Be my First and my Last | P.J...

Von ConsueloRogue

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#2 in k-pop 15/05/21 #3 in j-hope 25/05/21 #11 in triangolo 07/04/21 #19 in Jungkook 01/04/22 Jung Hoseok la... Mehr

Prefazione
Intro: He loves me
1: My Moon
2: Playful glances
3: Busted
4: Something in my belly
5: Plan '555.6.1'
6: Thing SHE has forgotten
7: Drag me to Hell: HIM
7.1: Drag me to Hell: HER
8: She loves me
9: Welcome
10: And so we meet again
11: Near but far away
12: One night
13: Radio Silence
14: Don't go
15: Three dates
16: Dark Room
17: Happy B.Day Jimin-ssi
18: Armed Bomb
20: Shibari
21: How to cause a fight
22: DEFCON 1
23: Men are all the same
24: Sign it
25: Holidays
26: Metropolitan
27: Call me when you're sober
28: SLAVE
29: Valentine
30: Teach You
31: Breaking down
32: Swimming pool
33: Husky
34: Not my place
35: Atonement
36: I need you
37: Stress Control
38: Kidnapped
39: Laundry Service
40: Her Little Old World
41: My Agasshi
42: Married with my job
43: Tainted Love
44: Milonga de Amor
45: Points of view
46: Buon compleanno, Gongjun-nim
47: Run in circles
48: Deafening Silence
INTERLUDE: Singularity
49: Once Upon a December
50: Scandal
51: Need to change
52: Kiss me, tease me
53: Fly me to the Moon
54: Boy meets Evil
55: Triple Valentine
56: Secrets
57: How could you
58: 'Melo' is my nature
59: My Time
60: Deep Blue
61: Sinking
62: Richter 9.05
63: Wing beat
64: Winston blu
65: Whatever it takes

19: Gongjun-nim

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Von ConsueloRogue



Seoul, 28 Ottobre 2021


Jimin si catapultò fuori dal Van, perse l'equilibrio e batté un ginocchio sul cemento, alle sue spalle Taehyung rise.

«Ah che male.» si alzò, afferrò la valigia e a passo svelto entrò nell'androne del palazzo, il suo amico rideva ancora. «La puoi smettere, per favore?»

«No! E' da quando siamo arrivati che sei in ansia perché devi parlare con Noona.» Taehyung richiamò l'ascensore. La gamba gli faceva male, bruciava, forse si era sbucciato.

«Sì che le devo parlare, voglio farmi perdonare, ok? Era parecchio arrabbiata l'ultima volta che l'ho vista.»

«Mi sarei arrabbiato anche io, ma non potevi scusarti al telefono? Vi siete sentiti tutti i giorni.» le porte dell'ascensore si aprirono, dentro c'era già la loro vicina di casa con tutta una serie di scatole e scatoloni.

Jimin si fiondò dentro e si ritirò in un angolo per lasciare spazio all'amico. Risalirono al piano in un silenzio teso e imbarazzato, scesero e rivolsero un piccolo inchino alla vicina.

«In bocca al lupo per il trasloco, signora Moon!» Taehyung le rivolse un sorriso quadrato, la donna allargò gli occhi, accennò un inchino e s'infilò nell'appartamento di fronte al loro.

«E' sempre stata strana.» borbottò Taehyung.

«Già, è strana. Amore sono a casa!» urlò Jimin, lanciò via le scarpe e mollò il trolley in salotto, di corsa si diresse in corridoio nonostante la gamba dolorante.

«Ciao ChimChim.» Aurora si affacciò dalla soglia della camera, gli sorrideva ma dal modo in cui teneva le spalle sembrava nervosa. Il suo sguardo ostile lo bloccò sulla porta, sembrava ancora arrabbiata come la mattina in cui l'aveva lasciata nel piatto doccia.

Il discorso che si era ripetuto per tutto il giorno precedente esplose come una bolla di sapone, non riusciva a pensare.

«E'... successo qualcosa?» fece un paio di passi verso di lei.

Aurora sospirò, scosse il capo, prese posto sul letto e fece un sorriso tirato; non aveva voglia di spiegargli di Yoongi.

«No. Ho visto le performance, sai? Sei stato bravissimo.»

Jimin si sedette accanto a lei. «Oh... grazie. Poteva andare un po' meglio, non sono soddisfatto...»

«Sei stato bravissimo, non c'era niente che non andasse in quell'esibizione.» sorrise e gli prese la mano, le era mancato. Lui la guardava di sottecchi, si avvicinò e le sue labbra morbide le si posarono sulla guancia, la tensione sulle spalle si allentò leggermente.

Jimin le strinse la mano, non sembrava che Aurora fosse arrabbiata con lui ma aveva cambiato discorso. L'avrebbe lasciata in pace, se avesse voluto gli avrebbe spiegato che era successo per farla incazzare così.

«Senti... volevo dirti una cosa.»

«Dimmi ChimChim.»

