๐’๐ˆ๐‘๐„๐; klaus mikaelson

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cast + synopsis
๐”ญ๐”ฏ๐”ฌ๐”ฉ๐”ฌ๐”ค๐”ฒ๐”ข
I - ๐”ฐ๐”ด๐”ฆ๐”ช๐”ช๐”ฆ๐”ซ๐”ค : ๐”ฐ๐”ฆ๐”ฏ๐”ข๐”ซ ๐”ฐ๐”ฑ๐”ถ๐”ฉ๐”ข
II - ๐”ฆ๐”ซ๐”ฑ๐”ข๐”ฏ๐”ฏ๐”ฌ๐”ค๐”ž๐”ฑ๐”ฆ๐”ฌ๐”ซ๐”ฐ & ๐”ฑ๐”ž๐”ซ๐”ค๐”ฉ๐”ข๐”ก ๐”ฅ๐”ž๐”ฆ๐”ฏ
III. ๐”ฌ๐”ฉ๐”ก ๐”ฃ๐”ฏ๐”ฆ๐”ข๐”ซ๐”ก๐”ฐ & ๐”ฏ๐”ฌ๐”ž๐”ก ๐”ฑ๐”ฏ๐”ฆ๐”ญ๐”ฐ
IV - ๐”ค๐”ฅ๐”ฌ๐”ฐ๐”ฑ & ๐”ช๐”ฆ๐”ท๐”ž๐”ฏ๐”ก ๐”Ÿ๐”ฒ๐”Ÿ๐”ข๐”ฐ
V - ๐”ฑ๐”ฅ๐”ข ๐”Ÿ๐”ฉ๐”ฌ๐”ฌ๐”ก๐”ถ ๐”ญ๐”ฏ๐”ฌ๐”ช๐”ฆ๐”ฐ๐”ข
VI - ๐”Ÿ๐”ข๐”ž๐”ฒ๐”ฑ๐”ฆ๐”ฃ๐”ฒ๐”ฉ ๐”ก๐”ž๐”ช๐”ซ๐”ž๐”ฑ๐”ฆ๐”ฌ๐”ซ
VII - ๐”ฐ๐”ฅ๐”ž๐”จ๐”ข๐”ฐ๐”ญ๐”ข๐”ž๐”ฏ๐”ข๐”ž๐”ซ ๐”ฉ๐”ฆ๐”ข๐”ฐ
VIII - ๐”ฑ๐”ฅ๐”ข ๐”ž๐”ช๐”ž๐”จ๐”ข๐”ซ๐”ฆ๐”ซ๐”ค
IX - ๐”ฑ๐”ฅ๐”ข ๐”ฏ๐”ฆ๐”ญ๐”ญ๐”ข๐”ฏ
X - ๐”ฐ๐”ฆ๐”ฏ๐”ฆ๐”ฒ๐”ฐ๐”ฉ๐”ถ ๐”ก๐”ฌ๐”ฌ๐”ช๐”ข๐”ก
XI - ๐”ฅ๐”ถ๐”Ÿ๐”ฏ๐”ฆ๐”ก ๐”ฐ๐” ๐”ฌ๐”ฒ๐”ฑ๐”ฆ๐”ซ๐”ค
XII - ๐”ช๐”ฆ๐”ฐ๐”ฑ๐”ฏ๐”ข๐”ฐ๐”ฐ ๐”Ÿ๐”ฆ๐”ค ๐”Ÿ๐”ž๐”ก ๐”ช๐”ฌ๐”ฉ๐”ฃ
XIII - ๐”ฑ๐”ฌ ๐”ช๐”ถ๐”ฐ๐”ฑ๐”ฆ๐”  ๐”ฃ๐”ž๐”ฉ๐”ฉ๐”ฐ ๐”ช๐”ข ๐”ค๐”ฌ
XIV - ๐”ฑ๐”ฅ๐”ข ๐”ฐ๐” ๐”ฅ๐”ฌ๐”ฌ๐”ฉ ๐”ฑ๐”ž๐”จ๐”ข๐”ฌ๐”ณ๐”ข๐”ฏ
XVI - ๐”ฅ๐”ฌ๐”ช๐”ข๐” ๐”ฌ๐”ช๐”ฆ๐”ซ๐”ค ๐”ญ๐”ฑ.๐Ÿธ
XVII - ๐”Ÿ๐”ž๐”ก ๐”ค๐”ฆ๐”ฏ๐”ฉ๐”ฐ ๐”ค๐”ข๐”ฑ ๐”ฏ๐”ข๐”ณ๐”ข๐”ซ๐”ค๐”ข
