Regno di Rovine 1

By eucalyptush

51.4K 1.8K 212

La Guerra tra le nazioni ribelli e Askos va avanti da decenni mietendo vittime su vittime. Il re non ha solo... More

Personaggi🦋✨
Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 36
Capitolo 37
Epilogo
Aggiornamento secondo libro🪶

Capitolo 35

647 24 2
By eucalyptush

Eirian

Isobel aveva sospeso le lezioni di magia per due motivi in particolare: i suoi genitori sarebbero arrivati nel giro di pochi giorni e sapere che la Fanciulla poteva controllare le anime l'aveva lasciata senza parole. Quando Eirian glielo disse attraverso il legame giorni prima di tornare alla mansione, Isobel non le aveva creduto e aveva attribuito l'accaduto allo shock. Ma una volta tornata, Eirian le aveva dimostrato come riusciva a manipolare la sostanza argentea ed eterea di cui erano fatti i sogni e la vita stessa delle persone.

Quel giorno, Eirian l'avrebbe dedicato interamente al Lord che le aveva chiesto di mostrargli i dintorni della mansione e i suoi raffinati giardini. La ragazza non aveva esitato un istante a chiamare le cameriere per aiutarla a legare il corsetto e acconciare i capelli -che per fortuna lasciarono sciolti e lisci. Eirian nascose il nastrino dentro la scollatura e uscì per incontrare il Lord. Alastar indossava una semplice camicia bianca e pantaloni color cachi sporchi d'inchiostro sul davanti.

"Cosa ti è successo, Milord? È stato forse attaccato da una seppia?"

Il ragazzo le sorrise, le diede un bacio sulla guancia a modo di saluto e disse, "E' una versione più interessante della storia, ma no, mi sono sporcato mentre scrivevo. Il calamaio non era stabile sul tavolo e me lo sono rovesciato addosso."

"Perché non ti sei cambiato?" domandò la principessa conducendo Alastar lungo i sentieri di ciottoli che passavano tra le alte siepi e aiuole.

"Non è la prima volta che accade da quando sono qui e temo di aver terminato gli indumenti senza macchie. Dovrei chiedere ai miei valletti di andare in città e procurarmene di nuovi"

"Se posso chiedere, cosa stavi scrivendo prima dell'incidente?"

Murdoch la guardò titubante, i suoi occhi color nocciola si scurirono. "So che può sembrare sciocco per un nobile, qualcuno come me dovrebbe interessarsi alla politica e l'economia, non la scrittura. Sto scrivendo un libro, un romanzo di terrore per essere più precisi"

Eirian spalancò gli occhi sorpresa. "Posso sapere di cosa parla?"

Il Lord sorrise davanti al suo interesse e disse, "Posso farti leggere qualche capitolo se desideri"

"Mi farebbe piacere."

Passeggiarono per diversi minuti, scherzando e parlando dei loro interessi. Alastar rimase sorpreso quando scoprì la passione della ragazza per il tiro con l'arco ed Eirian ridacchiò quando il ragazzo le confessò che una delle sue cose preferite era costruire fortini con la neve durante l'inverno. Quando giunsero al giardino sul retro, dove Aislyn aveva ostruito un piccolo giardino, trovarono Bastian che si allenava con diversi tipi di armi e al suo fianco Shiba con la sua katana. Eirian fece per andarsene, ma il pirata la vide e si avvicinò a loro.

"Principessa" disse con un inchino e un sorriso falso.

"Signor Lacroix." lo salutò con formalità, cercando di mettere distanza tra di loro.

Un'ombra di malizia scurò lo sguardo del pirata che si rigirò il pomolo della spada tra le mani e sorrise calcolatore. Scoccò un'occhiata sfrontata al Lord, squadrandolo da capo a piedi.

"Le andrebbe una breve sfida, Lord?" domandò il pirata senza staccare gli occhi dalla ragazza.

"Temo di no, non possiedo gli indumenti adatti"

"Certo, immagino che le uniche cose che un Lord possa impugnare siano penna e forchetta dato che qualcuno combatte per voi. Un vero peccato."

