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By mondomanga

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"Alex, vorrei davvero prometterti che tutto andrΓ  bene da ora in poi, ma non posso fare promesse che rischio... More

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Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
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Capitolo 17
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Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
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Capitolo 26
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Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
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Capitolo 34
Super Contest Floreale

Capitolo 35

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By mondomanga

<Merda.>

Leo si gira di mala voglia e si allunga per afferrare i suoi pantaloni da terra.
Li alza e tasta nella tasca dietro per il cellulare.
Sul suo bel viso si forma una smorfia, mette in stand-by il telefono così da fare smettere la suoneria e lo poggia a faccia in giù sul comodino.

<Chi è?>

Alex fissa Leo con fare curioso.

<Alice.>

<Perché non hai risposto?>

Il viso di Leo si contrae un'altra volta.

<Rompe e basta.>

Nel corridoio, intanto, Andrea si dirigeva in cucina per prendere un bicchiere d'acqua e una pasticca per il mal di testa.
Appena sveglio, aveva sentito Alice agitarsi perché non sapeva dove erano Leo o Alex ed aveva iniziato a chiamarli.
Con passo svelto, ha scelto di allontanarsi.
Mentre Alice faceva squillare il telefono, Angela apre la porta della stanza ma non appena vede la luce del sole che entra dalle finestre, richiude la porta dietro di sé e si nasconde nel buio di camera sua.
Alice prende e bussa tre volte alla stanza di Leo.

<Sei qui dentro?>

E intanto il telefono squillava.

<Alice, non rompere il cazzo!>

Leo si alza dal letto di mala voglia e si assicura che la porta sia chiusa a chiave.

<Maremma maiala! Mi stavo preoccupando! Non sapevo dove eri... Alex è con te?>

<Sì, ora ci lasci in pace?>

Alice sospira e smette di chiamare.
Batte un'altra volta sulla porta di Leo e lo manda a fanculo, poi decide di raggiungere Andrea in cucina.

<È da un po' che me lo domando: perché ti hanno adottato?>

Leo si gira verso Alex: il ragazzo lo fissava curioso. Le gambe erano incrociate e teneva le mani sulle caviglie.
Leo si porta una mano sotto il mento.

<Non so di preciso. Dovresti chiedere a loro, o se vuoi chiedi a quella scema di mia sorella.>

Indica con il pollice dietro di sé, con passo lento, poi, raccoglie tutti i vestiti da terra e li sistema sul letto.

<Come va a finire la storia, poi?>

Alex mormora un "mmh?" pensieroso.
Afferra i boxer presi da Leo e li avvicina a sé.
Leo intanto cercava dei nuovi pantaloni nella valigia. Non ricevendo risposta, si gira verso Alex che giocava con le dita.
Aveva indossato i boxer e si era ridisteso a letto.

<Ti sei svegliato in ospedale e poi?>

Leo prende i pantaloncini e li tira su.
Alex sposta lo sguardo verso di lui e si concentra su quella schiena bianca: c'erano dei piccoli graffi visibili vicino alle spalle.
Leo si fissa allo specchio e sistema i capelli in modo da nascondere quei segni.

<Non è successo granché. Sono stato dimesso e sono tornato a vivere nella casa dei miei. Non volevo più mettere piede al piano di sopra, all'inizio, così Filippo mi ha fatto costruire una stanza tutta per me lì all'entrata.
Credo lo abbia fatto perché si sentiva in colpa. È cambiato da quel giorno: ha cercato di farsi perdonare in tutti i modi. Ma ormai, non mi interessava più.
Ho iniziato a vivere la mia vita come la conosci: bevendo, uscendo la sera, divertendomi.
Beh, questo fino a quando non ti ho incontrato.>

Alex si morde l'unghia del dito per strappare una pellicina.

<Ascolta, Alex.>

Alex alza la testa e incontra gli occhi azzurri di Leo. Un piccolo formicolio si forma nel suo basso ventre mentre osserva quello sguardo così penetrante.