Jimin prese un profondo respiro. «Mi dispiace, sono stato un coglione a lasciarti nella doccia, mi dispiace averti fatto arrabbiare perché mi ero dimenticato di parlare con l'agenzia. Quando siamo vicini alle performance ho talmente tante cose da fare che alcune le dimentico, per questo abbiamo la lavagna sul frigo del kimchi: ci scrivo le cose così tutti se le ricordano. Mi ero totalmente scordato della troupe e della bomb, perdonami.» s'inginocchiò ai suoi piedi e premette la fronte contro il pavimento. «Non succederà più, giuro.»

Le guance le andarono a fuoco, lui le si era prostrato davanti come in un drama storico.

«Ma... ma Chim, vieni su.» lo prese per un braccio e lo costrinse a sedere sul letto. «Va bene, va bene ti perdono, non c'è bisogno che ti inginocchi. Allora se ti è comodo le cose ce le scriviamo anche noi sulla lavagna, ok? Adesso... non ti preoccupare, mi sono accordata con Joonie per firmare l'accordo di riservatezza con l'agenzia.»

Con un sospiro di sollievo Jimin annuì e l'abbracciò. «Ti va di andare a mangiare qualcosa e mi racconti come va il lavoro?» le aggiustò i capelli dietro le orecchie e le diede un altro bacio. Era bellissima, gli era mancata tantissimo.

«Volentieri. Non sei stanco?» gli diede un bacio sulla guancia morbida, la barba leggera le solleticò la pelle e con una risatina la accarezzò.

«No... perché ridi?»

«Mi fa ridere quando pungi così.» gli diede un leggero bacio, la tensione per la litigata con quel ficcanaso musone di Yoongi se ne stava andando.

Jimin si strusciò contro la sua guancia e Aurora rise ancora di più, le diede un bacio tra i capelli e si alzò. «Allora domani non la faccio, la tengo così, tanto non ho set o registrazioni.»

Aurora recuperò un paio di jeans e una maglietta dalla valigia e andò a pescare una felpa dalla cabina armadio dei due. Tornò da lui e gli diede un bacio sulle labbra morbide.

«Ci sono, ChimChim. Mi sei mancato.»

«Anche tu, amore.»


【----❤----】


Seoul, 29 Ottobre 2021


Aurora si agitò sulla poltrona, Namjoon le sorrideva, così come faceva Sihyuk, seduto davanti a lei.

«E così sei la fidanzata del nostro Jimin.» il sorriso del CEO si allargò ancora di più, Aurora annuì, quella cosa la lasciava ancora sconvolta.

«A quanto pare sì.»

«Mi ha detto Joon che vivi con loro in dormitorio ora.»

«Sì...» bisbigliò. «Ma ho trovato lavoro per un'agenzia di guide turistiche.»

«Ah!» Sihyuk allargò gli occhi e rise. «Beh, ottimo. Il nostro Namjoon ti ha spiegato in cosa consiste il contratto?»

«Sì, sì è stato molto esaustivo.» annuì, non era il primo contratto di riservatezza che firmava, anche se era il primo per una relazione vera.

Avrebbe firmato qualsiasi cosa se le avesse permesso di rimanere con Jimin.

Bang Sihyuk rigirò un plico di fogli e glielo mise sotto il naso. «Ti lascio qui il contratto, leggilo con calma. Lo abbiamo stilato in inglese, così dovrebbe essere più facile per te comprenderlo. Hai un ottimo coreano per essere qui da così poco, ma il linguaggio legale mette ancora in difficoltà anche me.»

«Grazie mille.» gli sorrise, l'uomo si alzò.

«Ci rivediamo a pranzo allora?»

«Oh, certo!»

«Qui ci penso io PD-nim, ci vediamo dopo.» Namjoon le sorrise, il CEO la lasciò sola con lui e Aurora s'immerse nella lettura.


【----❤----】


La porta di casa si aprì e Jimin balzò sul divano, si era addormentato in attesa che Aurora e Namjoon rientrassero. Era la prima volta che faceva firmare il contratto di riservatezza a qualcuno, in particolare alla sua fidanzata. Non sapeva come l'avesse presa Aurora, era stato impegnato tutto il giorno e appena era riuscito a prendere il cellulare privato in mano si era addormentato.

La sua voce cinguettava dal corridoio insieme alle risate di Namjoon. «Sì, mio fratello mi portava sempre da piccola... e poi mi affogava.»

Jimin si bloccò. "Fratello?"

«Anche io portavo mia sorella in piscina e l'affogavo. Era il mio divertimento estivo.»

"Aurora ha un fratello e non me lo hai mai detto? Beh non che tu glielo abbia mai chiesto... Sì ma, Jimin-ssi, non è normale che la tua fidanzata non parli mai di suo fratello. Tu parli sempre di Jihyun!"

