𝑨𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒍𝒐𝒗𝒆 (𝐕𝐬...

By bomambo

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COMPLETATA ✔️ Jisoo ha quasi 30 anni e la sua vita si è come fermata. Tutte le sicurezze che l'illudevano di... More

I ρɾσƚαɠσɳιʂƚι ҽ ι ʅσɾσ αɱιƈι
Fαɱιʅιαɾι ҽ αʅƚɾι ρҽɾʂσɳαɠɠι
Pɾҽɱҽʂʂα
Cαριƚσʅσ 1
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E se la storia ti manca...
🎖Bσʅʅιɳι ҽ ρɾҽɱι🏆
Iɳƚҽɾʋιʂƚα Vσʅƚυɾι ƈσɳƚҽʂƚ
Iɳƚҽɾʋιʂƚα Hσρҽ Aɯαɾԃʂ
Pʅαყʅιʂƚ

Cαριƚσʅσ 68 (Pαɾƚҽ 2)

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By bomambo

Svoltarono in un quartiere residenziale e Taehyung rallentò di fronte a una casa singola con un ampio giardino davanti.

Era la tipica abitazione tradizionale coreana, che Jisoo aveva sempre associato ad accoglienza e calore, dal momento che i suoi nonni paterni avevano vissuto in una casa simile.
Il tetto spiovente era sormontato da un alto pino secolare e l'uscio della casa era circondato da un insieme di aiuole ben curate.

Jisoo era rimasta seduta in macchina, intenta a osservare ogni particolare.

«Ti assicuro che il finestrino non le rende giustizia...», fece Taehyung, indicando con la testa la casa e invitandola a scendere dall'auto.
Jisoo obbedì quasi in trance e si fermò davanti alla staccionata che limitava l'ampio giardino.

I suoi occhi si posarono su ogni dettaglio che riusciva a cogliere dall'esterno.
Non muoveva un muscolo, sentendosi in soggezione e avendo timore di fare un ulteriore passo.
Quella era la casa della famiglia di Taehyung, della sua infanzia, dei ricordi con suo padre.
Le pareva che, superando quel cancello, sarebbe entrata ufficialmente nella sua vita, nonostante ormai ne facesse parte da mesi.

Taehyung la raggiunse, poggiandole delicatamente una mano sulla schiena e allontanandola dai suoi pensieri.
La stava guardando con un' espressione dolce e divertita allo stesso tempo.

«Non stai per varcare le porte dell'inferno.
Facciamo un po' di casino ma siamo simpatici, te lo assicuro...»

«Siamo? Ci sono anche i tuoi fratelli?»

Taehyung cominciò a ridacchiare e le disse:

«Dove è il problema?
Li hai già conosciuti tutti!»

Jisoo notò il sorriso di lui scomparire piano piano, lasciando spazio a un' espressione più seria.
Si avvicinò a lei, le prese la testa tra le mani e alzò il suo viso, guardandola negli occhi:

«Kim, posso presentare la donna che amo alla mia famiglia?»

Jisoo sentì il cervello andarle in pappa come sempre.
La guardava con i suoi occhi puri e sinceri, come se veramente le stesse chiedendo un favore.

«Devo ancora abituarmi a queste dichiarazioni...», confessò, fissandolo inebetita.

«Hai tutto il tempo che vuoi...», disse lui, abbassandosi per raggiungere le sue labbra.
La baciò, riuscendo a rassicurarla e tranquillizzarla semplicemente con la sua presenza.

«Va meglio?», le chiese, staccandosi da lei e sorridendole.

«Decisamente...»

Taehyung allungò la mano sinistra per intrecciarla a quella di Jisoo e incominciarono ad avvicinarsi al cancello.
Mise una mano oltre le sbarre e, con un rapido gesto, fece scattare la serratura.

«È sempre stato difettoso, sono anni che non uso la chiave per entrare», si giustificò lui.

Si ritrovarono nel giardino davanti all'ingresso e avanzarono verso la porta in legno.
Suonarono il campanello e Jisoo cominciò a sentire il cuore in gola. Strinse ancora più forte la mano di Taehyung che, accorgendosi della sua difficoltà, cominciò a carezzargliela con il pollice.

