Choni one shot

By emma_choni

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one shot sulle choni More

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non è una one shot ma una domanda
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È una domanda.
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By emma_choni

«Toni, ti sto dicendo che devi venire al White Wirm adesso!» Esclamò Fangs dall'altra parte del telefono, non riuscendo a contenere la rabbia.
«Sono appena tornata a casa, cos'è successo di così importante affinché debba tornare lì?» Sbuffò, massaggiandosi le tempie.

«Ci sono cinque furgoni dei ghoulies qui fuori!» Affermò alzando notevolmente il tono della voce.
«Cazzo. Cinque minuti e sono lì.» Mormorò, afferrando velocemente la propria giacca, per poi abbandonare la roulotte, salendo velocemente sulla moto, sfrecciando tra le strade deserte della cittadina.

Raggiunse il locale, parcheggiando a qualche metro di distanza, sgattaiolando verso l'entrata posta sul retro, cercando di non dare nell'occhio, ma proprio mentre stava per abbassare la maniglia, qualcuno le afferrò la vita da dietro, sollevandola da terra, la testa iniziò a girarle voracemente e in un attimo tutto quello che riuscì a vedere fu il buio.

La banda l'aveva finalmente catturata, avevano finalmente messo fuori gioco la mente dei Serpent, che sarebbero andati al tappeto in un istante senza avere Toni al comando.

Salirono velocemente nei camion, sistemando la ragazza nei sedili posteriori, lasciando che Cheryl la controllasse.

«Siete sicuri che sia ancora viva?» Domando quest'ultima, osservando il corpo immobile che giaceva al suo fianco.

«La botta che le abbiamo dato non è stata troppo forte. Comunque cerca di capire se respira, giusto per essere sicuri.» Affermò Jack, osservando la rossa dallo specchietto retrovisore, mentre continuava a guidare il più velocemente possibile, volendo raggiungere l'accampamento prima che qualcuno della gang avversaria si fosse accorto dell'assenza della loro regina.

Cheryl fece come le era stato richiesto, sfilando il lento sacco dalla testa della più bassa, avvicinando l'orecchio al suo naso, tirando un sospiro di sollievo non appena comprese che fosse ancora in vita.

Per avere maggior sicurezza le controllò anche i battiti del polso, per poi coprirle nuovamente il volto, lanciandole delle occhiatine di tanto in tanto, per tutta la durata del viaggio.

«Cosa ne sarà di lei?» Domandò, abbastanza preoccupata.

«La terremo prigioniera fin quando non ci darà indietro tutti i soldi che la sua gang ci ha rubato.» Ringhiò Michel, serrando fortemente le mani.

«Avete intenzione di farle del male?» Chiese alternando lo sguardo tra la ragazza che giaceva inerme al suo fianco, e i due uomini posti davanti a lei.

«Solo se  necessario. Rimane il fatto che sarai tu a doverle fare la guardia, notte e giorno.» Ammise Jack.

«Perché io ? Cazzo.» Sbuffò, alzando gli occhi al cielo.

«Perché noi ci occuperemo di controllare il perimetrato della nostra zona, bloccando possibili attacchi da parte dei Serpent, evitando che possano portarla via prima di riavere indietro ciò che ci spetta.» 

«E un piano fallimentare» Mormorò, girando il volto verso il finestrino per osservare il paesaggio circostante.

«E secondo te noi staremo qui ad ascoltare lo stupido giudizio di una donna?» Domando Ricky che fino a quel momento non era intervenuto.

«Se mi ritenete così stupida, allora perché lasciate che sia parte dei ghoulies?» Ringhiò infastidita, protraendosi le braccia al petto.

«Beh perché  sei sexy» Ribatté Micheal, mordendosi il labbro inferiore, squadrandola maliziosamente.

