𝐔𝐍𝐄𝐗𝐏𝐄𝐂𝐓𝐄𝐃, jj mayb...

By -giulsx

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╍ ⤿ ☼ ⋄⎥𝐔𝐍𝐄𝐗𝐏𝐄𝐂𝐓𝐄𝐃 ━━ ❛ c'è sempre stato qualcosa, e negarlo è da ipocriti ❜ 𝚂𝚃𝙰𝚃... More

UNEXPECTED
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«C'È GIÀ UN BEL PO' DI CERA. Se ne metti troppa diventa scivolosa» prende parola Pope, riferendosi a JJ che sta mettendo la paraffina sulla sua tavola da surf.

«Credi che non lo sappia fare, Pope?» gli domanda JJ, irritato.

«No ti faccio solo notare che-»

«No no no! Mi stai dicendo come fare! Stai scherzando?»

«Dico che è un colossale spreco di cera».

«Ragazzi, sul serio?» sbotto improvvisamente, fermando il loro dibattito inutile.

«Avete sentito?» mormora JJ dopo un po'.

Ci troviamo tutti allo Chateau, sotto quello che può considerarsi il garage. Qui ci sono le nostre tavole da surf e tantissimi altri oggetti di John B.

«È un'auto» annuisco alzandomi dalla sedia per voltarmi.

Improvvisamente davanti a noi passa il van di John B, e al volante c'è proprio lui che suona il clacson e ci sorride felice come un bambino.

«Cos'è uno scherzo?»

«Sto sognando?»

«Oh mio Dio...»

«Non ci credo!»

«Indovinate chi è uscito di prigione!» urla John B scendendo dal veicolo e guardandoci felice.

«John B!» grido prima di correre verso di lui, che mi prende immediatamente in braccio e mi stringe a sé. «Tu non immagini quanto mi sei mancato» dico abbracciandolo forte, come se non lo vedessi da anni.

Non so esattamente cosa sia successo e perché sia qui davanti a noi, ma sono troppo felice per preoccuparmene.

«Anche tu biondina, anche tu» mormora dolcemente, lasciandomi un bacio sulla guancia.

Gli sorrido con gli occhi lucidi a causa dell'emozione, prima di ritrovarmi con i piedi per terra a guardare gli altri che lo abbracciano entusiasti.

«Non ci posso credere!»

«È incredibile!»

«Amico mio sei tornato!»

«Fratello!»

«Ci sei mancato da morire».

«Mi siete mancati anche voi».

«Come hai fatto? Sei scappato?» domanda JJ con un sorriso in volto.

«Hanno ritirato le accuse» risponde John B.

«Le hanno ritirate?»

«È incredibile!»

«Ho fatto tutto quel lavoro per niente?» domanda JJ, guardandoci.

«Il piano di fuga più elaborato di sempre?» chiedo sarcasticamente, dandogli una spallata.

Non so esattamente quale sia in questo momento il nostro rapporto. Dopo quello che è successo ieri, non abbiamo più parlato se non in caso di necessità. Stanotte non è rimasto a dormire da me come ormai fa da mesi, ma suppongo sia andato a casa sua. Nessun messaggio, nessuna chiamata. Niente di niente.

È tutto strano tra noi due. Non è stato un litigio come gli altri. È stato più pesante, con parole taglienti. Ci siamo feriti a vicenda, ci siamo fatti male, e nessuno ha il coraggio di farsi avanti per aprire la conversazione. Non so cosa succederà, se parleremo o se faremo pace... so solo che per adesso il nostro rapporto resterà in bilico. E soffriremo.

«Oh infallibile. Il piano perfetto!»

«Sì, lo era infatti».

«Dov'è Sarah?» chiede improvvisamente John B, e tutti noi perdiamo i nostri sorrisi. «Che è successo? Dov'è? Dov'è Sarah?» continua, preoccupato.

«Doveva vedere Wheezie ieri sera. Non è tornata» gli rispondo stringendomi nelle spalle.

John B sospira profondamente, la preoccupazione che si legge nel suo sguardo.