Murdoch strinse le labbra, riducendole a una linea sottile color scarlatto. "Accetto la sfida." annunciò il ragazzo con fierezza.

Eirian conosceva Bastian troppo bene per sperare giocasse corretto e sapeva che Alastar non aveva alcuna speranza di vincere una lotta con il figlio di Ade. Guardò il pirata con astio, cosa che lo fece sorridere.

"Principessa, rimanga a distanza di sicurezza. Non vorrei le accadesse qualcosa di male." una sottile minaccia che risvegliò in Eirian numerosi ricordi. La ragazza sorrise falsamente e si sedette davanti al banco con le armi per osservare i due ragazzi fronteggiarsi in mezzo al prato. Alastar maneggiava una spada semplice, non particolarmente elaborata, mentre Bastian impugnava la sua arma, quella con il rubino, con orgoglio e sicurezza. Il pirata era cosciente di avere la vittoria in pugno e voleva solo umiliare il Lord. Eirian non l'avrebbe permesso.

Bastian fu il primo ad attaccare, sperando un fendente che Alastar non tardò a parare e restituire. I ragazzi calarono in una danza armonica accompagnata dal fischio di metallo contro metallo e sudore che illuminava le loro fronti. Presto il ritmo della lotta passò da un andante a un vivace e Bastian sferrò più colpi di quelli che Alastar riusciva a controllare. Eirian si alzò quando vide le fiamme negli occhi del pirata divampare e il marchio sulla sua pelle bruciare come tizzoni ardenti. Afferrò la prima daga che trovò e la scagliò contro il semidio, colpendo la terra fra le sue gambe e facendolo immobilizzare sul posto.

"C'è così tanto testosterone nell'aria che non si riesce più a respirare" Eirian prese un'altra lama e se la rigirò tra le dita, attirando l'attenzione del pirata su di lei. "Che ne dici di una sfida a chi ha la mira migliore?"

Bastian pugnalava, infilzava, spezzava ossa, ma non era un tiratore. Quello era un talento che solo Eirian custodiva, lei e Isobel sapevano maneggiare un arco e la principessa era stata addestrata a tirare i coltelli sin da quando era piccola.

Bastian sapeva di non avere possibilità contro di lei. Ridacchiò e le diede le spalle. "Magari un'altra volta"

"Come pensavo." si voltò con altezzosità verso il Lord e disse, "Andiamo, voglio mostrarti la biblioteca"

Isobel

Rhys se ne stava sdraiato sulla brandina, a tirare una palla contro il muro e dondolare il piede con fare nervoso. Se Izzy non l'avesse conosciuto, avrebbe pensato che fosse agitato e non semplicemente immerso nei suoi pensieri.

"Ciao, Rhysie, come te la stai passando qui sotto?" Isobel si sedette a bordo del letto e il fratello le fece spazio, disorientato. Guardò fuori dalla finestra, dove il cielo era chiaro e il sole già alto.

"Che ore sono? Sono stato sveglio tutta la notte a pensare, sai? Sto progettando un nuovo tipo di bomba di cui posso controllare la direzione ma mi mancano ancora alcuni particolare. Ci penserò più tardi però, adesso che sei qui ho finalmente qualcuno con cui parlare. Qui si sta bene, anche se il silenzio mi uccide. Tu come stai, Izzy?"

"Nervosa" sospirò pesantemente e appoggiò la testa sul cuscino, guardando il soffitto. "Mamma e papà saranno qui a momenti."

Al suo fianco, Rhys si irrigidì. "Dovrò rimanere qui nascosto ancora a lungo?"

Izzy allungò una mano e prese quella del fratello, costringendolo a guardarla. "Sarà tutto finito nel giro di qualche giorno e ti prometto, Rhys, che non li farò soffrire."

"Izzy... Non devi farlo per forza. Abbiamo abbastanza risorse per finanziare te e Mysie per sempre. Lacroix ha un conto ad Acheastan con tutto l'oro che abbiamo rubato in questi anni, ce n'è anche per voi due."

