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By MarYy_mEsSy

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ᴍΙͺκœ±α΄›
Chapter 2: Wagons
Chapter 3: Mirrors
Chapter 4: Secrets
Chapter 5: Stars
Chapter 6: Symbols
Chapter 7: Barrels
Chapter 8: Tortuga
Chapter 9: Voices
Chapter 10: Marks
Chapter 11: Songs
Chapter 12: Songs II
Chapter 13: Friends
Chapter 14: Betrayals
Chapter 15: Taverns
Chapter 16: Deals
Chapter 17: Boxes
Chapter 18: Maps
Chapter 19: Mirrors II
Chapter 20: Mermaids
Chapter 21: Overboard
Chapter 22: Stowaway
Chapter 23: Cells
Chapter 24: Islands
Chapter 25: Islands II
Chapter 26: Walls
Chapter 27: Cages
Chapter 28: Beauty
Chapter 29: Hearts
Chapter 30: Sacrifice
Chapter 31: Voices

Chapter 1: Distractions

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By MarYy_mEsSy

"La libertà dalla distrazione mentale equivale a potere."
ㅡDan Millman

"Lei chi è?"

Rilasci un sospiro profondo quando il tuo corpo iniziò lentamente a risvegliarsi. La tua testa martellava dal dolore e i tuoi lembi erano indolenziti per una qualche ragione ignota.

Dio, quanto odiavi questa parte.

"Come dovrei saperlo?"

Ribattè un'altra voce.

"Secondo te com'è finita qui?"

"Non ne sono sicuro. Forse dei pirati l'hanno portata qui nella speranza di venderla?"

Un silenzioso lamento lasciò le tue labbra mentre apristi gli occhi, completamente sveglia.

Potevi sentire il tuo corpo barcollare quando sollevasti una mano per massaggiarti la testa dondolante.

"E' sveglia."

"Sì. Lo vedo."

Il tuo sguardo si spostò lentamente in giro per la stanza, aggrotti le sopracciglia mentre osservi ciò che ti circondava.

Ti trovavi in una qualche sorta di cella. Le mura erano fatte interamente di pietra e il pavimento su cui giacevi era freddo ed umido, il che ti fece credere che, dovunque ti trovasti, c'era dell'acqua nelle vicinanze.

"Per una volta vorrei essere cosciente quando vado in un altro mondo." Sussurri a te stessa.

"Che cosa stai borbottando, ragazzina?"

Sollevi le sopracciglia al titolo ed alzi lo sguardo per incontrare quello dell'uomo che si trovava dall'altra parte delle sbarre di ferro.

Non riconoscevi quest'uomo. Aveva i capelli di una chiara tonalità di biondo e i suoi occhi color smeraldo erano bui e freddi mentre ti fissarono, la sua mano riposava comodamente sulla sua spada.

Devono essere dei soldati di qualche tipo.

"Dove mi trovo?" Domandi nonostante la gola secca.

L'altra guardia rise, i suoi capelli argentati brillarono sotto la poca quantità di luce che passava attraverso la finestra della tua cella.

Questa guardia era un signore anziano dal viso gentile, era leggermente più basso rispetto all'uomo al suo fianco, ma qualcosa ti diceva che era molto rispettato, specialmente a causa del mantello dorato che pendeva dalla sua armatura.

"Devi aver bevuto un bel po'." Scherzò. "Sei nella capitale, giovane."

Scacci un lamento, posando al testa tra le mani.

Non era per niente utile.

"Perchè sono in una cella?" Domandi, spolverando le tue vesti con le mani prima di alarti in piedi.

La guardia più giovane sogghignò.

"Ti abbiamo trovata sulla costa." Disse. "E non tolleriamo gli ubriachi-"

"Abbiamo cercato di svegliarti, ma non rispondevi." Disse gentilmente l'uomo più anziano. "Ti abbiamo portata qui per assicurarci che le onde non ti riportassero nell'oceano."

Offri all'uomo anziano un sorriso, in segno di apprezzamento.

"Grazie." Rispondi. "Ma, come potete vedere, sono completamente sveglia e sono pronta a tornare nel mondo reale. Perciò, se potreste farmi il favore di aprire la porta, tolgo il disturbo-"

"Impossibile."

Aggrotti le sopracciglia al rifiuto della giovane guardia.

"E' necessario che tu ti presenti al Re per il processo."

La tua espressione cadde.

Doveva scherzare.

"Temo che Steven abbia ragione, giovane." Disse l'uomo anziano. "Tutti coloro che infrangono la legge devono andare dal Re per il giudizio."

Spalanchi gli occhi.

"M-Ma non ho infranto la legge! Non ho nemmeno bevuto!"

L'uomo anziano scosse la testa, ridacchiando.

"Mi sono spiegato male." Disse lentamente. "Non verrai processata per aver bevuto... verrai processata per quello che sei."

Aggrotti le sopracciglia e guardi Steven mentre aprì la porta della cella, avvicinandosi lentamente a te.

