𝙁𝙊𝙇𝙇𝙊𝙒 𝙔𝙊𝙐𝙍 𝙃𝙀𝘼�...

By ElisaLiburdi

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[𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀] ⛔18+ Jimin si è trasferito in Giappone dopo la profonda ferita amorosa inferta da Min Yoon... More

❣PRESENTAZIONE❣
TRAILER
DISCLAIMER
❣ PROLOGO
1- «Il suo profumo»
2- «Niente ma, pulcino»
3- «Devo riempirti di bacini»
4- «Pel di carota»
5- «Facciamo la doccia insieme»
6- «Per scappare da te»
7- «Dovresti guardarti, sei favoloso»
8- «Ciao, principessa»
9- «Hai detto, avvocato Min?»
10- «Stai mentendo»
11- «Sono uno sciocco, vero?»
12- «Una famiglia con lei e con te»
13- «Sono di pizzo»
15- «Non mi schiodi dal letto»
16- «Fantastico ai limiti dell'assurdo»
17- «Ti ha rifiutato?»
18- «Solo un secondo di più»
19- «È così ingiusto»
20- «L'ultima chance»
21- «A tutti i costi?»
22- «Che essere insulso»
23- «Ma è la realtà delle cose»
24- «È bello vederti»
25- «Papà! Jimin!»
26-EPILOGO

14- «I vostri mondi sono così lontani»

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By ElisaLiburdi

Schiudere gli occhi e trovare un Hoseok sorridente ad osservarlo, gli donò una sensazione di piacevole calore che gli si irradiò lungo tutto il corpo. Le sue gambe si stiracchiarono verso il basso, smuovendo le coperte a coprirlo mentre l'altro si apprestava a lasciargli dolcemente una carezza sul volto «Hey, ma buongiorno»

Jimin stirò le labbra verso l'alto, sentendo quel saluto ed ancora con lo sguardo mezzo socchiuso e tentando di recuperare la salivazione, sbiascicò un «Sei restato qui» felice di avere compagnia in quella fresca mattina.

«Volevi che me ne andassi?» domandò divertito Hoseok, ricevendo in risposta un no deciso «No, proprio no» e Jimin si tuffò tra le sue braccia, riaccoccolandosi e venendo stretto in un enorme abbraccio. Giocosamente Hoseok gli scompigliò quei capelli arancioni che stavano virando più su un rosa salmone, probabilmente gli avrebbero rifatto la tinta nuovamente per i prossimi servizi fotografici «Ma allora ho ragione che sei proprio un pulcino»

«Un pulcino spettinato» borbottò Jimin.

«Ed anche puzzolente» aggiunse Hoseok beccandosi subito uno schiaffo giocoso sul petto «Hey!» mise su un finto broncio «Vado a farmi una doccia» mormorò Jimin tirandosi su a sedere e stropicciandosi gli occhi come un bambino.

Lo seguì a ruota anche il più grande, tirando via il lenzuolo che cadde in parte sul pavimento. Si sporse lui questa volta avvicinandosi a Jimin e facendo sfiorare i loro nasi «Preparo qualcosa di buono da mettere in pancia nel frattempo?» gli chiese, lasciandogli un veloce bacio a stampo.

Jimin sorrise, raggiungendolo e donandogli quel tocco di labbra indietro «Sì, Yoon, grazie» rispose pronto per alzarsi. 

Eppure alla sua mente ci volle qualche secondo prima di realizzare come lo avesse chiamato.

Si portò di scatto le mani a tapparsi la bocca e sgranò gli occhi «Cazzo, scusa» scrutò il volto di Hoseok e volle picchiarsi da solo nel notare come si fosse rattristato in mezzo secondo «Veramente scusami»

Il sospiro che Hoseok fece fuoriuscire, colpì Jimin in pieno, più di qualsiasi altra parola. Ma perché devo essere così stupido? Pensò. Non sapeva come porre rimedio. Avvicinarsi? E se Hoseok lo avesse mandato via? Se si fosse arrabbiato tantissimo? Beh, avrebbe avuto le sue giuste motivazioni.

Ma l'unica cosa che il ragazzo si sentì di dire fu una domanda calma e tranquilla «Pensi ancora a lui?»

