Something Between Us

melodyBelieberSwag tarafından

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bugie, falsità, persone di plastica... questo è il mondo in cui viviamo, alla continua ricerca di riempire qu... Daha Fazla

Persone di plastica
Non siamo più gli stessi
Fattore vita
AIUTO!
Come tutto ebbe inizio
I Sogni
Gelosia
Bacio
Hug
The Bad Boy is back
La mia vita per te
Vendetta
Vendetta 2°parte
Tortura
Stay strong
sorpresa inaspettata
Katerina Dobrev
Minacce
Dead
Il nome del "Diavolo"
Paura
Tortura
Mai fermarsi alle apparenze
Amore
L'amore di una madre
Paura di perderti
The Jail
La Nuova Dahlia
Flash Back
La Nuova Vita di Dahlia
La perdita di Justin
incontro
Il Fratellone
20
Déjà vu
Everything change
annuccio

Riavvolgere il tempo

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melodyBelieberSwag tarafından

JUSTIN'S POV:

Non avrei mai pensato di farle così male nel' "abbandonarla", anche se lo avevo fatto solo per tenerla al sicuro, per tenerla lontana dal mio mondo, e ci sarei anche riuscito se non mi fossi fatto vedere con lei.

Da una parte mi dispiaceva perché avrebbe dovuto stare molto attenta, ma ero anche felice perché avrei potuto riavere la mia migliore amica, la mia bimba.

Uscì dal bagno finalmente, e cazzo aveva un corpo da sogno, forse l'unica cosa è che era bassa, ma non importa.

"Non mi va di dormire con l'intimo, mi presteresti qualcosa?" chiese timida.

"Certo" le lanciai una maglia senza maniche abbastanza da coprire tutto quello che si doveva coprire e un paio di pantaloncini da calcio.

"Grazie... Dove dovrei dormire?" veramente ancora non ci avevo pensato.

"Dormi in balcone" scherzai, e lei inarcò un sopra ciglio, una volta guardata la sua faccia scoppiai a ridere.

"Scherzavo, se vuoi dormire nel mio letto e..." mi fermai quando notai i suoi polsi, era una ferita profonda, mi sorpresi che non si fosse lamentata per il dolore, ma dopo tutto lei è Dahlia Rivera, è la ragazza più forte che abbia mai conosciuto e sopratutto ha sempre sopportato bene il dolore.

"Il gatto ti ha mangiato la lingua?" mi chiese, dopo aver visto che le fissavo i tagli, si coprì subito i polsi, camminai verso di lei e presi i suoi polsi tra le mie mani.

"Bisogna disinfettare i tagli, non si guariranno di certo da soli", detto questo andai a prendere il disinfettante e delle garze, gli passai il prodotto sulle ferite, a da sua parte si sentirono dei leggeri gridi strozzati, e infine gli bendai.

"Grazie... di tutto, si, mi fai arrabbiare e tanto, ma dopo tutto io ti voglio bene e non ho mai smesso di farlo".

Sentite quelle parole mi comparse un sorriso sulla faccia.

"Sai non ti ho mai abbandonata, non avrei mai voluto farlo, ma avevo paura di questo... Non voglio mai più sentirti piangere, perché sei una delle persone più importanti nella mia vita, meglio, la più importante."

Lei mi guardo con occhi dolci, dopo qualche istante in silenzio decisi di andare

"Notte, a domani."

"Non andare, rimani con me, non mi va di restare da sola."

Mi comparse sulla faccia un sorriso malizioso, mi sdraiai vicino a lei, Dahlia nascose il suo viso sprofondandolo nel mio petto, e io appoggiai il mento sulla sua testa e la avvolsi tra le mie braccia, e in poco tempo ci addormentammo così.

...

"Sveglia pigrone!! Dai sveglia Juss!!" Aprii leggermente gli occhi per capire che fottuta merde stesse succedendo.

"Ma che c... Di! Ti prego lasciami dormire!" La supplicai.

"Neanche morta, è il primo giorno di vacanza, hai 3 mesi per dormire tutto il tempo che vuoi e ora... ALZATIIII!" Protestò come una bimba di due anni mentre mi prendeva a cuscinate in faccia.