«Aspettate che lo venga a sapere Alfred o Tor; vi faranno il culo in tre secondi e non potrete fare altro che stare zitti perché siete degli stupidi ragazzini sottomessi che si credono fenomenali, e invece hanno ancora la bocca che pende dal seno della madre.» Sbottò, spostandosi nervosamente i capelli da un lato, facendoli ammutolire in un istante.

Il viaggio proseguì per una decina di minuti, senza che nessuno fiatasse, fin quando non raggiunsero la meta predestinata.

Jack si occupò di Toni, prendendola in braccio, portandola all'interno di una struttura, lasciando che gli altri lo seguissero a ruota.

Entrarono in una stanza completamente di metallo che presentava una luce fioca, a causa della poca illuminazione riposta nell'area.

Sistemarono la rivale su una sedia, legandole le braccia con una semplice corda, per poi sfilare il sacco dal suo viso, colpendola sulle guance per cercare di farle riprendere i sensi.

«Andiamo Topaz, svegliati.» Mormorò Ricky divertito, dandole uno schiaffo in pieno volto, lasciandole un segno rossastro che faceva contrasto con la sua pelle olivastra.

«Perché le donne sono così inutili?» Sbottò Jack, dando un calcio ad un contenitore di metallo, facendolo ribaltare, provocando un esorbitante frastuono, per poi colpire  Toni sullo zigomo, sfiorandole il labbro con un anello scheggiato, ferendola.

«Bravo idiota, ora oltre agli esuberanti lividi che le verranno sulla faccia, le hai pure sfregiato il labbro, sei contento?» Sbuffò Cheryl infastidita.

«Voi uomini non sapete proprio fare nulla.» Aggiunse, sfilando il telefono dalla tasca posteriore dei propri pantaloni, attivando la torcia, per poi avvicinarsi alla rosa, alzandole lentamente le palpebre, aiutandosi con il pollice, puntandole la luce verso la pupilla, facendole riprendere i sensi in pochi secondi.

«Non mi sembra che ci volesse chissà cosa.» Disse infastidita, per poi allontanarsi da Toni che aveva iniziato a sbattere ripetutamente le ciglia, probabilmente a causa del fastidio che le aveva recato la luce che le era stata puntata negli occhi.

«Dai Topaz, rimani sveglia.» Ridacchiò Jack, dandole delle piccole botte sulla mandibola, sorridendo con soddisfazione non appena delle smorfie di dolore comparvero sul volto della Serpent.

«È così che pensate di comportarvi da uomini? Menando una ragazza priva di sensi?» Domandò la rivale, guardandoli con odio.

«Non hai il diritto di parlare se non sei stata interpellata, ci siamo intesi?» Affermò Ricky, appoggiandole un taglierino sulla base del collo.

«Cosa volete?» Sbottò, dimenandosi sulla sedia, cercando di liberarsi, fallendo miseramente.

«Lo sai benissimo.» Scattò furioso Micheal, che venne spinto all'indietro da Cheryl, che lo osservò scuotendo il capo, facendogli capire che non avrebbero mai ottenuto ciò che volevano se solo avessero continuato a comportarsi in quel modo.

«Se lo sapessi non ve lo chiederei, non trovi?» Ribatté, sorridendo soddisfatta, ricevendo uno schiaffo che le fece girare il volto.

«Ci dovete cinquanta mila dollari.» Mormorò Jack, inginocchiandosi davanti a lei dandole un altro colpo.

«Vi si è fuso il cervello per caso? Quando mai vi abbiamo rubato tutti quei soldi?» Domandò infastidita, sentendo le guance completamente a fuoco per via del dolore.

«Non fare la finta tonta.» Affermò il biondo, spostando il taglierino sulla sua giugulare.

«Sono più che seria, nessuno di noi ha mai preso quei dollari.» Ribatté, senza smuoversi dalla sua posizione.

