𝑳𝑢𝑽𝑬 : Glossary Of Associ...

By TOMYBELOVEDV_

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[COMPLETATA] Questa Γ¨ una storia d'amore. (Parti di essa) Attenzione: Questa Γ¨ solo una traduzione, tutti i c... More

π‘ͺπ’‚π’‘π’Šπ’•π’π’π’ 𝟏
π‘ͺπ’‚π’‘π’Šπ’•π’π’π’ 𝟐
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By TOMYBELOVEDV_


| R |

RELATIONSHIP (relazione)

/rɪˈleɪʃ(ə)nʃɪp/

sostantivo

"Cosa stai facendo...esattamente?" Jimin sbirciò da sopra la sua spalla cercando di intravedere.

"Sto esaminando i profili di un'app di appuntamenti." Gli mostrò Taehyung con poco entusiasmo. "Perchè?"

"Ancora?"

"Non giudicarmi... A questo punto, è il modo migliore che ho per incontrare le persone."

"Tae, ti voglio bene... e meriti di meglio di uno strano tipo su un'app di incontri."

"Lo pensavo anch'io, ma oggi non mi interessa molto. Le favole moderne sono così, molte coppie si conoscono tramite app o internet. Se riesco a incontrare qualcuno che sembra essere una persona decente e non un assassino o qualcosa del genere... sarò felice."

"Ma comunque..."

Erano al dormitorio di Jimin. Il suo amico stava svolgendo il suo incarico mensile mentre Taehyung continuava a lamentarsi sdraiato sul suo letto. Jimin era già abituato alla presenza di Taehyung anche quando doveva lavorare o concentrarsi, potevano facilmente essere nello stesso posto a fare cose diverse e stare insieme.

"Non è a causa di... tu sai chi?"

Taehyung si passò le dita tra i capelli blu. "Jimin, te l'ho già detto. E' una cosa passata, l'ho superata."

"Allora... si tratta di Jeongguk?"

Stava per scorrere verso sinistra, ma le sue dita si fermarono a metà del movimento. Il suo migliore amico stava aspettando una risposta.

"Non dovrebbe." Ammise a Jimin ma anche a se stesso. "Ma in un certo senso sì." Taehyung sospirò. "Viviamo insieme, è già molto, ma siamo amici e lui ha una relazione...ci siamo già passati prima. Non dovrei volere Jeongguk. Passerà. Passa sempre e quando sarà il momento ci rideremo sopra, non deve saperlo. Questo complicherebbe solo le cose."

"Sei sicuro che passerà?"

"Deve. Ci sto provando... sto cercando di prendere una certa distanza per rendere le cose più semplici. Non vederlo tutto il giorno, non chiedergli favori o di posare per me... annullare le uscite. È una mossa da cazzone, lo so, ma cos'altro posso fare?"

Probabilmente avrebbe dovuto menzionare anche «non dormire accanto a lui» ma lo tenne per sé.

"Puoi rimanere qui per la notte, se vuoi. Sai?" Disse, come se gli leggesse nel pensiero.

"No, va bene così. So che hai una gran nottata davanti. Vado a casa e mi chiudo in camera mia."

"Sei sicuro? Sai che non mi dispiace."

"Dovrei comunque tornare a casa prima o poi."

"D'accordo." Disse Jimin e gettò le mani intorno al collo del suo amico, stringendolo in un abbraccio.

"Cosa stai facendo?"

"Non è ovvio? Sto attivando i tuoi livelli di ossitocina."

"Lo apprezzo."

-

"Sono a casa." Disse Taehyung, chiudendosi la porta alle spalle e accendendo le luci.

C'era un terribile silenzio dappertutto.

"Jeonggu-" Disse, prima di sentire la sua voce nella sua stanza.

"Beh, avresti dovuto iniziare da lì, non credi?"

"Non so cosa vuoi sentirti dire...tutto ciò che esce dalla mia bocca ti infastidisce."