La pacca sulla spalla di Namjoon lo riscosse. «Ciao Hyung!» lo sorpassò e corse da Aurora, chinata in avanti per togliersi i tacchi. «No amore, non toglierti le scarpe. Ti porto fuori a cena.» cinguettò.

«Eh?» Aurora si bloccò con una scarpa in mano e sbatté le palpebre, Jimin sembrava raggiante. «A... a cena?»

«Sì, volevo portarti a cena, ma se sei stanca restiamo a casa.» s'imbronciò appoggiato al muro.

«No, no. Non sono stanca.» Aurora si affrettò a rimettersi le scarpe, alle spalle di Jimin Namjoon allargò gli occhi, soffocò una risata e scosse la testa.

«Buona serata!»

«Grazie Hyung! Cosa vuoi mangiare?» indossò scarpe e cappotto e prese le chiavi della macchina.

Non capiva perché Aurora non gli avesse mai detto di avere un fratello.

«Io... quello che vuoi. Coreano o straniero?» Aurora afferrò la borsa e lo seguì fuori.

«Uhm... ramen. Ti va del ramen?» chiamò l'ascensore, lei lo guardava spaesata. Rise della battuta che aveva fatto, lei gli fece eco; le porte si aprirono e salirono entrambi.

«Che tipo di ramen?»

«Dipende se lo vuoi mangiare in ascensore o al ristorante.» ridacchiò.

Aurora sorrise e premette il tasto di blocco, l'ascensore si fermò. Spintonò Jimin contro la parete. «In tutti e due i posti?» gli succhiò il labbro, Jimin aveva gli occhi sgranati e tratteneva il respiro, gli palpò il culo sodo e si avventò sulle sue labbra.

Jimin le infilò la lingua in bocca, fece scivolare le mani sotto la gonna stretta che le avvolgeva il sedere e l'alzò fino alla vita. «Non ti facevo così affamata.» ansimò, le mani di Aurora giocavano con la cintura dei suoi pantaloni.

Stava avverando un'altra delle sue fantasie, avrebbe potuto fargli tutto quello che voleva.

«E' stata una giornata lunga e io ho molta fame.» col fiato corto gli morse il collo e percorse la linea della mandibola, gli addominali di Jimin fremevano sotto le sue unghie e lui mugolava.

Gli slacciò i pantaloni e infilò la mano nei boxer, era duro e pulsava nella sua presa. Gli succhiò il lobo e giocò con la pressione delle dita sulla punta della sua virilità, le mani di Jimin le strizzavano i glutei. Gli ridacchiò contro l'orecchio, ansimava col fiato sempre più corto; con un movimento lento prese a fare su e giù lungo la sua asta, aumentava la pressione ogni volta che il suo fiato si spezzava.

«Lo sai cosa potresti mangiare?» Jimin le strappò le calze leggere, affondò le mani dentro le mutandine e le graffiò i glutei, il modo in cui Aurora muoveva la mano sul suo cazzo gli stava facendo perdere la testa. «Quello che stai tenendo in mano.»

Aurora strinse la presa e lo schiacciò contro la parete. «E' un invito di cui ti pentirai ChimChim.» gli morse le labbra e le succhiò, senza dargli tempo di fare altro si abbassò davanti a lui e liberò l'erezione dai boxer.

Si leccò le labbra, gli occhi scuri di lui erano torbidi; con delicatezza scoprì la punta umida e con un unico movimento lo spinse in fondo.

Jimin boccheggiò, le raccolse i capelli dietro la testa e la trattenne, la gola di Aurora gli si chiudeva tutto attorno, le sue labbra gli sfioravano il pube. Rovesciò la testa indietro e chiuse gli occhi, aggrappato alla maniglia dell'ascensore con le gambe che tremavano.

La bocca di Aurora si muoveva sul suo cazzo, le unghie di lei erano affondate nei suoi glutei e delle piccole scariche di piacere e dolore gli si concentravano tra i lombi. Lei lo succhiava con dedizione, le sue labbra scorrevano dalla punta fino alla base, ogni volta lo spingeva fino in fondo e andava sempre più veloce.

«Se continui così vengo.» una serie di brividi gli si propagarono, veloci, lungo la spina dorsale.

Aurora lo sbirciò dal basso, lui ansimava e gemeva. Sorrise contro la carne liscia di Jimin che le correva veloce tra le labbra e aumentò la pressione della lingua. Spinse le labbra fino al suo bacino, la sua carne era conficcata in fondo alla gola e pulsava, stava per venire. Senza fiato contrasse la gola e gli piantò le unghie nei glutei sodi per trattenerlo.

Jimin emise un gemito roco e si liberò con uno spasmo, trattenne la testa di Aurora contro il bacino, la gola si chiudeva tutto attorno alla punta sensibile.

Le scosse dell'orgasmo lo stavano scuotendo e lei non accennava a smettere. Aveva la testa leggera e la vista sfocata.