"Per favore Di, ti supplico!" le chiesi implorandola

"Attaccati Bieber, sei tu che hai voluto che restassi, ora ne paghi le conseguenze"

Sembrava una bambina viziata, quindi la tirai dai fianchi verso di me, iniziammo ridere alzandoci dal letto.

"Mi sei mancato sai?" mi disse lei, io mi limitai a sorridere, forse si aspettava un che tu, ma non so il perché, non mi andava di dirlo anche se era vero.

"Allora mi spieghi per quale fottuto motivo mi hai svegliato così presto?"

Chiesi strofinandomi gli occhi,

"presto! Juss, sono le 10.30, a casa mia non è presto... è nella norma."

"Sì, sì, ora mi dici perché mi hai svegliato?"

Chiesi assonato.

"Avevo fame, e non volevo disturbare gli altri ragazzi, e non so manco dove sia la cucina" rispose mordendosi il labbro con lo sguardo basso.

"Serio?! Mi hai svegliato dal mio meritato sonno solo perché avevi fame?"

Non fece in tempo a rispondere che Bruce entrò in stanza gridando,

"Bieber, scendi dal letto, saluta la tua puttanella del giorno e vestiti, perché oggi abbiamo da fare!" Non doveva chiamare così Dahlia, se ne vedranno delle belle.

DAHLIA'S POV

Forse non ho sentito bene... Oh sì che ho sentito bene, e nemmeno il più criminale del mondo si può permettere di chiamarmi così e passarla liscia, non con Dahlia Rivera.

"Ascoltami bene come ti chiami, nessuno può permettersi di chiamarmi in quel modo ok?!" Ho cercato di trattenermi facendo lunghi respiri,

"E tu chi saresti... PUTTANELLA?"

Rispose calcando sulla parola finale, ooo non sa contro chi si è messo.

"Punto uno, io non sono la puttanella di nessuno e due non chiamarmi mai più in quel modo, perché giuro che me ne frego ai chi cazzo potresti essere e ti faccio saltare la testa ok?!" Dissi mantenendo un tono tranquillo ma inquietante.

"Bieber, chi sarebbe questa?" Ok, sto tipo vuole farmi saltare i nervi, potrebbe tranquillamente chiedermi chi sono, no.

"Scusa ma non so se ti sei reso conto che io sono qui quindi chi sono lo puoi chiedere anche me"

"Ok, quindi spiega, chi sei e perché sei qui?"

"Mi chiamo Dahlia Rivera, sono una sottospecie di amica di Justin, e sono quì perché ieri un tipo mi ha quasi uccisa e perché non ho un posto dove andare." Mi fisso come se mi stesse studiando e elaborando le mie parole, fino a che non parlò

"Ok, adesso non puoi restare qui , perché dobbiamo parlare di affari e ci sara altra gente" poi guardo Justin, "Birber , mi raccomando portala via da qui e torna per la riunione, non te lo chiedo, te lo ordino."

All'ultima parola lo sguardo di Juss si fece scuro, prese il tipo per il colletto della maglia, si avvicinò e gli disse all'orecchio

" Lo sai che non mi piacciano gli ordini e lo sai che anche se ti chiamano capo... qui comando io, quindi, farò quello che mi hai detto, ma solo perché voglio che la mia amica stia al sicuro e non perché tu me ,lo hai ordinato sia chiaro"

Dopo ciò mi preso per il braccio e uscimmo da quella casa.

....

Durante il viaggio in auto, non spiccicammo parola, e credetemi, per me è molto strano.

Arrivammo a casa di Romina, scesi dalla macchina e quando mi resi conto che Justin non mi era dietro, andai verso il finestrino della macchina

"Non mi accompagni?"

"No bimba devo andare, se il lavoro chiama Justin risponde" fece un sorrisetto, "non guardarmi così" disse lui, ma sinceramente non capivo di cosa stesse parlando.

"Così come?" chiesi curiosa

"Come se fosse l'ultima volta che ci vediamo" rispose alzando le spalle, odio questo di Justin, riesce sempre a capire quello che provo, anche prima che lo sappia io, strano no?

"Be, ma è vero, credo seriamente che ora non ti farai più vedere" Dissi con un mix di tristezza e angoscia negli occhi.

"Non ti preoccupare, devo pur tenere qualche rompiscatole, ficcanaso nella mia vita" Detto questo prese il mio numero di telefono e si allontano nella sua stupenda Lamborghini.

