Choni one shot

By emma_choni

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one shot sulle choni More

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non è una one shot ma una domanda
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È una domanda.
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By emma_choni

Il cuore di Cheryl aveva smesso di battere nell'esatto istante in cui aveva visto la sua ragazza salire su quel fottutissimo treno, tre mesi prima, portandola via da lei.

Toni era stata costretta a trasferirsi a New York con i suoi genitori, a causa del lavoro del padre, vietandole così di poter vedere la persona che amava.

Avevano deciso di intraprendere una relazione a distanza, promettendosi di vedersi durante ogni misera vacanza, ma nell'ultimo periodo le cose non stavano andando come entrambe avevano sperato.

Cheryl tendeva ad isolarsi, sparendo anche per giorni interi, senza rispondere alle sue chiamate o messaggi.

Non ce la faceva più, sapere che si trovava lontana da lei la mandava fuori di testa, mentre le lacrime scendevano ogni giorno sempre più copiose, rigandole la pelle delle gote, ormai irritata.

Il cervello la spingeva verso il desiderio di lasciarla, perché la distanza era troppa, e con essa si sviluppava anche la sofferenza, mentre il cuore le diceva di continuare a lottare per la loro relazione, perché ne valeva la pena.

Aveva ancora impresso nella mente il giorno in cui si erano dette addio, davanti a quel fottutissimo binario che le aveva mandate alla rovina, sgretolando così ogni tassello rimasto della sua felicità.

Flashback

«Mi prometti che mi chiamerai tutti i giorni?» Domandò la rossa, con gli occhi gonfi e pieni di lacrime.

«te lo prometto, piccola.» Mormorò la Serpent con voce tremante, cercando di essere forte per entrambe, afferrandole delicatamente il viso, asciugandole le guance.

«Non ce la faccio, non posso farcela senza di te TT» Singhiozzò, buttandole le braccia al collo, stringendola fortemente, premendo il volto contro il tessuto della felpa che indossava, senza riuscire a smettere di piangere.

«Ti giuro che sarò nuovamente qui prima di quanto credi.» Le sussurrò dolcemente contro il timpano, lenendole la schiena non appena iniziò a tremare.

«Come farò ad addormentarmi se non potrò più sentire la tua presa salda intorno ai miei fianchi? In quali braccia mi rifugerò quando il mondo inizierà a crollare? Come riuscirò a guardare serenamente un film se non ti avrò accanto?» Ribatté con tono lacerato, cominciando a disperarsi.

«Amore, è complicato, lo so, quasi impossibile, ma impareremo a farla funzionare okay? Io non voglio lasciarti andare, hai il mio cuore Cheryl, e nessun'altro lo possederà mai. Cercherò di venirti a trovare spesso.» Rispose sinceramente, lasciando che qualche lacrima abbandonasse i suoi occhi, mentre prese a baciarle ripetutamente il capo.

«Ho bisogno di te, per favore non andartene.» Mormorò, mentre una forte fitta colpì lo stomaco di Toni, che si serrò in una morsa molto stretta.

Si sentiva profondamente in colpa, anche se di colpa non ne aveva alcuna, ma nonostante tutto le sembrava che la stesse abbandonando, e non avrebbe mai voluto che accadesse una cosa del genere.

«Dobbiamo cercare di resistere per questi otto mesi che restano, dopo di che sarò maggiorenne e cerchrò di convincere i miei genitori a farmi tornare a Riverdale, così potremmo stare insieme come abbiamo sempre fatto.» Contestò, passando una mano lungo i suoi capelli, toccandoli molto delicatamente, cercando di farla calmare un minimo.

«E se non accettassero, cosa potrebbe succedere a noi due?» Domandò con il cuore spezzato, aumentando la presa intorno alle sue spalle.

