𝑨𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒍𝒐𝒗𝒆 (𝐕𝐬...

By bomambo

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COMPLETATA ✔️ Jisoo ha quasi 30 anni e la sua vita si è come fermata. Tutte le sicurezze che l'illudevano di... More

I ρɾσƚαɠσɳιʂƚι ҽ ι ʅσɾσ αɱιƈι
Fαɱιʅιαɾι ҽ αʅƚɾι ρҽɾʂσɳαɠɠι
Pɾҽɱҽʂʂα
Cαριƚσʅσ 1
Cαριƚσʅσ 2
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E se la storia ti manca...
🎖Bσʅʅιɳι ҽ ρɾҽɱι🏆
Iɳƚҽɾʋιʂƚα Vσʅƚυɾι ƈσɳƚҽʂƚ
Iɳƚҽɾʋιʂƚα Hσρҽ Aɯαɾԃʂ
Pʅαყʅιʂƚ

Cαριƚσʅσ 57 (Pαɾƚҽ 1)

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By bomambo

Era passata quasi una settimana dalla chiamata in piena notte di Taehyung, che aveva sancito la fine della loro storia.

Nonostante il dolore, le lacrime versate, i troppi perché a cui non riusciva a dare una risposta, Jisoo aveva deciso di cercare di andare avanti ...senza di lui.
Era una donna ormai, con una vita lavorativa e una casa da gestire, una famiglia che le voleva bene, non poteva permettersi di chiudersi in sé stessa e smettere di vivere.

Così fece quello che aveva fatto spesso nella sua vita e che le aveva permesso di rialzarsi tante volte: accantonò il dolore.
Era molto più semplice e immediato rispetto a superarlo: per quello sarebbe servito tempo, sforzo, tanto lavoro introspettivo che forse, ora come ora, Jisoo non aveva né la forza, né la voglia di affrontare.
Semplicemente relegò tutti i suoi sentimenti in un angolo del cuore, facendo attenzione a non aprirlo mai.

Si teneva attiva, cercava di distrarsi, di essere sempre a contatto con più persone possibile, così da evitare di rimanere da sola a riflettere.
La frenesia di quelle giornate spese "a fare" la portava a tornare a casa la sera ed essere talmente stanca da cadere subito in un sonno profondo, senza la necessità di venire assalita dai pensieri.

Spesso, una voce interiore le insinuava dubbi su quanto sarebbe potuta andare avanti così, facendo finta di niente, ignorando il suo stesso stato d'animo.
Per quanto avrebbe potuto mentire a sé stessa, fingendo di non pensare a Taehyung?

Stava diventando una specie di taboo, un argomento che nessuno doveva azzardarsi ad aprire.
Più volte le sue amiche e sua mamma avevano tentato di chiedergli di lui o di come si sentisse e Jisoo si era sempre trincerata dietro ad uno sbrigativo " è tutto finito, non voglio parlarne" .

Dentro di sé era consapevole che prima o poi avrebbe dovuto affrontare quel demone.
Aspettava solo che il tempo passasse, facendo finta di niente.
Con il trascorrere dei giorni e poi dei mesi, avrebbe potuto pensare e riflettere su tutto quello che le era capitato nell' ultimo periodo con maggior distacco e meno coinvolgimento emotivo.
Il tempo l'avrebbe aiutata, le avrebbe curato tutte le ferite che ora sembravano impossibili da guarire.

Il tempo piano piano le avrebbe portato via dalla mente tutti i dettagli di lui impressi nella mente: il suo tono di voce, il suo modo di sorridere e di gesticolare, il tocco delle sue labbra contro le sue, la morbidezza della sua mano intrecciata a quella di lei, il suono dei loro ansimi e delle grida che più volte avevano rimbombato nelle loro camere.

Avrebbe dimenticato il battito del suo cuore nei momenti più belli e importanti e, come avrebbe rimosso gli attimi di felicità, se ne sarebbero andati anche quelli di dolore.
Taehyung sarebbe sbiadito poco a poco, come un pensiero che a volte capita nella mente per caso, ma che viene portato via con una folata di vento.

Si imponeva di vivere come se Kim Taehyung fosse rimasto un frammento dei suoi ricordi degli anni del liceo, niente di più.
Mentiva anche a sé stessa, cercando di minimizzare tutto quello che li aveva legati. Dopotutto era riuscita a superare la fine di una relazione durata sette anni, perché mai non avrebbe dovuto farlo con una di pochi mesi?
Il passaggio di Taehyung nella sua vita era stato così fugace, che sarebbe riuscita a dimenticarlo rapidamente.
Questo per lo meno era quello che Jisoo sperava.

