Procida's jewels and...

By CelticGoddness

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Raccolta di Shot non collegate tra loro. La raccolta non avrà una data precisa di pubblicazione, quindi reste... More

Sonno. Di risvegli notturni e ninne nanne
Poteri. Di allenamenti, armi e... una ritrovata intesa
Bagno. Di capelli rossi e barba d'argento
Natale. Di tradizioni, regali e... famiglia
Velocità. Ducati vs Honda. Quando la cilindrata non è tutto
Battesimo. Di padrini e poteri
Zaffiri. Di catene e pellicce. Extra I (Sioki)
Wakanda. Di ritorni, tradizioni e... un lupo romantico
La Bottega dei Sapori. Di stracciatella, pistacchio e... Extra II (BuckLily)
Allenamento. Una panca e... molta fantasia
Morrigain. Il cuore di una Dea
Fenice. Distruzione o Creazione?
Bucky Barnes. Da Sergente a Lupo Bianco
Moyreen Morrigain Barnes. Da ragazzina inesperta a Red Morrigan
Alpine. Non solo un gatto
Alla bottega dei sapori. Nuovi arrivi a Procida (Extra III)
"Sei libero"
Il Legame. Luna d'Argento e Lupo Bianco
Alla Bottega dei Sapori. Di scompigli, gelosie e... dichiarazioni (Extra IV)
Lucifero. Portatore di Luce
Scozia. Di cottage, cibi tipici e... notti sotto al plaid
Procida. Un matrimonio tanto atteso e... arrivederci a N.Y. (Extra V)
Arcangeli e Serafini
Jotunheim. La nascita di una principessa
Procida. Di sconvolgimenti e traslochi. (Extra VI)
Jotunheim. Di Uru, zaffiri e... collari
Wakanda. Mare o fiume?
Vacanze di Natale a New York pt.1 (Extra VII)
Vacanze di Natale a New York pt.2 (Extra VII)
TVA. Time Variance Authority
Jotunheim. Di serpenti, lupi e... Rhia!
... non solo mare. Procida. Tomma (Extra VIII)
Di grotte e fotografie artistiche. Capri. Chiana. (Extra IX)
Wakanda. Di latte e miele
Loki. Il cavaliere dell'Apocalisse
Procida. Di ritratti, trecce e... culle (Extra XI)
Winter Soldier. L'urlo di un uomo intrappolato in una macchina
Zombievengers
Come eravamo. Di magazzini, parchi e... gelato (Extra XII)
Altro Mondo
Padre Thomas e il suo segreto
Un lieto evento. Di ex, voglie e... non lasciarmi! (Extra XIII)
Come Chris Evans conquistò la sua Lei (Variant I)
Procida. Un prof di inglese e una Imma scatenata (Extra XIV)
Come ho sconfitto l'alieno (Variant 0)
New York. Un procuratore apprensivo e una Lana artistica (Extra XV)
Come eravamo. Strani rituali di corteggiamento e... intesa ritrovata (Extra 0)
16 dicembre 1991 (I)
Nascite. Di mamme, papà e... Inima mea (Extra XVI)
Joe's Corner. Io avevo un sogno... (II)
Accendere la passione. E' tutto normale a Procida (Extra XVII)
Come Imma cucinò e... si sprecò il cibo (Variant II)
"It's actually White Wolf"
Quando Imma si infuriò e... (Extra XVIII)
Quando Lana spezzò i pennelli e Chris dovette... (Extra XIX)
Quando Sebastian stupì Laura e... (Extra XX)
Hilde la Bella (I)
Aslaug la Coraggiosa (II)
Conversazioni semiserie in quel di Procida (Extra XXI)
Tom e Ana Celia (III)
Chris e Scarlett (IV)
La notte delle stelle cadenti (Extra XXII) parte I
La notte delle stelle cadenti (Extra XXIII) parte II
Vacanza! Quando questa volta fu il Tommaso a stupire Imma (Extra XXIV)
Anniversario. Quando fu Chris a stupire Lana (Extra XXIV)
Non credevo più nell'amore ma poi sei arrivato tu (Extra XXV)
Non era solo un gatto
Una festa particolare (Extra XXVI) Pt.1
Una festa particolare (Extra XXVII) Pt.2
Una festa particolare (Extra XXVIII) Pt.3
Diamante (Extra XXIX)
Smeraldo (Extra XXX)
Zaffiro (Extra XXXI)
Taurasi rosso. Alla mia cara mogliettina (Extra XXXII)
Falanghina bianco. Ad una artista, come te. (Extra XXXIII)
Lacryma Christi rosso. A te, Laura (Extra XXXIV)
Un piacevole ricordo (Extra XXXV)
Sfilatini fragranti e... ciambelle al pistacchio (Extra XXXVI)

Di fanghi e tende berbere. Ischia. Laurian. (Extra X)

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By CelticGoddness


Disclaimer: come sempre, linguaggio e scene di sesso esplicito.


Ischia. Mattina.

Una settimana serviti e riveriti come una vacanza richiede. Mi ero fatta convincere da Imma ad andare alle terme con Seb (poi avrei scoperto in seguito che mio marito e la mia amica avevano organizzato tutto).

Era strano per me svegliarmi presto ma Puntino aveva deciso per me così avevo fatto la doccia e adesso ero davanti allo specchio del bagno dell'albergo. Sebastian dormiva ancora e così mi dedicai a me alla mia pelle. Ero entrata nel quinto mese e avevo un pancino non ancora ingombrante e si vedeva che ero incinta. Il mio corpo aveva iniziato a cambiare e Puntino aveva strane voglie. I dolori erano gestibili, Dio avevo affrontato di peggio se ci penso ed è per questo che siamo qui in vacanza, relax totale per la futura mamma.

Mamma. Non avevo la minima idea che un giorno lo sarei diventata, tutti a dirmi che non potevo, che i miei ovuli erano bruciati, andati. Morti. Eppure Puntino è la prova vivente che a volte i dottori si possono sbagliare. È vivo e si muove, non vedo l'ora che anche lui lo senta.

Musica, si in questi casi ci vuole della musica, ti estranea e le endorfine circolano libere nel corpo facendo bene a me e a lui. E mentre seguo Anna Oxa, ripenso a quando Puntino è stato concepito.

