Choni one shot

By emma_choni

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one shot sulle choni More

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non è una one shot ma una domanda
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È una domanda.
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By emma_choni

«Cher ne sei sicura? Sai che il Withe Wirm non è frequentato da bella gente.» Borbottò Veronica, dopo aver sostato l'auto davanti al locale, rivolgendo le proprie attenzioni alla rossa che giaceva sul sedile accanto a lei.
«Ho bisogno di qualche soldo in più Ronnie, e al Pop's non avevano bisogno di altro personale. Questa era l'unica scelta. Andrà bene non preoccuparti, ti manderò un messaggio per aggiornarti sulla situazione. Ci vediamo qua fuori alle nove.» Ribatté, sporgendosi oltre la console centrale per lasciare un veloce bacio sulla guancia della corvina, prima di uscire dalla vettura.

«Va bene, sta attenta.» Ribatté alzando il tono della voce mentre accendeva il motore.
«Lo farò, a dopo.» Contestò, regalandole un debole sorriso prima di superare le porte dell'edificio. Scese lentamente le scale, guardandosi intorno, osservando ogni singola parete nei minimi dettagli. C'erano foto e stemmi di serpenti ovunque, ma d'altronde cosa poteva aspettarsi da un locale del genere?

Cercò di rimanere composta non appena fece il suo ingresso nella sala principale, sentendo gli occhi di tutti puntati sulla sua figura, mettendola in leggera soggezione. Forse non aveva avuto una buona idea...

«E tu chi sei?» Domandò un uomo robusto, avvicinandosi pericolosamente al suo corpo, squadrandola da testa a piedi. Aveva i capelli lunghi, castani, macchiati da qualche scoloritura sulle punte. Aveva un piercing sul naso che risaltava eccessivamente allo sguardo, accompagnato dai suoi duri occhi azzurri. I vestiti erano quasi interamente lacerati, come se avesse combattuto e fosse sopravvissuto per miracolo. Il tessuto dei jeans presentava degli strappi sulle cosce e sulle ginocchia, mentre le maniche della sua camicia erano state completamente sfilacciate. Le scarpe erano consumate e la maglietta grigia logorata e macchiata da qualche pietanza.

«Allora? Hai intenzione di rispondere alla mia domanda?» Domandò ancora, facendo qualche altro passo verso il suo corpo, incombendo minacciosamente sulla sua figura.

Cheryl si guardò attorno, nella speranza che qualcuno potesse arrivare in suo soccorso, ma rilasciò un sospiro affranto quando comprese che avrebbe dovuto affrontare quella situazione da sola. Era vista come un'estranea dalla gang, come poteva credere che qualcuno l'avrebbe realmente aiutata?

«Non penso che ti interessi sapere chi sono, ma se puoi levarti posso raggiungere il bancone degli alcolici, sai non vorrei ritardare il mio primo giorno di lavoro.» Ribatté seccata, provando a spostarsi per superarlo, ma percepì una stretta possente avvolgersi intorno al proprio braccio. Sentì i nervi diventare tesi, mentre cercava di rimanere calma. Mostrarsi spaventata avrebbe solo peggiorato le cose.

«Non vogliamo le puttane del NorthSide nel nostro locale, quindi vedi di tornare a casa se non vuoi essere ricoperta di lividi.» Mormorò a denti stretti, sussurrando contro il suo timpano, facendole chiudere gli occhi quando la sua barba ispida le sfiorò la guancia.
«Senti, Tarzan non ho intenzione di rinunciare ai miei soldi solo perché non accetti che io possa lavorare qui. Sono stata assunta, vedi di fartene una ragione.» Affermò duramente, serrando gli occhi non appena vide la mano dell'uomo agitarsi in aria. Sapeva che da lì a poco sarebbe stata colpita, ma si stupì quando per qualche strana ragione non accadde.