«Quindi Sarah è sparita e non ha chiamato?» domanda il ragazzo non appena raggiungiamo il molo e ci sediamo sull'HMS Pogue.

«Sì. Ha lasciato solo la sua borsa. Non l'ha detto a nessuno» risponde Pope.

«Credo che Ward l'abbia trattenuta. Insomma, ha provato a farmi uccidere ieri in prigione!»

«Cosa?» gli domandiamo sconvolti.

«Sì. Ha mandato qualcuno che mi ha strangolato. E mi ha quasi ucciso!»

«Sul serio?»

«Sì!»

«E non hai capito perché?» domanda JJ.

«No, non ne ho idea. Giuro che prima o poi lo uccido quel figlio di puttana» sospira John B.

«È tutto okay» sorrido quando vedo una barca avvicinarsi al molto.

«No, Jen, non è okay! Dobbiamo trovare Sarah!» mi dice John B.

«No sul serio. È tutto okay. Sta arrivando» indico la barca dietro di lui, che immediatamente si gira.

Sarah è a bordo del veicolo e al suo fianco c'è Topper.

«John B?» chiede la bionda, confusa. «John B!» urla poi, felice.

«Che cavolo ci fa con Topper?» chiede Kiara.

La barca di Topper si avvicina alla nostra e aiutiamo Sarah a salirci sopra. Immediatamente lei e John B si abbracciano e si stringono forte.

«Sono così felice che tu stia bene».

«Non sapevo se ti avrei rivisto. Che è successo?»

«Hanno ritirato le accuse».

«Cosa?»

«Sì, sono un uomo libero».

«È fantastico!»

«Sì, è fantastico» annuisce John B prima di staccarsi da lei. «Ma ascolta Sarah, stanno cercando Rafe» la informa.

«Bene! È del tutto fuori controllo. Stanotte mi ha aggredita» racconta Sarah.

«Cosa?»

«Per questo non sono tornata».

«Sì, Rafe è impazzito. Per poco non ha affogato sua sorella. Per fortuna sono arrivato giusto in tempo» prende parola Topper e tutti noi lo guardiamo.

«Sì, è così» mormora la bionda.

«Beh, allora ti devo un favore Topper, non è così?» gli domanda John B, infastidito.

«Sta' tranquillo. Insomma, qualcuno doveva salvare la tua ragazza» gli risponde Topper con un sorriso beffardo.

«È divertente, perché lei non è la mia ragazza, vero?» John B e Sarah si guardano incurvando le labbra all'insù.

«Ah beh, cos'è allora?» chiede Topper con curiosità.

«Diglielo» dice il moro alla ragazza.

«Ehm... stiamo insieme» risponde Sarah, e John B perde il suo sorriso; probabilmente si aspettava che dicesse ci siamo sposati anche se il matrimonio non è del tutto legale.

«Ho capito. State insieme. Okay. Io volevo fare chiarezza. Per voi è chiaro?» Topper guarda tutti noi.

«Credo sia chiaro che te ne devi andare» prende parola JJ.

«Sì, credo che andrò. Sì, è ora» annuisce il ragazzo prima di guardarmi.

«Che c'è? Devi dirmi qualcosa?» gli domando annoiata.

«In effetti sì» annuisce. «La cotta che Rafe ha per te è diventata un'ossessione nell'ultimo periodo. Ha quasi ucciso sua sorella, potrebbe farlo anche con te solo perché... lo rifiuti» continua facendomi sospirare.

«Disse quello che mi ha dato un pugno» gli ricordo con un sorriso falso.

«E comunque ci siamo noi a proteggerla. Ora, ripeto, puoi andare» dice JJ con tono infastidito.

«Me ne vado, me ne vado».

«Topper, grazie per tutto» Sarah si avvicina al ragazzo e lo abbraccia.

«Figurati. È stato un piacere» Topper le accarezza la schiena, guardando John B con un sorriso beffardo.

«È geloso. Sta morendo di gelosia» sussurro all'orecchio di Kie, che annuisce divertita.