Il mugolio stridulo di Jimin la fece ghignare; tremava e il suo seme caldo le pungeva la gola. Ingoiò, con lui che mugolava e si tratteneva alla parete.

Lentamente lo lasciò scivolare tra le labbra, gli si aggrappò ai fianchi e si risollevò, il suo sapore acidulo le aleggiava in bocca. Aveva lo sguardo perso e appannato, con un ghigno si sollevò la gonna.

«Ah, amore...»

«Dovevo fermarmi?» ridacchiò e gli succhiò il labbro gonfio, si era riempito di morsi.

«No, no.» ansimò ridendo.« Però ora tocca a me mangiare.»

«Dovrò fare a meno delle calze stasera.» con una spinta sulla spalla lo fece inginocchiare.

Jimin le le strappò le calze, l'odore del sesso di Aurora gli faceva girare la testa, il sottile strato di pizzo nero era già umido.

«Io direi che possiamo fare anche a meno di questo.» ghignò e lei rise.

Diede uno strattone deciso al perizoma e il tessuto si strappò, la femminilità di Aurora era lucida e piena di umori. Le fece appoggiare una gamba sulla spalla per aprirla meglio, le dita di lei giocavano coi suoi capelli.

Aurora ansimò e gli strattonò i capelli morbidi, lui le mordeva l'interno coscia e le sue dita si fecero strada dentro di lei. Lo spinse più vicino, la sua lingua calda le lambì il clitoride e un brivido le corse giù per la schiena, aveva un incendio tra le gambe.

«Oh, Jimin...» mugolò, i suoi denti la mordicchiavano, le labbra si chiusero attorno al centro del suo piacere e lui le succhiò la carne. Le dita di Jimin si muovevano veloci e violente dentro di lei, ne sentiva ogni centimetro. Liberò i gemiti, i crampi al basso ventre la fecero contrarre attorno a lui.

Con la mano libera afferrò il sedere sodo di Aurora per tenerla ferma, succhiò con avidità i suoi umori dolci, lei gemeva a voce sempre più alta.

Voleva farla impazzire, amava sentirla urlare per lui.

Continuò a muovere con violenza le dita dentro di lei, aveva la mano fradicia.

«Non ti fermare.» Aurora si aggrappò alla maniglia, le tremavano le gambe, l'orgasmo era sempre più vicino. Gli strattonò i capelli e graffiò la pelle della nuca, il movimento della lingua di Jimin divenne sempre più rapido e insistente sul suo punto più sensibile, la stava leccando con una perizia certosina e ad ogni lappata era sempre più vicina.

Ribaltò il capo indietro e si abbandonò al piacere che la investì, la vista si oscurò e perse il controllo della voce, lui continuava a succhiare e leccare.

Stava impazzendo.

«Oh, Jimin! Jimin!» la voce di Aurora uscì in un urletto stridulo, tremava così tanto che faticava a stare in piedi. Jimin ghignò contro la sua carne dolce, attese che le contrazioni dell'orgasmo di Aurora scemassero e si succhiò le dita per ripulirle. Con la lingua le ripulì le cosce e si rialzò, la visione di Aurora ansimante e con lo sguardo appannato dall'orgasmo era sempre bellissima.

«Com'è che lo chiamate voi italiani? Aperitivo?» le spinse la lingua in bocca per farle assaggiare il suo stesso sapore e si addossò alla parete.

Aurora scoppiò a ridere, si appoggiò a lui e gli nascose il volto nel collo, la tensione le aveva abbandonato le spalle. «Sì ChimChim, aperitivo

«E' stato interessante. Funziona sempre così?»

«Cosa?»

«L'aperitivo. Perché mi piace questo aperitivo

Aurora rise, la sua pronuncia era tenerissima. «E' piaciuto molto anche a me.» gli diede un bacio e sistemò la gonna, aggrappata alla sua spalla finì di togliersi le calze e le buttò nella borsa.

«Lo vuoi come trofeo? Il primo paio di mutandine che mi hai strappato.» gli agitò il perizoma davanti e ghignò.

«Oh sì! Lo aggiungo alla collezione di mutandine che ho strappato o che mi hanno lanciato ai concerti!» lo prese, rise e lo infilò in tasca.

«Ah. Vasta la tua collezione?» Aurora infilò di nuovo le scarpe.

«Uhm... sei gelosa?» ridacchiò.

«No.» Aurora sbloccò l'ascensore, la gelosia le stava divorando la nuca.

«Bugiardissima.» le bloccò la vita, la strinse a sé e le diede un bacio leggero sul collo.

«No, no, sei tu che ti fai i film. Spero che tu non sia troppo stanco, perché di solito dopo cena si esce a bere...»

«Sì, e qui in Corea poi si finisce in hotel a ore.» le sussurrò all'orecchio.

Aurora gli rivolse un sorriso e s'incamminò verso il parcheggio. «Beh, o quello, o terremo svegli i tuoi sei coinquilini.»