Taehyung riconobbe sia la voce di Jeongguk che quella di Kijung. Da quello che riuscì a sentire, c'era una certa tensione tra i due. Girò sui tacchi e andò in bagno. Quando fu fuori, Jeongguk si stava dirigendo in cucina per prendere dell'acqua. Aveva il viso gonfio e gli occhi arrossati come se avesse pianto.

"Oh, ehi. Non ti ho sentito entrare..." Jeongguk bevve direttamente da una bottiglia di plastica.

"Ero da Jimin. Sono appena arrivato." Non sapeva come iniziare quella conversazione. "Uh... stai bene?"

"Sì." La sua voce era un po' roca. Si schiarì la gola. "È solo una stupida litigata."

"Oh... non devi..."

"No, è...va bene. Ce la faremo... di sicuro." Non sembrava così convinto.

Sembrava talmente abbattuto che il cuore di Taehyung si strinse. Camminò direttamente verso il più giovane e premette il petto contro la sua schiena, le sue braccia caddero ai lati del corpo del più giovane.

"Che cosa stai...?"

Poi lo avvolse in un abbraccio come aveva fatto prima Jimin con lui.

"Mi è stato detto che attiva i livelli di ossitocina."

"Bello." Jeongguk iniziò a singhiozzare senza opporre resistenza.

"Non preoccuparti, sono qui...sono qui." Taehyung lo consolò e nascose il viso sul maglione.

Il più giovane si coprì il viso con le mani e pianse finché i suoi occhi non si asciugarono. Taehyung non lo lasciò andare.

"Tae..." Sussurrò.

"Sì?"

"Grazie." Sul suo volto apparve un debole sorriso.

Taehyung sapeva che i suoi sforzi erano stati vani.

Quella sensazione... non stava svanendo. Nemmeno un po', proprio per niente.

RENDEZVOUS (appuntamento)

/ˈrɒndɪvuː,ˈrɒndeɪvuː/

sostantivo

Non doveva essere lì, tanto per cominciare.

Jeongguk aveva rifiutato l'invito di Taehyung e Jimin di uscire con i suoi compagni di classe, ma dopo due birre, il bar dove si erano conosciuti iniziò ad affollarsi e decise di chiudere la serata. Avrebbe potuto passare dove erano i suoi amici, ma immaginava che quel posto sarebbe stato ugualmente pieno di gente. Era solo un no per il più giovane.

Quindi tornò a casa, mise le cuffie e giocò ai videogiochi per quello che sembrò molto tempo.

Fino a quando.

Andò in cucina per un bicchiere d'acqua, non si preoccupò nemmeno di accendere le luci quando fu introdotta la password della serratura della porta ed entrò una figura familiare. Intravide i capelli blu di Taehyung e il giubbotto imbottito che aveva visto sulla storia Instagram di Jimin.

Jeongguk aprì la bocca per dire qualcosa ma scoprì che Taehyung non era solo. Teneva per mano un bell'uomo, obiettivamente parlando. Non solo, stavano ridacchiando come una di quelle coppie di adolescenti che escono di soppiatto per pomiciare da qualche parte.

La cosa logica da fare era probabilmente dire "ciao" e lasciarli soli per tornare nella sua stanza con il suo gioco ma, per qualche ragione, il cervello di Jeongguk aveva altri piani. Il suo primo istinto fu quello di nascondersi dietro il bancone ed essere abbastanza silenzioso da passare inosservato.

Che diavolo stai facendo? Si chiese, mentre strisciava sul pavimento.

"Ehi, ma va bene? Non hai un coinquilino o qualcosa del genere?" Chiese lo sconosciuto.

"No va bene. È fuori stasera, quindi non c'è da preoccuparsi."

Cazzo.

Doveva uscire di lì. Taehyung non poteva sapere che era lì adesso; stava per bloccare il suo compagno di stanza ed era la prima volta che portava qualcuno a casa. Che razza di amico era?