Jimin scosse velocemente la testa «No, ti giuro, io-»

«Non fa niente» Hoseok vedendolo nel panico, tentò di tirar su un sorriso per rassicurarlo, ma il risultato fu il confondere maggiormente Jimin «Cosa?»
Almeno finché non si spiegò «È normale che pensi a lui, è rispuntato così all'improvviso, il tuo subconscio è disorientato»

Non è che in quello stato fosse solo il suo subconscio, in realtà ogni singolo angolo di Jimin era stato travolto da quell'arrivo e come avrebbe potuto negarlo se neppure riusciva a nasconderlo? «Non so come farmi perdonare»

Ma ancora una volta la bontà e la disponibilità di Hoseok uscirono fuori e si misero in primo posto. Una sua mano volò ad accarezzare il volto di Jimin «Ti va di raccontarmi cosa è successo tra voi?»

«A te va di sentirlo?» ribattè Jimin, guardandolo con immensa vergogna, avrebbe voluto sotterrarsi. Però Hoseok annuì e sorrise «Certo, so tutto della tua vita ma mi manca questo pezzettino ed è importante conoscerlo»

«Mi dai il tempo di una doccia?» Jimin avrebbe voluto schiarirsi le idee prima di parlarne, da dove avrebbe dovuto incominciare? Non era facile riassumere in poco tempo gli ultimi tre anni.

«Ti aspetto in cucina»

E Jimin sotto la doccia d'acqua calda sarebbe rimasto all'infinito pur di non affrontare il discorso. Cosa avrebbe dovuto dirgli? Che si era innamorato? Che dopo aver conosciuto Yoongi era cambiato? Non c'era quasi più niente in lui di quel ragazzino festaiolo e spensierato che era. Così surreale che avesse subito quel cambiamento. Suvvia, sembrava qualcosa di illogico. Le storie serie non facevano per lui. Eppure l'aveva desiderata con Yoongi quella storia d'amore perfetta che li avrebbe portati ad avere una loro famiglia.
Ed era immensamente sincero quando affermava di non sapere cosa fosse successo. A ventuno anni avrebbe solo voluto divertirsi, seguire l'onda ed invece era rimasto semplicemente folgorato -nel giro di qualche secondo- quando Yoongi attraversò per la prima volta la porta di casa di Jungkook.

Avrebbe dovuto dire ad Hoseok che aveva mentito per primo a se stesso? Fece finta di niente, fece passare quell'ondata di emozioni come una stupida cottarella passeggera, come l'infatuazione del momento; l'attrazione fisica, meglio ancora. Ma si era ritrovato ben presto a realizzare che il suo cuore battesse infinitamente forte per quell'uomo.

«Me ne ero scordato» disse piano, una volta arrivato in cucina e notando il ciambellone, fatto la sera prima, tagliato a fette e disposto su un vassoio. Hoseok lo accolse con un tiepido sorriso mentre poggiò le tazze con il latte schiumoso sul tavolo «Beh, direi che è ancora più buono di ieri» commentò avendone assaggiato un pezzetto in anteprima, non resistendo alla tentazione.

Così curioso anche Jimin ne prese un piccolo pezzo. Si sedette, lo portò alle labbra e «Sì, lo è» affermò stupito, cavolo, era stato un successone almeno quel dolce. Poi sbuffò una risata, mentre un ricordo gli percorse la mente, forse era quello il modo giusto per entrare nell'argomento «Una volta Yoongi mi portò in una pasticceria, anche lì c'era un ciambellone buonissimo»

Hoseok lo scrutò da capo a piedi e capì che Jimin avesse l'esigenza di parlarne subito. Forse dopo non ne avrebbe avuto più il coraggio, dunque si sedette al suo posto, iniziando quella normale colazione tinta dalle memorie di Jimin «Hai avuto dei bei appuntamenti»

«In realtà, no» ribatté subito dopo Jimin, sospirando pesantemente «Yoongi è sempre stato molto discreto mentre stavamo insieme. Almeno pensavo che lo fosse, poi ho capito che semplicemente mi stesse nascondendo dagli altri» alzò le spalle e le riabbassò come se non avesse potuto farci niente. In effetti era vero, aveva subito quelle azioni, quei comportamenti, senza neanche rendersene veramente conto all'inizio «I momenti in cui eravamo insieme, erano bellissimi. Due ore in paradiso» sorrise mentre girava il cucchiaino nella tazza con il latte. Prese un po' di schiuma, l'assaggiò e pulì la superficie argentea «Ci coccolavamo, parlavamo di tante cose...solo che poi se ne andava, così, senza senso e senza una spiegazione» e le sue labbra diventarono nuovamente una linea dritta «Da lì ho cominciato a pensare che volesse solo portarmi a letto»

«Come vi siete conosciuti?» chiese curioso Hoseok, mancava anche e soprattutto di quel tassello centrale.