A quella sera di novembre, la tempesta. Un brutto tempo come non si vedeva da tanto tempo a Procida. Lui era andato a Napoli per un lavoro e non si sapeva se sarebbe riuscito a tornare in tempo a casa per via della burrasca, l'ultimo traghetto era alle 23.30, chissà se sarebbe riuscito a prenderlo?

Ero nel mio angolo relax sulla terrazza a prova di tempesta, stavo leggendo, musica che si diffondeva per tutta casa. Salem acciambellato al mio fianco mentre Queeny era nel salone vicino al termosifone. Leggere è una parte fondamentale per diventare scrittore, oddio per ora sono solo una semplice scribacchina che ha fatto qualche racconto e recensioni. Beh stavo leggendo e...

Flashback, 5 mesi prima. Procida.

"Non è possibile!" era saltata la corrente e non solo a casa mia ma su tutta l'isola.

Messaggio da Imma

"Tutto bene tesò?" "Sì, speriamo che Seb sia riuscito a prendere il traghetto. Lo sai che non amo i temporali..." "Lo so. Mi raccomando, non farmi stare in pensiero" "Sì mamma."

Imma si preoccupava, come una seconda mamma, sollevo gli occhi al cielo e presi il cellulare usando la torcia per scendere in cantina. Salem era scappato a nascondersi, tutto normale pensai tra me. In cantina, scavata nel tufo, c'era il quadro elettrico ed era tutto a posto, quindi era un problema generale e poi... un ragno. Io odio i ragni! Odio i ragni da che ho memoria e in generale tutti gli insetti. Salto all'indietro, grido, perso l'equilibrio e cado a terra facendomi male "Ahi!" la caviglia pulsa, avevo perso il cellulare, sperando che non si fosse rotto ed ero al buio. "Ah Seb, sono così maldestra!"

**

Per fortuna ho fatto in tempo a prendere l'ultimo traghetto e ora sto correndo a casa, la pioggia non accenna a diminuire, non vedo l'ora di farmi una doccia calda e di accoccolarmi vicino a lei. La corrente è andata via, così apro la porta con le chiavi e inizio a chiamarla, so quanto detesti i tuoni e i fulmini "Laura..." nessuna risposta "Laura, dove sei?" inizio a preoccuparmi "Sono qui! Seb, Sebastian... " la cantina?

Scendo e la trovo rannicchiata da una parte, la caviglia viole, ma che diavolo era successo? "Hai una moglie maldestra. Sono venuta per controllare ma è tutto ok e poi è sbucato un enorme ragno e..." "E il ragno ha avuto la meglio su di te vero Frodo? – stavo sorridendo – magari quel piccolo ragno aveva più paura di te..." "Non ridere delle disgrazie altrui! Io sono aracnofobica ed entomofobica – sto immaginando il broncio sul tuo viso – e non puoi citarmi Frodo e Shelob... sei cattivo..." tono da finta offesa. "E va bene Frodo, non ti penderò più in giro, dai andiamo" "Mi sono fatta male cadendo... non sono uno Hobbit..." mi avvicino prendendoti in braccio, bacio la punta del naso "No, sei molto più bella di uno Hobbit, la mia piccola sbadata..." "Il mio cavaliere, anzi dato che siamo in tema Tolkien, il mio Aragorn..." risaliamo arrivando nel salone e ti deposito sul divano. Controllo la caviglia, non era rotta ma contusa "Sarai stanco e io ti sto facendo lavorare..." "Schhh, prima sistemo questa caviglia e poi penserò a me"

Vado in cucina a prendere la borsa del ghiaccio e il ghiaccio che serve e ritorno da lei. "Non sei maldestra Laura, odi solo i ragni..." "E puoi biasimarmi? Hanno otto zampe, sono pelosi e pungono... comunque, è andato bene il lavoro?" "Sì e per fortuna sono riuscito a prendere l'ultimi traghetto" perché stiamo parlando così evasivamente?

"Hai fame?" "Non molta, magari mangerò più tardi. Forse è meglio che ti porti a letto..." "Posso camminare..." "Ti conviene non caricare il peso su quel piede finché non guarisce" ma sei testarda, fai per metterti in piedi, un paio di saltelli e perdi l'equilibrio e ti prendo al volo. "Hai bisogno di me..." fai un sospiro deglutendo e nell'oscurità rischiarata dai lampi, osservo le tue labbra e...

**

Mi baci con trasporto e ardore levandomi il respiro. Si, ho bisogno di lui, come l'acqua nel deserto, come la pioggia. Come l'aria nei miei polmoni. Mi baci travolgendomi, mi assalti e io tiro la dolcevita che indossi ancora bagnata dalla pioggia come lo sei tu. Mi sfili la maglia gettandola da una parte afferrando i seni con le mani grandi e ruvide e le mie dita sprofondano tra i capelli fradici. Per un attimo riprendiamo fiato, occhi negli occhi in quel buio, lampi, tuoni e vento. "Letto?" "Sì. Letto..." Sebastian mi tira su senza troppi problemi, mi tiene in braccio facendo attenzione alla caviglia, continuiamo a baciarci e quando arriviamo in camera da letto, mi lascia sul materasso, si toglie il resto restando in boxer Hugo Boss e viene verso di me.

I lampi rischiarano l'oscurità e avanza verso di me con quel suo fare predatorio, mi sembra un lupo, un grosso lupo dagli occhi di ghiaccio. Fai un mezzo sorriso afferrandomi per le gambe sfilando i pantaloni del pigiama buttandoli da un'altra parte, afferri la caviglia contusa baciandola con delicatezza e mandandomi brividi in tutto il corpo. Scendi verso il polpaccio, il ginocchio e poi ti insinui con il tuo grosso corpo tra di esse. Ti attiro a me per un altro bacio, uno di quelli che levano il fiato e la ragione. E che ti fanno battere il cuore a mille. "Il mio lupo..." "Sono un lupo?" annuisco "Sì. Assomigli ad un grosso lupo e...divorami Bastian, mi senti mancato così tanto..." "Inima mea..."

**

Il lavoro ti porta spesso fuori settimane e così, mi sei mancata da morire anche tu Laura. Tantissimo. Ci baciamo con passione travolgente lasciando che siano i nostri corpi e i nostri istinti a dettare le regole. Le tue mani si infilano nei miei boxer agguantando il pene, sibilo tra i denti guardandoti, le mie ti hanno già tolto le mutandine che hanno raggiunto i pantaloni sul pavimento.