«Troveremo una soluzione, ma sta più che certa che non ti lascio andare, okay? Voglio essere la donna che ti vedrà camminare verso l'altare, con un bellissimo vestito bianco a dosso, la persona che ti accompagnerà per il resto della tua vita, quella che amerai incondizionatamente, quella a cui racconterai le tue paure più profonde, quella con cui giocherai come una bambina, e litigherai alle volte, per poi far pace qualche minuto più tardi, come se nulla fosse successo, perché non riuscirai a tenermi il muso, non ne sei stata mai capace.» Rispose lealmente, senza smettere di coccolarla nemmeno per un'istante.

«Voglio e sarò io quella persona, ho la necessità di addormentarmi per il resto della mia vita avendo la consapevolezza che sei tra le mie braccia, e ti giuro che sarà così.» Aggiunse, serrando le palpebre, inalando a pieni polmoni il profumo tanto amato della sua ragazza.

«Sei la cosa più preziosa che ho, non lasciarmi andare anche tu. Per favore, promettimi che lotterai per noi anche quelle volte in cui ti sembrerà di essere arrivate alla fine della nostra corsa. Prometti di amarmi anche quando diventerò insopportabile, finendo per farti spazientire. Promettimi che io sarò per sempre tua, e tu sarai per sempre mia.» Sussurrò, tirandosi leggermente indietro per poterla guardare negli occhi, afferrandole il viso nella presa gentile delle sue mani, mentre la più bassa la tenne possessivamente dai fianchi, posando il proprio naso contro il suo.

«Te lo prometto. Sei il mio primo amore, Cher, e voglio che tu sia anche l'ultimo.» Rispose fermamente, con molta sicurezza, senza nemmeno il più piccolo accenno di un possibile ripensamento.

«Si avvisano i gentili clienti che il treno freccia rossa 1805 partirà tra cinque minuti dal binario numero sei. Ripeto, si avvisano i gentili clienti che il treno freccia rossa 1805 patirà tra cinque minuti dal binario numero sei.» Affrmò una voce proveniente dall'altoparlante, facendo rattristire ancora di più le due ragazze.

«Toni dobbiamo andare.» Le disse la madre con un elevato dispiacere, non riuscendo a staccare gli occhi di dosso da quella scena ricca di amore e desiderio di rimanere insieme.

«Puoi darmi ancora due minuti, per favore.» Sussurrò completamente distrutta, osservandola con uno sguardo particolarmente assente.

«Va bene, io e tuo padre ti aspettiamo nella terza carrozza.» Ribatté, sospirano pesantemente, lasciandole successivamente da sole.

«Quindi è arrivato il momento.» Mormorò tristemente la rossa, giocando con i lacci della felpa della sua ragazza.

«Purtroppo suppongo di sì.» Rispose, facendo entrare in contatto le loro fronti, tirando freneticamente su con il naso.

Chiuse gli occhi, sporgendosi successivamente verso Cheryl, catturando dolcemente le sue labbra, lasciando che indugiassero l'una contro l'altra ad un ritmo molto lento, ingabbiandole profondamente in quel bacio pieno di tante cose che non erano riusce a dirsi, e che forse non avrebbero mai fatto.

Nessuna delle due sembrava intenzionata a separarsi dalla propria dolce metà, ma l'ultimo avviso che segnava la partenza del mezzo di trasporto, le costrinse a doverlo fare.

«Ti amo TT» Sussurrò

«Anche io bimba» ribatté, beccandole nuovamente la bocca, baciandole successivamente la fronte, per poi afferrare il manico della sua valigia, incamminandosi verso lo scomparto che le era stato indicato.

Si girò solamente dopo essere salita sul treno, sorridendo tra le lacrime, mentre guardava l'amore della sua vita, lanciandole un bacio volante, continuandola a salutare con l'arto, fin quando le uscite non si chiusero, e la vettura partì definitivamente.

Fine Flashback.

Cheryl si trovava distesa sul divano della sua abitazione, tenendo la TV accesa, con un volume notevolmente basso che potesse fare da sfondo, mentre una miriade infinita di pensieri presero a circolare per la sua mente.

Si strinse fortemente nella felpa che indossava, riuscendo a percepire ancora vagamente l'odore della sua ragazza.