Nel suo tentativo di distrarsi, si era dedicata anima e corpo all' organizzazione della festa di compleanno di sua nonna.
Era riuscita a coinvolgere più persone possibile per rendere quella giornata indimenticabile.
Era sicura che la nonna non sospettasse nulla e questo avrebbe aumentato ancora di più l'effetto sorpresa che Jisoo sperava di ottenere.

Mancavano solo ventiquattr'ore al gran giorno e quel pomeriggio era uscita in anticipo dal lavoro per andare a scegliere tutto l'occorrente per decorare la veranda in cui si sarebbe svolta la festa, gentilmente offerta da una vicina di casa di sua nonna.
Stava attentamente valutando la scelta di un festone di compleanno con scritto "Happy birthday", quando cominciò a squillarle il cellulare.
Lisa.

«Dimmi tutto...», fece Jisoo, rispondendo all'amica.

«Un'informazione!
Mi confermi torta cioccolato panna e amarene?»

Lisa si era proposta di preparare la torta di compleanno per sua nonna.
Era un'ottima pasticciera e Jisoo era sicura che avrebbe fatto un gran lavoro.

«Aggiudicata! Ho già l'acquolina!
Alle candeline penso io!», rispose Jisoo.

«Perfetto! Ora passo a comprare gli ingredienti e domani mattina la preparo. Per fortuna ho un giorno libero al lavoro»

«Grazie Lili...»

«Per tua nonna questo ed altro. Ah, altra cosa non meno importante!
Che ti metti domani?»

"Lisa e la sua fissazione per gli outfit. Sarà una deformazione professionale", pensò Jisoo, roteando gli occhi.

«Indosserò un tubino nero, semplice ed elegante come piace a nonna»

«Non credo di aver niente di elegante! Bene, dovrò andare anche a fare un po' di shopping allora!», fece Lisa con tono quasi allarmato.

«Ma non c'è bisogno, l'importante è la tua presenza...», disse Jisoo, ma venne subito interrotta dall'amica.

«Non se ne parla. Ogni occasione richiede un certo stile!
Bene vado, così comincio a fare un giro per negozi! A domani!»

«Ciao Lili, buono shopping allora»,
fece Jisoo ridendo, prima di interrompere la chiamata.

Le sue amiche si erano offerte di aiutarla nell'organizzazione della festa, dal momento che anche per loro la nonna era un mito.
Le volevano un gran bene e spesso si erano ritrovate tutte e quattro a casa sua a sorseggiare l'immancabile tazza di tè e ad ascoltare i suoi ricordi di giovinezza e i suoi consigli.
La nonna era talmente moderna da non scandalizzarsi mai, nemmeno riguardo i racconti esuberanti della pazza vita da single delle amiche.
Le ascoltava come se fosse una loro coetanea e anzi, ne invidiava l'estrema libertà, che lei non aveva potuto avere ai suoi tempi.

Il solo pensiero della felicità di sua nonna in quella giornata, donava a Jisoo una carica che forse non aveva da tempo.
Sarebbe stata una giornata speciale, fatta di risate e amore: tutto quello di cui anche lei aveva bisogno in quel momento.

❉⊱•═•⊰❉⊱•═•⊰❉⊱•═•⊰❉

«Dove possiamo posare le bottiglie?», chiese Jennie a Jisoo, con Kai alle sue spalle, carico di buste della spesa.

Ai neosposini era stato affidato il compito di occuparsi delle bevande e sembrava avessero svaligiato il supermercato.

«Mettete tutto su quel tavolo laggiù, dove ho già disposto i bicchieri. Grazie ragazzi», disse Jisoo, sorridendo ad entrambi.

Jisoo era arrivata da circa un'ora nella veranda della signora Gim, una simpatica vecchietta amica di sua nonna.
La luce del pomeriggio traspariva dalle vetrate in alto, facendo sì che l'ambiente fosse molto luminoso.
Era stato abbellito con una miriade di piante di ogni tipo e con dei comodi divanetti di paglia, rivestiti con soffici cuscini bianchi che lo rendevano ancora più accogliente.

Jisoo aveva allestito una bella tavolata
ricca di stuzzichini, aveva appeso un grande festone ben visibile dall'entrata e qualche palloncino.
Si guardava intorno soddisfatta e agitata allo stesso tempo, sperando che tutto filasse liscio come se lo era immaginato.

Sua mamma aveva il compito di portare la nonna lì con una scusa, non prima ovviamente dell'arrivo di tutti gli invitati.
Jisoo continuava a sistemare nervosamente i bicchieri a stelo lungo in modo da allinearli il più possibile.
L'agitazione la trasformava in una sorta di maniaca del controllo.