«Tall boy, che cazzo fai?» Urlò una voce femminile che fece immediatamente aprire gli occhi della rossa, mentre vedeva una ragazza minuta avvicinarsi nella loro direzione. Era leggermente più bassa di lei, la carnagione olivastra. I suoi capelli erano mossi, e presentavano notevoli ciocche rosa. Aveva gli occhi marroni, e nonostante il colore estremamente comune Cheryl pensò che fossero bellissimi.

Indossava una camicia a quadri verdi e neri, accompagnata dal top bianco sottostante. I pantaloni erano dei semplici jeans abbastanza strappati, e le scarpe bianche da ginnastica.

«Questa stronza pensa di poter venire qui, nella nostra tana, e mettersi al banco degli alcolici.» Affermò, togliendo la mano dal braccio di Cheryl non appena la Serpents gliela spinse via.
«L'ha assunta Sweet Pea. Non puoi fare il pazzo con ogni persona che entra nel locale solo perché non ha un viso familiare. Il suo contratto presenta la data di oggi come inizio, vedi di fartene una ragione.» Disse rudemente, posando il contenitore di piatti sporchi su un tavolo, prima di spingere leggermente il corpo imponente dell'uomo e allungarsi per afferrare il polso della rossa.

«Andiamo.» Mormorò, trascinandola verso la cucina, sollevando la cassa con l'altro braccio.

Chiusero la porta alle loro spalle, rimandando in un imminente silenzio mentre Cheryl osservava la più bassa riporre i piatti nel lavandino, strofinando la superficie con una spugnetta, portando via la sporcizia.

«Non dovresti rivolgerti a lui in quel modo.» Affermò l'altra dopo qualche attimo di quiete, osservando la rossa con la coda dell'occhio, scuotendo il capo con disappunto.
«Ah è colpa mia adesso? Non riesco nemmeno a mettere piede nel locale che vengo aggredita e la colpa sarebbe mia?» Sbottò frustrata, inarcando le sopracciglia mentre piegava le braccia sul petto, non riuscendo a credere di star avendo davvero quella conversazione.

«Dico solo che prima di rispondere in un certo modo dovresti almeno conoscere la gente che hai davanti. Tall boy è uno stronzo avrebbe potuto farti del male.» Ammise, lanciandole un'occhiata contrariata.
«Oh è già successo.» Brontolò, sfiorando leggermente il bicipite nel punto in cui era stato stretto, sobbalzando lievemente non appena percepì un dolore abbastanza intenso.

«Che ti ha fatto?» Chiese duramente la più bassa, cercando di mascherare la preoccupazione nel suo tono, mentre si asciugava le mani sul canovaccio prima di dirigersi verso la rossa.
«Niente.» Si impuntò Cheryl, non volendo che la Serpent avesse la meglio in quella conversazione.

«Smettila di essere così testarda e togliti la felpa.» Disse con fermezza, cercando di farle capire che avrebbe dovuto seguire il suo comando.
«Prima hai chiuso la porta ed ora vuoi che mi levi la felpa...vuoi per caso scoparmi in questa cucina?» Domandò con ironia, alzando gli occhi al cielo.
«Prova a rispondere così un'altra volta e ti caccio dal locale. Levati questa cazzo di felpa, voglio vedere cosa ti ha fatto.» Affermò, alzando il tono della voce, non accettando repliche. Cheryl si irrigidì al suono duro della sua voce, portando le mani sul margine del tessuto per sollevarlo sopra la testa, non volendo perdere il lavoro ancor prima di averlo iniziato.

«Dio...lo ammazzo.» Sibilò non appena vide il rossore che rivestiva il suo braccio, applicando una presa delicata sull'arto per poter osservare meglio il punto contuso.

«Siediti lì.» Esclamò, indicando lo spazio libero sul piano cottura, mentre le sopracciglia di Cheryl si sollevarono con stupore.
«Sei pazza.» Ribatté, scuotendo il capo, non avendo la minima intenzione di fare quello che le era stato richiesto.