«Yoongi è l'avvocato di Taehyung, l'ha aiuto nel processo di separazione da suo marito. La prima volta che l'ho visto, è stata a casa di Jungkook e...» si torturò per un attimo il labbro inferiore, gesto che non passò inosservato agli occhi dell'altro «ci ho provato spudoratamente con lui»

Ad Hoseok quasi venne da ridere, genuino, in effetti dato che aveva ben conosciuto anche quel Jimin del passato, capiva che era altamente probabile che fosse stato proprio Jimin ad aver fatto il primo passo «E lui?»

«Lui non ricambiava» e questo stupì altamente Hoseok, adesso ancor più curioso di volerne sapere di più «Me lo aveva detto perfettamente che quel che io stavo cercando da lui non potesse darmelo ma cavolo, ho insistito. Ho insistito così tanto che quella notte l'abbiamo fatto dentro la sua macchina in un parcheggio isolato»

«Oh, wow» asserì Hoseok stupito, il biscotto che stava per addentare rimase intatto e venne rimesso giù. E Jimin si inumidì le labbra, per un attimo divertito da quella reazione «Sì, anche io l'avevo pensato, almeno fino a quando non mi ha lasciato sul ciglio della strada senza neanche riaccompagnarmi a casa. Per molto tempo il nostro rapporto si è basato su questo: scopate occasionali»

«E per quanto è andato avanti così?» continuò a chiedere e Jimin ci ragionò per bene su, fece un calcolo approssimativo «Penso...quattro mesi. Poi non so il perché ma all'improvviso avevo realizzato che Yoongi mi piacesse ed allora ecco spiegato il perché ci restassi così male ogni volta che non rimaneva con me dopo aver...insomma hai capito»

Hoseok annuì, adesso il quadro diventava sempre più chiaro «Gliene hai parlato?»

«Certo, sì che l'ho fatto e gli ho anche detto di non cercarmi più» specificò Jimin «Ma non so, lui tornava ed io non resistevo. Mi aveva promesso che avrebbe provato a darmi una relazione più sincera, giusta. E quindi ecco qui quei piccoli e veloci appuntamenti come quello della pasticceria. È andato avanti così per due mesi e poi siamo tornati di nuovo punto e a capo. Non capivo il perché lo facesse, lui non ne voleva parlare ed io ci stavo male. Così ho incominciato a seguirlo» ammise.

«A seguirlo?» ripeté Hoseok guardandolo perplesso.

Jimin si buttò contro lo schienale della sedia e gli diede ancora una volta conferma «Sì, so che non deve esser fatto però era l'unico modo per ottenere delle risposte e, tieniti forte, Yoongi è divorziato ed ha una figlia di dieci anni»

Lo sguardo di Hoseok si allargò leggermente e la tazza che aveva appena portato alle labbra, venne anche essa riappoggiata «Quindi, aspetta, voleva tenerti fuori dal suo passato? O magari lontano da sua figlia?»

«La vera ragione l'ho saputa solo qualche giorno fa. Invece ai tempi mi disse che per me non vi era posto nella sua vita» sospirò Jimin affranto e al solo ricordare quelle confessioni di qualche sera precedente, sentiva un magone in gola che non lo lasciava affatto tranquillo «Quel che adesso so, è che voleva proteggere sia me che sua figlia. Ai tempi mi disse, letteralmente parole sue» specificò «-Non voglio che gli altri credano che mia figlia abbia un padre omosessuale, verrebbe presa in giro, forse anche bullizzata e- E cosa ne sarebbe del mio lavoro? Dimmelo. Tutti non mi rispetterebbero più, perderei il mio posto. Soldi che mi servono per crescere mia figlia e mantenere la mia ex moglie-»

Hoseok fu colpito da quelle parole, non si aspettava di certo un risvolto simile, anzi quel che aveva pensato, ipotizzato insomma, era che ci fosse stato qualche tradimento da parte di Yoongi e che Jimin incazzato -giustamente- e sentendosi tradito, lo avesse lasciato. Eppure quello era plot twist molto interessante «Okay, voglio analizzare la situazione da un punto di vista oggettivo senza mettere i miei sentimenti di mezzo» asserì, incrociando le braccia al petto e ragionandoci su «Probabilmente è normale avere paura, soprattutto quando si rischia di mettere in bilico cose essenziali nella nostra vita. Purtroppo viviamo in una società in cui per sopravvivere vi è bisogno di soldi, non c'è dubbio e dover farsi carico della propria figlia e di un'enorme uscita extra che è il mantenimento della ex moglie, non penso sia facile» Jimin lo guardò ogni secondo che passava sempre più stupito «È vero, lui ti ha ferito, avrebbe dovuto usare altri metodi. Parlartene tranquillamente con te a carte scoperte fin da subito» fece una pausa continuando per un attimo a riflettere sul discorso che non era di certo semplice d'affrontare «Però capisco anche che Yoongi nella vita ha una sicurezza: sua figlia; e proprio per questo quella bambina è la persona che abbia più da proteggere»

