𝑳𝑢𝑽𝑬 : Glossary Of Associ...

By TOMYBELOVEDV_

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[COMPLETATA] Questa Γ¨ una storia d'amore. (Parti di essa) Attenzione: Questa Γ¨ solo una traduzione, tutti i c... More

π‘ͺπ’‚π’‘π’Šπ’•π’π’π’ 𝟏
π‘ͺπ’‚π’‘π’Šπ’•π’π’π’ 𝟐
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π‘ͺπ’‚π’‘π’Šπ’•π’π’π’ 𝟐𝟎
π‘ͺπ’‚π’‘π’Šπ’•π’π’π’ 𝟐𝟏
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By TOMYBELOVEDV_

| X |

XOXO (baci baci)

/ehks-o-ehks-o/

Abbreviazione

[16:34]

Cosa stai facendo?

Sto pensando a te.

Tu stai pensando a me?

[16:37]

Sono a lezione fino alle 5.

Ti penso sempre.

[16:37]

Non voglio aspettare.

Mi manchi.

Ho bisogno di te.

[16:38]

Non farmi questo.

Vorrei essere lì.

[16:39]

Se fossi qui ti lascerei a bocca aperta.

Ti voglio così tanto.

[16:40]

Tae.

Altri venti minuti.

[16:40]

E' troppo tempo.

Torna in appartamento.

[16.41]

Sarò lì in un momento.

[16:41]

Non so se riuscirò ad aspettare tutto questo tempo.

Ti stai mordendo il labbro?

So che lo stai facendo.

[16:42]

Sì.

Cazzo.

[16:42]

Ora dimmi, mi stai davvero pensando?

Il modo in cui sono qui, tutto solo, ad aspettarti...

A gambe aperte.

[16:43]

Cazzo...cazzo.

[16:43]

Ti ho fatto arrossire?

Ero sul mio letto a non fare niente quando ho iniziato a pensarti.

Pensavo che te lo saresti chiesto.

Ti piacerebbe saperlo?

[16:44]

Sorprendimi.

[16:45]

Ho già un'idea di quello che potrei farti.

Non vedo l'ora di mostrartelo.

Non avresti dovuto lasciarmi da solo così.

Divento creativo.

[16:45]

Mi stai veramente uccidendo, cazzo.

[16:46]

Fa così caldo oggi.

Non sopporto nemmeno i vestiti.

Diventano umidi e appiccicosi.

E mi viene voglia di toccarmi.

Ma non è lo stesso se non sei tu a farlo.

Le tue mani sono decisamente migliori.

Come la tua bocca.

[16:47]

Non riesco più a sopportarlo, cazzo.

Ho le gambe incrociate da cinque minuti.

Sei così sexy che vorrei essere lì.

[16:48]

Non comportarti male in classe.

Finiresti nei guai.

[16:48]

Aspettami.

Dimmi che lo farai.

[16:49]

Uhm...non lo so.

Dovrei?

Potrei divertirmi da solo nel frattempo.

[16:50]

Sei malvagio.

Altri dieci minuti.

[16:50]

Posso fare tante cose in dieci minuti.

E tu lo sai.

[16:50]

Sarò lì tra cinque minuti.

Non muoverti e non fare niente.

[16:51]

E la tua lezione?

[16:51]

Vaffanculo.

E fotterti è molto più importante in questo momento.

Non stavo nemmeno prestando attenzione.

[16:52]

Tic Toc.

Sto aspettando.

Ma non lo farò per molto.

[16:52]

Sono già fuori dalla classe.

[16:53]

Sbrigati.

[16:53]

Quando sei diventato così bisognoso?

[16:54]

Diventato?

Mi conosci o no?

[16:55]

Giusto.

[16:55]

Sono già passati quei cinque minuti.

Dove sei?

Sto per cominciare a divertirmi da solo.

[16:56]

Sarei lì se non continuassi a scrivermi.

[16:56]

Ti conviene correre.

Voglio vederti sudato.

E poi è un buon modo per riscaldarsi.

[16:57]

Il telefono continua a vibrare.

Sono fuori dall'edificio.

[16:58]

Ci sei?

[16:59]

Sono quasi arrivato.

[16:59]

Bene.

Baci Baci.

X-RAY (Raggi -x)

/ˈɛksreɪ/

sostantivo

Taehyung era irrequieto, per non dire altro. Guardò il suo riflesso un'ultima volta prima di fare un respiro profondo, controllando il suo completo bianco e nero a righe gessate sullo specchio all'interno di quel minuscolo bagno, assicurandosi che la costosa camicia bianca che sua madre gli aveva comprato non fosse spiegazzata e che l'orchidea viola scuro fosse fissata sul tessuto.

Eccola lì, la sua intera traiettoria universitaria che culminava in questo momento finale.