"Laura..." non rispondi, la mano tocca ancora il mio membro duro come roccia "Sei continui così..." "Così come?" "Con quella tua mano curiosa verrò prima del previsto e io voglio venire, ma dentro di te. Voglio sentirmi stringere dalla tua carne, voglio sentire il tuo ventre contrarsi. Voglio fare l'amore con te Inima mea..." ti afferro la mano portandola sulla tua testa, l'altra prende il pene guidandolo dentro di te. Il gemito che emetti è musica per le mie orecchie "Stai bene?" ti bacio il viso, le labbra e annuisci. "Fa l'amore con me allora, mio bel lupo..." quel mezzo sorriso, si forse sono un lupo e ho parecchia fame.

Mi muovo e tu assecondi le spinte sollevando i fianchi, stringi la gamba buona attorno alla mia vita e quella ferita sopra. Mi muovo ed espiri gemendo, fai quel verso di piacere che mi capire che sei più che pronta. Un'altra spinta e ti aggrappi alle mie spalle con la mano libera mentre stringo il polso dell'altra sulla tua testa. Muovi i fianchi e serro ancora il polso ghermendo le tue labbra, le lingue che si intrecciano mentre i miei lombi si muovono ancora e ancora. All'ennesima spinta, ti lascio il polso così che tu possa afferrarmi le spalle con entrambe le mani e non ci capisco più niente. Nn avevo idea che quella sarebbe stata la notte del concepimento di Puntino.

**

Sta facendo l'amore con me. Sebastian quando lo fa, lo fa con tutto se stesso. All'ennesima stoccata profonda conficco le unghie sell sue spalle e poi lo graffio mugolando e gemendo al suo orecchio. "Bastian... Dumnezeule (Dio mio)!"

Un leggero sorriso, sussurri al mio orecchio "Inima mea, te iubesc mai multdecot porpio mea viate" (Cuore mio, ti amo più della mia stessa vita). Le mie dita passano tra i suoi capelli mentre i nostri corpi non si fermano. Va a fondo, nel mio ventre, tocca parti e punti di me che non credevo di avere. Mi morde il collo, la barba graffia la pelle e vengo. Un orgasmo che ha il potere di scuotermi tutta e di farmi dimenticare la tempesta che imperversa fuori.

Tra un lampo e l'altro mi perdo nella profondità dei suoi occhi ora neri, i denti bianchi da lupo. Voglio essere divorata. E quando è lui a venire, tremo tra le sue braccia per l'intensità dell'atto. L'esplosione di energia e la beatitudine che ne consegue. Sebastian è ancora su di me, dentro di me, mi bacia lentamente, lo accarezzo, lui mi accarezza. E ogni volta che accade questo io mi assopisco in pace, come se Seb avesse la capacità di infondermi quella tranquillità e sicurezza che cercavo da tempo.

**

Sono le due del mattino e vado a farmi la doccia, lei dorme profondamente, avvolta dalle coperte, al sicuro. Lei è al sicuro con me. Sempre. Mangerò poi, voglio tornare a letto da lei. Voglio stringerla a me. Voglio sentirla ancora contro di me, il suo respiro, il battito del suo cuore. Lei. Sì, sono innamorato perso.

Ritorno in camera dopo essermi asciugato mi infilo sotto alle coperte cercando il calore del tuo corpo. Allungo un braccio, oltrepasso la vita allargo la mano sullo stomaco e ti attiro a me. Mugoli. Ti bacio dietro al collo "Dormi?" "Mmm..." sorrido "Dormi proprio ora Inima mea?" "Di solito a quest'ora si dorme Seb..." "Mmmm, domani non devi lavorare vero?" "Sì" "Bene, perché ho ancora fame..." ti volti leggermente per baciarmi, afferro una gamba sollevandola e facciamo di nuovo l'amore ma lentamente, assaporando come sempre ogni istante.

Ci addormentiamo tardi, quando la tempesta che infuriava fuori diventa una pioggia fino a calmarsi. Gli animi si placano ma non il nostro amore.

Fine flashback.


Sorrido al mio riflesso e mi accarezzo il pancino dove Puntino dorme tranquillo. Un'altra canzone che arriva dal cellulare e inizio a ballare, uso la spazzola come microfono e mi lascio andare. Si, sarà una bella vacanza e sì, sono in quel periodo della gravidanza in cui vorresti farti tuo marito in ogni luogo, lago e posto del mondo.

Ballo, canto. Sono solo me stessa.

**

Non sentendola più al mio fianco mi sono svegliato di scatto, dovrei essere meno apprensivo ma non posso farci nulla e così mi alzo sentendo la musica provenire dal bagno.

Mi appoggio contro lo stipite della porta e ti osservo, sculetti, balli e canti usando la spazzola come microfono. Incrocio le braccia sul petto sorridendo e ti squadro per bene soffermandomi sul sedere avvolto dalle culottes quando ti accorgi di me ti blocchi sorridendomi dallo specchio e mi avvicino "Ciao..." "Ciao, da quanto sei sveglia?" "Un'ora, Puntino mi manda strani segnali, una volta euforica e piena di energia e la volta dopo scarica e assonnata..." ti cingo la vita con le braccia posando le mani sul pancino rotondo ora più evidente "Stai bene?" "Certo Seb. Benissimo, che facciamo oggi?" "Spiaggia che qui è privata, stasera cena sulla terrazza..." ti giri tra le mie braccia mentre il cellulare "Canta" Truly Madly Deeply dei Savage Garden.

 Il piccolo rigonfiamento tra di noi "Mmmm, ok però domani abbiamo le terme..." ti stringo il sedere sbuffando "Va bene, non so come abbiate fatto a convincermi ad andare alle terme..." "Ci farà bene, è rilassate e poi è indicato per le donne incinte..." "Non ti ho ancora detto che sei bellissima oggi..." "No, ancora no..." ci scambiamo un bacio a fior di labbra. "Sarà meglio prepararci..."

