il ragazzo con l'orecchino di...

By -takashi

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sii uomo, taehyung. siediti e sorridi, taehyung. non piangere, taehyung, gli uomini non piangono. dove taehyu... More

mirror mirror on the wall
who's the fairest of them all?
boys gotta man up
men
pearl necklace
call me
diamonds
dream
home
princess

doll

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By -takashi

risvegliarsi sul letto di jeongguk parve un po' strano a taehyung, tanto da arrivare a pensare che il fatto di essersi spostato sul divano non fosse stato altro che un sogno.

-sono sonnambulo oppure ho solo sognato di dormire sul divano?- domandò quindi, entrando nella cucina di jeongguk e trovando quest'ultimo ai fornelli.

-buongiorno a te, fiore. e ti ci ho riportato io sul letto, quando mi sono alzato. non volevo dormissi sul divano- rispose il più grande, separandosi dal piano cottura giusto per voltarsi e capovolgere il pancake appena fatto in cima a tutti gli altri nel piatto sulla tavola.

e taehyung non rispose, cercando poi di sedersi senza pensare al fatto che jeongguk l'avesse preso in braccio mentre dormiva e portato a letto, e tentando anche di distrarsi dall'immagine del moro in canottiera e grembiule.

-mangia qualcosa e poi ti riaccompagno a casa, okay?- parlò qualche secondo dopo, riponendo la padella che stava usando nel lavandino e sfilandosi il grembiule per sedersi accanto a lui a tavola, ma taehyung non sembrava entusiasta della cosa.

-d-devo per forza tornare a casa?- chiese infatti, dando voce alla sua preoccupazione.

-oh, no! certo che no, puoi stare qui quanto vuoi, fiore. intendevo che dovresti anche tornare a casa per prenderti dei vestiti carini piuttosto che indossare i miei, no? tipo quello che indossavi l'altra sera, ti stava molto bene, sembravi una principessa- jeongguk parlava un po' ad oltranza, quasi non ci pensava a ciò che diceva, specialmente se era occupato a versare un mucchio di sciroppo d'acero sui suoi pancake; era dunque ignaro di quanto quelle parole facessero effetto sul giovane corvino, che al momento stava arrossendo più che mai mentre affondava nell'enorme felpa del più grande.
-o-oh, scusami, forse era un po' troppo-- si impanicò all'improvviso silenzio, ma taehyung interruppe immediatamente le sue scuse, ripensando al paragone ch'egli aveva fatto e quanto sentirselo dire gli avesse fatto esplodere il cuore di gioia.

-no. mi piace. m-mi fa stare bene, jeonggukie-

e jeongguk ne fu più felice che mai.

————

in genere, la mattina, suo padre non era mai a casa e taehyung non sapeva come e quanto ringraziare chiunque lo guardasse dall'alto per quella grazia.

tuttavia sgattaiolare e fare avanti e indietro da casa non era una cosa che poteva andare avanti, taehyung sapeva che avrebbe dovuto fare qualcosa che non faceva da un po': chiamare sua madre.

ad ogni modo decise di mettere da parte di quella situazione e di concentrarsi per fare il più veloce possibile visto che jeongguk lo stava aspettando in moto e taehyung aveva costantemente una paura colossale di ritrovarsi suo padre alle spalle e di cosa egli potesse fargli.

per di più non lo faceva a posta, ma in cuor suo temeva anche che al suo ritorno il più grande non ci fosse, che l'avrebbe abbandonato come tutti quanti avevano fatto ad un certo punto, ma il suo cuore che batteva a grande velocità riuscì a calmarsi quando, varcata l'uscita di casa sua, jeongguk era lì.

e gli aveva sorriso, e aveva attraversato la strada per raggiungerlo, e aveva preso tra le sue mani le borse contenenti i suoi vestiti e tutto ciò di cui avrebbe avuto bisogno stando lontano da casa.

-tutto a posto? hai fatto una corsa, fiore?- si domandò divertito, posandogli una mano sulla zona bassa della schiena e spingendolo verso la strada, occupandosi di guardare a destra e a sinistra.

taehyung sorrise e annuì, accettando che il moro lo aiutasse nonostante quella fosse una zona residenziale e il pericolo di essere investito fosse praticamente nullo.
-avevo un po' paura- confessò quasi in un sussurro, al che jeongguk sembrò stringergli il fianco.

-non ti preoccupare, fiore. sono qui con te-

jeongguk era lì con lui.

————

rimasero a casa per pochi minuti, giusto il tempo di sistemarsi poiché jeongguk aveva proposto a taehyung di incontrare i suoi amici e il corvino era rimasto entusiasta dell'invito, per cui aveva deciso di farsi carino.

aveva indossato una camicetta rosa di cotone arricchita da dei volant e un colletto merlettato chiuso da un bottoncino brillante, accompagnata da un paio di pantaloncini corti color panna ed un paio di mocassini un po' rialzati del medesimo colore, dai quali spuntavano dei calzini ricamati che non superavano la caviglia.

quando uscì dal bagno una volta aver applicato un po' di trucco, si scusò con jeongguk per il ritardo ma il moro sembrò essere troppo distratto da quanto fosse bello, tanto da ammettere la cosa e fargli un'ennesima cascata di complimenti che taehyung aveva apprezzato non poco.

lo aveva nuovamente paragonato ad una principessa, del resto.

