non chiedermi cosa comportava fallire la prova... morire come Sir Cornacchia?
Mi strinsi nelle spalle e sforzando un sorriso risposi: «Grazie professore, ci rivediamo il più presto possibile!».
Rackham: «Io e il professor Fig ti aspetteremo nella stanza delle mappe».

~

Inizialmente ho avuto paura, paura dell'ignoto, di non sapere a cosa andassi incontro, ma ben presto presi fiducia nelle mie capacità e - ripensandoci ora a mente fredda - la prova che ho dovuto affrontare è stata sfidante, ma niente di troppo complicato, sicuramente meglio questa prova che una caverna piena di ragni!

Mi sono ritrovata in una maestosa stanza dal marmo scintillante e ornata di dettagli dorati. L'atmosfera era tanto raffinata per via della tappezzeria pregiata, quanto inquietante; il silenzio, che regnava sovrano, donava una sensazione di tensione che penetrava fin dentro le ossa. Sapevo bene di essere sola e priva di possibilità di chiamare aiuto, ma analizzando con calma e razionalità la stanza, mettendo da parte le mie emozioni, la prova si fece chiara: superare una serie di enigmi magici per aprirmi un cammino verso la libertà.

Continuavo ad avanzare, risolvendo ogni enigma con pazienza e determinazione. Le porte magiche e gli oggetti animati si schiudevano davanti a me, così come scale invisibili si palesavano con la magia appropriata, permettendomi di proseguire, e ad ogni passo ero sempre più vicina alla risoluzione della prova. 

Infine, sono giunta di fronte a un'enorme statua di marmo animata che, minacciosa, brandiva un'ascia. Era dello stesso tipo che ho già affrontato alla Gringott, nella biblioteca per arrivare nella sala delle mappe, nella catacomba di Cornacchia... insomma, sembrano esserci sempre loro nei dintorni della magia antica.  Almeno sapevo come combatterla e così feci:«Expelliamus!» [1] urlai brandendo la mia bacchetta. L'ascia di pietra scivolò via dalle mani del suo proprietario; ero io - ormai - a comandarne i movimenti e, con decisione, la rivoltai contro il gigante di pietra riducendolo in mille pezzi.

*Eviterò di dilungarmi oltre su tale esperienza. Anche risultato finale di ciò che ho trovato eviterò di scriverlo qui, nero su bianco. Se questo diario dovesse cadere nelle mani sbagliate non posso permettere che trovi tutte le risposte servite su un piatto d'argento.

Sala delle mappe

Come promesso, ho trovato il ritratto del professor Rackham e professor Fig, in carne ed ossa, ad aspettarmi: «Eccoti qui, te lo avevo detto che non avresti avuto problemi a risolvere la prova!» disse lui soddisfatto del risultato.
«Che bello rivederla professore!» E lo pensavo veramente. Stare con il professore mi dava una sensazione di sicurezza anche nelle situazioni più spericolate.

Affianco all'affresco del professor Rackham, un secondo dipinto prese vita.

Era sempre stato lì? Non ci feci caso prima, ma sicuramente ora si, perché la figura bidimensionale di un uomo corpulento in vesti medioevali mi stava parlando e si presentò come il professor Rookwood e, la seconda prova sarà lui a prepararmela.

Rookwood... non un nome a caso, ma si rivelò essere un antico antenato del mago oscuro Victor Rookwood!

«Per la barba di merlino, un mio discendente è divenuto un mago oscuro?!» Chiese inorridito quando io e il professor Fig spiegammo anche a lui in che situazione verte il mondo magico nel 1890!

Prima di lasciare la sala delle mappe, il professor Rookwood mi diede un'ultima dritta: i cumuli di magia che ho incontrato finora, quelli a cui mi sento attratta come una calamita, li chiamano sospiri di magia antica, altro non sono che vecchi tentativi - che Rackham, Rookwood e gli altri Custodi fecero a suo tempo - di manipolare questa magia.
Il professor Rookwood mi consigliò che la prossima volta che mi capiterà di incontrare questi sospiri, posso provare a utilizzarla per accrescere la mia forza.

˜

«Aspettando che i custodi ci diano nuove istruzioni, dobbiamo capire cosa sa Ranrok di tutto ciò... sarò sincero, non so proprio da dove cominciare!» ammise il mio professore grattandosi il capo mentre uscivamo dalla sala delle mappe, avendo concluso - per oggi - il nostro lavoro lì.

Ci pensai un attimo e, per  quanto assurdo potesse sembrare, azzardai: «In realtà, io un'idea ce l'avrei! La prima volta che sono andata ai Tre manici di scopa, ho visto un goblin uscire dal locale di Sirona, mi è sembrato un cliente abituale e in confidenza con lei.»

«uhm, perchè no, si potrebbe tentare! vedi cosa riesci a scoprire ma, nel frattempo, non trascurare...»

«Gli stuuudi! Lo so, professore.» Risposi annuendo.

«E gli amici.» Mi strizzò un occhio andando via.

Ci proverò!

E questo è quanto accaduto oggi. Ora che ho finito qui, devo inviare un gufo a Sebastian.

˜

P.S. considerazioni sul Professor Fig: è da prima del mio arrivo a Hogwarts che il professore mi ha preso sotto la sua ala per guidarmi in questo mondo totalmente nuovo per me. La novità non si limita alla magia, che ovviamente è incredibile, ma anche al modo in cui una ragazza qui può sentirsi libera!

A Londra ho sempre avuto questa sensazione di costrizione, non solo dovuta ai corsetti che siamo tenute ad indossare per omologarci alla moda dettata dalla società, ma anche a livello di potenzialità, di parlare e di esprimerci.
Nel mondo babbano (si ora anche io lo chiamo così) il ruolo della donna è quello di sostenere conversazioni interessanti, ma non troppo, ricordiamoci sempre che noi donne dobbiamo far parte della tappezzeria: belle da vedere, sfoggiare, ma possiamo solo fare da accompagnamento all'uomo. È lui che deve spiccare in una conversazione, in un evento e - ovviamente - nella società in cui l'obiettivo è prendere un ruolo di spicco e ammirazione verso gli altri.
Possiamo studiare, certo, perchè una donna colta è sempre motivo di sfoggio per un uomo, ma gli argomenti di studio non possono andare oltre il saper suonare il piano, ricamare, dipingere e - al massimo - imparare la geografia, letteratura e storia.  Materie come la fisica, ingegneria e chimica sono proibite, pena lo scherno e l'allontanamento sociale se una donna si avvicinava a quei libri!

È strano come dopo sedici anni passati ad assorbire questi bigotti insegnamenti, mi ci siano volute meno di una manciata di ore in compagnia di Eleazar Fig per buttarmi tutto alle spalle ed abbracciare totalmente il mondo magico. Mi ha mostrato un luogo in cui il mio intelletto e le mie capacità (magiche e non) sono addirittura celebrate, e non temute e allontanate.

Ogni tanto, prima di addormentarmi, mi riappare lo sguardo di disgusto di mia madre quando mi ha vista per la prima volta circondata da energia magica, in contrasto con lo sguardo di ammirazione del professor Fig.

Come può essere lontanamente possibile tornare indietro alla vita di prima dopo aver avuto accesso a tutto questo?

_

Glossario:

[1] Expelliaus: incantesimo di disarmo. La vittima lascia tutto ciò che ha in mano

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