𝑨𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒍𝒐𝒗𝒆 (𝐕𝐬...

By bomambo

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COMPLETATA ✔️ Jisoo ha quasi 30 anni e la sua vita si è come fermata. Tutte le sicurezze che l'illudevano di... More

I ρɾσƚαɠσɳιʂƚι ҽ ι ʅσɾσ αɱιƈι
Fαɱιʅιαɾι ҽ αʅƚɾι ρҽɾʂσɳαɠɠι
Pɾҽɱҽʂʂα
Cαριƚσʅσ 1
Cαριƚσʅσ 2
Cαριƚσʅσ 3
Cαριƚσʅσ 4
Cαριƚσʅσ 5
Cαριƚσʅσ 6
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Cαριƚσʅσ 68 (Pαɾƚҽ 2)
Cαριƚσʅσ 69
E se la storia ti manca...
🎖Bσʅʅιɳι ҽ ρɾҽɱι🏆
Iɳƚҽɾʋιʂƚα Vσʅƚυɾι ƈσɳƚҽʂƚ
Iɳƚҽɾʋιʂƚα Hσρҽ Aɯαɾԃʂ
Pʅαყʅιʂƚ

Cαριƚσʅσ 67

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By bomambo

Il sole era già alto quando decisero di incamminarsi e tornare.
Arrivarono alla porta della casa bianca, mano nella mano e, stavolta, non ebbero alcuna intenzione di sciogliere il loro intreccio.
L'appartamento sembrava ancora deserto, come l'avevano lasciato all'alba.
Si guardarono intorno, cercando gli altri due inquilini e Taehyung alzò le spalle perplesso.

«Iniziamo a preparare i bagagli?»,
chiese Jisoo, sapendo che sarebbero partiti nella tarda mattinata.

«Sì, è una buona idea.
Io dovrò passare allo Stigma prima di partire, per il rilascio dell'attestato di partecipazione al corso e per salutare tutti...», fece Taehyung, passandosi una mano tra i capelli per allontanare il ciuffo ribelle che gli ricadeva sugli occhi.

«Te l'ho detto che sei stato bravissimo?», disse Jisoo, avvicinandosi a lui e intrecciando le braccia attorno alla sua vita.

«Veramente no...», rispose lui, sorridendo e piegandosi verso il viso di lei.

«Molto professionale e anche molto sexy...»

Jisoo lo pensava veramente.
Voleva che Taehyung sapesse quanto lo stimasse e quanto apprezzasse la passione con cui svolgeva il suo lavoro.

«Dici? Basta far saltare in aria due bottiglie per essere sexy?
Allora c'è speranza per tutti...», fece lui divertito, fissandole le labbra.

«Non eri male nemmeno prima dello spettacolo...», continuò lei, stuzzicandolo con un sorrisetto pieno di promesse.

«Ah sì? E adesso?», chiese Taehyung, puntando alla bocca di Jisoo con il suo solito ghigno.

Lei stava già chiudendo gli occhi per assaporarlo di nuovo, quando sentirono la porta di una delle camere aprirsi oltre il salotto.
Un riflesso incontrollato li fece allontanare velocemente l'uno dall'altra.

Una Joy stropicciata e ciondolante si stava trascinando fuori dalla propria camera.
Era scalza, indossava ancora il vestito argentato della sera precedente, i capelli erano arruffati e scompigliati, il trucco nero, oramai sciolto, la faceva apparire simile a un panda.
Li guardò con gli occhi a fessura e bofonchiò un:

«Ciao, mi viene da vomitare»

«Buongiorno anche a te...», fece Taehyung, sarcastico.

«Ho una nausea pazzesca ma non riesco...», si lamentò Joy.

«Vivere con due bartender ha qualche vantaggio. Sdraiati, ci penso io a preparare qualcosa che possa aiutarti», la incitò Taehyung, prima di dirigersi in cucina.

Joy si accasciò sul divano, portandosi le mani tra i capelli e poggiando i gomiti sulle ginocchia.
Jisoo la guardava in silenzio, non potendola aiutare.

«Daegu, smettila di fissarmi, mai stata ubriaca?
Ah no giusto, tu sei Miss perfezione...», disse a un tratto Joy, continuando a tenersi la testa tra le mani.

«Miss perfezione ha messo il tuo culo in macchina e ti ha riportata a casa, nel caso avessi problemi di memoria»,
ribatté Jisoo sprezzante.