Avrebbe pagato oro colato solo per avere la possibilità di averla con lei in quel preciso istante.

Strinse gli occhi, cercando di trattenersi dallo scoppiare a piangere per l'ennesima volta in quella giornata.

Decise così di alzarsi, ritirandosi nella cucina, portando il suo telefono con sè posandolo sul vasto bancone, per poi prendere uno di quei piatti confezionati, che mise nel microonde, impostando tre minuti, aspettando che la sua cena si preparasse.

Proprio in quell'istante il suo telefono perse a suonare, non ebbe nemmeno il bisogno di controllare chi fosse, la suoneria personalizzata le fece intendere tutto immediatamente.

Lo lasciò finire di suonare, come aveva già fatto nei giorni antecedenti a quello.

Non voleva ignorarla, ma negli ultimi tempi le faceva meno male non sentirla, piuttosto che parlarci sapendo che fosse a più di mille chilometri di distanza da lei.

Era già pronta a rilassarsi quando la sua voce che riecheggiava dalle casse del telefono, la fece sussultare, bloccandola sul posto.

«Cher, questa sarà minimo la ventesima volta che provo a chiamarti nel giro di due semplici giornate, e come al solito non ricevo risposta, quindi ho deciso di lasciarti questo messaggio nella segreteria, perché so che sei lì davanti al telefono, ma un qualcosa a me sconosciuto ti impedisce di accettare la telefonata. Cosa c'è che non va? Cosa ho fatto di male? Perché non mi stai più calcolando? Perché fai mille passi i dietro ogni volta che cerco di farne uno avanti? Piccola, se te lo fossi scordato, io sono innamorata di te. Ho bisogno di sentire la tua voce, di sapere come stai, cosa fai, come te la passi, altrimenti non riesco ad andare a dormire tranquilla. Per favore dammi tue notizie, ti amo tanto.»

La terra sotto I suoi piedi prese a muoversi in maniera turbolenta, mentre piano piano le sembrava di affogare tra le sabbie mobili.

«Cara, cosa c'è che non va ? Perché non le stai rispondendo?» Domandò Nana Rose, facendosi spazio nella stanza, dopo aver ascoltato interamente l'avviso che le era stato lasciato sulla segreteria telefonica.

«Non so nonna, è così fottutamente difficile mantenere una relazione con una persona che sembra essere dall'altra parte del mondo.» Ribatté, portandosi le mani al viso, iniziando a singhiozzare freneticamente.

«La distanza è sempre stata una brutta bestia, ma questa è una prova a cui la vita vi sta sottoponendo, fagli vedere quanto è potente il vostro amore, non lasciare che degli stupidi ostacoli possano distruggere il vostro rapporto» Affermò la donna, avvicinandosi a lei, per poi farla accomodare sulle sue gambe, stringendole una mano.

«Quella ragazza ti ama in una maniera inspiegabile, non ho mai visto una relazione così bella tra due giovani, nemmeno quando ero adolescente. Toni sarebbe disposta a dare il mondo per te, proprio come tu lo faresti per lei, quindi non lasciarla scappare, perché lo sai meglio di me che te ne pentiresti.» Mormorò, spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

«Io la amo con tutta me stessa, nonna,so che è la mia persona, la parte mancante del puzzle, colei che mi completa e mi capisce con un semplice sguardo, ma non posso passare altri mesi, o addirittura anni della mia vita, così, non riesco.»

«Durante lo svolgimento del proprio percorso, è normale incorrere in delle difficoltà, alcune possono essere evitate, ma per altre c'è bisogno di ragionare a pieno, capire come agire, e molto spesso si deve rischiare.» rispose.

«Ora ti faccio una domanda, se pensi al tuo futuro senza di lei, riesci anche semplicemente ad immaginarlo?» Aggiunse, cercando di farla ragionare.

«No, senza di lei non sono nulla.»

«Allora non continuare ad ignorarla, a prendere questa situazione con le pinze, devi tirare fuori i muscoli, e lottare con le unghie. Anche lei ha bisogno di rassicurazioni, perché anche se so che questo non era il tuo intento, sono più che sicura che Toni si senta come se la stai lasciando andare.» Disse sinceramente.