STESA SUL DIVANO CHE SI trova nella veranda dello Chateau, guardo il verde che circonda l'abitazione e ascolto il cinguettio degli uccelli. John B e Sarah sono sull'amaca, Pope e Kie sono chissà dove a parlare, mentre io e JJ siamo divisi. Io qui fuori e lui dentro casa a fare non so cosa.

Mi mordo il labbro inferiore e mi giro di lato, guardando la distesa azzurra in lontananza. In momenti come questi, quando tutti hanno una persona accanto ed io no, mi sento terribilmente male. E sola, soprattutto.

Non sapere che tipo di rapporto abbiamo io e JJ mi manda fuori di testa, mi rende triste e frustrata.
In questo momento vorrei averlo qui al mio fianco. Vorrei abbracciarlo, baciarlo, prenderlo in giro e dargli leggere spallate solo per farlo irritare. E vorrei che lui mi facesse il solletico, che si prendesse gioco di me e che poi, per farsi perdonare, mi facesse quei suoi soliti complimenti che sfociano sempre un po' nella malizia.

Ritorno con i piedi per terra non appena sento la porta dello Chateau che si chiude. Scuoto la testa smettendo di pensare a JJ, ma dura poco in quanto me lo ritrovo davanti.

«Ehi...» sussurra, lo sguardo di chi vorrebbe dire e fare così tante cose.

«Ehi...» mormoro guardandolo negli occhi.

«Posso sedermi?» mi domanda con titubanza, ed io annuisco prima di mettermi a sedere e lasciargli spazio.

«Stai bene?» chiedo non appena si accomoda al mio fianco.

Parlare in questo modo così imbarazzato mi dà rabbia. Io e JJ non siamo affatto così.

«Io-sì sì. Insomma, John B è fuori».

«Sì, è fantastico».

«Già» annuisce, iniziando a giocare con gli anelli che porta alle dita.

Sospiro non sapendo cosa dire, e mi guardo attorno imbarazzata e nervosa.

«Senti-» si ferma, facendo un sospiro e guardandomi negli occhi. «Io non posso e non voglio stare lontano da te» aggiunge.

«Nemmeno io» mormoro stringendomi nelle spalle.

«Io non sono bravo con le ragazze e non sono bravo con le relazioni. Tu sei la mia prima storia, e mi hai insegnato tante cose. Io- Merda!» sbuffa, probabilmente non riuscendo a trovare le parole giuste.

«Ehi, dici quello che vuoi. Ti capisco» gli dico con un lieve sorriso in volto.

«Non ho mai avuto qualcuno che si preoccupasse per me. Ho sempre fatto tutto da solo. Avere te al mio fianco è una cosa nuova, ma mi piace. Mi piace da matti il fatto che tu abbia paura per me, che ci tenga così tanto. E cazzo, certo che penso a te quando dico che un giorno andrò in carcere. Io non voglio andarci, ma so come sono fatto. So che farò qualcosa di stupido, come cercare di fare evadere John B».

«JJ-»

«E non me ne frega un cazzo di quello che hai detto ieri, okay? Io e te non ci lasciamo. Non ci lasciamo affatto» mi interrompe, guardandomi con serietà.

«Non ci lasciamo, JJ» sussurro dolcemente.

«No» afferma.

«Ma litigheremo tanto, forse troppo».

«Faremo pace».

«E ci diremo tante cose brutte».

«Parleremo e affronteremo la questione».

«E io non voglio che tu finisca in carcere».

«Farò del mio meglio».

«E se dovessi finirci, sappi che ti raggiungerò dopo qualche giorno».

«Non dirlo nemmeno per scherzo» fa un mezzo sorriso facendomi ridacchiare lievemente.

«Ti ho odiato tanto ieri» mormoro mentre la sua mano raggiunge la mia e inizia a giocare con le mie dita.

«Lo so, ma sei corsa da me quando te l'ho chiesto» dice con un lieve sorriso sul volto.

«Non ti lascio da solo, JJ. Non potrei mai farlo» ammetto con sincerità.

«Nemmeno io ti lascio da sola» sussurra stringendomi la mano dolcemente.

«Però non darmi per scontata, per favore. Non dare per scontato il fatto che io torni sempre da te, che ti ami...»