Joy alzò la testa verso di lei, la guardò con aria di sfida e le disse:

«Mi ricordo tutto...»

"Si starà riferendo al bacio?",
pensò Jisoo tra sé.

In quel momento, Taehyung riapparve dalla cucina con un bicchiere in mano, intento a mescolare la strana miscela contenuta al suo interno.

«Bevi, ti svuoti e stai meglio», disse, porgendole il miscuglio.

Joy annusò il bicchiere con aria schifata e fissò Taehyung.

«Non chiedere quello che c'è dentro, meglio non sapere.
Manda giù e basta», fece lui tranquillo e risoluto.

Jisoo trovò estremamente affascinante il modo in cui gestiva ogni situazione.
Era sicuro, affidabile, sexy.

"Sì Jisoo, è sexy ma esci da questo loop", si rimproverò da sola, cercando di smettere di guardarlo imbambolata.

Joy cominciò a bere quel beverone.
Poggiò il bicchiere sul tavolino posto di fronte al divano, disgustata.
Passò qualche minuto prima che si portasse entrambe le mani alla bocca e corresse di corsa in bagno.
Jisoo guardò Taehyung preoccupata.

«Stai tranquilla, non morirà per una sbronza.
Chissà se da sobria vorrà saltarti di nuovo addosso», esclamò lui ridendo.

Jisoo gli diede uno spintone sul braccio.
Nel frattempo, i conati di Joy erano riusciti a svegliare anche Bambam, che si stava lentamente trascinando in salotto sconvolto.

«Non se la passa molto bene, forse ho esagerato ieri con i cocktail», fece lui, indicando la porta del bagno.

Taehyung gli sorrise di rimando e gli chiese:

«Caffè?»

«Sì, grazie.
Non ho chiuso occhio stanotte. Non ci sono riuscito», disse Bambam, criptico, muovendo gli occhi da Jisoo a Taehyung.

Lei avvampò: doveva averli sentiti.
Taehyung fece finta di niente, come sempre, e si diresse in cucina per preparare il caffè.
Jisoo si accorse che Bambam la stava fissando con un sorrisino fastidioso stampato sul viso.
D'un tratto, Joy uscì dal bagno distrutta, pallida come un cencio, il trucco ancora più colato dopo essersi rinfrescata la faccia.

«Ehi raggio di sole! Come stai?», le chiese Bambam ridendo.

«Vaffanculo Bam!
E soprattutto: dì alla troietta che hai in camera di andarsene!
Quante volte devo ripetertelo che
in questa casa non si porta gente per scopare?»

Jisoo abbassò lo sguardo, guardandosi le mani poggiate sul grembo.
Avrebbe voluto sotterrarsi, sprofondare nel pavimento all'istante.

"Oddio abbiamo urlato davvero. Quanto rumore abbiamo fatto?
Ora Taehyung passerà dei guai.
Bastava aspettare una notte, una sola notte", si stava automaledicendo.

«Io veramente non ho sentito niente, te Jisoo?», disse Taehyung, ricomparendo dalla cucina e facendo il finto tonto.

"Quanto è furbo?", pensò lei.
Jisoo decise di dargli corda.

«No, niente!»

Joy li guardò spiazzata e si diresse come una furia nella camera di Bambam.
Ne uscì poco dopo, delusa di non aver trovato nessuno e si accasciò di nuovo sul divano.

«Joy, credo che la sbronza ti ha fatto male stanotte, probabilmente hai avuto degli incubi», le disse Bambam, fingendo da vero attore.

«Sì, capita spesso anche a me quando bevo troppo. Si sentono cose che non esistono», rincarò Taehyung.

Joy sembrava essere estremamente confusa e li guardava con aria smarrita.

«Perché non torni a letto?
Sei uno straccio...», la incitò Bambam.

Jisoo continuava a stare in silenzio e a guardarli attonita: se fosse stato per lei avrebbe confessato tutto subito, crollando di fronte all'evidenza.
Invece quei due, erano riusciti a ingannare la povera Joy a dovere.
Si sentiva quasi in colpa per lei.

«Forse è meglio che vada a riposarmi. Voi quando partite?»,
chiese con sguardo vacuo a Taehyung.

«Prima di pranzo, ma non ti preoccupare ti sveglieremo per salutarti»

«Ok...», fece Joy, prima di alzarsi e recarsi di nuovo in camera sua.