XVIII - ๐”ก๐”ฆ๐”ซ๐”ซ๐”ข๐”ฏ & ๐”ž ๐”ฏ๐”ข๐”ณ๐”ข๐”ฉ๐”ž๐”ฑ๐”ฆ๐”ฌ๐”ซ ๐”ญ๐”ฑ.๐Ÿท
XIX - ๐”ก๐”ฆ๐”ซ๐”ซ๐”ข๐”ฏ & ๐”ž ๐”ฏ๐”ข๐”ณ๐”ข๐”ฉ๐”ž๐”ฑ๐”ฆ๐”ฌ๐”ซ ๐”ญ๐”ฑ.๐Ÿธ
XX - ๐”ฐ๐”ฌ๐”ช๐”ข ๐”๐”ฆ๐”จ๐”ž๐”ข๐”ฉ๐”ฐ๐”ฌ๐”ซ ๐”Ÿ๐”ž๐”ฉ๐”ฉ๐”ฐ
XXI - ๐” ๐”ฌ๐”ซ๐”ฃ๐”ข๐”ฐ๐”ฐ๐”ฆ๐”ฌ๐”ซ ๐”Ÿ๐”ข๐”ฃ๐”ฌ๐”ฏ๐”ข ๐”ก๐”ข๐”ž๐”ฑ๐”ฅ
XXII - ๐”ซ๐”ž๐”ซ๐” ๐”ถ ๐”ก๐”ฏ๐”ข๐”ช & ๐”ฑ๐”ฅ๐”ข ๐”ฅ๐”ž๐”ฏ๐”ก๐”ถ ๐”Ÿ๐”ฌ๐”ถ๐”ฐ
XXIII - ๐” ๐”ฌ๐”ซ๐” ๐”ฏ๐”ข๐”ฑ๐”ข ๐”ง๐”ฒ๐”ซ๐”ค๐”ฉ๐”ข
XXIV - ๐”ฑ๐”ฅ๐”ข ๐”ฑ๐”ข๐”ฎ๐”ฒ๐”ฆ๐”ฉ๐”ž ๐”ช๐”ฒ๐”ฏ๐”ก๐”ข๐”ฏ
XXV - ๐”ด๐”ฅ๐”ฆ๐”ฐ๐”ฑ๐”ข๐”ซ ๐”ž๐”ซ๐”ก ๐”ž ๐”ฐ๐”ข๐” ๐”ฏ๐”ข๐”ฑ
XXVI - ๐”ฅ๐”ฒ๐”ซ๐”ฑ๐”ฆ๐”ซ๐”ค ๐”ฅ๐”ฌ๐”ฌ๐”ก
XXVII - ๐”ญ๐”ฉ๐”ฌ๐”ฑ ๐”ฑ๐”ด๐”ฆ๐”ฐ๐”ฑ, ๐”Ÿ๐”ฆ๐”ฑ๐” ๐”ฅ
XXVIII - ๐”ก๐”ข๐”ž๐”ฑ๐”ฅ๐”ฆ๐”ซ ๐”ก๐”ž๐”ซ๐” ๐”ข๐”ฐ
XXIX - ๐”ฑ๐”ฅ๐”ข ๐”ก๐”ฏ๐”ž๐” ๐”ฌ๐”ซ๐”ฆ๐”ž๐”ซ ๐”Ÿ๐”ฆ๐”ฏ๐”ฑ๐”ฅ
XXX - ๐”ฐ๐”ฑ๐”ฏ๐”ž๐”ซ๐”ค๐”ข ๐”Ÿ๐”ข๐”ก๐”ฃ๐”ข๐”ฉ๐”ฉ๐”ฌ๐”ช๐”ฌ๐”ฐ
XXXI - ๐”Ÿ๐”ฏ๐”ข๐”ž๐”ฃ๐”ฆ๐”ซ๐”ค ๐”ฑ๐”ฅ๐”ข ๐” ๐”ฅ๐” ๐”ฉ๐”ข
XXXII - ๐”ญ๐”ฌ๐”ช๐”ญ๐”ฌ๐”ฒ๐”ฐ๐”ฏ๐”ถ ๐”ญ๐”ฌ๐”ข๐”ฑ๐”ฆ๐” 
XXXIII - ๐”ฌ๐”ญ๐”ญ๐”ฌ๐”ฏ๐”ฑ๐”ฒ๐”ช๐”ฆ๐”ฑ๐”ฅ ๐”ฐ๐”ฑ๐”ฏ๐”ฆ๐”ฃ๐”ข๐”ฐ
XXXIV - ๐”ฑ๐”ฅ๐”ข ๐”ข๐”ซ๐”ก ๐”ฌ๐”ฃ ๐”ฃ๐”ฌ๐”ฏ๐”ข๐”Ÿ๐”ข๐”ฏ
๐”ข๐”ญ๐”ฆ๐”ฉ๐”ฌ๐”ค๐”ฒ๐”ข