"Non posso abbandonare la mia terra" rispose demoralizzata. La vita da pirata e fuorilegge non faceva per lei. "E non posso costringere Mysie a scegliere tra una vita da vagabonda e una senza possibilità di scelta. I Kendrick staranno meglio se sarò io a comandare e con quel tipo di potere potrò ripulire il tuo nome, potrai tornare a casa."

"Mi vuoi qui?" gli occhi del ragazzo si inumidirono e Isobel sorrise amorevolmente, così come faceva quando abbracciava sua sorella e le diceva che le voleva bene.

"Certo che ti voglio qui!"

"Oh, Izzy" Si abbracciarono a lungo, come per recuperare il tempo perduto e dimenticare i vecchi torti. Quando Isobel si scostò, Rhys le sorrise e continuò a giocare con la sua pallina.

Isobel se ne andò, diretta in cucina per sapere cosa fosse previsto per pranzo. Quando entrò, Aislyn stava maneggiando con diversi strumenti sull'isola di marmo. Aveva un mattarello in mano ed era intenta a stendere della pasta friabile che profumava di burro e frutti di bosco.

"Ehi! Vuoi darmi una mano?" la salutò la pirata tirando della farina sull'impasto per non farlo attaccare al marmo.

"Cosa stai combinando? Questo posto è un disastro" C'erano panetti di burro sparsi sul bancone, faina in terra e diversi contenitori di marmellata aperti. Sembrava che un cuoco pazzo avesse messo sottosopra l'intera cucina.

"Sto cercando di ricreare i magnifici, strabilianti e additivi biscotti al burro di Askos. Non fare quella faccia, Isobel, se li avessi provati capiresti perché mi piacciono così tanto" la ragazza aveva uno strano luccichio negli occhi, qualcosa che Isobel non aveva mai visto. "Vuoi aiutarmi?" ripeté, spostando il suo sguardo sulle labbra della Lady.

"Non so cucinare, temo rovinerei i tuoi magnifici, strabilianti e additivi biscotti al burro di Askos."

"Ti posso insegnare, non è così difficile. Devi solo essere precisa, usare le giuste dosi e mai improvvisare."

"Dov'è la ricetta?" domandò la ragazza guardandosi intorno, non trovando niente che le indicasse da dove iniziare.

"Ricetta? Nessuno ha la ricetta tranne la pasticceria che li produce. Li esporta anche in varie città di Fedros ma nessuna sa come sono fatti."

"Non hai appena detto che in cucina non si deve mai improvvisare?" Isobel incrociò le braccia al petto e alzò un sopracciglio. La pirata si voltò appena e inclinò la testa di lato come un predatore. Con un movimento rapido e appena percettibile, Aislyn raccolse una manciata di farina e gliela tirò in faccia. Isobel tossì così forte che credette di star per sputare i polmoni e le risate della ragazza la accompagnarono fino al lavandino, dove si sciacquò gli occhi e il viso.

"Oh no, non avresti dovuto farlo"

Aislyn indietreggiò spaventata quando Isobel prese il pacco di farina e si preparò a lanciarlo. Il suo gesto diede inizio a una vera e propria lotta che terminò solo quando la piratessa sventolò uno strofinaccio in segno di resa. Le ragazze si gettarono in terra e risero finché non rimasero senza fiato e le lacrime non gli annebbiarono la vista.

"Non pensavo fossi così competitiva" esclamò Aislyn togliendosi della farina dal corsetto. Isobel distolse lo sguardo, improvvisamente a disagio.

"Ci sono tante cose che non sai di me" fu la sua risposta.

"Voglio scoprire tutto ciò che posso prima di andarmene. Non potrei perdonarmelo se non riuscissi a conoscerti davvero."

"Lacroix ha preso la sua decisione, non è così?"