«Allora ti rinfrescherò la memoria. Il tre dicembre non ti dice niente? Eravamo finalmente entrati in quel cazzo di ristorante e avevamo svuotato tutte le casse, e preso ogni singolo assegno. Eravamo pronti a scappare e tutto sarebbe andato per il meglio se solo tu e la tua stupida gang non foste arrivati proclamandovi paladini della giustizia, e restituendo il nostro bottino ai proprietari.» Disse duramente, dandole un pugno in pieno stomaco.

«Mi avete letteralmente rapita perché mi sono comportata da persona onesta e ho fatto una buona azione? Quei soldi non erano vostri, non vi è stato rubato nulla, e siete fortunati che il direttore del locale, o qualche cliente non abbia chiamato la polizia per sbattervi dietro le sbarre, fottuti pazzi.» Urlò, contraendo gli addominali non appena Jack le colpì ancora una volta lo stomaco, per poi proseguire con dei movimenti ripetitivi, lasciando che del sangue iniziasse ad uscire dalla sua bocca.

«Così la uccidi coglione!» Sbottò la rossa, spintonandolo lontano dalla Serpent.

«Cos'è ti interessa di lei?» Domandò furioso, guardandola con occhi da pazzo, facendola spaventare leggermente.

«Non so nemmeno chi è! Ma se la uccidi non avrai di certo indietro i tuoi stupidi soldi e soprattutto l'unica cosa che guadagnerai sarà l'ergastolo per omicidio È questo quello che vuoi? Eh!» Sbottò, facendolo ammutolire.

«Siete tre maschi e quella che ha più coglioni in questa stanza è lei.» Ridacchiò Toni, finendo per tossire sputando altri grumi di sangue.

«Tu sta zitta se non vuoi fare una brutta fine.» Mormorò Micheal, lanciandole un occhiataccia, abbandonando successivamente la stessa, lasciando che gli altri due lo seguissero, sbattendo la porta alle loro spalle, mentre Cheryl e Toni rimasero da sole.

«Come fai a stare in una gang con quelli?» Sbuffò la più bassa, alzando gli occhi al cielo.

«Solo perché ho evitato che ti uccidesse, non vuol dire che siamo amiche.» Ribatté, grattandosi la nuca, per poi appoggiarsi al tavolo di legno, guardandola dritta negli occhi.

«Dio, siete uno peggio dell'altro.» Mormorò.

«Come se tu fossi fantastica.» Ribatté.

«Come scusa?» Domandò inarcando un sopracciglio.

«Hai sentito perfettamente. Ho mentito prima  a Jack, so perfettamente chi sei, e conosco il tuo passato, quindi ti conviene non fare la saccente con me.» Mormorò, avvicinandosi a lei, sussurrandole a pochi millimetri di distanza dalle labbra, avvertendo una strana voglia di sentirle ardentemente sulle proprie, che la portò ad allontanarsi prima di compiere un passo falso.

«Ah si, e cosa sai di me?» Domandò con voce suadente, guardandola con un ghigno malizioso.

«So dei tuoi problemi passati con l'alcol e con la gestione della rabbia, che ti hanno portato più volte a fare delle scelte abominevoli. Non pensare di essere una santa, perché sai perfettamente che c'è dell'oscurità dentro di te, e per quanto cerchi di reprimerla, non andrà mai via completamente.» Ribatté, avvicinandosi nuovamente al suo volto, scattando all'indietro quando si dimenò, provando ancora una volta a liberarsi, senza nessun risultato.

«Ringrazia che sono legata, altrimenti ti avrei già messo le mani addosso.» Ringhiò, guardandola con il gelo negli occhi.

«Hai visto? Cosa ti ho appena detto?» Ridacchiò, incrociando le braccia al petto.

«Non sai nulla della mia vita, è vero le voci possono correre velocemente, ma non sai quello che ho passato, quindi ti chiedo il piacere di chiudere quella fottuta bocca.» Sbraitò, lasciando che una lacrima le rigasse la guancia, portandola ad abbassare la testa per evitare che Cheryl potesse vederla, ma ahimè se ne accorse, ma decise di non dire nulla, sentendo il cuore stringersi in una strana morsa.