«Hai fatto un ottimo lavoro cara, sarà una grande sorpresa per tua nonna», fece la signora Gim, poggiandole una mano sulla spalla.

Jisoo le sorrise di rimando, quando la sua attenzione venne catturata dall'arrivo dei primi invitati: Chaeyoung stava arrivando trafelata dal lavoro, seguita da alcuni zii e cugini alla lontana di Jisoo.
Tutti entravano con il massimo silenzio, quasi spaventati di rovinare la sorpresa, come se la festeggiata fosse nei paraggi e non dovessero farsi sentire.
Jisoo accoglieva tutti con grandi sorrisi e abbracci, felice che quelle persone fossero venute solo per sua nonna.

Arrivarono anche suo padre e Yun con in mano un bellissimo bonsai.

«Ciao, questo è per la nonna, è di buon auspicio», fece suo padre, porgendole la pianta con un sorriso.

Jisoo la poggiò a terra e poi lo abbracciò con slancio: ora che si era abituata a quel gesto d'affetto, cercava di sfruttarlo ogni volta che poteva.
Lui ricambiò dandole un bacio sulla nuca, cosa che non aveva mai fatto in tutti quegli anni.
Jisoo si staccò con un grande sorriso per poi salutare Yun.

Il cellulare cominciò a squillarle: era sua mamma.

«Jisoo, tutto ok?
Io sono sotto casa di nonna, sto per andarla a prendere. Sono arrivati tutti?», fece con tono agitato.

Anche lei era nervosa e in fibrillazione.

«Sì mamma, sono tutti qui...
Oh no aspetta! Manca Lisa con la torta!», rispose Jisoo, accorgendosi dell'assenza dell'amica.

«Va bene, allora mandami un messaggio quando arriva, così entro in azione!»

Jisoo non poté fare a meno di ridere: a quanto pareva sua mamma aveva visto troppi film di spionaggio.

«Ok, passo e chiudo!», rispose lei, ridendo e terminando la chiamata con sua mamma.

Dopo qualche minuto comparve anche Lisa.
Era molto elegante: aveva una blusa bianca, infilata dentro una gonna a tubino nera e un paio di scarpe con il tacco e cinturino alla caviglia.
Sembrava si fosse recata a un colloquio di lavoro più che ad una festa di compleanno.

«Dì la verità, non sei arrivata in ritardo per finire la torta...», le disse Jisoo, squadrandola dalla testa ai piedi.

«Ovviamente no, quella l' ho finita stamattina senza problemi. Ho avuto qualche dubbio su cosa indossare, ma sono abbastanza soddisfatta, lo ammetto», rispose lei, esternando la sua massima sicurezza.

Jisoo scrollò la testa e poi alzò di qualche tono la voce per attirare l'attenzione dei presenti:

«Ora che siamo tutti, vi chiedo di posizionarvi dove volete ma senza uscire. Nonna sarà qui tra pochi minuti, non si aspetta nulla! Dobbiamo stare tutti in silenzio. Appena entrerà in veranda le faremo un grande applauso e potremo cantarle "tanti auguri". Intanto volevo ringraziarvi tutti per essere venuti, nonna ne sarà felicissima!»

Detto questo, mandò un messaggio a sua mamma per avvisarla che tutto era ok.

Jisoo si guardava intorno agitata, attendendo quel momento che aveva immaginato nella sua mente da così tanto tempo.
Ne aveva parlato anche con lui mesi prima.

«A settembre sarà il compleanno di nonna. Mi piacerebbe organizzarle qualcosa di speciale», aveva detto a Taehyung un sabato pomeriggio, stesi sul divano a non fare nulla, ancora in pigiama dopo aver pranzato.

«Quando parli di lei hai un altro tono di voce», fece lui, accarezzandole i capelli.

Jisoo aveva sorriso, consapevole che quella fosse la verità, nonostante non ci avesse mai fatto caso.

«È talmente importante per me.
L'ho data per scontato molte volte. Ma ora che è così avanti con l'età mi rendo conto che ogni momento passato con lei è un dono e va vissuto a pieno...»

«Vi somigliate?», chiese Taehyung curioso.

«Caratterialmente forse sì sotto qualche aspetto, abbiamo una bella sintonia, più forte anche di quella che ho con mia mamma...»

«Tre belle generazioni di grandi donne, una sorta di matriarcato», disse lui, poggiando le labbra sulla nuca di Jisoo.

«In un certo senso sì...», fece lei ridendo.

«Mi piacerebbe conoscerla...», ammise lui.