XV - ๐”ฅ๐”ฌ๐”ช๐”ข๐” ๐”ฌ๐”ช๐”ฆ๐”ซ๐”ค ๐”ญ๐”ฑ.๐Ÿท

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[modificato]

"FRULLATO DI KALE?"

Klaus sogghignò al bicchiere di carta nelle mani di Lilura.

"Bloody Portlanders," sibilò, ma lo prese comunque, mai uno che resistette agli occhi da cucciolo di Lilura Anthemoessa.

Dopo il loro scontro con Damon, Klaus e Lilura erano andati alla pensione Salvatore e avevano preso Sirius, con grande gioia di Lilura.

Klaus, essendo Klaus, decise quindi di recarsi a Portland, in Oregon, per trovare lupi mannari per la sua ricerca integrale: la creazione di un esercito ibrido. Quindi, con abbondanti quantità di sangue di Elena, che ha suscitato un sopracciglio scettico dal poliziotto che ha fermato Klaus per eccesso di velocità a un certo punto del loro viaggio, e un cane che abbaiava a tutto ciò che disturbava il suo proprietario, Lilura e Klaus stavano vivendo la vita alta.

Beh, almeno per Lilura.

"È orribile," piagnucolò, restituendo il frullato a Lilura.

"Questo è solo perché sei un carnivoro. Onestamente, potrei scambiarlo con il mio vino."

Klaus le lanciò uno sguardo d'intesa. "Ok, forse non il vino del mio Trader Joe, ma hai capito bene. È cibo sano, Nik."

Klaus scosse la testa, "Abbiamo una missione a portata di mano, amore."

Lilura bevve rumorosamente i resti della bevanda. "Sì, sì. Annusa quei lupi."

Bau bau!

Sirius annusò la cannuccia e arricciò il naso confuso.

"Il mio piccolo bambino ottiene un osso!" Lilura tubò, frugando per quel dolcetto. "Sei così carino!"

"Là!" Klaus iniziò, stringendo la spalla di Lilura in anticipo.

"Sì," disse Lilura placidamente, "Basta fermare la mia circolazione, per favore."

"Scusa," mormorò, slacciandosi la cintura di sicurezza. "Prendi la destra."

E poi Klaus Mikaleson è scomparso.

"Non posso credergli," brontolò Lilura, sgusciando fuori dalla macchina e parlando con Sirius. "Mi sta lavorando a morte."

Sirius la fissò con la bocca aperta, la piccola lingua rosa penzolante.

"Ecco," si offrì Lilura, facendo scivolare il frullato di cavolo riccio sul suo cucciolo. "Buon appetito!"

——————

"Un altro morde la polvere," sorrise Klaus, spolverandosi le mani.

Lilura si sedette sopra un bidone della spazzatura verde, dondolando le gambe e fissando con sguardo assente l'ibrido in transizione.

"Non mi stai dicendo niente."

Il giovane inarcò le sopracciglia: "No?"