Un gridolino di sorpresa sfuggì dalle sue labbra non appena sentì una presa salda sui suoi fianchi, e prima che potesse accorgersene si ritrovò con il sedere posato sul materiale in metallo.

«Sei sempre così testarda?» Domandò divertita Toni, lasciando che un piccolo ghigno si facesse spazio sul suo volto.
«Non hai ancora visto niente, credimi.» Sbuffò in risposta, osservandola mentre si dirigeva verso la cella frigorifera, tornando con un impacco di ghiaccio.

Avvolse l'oggetto in uno strato di scottex, posizionandosi successivamente tra le gambe della rossa, tenendo il ghiaccio premuto contro il suo bicipite, lasciando che il freddo potesse lenire il dolore.

«Non c'è bisogno che tu faccia tutto questo, so reggere un impacco di ghiaccio. Non devi farmi da infermiera.» Sbuffò, abbandonando la schiena contro la parete posta alle sue spalle.
«Oh non vorrei mai che lasciassi una recensione negativa sulla pagina del nostro locale.» Scherzò, facendole l'occhiolino, non riuscendo a trattenere un sorriso.
«Devi ringraziare che non vi faccio causa.» Sbottò, sorridendo lievemente non appena la sentì ridacchiare, allungando una mano per spingerle delicatamente la spalla.

«Non mi hai ancora detto il tuo nome comunque.» Mormorò la ragazza che si trovava di fronte a sè, guardandola con la coda dell'occhio, facendola incantare per qualche istante.
Aveva le labbra paffute premute in una linea retta, mentre delle piccole fossette si formarono sui lati delle sue guance...era davvero bella.
«Non mi sembra che tu me l'abbia chiesto.» Ribatté strafottente, cercando di non farle capire che avesse perso il controllo per qualche secondo.
«Beh lo sto facendo adesso.» Contestò, sollevando il ghiaccio per qualche momento, dandole un po' di pace.

«Cheryl.» Rispose, torcendosi le dita delle mani.
«Io sono Toni.» Ribatté, posando nuovamente l'oggetto sulla sua pelle, cercando di non farle male al contatto.

C'era qualcosa in lei che non le permetteva di staccarle gli occhi di dosso, e non riusciva a comprendere se era la sua gentilezza, o il suo senso di protezione, o il candido sorriso che le rivolgeva ogni volta che i loro sguardi si incontravano, sapeva solo che quei pensieri la stavano spaventando.

«Cerca di non sfidare qualche altro Serpent almeno per il resto della giornata, non vorrei trovarmi a dover cacciare tutti i membri della gang dal White Wirm.» Scherzò, posando l'impacco ormai caldo all'interno del lavandino.
«Come se potessi farlo.» La sfotté, sentendo il respiro mancarle non appena le rivolse una dura occhiata.

«Sono la regina dei Serpents, posso fare tutto quello che voglio.» Ammise con un sospiro, allontanandosi dal suo corpo.
«Oh, mi inchino per mia maestà.» Ribatté la rossa, protendendo leggermente il busto in avanti mentre un sorriso divertito si allargava sulle sue labbra, diventando ancora più intenso non appena l'adorabile risata di Toni le giunse alle orecchie.

«Muoviti, vai a fare il lavoro per cui sei stata assunta.» Affermò in risposta, indicandole la porta per farle capire di uscire, nonostante un espressione divertita giacesse ancora sul suo volto.
«Come desidera regina.» Ribatté facendo un altro inchino, raggiungendo la sala principale, posizionandosi al tavolo degli alcolici mentre aspettava che i clienti arrivassero per ordinare.

Le ore passarono nella completa tranquillità, dando sollievo a Cheryl che aveva avuto il timore di poter incorrere in qualche altro inconveniente.

«Come sta andando?» Domandò una voce familiare dalle sue spalle, portandola a girarsi nella direzione del suo interlocutore.
«Hai paura che possa creare delle risse?» Chiese inarcando le sopracciglia.

«Qualcosa del genere.» Ridacchiò, posizionandosi accanto a lei.
«Wow, mi sottovaluti davvero tanto.» Affermò imbronciandosi, facendola sorridere.