Appena sentirono la porta chiudersi alle sue spalle, i tre si guardarono l'un l'altro.

«Mi dovete una cena a Daegu...», disse Bambam.

«Grazie amico», fece Taehyung, dandogli una pacca sulla spalla.

«E la prossima volta prendete una camera d'albergo, possibilmente insonorizzata, perché ragazzi, giuro, avete superato il muro del suono!»

❉⊱•═•⊰❉⊱•═•⊰❉⊱•═•⊰❉

Taehyung ripose l'ultima t-shirt nel borsone e cominciò a chiuderlo accuratamente.
Jisoo captò una certa malinconia nel suo sguardo, che indugiava su ogni particolare di quella che era stata la sua camera.
Lo abbracciò da dietro, poggiando la guancia sulla sua schiena e gli disse:

«Ehi, tutto ok?»

«Scusa. È che sono uno stupido.
Mi affeziono ai luoghi e tutte le volte che devo lasciarli è come dover dire addio a qualcuno»

«Io non la trovo una cosa stupida, affatto.
Dimostra quanto tu sia sensibile e profondo...», disse Jisoo, cercando di stringerlo più forte e lasciando piccoli baci sulla sua schiena.

Taehyung le sciolse delicatamente le mani avvolte attorno alla sua vita e si girò verso di lei.

«Se penso a come sono arrivato qui un mese fa e come me ne sto andando, è come avere davanti due persone completamente diverse...»

«Credi che Busan ti abbia cambiato così tanto?», gli chiese Jisoo, passandogli una mano tra i capelli per scoprirgli quei bellissimi occhi dalla forma allungata.

«Busan no, ma tu sì.
Il Taehyung che è arrivato qui si stava cercando di abituare alla tua assenza Kim, quello che riparte non può immaginare una vita senza di te...»

Jisoo gli sorrise imbarazzata e spiazzata dalle sue parole.
Si allungò sulla punta dei piedi per raggiungere le labbra di Taehyung, che delicatamente si poggiarono sulle sue per un tenero bacio.
Dopo poco si staccò e, guardandolo negli occhi, gli disse:

«Io credo che il Taehyung di adesso abbia fatto pace con sé stesso e con le sue paure, come ho fatto anche io.
Semplicemente abbiamo accettato di rischiare insieme...»

Lui le sorrise con gli occhi.

«Stiamo rischiando di essere stramaledette felici, ne sei consapevole Kim?»

«Me ne rendo conto ogni volta che ti guardo...», ammise lei, appoggiando la testa sul suo petto, godendosi la sensazione di appartenersi.

Il loro abbraccio fu interrotto dal suono di dita che bussavano alla porta della camera.

«Tae, non per metterti fretta, ma ci aspettano al locale...», disse Bambam, dal salotto.

«Arrivo!», fece Taehyung, staccandosi da Jisoo delicatamente e afferrando il borsone con i suoi affetti.

«Ti aspetto qui...», gli disse Jisoo, poggiandogli una mano sul petto.

«Appena fatto ti mando un messaggio, così ti tieni pronta e partiamo, ok?»

Jisoo annuì.
Taehyung diede un'ultima occhiata alla stanza che aveva ospitato le sue notti insonni, la sua solitudine e le sue speranze, per poi afferrare la maniglia e uscire.

Jisoo rimase sola, assaporando il momento della loro partenza verso un futuro insieme.
Afferrò il cellulare e si trovò inondata di messaggi.
In quei giorni aveva deciso di non guardarlo mai, voleva estraniarsi per un po' da tutto e dedicarsi solo a Taehyung e ai suoi sentimenti per lui.
La chat di Whatsapp era piena di messaggi non letti.
Sua mamma che si preoccupava per lei, un semplice "come stai?" di suo padre, promemoria di riunioni e appuntamenti da parte dei colleghi, Jimin che aveva assunto i toni di uno stalker e un messaggio da parte delle sue amiche che la incitavano a farsi sentire appena avrebbe potuto.

