Vaffanculo, ti amo.

By giuliafables

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"L'amore è così, arriva e ti travolge come un'onda. Ti annienta. Quando l'amore arriva non puoi fare a meno c... More

Battaglia di cibo.
I suoi sbalzi d'umore.
Un errore da rifare.
Da oggi si cambiano le regole.
Un bacio inaspettato.
Momenti di felicità.
Non mi arrenderó mai.
Se non è odio allora cos'è?
Tutto un gioco.
Lui non è Logan.
Lacrime di ricordi.
Bugie, sono solo bugie.
La lettera.
Sei meglio delle stelle.
Non accontentarti, tu meriti di più.
Ironia della sorte?
Vorrei, ma non posso.
Mi frega, mi frega eccome.
All of me.
Solo amici.
Avviso.
Giuro, potrei darti il mondo.
Quel segreto che mi distrugge.
L'ho perso per sempre.
Ti prego, resta.
È davvero un addio?
Vaffanculo, ti amo.
Io non ti lascio.
Che sta succedendo?
Ti troveró.
Il mondo è di tutti.
Ci saró sempre.
Grazie mamma.
THE END.||
Ringraziamenti.❤️
2015-2018.

Vuoi guerra? Guerra avrai.

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By giuliafables

***AVVISO.
Avviso tutti i futuri lettori che sto cambiando tutti i capitoli al presente e ci metteró un po' di tempo a cambiarli tutti.
🌸SONO CONSAPEVOLE DEI TANTI ERRORI PRESENTI, MA COL TEMPO CERCHERÓ DI ELIMINARLI.🌸
Per questo mi scuso tanto e vi auguro una buona lettura.❤️***

Non ho mai creduto nel 'C'era una volta', tantomeno nel 'vissero per sempre felici e contenti' e non ho mai pensato che la mia vita potesse cambiare da un giorno all'altro.

Dovetti ricredermi quando accadde.

Il giorno prima mi trovavo a Londra nella mia bellissima città natale, mentre il giorno dopo ero in aereoporto in viaggio verso New York per andare a vivere in casa del nuovo compagno di mia mamma.

Bello, no?

Assolutamente no.

Insomma mi mancherà Londra, i miei amici, le mie abitudini, la mia vecchia casa.
Soprattutto papà, dove riposa in pace in un cimitero di Londra.

Non posso mentirvi dicendo che la mia vita è stata tutte rose e fiori, perchè in effetti non lo è stata, soprattutto da quando papà non è più con noi.

Tutti passano periodi brutti una volta nella vita, o almeno io sono di questa idea. Ma poi passa, insomma tutto passa.

-Julie!- mi urla mia sorella Jessica risvegliandomi dai miei pensieri.
-Arrivo- rispondo con un pizzico di malinconia nella voce.

Mi guardo intorno, respirando per l'ultima volta la dolce e fresca aria di Londra, mentre delle lacrime iniziano a farsi spazio sul mio viso senza che io possa controllarle.

Me le asciugo velocemente e alla fine mi decido a raggiungere gli altri.
-Dai non essere triste!- mi sussurra il mio fratellino Tommy all'orecchio.
Lo abbraccio forte, è il fratellino più dolce del mondo, assomiglia così tanto a nostro padre.

Se solo l'avesse conosciuto davvero.

Lancio un'occhiata a mia mamma che appena ci raggiunge, ci mostra i biglietti. È così emozionata per questo nuovo traguardo, forse è l'unica a credere ancora in qualcosa, pensa ancora che il tempo perso si possa recuperare.

Fortunatamente il viaggio in aereo passa velocemente, anche perchè la signora che avevo al mio fianco non faceva altro che dormire e russare, era insopportabile, avrei voluto tirarle qualcosa in faccia, qualsiasi cosa.

Una volta a terra riprendiamo le nostre valigie e solo dopo essere uscita dall'aereoporto mi rendo conto di essere a New York.

C'è tantissima gente che corre da una parte all'altra, osservo tutti con la coda nell'occhio e rimango incantata dagli enormi grattacieli che ho sempre ammirato tramite lo schermo del computer.

Mia sorella è più in ansia di me, lei ha solo 18 anni, è la più grande dei tre, siamo poco legate, insomma non abbiamo un tipo di rapporto invidiabile. Invece Tommy è il più piccolo, ha solo 8 anni ed è un vero tenerone.

Dopo qualche minuto, vedo mia mamma iniziare a correre verso una macchina grande e grigia. Molto bella devo ammettere.

Non riusciamo a raggiungerla subito visto il peso di tutte quelle valigie, ma alla fine dopo qualche sforzo ce la facciamo.

-Mark che bello rivederti!- dice mia mamma entusiata al suo compagno baciandolo profodamente di fronte a tutti noi.

Lui non è male alla fine, peró non lo avrei mai paragonato a mio padre, il mio vero padre. Insomma non c'è paragone.