Non feci nemmeno in tempo a suonare il campanello che Layla e Romina mi spinsero in casa e m riempissero di domande.

"Dove eri sparita ieri sera, con chi eri, stai bene, non ti hanno fatto niente?"

dissero all'unisono.

Non potevo raccontarli la verità non perché Bieber mi aveva detto che se non mi avrebbe ucciso anche perché non ci credevo.

ma non glielo volevo raccontare per una serie di motivi: primo fra tutti volevo tenerle al sicuro e secondo io non sono una spiona e non voglio tradire Juss, e terzo le ragazze avrebbero fatto di tutto per evitare che ci vedessimo ancora e io sinceramente morivo dalla voglia di rivederlo.

"Ma ragazze... " che mi inventò ora! "Sono andata al Mc lì vicino, sapete stavo morendo di fame e sono andata a mangiare qualcosa." Non mi sembra ci stessero credendo, che scusa di merda, di solito ho più immaginazione.

"Sì, da mazza notte fino alle 13.30 di oggi" Merda, merda, merda, mi maledissi mentalmente per non aver trovato una scusa più convincente.

"Si, ecco ci stavo arrivando... La parte divertente è che mi sono addormentata e non mi sono accorta che il centro commerciale in cui c'era il Mc ha chiuso e così sono rimasta chiusa dentro, il cell era scarico e non ho potuto chiamarvi, mi perdonate?" La mia scusa era la meno credibile al mondo.

Le ragazze continuavano a scambiarsi sguardi fino all'arrivo del loro verdetto

"Non è più facile dire che sei andata con un tipo da qualche parte?"

Come cavolo facevano loro a saperlo.

"Scusate ma non riesco a capire cosa vorreste dire?" Dissi fingendomi confusa.

"Che te la sei spassata con qualche bel tipo cosa altrimenti." presi un respiro profondo, era quello che intendevano.

"Io, ma se io sono una brava bimba, non lo farei mai." Scoppiammo a ridere tutte e tre.

D un certo punto sentimmo un rumore, come se qualcuno fosse entrato in casa...

JUSTIN'S POV:

Ero appena entrato in casa, i ragazzi erano seduti sul divano intorno al tavolo,

Bruce, Rayan, Alex, ma dov'è Austin?

"Hey man sei quì!" eccolo, dopo la sua tipa del giorno entrare trionfante dalla porta.

"Hey Mahone!... Allora i ragazzi di New York ancora non hanno portato la merce" chiesi.

"No Bieber, dovete andare tu e Austin a prenderla, ma state attenti perché dicono che la gang dei Breakers stia cercando rogna" spiegò Bruce.

"Non ti preoccupare, cercano rogna ma avranno solo pura tortura."

....

Eravamo arrivati sul posto stava andando tutto apposto, ma ad un certo punto sentimmo delle sirene suonare, inizialmente non ci prestammo molta attenzione ma il suono era sempre più vicino.

"Bieber, stanno arrivando gli sbirri!" Urlò Austin, ma come cazzo è possibile se era tutto programmato da circa un mese, il posto era in mezzo al nulla e poi ci eravamo personalmente occupati di far distrarre i poliziotti con qualche cazzata.

"Ma che cazzo succede?!" Chiesi frustrato.

Ci raggiunse un ragazzo moro che ordinò ai suoi uomini di continuare il lavoro perché la polizia non era lì per noi.

"Bieber, stanno arrivando gli sbirri!" Urlò Austin, ma come cazzo è possibile se era tutto programmato da circa un mese, il posto era in mezzo al nulla e poi ci eravamo personalmente occupati di far distrarre i poliziotti con qualche cazzata.

Ma allora dove stavano andando? Qui non ci sono molte case, c'è ne solo una che passa per qui vicino... Quella dove ho accompagnato Di, prego dio che non le sia successo nulla.

"Abbiamo finito qui?" Chiesi sbrigativo senza far traspirare nessun tipo di emozione.

"Sì, potete andare, questo e tutto ciò che avete ordinato" Rispose il moro.

Feci segno a Austin di muoversi ed entrare in auto e mi diressi subito verso quella casa.