"E cosa pensate che sia esattamente?" Sbotti, preparandoti a difenderti.

Steven ghignò, afferrandoti rudemente per il braccio e tirandoti in piedi dal pavimento.

"Sappiamo che cosa sei." Disse. "Sei una sirena."

Sgrani gli occhi alle sue parole, il tuo corpo si congelò quando iniziò a tirarti fuori dalla cella, costringenti a seguirlo.

"Perchè pensate che sono una sirena?" Domandi. "A quanto vedo, non ho branchie o una coda gigante."

"La vostra specie è astuta." Riflettè l'uomo anziano. "Sappiamo che potete prendere sembianze umane per poco tempo."

Dolce Gesù.

Sospiri profondamente e strappi il tuo braccio dalla presa di Steven prima di voltarti verso di loro.

"Questo non significa nulla." Ribatti. "Lasciatemi andare."

Steven ridacchiò e ti afferrò di nuovo il braccio, costringendoti a continuare a camminare.

"Se non sei una sirena, come spieghi i tuoi occhi?" Sputò freddamente. "Solo le sirene hanno il colore dell'oceano nei loro occhi."

Volevi sbattere la tua testa contro un muro.

Stavano iniziando ad essere davvero fastidiosi.

Sobbalzi quando la porta della prigione venne aperta, la luce del sole colpì i tuoi occhi sensibili mentre le guardie continuarono a dirigerti verso una destinazione sconosciuta.

"Sentite." Inizi. "So che state soltanto facendo il vostro lavoro, ma se non mi lascerete andare, vi tirerò dei calci in faccia."

Steven rise alle tue spalle e ti diede un doloroso pizzicotto sulla guancia mentre vi avvicinaste ad una grande folla di persone.

"Voglio vederti mentre ci provi, ragazzina."

L'uomo anziano tirò fuori della corda alla sua cintura e ti legò polsi dietro la schiena.

Ti imbronci quando iniziò a tirarti dalla corda.

Ti diresse verso una grande rampa di scale di legno, su una piattaforma che dava vista sull'intera piazza, che si era riempita di persone.

Presumevi che il tuo processo sarebbe stato tenuto lì.

Sembra che le persone qui abbiano una mente piuttosto chiusa. Se il Re avrebbe creduto che tu fossi una sirena, ti avrebbe probabilmente giustiziata all'istante.

Ti fai silenziosamente i complimenti per aver chiesto ad Hoseok di insegnarti a difenderti nell'altro mondo... ma non volevi ancora parlarne.

Una volta che voi tre raggiungeste la cima della piattaforma, i tuoi occhi blu cercarono immediatamente una via d'uscita, una qualsiasi via di fuga.

La folla sotto di voi si lamentò rumorosamente alla tua apparizione, alcuni iniziarono pure a lanciarti delle cose ma, fortunatamente, eri troppo in alto per venir colpita.

"Vostra altezza."

Ti volti al menzionare il titolo del Re, aggrotti le sopracciglia quando vedesti un ragazzo seduto sul trono improvvisato, circondato da donne che gli imboccavano diversi frutti.

Il Re non era sicuramente ciò che ti aspettavi.

Non avrà più di quattrodici anni. I suoi capelli biondi erano annodati e rizzavano in tutte le direzioni, i suoi vestiti erano ovviamente stati fatti per impressionare chi lo circondava. Chiaramente, non c'era un limite per rendere felice questo ragazzino.

Era viziato.

Fantastico.

"Vi abbiamo portato una sirena per il processo."

Quelle parole furono abbastanza per far alzare di scatto la testa del Re, la sua attenzione cadde immediatamente sulla guardia che ti teneva in ostaggio.

"E' lei?"

Indurisci lo sguardo quando gli occhi del ragazzo si posarono su di te.

Era abbondantemente chiaro che aveva appena iniziato a godersi le attività sessuali. Aveva probabilmente appena attraversato la pubertà e ora scopava qualunque cosa avesse due gambe... per questo ti guardava come se fossi un pezzo di carne.

Di certo non ti aiutava il fatto che, nel dimenarti, le spalle delle tue vesti siano cadute, rivelando le tue spalle nude agli occhi pieni di lussuria del Re.

Ringrazi silenziosamente chiunque fosse lassù per aver legato strettamente le tue vesti, altrimenti a quest'ora saresti mezza nuda.

"Sì, vostra maestà." Confermò la guardia anziana. "L'abbiamo trovata sulla costa alle prime ore del mattino... i suoi occhi contengono l'oceano... tutti i punti indicano che è una sirena."

Il Re sollevò un sopracciglio e si alzò dal suo 'trono', avvicinandosi a voi.

Potevi sentire il tuo corpo diventare teso.

Se questo ragazzina si azzardava soltanto a toccarti-

"Ho atteso questo processo per tutta la mattina." Confessò, guardandoti.

Rimani in silenzio mentre lo fulmini con lo sguardo.