Dopo aver salutato mia mamma Mark ci viene incontro. Saluta Tommy che ricambia con un abbraccio affettuoso, poi passa a Jessica e infine saluta me con una stretta di mano.
Non voglio avere rapporti affettivo con lui, neanche lo conosco.

Sistemiamo i bagagli dietro al cofano e saliamo in macchina.

-Allora che ne pensate di New York?- ci chiede Mark continuando a guardare la strada.
-È...è stupenda!- risponde Tommy eccitato.
-Bellaaa!- esclama Jessica spiaccicandosi contro il finestrino.
-Me la faró piacere- sbotto acida.

New York è bellissima, ma non mi è mai piaciuta l'idea del trasferimento, quindi decido di mentire spudoratamente e tenere il broncio il più a lungo possibile.

Arrivati a destinazione scendiamo dall'enorme auto, prendiamo i bagagli, e una volta alzato lo sguardo rimango incantata dall'enorme villa che mi ritrovo davanti.

In effetti la casa deve essere davvero grande visto che a quanto ho capito anche lui ha altri figli.

Mia mamma ha parlato di un ragazzo della mia età, di una bambina dell'età di Tommy e di una coppia gemelli, un maschio e una femmina.

Già non sopporto i miei due fratelli, figuriamoci ora che ne avró quattro in più.

Mi viene da piangere.

Anche Jessy e Tommy si guardano intorno meravigliati e mentre mia mamma è sempre più eccitata, la paragono a una di quelle adolescenti con gli ormoni a mille con la loro prima cotta.

-Venite, entriamo-ci invita Mark.

Appena apre la porta, troviamo ad aspettarci una bellissima ragazza mora.

-Fai la brava- mi sussurra mia madre all'orecchio prima di catapultarsi a salutarla.

Lei ricambia all'istante, poi con un grande sorriso saluta anche noi tre.

-Piacere Zoe-si presenta allungando la mano verso di me. -Julie- dico semplicemente ricambiando la stretta di mano, così riesco ad osservarla meglio.

È abbastanza alta e magra, porta i capelli raccolti in una treccia ed ha due occhi castani da cerbiatto, è davvero bella.

-Lui è Luke, il mio gemello-dice e al suo fianco compare una sua copia esatta al maschile. Gli sorrido e ci stringiamo la mano, poi fortunatamente Jessy prende  in mano la situazione iniziando a parlare con loro.

Nel frattempo io me ne sto zitta, intenta a pensare alla mia vecchia vita. Mi macherà?

Guardo in basso e noto Tommy camminare come un razzo da una stanza all'altra, ormai ha perso il controllo dell'eccitazione, ad esempio quando papà gli comprava un giocattolo lui esplodeva di gioia. Ormai è da tanti anni che non lo vedo così sorridente.

-Allora ragazzi vi siete conosciuti? Logan e Mary stanno arrivando, siccome Mary aveva teatro Logan mi ha fatto il piacere di andarla a prendere!- ci informa Mark.

"Teatro" una parola e sei lettere che mi fanno eccitare. Io amo il teatro, come la musica.

Mamma mi riguarda, io la imploro con gli occhi di iscrivermi a quel corso di musical che le chiedo da tanto tempo.
-Cosa succede?- interviene Zoe osservandoci curiosa.
-Niente niente-risponde immediatamente mia mamma, mentre io sbuffo rumorosamente ricevendo qualche occhiata in più da parte dei miei fratelli.

Dopo un po' Zoe mi porta nella mia nuova camera che avrei condiviso con lei e Jessica.

Mi mancherà avere una camera tutta mia.

Invece Tommy condividerà la camera con la piccola Mary, mentre Luke e Logan staranno nella stanza affianco la nostra.

Almeno la camera è enorme, ha le pareti di un colore leggero e un armadio rosso imponente.

-Io voglio il letto vicino al muro, se non ti dispiace ovviamente!-dice mia sorella a Zoe.
-Tranquilla-risponde quest'ultima con un gran sorriso.

Sono l'unica a essere così negativa?

Mentre iniziamo a disfare le valigie, sentiamo suonare alla porta.

Sento parlare e poco dopo Tommy ci urla di scendere.

Saranno arrivati gli altri probabilmente.

-Sono arrivati-esclama Zoe precipitandosi sotto.
Guardo mia sorella che mi fa cenno di scendere, così la raggiungo.

Una volta di sotto, per prima cosa vedo la piccola Mary, avrà sicuramente l'età di Tommy, porta una treccia di lato e ha due occhi verdi grandi e incantevoli.

Alzo lo sguardo verso il ragazzo al suo fianco, così lo vedo. Logan.

Se me l'avessero presentato qualche anno fa, forse sarei rimasta imbambolata di fronte ai suoi occhi e avrei fatto la figura della ragazza adolescente con gli ormoni a mille.

Dio se non è bello, potrei davvero restare a guardarlo per ore.