«Ci penserò su, devo ancora analizzare bene la situazione.» Ribatté, stringendosi contro il tuo petto.

«Scegli la strada giusta.» Moromorò la più anziana, posando il mento sulla sua testa.

Dopo aver mangiato si rinchiuse nella sua camera, finendo per addormentarsi poco più tardi, eccessivamente stremata dalle numerose notti che aveva passato insonne.

Il giorno seguente andò al Pop's, per incontrarsi con Veronica, nel tardo pomeriggio, dato che si erano date appuntamento per parlare.

«Bene, bene, bene, guarda chi abbiamo qui. Ciao rossa.»Affermò entusiasta la corvina, andandole incontro per abbracciarla, prendendo successivamente posto su uno dei divanetti.

«Allora, come stai?» Proseguì sorridendole dolcemente.

«Penso tu lo sappia.» Sospiro, facendola annuire dopo aver stretto le labbra.

«Te come stai?» Aggiunse poco dopo.

«Perfettamente, le cose con Archie vanno a gonfie vele, mentre la situazione a casa sembra iniziare a ristabilizzarsi.» Rispose, stringendosi nelle spalle.

«Ne sono davvero felice, meriti il meglio Ronnie.» Ammise.

«Grazie Cher. Di cosa volevi parlarmi?» Domandò abbastanza curiosa.

«Più che altro avevo bisogno di un qualcuno con cui distrarmi. Sento la mancanza di Toni fin dentro le ossa, percependo un forte dolore diramarsi per tutto il mio corpo, portandomi ad ignorarla.» Affermò, abbassando lo sguardo sulle proprie mani, iniziando a giocare con gli anelli che teneva alle dita.

«Cher so che non è una situazione facile, ma siete letteralmente fatta l'una per l'altra. Non darle attenzioni peggiorerà solo le cose, sai anche tu che hai estremamente bisogno di lei.» Disse con riguardo, comprendendo che la sua amica fosse completamente a pezzi.

«Il fatto è che da quando si è trasferita mi sembra di non riuscire più a vivere. Fisicamente sono presente, ma mentalmente sono spenta e per quanto provi a ricaricarmi, rimango sempre al punto di partenza.» Ammise, lasciando che una lacrima amara le rigasse il volto, affettandosi ad asciugarla.

Continuarono a parlare animatamente, fin quando non si fecero le otto, così entrambe furono costrette a salutarsi per ritirarsi nelle loro rispettive abitazioni.

La rossa di fece spazio nel vialetto, parcheggiando la macchina accanto alla porta di ingresso, per poi infilare la chiave nella serratura, facendosi spazio all'intero nella casa, ritrovando stranamente le luci spente.

«Nana, sei a casa?» Domandò alzando il tono della voce, giusto per farsi sentire se solo fosse stata in una delle altre camere, ma non ricevette risposta.

Si strinse nelle spalle, levandosi successivamente le scarpe, raggiungendo immediatamente il piano superiore, afferrando la maniglia della porta della sua stanza, bloccandosi davanti alla scena che trovò.

Il pavimento era tappezzato di candele, alcune delle quali formavano un cuore, dove all'interno era riposto un cartellone con su scritto "ti amo, non dimenticarlo mai."

Si inoltrò nello spazio circostante, sentendo gli occhi iniziare a scurirsi di lacrime non appena vide la sua ragazza seduta sul suo letto, lo stesso che era cosparso di petali di rosa, mentre teneva in mano un mazzo di fiori.

«TT» sussurrò, stupita, non riuscendo a produrre niente di sensato, rimanendo completamente bloccata sul posto, mentre i suoi muscoli smisero di funzionare.

Il cuore ricominciò a batterle nel petto non appena la vide avvicinarsi con un esorbitante sorriso sul volto, buttandosi successivamente tra le sue braccia non appena le fu davanti.