**

Dopo aver infilato il bikini, il caftano sopra sono in bagno per infilare le ultime cose nella borsa da mare tra cui la protezione 50, se fosse stata a 1000 era sicuramente mia, occhiali di riserva, altre cose e... il burro cacao!

Controllo nel beatuy case e non lo trovo poi arriva il mio bel marito che lo rimette al suo posto "No scusa, ne ho messi tre li dentro, dove sono gli altri due?" Seb mi guarda e tira fuori l'altro dai pantaloncini passandoselo sulle labbra, incrocio le braccia sul petto osservandoti "Uno è di la, uno è qui e uno te l'ho preso io. Hai così tante cose in quel beauty che mi chiedo come fai a non uscire di testa..." "Per fortuna mi trucco poco, la mia pelle tende a seccarsi da quanto ho finito al chemio e... ma lo sai che hai delle bellissime labbra?" fai un mezzo sorriso "Quel burro cacao lo puoi tenere però... voglio fare una cosa..."

Prendo uno dei gloss passandoglielo sulle labbra, mi fissi con quelle schegge azzurro ghiaccio che sono le tue iridi "Se ti truccassi non staresti male..." alzi un sopracciglio, mi afferri per le braccia baciandomi "Mmm, questo sa di fragola..." prendo un rossetto e glielo passo con cura su quelle magnifiche labbra disegnate da un'artista, mi guardi, ma perché hai uno sguardo che ha il potere di mandarmi a fuoco ogni volta? Ti metti in ginocchio sollevandomi il caftano e inizi a baciarmi le cosce per poi salire sulla pancia baciandomi con delicatezza. "Seb!" "Sto provando il rossetto..." mi sfila il caftano e continuiamo il gioco del rossetto, prende un altro colore dopo avermi messa sul ripiano vicino al lavandino, continuano a lasciarmi segni di rossetto ovunque.

Usciamo dall'albergo molto più tardi perché dovevano anche ripulirci e il giochino ci aveva come dire... infiammati.

Sulla spiaggia privata, resto in bikini, mi cospargo di crema ovunque, occhiali da sole e cappellone di paglia. Se prendo un'insolazione erano cavoli amati e ora che c'è Puntino dovevo stare più che attenta. Seb si tuffa mentre io mi sdraio sulla sdraio infilando gli auricolari con il mio lettore mp3. E che ve lo dico a fare, ascoltare Innuendo e vedere tuo marito in acqua fa uno strano effetto. È troppo belo per una come me. Bello da fare male, bello e mio.

Esce dall'acqua e mi accorgo di deglutire come se avessi sete all'improvviso, lo stomaco che era stretto e i miei ormoni che ballavano la samba.

Esce dall'acqua, viene verso di me mi affermo a fissargli le spalle larghe, le goccioline birichine che vengono trattenute dai peli sul petto, pochi e scendo giù sul ventre piatto dove posso contare gli addominali, otto e il costume che si appiccica e si prende gioco di me, alzo la testa nel momento in cui passi la mani trai capelli che sfiorano le spalle, altre gocce intrappolate in quella barba dai riflessi argentei.

Gli occhi hanno gli stessi riflessi del mare e sono così chiari da sembrare innaturali. Ti asciughi per poi levarmi gli auricolari "Dai, vieni a farti il bagno, non fare l'asociale..." ti guardo male da dietro gli occhiali "Io non sono asociale..." "Allora vieni in acqua con me, a Procida abbiam fatto anche il bagno nudi..." sorrido e ricordo anche il dopo. Mi lascio convincere e finalmente in acqua. Mio padre aveva ragione, crema, bagno, ti asciughi e di nuovo crema. L'acqua è fredda, nuoto con lui e quando arriva un'onda mi afferra per evitare che vado a sbattere contro gli scogli, io sono koalizzata a lui portando le mani dietro la sua testa e le gambe attorno al suo bacino.

All'ennesima onda respiro e mi stringo a te, nessuna parola e ci baciamo in acqua che ci massaggia. "Vedi, non è poi così male l'acqua..." "No, non lo è..." restiamo ancora un po' e poi andiamo a stenderci all'ombra. Seb muore dalla voglia e pure io, se penso che non mi ha toccato nell'ultimo mese... lo sa che ora sono più che arrapata?

**

Dopo la spiaggia la cena sulla terrazza. Albergo che mi aveva consigliato Imma a cui erano annesse le SPA. La terrazza dava sul mare ed era protetta dalle piante.

Laura aveva molta fame e mi piaceva vederla mangiare. All'inizio con le nausee non riusciva a trattenere nulla nello stomaco ma ora... "Oddio, non dirmi che sono sporca sulla faccia..." "No, sto solo vedendo una donna bellissima e incinta che mangia di gusto..." metti il broncio "Non ti sto prendendo in giro Inima mea, sei incinta e sei bellissima. Le forme arrotondante, il seno pieno, i capelli lucenti e quello sguardo che mi fai quando mi guardi..." "Davvero ti piaccio ora che sono così? Ora che sembro un bue dai capelli rossi?" mi alzo per poi sedermi al tuo fianco "Smettila. Sei così bella Laura e non hai idea della voglia che ho di te. Di affondare nel tuo caldo corpo, di stringerti e..." "E perché non lo fai? Sono incinta non malata. Non mi rompo Seb, hai paura di fare de male al bambino?" non ti rispondo "E' assurdo!" ti alzi rientrando in camera, mentre io resto in terrazza.

**

Non voglio litigare e così, dopo aver infilato una corta camicia da notte dono di Lana, trasparente ed esco fuori, lui è li che fuma una sigaretta guardando il mare "Seb..." ti volti e mi fissi per qualche istante, lo so è trasparente, indecente, larga in vita e sono nuda completamente. Getti il mozzicone e vieni verso di me "Non dovrei fumare con te incinta..." "No, non dovresti..." "Voglio baciarti..." "Non devi chiedermelo..." colmi la distanza prendendomi il viso tra le mani baciandomi con un trasporto tale che quasi cado all'indietro ma una tua mano sulla schiena mi ferma prontamente.

Sai di fumo e di vino e se Imma lo scopre mi ammazza ma non posso resistergli e non voglio andare a letto arrabbiata. Perdo le dita tra i tuoi capelli che erano sciolti, mugolo nella tua bocca e poi mi prendi in braccio portandomi dentro. "Inima mea..." "Lupul meu..." sorridi mostrandomi i denti perfettamente bianchi e poi arriviamo a letto. Ci perdiamo l'uno nell'altro, hai ancora paura di farmi male, dovrò prendere io l'iniziativa e così si sbloccherà.