Aislyn annuì, nei suoi occhi si nascondeva della rabbia. "Lacroix è un bastardo testardo ma credo aspetterà che Eirian sia pronta ad andarsene prima si salpare. Credo che si dimentichi che non abbiamo più una nave."

"Non la costringerà con il patto?" domandò Isobel. Aveva già messo in conto di dover uccidere il pirata se avesse osato forzare sua Sorella ad andarsene contro il suo volere. Ma sapere che avrebbe aspettato era un sollievo. Isobel aveva già troppe morti sulla coscienza, e nonostante odiasse Lacroix e il suo essere un semidio, non avrebbe goduto nel togliergli la vita.

"Voleva. Ma tiene troppo a lei per fare una cosa del genere. Non lo ammetterà mai -non con me, almeno- ma gli piace da morire il modo in cui Eirian lo sfida. Sai che gli si illuminano gli occhi quando lei lo insulta?" Aislyn sospirò e sorrise, come se fosse innamorata dell'amore o semplicemente felice per il suo amico.

Isobel non condivideva quella gioia. "Dal mio punto di vista si tratta di odio"

"Odio e amore" disse la ragazza pensierosa. "C'è una linea così sottile tra i due sentimenti che spesso è difficile distinguerli."

Quello, la Madre lo capì. Nonostante il suo odio per Nathaniel fosse radicato nella sua anima, non poteva smettere di pensare che se non l'avesse lasciata avrebbero potuto crescere loro figlio insieme. Invece Izzy era stata costretta a uccidere suo figlio, usare i suoi poteri contro di lei e manipolare il suo sangue affinché il suo corpo espellesse il feto. La cosa peggiore era che Isobel non si pentiva di quel gesto, ma solo di essere dovuta arrivare a tanto perché non aveva capito cosa volesse Nathaniel da lei.

"Quando ve ne andrete verrò con voi. Mysie può gestire la mansione senza di me per diversi mesi. Quando muore un Lord o una Lady la famiglia deve stare in totale isolamento per il lutto, alcune volte anche un intero anno. Mysie è piccola ma può farcela." Isobel aveva pensato a tutto, persino a come evitare che Alastar Murdoch sospettasse di lei e dei suoi poteri. Il tempo era poco e ciò che doveva fare comportava numerosi rischi, ma non poteva rimandare oltre.

Un brivido le attraversò la spina dorsale. I suoi genitori erano arrivati, riusciva a sentire i loro corpi muoversi all'interno di una carrozza, quasi poteva percepire il loro calore sulla pelle.

"Porta tutti quanti all'ingresso" si alzò in piedi e tese una mano alla pirata Il cuore le batteva all'impazzata nel petto e le mani le tremavano ma cercò di nasconderlo strofinandole insieme. "Sono arrivati i miei genitori."

Aislyn annuì e uscì dalla stanza. Izzy avvisò Eirian attraverso il legame ma non si dilungò in spiegazioni e rassicurazioni. Doveva mantenere il controllo, lei era la Madre, non poteva avere paura. Uscì dalla mansione, si appoggiò alla balaustra e osservò la carrozza che scendeva lentamente lungo il sentiero. La sua testa era un buco nero di terrore e preoccupazioni, ma il suo volto era impassibile come una statua di marmo.

Nell'istante in cui Lord e Lady Kendrick misero piede sul raggio d'azione della Madre, le loro menti e i loro corpi non gli appartennero più. Isobel si infiltrò come un parassita nel loro sangue, facendo sì che il costante veleno che suo padre prendeva a sua insaputa facesse il suo dovere e lo facesse stare male. Il vecchio Lord era pallido, la fronte perlata di sudore, lo sguardo stanco e rassegnato. Sua moglie era l'esatto opposto con gli occhi scuri fissi sulla figlia maggiore con disprezzo. Nella sua mente c'erano solo offese e critiche che era troppo lontana per rivolgere a voce alla figlia.

Ha farina sulla faccia. Mia figlia sembra una squallida fornaia, cosa scoprirò poi? Che ha abbandonato gli studi e lavora nella casa del diavolo?

