Cinquanta sfumature di un'amn...

By Andromaca27

162K 4.3K 384

I primi capitoli di questo racconto sono la traduzione, abbastanza fedele ma non letterale, di una ff in ingl... More

Capitolo primo
Capitolo secondo
Capitolo terzo
Capitolo quinto
Capitolo sesto
Capitolo settimo
Capitolo ottavo
Capitolo nono
Capitolo decimo
Capitolo undicesimo
Capitolo dodicesimo
Capitolo tredicesimo
Capitolo quattordicesimo
Capitolo quindicesimo
Capitolo sedicesimo
Capitolo diciassettesimo
Capitolo diciottesimo
Capitolo diciannovesimo
Capitolo ventesimo
Capitolo ventunesimo
Capitolo ventiduesimo
Capitolo ventitreesimo
Capitolo ventiquattresimo
Capitolo venticinquesimo
Capitolo ventiseiesimo
Capitolo ventisettesimo
Capitolo ventottesimo
Capitolo ventinovesimo
Capitolo trentesimo
Capitolo trentunesimo
Capitolo trentaduesimo
Capitolo trentatreesimo
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50

Capitolo quarto

2.9K 70 3
By Andromaca27

Un fulmine che esplode nel cielo carico di nubi. Le parole dell’infermiera mi colpiscono, mi folgorano con la potenza di quel fulmine.

«Bambino? Che bambino?» Ringhio contro di lei.

«Qui c’è scritto che lei è incinta, Ana. È di cinque o sei settimane. Suo marito lo sa e anche la dottoressa Trevelian-Grey. Sono sorpresa che non glielo abbiano detto… vado a chiamare la dottoressa.» Balbetta e si precipita fuori dalla stanza a grandi passi.

Dov’è quel telefono? Dov’è quel maledetto telefono?

Ma fa sul serio? Quest’uomo è sposato con me, sicuramente sa che io amo le cose semplici. Perché mi ha dato questo cellulare super tecnologico? Sarebbe bastato un telefono più a buon mercato; anche se, devo ammettere, mi sembra molto funzionale e facile da usare.

Prima di iniziare a cercare nella rubrica, sono colpita dall’immagine di sfondo. È una foto di me e di Christian: siamo insieme, su un letto, avvolti in lenzuola bianche, io sono coperta in modo che si possono vedere solo le spalle, mentre Christian ha il petto nudo; intravedo delle piccole cicatrici tonde sparse sul suo torace. Lui tiene un braccio disteso per scattare la foto, le nostre facce sono molto vicine, ci sorridiamo mentre ci guardiamo, sembriamo davvero innamorati, i nostri sguardi adoranti. Mi riprometto di visionare le altre fotografie inserite nella memoria del telefono.

Mi riprendo da quella visione che mi stordisce e faccio scorrere l’elenco dei contatti fino a quando trovo il numero di Christian. Ci sono così tanti nomi di cui non mi ricordo. Chi sono tutte queste persone?

«Ana, hai chiamato?» La voce di Christian suona allegra al telefono, posso quasi sentire il suo sorriso che si spezza molto presto.

«Cazzo! Sì che ho chiamato!» Scatto e lo sento ansimare leggermente all’altro capo del telefono.

«È venuto fuori che sono incinta. Quando cazzo avevi intenzione di dirmelo?»

«Io… volevo… non ho avuto il tempo…» Sussurra.

«Scusa, scusa, devo andare, Christian. Devo fare un’ecografia. Ciao… piccolo» Scatto sarcastica, rimarcando con la voce l’ultima parola, e riattacco prima che lui abbia il tempo di rispondere.

Grazie a Dio, la vecchia e impertinente Ana è tornata!

Intanto arriva l’infermiera.

«La dottoressa non è qui in questo momento, ma ha detto che la raggiungerà appena possibile. Vuole chiamare suo marito per l’ecografia?»

Sussurra senza stabilire un contatto visivo con me, fa cenno verso il cellulareche ho in mano mentre prende una sedia a rotelle che si trova in un angolo della stanza e la avvicina al mio letto.

«L’ho chiamato. Spero che non venga» Mormoro mentre giro la testa da un altro lato.

«Stiamo andando al reparto di ginecologia, Mrs. Grey, la tratteranno bene laggiù.» Mi sorride dolcemente, ma io le rivolgo uno sguardo assassino e lei rapidamente si volta da un’altra parte.

Mi allontano dal monitor e chiudo gli occhi, mentre la ginecologa spinge la sonda dentro di me. Non riesco a crederci. Non ricordo di aver mai fatto l’amore, ma sono incinta. Questo non è giusto…

«Ecco, Mrs. Grey, questo è il suo bambino».

La dottoressa sorride dolcemente e indica una nocciolina sullo schermo. È così piccolo… eppure così pieno di potenziale. Mi ricordo che mia madre una volta mi ha raccontato di quando si è accorta di essere incinta di me, mi diceva che quando ha visto l’ecografia è stata sopraffatta dalla felicità. Io, invece, tutto quello che sento è rimpianto. Questa piccola creatura dentro di me potrebbe cambiare la mia vita, rendermi felice oppure potrebbe rovinarmi completamente. Sto per avere un bambino, a ventidue anni, con un uomo che nemmeno conosco…

Che ne sarà della mia vita? Il mio lavoro? Dove vivrò? Christian mi ha mai fatto del male, fisicamente o emotivamente? Mi amerà per sempre? Ama questo puntino dentro di me?

«Quali sono le opzioni?» Sbotto, guardando tristemente la dottoressa.