————

incontrare gli amici di jeongguk aveva messo un po' d'ansia a taehyung, specialmente perché aveva un po' paura di come avrebbero reagito a vedere un tipo particolare come lui.

ma non si sarebbe aspettato affatto di incontrare persone altrettanto stravaganti.

-taehyung, questi sono seokjin, yoongi, hoseok, namjoon e jimin- taehyung mise da parte per un secondo il fatto che jeongguk l'avesse chiamato col suo nome e non con il solito nomignolo, per poi concentrarsi ad analizzare il meglio che poteva tutti e cinque i ragazzi, tutti molto diversi l'uno dall'altro.

il ragazzo seduto al capotavola dalle labbra rosse e carnose che gli aveva rivolto un sorriso sembrava appena uscito dall'università: occhiali dalla montatura sottile, camicia bianca e gilet sul beige e un paio di pantaloni a sigaretta di un verde un po' sbiadito. sembrava proprio l'apoteosi del bravo ragazzo, totalmente diverso dall'individuo accanto a lui, che indossava un paio di pantaloni cargo e una felpa dei metallica, il tutto accompagnato da della matita leggermente sbavata attorno agli occhi dal taglio felino, non sembrava molto socievole.

al contrario, al suo fianco sedeva il suo opposto: il ragazzo aveva i capelli biondi, due ciocche erano legate in due minuscole codine e ornate da mollettine colorate che per un momento taehyung gli invidiò, aveva lo smalto sulle unghie di diverse tonalità e sugli anulari portava lo sticker di uno smile; la maglia oversize aveva una fantasia tie dye e su di essa era stampato il disegno di un fiore colorato, molto carino a detta sua.

il penultimo lasciò taehyung un po' a bocca aperta, namjoon a detta di jeongguk, e il corvino si ritrovò a pensare che se non fosse stato già interessato al moro probabilmente avrebbe sbavato dietro a questo ragazzo: si vedeva che era alto, era muscoloso e i suoi addominali erano lasciati in mostra da un croptop, le cui maniche erano state arricciate fino alle spalle, mostrando anche i suoi bicipiti. i capelli erano molto corti, di una sfumatura vicina all'argento che si sposava perfettamente con la sua pelle olivastra e a primo impatto non sembrava molto socievole, o quantomeno taehyung non avrebbe voluto averlo come nemico ma sorprendentemente, quando il ragazzo gli sorrise, il corvino lo trovò adorabile.

-da dove vieni?- domandò tutt'un tratto l'ultimo ragazzo sulla destra: era davvero molto bello, pensò taehyung, una bellezza quasi spaventosa, considerando l'occhiataccia che gli aveva lanciato e con cui stava continuando a guardarlo sin dall'inizio.

-cheongdam-dong- rispose senza mezzi termini taehyung, continuando ad osservarlo così come era impegnato a fare l'altro.

-ah, ecco- sorrise accondiscendente con un tono un po' amaro per i suoi gusti, facendogli storcere il naso.
-un figlio di papà, eh?-

-jimin hyung, lascialo sta-- cominciò jeongguk non appena notò l'atteggiamento diffidente del suo amico nei confronti di taehyung, ma quest'ultimo non sembrò aver bisogno di essere difeso.

-non mi sembra tu sia da meno. si sente il tuo profumo, nuit de feu, e gli armani che hai ai piedi...- parlò con sguardo tagliente, allontanandosi dalla tavola giusto un po' perché potesse dare una seconda occhiata agli stivaletti del biondo.
-e il gucci che porti al polso è un po' vecchiotto ormai ma ciò non toglie che anche tu abbia il tuo paparino sistemato ai piani alti in qualche compagnia in buona posizione, mi sbaglio?-

jimin sorrise, ignorando gli sguardi dei suoi amici, evidentemente sorpresi dalle parole del corvino, che a primo impatto non sembrava affatto uno a cui piaceva tener testa a qualcuno.
-è la mia mammina in realtà. amministratrice delegata della hanjeon- rispose con tono divertito, sfilandosi un pacchetto di raison dalla tasca posteriore dei pantaloni.
-vuoi?-

taehyung allungò la mano in un gesto affermativo, sfilando autonomamente una sigaretta dal pacchetto e poggiandosela tra le labbra, e lasciando che jimin si sporgesse sul tavolo per accendergliela con la sua.

jimin sbuffò il fumo e cercò con gli occhi lo sguardo di jeongguk, il quale, non molto contento dall'interazione, optava per rimanere in silenzio e rimuginare standosene sulle sue.
gettò un ultimo sguardo al corvino in rosa che manteneva la sigaretta con l'indice e il medio rivolti verso l'alto, il tipico gesto della nobiltà.
-mi piace la bambolina-

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