Voleva sentirle e condividere con loro il mix di sensazioni che la stavano travolgendo in quel preciso momento.
Uscì dalla stanza e, con passo felpato, si diresse in terrazza per avere una migliore ricezione.
Provò a fare una videochiamata di gruppo, sperando di non disturbarle.
Dopo qualche squillo a vuoto, le vide comparire sullo schermo, diviso in quattro sezioni: Jennie era in pigiama,  struccata con un mollettone in testa che le raccoglieva i capelli verso l'alto, Chae era in tenuta sportiva, indossava un paio di cuffiette wireless alle orecchie e si notavano piccole gocce di sudore che le imperlavano il viso, Lisa invece appariva perfettamente in ordine, camicetta bianca immacolata e trucco impeccabile.
Ognuna di loro era intenta a vivere la sua giornata, ma tutte avevano interrotto le loro attività per rispondere immediatamente alla sua chiamata.

Jisoo le accolse con un grande sorriso e cominciò a muovere la mano sinistra per salutarle, mentre con la destra reggeva il telefono.

«Buongiorno!», disse, con un occhio semichiuso colpito dai raggi del sole, oramai alto.

«Ehi! Eccoti, finalmente!», fece di rimando Chae, continuando a passeggiare in quello che doveva essere un parco.

«Dove sei di bello?», chiese Jennie curiosa, avvicinandosi allo schermo per poter captare altri dettagli dall'immagine.

Jisoo ruotò la fotocamera e la puntò verso il parapetto della terrazza a picco sull'oceano.

«Wow! Che spettacolo!», esclamò Lisa, stupita come le altre due.

«Sono a casa di Tae. Beh, quasi ex casa, visto che tra qualche ora saremo in partenza», rispose Jisoo, preparandosi alla raffica di domande che le avrebbero sicuramente rivolto.

«Ooooh, ma allora tornate a Daegu insieme!
Niente viaggio in solitaria da single, a quanto pare!», fece Chae, ammiccando.

«Ha finito di fare lo stronzo?», rincarò Jennie con sguardo indagatore, protettiva come sempre.

Jisoo si limitò a sorridere, senza aggiungere altro, ma la sua espressione non tradiva la felicità che sentiva esploderle nel petto.
Le amiche cominciarono a urlare all'unisono come tre soprani.
Jisoo scoppiò a ridere, cercando di farle calmare.

«Vogliamo i dettagli cara mia!
Devi farci la telecronaca minuto per minuto!», la incitò Lisa.

«Sono felice ragazze, anzi siamo felici.
Nemmeno io so descrivervi quanto», rispose Jisoo in tutta sincerità.

Le pareva di viaggiare su una nuvola, come quelle soffici e bianche che trapuntavano il cielo di Busan.
Si sentiva leggera, ebbra di spensieratezza ed entusiasmo per ciò che l'attendeva.
Per una volta non aveva paura di pensare al futuro, per una volta riusciva a vedere le cose non più con la solita negatività che l'aveva sempre contraddistinta, ma con sano ottimismo.

Taehyung era riuscito anche in questo: farle indossare un paio di occhiali rosa che le facevano vedere la vita sotto una luce diversa... là vie en rose.
Se chiudeva gli occhi poteva quasi sentire le note di quella canzone:

Des yeux qui font baiser les miens,
Un rire qui se perd sur sa bouche,
Voila le portrait sans retouche
De l'homme auquel j'appartiens

Quand il me prend dans ses bras
Il me parle tout bas,
Je vois la vie en rose.

Occhi che fanno abbassare i miei,
un ridere che si perde nella sua bocca,
ecco qui il ritratto senza ritocchi
dell'uomo al quale appartengo.
Quando lui mi prende fra le braccia,
mi parla a bassa voce,
vedo la vita in rosa.
Mi dice parole d'amore,
parole di tutti i giorni,
e sento qualcosa dentro.
Lui è entrato nel mio cuore.
Una parte di buonumore,
di cui conosco la causa
C'è lui per me.
Io per lui nella vita.
Me l'ha detto, l'ha giurato sulla sua vita.
E fin dal momento in cui lo scorgo da lontano,
allora sento in me,
il cuore che batte.
Notti d'amore senza fine,
un gran buonumore che si estende.
I fastidi, i dolori si cancellano.
Felice, felice da morire
Quando lui mi prende fra le braccia, mi parla a bassa voce,
vedo la vita in rosa.
Mi dice parole d'amore
parole di tutti i giorni,
e sento qualcosa dentro.
Lui è entrato nel mio cuore.
Una parte di buonumore,
di cui conosco la causa.
C'è lui per me.
Io per lui nella vita.
Me l'ha detto, l'ha giurato sulla sua vita.
E fin dal momento in cui lo scorgo da lontano
allora sento in me,
il cuore che batte.