Jimin a quel punto assottigliò gli occhi, boccheggiando in cerca di parole. Non capiva il perché Hoseok avesse messo in tavola tutte quelle tesi a favore di Yoongi «Sembra che tu-»

«Sembra che io ti stia spingendo verso di lui, lo so, ma-» concluse per lui Hoseok, ma fermò quel suo pensiero fin da subito «Alt, sbagliato. Ti ho dato un mio parere oggettivo, ma ciò non vuol dire che io ti voglia lasciare a lui» asserì serio. Niente levando al magnifico servizio che quell'uomo gli stesse offrendo in qualità di avvocato «Per me Yoongi potrebbe farsi la sua bella valigia e tornarsene da dove è venuto. Erano anni che aspettavo di rivederti, di poter finalmente coccolarti, farti percepire il mio amore...ma posso ancora farlo, anche se c'è lui adesso, anche se so perfettamente che nella tua testa c'è ancora un po' lui»

«Mi dispiace di essere così stupido»

«No, non lo sei» asserì Hoseok e prese le mani dell'altro tra le sue, stringendole calorosamente. Quel che aveva capito era il dover per forza affrettare i tempi o non sarebbe mai riuscito a far tutto quello che avrebbe voluto «evidentemente Yoongi ti è piaciuto tanto e non posso sindacare su queste cose. Però posso provare a farmi spazio io nel tuo cuore. Dammi la possibilità di dimostrarti che posso essere un fidanzato perfetto»

E Jimin non riuscì a dirgli di no.

Il pomeriggio successivo accadde qualcosa di strano in Hoseok. Rimuginò tanto sulle parole di Jimin ed era ancora perfettamente d'accordo con il suo precedente ragionamento, eppure -contro ogni suo modo di agire- quel fastidio che si era insinuato nel suo petto, lo aveva portato a mettere da parte per qualche minuto il suo atteggiamento professionale.
Chiunque lo conoscesse, osservandolo in quel frangente, avrebbe potuto dire con certezza che qualcosa di molto grande lo avesse turbato.
Ed era vero, a turbarlo vi era lo sguardo di Yoongi fisso su Jimin in posa per le foto. Ma ciò che lo scombussolò non fu l'osservare un'espressione di malizia o desiderio, piuttosto una di calma, di pace.
Era come realizzare che Yoongi, solo guardando Jimin, si sentisse favolosamente bene. 

Così Hoseok ebbe l'istinto di alzarsi e richiamare il suo avvocato «Puoi venire un attimo?» invitandolo a seguirlo fuori dallo studio.

Yoongi accettò di buon grado e si mise fin da subito a suo seguito «Sono qui per questo»

Il gesto non passò inosservato a Jimin che non faceva altro che osservarli. Assottigliò gli occhi cercando di capire dove stessero andando e quando vide Hoseok spalancare la porta per uscire fuori, in fretta e in furia andò loro incontro, mettendosi ad origliare. Okay, non avrebbe dovuto farlo e sapeva di star nel torto ma era curioso, così dannatamente curioso che non avrebbe potuto resistere.

«Mi dispiace che sto per mettere in mezzo questo argomento che non riguarda il lavoro» asserì Hoseok come premessa iniziale. Jimin strizzò gli occhi, dando un leggero colpo di testa alla porta, disperandosi per aver già capito di cosa avrebbero parlato. Yoongi al contrario suo, se ne stette tranquillo «Oh, sinceramente mi aspettavo che lo facessi» gli rispose «Tu e Jimin siete molto...affiatati» aggiunse poi facendogli intendere che li stesse osservando già da un po'.

«E spero che lo rimarremo» ribatté Hoseok con evidente fastidio esplicitato dal suo tono di voce. 

Yoongi per poco non sbuffò una risata, alzò un sopracciglio curioso che stesse ottenendo quella reazione «Hai paura che mi possa mettere di mezzo?»