<Dimmi.>

Leo si porta una mano sulla fronte: sente le orecchie farsi più calde.
Prende un profondo respiro, sposta la mano davanti alla bocca e distoglie lo sguardo.
L'idea di non riuscire a trovare le parole per parlare era snervante. Ma non ci poteva fare nulla: non riesce a trovare la cosa giusta da dire.
Alex osserva senza spostare di uno sguardo quel momento.
Lo imprime nella sua memoria: non scorderà mai la faccia di Leo imbarazzata.
Il biondo fa di tutto per non fissare Alex negli occhi: li posa sul muro, sull'armadio. Studia il soffitto. Improvvisamente si fissa anche i piedi, trovandoli interessanti.
Infine, decide di sedersi sul letto, dando le spalle ad Alex.

<Ieri, hai detto che non sapevi che scusa usare per fare sesso con me.>

La voce del biondo è bassa e lenta. Pensa bene ad ogni parola che sussurra, prima di usarla.

<Beh sì. Un conto sono Andrea e Alice che fanno l'amore quando gli pare e piace perché sono fidanzati. Poi ci siamo noi che abbiamo sempre cambiato partner. Non so te, ma quando trovavo una, l'idea di ritrovarla e rifarlo un'altra sera, mi rendeva scocciato e mi faceva passare la voglia.>

Alex si rigira nel letto.
Stringe un cuscino fra il petto e il materasso e si fa più vicino al biondo.

<Ma con te è diverso. Non ho mai voluto farlo più volte con qualcuno e non so come comportarmi.>

Leo si porta una mano in faccia.

<Lo stesso vale per me.>

Mormora Leo.
Prende un bel respiro e si gira verso Alex.
Il suo cuore manca un battito quando si ritrova vicino al suo viso.
Entrambi sentono l'odore dell'altro, sentono la vicinanza e il bisogno di rompere quel poco di spazio che li separava.
Immorgono i propri occhi in quelli dell'altro e si scrutano, immobili.

<Quello che volevo dire...>

Leo deglutisce.
Alex segue il movimento delle labbra e già le immagina sulle sue.
Sente il cuore perdere un battito. Le mani che stringono il cuscino iniziano a sudare e la testa a girare.
L'effetto Leo.
Eccolo lì, che si manifesta in tutte le sue forme.
Leo sente l'ansia salirgli. Sente le sue orecchie andare a fuoco e per la prima volta, lo stomaco si rigira e finisce sotto sopra.
Il viso di Alex così imbarazzato e così vicino, lo stordisce.
Alla fine, chiude gli occhi.
Alex porta un dito vicino alla guancia di Leo e la sfiora. Passa la mano dietro l'orecchio e prende un ciuffo di capelli.
Inizia a giocarci: lo arrotola fra le dita, lo sposta.
Leo apre gli occhi e li immerge in quelli di Alex. Anche lui alza un braccio e sistema la mano sulla guancia del finto biondo.

<Alex...>

<Leo.>

Quelle labbra morbide che si muovono e pronunciano il suo nome...
Si avvicina piano e poggia le labbra sulla fronte di Alex. Lascia un tenero bacio, proprio come fanno i genitori coi figli.
Infine si allontana.
Alex tiene gli occhi chiusi, godendosi quel gesto di tenerezza.
Leo prende un grande respiro ed infine, sceglie le parole più semplici.

<Alex, ti vuoi mettere con me?>

-Fine-

--angolo autrice--
Sì. È finita la storia.
Ho lasciato un finale più aperto, perché mi piacciono...

Ora-
Emh.

GRAZIE❤️
Io devo ringraziare chi ha letto, chi ha votato, chi ha commentato.
Grazie di tutto.
Io c'è. Ho finito un'altra storia. Quasi non ci credo🥺

Io AAA devo andare a sclerare.

Ho letto tutti i commenti che sono stati lasciati finora. E spero vivamente che altri commenteranno.
Come ho già detto, non mi interessano i voti (ma grazie lo stesso a chi li ha lasciati) ciò che adoro sono i vostri commenti. Le frasi dette, gli incoraggiamenti.
Piango tutte le volte che arriva la notifica "qualcuno ha commentato la tua storia".
Grazie ❣️

Eh emh ho finito

Ps potrei fare ritorno con una nuova storia- dipende dall'ispirazione 😂

Se dovessi tornare questa è la storia. uwu

Vi saluto~

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