«Jisoo? Ci sei?», chiese Chae, ridendo e riportandola alla realtà.

«È andata ragazze, l'abbiamo ufficialmente persa», sancì Lisa.

«Scusate! Ho dormito pochissimo stanotte...», cercò di giustificarsi lei.

«E immaginiamo il perché...», aggiunse Chae, alzando e abbassando le sopracciglia.

«Bene, tutto è bene quello che finisce bene!
Finalmente avete capito quello che era chiaro a tutti, brutti zucconi!», fece Lisa.

«Cioè?», chiese incuriosita Jisoo.

«Che non potete stare l'uno senza l' altra»

Jisoo si strinse tra le spalle imbarazzata.

«Domani sei libera?
Facciamo una cenetta a casa mia, così ci racconti tutto, che ne pensi?»,
propose Jennie.

«Sì! Ho tanta voglia di vedervi...»

«Bene, allora sbatto fuori di casa Kai e stiamo insieme!»

Si guardarono l'un l'altra con sguardo complice e si misero a ridere.

D'un tratto, Jisoo vide un'ombra avvicinarsi alla portafinestra del terrazzo, capì che si trattava di Joy e disse frettolosamente alle amiche:

«Ragazze devo andare!
Grazie della chiacchierata, ci vediamo domani!»

Le amiche la salutarono e staccarono la telefonata.

Joy aveva spalancato il finestrone e le si stava avvicinando.
Sembrava star meglio, aveva assunto una carnagione più sana rispetto al pallore di poche ore prima.
Si era finalmente tolta il vestito argentato e indossava una semplice t- shirt bianca e un paio di pantaloncini grigi.

«Come stai?», le chiese Jisoo.

«In fase di ripresa. Ti hanno lasciata sola in casa?»

«Sola no, visto che ci sei tu. Comunque sono andati al locale. Tae doveva salutare tutti»

Joy fece un segno di assenso con la testa, poi prese il pacchetto di sigarette poggiato sul tavolino, si sedette e si mise a fumare.

«Carino il vostro tentativo di pigliarmi per il culo...», esordì poco dopo, guardando davanti a sé.

Jisoo sentì tutti i muscoli del corpo irrigidirsi.

"Se non la guardi, lei non ti vede.
Se non la guardi, lei non ti vede", si ripeteva mentre sperava che se avesse ignorato quelle parole, Joy avrebbe cambiato discorso.

«È inutile che fai finta di niente.
Ho capito che sei tu quella ragazza...», continuò Joy.

«Come scusa?»

«Daegu, ero ubriaca ma non stupida. Ho visto come ti guardava al locale e come ti ha portata via quando abbiamo cominciato a fare a gara di bevute.
Ho sentito anche il concerto di stanotte, nonostante voi abbiate cercato di farmi passare per una che ha le traveggole»

Jisoo rimase in silenzio, portandosi nervosamente una mano tra i capelli.

«Non ti preoccupare ridarò la caparra a Tae.
Mi domando solo perché abbiate dovuto fingere di essere amici quando non era così...», disse, tirando una nuova boccata.

«Perché non sapevamo nemmeno noi cosa eravamo in quel momento, forse due estranei»

«Vi invidio...», disse Joy, spegnendo il mozzicone.

«Per cosa?»

«Avete trovato le motivazioni per rimanere insieme, evidentemente.
Nelle mie relazioni ne ho sempre trovate per mollare...»

«Ho mollato anche io in passato.
Ma con Taehyung ho capito che non posso far altro che restare», fece Jisoo.

Rimasero in silenzio, a godersi la vista dell'oceano, negli ultimi istanti di quella strana tregua tra acerrime nemiche.

❉⊱•═•⊰❉⊱•═•⊰❉⊱•═•⊰❉

Ciau!
Si saluta Busan e si torna a Daegu, dove tutto è iniziato.
Come vi preannunciavo sto lentamente salutando i miei personaggi perché Another love sta per giungere al termine.
Non chiedetemi tra quanti capitoli esattamente perché non ne ho idea.
So che quando terminerò sarà un bello strappo da digerire.
Però è giusto così... ogni storia che si rispetti ha un inizio ed una fine.
E poi non vedo l'ora di revisionare il tutto perché mi rendo conto che con la storia sono "cresciuta" un po' anche io... quindi non mi riconosco molto nei primi capitoli.
Ma tempo al tempo...
Intanto fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo e... a presto 😌❤️

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