«Potremmo fare tutti e due.» Jimin la sorpassò, con un click aprì la macchina, aveva ancora una domanda che gli aleggiava in testa. «Ma... ho sentito che hai un fratello? Chi è?»

«Oh?» Aurora sbatté le palpebre e montò in macchina. «Non ti ho mai parlato di Andrea? No, in effetti quest'estate non si faceva mai vivo e non siamo entrati in argomento, invece da quando ha scoperto che non torno a casa non fa che scrivermi. In realtà sarebbe mio cugino ma... beh, vive con noi da sempre, quindi è praticamente mio fratello.»

«Ah... è logico che ti scriva, magari si preoccupa. Anche io mi preoccupo per Jihyun quando va in Giappone.»

Aurora rise e poggiò la mano su quella di lui. «Sì, ma è abituato al fatto che io non viva a casa. E' solo che prima poteva vedermi quando voleva e adesso deve aspettare Natale. E' lui che mi ha sgomberato l'appartamento con Giorgia, dopo ti faccio vedere una foto.»

Jimin la sbirciò con la coda dell'occhio: era tranquilla, rilassata e felice.

Probabilmente aveva dimenticato davvero di dirglielo.

"Chissà quante altre cose non so..."


【----❤----】


Seoul, 31 Ottobre 2021


Jimin sistemò il costume da cane che indossava, l'aveva trovato nei magazzini di Big Hit durante il trasloco in Hybe e se l'era portato a casa. Lo sguardo gli cadde su Aurora, le aveva portato un costume da Catwoman. La tuta di lattice l'avvolgeva perfettamente, era talmente aderente che sembrava nuda. Il suo culo era un'opera d'arte.

«Allora come sto?» si girò verso di lei, che si stava mettendo a posto le coppe del reggiseno.

Aurora sollevò la testa di scatto e scoppiò a ridere, Jimin sorrideva con aria soddisfatta chiuso in un ridicolo costume da cagnolino. Era adorabile.

«Sei bellissimo.» sghignazzò e girò su sé stessa. «Io come sto? E' terribilmente stretto 'sto costume, ChimChim.»

Jimin inclinò il capo e allargò gli occhi, era terribilmente sexy. L'avrebbero guardata tutti quella sera, anche Jungkook. La 'cosa' nella sua pancia si agitò, inquieta. "Maledizione a te Jimin, sei un coglione, non avresti dovuto prenderle un costume così sexy." prese un profondo respiro e le sorrise.

«Stai attenta stasera, vestita così ci proveranno anche i camerieri.»

«No, figurati. Se sei pronto ci sono.» Aurora scosse la testa e finì di ripassare il mascara.

«Sì, sono pronto. Aspetta un attimo.» corse alla cabina armadio e afferrò il cappotto nuovo che le aveva preso per l'inverno, a piccoli saltelli tornò da lei. «Tieni, è per te.»

Jimin l'aiutò a indossare il cappotto nero, era della sua taglia e dalle linee semplici, come piaceva a lei. Si strinse nel tessuto morbido e caldo, gli sorrise e lo bloccò per baciare le labbra morbide di lui.

«Oh grazie! Non dovevi, a Natale vado a prendere la mia roba.»

Jimin strinse la presa sulla vita sottile di lei, le fece scivolare la lingua tra le labbra e una pulsazione nei boxer lo convinse a staccarsi. Quel costume da Catwoman lo invogliava a fare altro, non certo ad andare alla festa.

«Andiamo, prima che ti rovini il costume in modo irreparabile.» rise e le diede un altro leggero bacio, lei scoppiò in una risata e sgusciò via.


【----❤----】


La sala che Hybe aveva allestito per la festa di Halloween era gremita, le luci soffuse e la musica alta. Accanto all'angolo bar Aurora riconobbe Jungkook vestito come uno dei Village People, le chaps da cowboy gli disegnavano il culo tondo. Accanto a lui c'era Hoseok, con una semplice camicia bianca e un paio di pantaloni eleganti neri, i capelli tirati indietro. Non trovava gli altri.

Strinse la mano di Jimin si diresse da loro. «Biscottino! Hoseokie!»

Hoseok si girò, Aurora saltellava nella sua direzione ed era praticamente nuda. Le gambe erano fasciate in un paio di pantaloni di lucido latex, due bandoliere le risalivano il ventre nudo e si incrociavano sotto un reggiseno dello stesso materiale dei pantaloni.

Le mancava solo un collare.

Si morse il labbro, non aveva la solita aura da preda, ma quell'aspetto aggressivo gli faceva venire voglia di sopraffarla e dominarla.

Jungkook si girò di scatto, allargò gli occhi e se la trovò appesa al collo, il suo profumo di mare era così intenso da fargli girare la testa. «Noona!» deglutì, frenò la voglia di palparle il culo e si limitò ad abbracciarla, il contatto con la sua pelle liscia e calda gli mandò i brividi lungo il braccio.