Era la prima volta che esternava la volontà di conoscere un membro della sua famiglia o della sua vita, nonostante si fosse sempre
dimostrato particolarmente aperto a entrare in contatto con le persone più care a Jisoo.

«Conoscere lei è il traguardo massimo, vuol dire veramente tanto per me...», esclamò Jisoo.

«Lo so. Facciamo così: se mai riuscirò ad arrivare in un posto in particolare, tu mi presenterai tua nonna...», disse lui, voltandole il viso in modo da guardarla negli occhi.

«Quale posto?», chiese Jisoo.

«Qua dentro...», rispose lui con la voce profonda, poggiando l'indice sulla parte sinistra del suo petto.

Jisoo venne allontanata dai suoi ricordi dal suono di una macchina che aveva appena parcheggiato nel vialetto.
Dovevano essere loro.
In un attimo, tutti gli invitati rimasero impalati e in religioso silenzio.
Sentirono le portiere dell'auto che si chiudevano e dei passi sulla ghiaia.
Jisoo si era posizionata davanti all'entrata della veranda e sentiva il cuore batterle all'impazzata.

La porta a vetri si aprì e vide entrare sua mamma con la nonna aggrappata al suo braccio.
Scoppiò un forte applauso e tutti iniziarono a cantare:

Saengil chukha hamnida
Saengil chukha hamnida
Saranghaneun shi
Saengil chukha hamnida

jigueseo wujueseo jeil saranghamnida
kkot boda deo gob ge, byeol boda deo balge
saja boda yhong gam ha ge,
saeng-il chukha-hamnida saeng-il chukha-hamnida
kkotdaun nae chin-gu ya, gulgogibge sarayo.

Jisoo vide gli occhi di sua nonna sgranarsi per la sorpresa, si appoggiò ancora più al braccio della figlia per sorreggersi, quasi travolta da quella scena inaspettata.
Si portò una mano alla bocca, rimanendo senza parole.
Jisoo la guardava con gli occhi lucidi, continuando a cantare "tanti auguri" e sentendo finalmente l'agitazione sciogliersi per far spazio alla pura felicità.
L'immagine della sua nonnina così felice e sorpresa le stava riempiendo il cuore.
Finita la canzone scoppiò un ulteriore applauso.

«Io.... Io non so cosa dire...», fece sua nonna con la voce rotta dall'emozione.

Jisoo le andò incontro, abbracciandola con tutta la forza che aveva.

«Tanti auguri nonna», le disse con il viso immerso nel suo collo. Come sempre sapeva di buono, di casa.

«Tesoro mio...», fece sua nonna, ricambiando l'abbraccio.

Si creò una sorta di processione, in cui tutti gli invitati aspettavano con pazienza il loro turno per avvicinarsi alla festeggiata e farle i più sentiti auguri.
Kai stappò varie bottiglie di champagne che cominciò a versare e a distribuire a tutti.

«Ah che sollievo! È andato tutto bene...», le sussurrò sua mamma, avvicinandosi a lei.

«Siamo state brave...», disse Jisoo, facendo tintinnare il suo bicchiere con quello della madre.

Il silenzio che regnava nella veranda fino a qualche minuto prima, era stato sostituito da un intenso chiacchiericcio, segno che anche tutti gli invitati si fossero finalmente sciolti.

«Jisoo!», si sentì chiamare a un tratto.

Alzò lo sguardo e vide Jennie che le faceva segno di avvicinarsi all'entrata della veranda.

«Dimmi», fece Jisoo, raggiungendola.

«Puoi uscire un attimo?», le chiese l'amica.

Jisoo si girò per controllare la situazione: sua nonna era impegnata a passare da un invitato all'altro, mentre sua mamma era intenta a parlare con suo padre e Yun.
Tutto tranquillo, nessuno aveva bisogno di lei.
Così fece segno di sì a Jennie con la testa e uscì all'aperto.

Si incamminarono nel vialetto.
Jisoo non fece in tempo a chiedere:

«Cosa è succ...»

che la risposta le si parò davanti agli occhi: in piedi, davanti a lei, Taehyung che la guardava imbarazzato.
Jisoo sentì solo un colpo in pieno petto.

❉⊱•═•⊰❉⊱•═•⊰❉⊱•═•⊰❉

Oggi qui da me giornata di pioggia... così finalmente mi sono potuta dedicare a scrivere.
Che ne pensate?
Volevo ringraziarvi perché Another love sta raggiungendo buoni risultati.
Mi piacerebbe però sentirvi di più... capire cosa ne pensate...
Sappiate che i vostri commenti per me sono la cosa più importante❤️

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