La gente fuori aspettava che si aprissero le porte per vedere il suo lavoro... il suo lavoro.

Fu l'apice dei suoi studi e la fine di un'era, il suo ultimo incarico.

Ma prima, doveva controllare tutto ancora una volta.

Il gioco di luci e il ghiaccio secco fumoso, creavano un ambiente inquietante lungo il pianoforte che suonava dal vivo -il pianista era eccellente, Taehyung aveva tenuto delle audizioni una settimana prima-, gli alberi finti stavano meglio senza luci-non aveva molto tempo per ultimarli, ma le ombre erano abbastanza inquietanti. I suoi pezzi erano in posizione.

Ora, tutto ciò che mancava erano le persone fuori dal recinto.

A tutti gli studenti più anziani era stato assegnato un giorno e una stanza per le loro esposizioni finali e Taehyung era il terzo dei suoi compagni di classe a presentare il suo lavoro. Finora il primo era stato un po' mediocre -parole del professore- e non era passato, il secondo era stato un po' meglio ma aveva a malapena la media dei voti; dopodiché, Taehyung aveva le sue ragioni per essere preoccupato ed estremamente meticoloso. Per una mostra universitaria, aveva fatto del suo meglio per renderla raffinata e professionale, così le sue capacità - e il budget - gli avevano permesso il tutto senza lasciare da parte la sua essenza.

I suoi compagni di classe erano stati duramente criticati per non essere originali o per essersi sforzati troppo di essere qualcosa che non erano e Taehyung non sarebbe stato quelle cose. Certo, forse qualche linea non sarebbe stata perfetta o il suo professore avrebbe potuto trovare un dettaglio insignificante che poteva essere più raffinato, ma lui aveva messo anima e corpo in quei pezzi e nessuno poteva negarlo.

Si morse le unghie già corte e si esercitò con alcuni esercizi di respirazione prima di lasciare il bagno.

Che lo spettacolo abbia inizio.

Aprì le porte e sperò per il meglio.

Il pianoforte iniziò a suonare e il musicista intonò i testi di una versione acustica personalizzata di Monsters di Ruelle. Avevano preparato una scaletta con canzoni strumentali e altre che richiedevano la voce, ma tutte con lo stesso spirito misterioso e leggermente inquietante.

La gente iniziò a entrare mentre la donna cantava.

[ ♪ ]

Non hai un posto dove nasconderti

E mi sento un cattivo, ho fame dentro

Uno sguardo nei miei occhi

E stai correndo perché sto arrivando

Ti mangerò vivo

Jimin fu la prima persona che riconobbe a parte i suoi compagni di classe e alcuni membri della facoltà. Il suo valutatore stava passeggiando, Taehyung lo salutò brevemente e avrebbe mentito nel dire che non era nervoso di vedere il professore lì. Per fortuna la presenza del suo amico portò un effetto calmante.

"Ehi! Tutto questo è incredibile!" Jimin gli diede una pacca sulla schiena. "Bel lavoro."

"Non comportarti come se tu e Jeongguk non aveste portato qui la roba come i miei fattorini personali." Taehyung ridacchiò. "Ma lo pensi davvero?"

"Certo, non mento quando dico che questo è uno dei tuoi migliori lavori. Non vedo l'ora di vedere di più, stavo aspettando Namjoon e gli altri." Si guardò intorno e si accigliò. "Dov'è il tuo ragazzo, a proposito?"

"È corso al negozio per prendere del ghiaccio per le bevande. Me ne sono completamente dimenticato ma lui non ha nemmeno esitato. Ha detto che sarebbe tornato velocemente, ma dovevo aprire alle sette o il ritardo avrebbe influito sul mio voto finale."

"Ah, capisco. Il cavaliere dall'armatura scintillante." Mosse le sopracciglia.

"Giuro che voi ragazzi mi avete aiutato così tanto negli ultimi due giorni, e questo non sarebbe completo senza il vostro aiuto."

"Non essere sciocco, ovviamente saremmo stati qui per aiutarti, ma questo... questo è tutto frutto della tua mente ed è incredibile." Diede una pacca sulla schiena del suo amico. "Ora, raddrizzati... beh, non quello, ma sai cosa intendo."

Taehyung ridacchiò. "D'accordo."

Mostri bloccati nella tua testa

Siamo, siamo, siamo

Mostri sotto il tuo letto

Il resto del gruppo si presentò poco dopo, tutti si congratularono con Taehyung per il suo successo e gironzolarono per la mostra. Ancora nessuna traccia di Jeongguk.

Controllò il telefono ancora una volta prima di sfilare lungo quel posto. Ricevette qualche complimento qua e là ma poi si ritrovò davanti a uno dei primi lavori che aveva fatto per quell'incarico.