**

Il giorno seguente lo avremo passato alle terme. Coccolati e serviti. Cosa volevo di più dalla vita?

***

La mattina in giro per l'isola che era fantastica, mangiammo la pizza in un locale con vista mare. Mi ero intestardita che doveva mangiare una vera pizza napoletana e non quella schifezza al tartufo. Aveva assaggiato anche la mia con la ricetta di mamma, Seb si ricredette. Il pomeriggio scendiamo alle terme, scavate nel tufo che donavano ambienti freschi anche se l'acqua era calda. Per prima cosa, i massaggia con la vite rossa, ottima per la circolazione, dopodiché le varie vasche, dal calidarium, al frigidarium per poi passare al temporum romano.

C'erano anche vasche scavate nella roccia con idromassaggio naturale proveniente dal sottosuolo, l'odore di zolfo e di altri minerali che ti aprivano i polmoni. Eravamo da soli con il fango a nostra disposizione per spalmarcelo addosso. Seb si siede con le gambe nella vasca calda mentre io inizio a spalmarmelo addosso. Col bikini bianco si vede tutto, mi levo la parte superiore del bikini e lo passo sul petto. Uno strano rumore echeggia nelle terme scavate nella roccia e mi volto, è lui che ha ringhiato? Vediamo se... ne prendo un po' mettendolo sui seni che sono grossi per via della gravidanza e lui mi sta guardando, ogni movimento che faccio. Passo le mani fatte di fango sul pancino accarezzandolo e lo sento espirare fino a quando mi viene vicino.

Anche lui è coperto di fango tranne il viso e mi baci con trasporto "Seb..." "Se mi stai provocando, ci stai riuscendo in pieno..." faccio un mezzo sorriso "Perché non mi metti il fango più giù? Dicono che ammorbidisca la pelle..." occhi negli occhi mentre slacci la parte inferiore del bikini e poi prendi altro fango mettendolo li. Al tocco di quelle dita contro il mio sesso gemo forte, era da tanto che non mi toccava in quel modo e il suono riverbera contro le pareti. Le dita scivolano dentro e iniziarono a masturbarmi, reclino la testa all'indietro tenendomi sulle mani e spingendo i fianchi contro la sua mano. Tra le sue sollecitazioni e le bollicine del fango che frizzano sulla pelle calda e dentro di me esplodo in un orgasmo liberatorio. Sebastian mi guarda mentre mi perdo, i suoi occhi affamati, la sua voglia di me a stento trattenuta dal costume da bagno.

Allungo una mano stringendo il suo membro attraverso il costume "Vuoi ancora trattenerti mio Lupo? Non mi farai del male, gli Dei sanno quanto io ti voglio..." ti ritrai dal mio tocco. Ora mi fai seriamente incazzare! Mi allontano da lui facendo una cosa.

**

Laura è completamente nuda, ricoperta dal fango e inizia a gattonare verso di me ed è bellissima. Una tigre. Un gatto. Mi viene vicino strofinando la testa contro la mia spalla, mi guarda "Una gatta?" annuisci, ti volti mostrandomi il sedere e arcui la schiena, il sesso cosparso di fango "Miao..." "Se ti prendo che succede?" "Miao..." sto al gioco e cerco di acchiapparla ma il fango rende tutto scivoloso. Ridi e sto ridendo anch'io "La mia gatta in calore... se ti prendo..." la caccia finisce quando scivoli e ti prendo al volo. "Presa!" "Fa l'amore con me Seb, non mi accadrà nulla. Fammi sentire che sono tua..." "Quello sempre lo sai... ho una voglia matta di scoparti per bene Inima mea..." "E' ora che papino si prenda cura di mammina come di deve..." sorridi e ci baciamo poi però ti blocchi ancora e mi guardi preoccupato. Sorrido e prendo una tua mano portandola sul ventre rigonfio "Qui. Puntino si è mosso..." ora lo sento di nuovo.

Un calcetto sotto la mia mano e so di avere le lacrime agli occhi "Lui è al sicuro Seb, fa l'amore con me, ho gli ormoni che mi stanno uccidendo..." divoro le tue labbra rubandoti il fiato e mugoli per la sorpresa portando le braccia dietro al mio collo. Ti prendo in braccio portandoti sulla nuda pietra del temporum, l'aria è calda umida, sarà un inferno di piacere.

**

Sebastian si avventa su di me come il lupo famelico che è. Il fango inizia a venir via per i nostri movimenti, un morso sul collo che mi fa gridare senza ritegno e senza vergogna. Vengo coperta dal suo grosso corpo che si fa spazio tra le mie cosce rese scivolose dal fango e dal calore. Quanto finalmente entra in me, spalanco gli occhi ed emetto un gemito strozzato. È vero che quando sei incinta tutto è più amplificato, senti tutto diversamente e hai una percezione di te e dell'altro all'ennesima potenza. Seb si ferma sostenendosi sulle braccia per non gravarmi addosso e nemmeno su Puntino. Ha chiuso gli occhi, il respiro ansante cercando di ritrovare il controllo, ti accarezzo il viso, allargo le dita nella morbidezza della barba ora umida "Seb..." non mi guardi "Bastian, apri gli occhi..." le tue iridi color acciaio per via della poca luce si piantano nelle mie "Amami..." ti muovi nel mio corpo piano lasciando poi all'istinto il resto.

**

Amami.

Ma io ti amo più della mia stessa vita Inima mea. Lo ammetto, avevo paura di farti male però, una volta dentro al tuo corpo mi sento di nuovo a casa, tutto svanisce. Ci sei solo tu. Tu e Puntino. Affondo e sollevi il bacino così da sentirmi di più e perché la sensazione è troppo intensa.

Amami.

"Bastian..." affondo ancora mentre ti lasci andare all'orgasmo che rimbomba contro le pareti di tufo. Riporto gli occhi su di te, persa nell'estasi e nell'appagamento sessuale, poso la mia fronte contro la tua mentre raggiungo l'orgasmo più bello mai provato. Mi accarezzi ancora perdendo le dita tra i miei capelli e ti bacio naso, la fronte, l'angolo della bocca, sorridi soddisfatta e piena di endorfine.