«Non è che io abbia paura dal momento che questo è già avvenuto» gli rispose Hoseok e lì Yoongi capì perfettamente. Annuì, aprendo la propria giacca su un lato e cercando qualcosa nel taschino interno «Quindi sai tutto» affermò, riferendosi alla sua storia con Jimin.

Ed Hoseok concordò osservando come l'altro avesse tirato fuori un pacchetto di sigarette. Allo stesso modo, Jimin aprì di un filino la porta e guardò attraverso quella piccola apertura i due. Si chiese da quando Yoongi fumasse «Sì, mi ha raccontato. Dall'inizio alla fine»

«Logico» affermò Yoongi, poi sospirò «menomale»

«Menomale?» ripeté Hoseok confuso.

«Sono contento che si stia sfogando» incominciò a dire Yoongi, prese una sigaretta, rimise nel taschino interno il pacchetto e fece segno all'altro, chiedendo se gli desse fastidio «Posso?» ricevette un sì, molto velocemente, purché avesse portato avanti quella sua frase «Ha tanta rabbia nei miei confronti» la sigaretta per un attimo stretta tra le labbra venne accesa molto velocemente da un accendino che era scomparso veloce così come era apparso «Non voglio che se la tenga tutta dentro, è importante che riesca a farla defluire in qualche modo» buttò fuori il fumo dai polmoni.

«Jimin sta male» gli disse Hoseok, spostandosi appena più a destra per non prendere la nuvoletta maleodorante addosso «Non vuole darlo a vedere, ma da quando sei arrivato...è come sospeso in un limbo»

«Sì e so anche che è colpa mia» scosse la testa Yoongi e Jimin notò del dispiacere nella sua voce «Vorrei tanto porre rimedio» espresse quel desiderio eppure non sapeva veramente cosa fare. Stava lì ad aspettare che Jimin andasse da lui a parlargli, a dirgli qualsiasi cosa, anche un totale rifiuto sarebbe andato bene. Il trovarsi così, costantemente in bilico, non era affatto bello.

«Senti, sarò sincero» iniziò Hoseok, deciso a chiarire quella situazione. Aprire il discorso per una volta e poi mai più. Sarebbero presto ritornati al loro solito rapporto professionale.

«Vuoi dirmi che lui ti piace, è giusto?» lo anticipò sul tempo Yoongi ed Hoseok rimase per un attimo spiazzato.
 «Cosa c'è di sbagliato?» chiese allora e Yoongi scrollò le spalle e subito dopo la sigaretta per eliminare la cenere «Oh, niente, anzi sono contento che Jimin abbia qualcuno a sostenerlo» e lo disse sul serio, senza farsi beffe di lui, nessuna presa in giro. Lo faceva star più tranquillo il sapere che Jimin non fosse solo.

«Sta cercando di trovare la sua dimensione, di costruire una vita sana, nella quale sentirsi bene» intervenne Hoseok e Yoongi capì dove l'altro volesse andare a parare.

«Tu pensi che questo tipo di vita non possa averla con me» alzò gli occhi su Hoseok e lo vide tentennare, come se avesse qualcosa sulla punta della lingua ma si stesse trattenendo «Hoseok, dimmi tranquillamente quello che senti. Tranquillo, non mi offenderò, piuttosto mettiamo le cose in chiaro» esplicitò Yoongi e quelle sue parole diedero la spinta necessaria all'altro per parlare.

«No, non potrebbe» gli rispose Hoseok, cercò di mostrare la parte più sicura di sé, voleva così tanto combattere per mantenere Jimin dalla sua parte e le avrebbe provate tutte «Partendo anche dal semplice fatto che cavolo, tredici anni di differenza sono tanti. I vostri mondi sono così lontani» ed invece vedeva il proprio e quello di Jimin molto più compatibili -forse era piuttosto soggettivo in quella visione- ma hey, era vero, potevano essere definiti coetanei, si conoscevano da una vita, sapevano qualsiasi cosa che riguardasse l'altro. Ed Hoseok ce la stava mettendo tutta per far sentire bene Jimin, per trattarlo nel migliore dei modi, nel fargli capire che fosse la cosa più preziosa per lui. Tutto il contrario di quel che aveva fatto Yoongi, insomma «Vorrei tanto dirti di restare al tuo posto. Di lasciare stare Jimin e di tornartene in Corea del Sud»