La conosceva a mala pena, e per causa sua uno dei suoi amici più fidati era stato ricoverato in terapia intensiva, come poteva interessarle di le? Perché si sentiva strana quando le era attorno?

 «Vado a prendere del ghiaccio e una pomata, torno subito. Ti direi di non muoverti, ma tanto sei legata quindi non potresti farlo.» Affermò con soddisfazione, sorridendole sfrontatamente, recandosi al piano superiore della struttura per prendere degli impacchi di ghiaccio secco, e dell''arnica da applicare successivamente sugli ematomi che stavano iniziando a formarsi sul corpo della Serpent. 

Quando tornò chiuse la porta a chiave, nascondendola prima che Toni potesse vederla, per poi avvicinarsi a lei.

«Posso slegarti le mani o rischio di essere colpita?» Domandò ridacchiando, corrugando la fronte.

Non ottenne nessuna risposta, così sospirò, levando la corda che rivestiva i polsi di Toni, sedendosi successivamente a cavalcioni sul suo grembo.

«Non toccarmi.» Ringhiò, cercando di farla scendere dalle proprie gambe, ma non ebbe successo.

«Vedi di calmarti, sto semplicemente cercando di farti un favore, ora lasciati medicare e poi ti leverò le mani di dosso.» Affermò, afferrandole il volto, posandole il ghiaccio nei luoghi in cui era stata colpita, ridacchiando quando Toni grugnì per lo sbalzo di temperatura.

«Per essere una che fa parte di una gang e si proclama come dura sei un po' rammollita.» La sfotté, sorprendendosi quando non ricevette alcun tipo di risposta.

«Sei anche di poche parole.» Sospirò, svitando il tappo della pomata, spalmandola successivamente sulla sua guancia e sugli zigomi, per poi scendere dalle sue gambe.

«Alzati» Affermò, sbuffando quando la Serpent la guardò confusa.

«Perché dovrei?» Domandò infatti.

«Puoi fare quello che ti viene richiesto per una fottutissima volta?» Sbottò, prendendo un gran respiro, tranquillizzandosi quando fece come le era stato richiesto.

Le sfilò la maglia, posandola sulla sedia che era riposta dietro di loro, lasciandola in reggiseno, premendo saldamente le buste di ghiaccio sui suoi addominali tonici, incantandosi per qualche istante a fissarli. 

«E se fossi stata nuda?» Domandò la rivale, inarcando un sopracciglio.

«Che?» Domandò la rossa, risvegliandosi dallo stato di trance in cui era caduta.

«Dicevo, mi hai tolto la maglietta senza pensarci due volte, e se non avessi avuto il reggiseno sotto?» La provocò, osservandola mentre le cospargeva lo stomaco di arnica.

«Come se non avessi mai visto un paio di tette» Ribatté con un sospiro pesante, aiutandola a rimettere la maglia, per poi sedersi sul tavolo di legno.

«Mi stai dicendo in maniera implicita di essere lesbica o bisessuale?» Domandò corrugando la fronte, sedendosi nuovamente sulla sedia in legno, lasciando incontrare i loro sguardi.

«Non sono cose che ti riguardano.» Ribatté, indurendo la mascella.

«Okay, questo era un palese si.» La sfotté, sorridendo maliziosamente.

«Magari finisce che ti faccio innamorare e mi liberi.» Aggiunse senza staccarle gli occhi di dosso.

«Contaci, non mi sono mai innamorata di nessuno.» Contestò duramente.

«C'è sempre una prima volta.»

«E di sicuro non sarà con te.»

«Non puoi mai saperlo»

«Fino a tre secondi fa volevi uccidermi, ora stai cercando di sedurmi, deciditi Topaz, mi sembri abbastanza confusa.» La schernì, impassibile.

«Ti stai creando troppi castelli in aria.» Ribatté con un sorrisetto, scuotendo il capo, dopo aver alzato gli occhi al cielo.