"All'inizio mi avevi detto che ci sarebbe voluta una settimana," si appoggiò al muro del vicolo. "Siamo stati a Portland per un mese e non mi viene voglia di tornarci."

Klaus rise, "Cosa? Ti manca Mystic Falls?"

"Cosa nascondi, Niklaus Mikaelson?"

In quel preciso momento squillò il telefono di Klaus. Tirandolo fuori dalla tasca, l'ibrido sorrise e rispose: "Squartatore".

"Ciao, Klaus."

Lilura saltò giù dal bidone della spazzatura e afferrò il telefono.

"Salvatore, dove diavolo è il tuo fratello codardo?"

Stefan sospirò, "Probabilmente si è nascosto perché gli hai rotto almeno 153 delle sue 206 ossa."

Klaus recuperò il suo telefono e lo mise in vivavoce.

"Giusto. Portland è fantastica, grazie per avermelo chiesto. Una volta superata tutta la musica lamentosa e le persone dall'aspetto sano, è letteralmente un terreno fertile per i lupi mannari", ha detto, controllando il polso dell'uomo.

"Tuo padre è morto."

Il sorriso di Klaus si gelò. "Cosa hai detto?"

"Oh, errore mio. Non il tuo vero padre e non è morto. Mikael. Pugnato. Cosa vuoi che faccia con il corpo?"

Lilura colse lo sguardo vuoto di Klaus e sentì un brivido correrle lungo la schiena. Era il primo che avesse mai visto.

"Beh, prima voglio che mi spieghi esattamente cosa è successo."

——————

"Potresti rallentare solo un po', lo sai."

La risposta che ricevette Lilura fu un'occhiataccia e l'accelerazione dell'auto.

"Va bene," Alzò entrambe le mani in difesa. Sirius si strinse contro il fianco di Lilura, e la sirena trattenne uno strillo e il cucciolo sbadigliò.

"Puoi dormire," disse Klaus all'improvviso, evitando i suoi percettivi occhi azzurri. "Ci vorrà un po'."

Lilura passò una mano tra la pelliccia di Sirius. "Vuoi approfondire il problema in questione? Non posso davvero fare il culo senza sapere con chi stiamo combattendo."

Aveva il terribile sospetto di sapere davvero chi stavano accelerando per andare a vedere. Dopotutto, il folklore dei vampiri cantava dei suoi giochi contorti e del suo insaziabile appetito. Mikael, il cacciatore di vampiri originale.

Klaus si sforzò di non sorridere, ma ahimè un piccolo sorriso abbellì i lineamenti da ragazzo di Klaus, e l'Ibrido alla fine si spezzò.

"Mio padre, Mikael, mi ha sempre odiato. All'inizio pensavo che fosse perché non ero un così bravo figlio. Ho scoperto in seguito che era perché non ero affatto suo figlio. E il resto l'ho fatto. Presumo che tu ne sia consapevole a causa della maledizione e tutto il resto."

Lilura annuì: "È per questo che sei scomparso nel 1483?"

Come se avesse innescato un ricordo indesiderato, Klaus fece una smorfia. "Non volevo metterti in pericolo. Elijah ed io siamo andati a buttarlo fuori dalle nostre tracce. Si è scoperto che era un falso allarme."

Lilura ripensò a quella notte, secoli prima, quando Klaus si era svegliato con uno dei peggiori incubi. Per l'incantatrice, era proprio questo: un incubo. Per Klaus era un avvertimento. E il giorno dopo, Klaus ed Elijah erano partiti per un viaggio di legame spontaneo, che Lilura ora si rendeva conto che era un tentativo di fermare il male.

La fece sorridere un po'.

"Da allora ci ha torturato," sussurrò Klaus.

"Voglio farla finita." Lilura gli posò una mano sul braccio, "Qualunque cosa tu decida, io sono con te...sempre e per sempre."

Klaus incontrò il suo sguardo tenero, "Sempre e per sempre".

——————

"Non è una festa, amico. È una veglia", farfugliò Tyler Lockwood, indicando la porta dietro di lui.

Stefan arricciò le sopracciglia quando intravide l'ibrido e la sirena.

"Buonasera a tutti! Voglio ringraziarvi per essere qui con me a festeggiare! È passato molto tempo!"

La folla applaudiva.