«A parte gli scherzi, è tutto okay?» Domandò con un velo di preoccupazione, cercando di studiare attentamente le sue espressioni.
«Si, tranquilla.» Mormorò.
«Bene.»

Un fischio attirò la loro attenzione, lasciando che i loro occhi si posassero su un uomo all'orizzonte. Era mediamente alto. I capelli corti e biondi, tirati all'indietro con il gel. I baffi arricciati sulle punte, che nascondevano un sorriso malizioso, mentre gli occhi chiari colmi di lussuria si posavano ininterrottamente sul corpo di Cheryl.

«Mickey cosa vuoi?» Brontolò Toni, sfidandolo con lo sguardo. Sapeva che quell'uomo non aveva una buona reputazione, e per l'esatto motivo era stato cacciato dal bar più di una volta, ma le numerose minacce sembravano non impedirgli di continuare a metterci piede.
«La rossa.» Ribatté, mordendosi il labbro mentre il suo sguardo seguiva le sue curve, soffermandosi sul seno coperto solamente da un top in pizzo bordeaux.
«Non è compresa nelle bevande.» Ribatté scocciata la Serpent, sfilandosi la camicia per porgerla alla ragazza al suo fianco.

«Tieni, mettitela.» Mormorò, tranquillizzandosi quando Cheryl annuì in risposta, ringraziandola silenziosamente.

«Perché sei diventata così guastafeste? Qualche anno fa eri divertente.» Sbuffò l'uomo, portandosi il sigaro alle labbra, iniziando a fumare.

«Zuccherino se sicura di non voler venire a fare un giro con me?» Proseguì, sorridendo maliziosamente alla rossa che si irrigidì all'istante mentre i ricordi di quel che era successo solo un anno prima con Nick St. Clair iniziarono a farsi spazio nella sua mente, impedendole di trovare le parole per rispondere.

«Vedi di uscire dal locale prima che ti ci spedisca a calci in culo.» Ringhiò Toni, afferrando fortemente la maglia dell'uomo, tirandolo verso di sé.
«Sei fortunato ad essere ancora vivo dopo tutto quello che hai fatto. Ora vattene, e se solo provi a tornare o a darle fastidio un'altra misera volta ti uccido con le mie stesse mani.» Sussurrò contro il suo timpano, prima di spingerlo lontano da sé, contraendo la mascella mentre si allontanava.

«Stai bene?» Domandò rivolgendosi alla ragazza leggermente tremolante.
«Uhm si.» Ribatté non riuscendo a replicare il suo solito tono pieno di sicurezza.
«io..mi dispiace. Non siamo tutti così.» Ammise, sospirando pesantemente, grattandosi la nuca con evidente agitazione.

«Non preoccuparti, Toni. Anzi grazie per tutto quello che hai fatto per me oggi.» Affermò, forzando un sorriso, cercando di farle capire quanto le era grata.
«Se hai qualche problema non esitare a chiamarmi.» Mormorò, accarezzandole dolcemente il dorso della mano.

Tre mesi dopo

«Ti va di fare qualcosa per pranzo?» Domandò la corvina, osservando la rossa che era seduta sulla poltrona nella sala relax.
«Non posso V, mi vedo con Toni dopo la scuola. Ultimamente abbiamo i turni distinti al lavoro e riusciamo a vederci davvero poco.» Ribatté, sospirando pesantemente.

«Capisco. Allora magari possiamo fare qualcosa questa sera, tu porti lei ed io porto Archie. Che ne pensi?» Propose.
«Dopo gliene parlo e ti faccio sapere.» Affermò, stringendosi nelle spalle.
«Perfetto.»

Il suono della campanella irruppe nelle aule, segnando la fine delle lezioni, mentre il vociferare degli studenti diveniva più forte.