****

Era passato ormai un mese dal giorno in cui Toni era stata presa, e da quel momento i Serpent avevano fatto il possibile per ritrovarla, ma sembrava essersi dispersa nel nulla. 

In tutto quel tempo si erano diramate delle esorbitanti provocazioni con Cheryl , che non volevano avere nessun freno, nonostante entrambe fingessero di odiarsi erano profondamente attratte dall'altra, e non avevano la minima idea di cosa fosse stato a scaturire quel desiderio irrequieto.

Erano nemiche, appartenenti a due gang rivali fin dall'inizio dei tempi quindi non avrebbero dovuto nutrire nemmeno una minima simpatia reciproca, ma ogni volta che i loro sguardi si incontravano i loro occhi si accendevano, nascondendo un estrema passione che entrambe volevano sedare.

«Forza Topaz, sono le sei del mattino, alza il culo da quella brandina .» Affermò la rossa, colpendo le pareti con il palmo della mano, creando un gran frastuono, che portò la Serpent a rigirarsi innumerevoli volte nel letto, cercando di mettere a tacere il rumore, sbuffando sonoramente quando non ci riuscì.

«Mi spieghi perché mi devi far alzare così presto se mi fai andare a dormire alle tre?» Domandò infastidita, indurendo la mascella.

«Credi di essere in vacanza? È già tanto se ti faccio riposare qualche ora invece di lasciarti sveglia ventiquattro ore su ventiquattro.» Contestò, facendo incrociare i loro sguardi.

«Oh beh allora la ringrazio mia regina per questa sua innata gentilezza.» La sfotté, alzando gli occhi al cielo.

«Non fare la simpatica con me, non attacca.» Ribatté.

«Sai cosa penso invece?» Domandò, camminando lentamente verso di lei.

«vai illuminami con una delle tue cazzate.» Affermò, sentendo il battito accelerare notevolmente ad ogni passo che compiva nella propria direzione.

«Penso che in realtà mi fai dormire così poco perché ti manco, perché hai bisogno della mia compagnia.» Disse con voce suadente.

«Sapevo che avresti detto una stronzata.» Ridacchiò, ingoiando successivamente il groppo che le si era formato in gola dopo aver visto gli occhi di Toni che ardevano dal desiderio.

«Non è una cazzata, e lo sai anche tu. Credi che non mi sia accorta del modo in cui scruti attentamente il mio corpo ogni singolo giorno? Credi che non mi sia accorta di tutte quelle volte in cui il tuo sguardo ricade sulle mie labbra, rimandando ancorato per minuti interminabili? Credi che non abbia percepito il tuo fiato mozzarsi ogni volta che ti ero almeno ad un metro di distanza? Posso appartenere ad una gang rivale, ma di sicuro non sono stupida.» Mormorò, fermandosi a pochi centimetri da lei.

«Non ho la minima idea di cosa tu stia parlando.» Ringhiò, cercando di scappare, ma prontamente due mani si posarono sui suoi fianchi, attirandola ad un corpo che desiderava incessantemente.

«Hai visto? L'hai fatto di nuovo.» Mormorò con un ghigno persistente sul volto.

«fatto cosa?» Sussurrò, sentendosi ammaliata da quella situazione.

«Mi hai fissato le labbra, e stai continuando a farlo senza nemmeno accorgertene, quindi è inutile che neghi di volermi, sappiamo entrambe che non desideri altro che sentire le mie mani che vagano per tutto il tuo corpo.» Disse con voce sensuale contro il suo timpano, morendole successivamente il lobo, facendola sospirare.

«Non possiamo.» Affermò, riprendendosi dallo stato di trance in cui era stata avvolta, posando le mani sul petto di Toni, cercando di farla allontanare.

«Sta zitta.» Ribatté, guardandola con desiderio.