Più tardi.

Immersi in una delle vasche termali con le bollicine naturali, ci siamo tolti tutto il fango da dosso e ora sei seduta su di me, la schiena contro il mio petto, il tuo sedere adagiato tra le mie cosce, mani che si accarezzano e io che ti bacio la tempia mentre le mani accarezzano il ventre rigonfio. Mugoli soddisfatta, l'acqua è stupenda e si, le terme non sono poi così malvagie. "Tutto bene?" ora sei tu che me lo chiedi quando sono sempre io a farlo e non finirò di farlo perché forse sono diventato molto apprensivo ma non posso farci nulla.

Io tengo a te Laura, tantissimo. A te e a Puntino. Siete la mia famiglia e io sono sempre stato solo, ora ho qualcuno. "Si, sto bene. Con te sto sempre bene..." ti strofini contro di me rilassandoti completamente "Lo sai Seb, sapevo che ti sarebbero piaciute le terme e i fanghi..." ti giri e ti bacio "Mi rendi felice giorno dopo giorno, ora dopo ora. Grazie per esserci e per avermi detto sì..." "Grazie a te per avermi fatto ricredere in tante cose. E all'amore..." ti bacio ancora e ci rilassiamo chiudendo gli occhi e perdiamo la cognizione del tempo.

Rientriamo in camera sul tardi e ordiniamo da mangiare. Siamo rilassati e il sonno ci prende e dimentichiamo anche di mangiare.

**

Quando mi sveglio sono bloccata da un braccio e una mano aperta sulla mia pancia, grande e calda, mi fa sentire bene e protetta. Solo che vorrei alzarmi per andare in bagno, la mia vescica reclama ma Seb mi tiene stretta a se, quasi avesse paura di una mia fuga. "Sebastian, lasciami andare in bagno, ti prego..." per risposta ottengo l'effetto contrario, mi tira di più a se strofinando il naso tra i miei capelli "Seb, lasciami devo fare pipì, il tuo erede preme sulla mia vescica..." la mano mi accarezzava il ventre nudo e mugoli "Seb ti prego, non ce la faccio più..." finalmente mi lasci andare e corro in bagno.

Quando ritorno, me lo ritrovo nudo nel letto, in effetti aveva dormito così la notte prima e sorrido perché per la miseria, è un gran bel vedere. La muscolatura è ben distribuita su quel metro e ottantatré, grosso, muscoli che ti implorano di essere toccati, graffiati, leccati. Quei capezzoli piatti da succhiare, spalle e braccia possenti, addominali che grr e quei peli sul petto e sull'addome che come una freccia mi indicano dove andare. Biondo scuro che si scuriscono li, dove il pene semieretto è adagiato su una coscia, riccioli scuri e testicoli al di sotto. Gemo portandomi una mano alla gola, ho caldo all'improvviso. Risalgo verso la gola, i tendini, le vene, la barba lunga e i capelli che gli sfiorano le spalle tutti spettinati, le labbra piene perfettamente disegnate, il naso da lupo, le ciglia lunghe e bionde ombreggiano le guance.

Mi sto ancora chiedendo come uno come te stia con una come me.

"Laura..." la voce arrochita e assonnata riporta la mia attenzione su di lui, i suoi occhi azzurri come lame di ghiaccio infiammando la mia pelle e tutto il resto. Sorrido levandomi la maglia che usavo per dormire e mi vengo a sdraiarmi di fronte a te. Ti giri su un fianco attirandomi più vicino e metti al testa sul mio petto addormentandomi.

**

Ho visto che mi guardavi, mi squadravi e la cosami ha fatto più che piacere, poi ti sei spogliata e sono stato io ad ammirarti nella perfezione del tuo corpo florido, naturale e pieno di vita che amo e venero. Mi accarezzi mentre strofino il viso sul tuo seno pieno, dormo. Dormiamo.

***

I giorni passarono così come la vacanza, non avevo idea che Sebastian mi aveva organizzato una sorpresa e che inizia con un pacco sul nostro letto nella camera dell'hotel, lui aveva detto che doveva fare una cosa e che mi avrebbe raggiunto dopo.

Era un grosso pacco con un fiocco blu, lo apro e... un bellissimo vestito verde scuro oliva, adatto proprio per il mio stato interessante. Devo provarlo! Faccio una doccia, mi asciugo per bene e poi lo indosso. È morbido, aderente sul ventre pieno, mette in risalto il seno più grosso, le spalle scoperte. Liscio il tessuto sul ventre gonfio dove Puntino riposa e cresce, non mi accorgo che Seb è entrato in camera perché sono presa da come mi sta bene il vestito. Sa quanto io rompa che niente mi stia bene addosso.

"Sei bellissima..." salto quasi voltandomi di scatto, ero talmente sovrappensiero da non averlo sentito. "Tu sei pazzo Seb, matto da legare e ti amo per questo... perché questo vestito?" "Sorpresa Inima mea, cena e poi... aspetta e vedrai..." ora ero curiosa. Ti avvicini, metti la testa sulla mia spalla e mi guardi dallo specchio "Ti sta benissimo, che tutti vedano quanto sei bella, incinta e mia..." sorrido "Tua. Allora io sono una lupa e tu un lupo, quindi qui c'è il nostro cucciolo, Puntino..." "Sì, Puntino. Dio Laura, se non fosse che abbiamo una cena..." rido per poi guardarti dallo specchio "Ti amo da morire Sebastian, e non te lo dico mai abbastanza..."

**

Le dico di prepararsi, cena e poi, una sorpresa che avrebbe gradito, indosso un completo azzurro carta da zucchero, la camicia aperta fino a metà petto, i capelli tirati indietro e legati in un codino. Si è truccata di verde oro risaltando i suoi magnifici occhi color caffè dalle pagliuzze dorate.

 Un semi raccolto, mi guardi "Seb..." "Che c'è?" "Devo essere gelosa?" sorride ancora attirandoti a me "Io dovrei essere geloso, pronta?" annuisci.


**

Sì, Seb è magnifico, abbronzato, gli occhi due gemme di ghiaccio che mi spogliano letteralmente. Mi prende per mano, mi fa quel mezzo sorriso e andiamo a cena.