Dopo qualche minuto la porta si aprì, mostrando una signora esile, i capelli striati di argento che le arrivavano fino alle spalle, gli occhi piccoli nascosti dietro un paio di occhiali da vista, la pelle del viso ambrata, segnata da qualche ruga che rivelava il fatto che potesse avere qualche anno in più della mamma di Jisoo.
La madre di Taehyung era davanti a loro e i suoi occhi si spostarono velocemente dal figlio a Jisoo e viceversa.
Sulle sue labbra comparve lo stesso sorriso squadrato che Jisoo aveva imparato a riconoscere e amare, unico particolare che, a una prima osservazione, l'assimilasse a Taehyung.

«Ciao mamma...», fece lui, sorridendogli allo stesso modo, come uno specchio che riflette la medesima immagine.

«Tae... vi stavamo aspettando»

«Lei è Jisoo», disse lui, sciogliendo il loro intreccio e poggiandole una mano sulla vita.
La portò al suo fianco, come a voler rimarcare quanto fosse parte di lui e Jisoo non poté che apprezzare quel gesto.

«Ciao Jisoo, è un piacere conoscerti finalmente», fece sua mamma, puntando gli occhi su di lei.
Aveva una voce calma e profonda, leggermente roca, che ricordava quella di Taehyung.

«Piacere mio, signora Kim», rispose Jisoo, sorridendole.

«Venite! Non state sulla soglia», li invitò lei.
Taehyung prese l'iniziativa e le fece strada, entrando dietro sua madre.

«Nemmeno un abbraccio alla tua vecchia mamma?», chiese la donna, alzando lo sguardo verso il figlio, che sembrava sovrastarla tanto era piccola.
Lui, in tutta risposta, si abbassò con un sorriso che gli partiva dagli occhi, le cinse la vita e la tirò sù di peso, facendole fare un piccolo grido:

«Tae!»

Jisoo sorrise e percepì subito il rapporto di affetto e complicità che li legava.
Taehyung permise a sua madre di poggiare i piedi a terra e sciolse l'abbraccio.

«Gli altri sono in giardino», fece la signora Kim, invitandoli a seguirla.

Percorsero un lungo corridoio, illuminato da ampie finestre e Jisoo non poté fare a meno di notare che in ogni parete erano appesi ritratti di famiglia, sprazzi di vita quotidiana e sorrisi, catturati per sempre dalla pellicola.
Avrebbe voluto soffermarsi a guardarli, cercando nei volti di quei bambini ritratti gli occhi impertinenti e buoni che l'avevano fatta capitombolare in poco tempo, ma seguì in silenzio gli altri due per raggiungere il giardino dalla parte opposta della casa.

Uscirono fuori e videro subito i bambini correre liberi da una parte all'altra: i figli di Yoona inseguivano una femminuccia che Jisoo non aveva mai visto, ma che capì essere la figlia di Changwook, il fratello maggiore di Taehyung.
Non appena misero piede in giardino, i volti di tutti si girarono verso di loro: Jin, Irene con in braccio il piccolo Jowoon, Hyunjin, Yoona, Changwook e una donna che doveva essere sua moglie.
Jisoo sentì tutti gli occhi della famiglia Kim puntati addosso e avvertì un senso di imbarazzo invaderla.

«Il miglior barman della Corea del Sud è tornato tra noi!», esordì Changwook, alzandosi e allargando le braccia per raggiungere Taehyung.
I due fratelli si abbracciarono, dandosi grandi pacche sulle spalle l'un l'altro.

«Voglio sperare che sia diventato il migliore, ne abbiamo bisogno!», fece Jin, raggiungendoli.

«Ciao Jisoo, come stai?», la salutò lui con un sorriso.

«Bene, grazie»

«Possiamo rubartelo un attimo?», le chiese, indicando Taehyung con un cenno del capo.

«È tutto vostro!», rispose lei, mentre Changwook aveva poggiato un braccio sulle spalle del fratello minore e lo stava portando verso gli altri.

Jisoo, per un attimo, si sentì persa senza di lui, a causa dell'imbarazzo che provava in quella situazione così inaspettata.
Fortunatamente, i suoi timori vennero annullati da Yoona, che le si avvicinò con aria rassicurante e le disse:

«Vieni a prendere una tazza di tè con noi», invitandola a sedersi vicino a lei e a Irene.