Le linee grottesche non erano violente come quelle sul suo taccuino, non era nemmeno lontanamente arrabbiato come quando disegnò per la prima volta quelle creature. Quelli nella tela incorniciata erano lucidati, pensati, in qualche modo aveva barato un po' rifacendoli; i pezzi più grandi ed elaborati non emanavano la stessa intensità dei suoi schizzi ma lui l'aveva compensata aggiungendo colori e texture sperando che l'emozione fosse ancora lì.

Un passo falso, e sei mio

E faresti meglio a rimanere intelligente se vuoi sopravvivere

Una volta oltrepassato il limite

Vorrai aver ascoltato

Quando incontrerai la tua morte

Gli stessi mostri che aveva disegnato quasi un anno prima, seduto su una panchina nel parco, incapace di elaborare la sua rabbia in un mezzo diverso che non fosse l'arte. Lo stavano fissando mentre la musica suonava cupa nel retro e le luci soffuse creavano forme con i rami finti degli alberi che aveva realizzato a mano in cartapesta. Doveva sembrare un incubo da cartone animato della sua infanzia, inquietante ma riconoscibile. Quella era arte, pensò. Evoluzione, risignificazione...

Un paio di mani gli coprirono gli occhi da dietro, erano gelate.

"Buu!" Disse, e un sorriso si formò sul viso di Taehyung.

Si voltò e posò un bacio sulle sue labbra.

"Heilà." Taehyung gli sfiorò dolcemente la guancia.

"Mi dispiace, avrei voluto essere qui durante l'apertura, ma ho dovuto correre per un altro paio di isolati finché non ho trovato il ghiaccio."

"Grazie." Sospirò di sollievo. "Mi hai salvato."

Jeongguk era raggiante, felice di essere stato utile.

"Adoro quello che hai fatto con il posto, tra l'altro... è inquietante. Mi piace." Allungò il braccio e lo cinse nel modo più naturale.

"Pensavo che potremmo usare le decorazioni nel nostro appartamento una volta che avrò finito qui. Immaginalo."

"Ho sempre voluto vivere in un film di Tim Burton."

Taehyung ridacchiò. "Fico." Si guardò intorno, cercando tra la folla. "Spero solo che il mio professore si senta allo stesso modo."

"Lo farà. Hai lavorato duramente per questo e sta dando i suoi frutti. Credimi. Potrei aver «accidentalmente» sentito qualcosa mentre riempivo il ghiaccio». Jeongguk scrollò le spalle.

Il maggiore quasi lo scosse davanti a tutte quelle persone.

"Cos'ha detto?" Lo allontonò verso un angolo appartato.

Jeongguk era per metà terrorizzato e per metà eccitato. "Ha detto e cito «mentre il potenziale c'è sempre stato, la mancanza di struttura è stata evidente in tutti gli anni. Tuttavia, questa combinazione di libero arbitrio, pezzi aspri e inediti con altri più raffinati e tecnicamente saggi, è la fusione perfetta per un giovane artista come lui.» o qualcosa di simile."

"Ha detto così?"

"L'ho memorizzato mentre venivo qui."

"Oh mio Dio... questo è buono... più che buono, è fantastico... fantastico." Abbracciò forte Jeongguk, sentendosi confortato sia dalle sue parole che dal suo calore.

"Congratulazioni."

"Non dirlo. È troppo presto."

"Ti stai laureando." Aveva un sorriso gigante sul viso. "Non porto sfiga."

Taehyung si mise una mano sul petto, il suo cuore continuava a battere forte e chiaro. I suoi occhi divennero acquosi. Fece un respiro profondo.

"Ho bisogno di ricompormi. La mostra è appena iniziata."

Jeongguk allungò la mano e gli infilò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, Taehyung seguì il movimento lanciandogli un'occhiata di sbieco; da sotto la manica, si potevano notare un paio dei suoi tatuaggi.

"Si staranno chiedendo dove sia l'artista." Gli occhi di Jeongguk scintillarono.

Per un attimo il resto del mondo si oscurò. Era completamente concentrato sui grandi occhi scuri e infiniti di Jeongguk. Quante galassie si potevano contare negli occhi di qualcuno? Niente astri, niente luna, niente sole, solo crepuscolo e le stelle sulle pupille. Avrebbe potuto perdersi e non chiedere mai una bussola o una mappa, usando solo quelle costellazioni come guida per tornare a casa.

"Alla gente non dispiacerà se rimango qui per un altro paio di minuti." Il suo respiro solleticò il mento del più giovane. "O sbaglio?"

"Immagino di no." Acconsentì.

Taehyung ridusse la distanza e lo attirò per un bacio. Si baciarono nell'angolo della foresta spettrale che era la sua mente e non importava quante volte ci avesse pensato, Jeongguk era il fuoco da campo che illuminava la stanza anche quando le ombre si raccoglievano intorno.

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