Jimin assottigliò lo sguardo, aveva una voglia infinita di strozzare il maknae, l'idea che l'abbracciasse lo faceva impazzire. Da come il suo amico la guardava continuava ad avere il dubbio che quei due avessero scopato.

«Che bello che sei vestito da cowboy!» Aurora gli scompigliò i capelli morbidi e sgusciò dal suo abbraccio per baciare una guancia del rapper, aveva un fondotinta particolarmente pallido e i capelli tirati indietro. «E tu sei un vampiro?»

«Era la cosa che mi faceva meno senso.» Hoseok rise, la pelle di Aurora era fresca sotto la sua mano. La allontanò per squadrarla meglio, quei pantaloni erano così aderenti che se avesse indossato gli slip si sarebbe visto il segno, e non c'era. Alle sue spalle Jimin la fissava col morso stretto e gli occhi assottigliati.

«Ragazzina, ti sei conciata da Catwoman o è un messaggio per Jimin?»

«L'ha scelto lui.» rise.

«Sì, mi piaceva.» Jimin annuì.

La 'cosa' nella sua pancia si agitava e ringhiava. Strinse la presa sulla vita di Aurora, la bloccò contro il bancone e si frappose tra lei e Jungkook.

Non gli piaceva il modo in cui lui continuava a fissarle il culo.

Allungò la mano per chiamare il barista. «Vuoi da bere amore?»

«Sì, grazie Chim. Un gin tonic. Voi che avete preso?» sgusciò dalla presa di Jimin e rubò il drink di Jungkook, era un mojito dolce e poco alcoolico.

«Devi proprio bere dalla sua cannuccia?» sbottò Jimin.

Si volse verso di lui, vibrava di irritazione. «Eh?»

«Devi proprio bere dalla cannuccia di Jk? Non potevi aspettare la risposta?»

Aurora spalancò la bocca, ma la voce di Jungkook la bloccò.

«Vabhè, hyung, viviamo tutti insieme. Non è la prima volta che beviamo dallo stesso posto.» fece spallucce, il suo amico lo guardava col morso stretto.

Jimin tornò a rivolgere la sua attenzione al barista e prese i bicchieri che gli stava porgendo, diede il gin tonic ad Aurora, in un solo sorso trangugiò lo champagne e ordinò un secondo giro.

Erano stati a letto insieme, ne era certo. Il modo in cui si guardavano, parlavano e toccavano era quello di due che avevano scopato. Ne era certo e la 'cosa' nella sua pancia sembrava una bestia feroce.

«Ma qual è il problema?» Aurora assaggiò il drink, Jimin era avvolto da una palpabile aura di rabbia.

«Nessuno. Vieni, ti faccio conoscere PD-nim. E' con Jin-hyung.»

Aurora aggrottò le sopracciglia, lo conosceva già ma tacque; le dita di Jimin le si erano chiuse sul polso, talmente strette che una fitta le risalì il braccio. Hoseok le rivolse un'occhiata confusa, si strinse nelle spalle e scosse il capo.


【----❤----】


Hoseok arricciò le labbra e sorseggiò la birra, accanto a lui Yoongi era appoggiato al bancone del bar. Non vedeva granché che gli interessasse tra le invitate, ma sembrava che il suo amico avesse puntato una tizia rossa impegnata a ballare.

«Ah, che palle. Mi sa che devo cercare fuori di qui e far firmare l'ennesimo contratto di riservatezza.» sospirò, non era il massimo quella festa di Halloween.

«Stai attento che non si sposi dopo meno di tre mesi» Yoongi ridacchiò, strascicava le parole, alticcio.

«Piantala.» gli scoccò un'occhiataccia. «Nulla le vietava di continuare a farlo di nascosto come aveva fatto fino a quel momento.»

«Beh insomma, se vuoi mettere su famiglia non puoi pensare di fare l'amante a vita. Poi il dubbio che fosse tuo ti sarebbe venuto.» il suo amico rise.

«Non sono JK, non ho mai corso il rischio.» schioccò la lingua.

«Comunque la mora, di fianco alla rossa, non è male. E' il tuo tipo, no? Un giro lo puoi fare. Non sarà nel tuo giro ma non mi sembra male.» il rapper bevve un sorso di whisky e poggiò il bicchiere.

«Non ho problemi se voglio scopare e basta, hyung.» sbottò.

«E allora smetti di essere così scazzato e rimorchia.» borbottò Yoongi, Hoseok roteò gli occhi al cielo e diede le spalle alla pista, mollò il bicchiere vuoto e alzò il braccio per ordinare un'altra birra.

«Toh... un Jimin incazzato in avvicinamento.»

«Oh?» si volse, Yoongi indicò il biondo, che barcollava nella loro direzione, le sopracciglia così aggrottate da sfiorarsi. Anche con quello stupido costume da cane l'aura di rabbia che lo avvolgeva era palpabile. Rise, era un bel po' che non lo vedeva messo in quel modo.