«Ciao Jisoo! È bello vederti», l'accolse Irene, intenta a cercare di far star buono Joowon che si dimenava tra le sue braccia.

«È cresciuto tantissimo!», fece Jisoo, allungando una mano per prendere una manina del piccolo.
Lui la guardò e le sorrise aprendo la boccuccia sdentata.

«Ma che bel sorrisone! Sei già un latin lover!», gli disse Jisoo.

«Come tutti i Kim!», aggiunse Hyunjin, prima di alzarsi per andare a salutare Taehyung.

"Come dargli torto?", pensò lei, accorgendosi del fatto che tutti loro godevano di una bellezza invidiabile.

«Lei è nostra cognata Ahnjong», disse Yoona, presentandole la moglie di Changwook.
Strinse la mano alla donna, che doveva avere circa quaranta anni, aveva i capelli neri a caschetto e un sorriso dolce e affabile.

Jisoo si sistemò accanto a loro, sorseggiando una tazza di tè e guardandosi attorno.
Taehyung era immerso in una fitta conversazione con i fratelli, teneva le mani in tasca e appariva radioso e sereno, di tanto in tanto incrociava il suo sguardo per tranquillizzarla.
I bambini giocavano con la palla sul prato verde e le tre cognate parlavano di pannolini e pappine.

Ciò che attirò la sua attenzione fu, però, l'atteggiamento della madre di Taehyung: sedeva in disparte su una panchina posta sotto un salice piangente, guardava i figli da lontano con sguardo amorevole, ma senza avvicinarsi.
Di tanto in tanto, Jisoo aveva intercettato i suoi occhi, che sembravano scrutarla da sotto gli occhiali da vista.
Taehyung le aveva detto che voleva conoscerla, eppure non le aveva rivolto parola da quando l'aveva accolta in casa, non le si era neppure avvicinata.
Non sapeva come interpretare quella distanza, se come sintomo di riservatezza, oppure come scarso interesse nei suoi confronti.
Stava temendo di non aver fatto una buona impressione: poteva avercela con lei per il rapporto turbolento che lei e Taehyung avevano avuto negli ultimi mesi.
Immedesimandosi nei panni di una madre, non doveva essere stato semplice sentire il figlio confuso e tormentato, come era stato Taehyung a Busan e, probabilmente, incolpava Jisoo per averlo ridotto così.

«Sei sotto la lente d'ingrandimento. Tranquilla, io ed Irene ci siamo passate prima di te.
Jieun è molto protettiva con i suoi figli, ma solo perché li ama da morire. Saprai conquistarla presto. Ho sentito solo cose positive sul tuo conto», le sussurrò all'orecchio Ahnjong, strizzandole un occhio.

«Scusa, sono un po' agitata.
Non mi aspettavo di conoscerla oggi»,
ammise Jisoo.

«Non scusarti, è del tutto normale!»,
aggiunse Ahnjong, prima di essere raggiunta da sua figlia che doveva avere circa tre anni.
Jisoo rimase colpita dalla bellezza di quella bambina vestita di rosa, che somigliava in modo impressionante a Taehyung.
Aveva lunghi capelli mossi, di un bel castano cioccolato, gli occhi grandi e intensi come quelli del padre e dello zio.

«Lei è Soomin. Come si dice Soo?»

«Ciao...», disse la bambina, guardando Jisoo.

«Una principessa in mezzo a tanti ragazzacci.
Soo, dai un bacio allo zio Tae?», fece improvvisamente Taehyung, raggiungendo Jisoo alle spalle e abbassandosi alla stessa altezza della nipotina.
La bimba in tutta risposta si avvicinò alla sua guancia e gli scoccò un piccolo bacio.
Taehyung la guardava teneramente.

Jisoo sentì una fitta al cuore, pensando a quanto, nonostante le ferite che si portava dentro, Taehyung fosse riuscito a essere sempre fiducioso della vita e di quello che può riservare, a quanto non avesse mai chiuso il suo cuore, ma anzi, riusciva ad aprirlo, mostrando il bellissimo mondo che aveva dentro.

Il mondo di cui lei si era innamorata.

Lui si girò verso di lei con il sorriso sulle labbra e le chiese:

«Tutto bene? Ti va di fare un tour?»

Jisoo annuì, per poi seguirlo lungo il giardino fino all'interno della casa.
La prese per mano e iniziarono a salire la scalinata che portava al piano superiore.