Il tavolo era da solo, a bordo piscina, candele accese e fiori sul tavolo. Scosta la sedia facendomi sedere e lui si mette di fronte. Dato che il vino non posso berlo, qualcosa di analcolico e il cameriere venne a portarci l'antipasto, seppie cacciuccate. "Sei davvero un uomo pieno di sorprese mr Stan..." "E non hai visto ancora niente Inima Mea, com'è?" "Mmm... ottimo..." la cena va avanti.

**

Dopo la pasta, parliamo e qui Laura si apre come mai aveva fatto. "Sai, quando facevo la chemio non avevo tutto questo appetito, le nausee non mi davano tregua e le medicine non mi aiutavano molto. Come è bello sentire di nuovo i sapori e gli odori..." sfioro la tua mano con la mia "Hai vinto Laura e ora guardati, sei più bella che mai e presto madre..." "Bella... hai capito che ho sempre avuto dei complessi di inferiorità sul mio aspetto e non mi sono mai vista... bella. Sai, quando sei entrato alla bottega quella volta mi ero chiesta, ma questo che ci fa qui? Madonna mi guardavi in quel modo che sai fare solo tu per la miseria..."

Sorrido e la osservo beandomi ancora di quanto è bella, bella dentro e fuori. Mi sono innamorato di te per tanti motivi, il tuo carattere, le tue qualità, perché sei tu.

"Come ti guadavo?" arrossisci distogliendo lo sguardo e giochi con una mollica di pane "Come se fossi un pezzo di carne in macelleria, il più succulento e prelibato e tu eri un lupo affamato. Faceva caldo, mi hai fatto venire ancora più caldo. Il tuo sguardo mi ha scossa e poi Imma mi ha presa in giro per tutta la giornata e quelle a seguire..." rido di gusto, sorseggio il vino "E poi?" "Mi chiedevo, ok è pazzo per avere un interesse per me e poi, sei venuto a casa mia..." ricordava bene e pure io "Ti avevo vista sulla terrazza di casa tua, dovevo conoscerti... la bottega e poi il gelato..." "Al gelato volevo sprofondare sotto terra anche per come mi hai vista con gli abiti da casa e poi sapevi i miei gusti..." "Devi sapere che non me ne sarei andato da casa tua se non ti avessi baciato almeno una volta..." sbatti le palpebre incredula e io faccio un mezzo sorriso. "Sicuro di te stesso..." "Sempre..." ti porti una ciocca di capelli dietro l'orecchio "Eh sì, ci siamo baciati, anzi ti ho baciato e poi lo abbiamo fatto sul tappeto, in camera da letto e nella doccia la mattina..." "Non mi pento di nulla e tu?" "Di nulla. Devo ringraziarti per avermi riportato alla vita Seb..." ti stringo la mano sorridendoti.

Arriva il secondo e continuiamo. Per il dessert dovevamo spostarci, era una sorpresa che avrebbe gradito sicuramente.

**

Dopo cena, scendiamo sulla spiaggia per una passeggiata, con una mano tengo i sandali e con l'altra la mano di lui. Dopo aver saputo quelle cose lo amo ancora di più. "Dove stiamo andando?" "E' una sorpresa Inima mea..." il sole sta sparendo nel mare e lascia i suoi ultimi raggi infocati che rendono il cielo di mille sfumature "Fiammeggi Inima mea..." "Come?" "I tuoi capelli... scuri con riflessi rossi. Delle fiamme che danzano in un mare scuro..." ti bacio e continuiamo a camminare fino ad arrivare ad un enorme tenda. "E' una tenda berbera, dai vieni..."

Dentro c'erano numerose stuoie che fungevano da pavimento, un tappeto ai piedi dell'enorme letto a due piazze, due lampade sui comodini che erano due ciocchi di legno. Era chiusa su due lati, il terzo lato dava sul mare e l'entrata aveva lo spazio per farci entrare. Un paravento, una cassapanca con asciugamani e dietro c'era un'enorme tinozza di legno rivestita di rame. Ma non avevo visto il cibo che era nascosto più in la.

"Ti piace?" "E'... magnifico! E tu sei completamente pazzo. È troppo per me Seb. Cioè non mi merito tutto questo..." metti due dita sulle mie labbra "Schhhh. Goditelo Laura, te lo meriti. È la nostra vacanza e voglio renderti felice, il tuo sorriso è ciò che mi fa andare avanti ogni giorno, tu mi hai salvato..." mi sollevo sulle punte, un braccio dietro al suo collo e lo bacio tenendo i sandali con l'altra "Ti amo lo sai?" "Lo so... lo so." Entro posando i sandali da una parte e guardato tutto con attenzione e curiosità. Una tenda berbera, sa quanto ami queste cose e lui ha esaudito il mi desiderio.

**

Guardi tutto come una bambina in un negozio di giocattoli, sorridi voltandoti verso di me. "Vieni..." ti prendo la mano e accendo la musica del cellulare così che la tenda si riempia di musica. Balliamo stretti l'uno all'altro, io, te e Puntino tra di noi. Sollevi la testa per guardarmi "Si, sei un lupo. Il mio..." sorrido "Un lupo che ha una voglia matta di mangiarti, centimetro dopo centimetro..." "Uhhh... ho paura..." "Dovresti – ti bacio il collo per poi scendere fino alla clavicola, mugoli scostandoti da una parte – hai fame quanto me Lauta?" annuisco stringendomi i bicipiti, mugoli ancora quando torno indietro mordendoti l'arteria in rilievo e nel farlo, tiro giù una manica denudandoti anche il seno e mordo la spalla.

Quando ti guardo, hai gli occhi lucidi, la bocca semiaperta e il petto che si alza e si abbassa ansante. Ti bacio ancora e le tue mani prendono la giacca facendola cadere a terra, io sciolgo i nodi dietro al vestito per aprirlo e tiro giù il vestito denudanti a metà. Riprendo sulla spalla leccando la Trischele lentamente mentre tu tiri con le mani lo sparato della camicia aprendo i bottoni rimanenti con gesti febbrili, tutto questo aumenta la voglia di appartenerci, di essere ancora una volta una cosa sola. La levi ed esci dall'abito. Sei in mutandine di cotone nero. Delle semplice ed eccitanti mutandine nere. Ti afferro per la nuca baciandoti con voracità, nugoli nella mia bocca e stringi le mie spalle, quando ci stacchiamo, riprendi fiato e la mia mano afferra uno dei tuoi seni pieni portandolo alla bocca per succhiare il capezzolo e ti guardo. Palpo l'altro quasi con violenza, gridi tenendoti a me e poi disfi il codino gettando l'elastico da una parte.