"Lei dichiara di essere innocente." Disse Steven. "Ma la sua specie ha ucciso uomini sin da quando ha iniziato a salpare nell'oceano... Dovrebbe venir immediatamente giustiziata."

Il Re mugugnò, le sue dita tracciarono la pelle nuda delle tue spalle mentre ti girò lentamente intorno.

"Non ho mai avuto una sirena prima d'ora." Ti sussurrò all'orecchio. "Mi chiedo che sapore tu abbia."

Sogghigni e lanci la testa all'indietro, colpendo il naso del giovane Re.

Sorridi quando il Re emise un forte verso di dolore alle tue spalle, la sua mano si coprì il naso da cui ora sgorgava sangue.

"Oops."

Steven sguainò al sua spada, puntando la lama affilata contro il tuo collo come avvertimento.

"Come osi ferire il nostro Re!" Sbottò, applicando più pressione sulla lama. "Dovrei decapitarti qui ed ora-"

"Non farai niente del genere!"

Entrambi vi congelaste alla voce del Re, spalanchi gli occhi quando si mise di fronte a te con un largo sorriso in faccia.

Non sembrò disturbato dal fatto che il sangue stesse letteralmente sgorgando dal suo naso e che stesse sporcando i suoi bei vestiti di seta. Era concentrato solo su di te, sorridendo come un pazzo.

Dire che eri confusa sarebbe il minimo.

"Mi piace." Sussurrò il Re, con un'espressine pazza in viso.

Fai un passo indietro, non gradendo lo sguardo che ti stava rivolgendo.

"M-Ma, sire. Lei-"

"Mi. Piace." Ringhiò il Re. "E voglio che venga portata al palazzo il prima possibile."

Sgrani gli occhi a ciò, scuotendo lievemente la testa.

Impossibile.

Assolutamente no.

"Spogliatela da questi strani vestiti e preparatele un bagno, voglio che abbia un buon profumo quando sarà nel mio letto."

Sollevi le sopracciglia.

Se questo ragazzino pensava che avresti obbedito tranquillamente...

Si sbagliava di grosso.

Ti imbronci quando Steven sospirò profondamente, iniziando a tirarti di nuovo dalla corda.

Il suono di una forte esplosione attirò l'attenzione di tutti verso l'altra parte della piazza, le urla e gli strilli riempirono l'aria quando del fumo nero iniziò a sorgere da uno dei tanti palazzi di pietra che vi circondava.

"Pirati."

Sorridi alle parole di Steven e lo sguardi mentre ordinò a degli uomini di ispezionare la scena.

Le persone correvano in giro prese dal panico, spingendosi l'un l'altro quando altre esplosioni risuonarono attorno a voi.

Tutte le guardie scesero dalla piattaforma, correndo verso gli edifici in fiamme come se cercassero una persona in particolare.

"Trovateli, idioti!" Ringhiò Steven, strattonando la tua fune.

"Sai, Steven."

Il tuo sguardo si spostò verso l'altra sponda della piattaforma, spalanchi gli occhi quando vedi una figura familiare seduta sul trono del Re.

I suoi capelli blu luccicarono sotto la luce del sole mentre bevette da un calice dorato, lanciò un occhiolino verso le donne al suo fianco, che ridacchiarono lusingate.

Ghignò e finì di bere l'ultimo sorso prima di afferrare la grande sacca piena di monete d'oro posta di fianco al trono.

Non riesci a trattenere un sorriso quando analizzasti la sua figura.

Il suo corpo era rivestito da dei larghi pantaloni di pelle marrone, una camicia bianca leggermente sbottonata ed infilata ordinatamente nei pantaloni, e degli stivali neri.

"Tu più di tutti dovresti sapere che non va bene distrarsi."

Il tuo sorriso si allargò quando lo vedesti sguainare la sua spada, puntandola verso Steven.

Potevi benissimo dire che questa storia sarebbe stata un'avventura...

Una fantastica avventura.

Sollevi le sopracciglia quando i suoi occhi argentei incontrarono i tuoi occhi blu, lui sollevò le sopracciglia divertito.

"Perdoni la mia maleducazione." Scherzò. "Il mio nome è Jimin.

Park Jimin."

||𝓐𝓾𝓽𝓱𝓸𝓻'𝓼 𝓷𝓸𝓽𝓮||

ᴇ' ꜱᴇᴍᴘʀᴇ ᴜɴ'ᴇᴍᴏᴢɪᴏɴᴇ ɪɴɪᴢɪᴀʀᴇ ᴜɴᴀ ɴᴜᴏᴠᴀ ꜱᴛᴏʀɪᴀ!

ɢʟɪ ᴀɢɢɪᴏʀɴᴀᴍᴇɴᴛɪ ʀɪᴍᴀʀʀᴀɴɴᴏ ꜱᴇᴍᴘʀᴇ ᴅɪ ᴍᴇʀᴄᴏʟᴇᴅɪ' ᴇ ᴅᴏᴍᴇɴɪᴄᴀ!

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