«Questa era la mia camera. Una volta la condividevo con Hyunjin, ora lui si è trasferito in quella di Jin», le disse aprendo una delle tante porte del corridoio.
La stanza aveva delle pareti color salvia e due letti posti uno accanto all'altro.
Jisoo riconobbe quale dei due doveva essere stato di Taehyung, dal momento che al muro, era appeso il poster di una moto rossa fiammante.
Jisoo si guardava intorno curiosa e quello che le saltò all'occhio fu che non c'era nessuna libreria ricolma di libri.

«Non lèggevi all'epoca a quanto pare...»

«No, è una passione che è nata con il tempo», disse lui, cingendola alla vita da dietro.
Aveva il mento poggiato sulla sua spalla e le stava lasciando teneri baci sul collo.
L'attenzione di Jisoo venne catturata da una foto incorniciata, posta sul comodino accanto al letto.

Raffigurava un uomo con in braccio quello che doveva essere Taehyung da piccolo.
Riconobbe tutti i tratti del ragazzo di cui si era innamorata: suo padre era esattamente la sua copia.
Jisoo prese la cornice tra le mani, mentre lui era ancora avvinghiato a lei e disse:

«Grazie per oggi...»

«Per cosa?», le chiese lui, gli occhi fissi sulla foto di suo padre.

«Per avermi aperto la porta di un altro pezzo del tuo cuore», disse, voltandosi verso di lui.

Lui la guardò, carezzandole il viso.
Iniziarono a baciarsi dolcemente, toccando le corde più profonde delle loro anime.

La loro unione venne interrotta dal tramestio di piccoli passi provenienti dal corridoio.
Doyun, il nipotino più grande di Taehyung , era comparso sulla porta, con il fiatone per la corsa appena fatta sulle scale.

«Zio! Ti vogliono in giardino per la grigliata!»

Taehyung roteò gli occhi, staccandosi da Jisoo e, rivolgendosi al bambino, disse:

«Arrivo subito...»

Doyun girò su sé stesso e corse via.

«Scusami, ma sono il migliore per cucinare la carne», fece con un ghigno.

Si ricomposero e scesero di nuovo in giardino.

«Jisoo...»

Una voce la fece voltare.
La signora Kim la stava guardando, facendole segno con il braccio di raggiungerla sotto il salice piangente.
Jisoo guardò verso Taehyung, che in tutta risposta, le diede un bacio sulla tempia e le sussurrò:

«In bocca al lupo!», per poi andarsene e raggiungere i fratelli poco più in là.

Jisoo raggiunse la donna, mentre l'agitazione e la tensione si erano già fatte spazio nel suo corpo.

«Siediti pure accanto a me.
Questo è il mio angolo preferito», le disse, osservando i sottili rami dell'albero che parevano prostrarsi verso il terreno, ondulando sotto il tocco del vento.
Stettero per un po' in silenzio, mentre Jisoo si chiedeva cosa fare e cosa poter dire.

«Mi fa piacere parlarti finalmente...»,
fece improvvisamente la signora Kim, dopo qualche minuto di silenzio.
Jisoo riuscì ad abbozzare un timido sorriso, mentre si concentrava sulla figura di lui in lontananza, cercando un modo per calmarsi.

«Ho cinque figli e, nonostante siano cresciuti insieme, non potevano essere più diversi.
Ognuno ha una sua unicità, un suo modo di vivere la vita e di affrontarla.
Tra tutti loro, però, Tae è quello che mi ricorda di più me stessa.
Lo guardo e vedo mio marito, ma quando mi parla di sé, è come parlare con la me di qualche anno fa», disse, guardando verso Taehyung.

Jisoo rimase in silenzio.
Aveva paura che, dicendo qualsiasi cosa, potesse risultare invadente in un momento così intimo.

«Se mi guardi adesso non sembra ma, all'epoca, ero irruente come lui. Mordevo la vita sempre alla ricerca di qualcosa, che non sapevo nemmeno io bene cosa fosse»

Breve momento di silenzio.

«Poi mi sono accorta che non cercavo qualcosa... ma qualcuno.
E l'ho capito quando ho incontrato mio marito»

Jisoo la guardò e si accorse che aveva gli occhi lucidi e, al tempo stesso, un sorriso stampato sulle labbra.
Pensò che quello era il modo più bello e profondo di ricordare qualcuno: il dolore oramai era stato abbracciato dal senso di pace e da tutto ciò che di bello rimaneva.