«Ciao amore mio» Mormorò la Serpent, stringendola saldamente dalla vita, lasciandole un delicato bacio sul collo, per poi posare il mento sul capo della sua ragazza non appena le appoggiò la testa sul petto.

Cheryl si sentiva incapace di dire o fare qualsiasi cosa, tranne stringersi contro il corpo della persona che le era mancata spropositatamente.

«Vedi? Te l'avevo detto che ci saremo riviste prima di quanto cedervi possibile.» Aggiunse quest'ultima, baciandole la tempia.

La rossa non resistete più e le afferrò fermamente il viso, catturando le sue labbra, lasciando che il suo muscolo scivolasse nella propria bocca, dando spazio ad un bacio passionale e tanto desiderato da entrambe le parti.

«Mi dispiace per come mi sono comportata i-» provò a parlare ma Toni prontamente glielo impedì, baciandola nuovamente, per poi posare la fronte contro la sua, sospirando felicemente.

«Non devi chiedermi scusa, okay? Più tardi mi spiegherai, ora godiamoci questo momento.» Le disse dolcemente, rimboccandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio, accarezzandole successivamente le guance, portandosi a preso le lacrime che avevano preso a scendere famelicamente dai suoi occhi.

«Mi sei mancata così tanto» mormorò la più alta , abbracciandola nuovamente.

«Anche tu piccola, non puoi nemmeno immaginare quanto.» Ribatté, tirando indietro il viso di qualche millimetro, beccandole le labbra ancora una volta, lasciando scivolare una mano per tutta la lunghezza della schiena, posandola infine sul suo gluteo, che palpò ardentemente, mentre le loro lingue cominciarono a danzare insieme.

La situazione iniziò a scaldarsi così Toni portò entrambe le mani sul retro delle cosce di Cheryl, sollevandola da terra per prenderla in braccio, facendole stringere le gambe intorno alla sua vita.

Iniziò a camminare verso il letto, adagiandola delicatamente, posizionandosi successivamente sopra di lei, continuando a mantenere il contatto tra le loro labbra, mentre esplorava il suo corpo da sotto il tessuto della maglietta.

Iniziò a stingerle ardentemente il seno, staccandosi dalla sua bocca per riprendere fiato, cominciando a lasciarle una sfilza di baci sulla mascella, arrivando infine al collo, dove le fece un succhiotto.

Afferrò i margini della maglia che aveva indosso, facendole alzar leggermente la schiena, per poi sfilargliela, lanciandola sul pavimento, tirandosi su in posizione seduta, rimanendo a cavalcioni sul grembo della rossa, per incrociare le braccia sul proprio busto, levandosi il vestiario, buttandolo al suolo, riabbassandosi infine sul corpo della sua ragazza, riprendendo a baciarla.

Fece scivolare una mano per tutta la lunghezza dei suoi addominali, arrivando al bottone dei pantaloni che scacciò, lasciando insinuare l'arto al suo interno, applicando una leggera pressione sopra il tessuto di pizzo della biancheria intima che indossava, ritrovandosi a sorridere contro le sue labbra non appena la sentì ansimare leggermente.

Fece dei cerchi confermi sul suo fascio di nervi, tenendo le dita riposte sulla mutanda, cercando di farla impazzire.

Successivamente si inginocchiò sul materasso, levandole i pantaloni, facendo fare la stessa fine ai suoi, lasciando entrambe con solo l'invito o a dosso.

Si riabbassò su di lei, catturandole voracemente le labbra, lasciando inisnuare la lingua nella sua bocca senza chiederle nemmeno il consenso, iniziando a muoversi lentamente su di lei, facendo entrare in contatto i loro centri ancora coperti.

Portò le mani dietro la sua schiena, cercando avidamente i gancetti del reggiseno, slegandoli non appena li trovò, lasciando cadere a terra il capo d'abbigliamento, rimanendo ammaliata per qualche secondo da quella vista paradisiaca.

Successivamente si tolse anche il proprio, facendo incontrare i loro seni, continuando a far strusciare le loro intimità da sopra il tessuto della biancheria, dove qualche istante più tardi infilò la mano, cominciando a stimolarle il clitoride.