«Non lo do per scontato, Jennifer. Non lo facevo prima e non lo farò mai».

«Va bene, JJ» annuisco avvicinandomi a lui, che mi tira contro il suo petto e mi stringe forte.

«Ti amo».

«Ti amo».

Chiudo gli occhi mentre ascolto il battito del suo cuore e le sue mani accarezzano i miei capelli. Io e JJ faremo sempre pace, su questo ne sono sicura. Il nostro amore è più forte di qualsiasi litigio, e questa è una cosa che non ha prezzo.

Improvvisamente il suo telefono squilla, e sbuffa prima di tirarlo fuori dalla tasca dei pantaloni.

«Pronto Guffy?» domanda prima di assumere un'espressione indecifrabile. «Cosa? Glielo dico subito, okay!» esclama per poi staccare la chiamata e prendermi per mano.

«Che succede, JJ?» chiedo confusa e preoccupata.

Non mi risponde, si limita a portarmi con sé. Arriviamo da Pope e Kiara, che sono intenti ad abbracciarsi. Appena notano la nostra presenza, ci guardano in attesa che parliamo.

«Pope! Pope! Mi ha chiamato Guffy! È successo qualcosa a tuo padre» lo informa JJ facendomi spalancare gli occhi preoccupata.

✧ ✧ ✧

«DIMMI SE TI FACCIO MALE, okay?» dico a Heyward mentre delicatamente gli poggio un cerotto sulla ferita che ha sulla fronte.

Dopo le parole di JJ, ci siamo fiondati tutti qui. Il padre di Pope è stato picchiato dallo stesso uomo che ci stava inseguendo a Charleston.

«Tranquilla, sei bravissima» mi risponde l'uomo, facendo una smorfia non appena gli tocco la parte dolente.

«Ecco fatto» mormoro una volta finito il mio lavoro.

«Grazie, cara. Grazie» sorrido a quelle parole prima di andarmi a sedere accanto a Sarah e Kie sul tavolino di legno presente.

«Papà, cos'è successo?» domanda Pope dopo pochi istanti.

«Me lo dovevo aspettare. È arrivato proprio mentre stavo per chiudere. Mi ha colto di sorpresa. Mi ha buttato a terra, mi ha messo un ginocchio sul petto, e mi ha chiesto di quella chiave. Quella del disegno che mi hai mostrato. E se ve lo state chiedendo, non gli ho detto niente. Siete riusciti a trovarla?»

Suo figlio sospira prima di tirare fuori la chiave, mostrandola a suo padre, che la prende tra le mani.

«Era nel vecchio appartamento sopra la farmacia, come mi avevi detto tu» gli risponde Pope.

«Merda, Pope, dovevi darla a me. Avrei evitato di farmi picchiare. Ma non capisco, non vale niente. Perché la vogliono?»

«Non lo so. Prima ho ricevuto una lettera che dice di andare a Charleston, poi ho incontrato una signora che voleva da me una chiave che non sapevo fosse della mia famiglia».

«Questo non ha alcun senso» prende parola Kiara.

«Beh, non state fermi qui a frignare e lamentarvi. Cercate di capire» Heyward ci guarda.

«No. Voglio solo dare la chiave a quella donna. Non vale niente» ribatte Pope.

«No no! Ti ho forse insegnato a scappare quando c'è da combattere?»

«No signore».

«Molto bene. Io non ci avevo mai pensato prima d'ora, lo ammetto. Ma adesso... sono interessato» ci guarda Heyward, facendoci sorridere. «Senti, ti hanno detto perché la vogliono?» chiede a suo figlio.

«Qualcosa che riguarda una vecchia croce. Forse una specie di tesoro perduto».

«Ah ecco, ci risiamo con i tesori perduti» sussurro alzando gli occhi al cielo, e ricevendo una spallata divertita da Sarah.

«Sai con chi dovresti parlare? Con la tua bisnonna, Mee-Maw» consiglia Heyward, porgendo la chiave a Pope.

Ed eccoci qui mentre ci tuffiamo nell'ennesimo mistero.

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