«Semplicemente mi completava.
Aveva colmato le mie mancanze, i miei dubbi e i miei limiti», continuò, alzando lo sguardo verso le fronde del salice.
Jisoo la vide chiudere gli occhi e lasciarsi sfiorare il viso da una leggera folata di vento, come una carezza proveniente da chissà dove.

«Io che non mi fermavo mai e non mi fidavo di nessuno, ho deciso di restare accanto a lui e di donargli me stessa.
Eravamo giovani, ancora non ci eravamo sposati e un giorno ci ritrovammo a passeggiare qui davanti.
Jowoon guardò verso questo salice e mi disse che saremmo venuti a vivere qui un giorno e che da vecchi c'è ne saremmo stati abbracciati sotto quest' albero, ad aspettare, a vivere ancora più intensamente il tempo che ci rimaneva», disse, abbozzando un sorriso malinconico.

Jisoo era persa in quel racconto così toccante. Guardava Taehyung in lontananza, assieme ai suoi fratelli e, per un attimo lì invidiò, perché erano il frutto di un amore così profondo.

«Ha mantenuto la promessa. Abbiamo costruito un futuro insieme, sono arrivati cinque splendidi doni a riempirci la vita e poi anche i nipoti, sebbene mio marito non sia riuscito a goderseli»
Non voglio annoiarti con i ricordi di una vecchia nostalgica.
Quello che volevo dirti è che Tae mi ha parlato di te in tutti questi mesi e si sá che l'amore, a volte, offusca il giudizio e l'imparzialità.
Ma quello che mi ha fatto sorridere, è che, in realtà, ti ha decritta sempre in toto: pregi e difetti.
Mi parlava veramente di quella che sei, nel bene e nel male, senza la volontà di metterti sotto una luce che avrebbe solo finito per offuscarti, anzi che illuminarti»

Jisoo la guardò confusa, aggrottando le sopracciglia.

"Taehyung le ha parlato male di me? Ma si è bevuto il cervello?", pensò interiormente.

«Sentendolo raccontare di te, delle vostre incomprensioni e problemi, ho pensato che mio figlio si fosse innamorato veramente...», continuò la signora Kim, girandosi verso di lei, per regalarle un sorriso complice.
Jisoo si sentì arrossire.

«Ti ama per quella che sei.
E credo che per te sia lo stesso, perché non ho percepito in mio figlio la volontà di cambiare per te...»

Jisoo si trovò a riflettere sulla verità di quelle parole: lei si sentiva in qualche modo cambiata, ma era consapevole di non aver stravolto il suo modo di essere.
Taehyung era semplicemente riuscito a darle una nuova prospettiva, a mettere in luce aspetti del suo carattere che, in passato forse, non era mai riuscita a esternare.
Ma lui l'aveva sempre vista per quella che era.
L'aveva accettata e l'aveva amata.
Dal canto suo, Jisoo non aveva mai cercato di modificare Taehyung, perché erano le sue mille sfaccettature, incongruenze, dualità, ad averla catturata e affascinata.
E cosa è l'amore, se non amarsi per ciò che si è veramente?

«Grazie per non aver cambiato il mio Tae, e anzi, grazie per avermelo ridato indietro...», fece la signora Kim, afferrandole delicatamente una mano.

«Io non ho fatto niente...», balbettò Jisoo.

«Taehyung si era rotto prima di incontrarti di nuovo. Ha inglobato così tanto dolore da rimanerne quasi strozzato.
Guardalo adesso, guarda quel sorriso Jisoo: non lo vedevo così da tempo e la motivazione della sua serenità sei tu.
Sei la sua pace, come mio marito è stata la mia»

Jisoo puntò gli occhi su di lui:
sul suo amore che, dall'altro capo del giardino, ricambiava il suo sguardo, sorridendole felice.

❉⊱•═•⊰❉⊱•═•⊰❉⊱•═•⊰❉

Fazzoletti ne abbiamo?🥲
Che ve ne pare della suocera di Jisoo?
Se il capitolo vi ha toccato lasciate una bella stellina o un commento dei vostri🥰

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