La rossa afferrò lo zaino, percorrendo il corridoio fin quando la fredda aria invernale non le colpì il viso. Sorrise non appena incontrò gli occhi dolci della sua ragazza, lasciando la propria cartella a Veronica mentre correva nella sua direzione.

Toni ridacchiò non appena la rossa le saltò in braccio, sentendosi stringere fortemente dalle spalle mentre le proprie mani si posavano sulle sue cosce per posizionarla meglio prima di circondarle fortemente la vita.

«Ciao piccola.» Mormorò divertita, sentendo dei ripetitivi baci premuti contro la pelle delle sue guance.

Smise di ridere non appena incontrò le labbra della rossa, accompagnandole in una lenta danza, lasciando scivolare la propria lingua nella sua bocca non appena le diede il consenso.

«Mi sei mancata TT.» Sussurò la rossa, lasciando le braccia strette intorno alle sue spalle anche quando la Serpent le fece riposizionare i piedi al suolo.
«Anche tu.» Contestò, lasciandole un casto bacio sulla fronte.

La più bassa si fece dare lo zaino da veronica, posizionandolo sulla propria spalla mentre Cheryl intrecciava le loro dita, prima di dirigersi verso la moto.

Raggiunsero la roulotte di Toni in una ventina di minuti, lasciando che il tepore riuscisse a scaldare i loro corpi freddi.

«Veronica mi ha chiesto se questa sera vogliamo andare al pop's con lei e Archie.» Mormorò la rossa, dopo essersi seduta sul letto singolo di Toni, osservandola mentre sbottonava attentamente la camicia che aveva indosso.
«Beh, è un idea carina, ma prima pensavo di passare la giornata in modo diverso.» Sussurrò, fermando le proprie azioni, mentre si sporgeva lentamente verso la sua ragazza, cominciando a lasciarle dei baci umidi sul collo, prima di posizionarsi a pochi millimetri dal suo viso.

«Che ne dici?» Proseguì, sorridendo contro le sue labbra non appena la rossa la tirò a sé attraverso i lembi della camicia, abbassandosi contro il materasso, lasciando che il corpo di Toni la sovrastasse.

«Beh lo prendo come un si.» Ridacchiò, posando le braccia ai lati della sua testa per reggere il proprio peso, incastrando una mano tra i suoi capelli ramati.
«Sta zitta.» Ribatté l'altra, catturandole nuovamente la labbra, sorridendo contro di esse non appena i muscoli di Toni si tesero sotto il suo tocco delicato.

Lasciò scivolare le dita sullo stomaco olivastro della ragazza, tracciando attentamente i suoi addominali definiti, mentre le loro labbra si cercavano con fervore, sprigionando la passione presente nei loro organismi.

«Penso che tu non abbia ben capito i ruoli.» Mormorò la Serpent con voce roca, lambendole l'angolo della bocca, trascinando le labbra sulle guance, tracciando un percorso attraverso la mascella, raggiungendo il collo.

Circondò un pezzo di pelle, succhiandolo lentamente, alternando quell'azione a dei leggeri morsi, passandoci successivamente la lingua a mò di scuse, mentre una mano scivolava sul fianco scoperto di Cheryl, massaggiandolo possessivamente , lasciando che un sottile strato di brividi si diffondesse sul suo corpo.

La rossa incastrò una mano tra i capelli ricci di Toni, grattandole la nuca, rastrellando attentamente le unghie sulla superficie, graffiandola con delicatezza mentre la Serpent lavorava abilmente contro il suo collo, facendole rilasciare numerosi sospiri di piacere.

Allungò le mani fino alle sue spalle, afferrando i margini della camicia, facendo scivolare il tessuto lungo le sue braccia, buttandolo al suolo, lasciandola con il reggiseno sportivo mentre le loro labbra si scontrarono ardentemente.

La più bassa sorrise contro la sua bocca mentre la propria mano si avvolgeva attorno al collo della ragazza sotto di lei in maniera lenta ma possessiva, lasciando che le loro lingue si seguissero rudemente, senza perdere il contatto nemmeno per un istante.