Sorrise non appena la sentì ansimare più animatamente, portandole una mano sul collo, stingendolo leggermente mentre proseguiva con le sue azioni, baciandola lentamente , mordendole il labbro di tanto in tanto.

Levò infine l'unico indumento che la ragazza aveva ancora indosso, lasciandola completamente nuda sotto di sè.

«Sei bellissima» sussurrò al suo orecchio con voce roca, percorrendo tutta la lunghezza del suo centro con un dito, penetrandola qualche istante più tardi, senza separare le loro labbra.

Utilizzò dei movimenti abbastanza lenti e delicati, giusto per farle perdere la testa per poi soddisfarla alla fine.

Infilò un secondo dito, lasciando che un ghigno apparisse sul proprio volto non appena la sentì gemere abbastanza forte, dando delle spinte decise, mentre la osservava con occhi pieni di amore.

Si spostò a lambirle l'angolo della bocca, dato che ormai la rossa non riusciva più a ricambiare i suoi baci, troppo presa dal piacere che stava provando in quel momento.

Lasciò entrare il terzo e ultimo dito, applicando una maggior forza, facendola quasi urlare, fin quando non si lasciò andare tra le sue braccia, venendo sulla sua mano, la stessa che Toni si portò alla bocca.

Cheryl era già pronta a calmarsi e rilassarsi dopo aver avuto il proprio e tanto atteso orgasmo, ma la sua ragazza aveva altri piani per lei, infatti iniziò a muoversi sul suo corpo, come già aveva fatto in precedenza, però questa volta fecendo scontrare il loro clitoride a pieno contatto con quello dell'altra.

Aumentò la velocità ad ogni singola spinta, iniziando a sentirsi al limite non appena Cheryl si aggrappò alla sua schiena, graffiandola per tutta la lunghezza cercando di contenere il piacere.

Servì qualche altro minuto prima che entrambe vennero contro il centro dell'altra, per poi rimanere abbracciate per qualche minuto, cercando di riprendere fiato, lasciandosi alcuni baci tra i diversi ansimi.

Quando finalmente si calmarono, Toni scese dal suo corpo, posizionandosi accanto a lei, sdraiandosi sul materasso, fissando per qualche istante il soffitto, guardandola con la coda dell'occhio, per poi girarsi su un fianco, appoggiando la testa sulla propria mano, allungando l'arto disponibile per spostarle dietro l'orecchio una ciocca che le era ricaduta sul viso, sostando successivamente la mano sulla sua guancia, accarezzandola dolcemente, lasciando che Cheryl si cullasse nel suo tocco.

«Allora...vuoi dirmi perché hai iniziato ad ignorarmi?» Le chiese in un sussurro, usando un tono molto dolce, cercando di spronarla a parlare.

«I-io, non lo so» Mormorò, balbettando leggermente, abbassando il viso, non riuscendo a reggere lo sguardo della sua ragazza.

«In realtà si, ma è difficile da spiegare» aggiunse, giocando con gli anelli che portava alle mani.

«Vuoi lasciarmi?» Domandò la Serpent con voce spezzata, fermando per qualche istante le sue azioni, sentendo il cuore caderle dal petto.

«Cosa?! No TT, certo che no!» Ribatté istantaneamente, facendo incontrare i loro occhi, afferrandole il volto nella presa gentile delle sue mani, asciugando le poche lacrime che erano scese dai suoi occhi.

«In verità, non ti nego di averci pensato, la distanza mi distrugge e per un attimo ho creduto che se mi fossi separata da te forse saresti stata più felice, avresti avuto la possibilità di metterti con qualche ragazza di New York e viverti una relazione sana, senza dover pensare di rimanere fedele a me. Ma mentre questi pensieri raggiravano per la mia mente, mi sentivo quasi come se non riuscissi più a respirare.» Ribatté, vedendo comunque il viso della sua ragazza leggermente cupo, probabilmente ancora ferma alle prime parole che aveva detto.