«Se solo ci scoprissero ucciderebbero entrambe, noi-» 

«Sta zitta»Ripeté, alzando leggermente il tono della voce.

«Toni non possiamo, lo s-»

«Ho detto che devi stare zitta» Mormorò contro le sue labbra, facendole aderire la schiena al muro, lasciando che le si mozzasse il fiato, perdendosi a guardarla per qualche istante.

Si lanciarono occhiate penetranti, finendo per alternare lo sguardo tra le labbra e gli occhi, fin quando Toni non annullò le distanze, premendo voracemente le proprie labbra conto quelle della rossa.

Lasciò insinuare la lingua senza chiederle il permesso, posando successivamente le mani sul retro delle sue cosce, prendendola in braccio, sorridendo contro la sua bocca, mentre Cheryl le circondò il collo con entrambe le braccia, grattandole la nuca, lasciando che la Serpent le palpasse il fondoschiena.

Fecero rientrare in contatto i loro muscoli, muovendoli voracemente l'uno contro l'altro, mantenendo un ritmo ripetitivo.

In assenza di fiato, Toni fu costretta a separare il contatto tra le loro labbra, iniziando a tracciare una discesa di baci per tutta la lunghezza del suo collo, lasciandole dei segni evidenti, sogghignando contro la sua pelle non appena la sentì ansimare.

Le fece appoggiare i piedi a terra, tenendo una presa salda sul suo fianco, mentre con la mano libera iniziò ad esplorare il suo petto, facendo una pressione non indifferente contro il seno, ancora coperto dal tessuto della maglietta.

Mordicchiò e succhiò un punto preciso sulla sua gola, passandoci successivamente la lingua, per poi salire verso la mandibola, proseguendo fino alla bocca, afferrandole il labbro inferiore tra i denti, tirandolo di poco, insinuando nuovamente la lingua al suo interno.

Ormai non si controllavano più, lasciandosi completamente andare al desiderio che era nato dal momento in cui i loro sguardi si erano incontrati per la prima volta, e che ancora non era stato soddisfatto.

Toni portò le mani sul margine della maglietta che Cheryl aveva addosso, sfilandola velocemente, per poter tornare con le labbra premute sulle sue, buttando l'indumento in una parte indefinita della stanza.

Le accarezzò l'addome, lasciando che le proprie mani esplorassero la sua pelle nuda che bramava di sentire ormai da tempo.

Sorrise quando Cheryl le slacciò il bottone dei pantaloni, per poi sfilarle la canottiera che indossava, ammirando per qualche istante i suoi addominali scolpiti, accarezzandoli delicatamente.

Si sporse sul collo della più bassa, lasciandole dei segni evidenti mentre l'altra le alitava pesantemente nell'orecchio, lasciandosi andare al suo pieno comando.

La lasciò libera di fare quello che voleva per qualche istante, godendosi le innumerevoli attenzioni che le stava servendo, per poi riprendere il controllo dopo qualche minuto.

Le sfilò i pantaloni, facendoli scivolare per tutta la lunghezza delle sue gambe portando una mano in mezzo alle sue cosce, tastando il tessuto della sua biancheria intima, sorridendo sfrontatamente quando percepì la sua eccitazione.

«Sei già bagnata» Mormorò contro il suo timpano, mordendole il lobo, per poi lambirle delicatamente la pelle, scendendo fino al collo, spostandosi anche sulla spalla e sulla clavicola, mentre nel frattempo muoveva le dita in cerchi confermi contro l'intimità della rossa che era ancora coperta dal tessuto di pizzo.

Allungò la mano libera dietro la sua schiena, slacciandole il reggiseno, lasciandolo cadere al suolo, baciandole lentamente il petto, arrivando fino ai capezzoli, non riuscendo a trattenersi dal prenderne uno in bocca, mentre stimolava abilmente l'altro com la mano che aveva a disposizione.