«Jiminie, sei venuto a ricaricarti?» cinguettò.

Jimin si gettò sul bancone e alzò un braccio per ordinare l'ennesimo bicchiere di champagne. «Ho sete. E non voglio stare in pista.»

«Che succede? Champagne cattivo?» rise.

«Ma io dico, di tutte le Noona con cui poteva provarci Jk, ma porca puttana, proprio Aurora?! Ne cambia una ogni cazzo di settimana. No, lei. Va da lei. E lei cosa fa? Fa la carina, lo abbraccia, beve dalla sua cannuccia, ci balla, ci si struscia.» Jimin indicò la pista con un cenno del capo e Hoseok arricciò le labbra: Aurora e Jungkook ballavano vicini e ridevano. Non c'era nulla di scandaloso.

«Non mi sembra si stiano strusciando.» ghignò, Yoongi era accasciato al bancone in preda alle risate.

«No, adesso lo ammazzo. Guarda, guarda come l'abbraccia. E' la mia fidanzata, ma lo chiama 'Biscottino'! Sai cosa vuol dire questa cazzo di parola? Lo sai?»

«Illuminami.» Hoseok rise, Aurora e Jungkook erano davvero abbracciati ma continuavano a ridere. Taehyung si unì a loro e iniziò a dare dei colpi d'anca alla bionda a ritmo di musica, i tre crearono una curiosa fila coordinata.

«Vuol dire biscotto, è un vezzeggiativo. Cosa cazzo stanno facendo?!» svuotò in un solo sorso l'ennesimo bicchiere, aveva la testa leggera.

«Ballano direi, o fanno una cosa a tre, dipende quanto sei sbronzo.» biascicò Yoongi tra le risate.

«Porca puttana! Li ammazzo tutti e tre. Aurora non può fare così, ha un cazzo di fidanzato che si chiama Jimin-ssi e si dà il caso che sia io.» ringhiò e si avviò verso gli altri tre.

«Sì, lo sappiamo.» Hoseok rise e lo bloccò per una spalla.

«Oh, non può comportarsi così, cazzo! Gli spacco la faccia a Jk, non può toccarla.» ringhiò, la voce gorgogliava.

Hoseok sobbalzò, rafforzò la presa sul suo braccio, anche Yoongi aveva smesso di ridere. «Non sta facendo niente...»

«Sta facendo esattamente come con tutte le Noona con cui va a letto e Aurora è la mia donna, non la sua.» sibilò Jimin.

«E' la tua donna, magari JK si sarà anche preso una cotta, ma non ci sta neanche provando.» si girò verso Yoongi, che sorseggiava il suo whisky con aria impenetrabile. «Pensi di darmi una mano?»

Il rapper prese Jimin per un braccio, il biondo si girò verso di lui. «Tu ora vieni con me. Bevi qualcosa e ti rilassi nell'altra sala.» il tono imperativo del rapper non prevedeva un 'no' come risposta.

«Ma lei è qui.»

«Hob-ah vai a ballare con Aurora, Jimin-ssi vieni con me.» Yoongi gli fece cenno di andare in pista, Hoseok si strinse nelle spalle.

«Vatti a prendere un po' d'aria, controllo io.» gli fece l'occhiolino e saltellò dalla bionda, Yoongi stava trascinando via Jimin che continuava a fissare nella loro direzione.

«Ragazzina, ti diverti?» urlò, la prese per la vita e sorrise a Jimin che fissava torvo nella direzione di Jungkook.

Yoongi lo strattonò e i due scomparvero dalla sala.


【----❤----】


«Hyung... Jimin e Noona stanno dando spettacolo.» la voce profonda di Taehyung lo fece girare, il ragazzo barcollava, alticcio, lo sguardo puntato verso un corridoio laterale.

Hoseok scoppiò a ridere e vi si diresse, Jimin e Aurora stavano davvero dando spettacolo, si baciavano come animali e sbatacchiavano contro le pareti, Namjoon li guardava a bocca aperta. Sembrava che non avesse mai visto un porno in tutta la sua vita.

Per fortuna i due amanti disperati erano così rallentati dall'alcool che ci avrebbero messo anni a svestirsi, anche se ci stavano provando.

«Joon-ah, cosa pensi di fare? Restare qui o dividerli?»

«Io non li tocco... E se mi mordono? Mi viene la rabbia. No, grazie.»

Hoseok sospirò, accigliato. Dalla porta della sala uscì Yoongi con la tizia rossa che prima ballava in pista, lo sguardo mezzo annebbiato dall'alcool.

Il rapper si bloccò a guardare lo spettacolo, scosse la testa e sgranò gli occhi. «Ma che cazzo...?» scoppiò a ridere.

Hoseok rise, a pochi metri da loro il cane aveva bloccato la gatta contro un tavolo, lei stava tentando di salirci sopra. Jimin abbassò la zip del costume, Aurora era impegnata a litigare con le stringhe di lattice dei pantaloni.