Klaus e Lilura erano in piedi in cima a un palco improvvisato, i corpi arrossati insieme per gentile concessione della presa di ferro di Klaus sulla vita dell'incantatrice. Avevano abiti coordinati, cosa che Stefan trovava incredibilmente stupida. Inclinò la testa di lato, ammirando come il vestitino nero si adattasse a Lilura come una manica e come l'abito scuro mettesse in risalto il sorriso affilato di Klaus. In qualche modo, Lilura e Klaus l'hanno fatto funzionare.

A differenza di lui ed Elena, i cui abiti di coppia erano davvero pessimi.

Durante la loro relazione, Stefan era rimasto in silenzio e si era trattenuto dal mostrare i suoi veri pensieri poiché Elena amava i loro abiti coordinati.

Ora, era single e aveva spento la sua umanità, Stefan poteva benissimo marciare verso la Gilbert e urlarle in faccia su come lei lo avesse soggiogato a orribili costumi abbinati per tutta la durata del loro amore epico.

La dolce voce della sirena riportò Stefan alla realtà.

"Beh, sarebbe stato più breve se non avesse insistito per un viaggio in macchina," Lilura sorrise falsamente, dandogli una pacca sulla schiena rigidamente. "Il mio Nik ama sempre un bel...viaggio su strada."

L'ibrido le lanciò un'occhiata di nascosto in risposta alla sua orribile recitazione. Salutò la folla con il suo sorriso perennemente allegro e spense il microfono.

"Sei una dannata sirena e quello lo chiami convincente?"

Lilura ansimò, "Riportalo indietro in questo istante."

"No."

"Sirius!"

Lilura fischiò, "Attacca!" Sirius balzò dall'ombra come un ninja, attraversando un mare di piedi strascicati e arrivando vicino al suo proprietario. Senza un attimo da perdere, il piccolo cucciolo si lanciò sul polpaccio vestito di jeans di Klaus.

Ma quest'ultimo prese Sirius per la coda e lo lanciò a Lilura, che di conseguenza gli diede una pacca sulla spalla per respingere la sua disapprovazione.

Klaus si strinse nelle spalle, "Ho pianificato il funerale di mio padre per un migliaio di anni. Certo, in nessuna versione di ciò è stata invitata nessuna di queste persone, ma tu hai avuto l'idea."

"Allora, e adesso? Smetterai di correre?" chiese Stefan.

"Hm...ora riunisco la mia famiglia."

"La tua famiglia. Intendi le persone che porti in giro nelle bare?"

"Niente di tutto questo importa più. Mikael se n'è andato. Il passato sarà il passato," disse Klaus.

Lilura si guardò intorno e strizzò gli occhi incredula a una ragazza con una vistosa corona sulla testa di velluto. "Wow, quindi la regina del homecoming non è morta da qualche parte in un fosso. Dov'è Rebekah?"

"Non ne ho idea" rispose il biondo Salvatore. "Pensavo che sarebbe venuta con Matt."

"Oh, sii onesto adesso, Stefan. Dov'è mia sorella?"

"Ho detto che non ne ho idea. Come vorresti che ti portassi da tuo padre?"

Klaus e Lilura si scambiarono uno sguardo prolungato che somigliava a un dibattito mentale invece che a una conversazione.

"Beh, non sarebbe una festa senza l'ospite d'onore, no? Portami lui da me," decise Klaus.

"Va bene. Forse c'è qualcosa per me...? La mia libertà dalla tua compulsione?"

"Oh, vuoi la tua libertà," sussurrò Lilura, trovando strano che il Salvatore chiedesse apertamente qualcosa a Klaus considerando che l'ultima volta che era stato morso da un rabbioso Ray Sutton, Klaus si limitò a ridere e gli disse di completare il suo compito prima di potrebbe ottenere la cura.

"Beh, una volta che sarà morto e la sua arma distrutta, avrai la tua libertà. Sarà per me un piacere restituirgliela," annuì Klaus. "Ora va."

——————

"Stefan è morto o qualcosa del genere?" chiese Lilura, indicando al barista un altro drink.

Stavano aspettando da un'ora buona ormai, e la sirena stava diventando irrequieta.