Faccio un mezzo sorriso e ti prendo in braccio portandoti a letto. Mi accarezzi il viso e continuiamo a baciarci per il breve tragitto e ti deposito sui materassi. "Resta qui, non andartene..." "Non ho nessuna intenzione di farlo..." un bacio a stampo e mi allontano.

**

Sebastian chiude il resto delle tende così da creare privacy e intimità nella nostra alcova. Si sfila il resto dei vestiti e mi beo della vista di lui nudo. È bellissimo e avanza come un predatore verso di me. Un grosso predatore, un lupo. Cammina sicuro di se, l'erezione che svetta tra i riccioli scuri e un corpo che chiede di essere venerato.

Fai nuovamente quell'ammiccamento, la fossetta sulla guancia e sali sul letto gattonando verso di me. "Lupo..." "Piccola gatta calda e vogliosa, cosa dovrei farti?" sorridi, prendi il cuscino con cui mi coprivo lo getti da una parte "Qualunque cosa tu voglia e io..." "Tutto ciò che vuoi Inima mea. Tutto ciò che vuoi..." Seb non si aspetta la mia reazione e lo sospingo dall'altra parte sul materasso. "Hai detto tutto Bastian..." "Sì, l'ho detto..." mi sarei presa io il mio dessert.

Mi faccio spazio tra le sue cose e lo afferro con una mano leccandolo dalla base alla punta "Dracu'!" sorrido e muovo la mano su e giù mentre lecco fino ad arrivare alla punta, schiudo le labbra facendolo sparire e suggo più forte, ti inarchi stringendo coperte e lenzuola che sono al fondo del letto.

**

Ti guardo mentre ingoi il mio pene centimetro dopo centimetro, incavi le guance andando a fondo e stringi i testicoli facendomi quasi gridare. Lo fai uscire da quel calore rovente della tua boccuccia peccaminosa e lecchi sotto la cappella andando poi a raccogliere le goccioline sulla punta. "Cazzo Laura!" indugi sulla fessura tenendo gli occhi nei miei e poi lo ingoi nuovamente. Non resisto e ti afferro i capelli, muovendo i fianchi e fottendo quella bocca che mi sta facendo impazzire. Quando sto per venire, afferri la parte alta delle mie cosce e lascio andare i tuoi capelli venendo.

Il seme schizza sul tuo corpo, sul seno soprattutto e la cosa mi fa andare fuori si testa. Passi le dita sul petto leccando "Esti atat de fierbinte – sei così fottutamente eccitante..." sorridi e mentre mi riprendo ti pulisci per ritornare a letto. Sarà una lunga e intensa notte.

**

Più tardi...

Gemo quando mordicchia il collo risalendo verso la mia bocca per depredarla nuovamente. Sono a cavalcioni su di lui, seduta e il membro dentro di me, le mani che si aggrappano alla sua schiena. Gli anelli della mia mano sinistra che riflettono le luci delle lampade attorno, luccicano sulla sua schiena bronzea. Io, lui, Puntino. Noi. Si muove flettendo i fianchi e mi inarco all'indietro sorreggendomi alle sue spalle larghe, muovo i miei fianchi verso di lui così da sentirlo completante. Poi gli tiro i capelli guardandolo e mi perdo in quelle profondità blu notte lucenti "Inima mea... Inima mea..." all'orgasmo esplodo tremando e le mani di Seb prontamente mi sorreggono la schiena.

Io, lui e Puntino al sicuro e al caldo.

Gli prendo il viso tra le mani per baciarlo mentre mi cinge la vita con un braccio, perdo le dita nella folta barba spruzzata d'argento "Il mio lupo, sei mio?" "Tuo. – il pene si muove dentro di me facendomi gemere – tuo e di nessun'altro amore mio..." Sebastian mi solleva portandomi sui materassi per poi venire anche lui in gemito di pura soddisfazione maschile.

Più tardi.

Abbracciati sotto le coperte, ascoltiamo il mare csi infrange sugli scogli, mi baci la fronte e non c'è bisogno di parlare.

Ah dimenticavo, Seb ha preso il suo dessert in modo... creativo. Ha usato il cioccolato fuso, che ha colato sulle grandi labbra e... lo ha leccato via tutto. Goccia dopo goccia, stringendomi i seni con possesso, accarezzandomi la pancia con devozione. È stato... WOW!

Mi addormento stanca tra le sue braccia "Te iubesc inima mea..."

**

Siamo rimasti alla tenda per vedere l'alba, una bellissima alba bella nostra vita insieme.

Io. Lui. Puntino.

La più bella vacanza di tutta la mia vita. Grazie Sebastian. Grazie.

***

Laura: tenda berbera, ragazze, è un'esperienza da fare almeno una volta nella vita.

Lana: io sono su un cabinato di dieci metri.

Imma: io a casa e non posso lamentarmi, allora, riusciamo a vederci?

***

Riuscimmo a vederci prima che Chris e lana tornassero a New York. Ovviamente Imma come me era apprensiva, voleva sapere se mi ero comportata bene con Puntino e se avevo sgarrato e io le avevo detto che era andato tutto bene. Tutte e due volevano sapere del resto e io restai sul vago "Voi non mi dite nulla e io non dirò nulla a voi. Ma sì, il sesso è diverso, più intenso, più..." loro sorrisero.

Non avrei mai cambiato con nessuno questa famiglia, amici veri, sinceri e un marito stupendo e presto padre. Presto tutti avremmo avuto notizie felici.

Io avevo paura di diventare mare, paura anche per la mia salute, ma dovevo essere ottimista. Avrei vissuto tutto e appieno, fino in fondo.

Ogni singolo istante.



Angolo Autrice

Buonsalve!

Ed ecco i Laurian, la terza shottona molto ehm... va beh mi avete capita. Procida ritorna tra due shot.

Alla prossima

besos :*

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