«Oh no! Jimin-ah cosa fai?! A cuccia! Hyung, dammi una mano.» corse verso di loro e Yoongi fece lo stesso. Si avvicinò al biondo e lo afferrò per un braccio. «Jimin-ah! A cuccia!»

Jimin si liberò con uno strattone e gli diede uno schiaffetto sulla mano, lo riprese, lo bloccò per le braccia e lo trascinò indietro.

Yoongi si frappose tra loro e Aurora e urlò: «Tae che cazzo fai lì?! Vieni a darci una mano.»

«No, no... lasciatemi.» biascicò Jimin, il satoori accentuato dall'alcool; Hoseok sospirò e rafforzò la presa, era talmente ubriaco che non era nemmeno difficile.

«ChimChim.» pigolò la voce di Aurora, arrampicata sulla schiena di Yoongi con una mano protesa verso il biondo, sembrava stesse per mettersi a piangere.

Hoseok ridacchiò, sembrava una di quelle patetiche scene da drama con gli amanti separati a forza, ma tutto molto rallentato e con un sacco di alcool.

«Va bene. Io prendo lei, voi portate Jimin dall'altra parte e pensate a farlo rinsavire. Farò lo stesso con la Gongjun-nim.» ordinò Yoongi.

«Ok.» Hoseok lanciò Jimin a Taehyung, aveva la stessa capacità motoria di un bambolotto di pezza.

«No... ChimChim.» Aurora agitò la mano, sull'orlo delle lacrime. Hoseok scoppiò di nuovo a ridere, quella situazione era ai limiti dell'assurdo.

«Aurora!» Jimin urlò, disperato, la porta si chiuse e lo nascose alla vista di tutti, nel corridoio risuonavano solo i singhiozzi di Aurora.

«Va bene, Gongjun-nim. Andiamo a prendere un po' di aria e ci togliamo la sbronza?» Yoongi abbracciò Aurora e la condusse lungo il corridoio.

Hoseok sollevò le sopracciglia e li seguì, era la prima volta in tanti anni che il rapper si comportava in modo così paternale con qualcuno; lei singhiozzò e si stropicciò gli occhi come una bambina piccola.

«Gongjun-nim, andiamo fuori, dai.» Yoongi le accarezzò i capelli, lei tirò su col naso, annuì e lasciò che il rapper la prendesse in braccio, aveva un potere incredibilmente calmante su Aurora.

«Prendi la bottiglia d'acqua e usciamo.» il rapper gli indicò la bottiglia.

Hoseok l'afferrò e li seguì, non riusciva a smettere di ridere per quella situazione assurda. «Come hai fatto a calmarla?»

Yoongi sospirò. «La sorella di Nabi era così quando si ubriacava, ho qualche anno di esperienza.»

Hoseok annuì e aprì la porta per l'uscita.

«Mi piace che mi chiami Gongjun-nim, continua a chiamarmi così.» Aurora singhiozzò e disse qualcosa di incomprensibile in italiano, Hoseok capì solo qualche 'Jimin' in qua e in là.

Quella situazione era al limite tra la tragicità di quello che poteva succedere in corridoio e la comicità di due ubriachi che tentano di riprodursi in slow motion.

«Va bene, Gongjun-nim. Perché piangi?» Yoongi si sedette e la tenne in braccio.

Prese posto accanto a loro, Aurora lo guardava con gli occhi lucidi e il trucco sciolto.

«ChimChim è... è stato arrabbiato tutta sera.» pigolò, Hoseok le porse l'acqua e Yoongi la fece bere.

«Perché era arrabbiato, Ragazzina?»

«Non lo so.» Aurora riprese a singhiozzare.

«Ok, ok, basta. Glielo chiediamo quando sei sobria. Bevi un po' d'acqua.» Yoongi le rimise l'acqua sotto il naso e gli fece cenno di chiudere con le domande. Hoseok ridacchiò e annuì.




----

Angolo Autrice

Ah... inizia a emergere con prepotenza tutta la gelosia di Jimin nei confronti di JK, ormai è certo che Au e il maknae abbiano fatto qualcosa insieme, anche se non ha alcuna prova e non sa quando possa essere successo.

Alla festa di Halloween di Hybe, in preda all'alcool, Jimin ha la prima crisi di gelosia pubblica e anche se né lui, né lei, ricordano un cavolo per quanto sono ubriachi, Hope e Yoongi si rendono conto di quanto possa essere pericoloso un Jimin geloso. 

Gongjun-nim, il modo in cui Yoongi inizia a chiamare Aurora, significa "Principessa", se ve lo state chiedendo.

Grazie infinite per la pazienza che avete con questa revisione e con quella di "Meet" (presto il primo volume arriva a conclusione, tra l'altro, e mi sposterò sul secondo), e per le stelline e i commenti che state lasciando a entrambi! Ci leggiamo presto!

As always,
ILYSM, BORAHE!

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