"Da questa parte, qui c'è la mia stanza..." Taehyung aprì la porta ed entrambi scomparvero all'interno.

Questa sarebbe stata anche la sua occasione per tornare nella sua stanza. Taehyung non doveva sapere che era stato lì mentre era...a fare due chiacchiere con la porta chiusa. Il più giovane corse dentro il più velocemente possibile, in stile ninja, senza fare rumore. Una volta dentro, dopo aver chiuso la porta con successo, fece un respiro profondo e riprese il gioco da dove l'aveva lasciato.

E sarebbe stato il piano perfetto.

Ma...

Quando Jeongguk aveva deciso per la prima volta di avere un compagno di stanza era stata una buona idea, immaginava che prima o poi avrebbero condiviso alcuni sfortunati eventi a causa della «convivenza»... sì, aveva visto Taehyung senza trucco, andare in giro in pigiama, irritabile o di cattivo umore...tuttavia, non si sarebbe mai aspettato di scoprire che il suo compagno di stanza fosse... così rumoroso.

"Ah... ah... mi piace... fallo di nuovo."

Si tolse timidamente le cuffie sperando che fosse un annuncio porno pop-up proveniente dal suo computer, ma non lo era e senza gli effetti sonori del gioco era anche peggio.

Taehyung aveva una voce profonda e roca, ma quando gemeva era ancora più bassa e vibrante. Continuava a imprecare e ripetere cose empie insieme ai costanti suoni gutturali che uscivano dalla sua bocca e risuonavano su ogni parete dell'appartamento. Non era la parte peggiore, perchè ben presto i rumori del letto iniziarono a far parte di quel set cacofonico.

Jeongguk corse e cercò di bloccare il rumore sotto le lenzuola dopo aver spento le luci ma non riuscì a evitarlo, nemmeno dopo essersi coperto le orecchie con il cuscino. Era come se i gemiti di Taehyung fossero ora impressi nella sua mente per sempre.

Deglutì. Questo era sbagliato...così sbagliato. Era il suo compagno di stanza e questa era una totale invasione della sua privacy. Se solo avesse potuto spegnerlo o qualcosa del genere.

Jeongguk non voleva continuare a pensarci o non sarebbe mai più stato in grado di guardare Taehyung negli occhi.

Faceva parecchio caldo.

No. No, era sbagliato.

Era sbagliato...Taehyung non poteva essere figo, era il suo compagno di stanza, off-limits e... Jeongguk aveva una ragazza. Quello non era...

"Oh Dio... sì... sì... proprio lì..."

Non aveva bisogno di luci per essere consapevole di aver arrossito, non appena udì quelle parole. Più le ascoltava, più la sua mente giocava. Giochi sporchi... cose che avrebbe preferito infilarsi nella testa dove nessuno sarebbe riuscito a trovarli.

Si trattava di Taehyung... sì, certo, era di bell'aspetto...

Beh, era un eufemismo.

E non lo avrebbe mai chiamato solo "bello", Taehyung era etereo, proprietario di una bellezza unica che non poteva essere catturata da fotocamere o dispositivi, no. Era davvero accecante, stupendo...e sperava che quel ragazzo in camera da letto con lui ne fosse consapevole.

Inoltre aveva questo colore di capelli stravagante; era difficile vedere qualcos'altro ogni volta che entrava in una stanza. E quelle belle gambe... lunghe e magre, e in qualche modo aveva quelle curve assassine e questo folle profilo laterale che era perfetto e immaginava come sarebbero apparsi i suoi occhi fissando la sua anima mentre...

Scosse la testa.

Musica... musica... che avrebbe...

"Ah ah!"

Non riuscì a trovare l'interruttore della luce o della lampada accanto al suo letto nel momento più opportuno ed era un terremoto o cosa...?