«Be’, le consiglio di parlare di questo con suo marito, Mrs. Grey. Ma ci sono tre possibilità: che lo teniate, lei e suo marito, che lo diate in adozione dopo la nascita, e… e poi c’è sempre… l’interruzione di gravidanza.»

«Quanto tempo bisogna aspettare per praticare l’aborto?» Chiedo e improvvisamente veniamo interrotti da Christian che irrompe dalla porta.

Appena entra nella stanza i suoi occhi sono fissi su di me, poi guarda con disgusto ciò che il medico sta facendo sotto il telo che mi copre le gambe, poi guarda il monitor.

«È quello?» Domanda con un filo di voce, indicando il puntino sullo schermo.

«Sì, Mr. Grey, ne vuole una copia?» La dottoressa sorride e sbatte le ciglia verso di lui.

Senza distogliere lo sguardo dallo schermo annuisce, ma io nello stesso tempo dico: «No!»

Gli sguardi di entrambi si volgono di scatto in direzione del mio viso.

«Io non la voglio. Tu puoi prenderla, Christian, ma io no.» Giro la testa dall’altra parte e chiudo gli occhi.

Mette una mano sulla mia spalla e con l’altra giocherella con i miei capelli.

Sì… avrei tanta voglia di appoggiare la testa alla sua mano! Farmi accarezzare da lui…

Lo lascio fare, ma resto immobile. Io non lo conosco affatto, ma mi sembra diverso da come me lo ricordo nel giorno dell’intervista, diverso dall’arrogante maniaco del controllo.

«Ciò che è mio è tuo, Anastasia. Se tu non la vuoi, non l’avrò neanche io.»

Il suo sguardo è seducente, non riesco a sostenerlo più, mi tiro fuori dalle sue mani e mi appoggio lontano da lui in modo che non possa toccarmi ancora.

«Puoi andare, Christian. Sarò dimessa domani. Puoi venire a prelevarmi allora.» Sussurro e getto un braccio sulla mia faccia, stando ben attenta a tenere l’altro braccio lontano dalla mia pancia.

«Io… io vado un attimo fuori… a stampare queste immagini.» Balbetta la dottoressa, imbarazzata per la scena a cui ha appena assistito suo malgrado, e si precipita fuori dalla stanza.

Il silenzio è rotto solo dal ronzio del computer e dai nostri respiri.

«Perché fai così, Ana? Io ti amo.» La sua voce sembra soffocata da un singhiozzo trattenuto. Lui non capisce che io in questo momento non lo conosco neppure. Come potrei accettare i suoi sentimenti o ricambiarli?

«Voglio ricordare il mio passato, Christian, ma non credo che una gravidanza possa essermi di aiuto.» Sussurro.

«Che cosa stai cercando di dire?»

«Sto dicendo che sto considerando tutte le opzioni allo stesso modo. Ho bisogno di farlo adesso, io da sola.»

Le mie parole lo fanno arrabbiare a tal punto che scatta in piedi e colpisce il tavolinetto vicino con un pugno.

«Dio, Ana, tu non sei da sola!» Con una mano indica la mia pancia, con l’altra il monitor.

«Non capisci che non si tratta solo di te?» Urla e nella foga fa cadere a terra alcuni strumenti medici.

Le lacrime cominciano a scivolarmi sulle guance, io gemo.

«Perché mi urli contro?»

Il suo viso di colpo si addolcisce e la tristezza gli oscura gli occhi. Si precipita accanto a me e, anche se io mi ritraggo un po’, lui fa scivolare una mano sulla mia pancia e una sopra la mia testa.

«Mi dispiace, mi dispiace tanto, Ana. È solo che… io vi amo così tanto… tutti e due.»

«Chi sceglieresti? Me o il bambino?» Chiedo in un sussurro. È una domanda crudele, egoista, me ne rendo conto, ma mi sento come se fossi fuori di me, non riesco a ragionare lucidamente.

Il suo bel viso è pieno di shock, puro shock. Per lui significa scegliere tra due membri della sua famiglia, uno che non è ancora nato e un’altra che potrebbe essere più sensibile di quanto non sia al momento.

«Te, Anastasia. Sempre te.»

Questa è la cosa più bella che mi abbiano mai detto, ma anche la più triste in questo momento. Se solo potessi ricordarmi anche solo di cinque minuti della vita vissuta insieme a lui!

«Questo non cambia niente. Ho bisogno di pensarci. Torna domani.»

Si sposta all’indietro e, triste, annuisce, deglutendo, poi con un movimento rapido mi lascia sola nel freddo ambulatorio di ginecologia.

Poco dopo rientra la dottoressa e mi si avvicina lentamente e con cautela, evitando il mio sguardo, e con fare gentile mi chiede: «Avete parlato di cosa fare con il feto?»

«Non ne abbiamo discusso davvero, ma io so cosa voglio fare.»

«Che cosa, Mrs. Grey?»

Continue Reading

You'll Also Like

6.4K 488 44
jane, una ragazza appassionata di musica entra nella scuola di amici. Bionda, occhi verdi e naso all'insù. Sarah, anch'essa entra a far parte della s...
12K 784 25
Vi è mai capitato di vivere una situazione talmente coinvolgente, per poi rendervi conto,soltanto a posteriori, che tutto ciò che credevate reale era...
37.1K 1.1K 83
"Era un sole, un piccolo sole, e quando rideva splendeva. Faceva luce nel buio, prendeva per mano i miei mostri. Dio, quella risata squarciava ogni p...
4.1K 131 18
Aurora è una ragazza di 16 anni che da poco si è trasferita a Barcellona con la famiglia della sua migliore amica Esther a causa dei problemi con la...