Trascinò una mano sul suo petto, posizionandola attentamente sul seno, palpandolo duramente, avendo il bisogno di sentirla nella completa interezza.

Le lasciò un casto bacio sul petto, mentre afferrò il margine del top per alzarlo oltre la sua testa, rivelando il solito reggiseno rosso di pizzo che faceva impazzire la Serpent.

«Sapevi già quel che sarebbe successo oggi, eh?» Sussurrò divertita, lasciando che il suo alito caldo si infrangesse contro le labbra della rossa che reclamò immediatamente sulle proprie, mentre le dita si insinuarono sotto il tessuto della parte superiore della biancheria, coppettando il seno pallido.

«Toni.» Ansimò con il petto che si alzava e si abbassava ad intervalli irregolari, a causa dell'assenza di fiato mentre l'indice e il pollice di Toni lavoravano abilmente sulla gemma sensibile, attivandole tutti i sensi.

Inarcò la schiena quando la mano libera della Serpent si fece strada sul suo addome, raggiungendo il bottone dei sui jeans, che slacciò in un attimo prima di lasciar insinuare l'arto all'interno dei pantaloni.

Dei sospiri di piacere abbandonarono le sue labbra mentre la mano di Toni si muoveva delicatamente sulla lunghezza della sua intimità, ancora coperta dalle mutande.

«Cristo.» Mormorò, tirando l'attaccatura dei suoi capelli, mentre il piacere cominciava a crescere a dismisura.

Piagnucolò con disappunto non appena sentì l'assenza del tocco sulla zona che desiderava, ma prima che potesse dire qualcosa Toni le stava già sfilando i pantaloni, lasciando che diventassero un mucchio sul parquet.

Sorrise lievemente non appena tornò con la bocca sulla sua, muovendo voracemente le mani verso i suoi jeans, slacciando la cinta per poi abbassarli con dei movimenti quasi disperati, cercando di farle capire che fosse al limite della sopportazione.

Non passò molto prima che le mani della sua ragazza le sfiorassero la schiena, raggiungendo i gancetti del reggiseno, lasciando il suo seno nudo in bella vita.

Le bloccò le mani ai lati della testa, accarezzandole le braccia con dei movimenti delicati mentre si chinava per lambirle il petto, lasciando dei segni violacei evidenti a causa della sua carnagione chiara.

Le sue labbra si aprirono istintivamente per emettere un gemito non appena sentì il bacino della Serpent strusciarsi contro il proprio, seguendo un ritmo leggero, mandandola in estasi nonostante i loro centri fossero ancora coperti dalla biancheria intima.

«Sei mia.» Mormorò Toni, risalendo verso l'incavo del suo collo, dove nascose la testa mentre aumentava la frizione sulle loro intimità, sospirando sommessamente quando le unghie di Cheryl le graffiarono la schiena, portandola a desiderare sempre di più.

Tornò con la bocca sul suo petto, racchiudendo un capezzolo tra le sue labbra mentre lavorava attentamente sull'altro, stuzzicando la gemma con la punta delle dita, sogghignando non appena uno strato di pelle d'oca si sparse sul corpo della rossa.

Catturò nuovamente le sue labbra, stuzzicandole con la lingua che lasciò insinuare nella sua bocca, dando spazio ad un bacio pieno di passione.

Cheryl gemetté contro di essa non appena le dita di Toni lavorarono abilmente sul suo clitoride attraverso il materiale di pizzo, sorridendo soddisfatta davanti alla sua eccessiva eccitazione

«Toni...mh. Per favore.» Si lamentò inarcando la schiena, affondando maggiormente le unghie nella sua pelle, non riuscendo ad attuare un controllo sulle proprie azioni.

La falangi della Serpent trovarono spazio sotto il tessuto delle mutande, trascinandole con estrema lentezza fino al clitoride, sentendo un urlo uscire dal profondo della gola della rossa non appena cominciò a stimolarla a pieno contatto con la pelle.