Tornò nuovamente verso il suo collo, mentre lasciava insinuare una mano all'interno delle sue mutande, iniziando a stimolarle il clitoride a pieno contatto con la pelle.

Mosse lentamente la mano, alternando dei giri confermi, a dei movimenti leggeri, muovendo le dita avanti e indietro contro la gemma sensibile, sorridendo non appena i primi gemiti iniziarono ad uscire dalla bocca della rossa.

«Devi fare silenzio piccola» Mormorò lasciandole un umido bacio sulla mandibola.

«Altrimenti ci scopriranno» Aggiunse, facendo entrare di getto un dito nella sua intimità, allontanandosi leggermente per poterla guardare in volto.

Ridacchiò al suo tentativo di non emettere nessun tipo di suono, e le abbassò le mutante, per poi penetrarla nuovamente con un dito.

Afferrò la sua gamba, portandola verso il proprio bacino, lasciando che le circondasse la vita in modo da avere più spazio, continuando a muoversi  diligentemente dentro di lei, mentre Cheryl gemeva a basso volume, graffiandole la schiena per via del piacere.

Sentì le labbra di Toni nuovamente sulle proprie non appena decise di aggiungere un secondo dito, aumentando l'intensità, facendola sospirare nella propria bocca.

Sorrise non appena percepì le pareti stringersi intorno alle proprie dita, comprendendo che fosse quasi al limite, così le estrasse, guadagnandosi dei sospiri di disapprovazione.

Le beccò velocemente la bocca, per poi inginocchiarsi sul pavimento, facendole allargare maggiormente le gambe, lasciandole dei casti baci sull'interno coscia, per poi far passare la lingua per tutta la lunghezza della sua intimità.

Sorrise beffarda non appena la vide portarsi una mano contro le labbra per non farsi sentire, e, tenendo lo sguardo ancorato al suo, iniziò a muovere il muscolo più velocemente contro il clitoride, prendendolo in bocca di tanto in tanto.

Trascinò la lingua sulla sua entrata, stimolandola voracemente, per poi penetrarla, muovendola in ogni direzione, portando due dita sul suo clitoride per aumentare il piacere.

Non ci volle molto prima che Cheryl raggiungesse il suo atteso orgasmo, lasciando che Toni leccasse i suoi umori, mentre la accarezzava le cosce per aiutarla a riprendersi, risalendo successivamente il suo corpo, facendo entrare in contatto le loro lingue, facendole percepire il suo stesso sapore, per poi stringerla fortemente contro di se, accarezzandole il copro tremante.

«Abbiamo fatto un casino» Sospirò la rossa, sapendo che sarebbe finita in guai molto seri se solo qualcuno fosse venuto a conoscenza di ciò che era appena accaduto.

«Abbiamo semplicemente lasciato privilegiare la nostra felicità per una volta, invece di pensare sempre e solo a quella degli altri. Per quanto uno possa volerlo, è impossibile attuare un controllo sui sentimenti, non siamo noi a scegliere chi fare entrare nella nostra vita, e chi volere al nostro fianco, è il cuore che ci assegna le nostre persone, nonostante possa essere estremamente difficile alle volte» Ribatté, accarezzandole dolcemente una guancia.

«Non hai nemmeno un minimo risentimento verso ciò che è successo?» Domandò sottovoce, serrando le palpebre non appena la Serpent posò la propria fronte contro la sua.

«Assolutamente no.» Contestò, beccandole la punta del naso, sentendo il cuore stringersi leggermente non appena la vide sorridere.

«Ed ora che faremo?» Domandò, puntando lo sguardo sui suoi splendidi occhioni color nocciola che la inondavamo di uno strano senso di tranquillità.

«Penseremo a qualcosa.» Sospirò, catturandole successivamente le labbra, lasciandole indugiare lentamente in una dolce danza.

Spazio autrice 

Nella mia testa era leggermente diversa me ne sono comunque soddisfatta, ma come al solito tengo maggiormente al vostro parere. Vorreste una parte due?

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