Le mie nocche si erano sbiancate per la pressione con la quale tenevo il volante, avrei volare lì e vedere se lei stava bene, se era ancora intera.

Accesi una sigaretta, non sopportavo più quella tensione.

"Bieber, dove stiamo andando?" Chiese Mahone preoccupato.

Non gli risposi , mi limitai a impugnare con più forza il volante, visto ciò il ragazzo per sua fortuna, capì che era meglio tenere la bocca chiusa.

Arrivammo in quella fottutissima casa, se mi poteste vedere, giuro che prendereste paura, io mi conosco ed ogni volta che prova rabbia o preoccupazione, mi si scuriscono gli occhi e serro la mascella, non mi deve stare vicino.

Non mi feci nemmeno il problema di bussare, semplicemente sfondai la porta con un calcio, la quale immediatamente cadde a terra.

Al entrare in casa, non vidi nessuno, iniziai ad urlare senza risposta il suo nome con la pistola pronta a sparare in caso di necessità, la polizia molto probabilmente non era diretta qui perché non era ancora arrivata.

Il soggiorno dell'abitazione era sotto sopra, c'era il tavolo rovesciato, piatti rotti, era come se fosse appena passato un tornado.

Ad un certo punto mi prese un angoscia indescrivibile al pensare a ciò che avrebbero potuto farle.

So di essere uno stronzo, e so anche di non meritarla, sono innamorato di lei dalla prima volta che la ho vista, sì, è vero sono un puttaniere del cazzo, ma per lei non cambierei solo il mondo ma tutto me stesso, in tutti questi anni l'ho evitata, ho cercato di trattarla con indifferenza , come se non contasse nulla, ma lei è la persona che ha riempito il vuoto che sentivo nel petto, e ora che ho quasi recuperato ciò che c'era, non lascerò che niente e nessuno lo distrugga.

"Bieber! Vieni al piano di sopra!" Austin mi risveglio dai miei pensieri al quanto sdolcinati ma profondi.

Corsi al piano superiore, entrai in una camera sulla destra di un lungo corridoio e....

C'erano due ragazze raggomitolate su se stesse che piangevano, avevano paura di alzare anche solo lo sguardo, ma di Dahlia, neanche la traccia.

Una delle ragazze mi riconobbe, e dopo un po' capì che era Layla, una delle amiche di Di, inizio a parlare tra singhiozzi e lacrime.

"Justin?!" Chiese per assicurarsi che fossi io, mi limitai ad annuire,

"Dov'è Dahlia?" Chiesi con una voce dura e fredda.

La ragazza, al nome da me pronunciato iniziò a piangere e tremare più forte...

A quel punto non sapevo quanto ancora avrei retto.

Ripetei la domanda, con tono più inquieto, avevo bisogno di sapere.

"La presa... Lui la portata via..." Disse l'altra ragazza ancora a terra tra un singhiozzo e l'altro.

"Chi la portata via?" Chiesi alzando leggermente il tono di voce.

"Suo padre, è entrato, ha rovesciato tutto, ha iniziato a tirarle pugni e schiaffi..."

Romina sospirò continuando a singhiozzare, non ci stavo capendo nulla, come può un padre fare questo a sua figlia.

"L'ha portata via, lei si opponeva ma lui le ha fatto tanto male Justin, aiutala per favore!" La ragazza piangeva, urlava, era disperata.

Le mie gambe avrebbero retto ancora per poco, ma non avrei mai fatto vedere di essere preoccupato, ma non me ne starei stato con le mani in mano.

"Sai dove l'ha portata?" Chiesi con lo sguardo pieno di rabbia.

"Non lo sappiamo" Rispose lei.

Detto ciò non aspettai nemmeno il ragazzo con me, mi diressi direttamente in auto, la portiera al lato opposto al mio si aprì.

"Bieber, se vuoi salvarla non puoi farlo da solo" mi disse Austin, e aveva ragione, non sarei riuscito a ragionare con la mente così piena di rabbia.

"Allora muoviti a salire." Risposi.

Sapevo esattamente dove stavo andando, il padre di Dahlia era un tipo che era costantemente ubriaco, e la gente così frequenta solo due posti, casa e bar.

Di sicuro non si era diretto al bar dove chiunque lo avrebbe visto quindi mi diressi al secondo posto.







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