La sentì aggrapparsi alle sue spalle, nascondendo la testa nella curva del suo collo mentre cominciava a gemere contro il suo timpano, accendendo maggiormente il desiderio che giaceva dentro di lei.

Si inginocchiò tra le sue gambe, estraendo le dita dalla biancheria intima, portandosele alla bocca mentre guardava intensamente la ragazza che giaceva sul letto.

Fece schioccare l'elastico delle sue mutande contro la pelle prima di afferrare il margine e trascinarle lungo le sue gambe, lasciandola completamente nuda ai suoi occhi.

Le accarezzò il retro delle cosce, mentre si chinava per baciare la pelle delle gambe vicino all'inguine, sentendola sospirare con lussuria, lasciando che un ghigno si sviluppasse sul suo volto non appena Cheryl spinse il bacino contro di lei.

La fece riabbassare sul materasso con una presa decisa, incastonando i loro sguardi mentre affondava il volto tra le sue cosce facendo guizzare fuori la lingua per incontrare le sue pieghe bagnate, udendola gridare dal piacere.

Passò il muscolo sulla sua lunghezza con dei movimenti decisi, avvolgendo successivamente le labbra attorno al suo clitoride, canticchiando felicemente non appena la mano di Cheryl si incastrò tra i suoi capelli, volendola il più vicino possibile al proprio centro.

Stuzzicò la sua entrata con le dita, mentre la lingua lavorava attentamente sulla sua gemma sensibile, facendola gemere ad alto volume mentre affondava le falangi nella sua intimità, muovendole ad un ritmo regolare, adattandosi al movimento della lingua.

Risalì il suo corpo, facendo entrare e uscire le dita sempre più velocemente, catturandole le labbra mentre Cheryl gemeva su di esse, sentendosi sul punto di superare il limite.

Bastò qualche altra spinta e qualche parola sussurrata purché la rossa esplodesse nel suo tanto desiderato rilascio. Tremò contro il materasso, rilasciando un forte grido mentre si stringeva al corpo della Serpent nonostante fosse priva di forze, lasciandosi lenire le cosce e la schiena, piagnucolando non appena tolse le dita dal suo centro.

«Beh devo dire che mi è piaciuto il tuo modo di voler passare il pomeriggio.» Mormorò divertita, osservandola con una espressione beata in viso prima che si sporgesse per baciarla con delicatezza, facendo incontrare dolcemente le loro labbra.
«Non avevo dubbi.» Ridacchiò, capovolgendo i ruoli. Appoggiò la schiena sul materasso, portando la rossa a giacere sopra di se, applicando dei leggeri grattini sulla sua schiena, facendola sospirare felicemente, prima di comprire i loro corpi con il lenzuolo.

Le rimboccò alcune ciocche di capelli dietro l'orecchio, accarezzandole successivamente la gota, sfiorandola con la punta delle dita, mentre l'osservava con occhi ricolmi di adorazione.

«Che c'è?» Domandò la rossa, guardandola con un sorriso stanco, mentre tracciava delle linee immaginarie sul suo petto, lasciando dei leggeri segni rossi.

Avrebbe dovuto dirglielo? Forse era troppo presto? E se non avesse ricambiato i suoi sentimenti? E se fosse scappata perché spaventata dalla pressione?

Non ne aveva idea, non poteva saperlo ma era pronta a rischiare perché in quel momento più che mai il suo cuore pompava di un'amore così puro da farle tremare le ossa.

«Ti amo, Cher» Sussurrò, guardandola seriamente, sostando una mano sulla sua guancia, mentre il battito del proprio cuore accelerava a dismisura.

Era pronta a scusarsi per essersi mossa così di fretta, per non aver aspettato che fosse pronta, ma le sue paure si dissolsero non appena le labbra di Cheryl si schiantarono sulle sue, per poi spostarsi su ogni angolo del suo viso, facendola ridacchiare sonoramente.

«Anch'io ti amo TT.» Mormorò, unendo le loro fronti.

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