«Ho iniziato ad ignorarti perché non so, da quando ti sei trasferita tutto è diventato in bianco e nero, e il mio umore è caduto a picco. Non ho più voglia di fare nulla, se non piangere tutto il giorno mente ti penso, scorrendo le nostre foto e i nostri video oppure ripensando ad ogni singolo momento che abbiamo passato insieme. Ho solo paura che tu possa stancarti di me, tutto qua, quindi il mio subconscio cerca di prevenire a quel dolore, privandomi della capacità di agire.» Confessò, sentendosi un cucciolo smarrito che cercava di ritrovare l'amore della sua mamma, anche se lei voleva sentire quello della sua ragazza.

«Vieni qui» Mormorò quest'ultima aprendo le braccia verso la sua direzione, accogliendola tra di esse, stringendola fortemente dalla vita non appena Cheryl nascose la testa nell'incavo del suo collo.

«Amore, non potrei mai stancarmi di te, perché ti amo come non ho mai fatto con nessuno prima d'ora, e come so che non farò mai. Non sei solo la mia ragazza, o l'amore della mia vita, sei anche la mia migliore amica, l'unica a cui racconterò ogni singolo particolare della mia vita senza nessun timore, che siano attimi di gioia, paure o momenti stupidi. Sei anche la mia bambina, la persona di cui ho la necessità di proteggere da ogni avversità che il mondo possa presentare. Sei il mio punto di riferimento, colei che mi rende felice, che mi spinge ogni giorno ad andare avanti, anche in quei periodi turbolenti in cui nulla sembra filare per il verso giusto. Sei la mia ancora di salvezza, l'unica persona da cui tornerò sempre, anche dopo quelle litigate che sembreranno segnare la fine del nostro rapporto, perché sei l'unica che voglio Cher. Preferisco stare male perché non posso vederti tutti i giorni, piuttosto che essere serena con qualcun'altra. Ricordo ogni più piccolo attimo della nostra relazione, dagli inizi fino ad ora, e non voglio che tutto questo si dissolva, quindi per favore, non lasciarmi scivolare via.» Confessò, lasciando che una lacrima amara le rigasse la guancia, asciugandola velocemente.

Le aveva completamente aperto il suo cuore, sperava solo che Cheryl non le averebbe sbattuto la porta in faccia.

Si sentì tornare a respirare, come se fosse riemersa in superficie dopo aver trattenuto il fiato per tanto tempo, non appena la rossa alzò leggermente il volto, catturandole le labbra, facendole indugiare lentamente l'una contro l'altra, cercando di trasmetterle l'amore che aveva visto mancarle.

«T-ti ricordi cosa mi chiesi di prometetterti tre mesi fa?» Le domandò Toni, non appena si staccò, tirando su con il naso, vedendola annuire.

«Mi dissi di non lasciarti andare anche quando le circostanze sembravano portare solo alla disfatta della nostra relazione, mi chiesi di continuare a lottare per noi, per il nostro rapporto, giorno dopo giorno. Ora qui, in questo momento, ti chiedo di farmi la stessa promessa, di batterti per me, per noi, per la nostra relazione, anche quando sembrerà impossibile. Non rinunciare a me, Cher, non potrei sopportarlo.» Confessò, lasciandosi sfuggire qualche altra lacrima, che la rossa si affrettò ad asciugarle, guardandola genuinamente, beccandole dolcemente le labbra, più volte, passando anche alle guance, alla punta del naso e infine alla fronte, per poi ripercorrere lo stesso procedimento, sentendo il cuore ricominciare a pulsare non appena la vide sorridere.

Si sentì profondamente in colpa per averla ridotta in quel modo, Toni era sempre stata quella razionale nella coppia, non avrebbe mai creduto che finisse per crearsi tutte quelle paranoie.

«Quindi, me lo prometti?» Chiese ancora, con occhi speranzosi, e una espressione da bimba.