E quei capelli? Sono spenti e rovinati, sembrano paglia. Oh, no, quella treccia la fa sembrare una pastorella. Inaccettabile!

Andava avanti a ripetizione, un fiume in piena che investi Isobel e la affogò, portandola a fondo. Al suo fianco, Aislyn le prese la mano e la strinse in segno di conforto. Eirian, dall'altro lato, si era cambiata e indossava degli abiti talmente raffinati che Isobel aveva speso una fortuna per ricostruire l'armadio della principessa dopo il naufragio. Portava la stessa tiara del ballo al Castello d'Avorio, cosa che Isobel notò con piacere. Sua madre capiva solo due cose: un buon partito per il matrimonio e il prezzo e importanza dei gioielli.

"Madre. Padre." disse quando furono abbastanza vicini per poterla sentire. Lady Kendrick mantenne lo sguardo sulla principessa, percependo la sua importanza ma non chi fosse davvero. La ragazza sorrise alla donna, sfidandola con lo sguardo a fare una sola mossa verso di lei e vedere cosa le sarebbe accaduto. Isobel gliene fu grata. Lord Kendrick passò lo sguardo su Lord Murdoch e spalancò gli occhi, sorpreso. "Vi presento Eirian Esmeray Lancaster, principessa di Vera Askos ed erede al trono. Eirian, Lord e Lady Kendrick"

"E' un piacere fare finalmente la vostra conoscenza" rispose la ragazza, il suo sorriso non vacillò.

"Lord Murdoch" disse suo padre, fermandosi per tossire violentemente. La moglie lo sorresse, anche lei pallida e spossata. La donna dalla bellezza disarmante era solo un lontano ricordo. Nonostante sua madre conservasse ancora traccia della dea che era stata in giovinezza, il veleno e la fatica degli anni avevano segnato il suo contorno occhi con pesanti rughe d'espressione. "E' una sorpresa per me trovarla qui. Cosa vi ha portato così lontano da casa?"

"Sono qui per visitare la principessa, spero di non essere un peso per voi, Lord Kendrick."

Il vecchio serrò la mandibola e guardò sua figlia con un misto di odio e delusione. Se prima suo padre non l'aveva nemmeno considerata, adesso ogni suo pensiero era rivolto a lei.

Izzy non sarebbe riuscita a sopportare un'altra parola di odio, era troppo per lei.

Manipolò il sangue del vecchio, in modo da far contorcere le sue interiora. Non le piaceva usare quella sfaccettatura del suo potere, la faceva sentire inumana, un mostro. Ma era necessario che il Lord sembrasse debole, così come sua moglie, o nessuno avrebbe creduto alla loro prematura scomparsa come un fenomeno naturale.

Il Lord tossì a lungo, quasi crollando in terra dalla fatica. "Temo di essere troppo stanco per continuare la conversazione. Altezza. Murdoch. Se voleste scusarmi, andrei a stendermi."

"Nemmeno io mi sento tanto bene" aggiunse Lady Kendrick seguendo il marito all'interno.

Diverse cameriere li assistettero e riportarono i loro bagagli in camera, non prestando la minima attenzione alla ragazza che sorrideva soddisfatta vedendo il padre così debole e fragile e la madre stanca e pallida.

Continue Reading

You'll Also Like

45.3K 1.4K 13
Questa fanfiction parla dell'impossibile ma vero amore tra Draco Malfoy ed Hermione Granger
288K 17.4K 45
(1700 - mar dei Caraibi) "La Lacrima Del Sole" il diamante più prezioso del mondo; chiamato così dagli antichi per la sua particolare forma a goccia...
36.8K 995 26
E se non fosse solo amicizia..? E se fosse anche odio? Violenza? Una semplice ragazza, trasferitosi da poco in America, conobbe questo ragazzo di cui...
54K 1.7K 18
Malfoy, arrogante più che mai, è il Presidente e il Capo Esecutivo della Malfoy International. Nella sua scalata alla conquista del mondo, decide di...