Quando Jeongguk trovò il suo telefono, era troppo imbarazzato per il modo in cui il suo corpo aveva reagito a tutto quel trambusto. Ora non sarebbe stato in grado di pensare a Taehyung senza... oh Dio, non sarebbero mai stati in grado di condividere un letto o uno spazio ridotto senza che la mente di Jeongguk si dirigesse direttamente a quella notte.

Mandò quasi un messaggio a Jimin poiché era l'ultima persona che Taehyung aveva visto, ma poi si rese conto che Jimin avrebbe probabilmente detto a Taehyung che era lì e lui non voleva essere un verme; non aveva scelto di essere lì e se solo avesse avuto la possibilità di scappare dalla finestra o...

Un momento. La scala antincendio era dal lato del suo balcone.

Sì, aveva un'erezione tra le gambe, ma non poteva restare e ascoltare il suo compagno di stanza che scopava al di là della porta accanto per un altro minuto. Quindi, Jeongguk non aveva idea migliore che aprire la finestra e scivolare via attraverso le scale di ferro sul retro dell'edificio. E lo fece, scese con successo senza destare sospetti o svegliare i vicini, ma solo quando i suoi piedi toccarono terra, si rese conto di tre cose: 1) non indossava le scarpe ed era in pigiama 2) non aveva il telefono con sé e, per ultimo ma non meno importante e sicuramente più importante 3) aveva lasciato le chiavi sul bancone della cucina quando era arrivato.

Non ci aveva pensato bene, e il sangue nelle sue vene venne reindirizzato a una parte diversa del suo corpo.

Grande. Semplicemente fantastico. Quella notte non sarebbe potuta andare meglio.

Fece il giro dell'isolato e si ritrovò di nuovo davanti alla porta d'ingresso, ringraziando che fosse tardi e che per strada non ci fosse nessuno a giudicare il suo strano modo di camminare. Ricordava di aver avuto una conversazione con Taehyung sulla loro chiave di riserva e ora si pentiva di non aver prestato molta attenzione quando stava spiegando.

Poteva andare peggio, almeno non pioveva o faceva troppo freddo...

"Oh scusa." Jeongguk riconobbe l'avventura di Taehyung che usciva, aprì la porta e quasi lo colpì. Dannazione, era ancora più bello di quanto Jeongguk pensasse. "Sto uscendo."

"Giuro che vivo qui... ho dimenticato la chiave al piano di sopra."

Lo sconosciuto esaminò il suo aspetto ma non disse una parola mentre teneva ancora la porta aperta. "Okay..."

"...grazie." Jeongguk si schiarì la gola.

"Adesso dovrei andare."

"Sì. Ciao." Almeno il nervosismo della situazione aveva aiutato con la sua scomoda erezione e fu in grado di salire le scale come una persona normale.

Come una persona normale che non si era limitata a sgattaiolare fuori da una finestra per evitare di sentire i gemiti del suo coinquilino nella stanza attigua.

Premette i pulsanti della serratura e per fortuna la porta si aprì al primo tentativo.

"Jeonggukkie?" Taehyung fece capolino dalla cucina.

"Ciao... Tae..." Riuscì a dire. "Sono appena arrivato... da quella cosa al bar."

"Oh okay." Il suo compagno di stanza si versò dell'acqua e chiuse la porta del frigorifero. "Ti sei divertito?"

Questa volta colse Jeongguk in mezzo al corridoio che tornava a grandi passi nella sua stanza.

"Sì... è andato tutto bene." Non poteva guardare il maggiore se voleva mantenere la sua integrità.

"Ah, fantastico..."

"In realtà sono molto stanco in questo momento, quindi andrò a dormire...buonanotte, hyung. Dormi bene." Sputò.

Taehyung chiuse la bocca, nonostante stesse per dire qualcos'altro.

Jeongguk era in pigiama?

Le iniziazioni delle matricole erano così.

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