Klaus si appoggiò allo schienale in accordo, "Sarebbe un peccato."

"Mia madre impazzirebbe seriamente se vedesse tutte queste persone qui", sussurrò Tyler Lockwood, mangiandosi le unghie. Era stato con la coppia per tutto il tempo, troppo preso dall'ansia per notare i suggerimenti di Klaus di lasciare lui e Lilura da soli.

"Tua madre non sarà un problema: ho detto a Lilura di fare una delle sue magie e farla andare in chiesa e pregare per i tuoi amici", ha detto.

Tyler smise di masticare, "Di cosa stai parlando?"

"Pincopanco," scattò Lilura, indicando intorno a loro. "Voglio che ti guardi intorno. C'è Bonnie, c'è Elena e Matt e c'è la tua bella amichetta Caroline. Il ballo epico è stato rovinato stasera e chi è arrivato con la festa? L'hai fatto. Che amico. Ma chi sono tutte queste altre persone qui?"

"Non ne ho idea. Non ho mai visto metà di queste persone in vita mia."

Klaus ridacchiò, divertito. "Questo perché ho invitato alcune dozzine di miei amici. Quella è la mia amica Mindy... l'ho portata fin qui dal Kansas. Lo sapevi che c'è un'intera linea di sangue di lupi mannari negli stati centrali? Quello è Tony del Nord Dakota e non dimentichiamo il contingente di Seattle".

"Quelle persone sono tutti ibridi?" Tyler rimase a bocca aperta.

Klaus si leccò le labbra. "Beh, anche loro amano una bella festa. E loro, come te, sono stati generati da me. Vogliono servire il loro padrone. Quindi se qualcuno dovesse anche solo fare una mossa contro di me, potrebbe sentirsi obbligato a vendicarsi. Sei libero di avvertire i tuoi amici."

Tyler si guardò intorno con le sopracciglia da bruco prima di scomparire.

"Penso che tu abbia spaventato il ragazzo," si lamentò Lilura.

"Non mi interessa molto. Inoltre, ha bisogno di una buona figura paterna."

Lilura vomitò per il palese sarcasmo, "Non hai appena detto questo."

Klaus stava sorridendo liberamente, "Amore, penso di aver visto il nostro doppelgänger."

I due si alzarono dai loro posti e si avvicinarono a Elena.

"Dov'è il tuo accompagnatore?" Klaus salutò.

"Già", disse l'incantatrice. "Quale Salvatore hai portato questa volta?"

"Mi stanno portando da bere," rispose a Klaus, ignorando completamente Lilura.

"Puttana," tossì la sirena.

Klaus sorrise, "Beh, sembra che io debba ringraziare te per la scomparsa di Mikael." "Mi ha attaccata. Non avevo scelta."

"Sono comunque impressionato. Non è facile per un umano pugnalare un Originale."

Lilura capì subito il secondo significato di Klaus. Dal cipiglio più profondo sul viso di Elena, anche l'umano lo capì.

"Non era la prima volta."

"Giusto. Elijah,"

Lilura fece schioccare i denti, "Sembri nervosa."

"Non sono nervosa. Semplicemente non mi piaci," Elena Gilbert tirò su col naso.

"Oh, che coincidenza," applaudì Lilura. "Non mi piace che anche tu respiri, quindi forse dovresti chiudere il tuo prima che io..."

"...Andiamo dritti al punto allora, eh, tesoro? La gente mi ha cercato per 1000 anni. E io sono sempre un passo avanti. Quindi qualunque cosa tu stia pensando di provare, fallo, fai del tuo meglio. Non ci riuscirai", la interruppe Klaus, sorridendo nonostante le sue minacce.

"E se mi fai arrabbiare, cosa che sei riuscita a fare, farò cose peggiori che uccidere i tuoi cari," Lilura sorseggiò il suo martini. "Doppelputtana."

——————

"Voi due siete i più carini!" Una matricola ha strillato per la musica ad alto volume a Lilura. "Vorrei poter avere una relazione come la vostra!"

Lilura smise di bere a metà sorso e guardò la piccola bionda con uno sguardo terrificante. "Sei maledettamente seria, non stiamo proprio insieme..."