Ancora una volta per la mente di Yoongi passò una frase: è logico. Si disse quello perché per quanto Hoseok in quel momento fosse il suo rivale, in fondo condividevano dei sentimenti reali per la stessa persona ed un po' empatizzava con lui, capiva in parte come si sentisse «Per l'ultima cosa, non preoccuparti, lo farò presto» allo scadere del suo contratto lavorativo sarebbe tornato, soprattutto sapeva che la sua ripartenza coincidesse con il ritorno di sua figlia dalle vacanze «Ma Jimin, lui è libero di scegliere»

E fu proprio Jimin ad essere maggiormente colpito da quella consapevolezza. Avrebbe dovuto scegliere. Non far aspettare nessuno, non era giusto. Ma sentiva di non essere pronto, non era ancora il momento.

«Non penso che tu possa andar bene per lui» sentenziò Hoseok e Yoongi dopo aver fatto un bel tiro con la sigaretta, sospirò a pieni polmoni «Probabilmente è così, o forse lo era il me del passato» scosse la testa «Senti, non voglio litigare» scrollò la sigaretta.

Ed Hoseok fu d'accordo «Nemmeno io, mi importa solo della felicità di Jimin»

«E allora lasciamo a lui l'ultima parola» finì Yoongi, spegnendo la sigaretta, ormai quasi del tutto consumata contro il muretto lì vicino. Afferrò la maniglia, stette per entrare, e Jimin si bloccò all'improvviso, consapevole di poter essere scoperto da un momento all'altro. Ed effettivamente così fu. Il tempo per Yoongi di aprire un po' di più e vide il suo viso spaventato con entrambe le mani sul volto.

Yoongi sgranò impercettibilmente gli occhi, che avrebbe dovuto fare?
Ma Jimin fu salvato involontariamente da Hoseok, che fece un'ultima domanda a Yoongi.
«Pensi che ti sceglierà?» mostrò così tutta la sua insicurezza, i suoi dubbi ben fondati.

La mano di Yoongi allentò la presa sulla maniglia e Jimin riprese a respirare per un attimo. Okay, avrebbe ascoltato quell'ultima cosa e poi sarebbe corso via a gambe levate. Sempre se fosse riuscito a staccare lo sguardo da quello perforante di Yoongi. Quando quest'ultimo rispose, sembrò che stesse parlando con Jimin anziché con Hoseok «Io lo spero, eppure so per certo che tu saresti proprio quello giusto per lui» disse Yoongi e Jimin sussultò, non se lo sarebbe minimamente aspettato e Hoseok ancor meno «Lo tratti bene, con rispetto, premura. Non potrei chiedere di meglio e sono per giunta contento che ci sia tu dall'altro lato, perché nel caso Jimin ti scelga, so per certo che starà bene con te» abbozzò un sorriso e Jimin sentì il suo cuore martellare nel petto «Ma Hoseok» Yoongi lo richiamò e finalmente guardò il ragazzo rivale «sappilo chiaro e tondo, io amo Jimin e non lo lascerò andare così facilmente»

Angolo della parlantina:

Ma ciao belle personcine. Che dire, finalmente Hoseok sa tutto e penso che sia giusto il fatto che ne sia venuto a conoscenza. Conseguenza di ciò, la discussione tra lui e Yoongi. Come vedete Hoseok cerca di restare sempre imparziale, sempre propenso nel mettersi nei panni altrui, per capire meglio le persone; ma anche lui sta raggiungendo un bel livello di esasperazione. Ce la sta mettendo tutta e poi si ritrova con Jimin che lo chiama con il nome di Yoongi. Non è affatto bello sentirselo dire ma lui anche questa volta ha mantenuto la calma e si è fatto forza per andare avanti.

Yoongi invece è lì che aspetta una risposta, ha salvato il sederino a Jimin senza farlo sgamare da Hoseok e ne ha approfittato anche per dichiararsi ancora una volta. Si può dire che Hoseok e Yoongi sono altamente agguerriti? Penso proprio di sì, però lasciatemi sottolineare che colui che ha ottenuto da Jimin un periodo di prova come fidanzato, è stato Hoseok. E vedremo come si evolverà la situazione nel prossimo capitolo!

Anygay, nell'angolo autrice del prossimo capitolo vi dirò una cosa molto importante, quindi ricordatevi di leggerlo + settimana prossima saremo esattamente a metà storia.

P.s. Avete visto il concerto? Com'è stato??
Io purtroppo non ho avuto il tempo 😭😭😭

Ci sentiamo presto!

ILY_Ely ♥

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