Ha i capelli biondi, non troppo corti, un po' ondulati in cima. Naso dritto, labbra carnose, somiglia a uno di quei modelli americani messi sempre sulla copertina in quelle riviste famose di gossip americano.

Da quello stato di trans mi sblocco appena noto Mary che mi si avvicina salutando prima me e poi gli altri entusiasta. Una cosa l'ho capita, questa bambina è tutto, tranne che timida.

Mia mamma nel frattempo parla con Logan e Luke complimentandosi con loro per qualsiasi cosa.

Purtroppo lei parla troppo, veramente troppo per i miei gusti infatti mi dileguo appena riesco.

Con Logan non faccio parola, gli lancio qualche occhiata e appena mi fa un cenno con la testa rimango imbambolata in cima alle scale a fissarlo. Mi raggiunge dandomi una spallata, da lì capisco subito che è un montato. Ma se pensa di passarla liscia, si sbaglia.

***
-Logan è un pó strano certe volte, non farci caso!- mi avvisa Zoe mentre ordino le mie cose nei vari cassetti.

Non rispondo perchè vengo interrotta da Jessy che ci chiama per la cena.

Scendiamo e non posso far a meno di notare che Tommy e Mary abbiano già stretto una sorta di legame.

Oggi in tavola c'è la pizza e appena la vedo non posso far a meno di divorarla senza contegno.

A un certo punto della cena Luke e Logan iniziano a litigare sul canale da mettere in TV e mano a mano che discutono inizio ad agitarmi sempre di più per il loro assurdo comportamento.

-Fanno sempre così, litigano spesso dovrai solo abituarti- mi sussurra Mary all'orecchio.
-Dai ragazzi smettetala- li rimprovera Mark, ma senza alcun risultato.

Stufa della situazione, mi alzo dalla sedia, mettendomi tra Luke e Logan così da poterli dividere, prendo il telecomando dalle mani di Luke e spengo la TV.

-Che stai facendo?- mi ringhia Logan.
-Ho spento la TV-rispondo sarcastica come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Mentre sta per ribattere ci interrompe mia mamma rimettendo la quiete nella cucina, così continuiamo la cena tranquillamente con la TV spenta.

Una volta finito, andiamo tutti nelle nostre rispettive camere.

Prima di andarmene parlo un attimo con Luke, non sembra arrabbiato per quello che ho fatto, anzi sembra contento. Mi sta già simpatico.

Mentre Logan mi rivolge ancora una volta un altro sguardo di fuoco da farmi venire i brividi.

Tornata in camera e preparata per dormire, mi stendo sul letto vicino alla finestra, adoro guardare fuori e immaginare un mondo tutto nuovo al di là di quella solo e unica finestra.

-Cazzo!- impreco sottovoce ricordandomi solo adesso di aver dimenticato il cellulare in bagno mentre mi mettevo il pigiama.

Mi alzo di scatto dal letto e silenziosamente ritorno in bagno.

Senza bussare apro la porta, così da ritrovarmi davanti un Logan mezzo nudo, con l'asciugamano avvolto in vita e il suo fisico in esposizione ai miei occhi che non possono fare a meno di guardarlo a lungo dove forse non dovrei.

Appena elaboro il tutto mi sento ribollire e posso essere sicura di essere diventata rossa, viola, verde, gialla, blu, insomma di tutti i colori.

Non sapendo che dire chiudo la porta di scatto.

Decido di scappare iniziando a correre verso la mia camers, ma appena sento qualcuno afferrarmi il polso mi blocco.
Mi giro e vedo quei meravigliosi occhi verdi che mi scrutano maliziosi.
-Cercavi questo?- mi chiede mostrandomi il mio cellulare.
-Si- rispondo in imbarazzo grattandomi il braccio senza motivo.
-Vieni a prenderlo!- mi sfida.

Bastardo.

Ritorna in bagno e si chiude dentro, prese dall'ira busso più volte ma senza risultati, così alla fine con una tecnica che mi avevano insegnato dei miei amici di Londra forzo la maniglia ed entro di scatto.

-Dammelo subito!- gli urlo contro parecchio arrabbiata.
-Calma calma! A te non lo do sicuro.- ridacchia.
-HO DETTO: RIDAMMI IL MIO CELLULARE!- gli urlo lasciando perdere il doppio senso.

-Tu sei entrata in bagno senza bussare, ricordati che questa è CASA MIA, NON TUA!- mi urla le ultime parole in faccia, facendomi addirittura paura.

Non mi riesco a controllare e così gli tiro un bel calcio nelle sue parti basse, lui impreca qualcosa sottovoce, gli casca il cellulare dalle mani, lo riprendo al volo e me ne ritorno in camera con un grande sorriso stampato sul volto.

Fiera di me, mi rimetto a letto, ripensando un attimo a questa giornata, non è andata tanto male alla fine.

In fondo sono tutti molto carini con me, tutti tranne Logan.

È tanto bello, quanto stronzo.

Ma se vuole guerra, guerra avrà.

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