"Scusa, tesoro. Mi dispiace tanto, ma penso che mia moglie sia molto ubriaca," intervenne Klaus dolcemente, sorridendo a Lilura.

"Oh mio Dio! Siete sposati?"

"No, non sono ubriaca e non siamo sposati."

Lilura si alzò ma poi inciampò sulla gamba tesa di Klaus. La colse di conseguenza, ridendo silenziosamente.

"Poverina," Klaus le baciò la testa. "Scusami...Matilda. È solo che Lilura non vuole mai ammettere che è rimasta con me per il resto dell'eternità. Grazie mille per averci fatto questo dolce complimento."

Matilda rimase a bocca aperta, fissando sfacciatamente la coppia. "Voi ragazzi siete obiettivi", sussurrò.

"Sì, lo so!" Klaus sorrise, trascinandosi dietro Lilura.

Quando furono al sicuro, Lilura fece il giro dell'Ibrido. "Che cos'era questo?"

"Cos'era cosa?" Rispose, prendendosi una birra.

"Scusa tesoro, ma mia moglie è incredibilmente ubriaca e ora la prenderò in giro," Lilura imitò la sua voce profonda.

"Dobbiamo fare amicizia se vivremo qui. Non vogliamo che i vicini chiamino la polizia quando sentono urlare da casa nostra".

"Allora compra un seminterrato insonorizzato. Odio quando torturi le persone per troppo tempo. Non riesco a dormire."

"Non stavo parlando delle loro urla, amore", ha detto Klaus.

Le ci volle un momento, ma quando capì le sue allusioni, Lilura rabbrividì. "Klaus!" Lei gemette.

"Vedi? Non siamo nemmeno soli, e già ti lamenti del ​​mio nome."

Lilura si voltò, pizzicandosi la punta del naso. "Non ti sopporto", sibilò.

"È splendido perché non posso dormire con te, quindi il tuo fastidio è una vittoria per tutti."

Lilura individuò il tavolo del beer pong a pochi metri di distanza. "Vado laggiù e tu non mi seguirai."

"Prepotente," fece il finto offeso Klaus.

"Dannazione!"

Dopo aver abbandonato Klaus all'interno, l'incantatrice ha deciso di uscire per una passeggiata.

Lilura si è comportata bene con gli altri, ma ora stava deludendo le sue mura. La sirena sospirò nel suo bicchiere di champagne, la bocca che chinava i suoi pensieri. Il viaggio con Klaus e le sue piccole battute qua e là le hanno fatto battere il cuore. Non valeva la pena negare. Sapeva esattamente cosa stava succedendo al suo cuore, ma Lilura non aveva ancora intenzione di accettarlo. Non con i segreti e il tradimento. Klaus aveva ragione su una cosa, non poteva fidarsi di lei. Non ancora.

Tuttavia, per qualche strana ragione, Lilura voleva che Klaus si fidasse di lei. Voleva che fosse felice.

Voleva essere felice con Klaus.

In passato, forse. Pensò, ma il presente è pieno di tragedie. Se fossi altruista, gli risparmierei il dolore.

Se solo potesse tornare indietro nel tempo e...

Crack.

Lilura si girò immediatamente di scatto, i capelli che le schiaffeggiavano il viso nel farlo. "Chi è là?"

"Vedo che mio figlio non è così cieco quanto stupido", rifletté una voce dall'ombra.

Lilura scappò senza aggiungere altro. Aveva sempre preso in giro Elena per aver aspettato la conferma prima di scappare, ma Lilura non era un'idiota. Stava seguendo il suo stesso consiglio.

Quasi alla porta, Lilura fu tirata indietro da una forza. "Ora dove stai andando? Immagino che Niklaus vorrebbe che tu lo sostenessi nelle sue più grandi decisioni che cambiano la vita finora."

Lilura finalmente incontrò lo sguardo di Mikael.

Lei piegò la testa di lato ed esaminò il suo viso.

"Ohhhh ok. Adesso capisco perché Esther ti ha tradito," ridacchiò l'incantatrice. "Hai mai sentito parlare di una doccia?"

Mikael sospirò, "Gli sono sempre piaciute quelle esuberanti." E poi Lilura non riusciva più a vedere.





——————

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