«Si amore. Ti giuro che non ti lascerò andare, prometto che metterò in gioco tutte le mie carte per te. Risponderò ad ogni singola chiamata, e ti starò accanto, sempre.» Ribatté, posando la fronte sulla sua sua, serrando le palpebre non appena ricevette un casto bacio.

«Ti amo Cher, per favore non abbandonarmi anche tu.» Mormorò.

«Non lo farò, promesso. Anche io ti amo, più di quanto possa essere possibile.» Rispose con sicurezza, facendole appoggiare la testa sul proprio petto, accarezzandole dolcemente i capelli, cercando di mandare via le sue preoccupazioni.

«Sai, sei davvero una cucciola con queste insicurezze, non credevo che la Serpent più dura di tutta la gang potesse averle.» Aggiunse qualche minuto più tardi, cercando di sollevarle leggermente l'umore.

«Prima di conoscerti non ne avevo, ma ora, ti amo troppo per rimanere calma e con il sangue freddo in ogni momento. Ho sempre il timore che possa perderti, e credimi, non c'è nulla che mi farebbe più male, credo che la mia vita smetterebbe di scorrere.» Ribatté con estrema sincerità, spingendo il volto contro il suo corpo, arrossendo leggermente.

«E poi, non prendermi in giro.» Affermò alzando la testa, facendole il broncio.

«TT ma sei arrossita! Che carinaaaa!» Esclamò, non riuscendo a smettere di sorridere, facendo vergognare la sua ragazza ancora di più.

«Smettila, stronza.» Ribatté, staccandosi da lei per nascondersi sotto le coperte, dove la rossa la raggiunse dopo poco.

«Scappi?» Chiese in maniera divertita, senza ricevere risposta dato che Toni sorrise leggermente, per poi scoprirsi e girarsi di lato dandole le spalle.

«Guarda che ti ho visto sorridere è inutile che fai la finta offesa.» Ribattè ridacchiando, circondandole la vita da dietro, lasciando che l'altra intrecciasse le loro dita insieme, portandosi la sua mano alla bocca per baciarle il dorso, chiudendo successivamente gli occhi per godersi le coccole della sua ragazza.

Dopo aver passato svariati minuti a baciarsi, stuzzicarsi e abbracciarsi, decisero di alzarsi dal letto, indossando dei pigiami abbastanza grandi, giusto per stare comodode, scendendo infine al piano inferiore, decidendo di prepararsi qualcosa da mangiare, dato che non erano ancora riuscite a cenare.

«TT sta ferma.» Urlò tra le risate,dato che stava continuando a solleticarle i fianchi mentre cercava di riempire una pentola d'acqua, per fare la pasta.

«Perché? Mi diverto così tanto.» Mormorò con tono infantile, decidendo però di fermare le sue azioni, almeno per quel momento, circondandole i fianchi, lasciandole tanti piccoli baci sul collo, non riuscendo a staccarsi da lei.

Avevamo passato così tanto tempo separate che non erano capaci di non baciarsi o abbracciarsi nemmeno per un minuto.

La serata passò abbastanza tranquilla, tra risate e scherzi, fin quando non si sdragliarono sul divano con Toni che teneva la schiena contro lo schienale del divano, abbracciando da dietro la vita della sua ragazza, mente guardavamo un film.

«Fin quando rimarrai?» domandò la rossa di punato in bianco, girandosi verso di lei, senza prestare attenzione alla televisione.

«Circa una settimana, ma poi c'è un altra piccola speranza che non ti dirò. » Affermò, toccandole la punta del naso con un dito.

«E dai, non puoi lasciami con l'ansia.» Borbottò, facendole il labbruccio.

«E invece posso, dal momento che l'ho appena fatto.» Scherzò, scoppiando,a ridere non appena vide la sua espressione.

Finalmente erano riuscite a risolvere anche quel tassello della loro storia, felici come prima, e ancora più innamorate rispetto ai mesi precedenti.

Spazio autrice

Non so se mi piaccia o meno, ma lascio i giudizi a voi perché tanto dalla regia mi dicono che il mio giudizio su quello che scrivo non ha valore hahah.

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